Journal articles on the topic 'Fondazione città'

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Lorenz, Thuri. "Marta Conventi: Città romane di fondazione." Gnomon 80, no. 6 (2008): 549–52. http://dx.doi.org/10.17104/0017-1417_2008_6_549.

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Michelucci, Giovanni. "Perchè la scuola perchè la periferia." Contesti. Città, territori, progetti 1, no. 1 (October 27, 2022): 228–35. http://dx.doi.org/10.36253/contest-13988.

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3

Ringon, Constance. "De la réception d’une città di fondazione." Les Cahiers de la recherche architecturale et urbaine, no. 30/31 (December 1, 2014): 163–72. http://dx.doi.org/10.4000/crau.410.

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Hay, Sophie, Paul Johnson, Simon Keay, and Martin Millett. "Falerii Novi: further survey of the northern extramural area." Papers of the British School at Rome 78 (November 2010): 1–38. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200000799.

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Abstract:
Sommarii:L'articolo presenta i risultati di nuove ricognizioni geofisiche nell'area esterna, immediatamente a nord del circuito murario di Falerii Novi. I risultati, integrati con recenti pubblicazioni su evidenze da fotografia aerea, chiariscono ulteriormente la sequenza dello sviluppo della città dalla sua fondazione nel 241 a.C. al periodo imperiale. Essi rivelano nuovi dettagli delle necropoli e deH'anfiteatro, e pongono importanti questioni circa l'assegnazione dei terreni nelle vicinanze della città.
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Burigana, Riccardo. "“TROPPA TOLLERANZA”? LA RI-FONDAZIONE DELLA CITTÀ LIVORNO (1606)." Revista de Teologia e Ciências da Religião da UNICAP 5, no. 1 (2015): 121–38. http://dx.doi.org/10.20400/p.2237-907x.2015v5n1p121.

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6

Di Benedetto, Paolo. "Costruire e ri-costruire la storia e l’identità d’Asia in età imperiale." Ars & Humanitas 16, no. 1 (December 22, 2022): 47–63. http://dx.doi.org/10.4312/ars.16.1.47-63.

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Abstract:
Nell’antica Grecia, il mito delle Amazzoni, che, nell’immaginario collettivo greco, rappresentavano l’elemento “altro”, è spesso associato a tradizioni di fondazione e di eponimia in rapporto a città, soprattutto nella Ionia e nell’Eolide d’Asia Minore. Queste tradizioni si possono rintracciare in racconti locali, che si sono conservati fino all’età imperiale romana, in un momento in cui, in particolare, si assiste ad una ripresa delle tradizioni greche arcaiche e classiche durante la seconda sofistica. L’epoca dell’imperatore Adriano, più di ogni altra, sarebbe stata importante per la rinascita ed il recupero di questi miti di fondazione, in quanto molte città ioniche ed eoliche (come Efeso, Smirne, Cuma e Mirina) creavano un nesso con il loro passato e con la loro origine per mezzo della figura dell’Amazzone, rappresentata anche sulla monetazione locale, con l’obiettivo di affermare la loro antichità e priorità: tali tradizioni sono attestate anche nelle fonti letterarie. Grazie alla remota antichità ed adattabilità, il mito di fondazione basato sulle Amazzoni attraversò diversi processi di rielaborazione e rifunzionalizzazione e fu riutilizzato come “paradigma” in Asia Minore, soprattutto in età imperiale, per sottolineare l’archaiologia delle antiche poleis. Queste elaborazioni, fondate su antiche tradizioni mitiche locali, sono state determinanti per riaffermare e rivendicare l’identità culturale ed etnica dei Greci sotto l’Impero romano in un preciso momento storico. Obiettivo del presente lavoro è indagare i processi di costruzione e ri-costruzione dell’identità cittadina attraverso l’analisi delle fonti relative ai racconti di fondazione e di eponimia attestati in Ionia e in Eolide in relazione al particolare contesto legato al revival delle tradizioni locali greche in età imperiale.
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Vilanova Becker, Patricia. "<p>LA <em>CITTÀ DELLE DAME </em>DI CHRISTINE DE PIZAN COME COSTRUZIONE DELLA MEMORIA COLLETTIVA DELLE DONNE</p>." RAUDEM. Revista de Estudios de las Mujeres 10 (December 20, 2022): 126–45. http://dx.doi.org/10.25115/raudem.v10i1.8589.

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Abstract:
Questo saggio discute l’importanza di Christine de Pizan nella costruzione della memoria collettiva delle donne lungo la storia. La scrittrice italo-francese ha scritto La città delle Dame (Le Livre de la Cité des Dames) nel 1405, anticipando in maniera straordinaria argomenti che sarebbero stati trattati da Mary Wollstonecraft circa trecento anni dopo. Attraverso un’analisi discorsiva della Città delle Dame, tradotta in italiano da Patrizia Caraffi, la presente dissertazione cerca di collocare Christine de Pizan come autrice fondamentale per la comprensione della storia del pensiero femminista secondo un approccio politico e filosofico. In tal senso, proponiamo una riflessione su come Christine de Pizan ha reso possibile la fondazione della Città delle Dame come luogo di memoria culturale femminile, dove le donne guadagnano la gloria eterna e sono liberate dai suoi assalitori. Creando, fondamentalmente, un luogo simbolico che ha reso possibile lo sviluppo di una tradizione occidentale femminista.
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Christie, Neil, and Sheila Gibson. "The City Walls of Ravenna." Papers of the British School at Rome 56 (November 1988): 156–97. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200009594.

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Abstract:
LE MURA DI CINTA DI RAVENNANel 1905 Gaetano Savini effettuò una indagine approfondita sulle mura di cinta di Ravenna, in cui, unendo prove storiche e fisiche e fornendo schizzi dei principali elementi, cercò di definirne lo sviluppo dall'epoca romana ad oggi. Il lavoro del Savini ha suscitato molta polemica, ma le sue conclusioni sono rimaste fondamentalmente incontestate. Questo articolo presenta i risultati dell'indagine, svoltasi in tre stagioni (1983–86), dei tratti esistenti delle mura della città, aggiornando l'analisi del Savini, e offrendo una nuova interpretazione della sequenza strutturale delle fortificazioni della città. Sono identificate tre fasi principali. La prima comprende un oppidum alto imperiale, forse una fondazione augustea. La seconda, fase tardo antica risultò dalla notevole espansione del centro urbano nel V secolo subito dopo la propria costituzione, circa nel 402 d.C, a stato di capitale imperiale; vari fattori indicano Valentiniano III come l'imperatore responsabile della nuova recinzione difensiva. La fase finale si riferisce al periodo di dominazione veneta nella città nel XV secolo, quando sezioni delle mura antiche vennero erette o modificate e la Rocca Brancaleone venne costruita.
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Stasolla, Francesca Romana. "Chiesa e sepolture: simbiosi e alterità in una città di fondazione tra IX e XV secolo." Hortus Artium Medievalium 25, no. 2 (May 2019): 555–62. http://dx.doi.org/10.1484/j.ham.5.118080.

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Ciammaruconi, Clemente. "Memoria democratica e retorica pubblica della "redenzione" pontina. Il caso di Latina, una volta Littoria." SOCIETÀ E STORIA, no. 126 (March 2010): 634–68. http://dx.doi.org/10.3280/ss2009-126003.

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Abstract:
Fin dalla loro fondazione, le «cittÀ nuove» sorte nell'Agro Pontino bonificato dal regime fascista negli anni trenta costituirono lo scenario ideale di molteplici liturgie politiche attraverso cui celebrare il «culto del littorio». L'autore si propone d'indicare secondo quali processi, nel corso del secondo dopoguerra, a Latina (giÀ Littoria) si sia cercato di costruire una memoria condivisa ed un senso di appartenenza comunitaria capaci di ricomporre in chiave democratica l'ereditÀ di quella «impresa» indelebilmente connessa al fascismo, nonché alla figura stessa di Mussolini. In tale prospettiva cerimonie, monumenti, anniversari, hanno rappresentato i cardini dell'opera di rielaborazione di un passato ancora recente che amministrazioni, prima democristiane e poi di destra, hanno condotto spesso non senza ambiguitÀ: lo studio ne ricostruisce le diverse fasi, sia esaminando i nessi e le reciproche influenze tra memoria e retorica pubblica, sia indagando i criteri informatori che hanno orientato questa faticosa e tutt'altro che compiuta ricerca identitaria.
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Delgado Barrado, José Miguel. "La fondazione di nuove città nella monarchia spagnola tra confini litorali e marittimi. Il caso di Ferrol (Galizia) nel Settecento." STORIA URBANA, no. 150 (September 2016): 33–50. http://dx.doi.org/10.3280/su2016-150003.

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Pavolini, Carlo. "Uno studio archeometrico delle fondazioni coloniali nell’Italia romana - MARTA CONVENTI, CITTÀ ROMANE DI FONDAZIONE (Studia Archaeologica 130, L’Erma di Bretschneider, Roma2004). Pp. 271, figs. 40. ISBN 88-8265-285-8. EUR. 150." Journal of Roman Archaeology 19 (2006): 521–24. http://dx.doi.org/10.1017/s1047759400006759.

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Calvo, Juan. "La Sacra Congregazione del Concilio, Quarto Centenario dalla Fondazione (1564-1964), Studi e ricerche, 1 vol. de 684 págs., Città del Vaticano, 1964." Ius Canonicum 5, no. 9 (April 13, 2018): 332–33. http://dx.doi.org/10.15581/016.5.23305.

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Presicce, Claudio Parisi. "La dea con il silfio e l'iconografia di Panakeia a Cirene." Libyan Studies 25 (January 1994): 85–100. http://dx.doi.org/10.1017/s0263718900006257.

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Abstract:
Molte città antiche utilizzarono come emblema dei primi tipi monetali prodotti vegetali o agricoli della chora che consentivano una immediata associazione con le località di provenienza delle monete. A Cirene fin dai primi conii, datati dal Robinson intorno al 560 a.C., compare il silfio, che costituisce nei diversi modi di rappresentazione (pianta, frutto, foglia, radice) il tipo principale per tutto il periodo regio.Secondo la tradizione letteraria l'apparizione della pianta era avvenuta in occasione di una pioggia abbondante e risaliva a sette anni prima della fondazione di Cirene. L'indicazione cronologica, che coincide con la data dell'arrivo in Cirenaica degli apoikoi guidati da Batto, si riferisce evidentemente al momento della scoperta del silfio da parte dei terei.La proposta di Evans di riconoscere la raffigurazione della pianta su alcune tavolette iscritte di Cnosso di età minoica, rivalutata di recente in seguito ai rinvenimenti a Cirene di materiale dell'età del bronzo, induce a non escludere che le proprietà della pianta fossero già note in precedenza. Ma al momento una eventuale conoscenza del silfio in età precoloniale può essere attribuita solo ai cretesi e non ai terei, che per giungere in Libya si servirono di Corobios, un pescatore di murici proprio dell'isola di Creta.Del resto Teofrasto e Plinio indicano che per gli apoikoi guidati da Batto si trattò di una vera e propria scoperta. E poichè l'inventio non può essere intesa come l'apparizione improvvisa di una nuova pianta, dobbiamo supporre che essa avvenne con la mediazione delle popolazioni locali, il cui ruolo nelle fasi dello sbarco e della ricerca del sito adatto allo stanziamento coloniale risulta ampiamente documentato.
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Costambeys, Marios. "Burial topography and the power of the Church in fifth- and sixth-century Rome." Papers of the British School at Rome 69 (November 2001): 169–89. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200001793.

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Abstract:
TOPOGRAFIA DELLE SEPOLTURE E POTERE DELLA CHIESA A ROMA NEL QUINTO E SESTO SECOLOScavi recenti hanno rivelato fino a che punto i Romani del quinto e sesto secolo trasgredirono alle antichi leggi che proibivano le sepolture intramuranee. Ad oggi, però, non si è ancora cercato di dare una spiegazione olistica a questo cambiamento. La proliferazione di sepolture intramuranee nel complesso paesaggio urbano romano indica non solo un mutato atteggiamento nei confronti della morte, ma anche un cambiamento nella gestione dei defunti e nella topografia della città. Nella prima parte dell'articolo vengono analizzati i siti delle due aree sepolcrali associate topograficamente sia con gli horti che con le due chiese di Sant'Eusebio e Santa Bibiana. La storia delle due chiese indica i diversi modi in cui venivano controllate e trasferite le proprietà terriere in questo periodo: mentre nel caso di Sant'Eusebio si trattò di una fondazione completamente privata, Santa Bibiana fu fondata dal papa, probabilmente su una proprieta acquisita dall'imperatore. La condizione giuridica delle aree sepolcrali intorno alle due chiese potrebbe essere stata indefinita similmente a quella dei numerosi horti dalla fine del quarto secolo in poi, e cioè soggetta alla sovrapposizione giurisdizionale di aristocrazia e della Chiesa. L'influenza di quest'ultima è fortemente evidenziata dallo sviluppo della liturgia per i defunti che iniziò a formarsi nel sesto secolo. Ciò nonostante, il controllo ecclesiastico sulla posizione delle sepolture in questo periodo non fu costante e non venne affidato a membri formali del clero ecclesiastico. L'evidenza suggerisce che il controllo ecclesiastico delle sepolture si consolidò stabilmente nel momento in cui le spese funerarie, inclusi i pagamenti per i becchini, iniziarono ad essere pagate alle chiese. L'insinuarsi del clero ecclesiastico nei rituali di sepoltura e la scelta delle aree per le sepolture venne a costituire un importante episodio nell'appropriazione da parte della Chiesa romana della stmttura cittadina.
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Pacciolla, Aureliano. "EMPATHY IN TODAYS CLINICAL PSYCHOLOGY AND IN EDITH STEIN." Studia Philosophica et Theologica 18, no. 2 (December 7, 2019): 138–60. http://dx.doi.org/10.35312/spet.v18i2.29.

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Abstract:
By Stein Edith: Zum problem der Einfühlung, Niemeyer, Halle 1917, Reprint der OriginalausgabeKaffke, München 1980, trad. it. Il problema dell’empatia, trad. di E. Costantini e E. Schulze Costantini, Studium, Roma 1985. Beiträge zur philosophischen Begründ der Psychologie und Geisteswissen schaften: a) Psychische Kausalität; b)Individuum und Gemeinschaft, «Jahrbuch für Philosophie und phänomenologische Forschung», vol. 5, Halle 1922, pp. 1-283, riedito da Max Niemeyer, Tübingen 1970, trad. it. Psicologia e scienze dello spirito. Contributi per una fondazione filosofica, trad. di A. M. Pezzella, pref. di A. Ales Bello, Città Nuova, Roma 1996. Was ist Phänomenologie?, in Wissenschaft/Volksbildung, supplemento scientifico al «Neuen Pfälzischen Landes Zeitung», n. 5, 15 maggio 1924; è stato pubblicato nella rivista «Teologie und Philosophie», 66 (1991), pp. 570-573; trad. it. Che cosa è la fenomenologia? in La ricerca della verità – dalla fenomenologia alla filosofia cristiana, a cura di A. Ales Bello, Città Nuova, Roma 1993, pp. 55-60. Endliches und ewiges Sein. VersucheinesAufstiegszum Sinn des Sein (ESW II), hrsg. von L. Gelber und R. Leuven, Nauwelaerts-Herder, Louvain-Freiburg 1950, trad. it. Essere finito e essere eterno. Per una elevazione al senso dell’essere, trad. it. di L. Vigone, rev. di A. Ales Bello, Città Nuova, Roma 1988. Welt und Person. BeträgezumchristlichenWahrheitstreben (ESW VI), hrsg. von L. Gelber und R. Leuven, Newelaerts – Herder, Louvain – Freiburg 1962, trad. it. Natura, persona, mistica. Per una ricerca cristiana della verità, trad. it. di T. Franzoni, M. D’Ambra e A. M. Pezzella, a cura di A. Ales Bello, Città Nuova, Roma 1999. AusdemLebeneinerjüdischenFamilie (ESW VII), Herder, Freiburg i. Br. 1987, trad. it. Storia di una famiglia ebrea. Lineamenti autobiografici: l’infanzia e gli anni giovanili, Città Nuova, Roma 1992. 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Cuccaroni, Valerio. "Didattica pandemica. La digitalizzazione forzata della scuola italiana durante l'epidemia da Covid-19." PRISMA Economia - Società - Lavoro, no. 1 (August 2021): 59–76. http://dx.doi.org/10.3280/pri2020-001005.

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Abstract:
La pandemia da Covid-19 ha indotto le istituzioni scolastiche italiane a sostituire la didattica in presenza con una varietà di forme di apprendimento online. Per indicare queste forme di e-learning, il governo italiano ha fatto ricorso al termine Didattica a Distanza (DaD) creando un neologismo semantico che denuncia la mancanza di inquadramento storico-pedagogico e di un piano già predisposto, con la conseguente necessità di improvvisare. Come nel resto d'Europa, la maggior parte dei docenti ha insegnato online per la prima volta e ha trasposto a distanza le pratiche tipiche della presenza. Criticata dal movimento nazionale Priorità alla Scuola, con occupazioni di scuole e decine di manifestazioni in oltre 60 città ita-liane, alla fine del primo lockdown la DaD è stata subordinata dal Ministero dell'Istruzione alla necessità di garantire l'insegnamento in presenza, tranne che in situazioni di rinnovata emergenza sanitaria per le quali ogni scuola è stata chiama-ta a elaborare un Piano scolastico per la didattica digitale integrata. In assenza degli spazi necessari, del personale idoneo e dei trasporti sufficienti a garantire la didattica in presenza e in sicurezza, a causa dell'aumento autunnale dei contagi la DaD è tornata al 100% nelle scuole superiori da novembre 2020. In seguito alle denunce degli psichiatri sull'aumento dei ricoveri e del disagio psichico tra gli ado-lescenti, iniziate a gennaio 2021, a cui si sono aggiunti gli allarmi sull'aumento dell'abbandono scolastico, ad aprile 2021 la DaD è stata limitata al 50% in zona rossa e al 70% in zona gialla e arancione, dal nuovo Governo Draghi, dimostrando il fallimento dell'integrazione forzata della didattica digitale ma non rinunciando-vi. Stando ai dati forniti dall'osservatorio Eduscopio della Fondazione Agnelli, chi dovrebbe guidare il delicato percorso di integrazione della didattica digitale nelle pratiche educative abituali, ovvero le ventidue scuole fondatrici del movimento istituzionale delle Avanguardie Educative, promosso dall'Indire, raggiunge me-diamente ottimi risultati soltanto in ambito professionale e tecnico, mentre su 27 indirizzi che preparano all'università solo 13 figurano tra i primi posti della classifi-ca che misura i risultati dei diplomati all'esame di maturità e al primo anno di uni-versità. A fronte di questi scarsi risultati, occorre interrogarsi sullo stretto legame tra INDIRE e imprese private come le multinazionali dell'informatica e C2Group, azienda di riferimento in Italia nel settore, che fornisce ambienti digitali integrati alle scuole ed è sponsor della fiera Didacta, inserita dal MIUR tra gli eventi previsti dal piano pluriennale di formazione dei docenti.
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Glixon, Jonathan E. "David Bryant and Michele Pozzobon, Musica devozione città: La Scuola di Santa Maria dei Battuti (e un suo manoscritto musicale) nella Treviso del Rinascimento. Memorie/Monografie 4. Treviso, Fondazione Benetton Studi Ricerche/Editrice Canova, 1995, 253 pp." Early Music History 16 (October 1997): 310–17. http://dx.doi.org/10.1017/s0261127900001765.

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Iacobone, Damiano, and Ruben Baiocco. "Green and Sustainable Communities of Yester-day." TERRITORIO, no. 95 (May 2021): 17–18. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-095002.

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Abstract:
In occasione del centenario dalla fondazione di Welwyn Garden City (1920-2020), questo servizio è dedicato alla citta` giardino, da considerare forse la più radicale e rilevante eredita` del ‘town planning and design' britannico e della tradizione utopistica. I saggi che costituiscono la sezione partono tutti da una riconsiderazione dei principi iniziali di Ebenezer Howard, mettendone in luce aspetti differenti, per analizzare la diffusione coeva del modello in ambito europeo e statunitense, o aspetti non scontati come la relazione tra pianificazione urbana e questione alimentare. L'obiettivo e` una valutazione sul lascito delle citta` giardino, come una vicenda, fra teoria e prassi, della pianificazione e del disegno della citta` all'origine di molte questioni della citta` contemporanea.
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McGinn, Bernard. "Opere di San Bernardo. Vol. 1, Trattati, vol. 6:1, Lettere. Parte Prima. 1–210. Edited by Ferruccio Gastaldelli. Scriptorium claravallense fondazione di studi cistercensi. Rome: Città Nuova Editrice, 1984, 1986. lxiv + 954 pp., xxxvii + 904 pp. Lit 80,000, 90,000." Church History 57, no. 2 (June 1988): 224–25. http://dx.doi.org/10.2307/3167197.

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Ferrero, Simone, Daniele Grimaldi, Elena Arrigoni, Gian Maria Zaccaria, Beatrice Alessandria, Elisa Genuardi, Gabriele De Luca, et al. "Pharmacogenomics Drives Lenalidomide Efficacy and MRD Kinetics in Mantle Cell Lymphoma after Autologous Transplantation: Results from the MCL0208 Multicenter, Phase III, Randomized Clinical Trial from the Fondazione Italiana Linfomi (FIL)." Blood 136, Supplement 1 (November 5, 2020): 16–17. http://dx.doi.org/10.1182/blood-2020-134875.

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Abstract:
Background and Aims. Prediction of treatment efficacy is an active and growing field of pharmacology. In the Fondazione Italiana Linfomi (FIL) MCL0208 phase III trial (NCT02354313), a 24 months lenalidomide maintenance (LM, 15 mg days 1-21 every 28 days) after high-dose immuno-chemotherapy followed by autologous transplantation (ASCT) in 300 frontline mantle cell lymphoma (MCL) patients showed substantial clinical activity in terms of Progression-Free Survival (PFS) vs observation (OBS). However, this benefit seemed not uniform across patient series. To deeper investigate the differential pattern of response to lenalidomide, a wide analysis of the host pharmacogenomics (PG) background was planned, in order to dissect whether specific germline polymorphisms of transmembrane transporters, metabolic enzymes or cell surface receptors (ABCB1, ABCG2, VEGFA, FCGR2A, NCF4, GSTP1, CRBN) might predict the drug efficacy. Actually, several single nucleotide polymorphisms (SNPs) of ABCB1 exert an effect on substrate affinity of lenalidomide for the transmembrane transporter. Moreover, VEGFA is involved in the anti-angiogenic activity of lenalidomide and might eventually upregulate ABCB1 expression, too. Patients and methods. Genotypes for SNPs were obtained through allele-specific (ASO) probes on germline DNA from peripheral blood. Minor allele frequencies (MAFs) were obtained and the Hardy-Weinberg equilibrium (HWE) was checked. Genotypes were used to infer individual haplotypes by Arlequin and Haploview softwares. Minimal residual disease (MRD) was assessed with ASO primers on either IGH or BCL-1/IGH rearrangements by RQ-PCR in bone marrow samples. TP53 disruption was identified by NGS targeting resequencing and copy number variation analysis. Clinical-biological correlations were screened by automated machine learning methods and validated by both Kaplan-Meier at univariate level and Cox models for multivariate analysis (MV). A logistic regression was implemented to investigate correlations between polymorphisms and MRD kinetics. Results. 278 out of 300 patients (93%) were fully genotyped. The MAF values of the SNPs were very similar to published data and the HWE was confirmed. Most notably, ABCB1 c.2677G&gt;T/A(W) and VEGFA c.2055A&gt;C were significantly associated to outcome and are thus described in this abstract. In the case of ABCB1, the three loci were in strong linkage disequilibrium (p&lt;0.001). 31% of patients were homozygous for ABCB1 wild type alleles (GG, "WT"), 53% heterozygous (GW, "HET") and 16% polymorphic on both chromosomes (WW, "POL"). 20% were VEGFA WT (AA), 47% HET (AC) and 33% POL (CC). PG did not impact on induction therapy and randomization rates of this trial, as superimposable polymorphism frequencies were described between the enrolled and randomized population. Conversely, both ABCB1 HET and POL and VEGFA HET/POL associated with higher MRD clearance rates vs WT after 6 months of LM (93% vs 71% and 91% vs 67%, respectively). Interestingly, the risk of MRD reappearance during LM was 86% lower for patients harboring either polymorphism vs WT (odds ratio 0.14, 95% CI 0.02-0.99; p&lt;0.05). Actually, ABCB1 HET/POL predicted for a more favorable PFS vs WT in LM (3yPFS 85% vs 69% p&lt;0.05, Fig.1A), as well as VEGFA HET/POL (3yPFS 85% vs 59% p&lt;0.01, Fig.1B). The two polymorphisms co-occurred in 57% of patients, being 12% ABCB1 HET/POL only, 23% VEGFA HET/POL and 8% ABCB1/VEGFA WT. Interestingly, patients with either polymorphism had superimposable outcome to patients in whom both co-occurred (Fig.1C). Finally, MV showed that either polymorphism was protective for PFS among randomized patients (HR=0.42; 95% CI 0.20-0.85; p&lt;0.05). According to this hypothesis, among the 17 ABCB1/VEGFA WT patients LM did not improved PFS vs OBS (Fig.1D), independently from TP53 disruption. Conclusions. The first PG data on LM after ASCT in MCL suggested that: 1) ABCB1 and VEGFA polymorphisms did not impact on the chemotherapeutic efficacy of FIL-MCL0208 trial; 2) both polymorphisms favored sustained MRD clearance during LM; 3) either polymorphism conferred a survival advantage during LM. Taken together, these observations hint that a variable excretion of lenalidomide through ABCB1 (heralded by SNPs), as well as an altered VEGFA pathway, could predict treatment efficacy. This observation might be very useful in the future to tailor lenalidomide therapy to MCL patients. Disclosures Ferrero: Servier: Speakers Bureau; Gilead: Research Funding, Speakers Bureau; EUSA Pharma: Honoraria, Membership on an entity's Board of Directors or advisory committees, Speakers Bureau; Janssen: Consultancy, Honoraria, Membership on an entity's Board of Directors or advisory committees, Speakers Bureau. Boccomini:SC Ematologia, ASOU Città della Salute e della Scienza di Torino, Turin, Italy: Current Employment. Maria:Roche: Consultancy, Other: travel, accomodations, expenses; Abbvie: Consultancy, Other: travel, accomodations, expenses; BMS: Consultancy; MSD: Consultancy; Janssen: Consultancy, Other: travel, accomodations, expenses; Gilead: Consultancy, Other: travel, accomodations, expenses, Research Funding. Ferreri:Gilead: Membership on an entity's Board of Directors or advisory committees, Research Funding; Morphosys: Research Funding; Hutchinson: Research Funding; BMS: Research Funding. Palumbo:Novartis: Honoraria, Membership on an entity's Board of Directors or advisory committees, Speakers Bureau; Celgene: Honoraria, Membership on an entity's Board of Directors or advisory committees, Speakers Bureau; Amgen: Honoraria, Membership on an entity's Board of Directors or advisory committees, Speakers Bureau. Galimberti:Novartis: Speakers Bureau; Incyte: Honoraria. OffLabel Disclosure: Lenalidomide maintenance in mantle cell lymphoma
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Kay, Stephen. "Andrea Augenti (ed.). Classe: indagini sul potenziale archeologico di una città scomparsa. 290 pages, 116 b&w & colour illustrations, 17 tables. 2011. Bologna: Ante Quem; RavennAntica; Fondazione Parco Archaeologico di Classe; Dipartimento di Archaeologia dell'Università di Bologna; 978-88-7849-052-9 paperback € 30." Antiquity 86, no. 334 (December 2012): 1241–42. http://dx.doi.org/10.1017/s0003598x0004850x.

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Murray, Oswyn. "History and reason in the ancient city." Papers of the British School at Rome 59 (November 1991): 1–13. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200009661.

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Abstract:
STORIA E RAZIONALISMO NELLA CITTA ANTICAViene trattato l'intreccio tra storia e razionalismo nell'organizzazione dello Stato nel mondo antico. Si dimostra che la vita politica greca si basava sul razionalismo e che la Storia veniva usata, ma subordinandola a speculazioni razionali. Ciò è provato dall'importanza degli Atti di fondazione mitici e dalla manipolazione della documentazione storica per fini politici. Vengono trovate le origini del razionalismo politico greco nelle origini della polis nel primo periodo arcaico. L'articolo termina con una discussione sul rapporto tra il razionalismo politico greco e lo sviluppo della polis in Etruria e Roma arcaica.
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Njagi, Kaburu Francesco. "Nairobi. Il caro prezzo di un progetto metropolitano." STORIA URBANA, no. 126 (September 2010): 37–65. http://dx.doi.org/10.3280/su2010-126003.

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Abstract:
Nell'agosto 2009 i cittadini kenyoti sono stati sottoposti al quinto censimento nazionale dall'anno dell'indipendenza (1964). Il rilevamento del 1999 aveva confermato come il Rift Valley e Nairobi (a cui dal punto di vista geo-demografico possiamo accorpare la provincia centrale) siano il principale polo d'attrazione nelle migrazioni interne al paese. In attesa dei risultati dell'ultimo censimento rimangono in sospeso alcune questioni cruciali: qual č stato l'impatto sul paesaggio urbano della capitale dell'immigrazione di piu' di un milione e mezzo di persone dal 1969 ad oggi? Come sono cambiate, nel tempo, le politiche locali e nazionali di gestione del fenomeno? Per rispondere a queste domande č stato necessario ripercorrere la storia della cittŕ a partire dalla sua fondazione come stazione ferroviaria nel 1899 e la successiva designazione del centro come capitale del Protettorato dell'Africa orientale prima e della Colonia Britannica poi. Le sperimentazioni urbanistiche che hanno contraddistinto Nairobi sin dai suoi esordi ne fanno oggi una cittŕ di grande interesse per delineare le possibili direzioni dello sviluppo urbano in Africa sub-sahariana.
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McEvoy, Meaghan. "Rome and the transformation of the imperial office in the late fourth–mid-fifth centuries AD." Papers of the British School at Rome 78 (November 2010): 151–92. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200000854.

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Abstract:
Sommarii:Questo articolo identifica una ragione finora non riconosciuta circa la crescente presenza imperiale a Roma dall'ascesa di Onorio nel 395 d.C. fino all'assassinio di Valentiniano III nel 455, nella forma della trasformazione dell'ufficio imperiale stesso, che stava prendendo piede in questo periodo, come risultato della ripetuta ascesa degli imperatori-bambini nel Occidente tardo-romano. Questi prolungati governi dei minori, che si verificano a un certo punto nella storia tardo-romana quando la crescita della cerimonializzazione e owiamente della cristianizzazione andarono a costituire un importante parte del ruolo delrimperatore, portarono con loro anche una piu grande necessita che la citta di Roma agisse come stage politico chiave per l'esposizione del cerimoniale imperiale, in particolare tanto il supporto della ricchezza deH'aristocrazia senatoria fondata a Roma, divenne ancora piu cruciale quanta le fonti delle entrate imperiali andarono perdute all'impero d'Occidente per via delle invasioni barbariche. In aggiunta, la fondazione del mausoleo di Onorio, adiacente alia basilica di San Pietro, e l'estesa costruzione delle chiese e gli sforzi decorativi della famiglia imperiale durante il regno di Valentiniano III, illuminarono le credenziali cristiane dell'imperatore d'Occidente, e contestano la vecchia visione che i vescovi di Roma avevano gia preso il soprawento sul ruolo delrimperatore' all'interno della citta a partire dal V secolo d.C.
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Blanshei, Sarah Rubin. "Gian Mario Anselmi and Angela De Benedictis, eds. Città in Guerra: Esperienze e riflessioni nel primo ‘500. Bologna nelle “geurre d’Italia.” Bologna: Minerva Edizioni, 2008. xiv + 322 pp. €20. ISBN: 978–88–7381–246–3. - Angela De Benedictis. Una guerra d’Italia, una resistenza di popolo: Bologna 1506. Collana di storia dell’economia e del credito promossa dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna 13. Bologna: Il Mulino, 2004. 204 pp. €13. ISBN: 88–15–10216–7." Renaissance Quarterly 65, no. 2 (2012): 571–73. http://dx.doi.org/10.1086/667307.

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Small, Alastair M. "Apulia before and after the Roman conquest: recent evidence from Botromagno - Ruth D. Whitehouse, John B. Wilkins and Edward Herring, with contributions by L. Burn, S. Colledge and K. Dobney, BOTROMAGNO. EXCAVATION AND SURVEY AT GRAVINA IN PUGLIA, 1979-1985 (Accordia Specialist Studies on Italy no. 9, London 2000). Pp. x + 363, 170 figs. ISBN 1 873415 23 0. £45.60. - Angela Ciancio, with contributions by G. Andreassi, D. Bartolo, L. Casavola, S. Curzio and A. Di Zanni, SILBÍON: UNA CITTÀ TRA GRECI E INDIGENI. LA DOCUMENTAZIONE ARCHEOLOGICA DAL TERRITORIO DI GRAVINA IN PUGLIA DALL'OTTAVO AL QUINTO SECOLO A.C. (Levante Editore, Bari 1997). Pp. 283, pl. 283, figs. 239, 4 folding pls. Euros 25.82 [obtainable from Fondazione Ettore Pomarici Santomasi, Via Museo, Gravina in Puglia 70024 (Bari)]. - IL PARCO DELLA PIETRA E DELL'ACQUA. CAMPAGNA INTERNAZIONALE DI RICERCA, STUDIO E VALORIZZAZIONE DELL'AREA SIDIN, 1996/1998, GRAVINA IN PUGLIA, with contributions by 20 authors (Gravina in Puglia 2000). Pp. viii + 290 [obtainable by exchange from Consorzio Sidin, Palazzo Comunale, Gravina in Puglia 70024 (Bari)]." Journal of Roman Archaeology 15 (2002): 375–79. http://dx.doi.org/10.1017/s1047759400014082.

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Мингазов, Шамиль Рафхатович. "БУЛГАРСКИЕ РЫЦАРИ ЛАНГОБАРДСКОГО КОРОЛЕВСТВА." Археология Евразийских степей, no. 6 (December 20, 2020): 132–56. http://dx.doi.org/10.24852/2587-6112.2020.6.132.156.

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Abstract:
Настоящая работа является первым общим описанием на русском языке двух некрополей Кампокиаро (Кампобассо, Италия) – Виченне и Морионе, датируемых последней третью VII в. – началом VIII в. Культурное содержание некрополей показывает прочные связи с населением центральноазиатского происхождения. Важнейшим признаком некрополей являются захоронения с конем, соответствующие евразийскому кочевому погребальному обряду. Автор поддержал выводы европейских исследователей о том, что с большой долей вероятности некрополи оставлены булгарами дукса–гаштальда Алзеко, зафиксированными Павлом Диаконом в VIII в. на территориях Бояно, Сепино и Изернии. Аналогии некрополей Кампокиаро с погребениями Аварского каганата показывают присутствие в аварском обществе булгар со схожим погребальным обрядом. Из тысяч погребений с конем, оставленных аварским населением, булгарам могла принадлежать большая часть. Авары и булгары составляли основу и правящую верхушку каганата. Народ Алзеко являлся той частью булгар, которая в 631 г. боролась за каганский престол, что указывает на высокое положение булгар и их большое количество. После поражения эта группа булгар мигрировала последовательно в Баварию, Карантанию и Италию. Несколько десятков лет проживания в венедской, а затем в лангобардской и романской среде привели к гетерогенности погребального инвентаря, но не изменили сам обряд. Булгары лангобардского королевства составляли новый военный слой, который представлял из себя профессиональную кавалерию, получивший землю. Эта конная дружина является ранним примером европейского феодального воинского и социального сословия, которое станет называться рыцарством. Библиографические ссылки Акимова М.С. Материалы к антропологии ранних болгар // Генинг В.Ф., Халиков А.Х. Ранние болгары на Волге (Больше–Тарханский могильник). М.: Наука, 1964. С. 177–191. Амброз А.К. Кинжалы VI – VIII вв, с двумя выступами на ножнах // СА. 1986. № 4. С. 53–73. 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Abstract:
This inscription, found in Epidaurus, preserves a treaty for the foundation of a league of poleis and ethne promoted by Antigonus Monophthalmus and Demetrius Poliorcetes. The league formally was a symmachia and its administrative body included a synedrion, i.e. an assembly of league members, five proedri, and a strategos representing Antigonus and Demetrius. It is impossible to list all the members of this league, but it is known that the coalition included Epidaurus, Achaia and Aelis, and possibly those areas of the Peloponnese which Demetrius freed in 303 BC, and Athens. Antigonus and Demetrius organised the league to gather a force against Cassander and to establish their hegemony over Greece. However, the league was short-lived. It was founded in 302 BC and it ceased to exist the year after when Antigonus died at Ipsus (301 BC).
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Abstract:
AbstractThis paper explores the link between infrastructures built by autocratic regimes and political values in the wake of the transition to democracy and in the long run. In Fascist Italy (1922–43), Mussolini founded 147 “New Towns” (Città di Fondazione). Exploring municipality-level data before and after their construction, I document (1) that the New Towns enhanced local electoral support for the Fascist Party and (2) that the effect persisted through democratization, enhancing local support for Italy’s neo-fascist party, which endured until recent times. Placebo estimates of New Towns planned but not built and spatial regression discontinuity design both support a causal interpretation of this pattern. Survey respondents near the New Towns currently exhibit preferences for a stronger leader in politics, for nationalism, and for the fascists as such. The effect is greater for individuals who lived under the Fascist Regime and is transmitted across generations inside the family. The findings suggest that authoritarian leaders may exploit public investment programs to induce a favorable view of their ideology, which persists across institutional transitions and over the long term.
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