Journal articles on the topic 'Fonte amministrativa'

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Blane, David. "Conceptualisation and measurement of health." Sinappsi 12, no. 1 (2022): 8–13. http://dx.doi.org/10.53223/sinappsi_2022-01-1.

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Abstract:
The present brief article sketches the various ways in which health has been defined and measured in quantitative linked register and survey research. Health, mortality, morbidity, functioning, quality of life and biomarkers are considered. A case is made for using the survey questionnaire measure of limiting long-standing illness in labour market economics. Il presente articolo delinea i vari modi in cui la salute è stata definita e misurata nella ricerca su dati di tipo survey e quantitativi di fonte amministrativa. Sono presi in considerazione salute, mortalità, morbilità, capacità funzionali, qualità della vita e biomarcatori. Negli studi di economia del lavoro, si sostiene l'opportunità di utilizzare le misure – derivanti da questionario – relative alle malattie di lungo corso che comportano limitazioni per i lavoratori.
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2

Carfagna, Sergio, Domenico Gabrielli, Maria Pia Sorvillo, and Salvatore Strozza. "Cambiamenti di status degli immigranti in Italia: risultati di un record-linkage su fonti amministrative." MONDI MIGRANTI, no. 1 (September 2010): 175–98. http://dx.doi.org/10.3280/mm2010-001008.

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3

Giuliano, Giovannina, Giovanni Gallo, Aldo Rosano, and Pasquale di Padova. "L’accesso al Reddito di cittadinanza dei cittadini stranieri: criticità e proposte di riforma." Sinappsi 12, no. 2 (2022): 54–67. http://dx.doi.org/10.53223/sinappsi_2022-02-4.

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Abstract:
Il lavoro, fondato sull’analisi di dati derivanti da un modello di microsimulazione che utilizza congiuntamente fonti amministrative e indagini socio-economiche, discute i problemi dell’accesso per gli stranieri al Reddito di cittadinanza dovuti in particolare al requisito di durata della permanenza e alla scala di equivalenza adottata. Per limitare la penalizzazione della popolazione straniera, che già sconta una maggiore diffusione e intensità della povertà, si illustrano gli effetti di una possibile riforma di questi due aspetti della misura sui beneficiari e sulla spesa pubblica.
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4

Anastasia, Bruno. "La rilevanza del settore istruzione nel contesto del mercato del lavoro: note e indicazioni dalle fonti statistiche disponibili." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 1 (June 2020): 14–41. http://dx.doi.org/10.3280/es2020-001002.

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Abstract:
Obiettivo di questo saggio è proporre un excursus sulle informazioni statistiche disponibili in merito alla dinamica occupazionale che ha contrassegnato il settore istruzione in Italia e in Veneto negli anni recenti, dinamica che - se collocata in uno sfondo europeo - non risulta certamente brillante. L'analisi è condotta sia sulle usuali fonti statistiche sia sulle fonti amministrative divenute recentemente accessibili: l'Osservatorio Inps sui dipendenti pubblici, il Conto Annuale della Ragioneria generale dello Stato, il Portale unico dei dati sulla scuola, le Comunicazioni obbligatorie sui rapporti di lavoro. Le fonti convergono nel segnalare per gli anni più recenti (post 2014) la crescita dell'occupazione nel comparto scuola (trainata dall'incremento dei docenti di sostegno nella scuola statale); per l'Università, invece, si registra una sicura flessione. In termini prospettici l'occupazione nel settore istruzione si dovrà confrontare sia con un elevato turnover, determinato dall'attuale elevata età media del corpo insegnante, sia con il previsto decremento del numero di alunni e studenti.
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Mauro, Mussini, Crosato Lisa, Mariani Paolo, and Zavanella Biancamaria. "L'abbinamento dei dati da fonti diverse: una proposta per integrare dati amministrativi e campionari a livello locale." RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, no. 3 (December 2011): 87–114. http://dx.doi.org/10.3280/rest2011-003004.

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Abstract:
L'articolo affronta il tema dell'abbinamento di dati provenienti da fonti di diversa natura, amministrativa e campionaria, disponibili a livello locale. Si indagano gli aspetti metodologici dell'abbinamento dei dati provenienti dall'indagine sui consumi delle famiglie milanesi, condotta da Camera di commercio di Milano e Comune di Milano, con i dati dell'archivio del data warehouse AMeRIcA, che integra l'archivio tributario dell'Agenzia delle entrate e l'archivio dell'Anagrafe del comune di Milano. L'obiettivo conoscitivo dell'abbinamento č l'arricchimento delle informazioni separatamente contenute nei due archivi, creando un archivio integrato che abbini le informazioni sul reddito e i consumi. Per eseguire l'abbinamento si utilizza una tecnica di abbinamento quasi-esatto. Essa prevede l'impiego di vari criteri decisionali per stabilire se una coppia di record sia da abbinare. Questa strategia di abbinamento consente di evidenziare la capacitŕ identificativa delle variabili di abbinamento disponibili. I risultati della procedura confermano la fattibilitŕ dell'integrazione tra gli archivi delle due fonti considerate. L'archivio integrato risultante offre l'opportunitŕ di effettuare analisi statistiche dettagliate sulle famiglie, descrivendo ciascuna di esse in base a informazioni demografiche, reddituali e relative alle scelte di spesa. Inoltre, dal punto di vista metodologico, i risultati dell'esercizio di abbinamento assumono particolare rilievo in considerazione del fatto che l'esperienza condotta con riferimento all'area del comune di Milano potrebbe essere ripetuta in maniera analoga anche per altre realtŕ locali (comuni, province o cittŕ metropolitane), data la disponibilitŕ delle fonti utilizzate in questo studio.
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Imbert-Vier, Simon. "Il "barrage" di Gibuti: frontiera inutile o fucina sociale?" STORIA URBANA, no. 128 (February 2011): 109–27. http://dx.doi.org/10.3280/su2010-128006.

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Abstract:
Questo articolo descrive una frontiera particolare: ilmantenuto in funzione tra il 1966 e l'inizio degli anni ottanta attorno alla cittŕ di Gibuti. Mentre il suo scopo ufficiale era il contenimento dell'immigrazione, durante il periodo in esame le popolazione della cittŕ č aumentata di tre volte. Dopo aver collocato questo episodio nel contesto piů generale della storia della colonizzazione francese nel Corno d'Africa, l'articolo descrive le condizioni della realizzazione di questa infrastruttura. In seguito č presentato il dispositivo di controllo militare, politico e ideologico all'interno del quale iloperava, attraverso uno studio di fonti amministrative e militari francesi inedite. Infine l'articolo si interroga sul ruolo delnella produzione di identitŕ nell'epoca coloniale e post-coloniale.
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Viscomi, Antonio. "Il pubblico impiego: evoluzione normativa e orientamenti giurisprudenziali." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 137 (February 2013): 53–89. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2013-137002.

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Abstract:
L'A. dimostra preliminarmente come la stratificazione delle fonti regolative e l'apporto alluvionale e multilivello di prassi amministrative, discipline contrattuali, decisioni giurisprudenziali abbia determinato la contestuale presenza di modelli regolativi riconducibili a paradigmi organizzativi e regolativi tra loro discontinui, con conseguente incremento dei livelli di incertezza ricostruttiva. Propone, quindi, un approccio metodologico idoneo a rappresentare la pluralitŕ differenziata degli interessi che caratterizza il lavoro pubblico, assicurando l'emersione nei singoli microsistemi dei caratteri di specificitŕ del contesto e di specialitŕ del testo normativo. Sottolinea infine l'urgenza di una pertinente valoriz- zazione della funzione nomofilattica della Cassazione evidenziando la necessitŕ di assicurare un adeguato grado di stabilitŕ delle aspettative e dei comportamenti degli attori sociali soprattutto in contesti segnati da elevata complessitŕ organizzativa, regolativa e gestionale.
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Rolandi, Francesca. "Un trionfo mai richiesto? Partecipazione politica femminile e rappresentazioni di genere nella stampa locale di Fiume e Susak dopo la Grande guerra." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 293 (August 2020): 73–98. http://dx.doi.org/10.3280/ic2020-293003.

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Abstract:
La Grande guerra sconvolse non solo l'assetto geopolitico di una parte del continente europeo, ma anche le precedenti frontiere di genere e gli equilibri familiari. Le confinanti città di Fiume e di Susak si trovarono a vivere, dopo la fine del conflitto, una lunga transizione caratterizzata da instabilità amministrativa, insicurezza economica e tensioni politiche e nazionali, per poi essere inglobate, rispettivamente, nel Regno d'Italia e nel Regno dei Serbi, Croati e Sloveni. Focalizzandosi sulle fonti disponibili in lingua italiana e croata, l'articolo analizzerà il caso studio di un'area di frontiera per indagare la presenza femminile nella sfera pubblica, mettendo in luce sia la partecipazione politica legata alle diverse forme di suffragio in atto, che il tessuto dell'associazionismo, all'interno di organizzazioni politiche e filantropiche. Inoltre, per tracciare le reazioni al protagonismo femminile, verranno analizzate le rappresentazioni di genere presenti sugli organi di stampa locali, legati in massima parte alle maggiori fazioni politiche in lotta, e quasi esclusivamente dominati da voci maschili.
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Christie, Neil. "Byzantine Liguria: an imperial province against the Longobards, A.D. 568–643." Papers of the British School at Rome 58 (November 1990): 229–71. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200011661.

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Abstract:
LIGURIA BIZANTINA: UNA PROVINCIA IMPERIALE CONTRO I LONGOBARDI,568–643 D.C.L'invasione longobarda dell'Italia bizantina nel 568 d.C. restrinse in maniera consistente i territori imperiali costringendoli alle regioni costiere della penisola. La provincia della Liguria, rapidamente privata di legami terrestri con le altre zone imperiali sopravvissute, ha visto una rapida militarizzazione della sua amministrazione, rimedio supremo nella sua lotta per contrastare l'invasione longobarda. Sebbene solo sporadicamente documentata dalle fonti letterarie, la Liguria beneficia di una messe di dati archeologici, soprattutto in forma di repertori tipologici dettagliati da scavi urbani (fra cui Luni, Albenga e Ventimiglia), che forniscono indicazioni importanti sulle trasformazioni sociali presenti in questa fase così poco studiata. Sistemi di popolamento urbano, militare e rurale sono ampiamente esaminati e riportati all'interno di un'intelaiatura politica, militare e amministrativa della provincia e in generale dell'Italia bizantina. In particolare, molta attenzione viene data alle strutture di difesa e che contribuirono alla sopravvivenza della Liguria bizantina fino alla metà del VII seeolo d.C.
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Fimiani, Enzo. "Muoversi da notabili nel Mezzogiorno italiano tra ottocento e novecento: il caso abruzzese." SOCIETÀ E STORIA, no. 171 (February 2021): 87–125. http://dx.doi.org/10.3280/ss2021-171004.

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Abstract:
Il saggio intende riprendere la questione storica del ruolo dei notabili nella modernizzazione politica tra i secoli XIX e XX in Italia e a livello europeo. Sulla scia degli studi più aggiornati, che guardano al fenomeno italiano quale forma di conduzione della politica ordinaria e non più deteriore, l'autore prova a seguire un metodo plurale, che tenga conto sia delle pratiche notabilari sia dei loro universi discorsivi e simbolici. Ritenendo che occorra ancora illuminare le caratteristiche del notabilato nel Mezzogiorno, il contributo tenta di approfondire un caso di studio nella sostanza inedito. Gli Abruzzi storici rappresentano un segmento importante delle antiche "province meridionali": dei suoi notabili, il saggio affronta modi e tempi di impatto rispetto ai tornanti storici principali;; il peso della politica, amministrativa e parlamentare;; i meccanismi delle reti di potere e le narrazioni che le sostengono. Sulla base di fonti in larga parte nuove o di dati disponibili ma del tutto rielaborati, viene fuori una cornice che vede il contesto abruzzese immerso pienamente nel Sud italiano ma con peculiarità non trascurabili.
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Vitti, Emiliano. "Tanti piccoli Führer? Il “peso” della decretazione personale nel governatorato generale di Polonia." Italian Review of Legal History, no. 7 (December 22, 2021): 419–49. http://dx.doi.org/10.54103/2464-8914/16894.

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Abstract:
Il sistema basato sulla dottrina politica nazionalsocialista non nacque accompagnato né da una base culturale giuridica propria, né con il presupposto di “appoggiarsi” allo Stato per poter riorganizzare la vita sociale ed economica tedesca. In effetti, furono i numerosi giuristi nazionalsocialisti ad elaborare una sorta di “struttura delle fonti giuridiche” che costituisse una riserva di strumenti giuridici da utilizzare per raggiungere un punto di “fusione” tra impianto istituzionale e dottrina politica di indirizzo.Gli effetti distorsivi che il nuovo “Diritto Nazionalsocialista” ebbe nella gestione dei territori, specie in quelli occupati durante la guerra, si manifestarono con maggiore intensità sul territorio polacco, o meglio su quella porzione di territorio rinominato Generalgouvernement für die besetzten polnischen Gebiete; sia negli alti livelli della Zivilverwaltung, sia nell’amministrazione dei distretti locali (Kreise), i personalismi dei funzionari si manifestarono con forza, anche grazie all’uso di forme di decretazione personale dotate di differente efficacia.L’obiettivo di questo scritto è porre in relazione gli strumenti giuridici di decretazione personale con l’operato dei molti “piccoli Führer” che operarono in una entità amministrativa atipica come il Governatorato generale di Polonia mostrando, talvolta prima conl’inadeguatezza che con la brutalità, il volto peggiore della Zivilverwaltung.
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Magagnoli, Stafano. "Le aree industriali attrezzate: genealogia ed evoluzione di un modello di sostegno allo sviluppo locale." STORIA URBANA, no. 130 (October 2011): 11–43. http://dx.doi.org/10.3280/su20011-130002.

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Abstract:
Dopo aver indicato i principali assunti teorici e le esperienze salienti che contrassegnano la genealogia del concetto di Area industriale attrezzata (Aia), il saggio si sofferma sulla sua applicazione in Italia, interrogandosi sulla natura del modello istituzionale che nel nostro paese č stato alla base delle politiche di creazione di aree per l'industria. Quali scopi ha avuto, in Italia, la realizzazione delle Aia? Esse sono state usate al fine di sostenere l'industrializzazione, agevolando la nascita e la crescita delle imprese, oppure come semplici strumenti amministrativi atti a consentire l'utilizzo razionale di una risorsa scarsa quale č il territorio? Quella delle Aia č stata una politica a sostegno delle dinamiche evolutive dell'impresa (ovvero una politica di promozione dello sviluppo delle risorse endogene) o esse sono state uno strumento di competizione territoriale? Qual č stato, infine, il ruolo delle aree industriali attrezzate nel processo di sviluppo manifatturiero italiano? Proponendo queste domande come possibili chiavi di lettura delle vicende osservate, il saggio rimarca, nella conclusione, come il "modello italiano" si riveli estremamente sfaccettato, composto di esperienze particolari e impossibili da ricondurre a paradigmi unificanti. La stretta relazione tra capitale e Stato appare, tuttavia, come una componente di forte continuitŕ.
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Bobbi, Silvia. "La progettazione del naviglio di Pavia (1805-1808): il difficile avvio della politica d 'intervento Territoriale nel Regno d'Italia." SOCIETÀ E STORIA, no. 137 (September 2012): 561–97. http://dx.doi.org/10.3280/ss2012-137003.

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Abstract:
Il saggio si avvale della documentazione concernente i lavori pubblici conservata presso l'Archivio di Stato di Milano, allo scopo di ripercorrere la progettazione del Naviglio di Pavia (1805-1808) durante il Regno d'Italia - opera di alto valore strategico- militare, per il trasporto dei cannoni prodotti nell'Arsenale di Pavia - e mettere in luce i motivi che condussero alla rimozione di Giovanni Paradisi dalla carica di Direttore del Dipartimento di Acque e Strade nel 1809. Emerge come le resistenze opposte dagli ingegneri del corpo al progetto ed al primo progettista, il matematico Vincenzo Brunacci, avessero origine nelle tradizionali collusioni intessute tra costoro e gli appaltatori d'opere pubbliche, a cui quest'ultimo stava tentando di porre un argine per mezzo di un nuovo «Piano d'amministrazione» del naviglio. L'opposizione degli ingegne- ri si celň dietro questioni di carattere tecnico - come l'opera di Bruschetti si preoccupň di confermare - come quelle giÀ emerse nel parere dell'ispettore generale del corpo francese dei Ponts et Chaussées, Gaspard Claire François Marie Riche de Prony, contrario al progetto per rivalitÀ accademiche e scientifiche in precedenza maturate contro Brunacci. Si sostanziň invece, come solo le carte amministrative testimoniano tra le fonti, in un vero e proprio "tranello burocratico" teso a Brunacci sul piano della correttezza procedurale, che ne determinň le dimissioni.
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Jemielity, Witold. "Ambona w Księstwie Warszawskim i Królestwie Polskim dla ogłoszeń cywilnych." Prawo Kanoniczne 43, no. 1-2 (June 5, 2000): 141–216. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2000.43.1-2.07.

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Abstract:
Nel secolo XIX dal pulpito della Chiesa (Ambona) mettevano linformazioni dei diversi avvenimenti statali, amministrativi e locali. II Governo spediva diversi scritti ai vescovi, e quelli mandavano ai decani delle parrocchie e in consequenza parroci erano come messagieri nell’altre parrocchie. II processo di leggere annunzi occupava tanto tempo, perfino a prezzo di tempo dell’insegnamento della Chiesa. I sacerdoti trattavano questo tanto spesso come spiacevole obbligo. Il più grande numero degli abitanti dei villagii e delle cittadine non sapevano di leggere. Alcune notizie alla gente tramandavano i sindaci ma di più parroci. Gli annunzi civili riguardavano dei diversi problemi. I fedeli erano informati degli avvenimenti politici: degli imperatori, delle guerre, della pace e dei più importanti personaggi ufficiali. II Govrno informava delle mallatie della gente e degli animali. Avvertiva d avvanti degli incendi. Emanava i decreti dei mendicanti. Dedicava tanta attenzione ai giovani uomini i quali stavano davvanti all’obbligo del servizio militare. Informava dei cambiamenti e di dogliere i soldi dalla circolazione. Raccomandava di piantare degli alberi a lungo delle strade. Stabiliva i principi del commercio nel paese e come pure d’esportare merce. Annunziava i termini di pagare 1’imposte. Regolava nei villaggi le questioni delle proprietà privati. Si interessava d’emigrazione delle gente, del trattamento degli annimali e pure delle lotterie e dei scavi archeologici. L’autore elaborato questi probierni solamento sull’appogio dei fonti d’rchivio.
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Curcuruto, Claudia. "„… la buona corrispondenza de gl’animi è quella che facilità tutti i negozii“." Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 98, no. 1 (March 1, 2019): 303–25. http://dx.doi.org/10.1515/qufiab-2018-0014.

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Abstract:
Riassunto Sullo sfondo della complessa trama politica europea del Seicento, il presente contributo si propone di analizzare la Nunziatura Apostolica come risorsa amministrativa e politica nei processi di produzione e circolazione del sapere nel complesso rapporto tra la Curia romana e, in particolare, la Sacra Congregatio Concilii, e le chiese locali. Allargando la prospettiva e consultando fonti che finora non state prese in considerazione, si possono rilevare alcuni elementi costitutivi. L’attenzione è focalizzata soprattutto sulla Nunziatura di Vienna nella seconda metà del XVII secolo, e lo studio si concentrerà in particolare su uno dei grandi diplomatici pontifici di questo periodo, Francesco Buonvisi (1626–1700) che, tra 1675–1689, ricoprì la carica di nunzio apostolico presso la corte dell’imperatore Leopoldo I. In questo contesto è possibile esplorare le rappresentazioni del papa come strumento indispensabile per ottenere e gestire le informazioni. Trattare il nunzio apostolico come attore offre la possibilità di comprendere meglio i diversi processi della „diplomazia“, i suoi doveri e le sue attività nella nunziatura apostolica dell’età moderna. Il ruolo del nunzio papale presso la corte imperiale si presenta come „connettore“ tra due realtà (divergenti), come partner indispensabile per la Congregazione del Concilio, la Curia romana e il papa nell’amministrare la giustizia, nonché come importante mediatore per la promozione e l’esecuzione dei decreti di riforma del Concilio di Trento a livello locale. I nunzi apostolici non sono solo „oggetti“ di comunicazione della Curia romana o del papa, ma partecipano attivamente e con grande efficacia al governo della Chiesa e alla comunicazione tra Roma, le rispettive corti, e le diocesi dell’orbis catholicus.
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Pensieri, C. "Le 5 leggi della Quinta Disciplina nel Management Sanitario / The 5 Laws of the Fifth Discipline in Health Management." Medicina e Morale 67, no. 2 (June 20, 2018): 175–86. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2018.534.

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Abstract:
Le aziende sanitarie, gli ospedali e le cliniche private sono diventate nell’ultimo ventennio aziende alla continua ricerca di un pareggio dei conti e in alcuni casi di profitto. Per raggiungere questi obiettivi di pareggio di bilancio o di profitto è stato necessario lavorare sul Management. I livelli dirigenziali hanno dovuto modellarsi sulle aziende a scopo di lucro per fare benchmarking delle migliori pratiche economiche e amministrative. La Quinta Disciplina, frutto della Sloan School of management del Massachusetts Institute of Technology (MIT), è un sistema di management e leadership delle Learning Organization che hanno dimostrato una forte capacità di adattamento e superamento delle crisi. In questo articolo trattiamo le 5 Leggi della Quinta Disciplina che i top manager sanitari dovrebbero conoscere per gestire, prevedere e controllare i cambiamenti aziendali. ---------- In the last twenty years, hospitals and private clinics have become companies searching for a break or, in some cases, for profit. To achieve these profits or balance goals, it was necessary to work on management. Leadership levels needed to model on profit-making companies to benchmark the most effective economic and administrative practices. The Fifth Discipline (result of the MIT’s Sloan School of Management) is an organization management and leadership system that has demonstrated a strong ability to adapt and overcome the crisis. In this article, we deal with the 5 Laws of the Fifth Discipline that the top health managers should know about managing, predicting, and controlling business changes.
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Braga, Caterina. "Participation and co-creative planning for urban sustainability. The Clic-Plan project educational case." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 21, no. 2 (July 31, 2021): 151–59. http://dx.doi.org/10.36253/form-11326.

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Abstract:
The environmental degradation and climate change are the contemporary contexts in which educational processes take place. New forms of knowledge are therefore necessary, which place individuals, groups, as well as those responsible for social life at all levels (economic-political, institutional, administrative, productive, cultural), in the condition of not ignoring the consequences of human actions, also on the environment. Educating to participation, in contrast to delegation, promotes a sense of belonging and makes citizens responsible actors within the decision-making processes for managing their own territory. This, in the epistemological relevance of the pedagogical discourse, takes shape in the dimension of engagement for the benefit of the person and the community and is realized in active participation to the so-called smart city. This discussion can occur within an on-going project, CLIC-PLAN: Changing Climate: Local Adaptation Plan for sub-alpine lake districts with a strong commitment to tourism led by the Catholic University, with activities on climate change. Partecipazione e progettazione condivisa per la sostenibilità urbana. Il caso formativo del progetto Clic-plan Il degrado ambientale e i cambiamenti climatici sono il contesto in cui si svolgono oggi i processi educativi. Sono dunque necessarie nuove forme di conoscenza, che pongano gli individui, i gruppi, i responsabili della vita sociale a tutti i livelli (economico-politico, istituzionale, amministrativo, produttivo, culturale), nella condizione di non ignorare le conseguenze delle azioni umane, anche sull’ambiente. Educare alla partecipazione, in contrasto con la delega, promuove il senso di appartenenza e rende i cittadini attori responsabili dei processi decisionali di gestione del proprio territorio. Questo, nella rilevanza epistemologica del discorso pedagogico, trova forma nella dimensione di engagement a beneficio della persona e della comunità e si realizza nella partecipazione attiva all’interno della cosiddetta smart city. Può contribuire ad alimentare la riflessione il progetto CLIC-PLAN: CLIma in Cambiamento. Piano Locale di AdattameNto per comuni lacustri in territorio subalpino con forte vocazione turistica dell’Università Cattolica, inerente al cambiamento climatico.
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Giaffreda, Marco. "Analisi di un risultato inatteso: le elezioni regionali del 2005 in Puglia." Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 56, no. 2 (December 31, 2006): 5–37. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-12703.

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Abstract:
Le elezioni regionali del 3-4 aprile 2005 in Puglia possono essere annoverate di diritto tra quelle di maggior interesse politologico sia per gli aspetti innovativi presenti, sia per il sorprendente esito. In una complessa tornata elettorale, per la prima volta in Puglia, un candidato alla carica di presidente della Regione è stato scelto attraverso elezioni primarie che hanno coinvolto la base dei partiti del centrosinistra, fornendo, come vedremo, una delle chiavi per il successo finale. Inoltre, dopo le elezioni del 2000, come del resto prevedeva il lungo processo di decentramento delle funzioni amministrative e di maggiore autonomia degli organi periferici dello Stato, si era aperta nella Regione una fase riformatrice che ha portato all’approvazione del nuovo Statuto regionale e di una nuova legge elettorale per l’elezione del presidente e del consiglio. Sul fronte strettamente elettorale i due principali candidati, Nichi Vendola per la Grande alleanza democratica (GAD), formata dall’Ulivo più Rifondazione comunista, e Raffaele Fitto, per la Casa delle Libertà (CDL), hanno dato vita ad una campagna fortemente personalizzata e speculare in cui sono emerse le profonde differenze tra i due e tra due modi (e concezioni) diversi di fare politica. La vittoria di Vendola, tutt’altro che scontata ma in qualche modo prevedibile, ha rappresentato, inoltre, un forte elemento di discontinuità rispetto al passato e alla tradizione politico-elettorale della Puglia. Per tutti questi motivi, quindi, sulle elezioni pugliesi si sono accesi i riflettori dei mass media nazionali. Questo contributo ha l’obiettivo di descrivere e fornire una prima e parziale analisi del “terremoto pugliese”, dapprima attraverso una breve carrellata sulla storia del voto regionale in Puglia e sul contesto in cui si sono svolte le elezioni del 2005, per poi passare all’esame della nuova legge elettorale regionale, delle elezioni primarie nel centrosinistra e della loro influenza sull’esito finale della competizione, della campagna elettorale ed infine del risultato e delle possibili cause che l’hanno determinato.
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Saraceno, Benedetto, Corrado Barbui, Alessandra Bedoni, Graziella Civenti, and Lucilla Frattura. "Evaluation of dehospitalization policies of the former psychiatric hospitals of Regione Lombardia. QUALYOP study results. I: Structural resources, organizational procedures and activities." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 5, no. 1 (April 1996): 59–71. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00003948.

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Abstract:
RIASSUNTOScopo — Lo studio QUALYOP si prefigge tre obiettivi: 1) descrivere la situazione dei 12 ex ospedali psichiatrici lombardi in relazione a caratteristiche strutturali e organizzative e all'andamento di ammisioni/dimissioni e decessi dei pazienti ricoverati; 2) descrivere la qualita di strutture, organizzazione e attivita dei reparti; 3) descrivere le caratteristiche socio-demografiche, cliniche e le potenzialita riabilitative della popolazione ricoverata. I dati presentati in questo articolo si riferiscono ai primi due obiettivi. Disegno - Studio descrittivo-valutativo. Gli ospedali sono stati vistitati nell'arco di sei mesi (luglio-novembre 1994) da un gruppo di ricercatori-rilevatori in una data concordata con i rispettivi direttori. Sono state utilizzate quattro fonti di informazione e documentazione: scheda ospedale, scheda reparto, scheda paziente, documentazione fotografica delle strutture. Setting - I 12 ex-ospedali psichiatrici pubblici della Regione Lombardia in funzione alia data della rilevazione (Bergamo, Brescia, Castiglione delle Stiviere, Codogno, Como, Cremona, Limbiate, Mantova, Milano, Sondrio, Varese, Voghera). Principali misure utilizzate - È stato utilizzato un gruppo di indicatori che forniva informazioni sulle strutture, sull'organizzazione della vita di reparto e sulle attività svolte. I giudizi di qualita sono stato espressi in relazione a criteri espicitati a priori. I reparti sono stati quindi raggruppati in tre tipologie a seconda del livello di adeguatezza delle strutture, dell'organizzazione e delle attività. Risultati - I 12 ospedali psichiatrici pubblici della Lombardia risultano costituiti da 63 reparti che accolgono complessivamente 2752 ricoverati. La situazione risulta estremamente eterogenea nei diversi ospedali che si differenziano per affollamento dei reparti, rapporto operatori-pazienti, decremento negli anni della popolazione ricoverata e numero di nuove ammissioni. La valutazione della qualita strutturale, organizzativa e delle attivita evidenzia che il 70% dei reparti e inadeguato o gravemente inadeguato dal punto di vista strutturale, mentre più del 70% è inadeguato o gravemente inadeguato dal punto di vista organizzativo e delle attività che vi si svolgono. Conclusioni - Lo studio dimostra la fattibilita di valutazioni di programmi di sanita pubblica utilizzando criteri non riferiti a dati di efficacia ma formulati a partire da valori etici, senso comune, eventi non ammissibili, risultati di studi quasi-sperimentali ed esperienza. I dati cosi raccolti permettono di concludere che le politiche di superamento dell'ospedale psichiatrico sono estremamente carenti nella maggior parte dei casi e che la ricoversione esclusivamente strutturale degli immobili, in molti casi assolutamente necessaria, non è tuttavia sufficiente a garantire un reale superamento. Molto più urgente sembra essere la necessita di formare e motivare il personale di assistenza e amministrativo.
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Catturi, Giuseppe. "Arte figurativa e arte contabile. Le tavolette della biccherna del comune di Siena (XIII–XVII secolo)." De Computis - Revista Española de Historia de la Contabilidad 10, no. 19 (December 31, 2013): 175. http://dx.doi.org/10.26784/issn.1886-1881.v10i19.270.

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Fra le arti figurative comprese in quelle cosiddette “belle”, cioè le forme di attività che, secondo l'opinione del Vasari, hanno esclusivamente un fine di bellezza, un valore estetico, come l'architettura, la danza, la poesia, la pittura, la scultura e la musica, in questo articolo focalizziamo l'attenzione sulla pittura e su di una sua particolare espressione e manifestazione, irripetibile ed originalissima.Le composizioni pittoriche che rappresentano eventi e situazioni di vita vissuta o configurazioni di ambienti costituiscono tutte una fonte conoscitiva di inestimabile valenza. Agli attenti osservatori esse costituiscono archivi storici e giacimenti culturali di particolare ampiezza ed intensità.D'altra parte è arte anche il complesso delle tecniche, degli strumenti e dei loro metodi d'uso concernenti una realizzazione, un'applicazione pratica nel campo dell'operare umano; cosicché è possibile scrivere di arte riferendosi ora ad un mestiere ora ad una professione. Si ha così l'arte medica, l'arte forense, etc., ma anche l'arte contabile, quella cioè esercitata da coloro che si mostrano capaci di memorizzare e di sistematizzare, seguendo un metodo preordinato e rigoroso, i fatti amministrativi, ridotti in termini quantitativi – monetari, che caratterizzano l'attività economico – finanziaria realizzata da una qualunque azienda, in modo da offrire al gestore informazioni determinanti per il buon governo dell'azienda medesima.L'obiettivo conoscitivo dell'arte contabile rimane costante nel tempo, ma gli strumenti ed il loro metodo d'uso, relativi a quell'arte, cambiano mano a mano aumenta il bagaglio delle conoscenze concernenti l'efficace utilizzo a fini gestionali dei risultati contabili rilevati periodicamente. Nel nostro studio intendiamo riferirci all'arte contabile esercitata nel Medioevo nell'ambito di famiglie di mercanti, banchieri, amministrazioni comunali, ospedali, opere pie e congregazioni religiose. In particolare, vogliamo trattare dell'ufficio della Biccherna del Comune di Siena preposto alla gestione delle pubbliche risorse finanziarie. Esso era composto da un “presidente” - il Camarlingo - e da quattro Provveditori in carica per sei mesi.I registri contabili sui quali il Camarlingo annotata giornalmente le varie operazioni finanziarie erano a fogli mobili e, pertanto, inizialmente venivano tenuti assieme da un foglio più grande sul quale veniva scritto il periodo di riferimento ed il nome del Camarlingo. Successivamente, per tenere uniti i numerosi fogli contabili si incominciò ad usare del materiale rigido, appunto delle tavolette di legno, la cui consistenza e rigidezzarendevano più agevole l'adozione e la consultazione dell'insieme dei fogli contabili relativi ai vari semestri.Le due tavolette, quella superiore e l'altra inferiore, erano legate da lacci di cuoio che costituivano la costola e sul davanti veniva posta una fibbia di chiusura, in modo da formare un vero e proprio “libro”. Fu proprio per sopperire all'anonimicità ed alla ripetitività di quei libri che, almeno a Siena, si affermò l'uso, a partire dal 1257, di far dipingere le tavolette di legno che tenevano legate e congiunte le pagine del libro contabile.Molti e di grande fama furono i pittori senesi che dipinsero le tavolette della Biccherna: Duccio di Boninsegna, Ambrogio Lorenzetti, Giovanni di Paolo, Sano di Pietro, Domenico Beccafumi e molti altri. I pittori per lo più disegnavano l'ambiente principale della Biccherna, quello in cui si svolgevano le transazioni finanziarie e, talvolta, gli operatori dell'ufficio: il Camarlingo, i Provveditori e qualche cittadino raffigurato mentre pagava le imposte. Sul tavolo da lavoro si disegnavano spesso gli strumenti per l'esercizio dell'arte contabile: libri, penna, calamaio, grattino, forbici, monete, borse etc.È così che scorrendo le numerose rappresentazioni pittoriche delle tavolette, raccolte per lo più nell'Archivio di Stato di Siena, altre fanno bella mostra di sé nei maggiori musei del mondo, possiamo leggere, in estrema sintesi, alcuni significativi aspetti dell'evoluzione culturale della comunità medievale senese. Da esse possiamo trarre informazioni immediate non solo dei cambiamenti nell'arte pittorica adottata dagli autori dei dipinti, ma anche sull'organizzazione dell'Ufficio finanziario del Comune, la Biccherna appunto, e l'importanzasempre maggiore che veniva attribuita agli strumenti indispensabili per esercitare l'arte contabile. Possiamo acquisire informazioni concernenti l'evoluzione del “metodo” adottato nell'annotare i dati finaqnziari relativi all'attività della Biccherna solo dalla lettura dei fogli compresi nei vari “libri”, ma tale obiettivo conoscitivo è complementare e collaterale rispetto a quello principale che ci siamo posti. Insomma, osservando in ordine cronologico le tavolette di Biccherna, si “legge il tempo” nella contemporaneità dei momenti di vita vissuta da Siena, dalla sua comunità e in particolare dal suo più importante Ufficio finanziario pubblico, la Biccherna.Lo studio intende evidenziate appunto la correlazione fra arte figurativa e arte contabile attraverso le tavolette dipinte dei libri contabili della Biccherna senese.
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Duran-Muñoz, Isabel, and Katia Peruzzo. "I testi turistici sulle aree naturali protette in italiano e spagnolo: Un compito semplice per il traduttore? // Tourist Texts about Protected Natural Areas in Italian and Spanish: A Simple Task for the Translator?" Ecozon@: European Journal of Literature, Culture and Environment 5, no. 1 (April 1, 2014): 65–83. http://dx.doi.org/10.37536/ecozona.2014.5.1.587.

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Nella traduzione di testi che riguardano tematiche ambientali dallo spagnolo all’italiano o viceversa, il traduttore spesso incontra termini che a prima vista possono sembrare equivalenti assoluti, come parque regional in spagnolo e parco regionale in italiano. Tuttavia, questi termini a volte possono dare luogo a errori di traduzione o problemi di interpretazione del testo di partenza, essendo il prodotto della cultura di origine e quindi diversi dal punto di vista sociale, politico e amministrativo. I traduttori devono quindi essere consapevoli delle differenze per evitare i tranelli linguistici che possono portare ad errori di interpretazione e di resa del testo di partenza nella lingua di arrivo. In questo articolo si presenta uno studio condotto su un corpus parallelo spagnolo-italiano composto di testi turistici sulla promozione delle aree naturali protette in Spagna, a cui si affianca l’analisi delle fonti normative nazionali, internazionali ed eurounitarie. Lo scopo dello studio è fornire una descrizione delle differenze e somiglianze a livello concettuale e terminologico nel settore della tutela ambientale, basata sull’analisi delle classificazioni e delle caratteristiche delle aree naturali protette. Nel materiale analizzato si individuano differenze e somiglianze tra i termini specifici delle due culture in esame, mentre la disamina delle traduzioni presenti nel corpus parallelo permette di identificare i principali problemi traduttivi ed eventuali errori di traduzione. Infine, i corpora comparabili monolingui e le fonti normative vengono considerati strumenti fondamentali che permettono di evitare errori traduttivi e selezionare le strategie traduttive più adeguate, come la domesticazione e la stranierizzazione (Venuti 1995) o l’espansione e la semplificazione, al fine di rendere più fruibili i testi tradotti e consentire sia ai destinatari della lingua di partenza che a quelli della lingua di arrivo di condividere se non proprio la stessa realtà concettuale, una realtà molto simile. Abstract In the process of translating Italian-Spanish environmental texts, translators frequently come across terms which at first glance might seem to be perfect translation equivalents, such as parque natural in Spanish and parco naturale in Italian, which can sometimes result in mistranslation and misinterpretation. These terms are embedded in cultures and, thus, different both from a social and a political perspective. Consequently, translators must be aware of these underlying differences so as to avoid possible pitfalls in interpreting the content and translating the texts correctly. This article presents a study carried out on a Spanish-Italian parallel corpus of tourist texts dealing with the promotion of protected natural areas in Spain, which is accompanied by an analysis of the legal sources at national, international and European levels. The purpose of the study is to provide a description of the differences and similarities at the conceptual and terminological levels in the specific field of environmental protection, based on the analysis of the characteristics and classifications of protected natural areas. The use of these resources will identify the differences and similarities between the specific terms of the two cultures examined (the Italian and Spanish), while the discussion of translations in Italian in the parallel corpus allows to highlight the major translation problems and potential translation errors. Finally, the use of the comparable monolingual corpora and the consultation of legal sources are seen as key tools that help translators to avoid errors and to select the most appropriate translation strategies, such as domestication or foreignization (Venuti 1995) and amplification or simplification in order to make the translated texts more accessible and allow both the recipients of the source language and those of the target language to share if not exactly the same conceptual reality, a very similar reality. Resumen En la traducción de textos sobre temas ambientales del español al italiano o vice versa, el traductor se enfrenta a menudo a términos que a primera vista pueden parecer equivalentes absolutos, como parque regional en español y parque regional en italiano. Sin embargo, estos términos a veces puede conducir a errores en la traducción o a una interpretación inadecuada en el texto meta debido a la relación del texto origen con la cultura origen. Por lo tanto, los traductores deben ser conscientes de estas diferencias entre la cultura origen y la meta a fin de evitar posibles errores de interpretación y transmitir correctamente el mensaje original. En este artículo se presenta un estudio llevado a cabo en un corpus paralelo español-italiano compuesto por textos turísticos relacionados con la promoción de las áreas naturales protegidas en España, junto con un análisis de las fuentes aplicables nacionales, internacionales y comunitarias. El propósito del estudio es proporcionar una descripción de las diferencias y similitudes en el plano conceptual y terminológico en el ámbito de la protección del medio ambiente, basado ​​en el análisis de las características y clasificaciones de las áreas naturales protegidas. En el material analizado se identifican similitudes y diferencias entre los términos específicos de las dos culturas en cuestión, mientras que el examen de las traducciones en el corpus paralelo se utiliza para identificar los principales problemas de traducción y errores de traducción. Finalmente, los corpus monolingües y la normativa al respecto se consideran herramientas fundamentales para evitar los errores de traducción y seleccionar las estrategias de traducción más apropiadas, tales como la domesticación y extranjerización (Venuti 1995) o la amplificación y la simplificación, con el fin de producir unos textos traducidos más accesibles y ofrecer tanto a los destinatarios de la lengua de origen como a los de la lengua meta una realidad compartida, si no exactamente la misma desde un punto de vista conceptual, sí muy similar.
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González Fernández, Rafael, and Miguel Pablo Sancho Gómez. "La institución del domicilium (en Derecho romano) y su expresión en la epigrafía latina." Vínculos de Historia Revista del Departamento de Historia de la Universidad de Castilla-La Mancha, no. 11 (June 22, 2022): 296–310. http://dx.doi.org/10.18239/vdh_2022.11.13.

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La institución romana del domicilium convierte al sujeto en residente. Suele designar el lugar de residencia prolongada del incola o habitante que ha emigrado a una comunidad, por contraposición al municeps; por lo tanto, es un vínculo jurídico entre la ciudad y la persona que ha emigrado a ella. Frente a la expresión de la origo en los textos epigráficos, que es muy abundante, la manifestación del domicilo solo se hace de forma excepcional, en atención al escaso número de referencias conservadas, y su enunciación es muy similar a la que marca el origen. Palabras clave: domicilium, origo, ciudadano, epigrafía, latina.Topónimos: Imperio Romano.Periodo: Principado (27 a. C. – 284 d. C.) ABSTRACTThe Roman institution of the domicilium turns the subject into a resident. It usually designates the place of prolonged residence of the incola or inhabitant who has emigrated to a community, as opposed to the municeps. Therefore, it is a legal link between the city and the person who emigrates there. As opposed to the expression of the origo in epigraphic texts, which is very common, the manifestation of the domicile occurs only exceptionally, in view of the scant number of surviving references, and its enunciation is very similar to that which indicates provenance. Keywords: domicilium, origo, citizen, epigraphy, Latin.Place names: Roman EmpirePeriod: Principate (27 BC - 284 AD) REFERENCIASAncelle, A. (1875), Du Domicile, Paris, these pour le doctorat, Faculte de droit de Paris.Andreu, J., (2008), “Sentimiento y orgullo cívico en Hispania: en torno a las menciones de origo en la Hispania Citerior”, Gerión, 26(1), pp. 349-378.Ayiter, K. (1962),“Einige Bemerkungen zum Domicilium des Filius Familias im römischen Recht“, en Studi in onore di Emilio Betti, vol. II, Milano, pp. 71-84.Baccari, M. P. (1996), Cittadini, popoli e comunione nella legislazione dei secoli IV-VI, Torino, G. 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"Diritto italiano: Soggiorno." DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no. 2 (July 2010): 229–38. http://dx.doi.org/10.3280/diri2010-002017.

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Abstract:
1. Consiglio di Stato 17.2.2009 n. 896 - carta di soggiorno e permesso di soggiorno - diversità dei due istituti - diniego di rilascio per entrambi a seguito di condanna per reati relativi alla tutela del diritto d'autore - illegittimità per errata equiparazione dei due status - esclusione di automatismo per soggiornanti di lungo periodo anche prima dell'attuazione della Direttiva 2003/109/CE - rilevanza del tempo di soggiorno2. Tribunale amministrativo regionale Veneto 3.7.2009 n. 2104 - diniego rinnovo permesso di soggiorno per attesa occupazione - insufficienza reddito e fonti sostentamento - omessa considerazione delle fonti di reddito del coniuge - omessa valutazione dell'effettività del vincolo familiare3. Tribunale amministrativo regionale Emilia Romagna 29.5.2009 n. 859 - richiesta di nulla osta lavorativo per l'ingresso di straniero (decreto flussi) - diniego motivato da presunta insufficienza reddituale - mancata valutazione del maggior reddito conseguito successivamente alla richiesta - illegittimità del diniego; capacità reddituale del datore di lavoro commisurata al doppio dell'importo della retribuzione spettante al futuro lavoratore4. Tribunale amministrativo regionale Piemonte 8.2.2010 n. 981 - permesso CE per soggiornanti di lungo periodo - revoca per intervenuta condanna ostativa (reato in materia di stupefacenti) - omessa valutazione dei criteri (durata del soggiorno, inserimento lavorativo e sociale) indicati dall'art. 9 TU n. 286/98 riformato dal d.lgs. 3/2007 per valutare la concreta pericolosità sociale - illegittimità5. Tribunale amministrativo regionale Umbria 28.5.2009 n. 263 - permesso CE per soggiornanti di lungo periodo - richiesta per il coniuge soggiornante in Italia da meno di 5 anni - diniego per difetto del requisito quinquennale - illegittimità; verifica del requisito della permanenza quinquennale esclusivamente per il titolare del diritto; familiare di straniero titolare di permesso CE per soggiornanti di lungo periodo - diversità di condizione giuridica in caso di separazione o divorzio o perdita del diritto da parte del titolare
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Bauch, Martin. "Der Regen, das Korn und das Salz: die Madonna di San Luca und das Wettermirakel von 1433." Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 95, no. 1 (January 11, 2016). http://dx.doi.org/10.1515/qfiab-2015-0008.

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Abstract:
RiassuntoIl miracoloso cambiamento del tempo, avvenuto dopo settimane di incessante pioggia nel luglio del 1433 a Bologna durante una processione della Madonna di San Luca, viene collocato ora per la prima volta in un contesto che va oltre la storia della pietà: nel presente articolo si studiano le fonti fi scali e amministrativi di Bologna per tracciare la situazione socio-economica e politica della città e del contado nella prima metà degli anni Trenta del XV secolo e per valutare l’eventuale parte avuta dalle avversità metereologiche nell’inasprire la crisi. In particolare si esaminano le carte dell’Uffi cio del Sale e della Tesoreria e la loro utilità per le ricerche storico-climatici. La ricostruzione - sulla base di fonti narrative - di eventi metereologici estremi, di epidemie e carestie, verifi catisi negli anni Trenta del XV secolo in tutta Italia, e un accenno alla situazione europea mostrano che il rischio di avversità climatiche è meno forte nell’area mediterranea che nei territori a nord delle Alpi. Infi ne si indaga il nesso causale tra precipitazioni e periodi di carestia e si tematizza la mancata considerazione di fattori naturali da parte della ricerca italiana sulla fame.
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Antonelli, Marco. "Lo scioglimento dei consigli comunali per infiltrazioni mafiose: effetti sulla politica e sull'amministrazione locale." Rivista di Studi e Ricerche sulla criminalità organizzata 7, no. 3 (March 1, 2022). http://dx.doi.org/10.54103/cross-17447.

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Abstract:
L’articolo presenta i risultati di una ricerca sugli effetti della misura dello scioglimento dei comuni per infiltrazioni mafiose in Liguria attraverso l’analisi di tre studi di caso, guardando in particolare all’impatto relativo alla sfera politica e amministrativa. La ricerca si è avvalsa di un approccio qualitativo e ha utilizzato diverse fonti, tra cui documenti - come i Piani Triennali di Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza dei comuni interessati dai provvedimenti di scioglimento , e interviste a osservatori privilegiati.
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Comoretto, Nunziata, and Antonio G. Spagnolo. "Il nuovo Codice deontologico dell’infermiere: una lettura etico-deontologica." Medicina e Morale 58, no. 4 (August 30, 2009). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2009.238.

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Abstract:
Le crescenti capacità scientifiche e tecniche della medicina contemporanea, in grado di esercitare una forte pressione sugli obblighi professionali e morali dei medici, insieme con i profondi mutamenti socio-culturali che negli ultimi decenni hanno caratterizzato tutti Paesi occidentali, rendono necessaria una riflessione etica costante e continuamente aggiornata nell’ambito della professione infermieristica. La recente emanazione del nuovo Codice deontologico degli infermieri stimola una attenta riflessione su gli aspetti etico- deontologici alla base della professione infermieristica. Tali aspetti risultano fortemente minacciati, nel corso degli ultimi decenni, da una prevalente attenzione a favore della prestazione tecnica e dell’efficienza della produzione, che rischia di porre al centro dell’attività dell’infermiere non più il fine della professione e i valori ad essa correlati, ma unicamente gli aspetti burocratico- amministrativi ed economici, in un’ottica di produzione-mercato. Il Codice Deontologico, in quanto espressione della professione che riflette sui propri scopi e valori, diviene, dunque, lo strumento più idoneo a guidare l’infermiere nella riflessione sul tipo di impegno che egli, in quanto professionista, ha assunto nei confronti della società tutta. Il nuovo Codice presenta numerosi spunti di riflessione, importanti per la pratica etica dell’infermiere. Il presente articolo intende offrire una lettura etico-deontologica del nuovo Codice, soffermandosi soprattutto sull’importanza della riflessione etica nell’umanizzazione dell’assistenza alla persona malata. ---------- Both the increasing scientifical and technical abilities of the contemporary medicine, exerting a strong pressure on the professional and moral obligations of physicians, and the deep social-cultural changes that have characterized all western Countries in the last decades, require a constant and continually updated ethical reflection upon nursing. The recent issuing of the new Deontological Code of Nursing stimulates a careful reflection on the ethicaldeontological aspects of nursing. During the last decades, such aspects result strongly threatened by a prevailing attention to technical performance and productive efficiency, that risks to centre nursing only on the bureaucraticadministrative and economic aspects, according to a production-market point of view, more than on the aim of the profession and the values related to it. The Deontological Code, being expression of the profession that reflects upon its own purposes and values, becomes, therefore, the most suitable tool for guiding nurse to reflect upon the commitment that has assumed as professional towards the overall society. The new Code introduces numerous cues, that are important for the ethical practice of nurses. The present article intends to offer a ethical-deontological reading of the new Code, studying in depth the importance of the ethical reflection for humanized patient care.
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