Academic literature on the topic 'Flusso di linfa'

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Journal articles on the topic "Flusso di linfa"

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Zamboni, Paolo, and Attilio Cavezzi. "Il sistema g-linfatico cerebrale: istruzioni per l'uso." PNEI REVIEW, no. 2 (November 2020): 41–54. http://dx.doi.org/10.3280/pnei2020-002005.

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Abstract:
Il ruolo del drenaggio cerebrale nella patogenesi delle malattie neuroinfiammatorie/ neurodegenerative rimane in gran parte sconosciuto. Molto recentemente è stato identificato un vero e proprio sistema linfatico del sistema nervoso centrale (SNC). Una componente rilevante è costituita dal cosiddetto sistema g-linfatico (nomenclatura derivata dal ruolo fondamentale della glia) del cervello, che consente di drenare il liquor cerebro-spinale e l'accumulo di macromolecole e tossine dal parenchima cerebrale rispettivamente al sistema venoso ed ai linfatici meningei e cervicali profondi. Queste recenti scoperte consentono ora di ipotizzare un ruolo cruciale del sistema di drenaggio emo-linfatico del SNC nella neuroinfiammazione e/o nella neurodegenerazione. In questo articolo vengono riportate le conoscenze più attuali che legano la fisiopatologia del sistema g-linfatico del SNC alle patologie neurodegenerative (Parkinson, Alzheimer, sclerosi multipla, ecc.). Vengono infine esposte possibilità e limiti di alcune opzioni terapeutiche, in ottica Pnei, mirate al miglioramento del flusso della linfa cerebro-spinale.
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Griffo, Giampiero, and Lavinia D’Errico. "I rifugiati e i richiedenti asilo con disabilità in Italia. La difficile emersione di un tema largamente invisibile." MONDI MIGRANTI, no. 3 (November 2022): 27–46. http://dx.doi.org/10.3280/mm2022-003002.

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Abstract:
A partire dagli elementi emersi nell'ambito del progetto AMiD-Access to Services for Migrants with Disabilities, primo studio sul tema dei migranti con disabilità in Europa - promosso dalla Commissione Europea a valere sull'Asylum, Migration and Integration Fund -, gli autori si soffermano su alcune dimensioni critiche del sistema di gestione dell'accoglienza e dell'inclusione delle persone migranti con disabilità in Italia, quali la mancata rilevazione dei dati di flusso, la discrasia fra garanzie formali e difficoltà nell'accesso effettivo alle cure, i fenomeni di discriminazione multipla che colpiscono le donne e la problematicità dello statuto dei minori. Gli autori ripercorrono poi alcune esperienze italiane che, al contrario, si caratterizzano per la capacità di favorire forme di inclusione sociale in linea con le norme e i princìpi propri della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità, ratificata dall'Italia nel 2009. Infine, vengono ipotizzati alcuni elementi di organizzazione e innovazione nell'accoglienza.
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Zane, Antonella, Lorisa Andreoli, and Laura Tallandini. "La Biblioteca Digitale dell’Università di Padova." DigItalia 15, no. 1 (June 2020): 69–86. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00005.

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Abstract:
Questo contributo intende documentare sinteticamente l'evoluzione dei servizi della Biblioteca Digitale dell'Ateneo di Padova dagli inizi, nei primi anni'90, al 31 dicembre 2018. Tale evoluzione può essere considerata rappresentativa degli sviluppi avvenuti, con l’avvento del digitale, nei Sistemi Bibliotecari dei maggiori Atenei Italiani. I primi passi della Biblioteca Digitale sono stati caratterizzati da una visione dell’utilizzo delle nuove tecnologie come vettore del miglioramento dei tradizionali servizi delle biblioteche accademiche alla propria utenza istituzionale. Questi passi hanno consentito l’accesso ad un patrimonio informativo in continua crescita e sempre più costituito da risorse digitali. Contestualmente si è attuato un profondo cambiamento delle relazioni tra l’utente e la biblioteca. La crescita degli accessi ai materiali e del loro utilizzo sono prova dell’aumento costante dei flussi informativi consentiti dalla Biblioteca Digitale e come tali recepiti dall’utenza. In questa situazione le biblioteche sono state interpreti in prima linea della mutazione in atto nelle modalità di trasmissione della conoscenza andando a studiare le nuove realtà e progettando e realizzando i servizi innovativi da queste resi attuabili. Non è possibile oggi prevedere quali saranno gli sviluppi della biblioteca e della Biblioteca Digitale nei prossimi anni ma resta comunque necessario rispondere alle sempre nuove esigenze dell’utenza, in una continua e tempestiva navigazione a vista.
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Alby, Francesca. "Corpi in interazione in ambienti di lavoro tecnologicamente densi." STUDI ORGANIZZATIVI, no. 1 (December 2012): 64–74. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-001003.

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Abstract:
Nello studio dell'interazione sociale e delle dinamiche organizzative, il corpo ha storicamente ricevuto un'attenzione marginale rispetto a quella data al discorso. Anche per questo, motivo e in linea con tendenze piů recenti, questo articolo prende in esame soprattutto il contributo dei movimenti corporei allo sviluppo dell'azione sociale e organizzativa. In particolare, verrŕ analizzato empiricamente in che modo la postura e il posizionamento corporeo possano essere utili risorse nel lavoro di gruppo, e, piů in generale, nel mantenimento di un'azione collettiva rapida e coordinata. Il lavoro ha diversi riferimenti teorici che vengono delineati nella prate introduttiva e utilizzati nell'analisi dei dati. In primo luogo un recente volume edito da Streeck, Goodwin e LeBaron (2011), che sistematizza e raccoglie i risultati di una linea di ricerca sviluppatasi gradualmente nelle quattro decadi passate e che gli autori chiamano embodied interaction. In secondo luogo, il riferimento č al contributo di due programmi di ricerca interdisciplinari, parzialmente sovrapposti: gli studi sul lavoro e sulle pratiche lavorative mediate da tecnologie (studi di ergonomia sociale: Mantovani, 2000; workplace studies: Luff, Hindmarsh e Heath, 2000 e in italiano: Zucchermaglio e Alby, 2005; Parolin, 2008; practice-based studies: Bruni e Gherardi, 2007), e gli studi sulla scienza e sulla tecnologia (science and technology studies ad esempio: Lynch e Woolgar, 1988 e, in italiano: Viteritti, 2011). L'analisi si basa su videoregistrazioni del lavoro di web designer all'interno di un'azienda con sede a Roma, azienda che si occupa di sviluppare e mantenere un portale internet. I risultati discussi nell'analisi empirica riguardano in particolare: a) come entrare e uscire dal gruppo: vengono analizzati alcuni dei meccanismi di coordinamento corporeo che rendono fluido l'ingresso e l'uscita dai gruppi di lavoro; b) come costruire il ritmo dell'interazione: i dati illustrano come in questo tipo di ambienti ad alta densitŕ tecnologica agenti umani e non umani interagiscano (nelle modalitŕ che vengono descritte) nel costruire il ritmo dell'interazione e dell'azione; c) come animare rappresentazioni statiche: viene mostrato come i web designer usino il loro corpo per animare rappresentazioni statiche dei siti internet che devono progettare rendendo visibili e condivisi processi di immaginazione congiunta assolutamente centrali per l'attivitŕ lavorativa in corso.
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d’Amato, Maurizio. "Cyclical capitalization [Capitalizzazione ciclica]." Valori e Valutazioni 31 (February 2023): 69–88. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20223106.

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Abstract:
The paper provides the methodological foundations of a property valuation method based on income approach called cyclical capitalization. The model is proposed for the valuation of income producing properties and was originally introduced by d'Amato (2001) and relies on the assumption of more than a single capitalization rate it integrates direct capitalization with the analysis of an entire market cycle. Such integration has been required in literature (Kazdin,1944; Pyhrr et al.,1990). The procedure has recently and indirectly been recalled by international valuation standards (IVS 2017; IVS 2020; IVS 2022; IVS 105 item 50.21 letter (e)), as it will be discussed in the paper. International Valuation Standards since 2017 required a different approach to the determination of terminal value (going out value, scrap value, exit value, terminal value, exit value) in Discounted Cash Flow Analysis. The models proposed in the paper are the basic ones systematized in the first contributions that took up and reorganized this line of research from its original systematic introduction (d’Amato, 2013; d’Amato, 2015; d’Amato, 2017a; d’Amato, 2017b). The initial applications were based on the office market in London. The first application to the Italian market will be made in this contribution referring to the office real estate market in Milan offered by the then REAG Study Office (currently Kroll). Evidence from the application shows that the proposed model is capable of reaching a prudent value judgments than the income-capitalization estimate normally used. Prudent opinion of value can help in determining the security value and the most likely market value under specific market conditions. Il lavoro introduce il lettore ai fondamenti metodologici di una procedura di valutazione basata sulla capitalizzazione del reddito denominata capitalizzazione ciclica. La procedura di valutazione introdotta precedentemente (d’Amato,2001) si basa sulla ipotesi di formulare la previsione di più di un solo saggio di capitalizzazione, in maniera da integrare il processo di capitalizzazione con l’analisi di un intero ciclo di mercato. Tale integrazione è stata richiesta da tempo (Kaz- din,1944; Pyhrr et al.,1990). La procedura è stata indirettamente richiamata dagli standard di valutazione internazionali (IVS 2017; IVS 2020; IVS 105 punto 50.21 lettera (e)), come si avrà modo di vedere. Il richiamo degli standard è esplicitamente riferito alla capitalizzazione del reddito per la stima del valore di uscita (going out value, scrap value, exit value, terminal value) che chiude la normale applicazione metodologica della attualizzazione del flusso di cassa scontato, altrimenti definita Discounted Cash Flow Analysis. I modelli proposti nel contributo sono quelli basilari, sistematizzati nei primi contributi che riprendono e riorganizzano questa linea di ricerca dalla sua originale sistematica introduzione (d’Amato, 2013; d’Amato, 2015; d’Amato, 2017a; d’Amato, 2017b). Le prime applicazioni sono state effettuate facendo riferimento al mercato londinese. La prima applicazione al mercato italiano sarà effettuata in questo contributo facendo riferimento ai dati del mercato immobiliare degli uffici a Milano offerti dall’allora Ufficio Studi REAG (attualmente Kroll). Le evidenze che derivano dalla applicazione mostrano che il modello proposto è in grado di formulare giudizi di valore maggiormente prudenti rispetto alla stima per capitalizza- zione del reddito normalmente utilizzata. Valutazioni più prudenti possono essere di aiuto nella determina- zione del valore cauzionale e del più probabile valore di mercato in specifiche condizioni di mercato.
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Biorcio, Roberto, and Paolo Natale. "LA MOBILITÀ ELETTORALE DEGLI ANNI OTTANTA." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 19, no. 3 (December 1989): 385–430. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200008649.

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Abstract:
IntroduzioneLo studio della mobilità elettorale si ricollega per diversi aspetti al dibattito sulle tendenze generali del mercato elettorale in Italia e alla problematica legata ai tipi di voto. Lo studio delle forme che può assumere la mobilità elettorale costituisce però, a nostro avviso, un tema dotato comunque di una sua autonoma specificità. Le forme che assume il passaggio da una scelta di voto ad un'altra dipendono sia dalle modifiche di posizionamento dei partiti nell'ambito della competizione elettorale, sia dalle modalità secondo cui i cittadini-elettori si rapportano ad essi e, più in generale, vivono il proprio rapporto con la sfera politica e le istituzioni.Si possono individuare nella scelta dell'elettore diverse componenti analitiche (cfr. Parisi e Pasquino 1977; Pizzorno 1983 e 1986, Mannheimer e Sani 1987), riconducibili, a nostro avviso, ad alcune peculiari logiche motivazionali. Si può cogliere anzitutto unalogica dell'identificazione,secondo cui l'elettore esprime adesione e solidarietà rispetto a qualche tipo di identità collettiva che ritiene rappresentata in una delle proposte di voto in competizione. Le identità collettive che costituiscono il referente necessario per questo tipo di logica motivazionale possono essere già presenti nella società — e semplicemente trascritte o trascrivibili in una delle possibili opzioni di voto — oppure essere costituite dal «discorso identificante» dei politici (Pizzorno 1983). Oppure ancora essere una combinazione di entrambe queste possibilità. Si può poi riconoscere nell'elettore l'esistenza di unalogica dell'utilità(o della razionalità strumentale rispetto allo scopo), quando il voto appare finalizzato a favorire (oppure ad ostacolare) tendenze politiche e/o provvedimenti specifici, in base ad un proprio calcolo degli interessi. Insieme a queste due, si può considerare una terza componente analitica nel comportamento elettorale — definibile comelogica della protesta— che esprime motivazioni prevalentemente «in negativo» rispetto al voto o rispetto al tradizionale sistema dei partiti; questa logica emerge quando i partiti esistenti non riescono a suscitare sufficiente identificazione nell'elettore, né a rappresentarne le domande sociali. La logica della protesta si può esprimere non solo con l'astensionismo (attivo o passivo), ma anche con il voto per alcuni dei «nuovi partiti» formatisi negli anni settanta e ottanta come espressione di diverse forme di protesta politica o sociale.È evidente che queste diverse logiche motivazionali possono coesistere nello stesso atto di scelta, con un peso che può variare in base alle caratteristiche dell'elettore, alla congiuntura politico-sociale e al tipo di elezione. Quello che interessa al nostro studio è la relazione fra queste logiche di voto ed i processi di mobilità elettorale: come il peso specifico delle diverse logiche motivazionali può fare variare siale probabilitàdi mutamento delle precedenti scelte di voto, siale formeed ilsensoche questo mutamento può assumere.La logica della identificazione — declinata nelle forme più diverse — costituisce ovviamente la base della fedeltà elettorale di partito o, almeno, di «area politica». Per gli elettori che nel voto esprimono soprattutto una esigenza di identificazione, la probabilità di mutamenti è ridotta, e l'abbandono delle precedenti scelte assume un carattere «traumatico», che si può leggere come segno di un generale processo di ri-orientamento politico-esistenziale. Il passaggio diretto ed immediato da una identificazione ad un'altra è un evento che si verifica raramente. Gli elettori che scelgono di non votare più per un partito in cui si erano identificati sperimentano una fase di relativa incertezza, nella quale possono acquistare maggior peso, almeno transitoriamente, le logiche della protesta o quelle del calcolo delle utilità.La logica della utilità si esprime in un «calcolo dei vantaggi» che si può riferire tanto a interessi individuali e particolaristici (voto clientelare), quanto a quelli di gruppo o di categoria, fino ad assumere come riferimento interessi più generali (voto di opinione). Il calcolo dei vantaggi di ogni scelta di voto è funzione delle caratteristiche specifiche e congiunturali delle diverse scadenze elettorali. Ci si può aspettare che quanto più pesa, nella scelta del singolo elettore, la logica della utilità, tanto più sono probabili, almeno in linea di principio, i cambiamenti delle opzioni di voto.Anche la logica della protesta, se non è accompagnata da forte identificazione in un partito vissuto come rappresentante significativo della protesta sociale, fornisce un notevole contributo alla instabilità elettorale: in questo caso è l'atto stesso di abbandono delle precedenti scelte partitiche che diviene il veicolo più importante per l'espressione del risentimento dell'elettore.Si è rivolta l'attenzione a diversi tipi di mutamento nel comportamento elettorale, analizzando in particolare:1)i cambiamenti di voto all'interno del gruppo dei 7-8 partiti tradizionalmente presenti — nel dopoguerra — nelle competizioni elettorali: la mobilità in questo caso può essere interpretata come l'esito di un giudizio razionale sugli effetti dell'opzione elettorale sul quadro politico, o su una serie di politiche specifiche;2)i cambiamenti di voto da uno dei partiti tradizionali alla esplorazione di nuove possibilità di espressione elettorale — nella scelta di votare, ad esempio, per uno dei partiti emersi negli anni settanta ed ottanta, o per qualcuna delle liste che si caratterizzano su specificheissues(pensioni, ecologia, identità regionali, ecc.);3)il cambiamento dal voto al non voto, che può essere letto come diminuzione del livello di identificazione (visto dal lato dell'elettore) o nella capacità di mobilitazione (visto dal lato del partito) di una determinata opzione partitica;4)il ritorno dal non voto (non partecipazione alla votazione o non espressione di voto valido) al voto per una delle liste presenti nella competizione elettorale, che può dipendere dalla accresciuta capacità di suscitare mobilitazione ed identificazione da parte di una delle forze politiche presenti, oppure dalla particolare rilevanza soggettivamente attribuita ad una specifica tornata elettorale.Lo studio empirico delle forme di mobilità elettorale presenta — come è noto — particolari difficoltà, sia perché ciascuna di esse coinvolge quote limitate del corpo elettorale sia, più in generale, per l'ovvio motivo che non sono disponibili registrazioni — a livello individuale — delle scelte di voto e delle loro variazioni fra una elezione e l'altra. A causa di tali difficoltà e per ovviare ai problemi specifici di ciascuna delle tecniche di analisi, nel nostro studio sulla mobilità elettorale 1983-87 abbiamo fatto riferimento a risultati di ricerche realizzate con diversi metodi: analisi di dati raccolti tramitesurvey,analisi di dati elettorali aggregati a vari livelli, stime dei flussi elettorali in alcune città e stime di flussi a livello nazionale basate sui dati rilevati in un insieme di sezioni-campione. E nostra opinione che sia legittimo e necessario utilizzare nella ricerca i diversi metodi a disposizione, con la consapevolezza dei vantaggi e dei problemi metodologici che ciascuno di essi pone: soltanto l'attenta comparazione dei risultati ottenuti da diverse fonti può convalidare o, nel caso, porre seri interrogativi sulle ipotesi sostantive via via formulate. In questa sede il nostro interesse è rivolto ai risultati ottenuti con le diverse metodologie, più che alla discussione delle metodologie stesse, per la quale rimandiamo ad altre sedi.
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Ignazi, Piero. "LA CULTURA POLITICA DEL MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 19, no. 3 (December 1989): 431–65. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200008650.

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Abstract:
IntroduzioneIl mondo politico-culturale della destra italiana del dopoguerra è stato trascurato, per lungo tempo, dalla comunità scientifica. A parte il pionieristico lavoro di Giorgio Galli, risalente alla metà degli anni settanta, è soltanto con l'inizio di questo decennio che si sviluppa una seria linea di ricerca su alcune componenti della destra italiana. In particolare, per motivi diversi, vengono privilegiati due versanti: la Nuova Destra e l'area radicale e terrorista. L'attenzione dedicata a questi due fenomeni non è casuale ma trova spiegazione nel fatto che essi costituiscono una sorta di “novità” rispetto al filone centrale del neofascismo: da un lato, la Nuova Destra, emersa alla fine degli anni settanta sulla scia dellaNouvelle Droitefrancese, rappresenta il contributo intellettualmente piò originale e articolato di riflessione e rielaborazione delle coordinate ideologiche e politiche della destra; dall'altro, l'area radicale e terrorista costituisce per la sua intrinseca drammaticità un forte stimolo all'approfondimento delle motivazioni, del costrutto ideologico e delle articolazioni organizzative. Gli studi condotti negli anni ottanta su queste due aree forniscono importanti tasselli alla ricostruzione o alla comprensione dellaWeltanschauungdi destra. Tuttavia è rimasto escluso da questo risveglio di interesse l'espressione piò solida e corposa della destra italiana, vale a dire il Movimento Sociale Italiano.Va subito precisato, infatti, che il MSI, i movimenti di destra radicale (DR) e la Nuova Destra (ND) pur essendo contigui, si differenziano percomplessità organizzativa, strategia politicaereferenti culturali.Per quanto riguarda la complessità organizzativa, essa è:— elevata nel MSI: il partito si struttura secondo il classico modello duvergeriano del «partito di massa» e, tra l'altro, inquadra centinaia di migliaia di iscritti;— ridotta nelle formazioni della DR: i vari gruppi si strutturano o come piccole sette (i movimenti golpisti e terroristi) o come «comitati» (i movimenti di contromobilitazione moderata e reazionaria degli anni settanta);— molto bassa nella ND: essa mantiene uno stadio fluido di movimento culturale legato ad iniziative editoriali.In merito alla strategia politica, essa si articola in tre posizioni distinte:— alternativa al regime ma accettazione (e pratica) delle regole democratiche per il MSI;— abbattimento immediato e violento del sistema e rifiuto dei meccanismi democratici per la DR;— estraneità rispetto al sistema e superamento degli istituti liberaldemocratici attraverso un processo «metapolitico» di egemonizzazione culturale e di ridefinizione delle coordinate ideologiche («al di là della destra e della sinistra») per la ND.Per quanto attiene, infine, ai referenti culturali si può affermare che, nonostante tutte le componenti attingano ad un medesimo serbatoio, esse si differenziano:a)per la diversa considerazione del contributo evoliano — superficiale-strumentale nel MSI («doveroso» omaggio ad uno dei pochissimi pensatori forti della destra ma sostanziale ininfluenza dei suoi contributi), esegetico-esistenziale nella DR («il mondo delle rovine», «rapolitia», «l'uomo differenziato», «lo spirito legionario», ecc.), marginale nella ND dove viene ridimensionato per la sua impostazione anti-moderna («il mito incapacitante»);b)per l'assenza nella DR e nella ND di alcuni cardini della cultura politica missina come il pensiero giuridico (Rocco e Costamagna) e filosofico (Gentile e Spirito) fascista.Anche se la delimitazione dei confini di queste tre componenti, è stata, in certi periodi e per certi gruppi, alquanto incerta, soprattutto perché il MSI ha rappresentato sempre ilprimum mobiledi tutta Tarea di destra (di qui i frequenti passaggi di confine tra partito e organizzazioni esterne di variroutiersdella destra), esse vanno tenute adeguatamente distinte.Ciò premesso, in questo lavoro intendiamo occuparci esclusivamente del soggetto rimasto finora più in ombra, il Movimento Sociale Italiano. Più in particolare, ci soffermeremo sui tratti salienti della «cultura politica» di questo partito quale emerge, in primo luogo, dalla pubblicistica interna e dai documenti ufficiali (e quindi l'immagine che il partito proietta — e/o intende proiettare — all'esterno) e, in secondo luogo, dalle risposte ad una serie di domande di atteggiamento fornite da un campione significativo di quadri intermedi del MSI.
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Iorio, Monica. "A Sud c’è sempre il sole. Storie di Pensionati italiani in Tunisia." Bollettino della Società Geografica Italiana, September 29, 2022, 57–67. http://dx.doi.org/10.36253/bsgi-1595.

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Abstract:
L’allungamento della vita, il desiderio di invecchiare in modo attivo e di proiettarsi in una nuova esistenza, dedicando finalmente tempo a sé stessi, alle relazioni interpersonali, possibilmente in un posto al sole, i voli low cost, la defiscalizzazione delle pensioni presente in alcuni paesi, la crisi economica che coinvolge l’Italia da oltre un decennio sono solo alcuni dei molti fattori che influiscono sugli spostamenti effettuati dai pensionati italiani nel recente periodo. Questo contributo analizza la migrazione dei pensionati italiani in Tunisia con l’obiettivo di far luce sulle cause di questi spostamenti e sul bilancio delle loro vite nel paese dei gelsomini che, storicamente, ha accolto un’importante comunità di italiani. In linea con altri studi che indagano le migrazioni dei pensionati in altre aree del mondo, il contributo dimostra che i flussi dei pensionati italiani verso la Tunisia, in particolare verso le sue città costiere, si inseriscono in un movimento migratorio Nord-Sud che si realizza alla scala globale e che sfrutta opportunamente la geografia dei divari economici, del costo della vita e della libertà di movimento al fine di trascorrere la terza età in modo attivo e agiato.
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Dissertations / Theses on the topic "Flusso di linfa"

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Mengoli, Federica. "Razionalizzazione del flusso materiali e del carico di lavoro di un sistema di assemblaggio: il caso Kverneland Group Ravenna." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
Nell’odierno contesto industriale, in cui la competizione di mercato è in continua crescita, le imprese perseguono l’obiettivo di implementare delle strutture organizzative sempre più efficienti, flessibili e orientate al miglioramento continuo, volto alla creazione di valore per il cliente e all’aumento del profitto aziendale. Pertanto, il presente elaborato è stato sviluppato con lo scopo di studiare un sistema produttivo Just In Time, applicato a un concreto caso pratico aziendale, che supporti l’analisi e l’individuazione di eventuali criticità presenti in un flusso produttivo industriale, per ricercare, di conseguenza, soluzioni sempre più performanti di gestione dell’organizzazione dei processi produttivi e della manodopera, proponendo delle possibili azioni correttive da implementarvi. Al fine di rilevare i punti di criticità e tutte le attività che non apportano valore aggiunto e che devono quindi essere ridefinite, nel corso dell’elaborato si è studiato il flusso produttivo, e nello specifico la linea di assemblaggio, di un’intera famiglia di prodotti core business dell’azienda ravennate, attraverso lo sviluppo di una valutazione accurata dello stato AS-IS del flusso fisico e informativo del flusso produttivo stesso.
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Fantasia, Enzo. "Soluzioni migliorative del flusso di materiale per taglio termico nella linea di produzione estrusi in Hydro Alluminio Atessa." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/1770/.

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Grilli, Luca. "Layout di una nuova linea produttiva e rimodulazione dei supermarket: applicazione al sito Amazon ORY1." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
Il presente elaborato tratterà della progettazione di una nuova linea produttiva presso lo stabilimento Amazon di Saran, in Francia, dove ho svolto tirocinio. I principali temi affrontati sono stati l’analisi della domanda, il dimensionamento delle capacità produttive, anche dei reparti a monte e valle, ed il layout, con l’obiettivo di aumentare la capacità produttiva. In parallelo a questo è stato condotto un lavoro di analisi dei flussi delle shipping supplies al fine di aumentare la capacità disponibile e ridurre i percorsi degli operatori, correlando le scorte ai consumi. A tale fine sono state riprogettate le zone di supermarket e di storage. Le analisi tecniche ed economiche condotte, infine, hanno dato esiti postivi e pertanto i progetti sono stati intrapresi.
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Zennaro, Michele. "Analisi dei tempi ciclo e passaggio della produzione a flusso di una linea di produzione: il caso SCM Frigo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
Il seguente elaborato tratta il bilanciamento di una linea produttiva, cercando di rispettare il takt time imposto dal cliente. Il bilanciamento è stato possibile grazie ad una precedente analisi dei tempi e dei metodi sulla famiglia di prodotti.
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De, Felice Angelo Berardino Pio. "Analisi del flusso del valore e razionalizzazione delle aree di stoccaggio per una linea di produzione: Il caso Ducati Motor Holding." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8121/.

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Abstract:
Value Stream Mapping di un flusso di produzione in un reparto di lavorazioni meccaniche. Riduzione del Working Capital tramite livelellamento della produzione per la riduzione del lotto medio. Analisi e razionalizzazione dei magazzini interoperazionali.
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Guidotti, Barbara. "Studio dei flussi della linea fanghi del depuratore Hera di Riccione e considerazioni sul biogas prodotto." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/1685/.

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Donnini, Matteo. "riprogettazione delle linee di assemblaggio dei bracci telescopici: il caso manitou italia." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/19796/.

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Abstract:
Lo studio svolto presso Manitou Italia S.R.L. nello stabilimento produttivo di Cavazzona tratta la valutazione di un re-layout: l’obiettivo è analizzare la fattibilità tecnica ed economica della riprogettazione di due linee di montaggio dei bracci telescopici in un’altra area aziendale. L’elaborato vuole introdurre l’azienda presentando la linea di prodotti che realizza e il mercato al quale si rivolge. Verrà presentata la situazione AS-IS: l’attuale disposizione delle linee dei bracci analizzando le criticità riscontrate. Successivamente si andranno a proporre alternative di layout portando alla luce miglioramenti adottabili a livello tecnico e in ottica Lean Manufacturing confrontando vantaggi e svantaggi delle varie proposte. L’analisi del flusso dei materiali aiuterà a comparare le diverse soluzioni. Inoltre, anche se questo fatto viene spesso trascurato, cambiamenti di layout potrebbero portare anche ad una riduzione del Flow Time del pezzo con rispettive riduzioni di costo del prodotto. Si valuteranno le attrezzature necessarie da acquistare o semplicemente trasferire nella nuova area e si effettuerà un’analisi costi-benefici. Si presentaerà una situazione TO-BE completa, quantificando i benefici e risolvendo le problematiche che nasceranno inevitabilmente da un cambiamento di questa portata.
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Macedonio, Daniele. "Analisi e Ottimizzazione logistica e di processo dello stabilimento Sigma 4 spa." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
Il seguente lavoro di tesi è stato svolto all'interno dell'azienda Sigma 4 - Gallignani, presso lo stabilimento sito a Russi (RA) per un periodo complessivo di 6 mesi. Il seguente lavoro nasce dalla necessità dell'azienda di ridurre gli spazi di una propria filiale in Turchia e il conseguente trasferimento di tutta la merce nello stabilimento italiano. L'elaborato quindi si compone di 3 sezioni principali e cuore dello studio effettuato su campo:è stata infatti effettuato uno studio sulla riorganizzazione del Layout dello stabilimento sia in termini di capacità di stoccaggio dei vari reparti e sia in termini di flusso logistico e di movimentazione della merce. Verranno analizzati diverse tipologie di Layout di progetto e successivamente verrà approvata la soluzione che permette di ottenere il miglior compromesso tra politica economica ed efficienza di risposta dei reparti e della linea di assemblaggio. La seconda sezione è un ottimizzazione in ottica Lean Production di tutte le stazioni di Pre Montaggio presenti nel fabbricato con l'obbiettivo di migliorare l'efficienza del ciclo produttivo, ottimizzare il lavoro degli operatore e ottenere una risposta della line più omogenea e performante. Sono stati applicati infatti alcuni principi cardine della filosofia Lean che hanno permesso il raggiungimento dei requisiti di progetto. La terza ed ultima sezione è invece un'analisi e ottimizzazione di processo della linea di assemblaggio presse. Sempre in ottica Lean infatti è stato effettuato un bilanciamento delle stazioni di montaggio con l'obbiettivo di cadenzare meglio la linea, diminuire le perdite di tempo e saturare le stazioni collo di bottiglia, diminuire il tike time delle fasi e aumentare la capacità produttiva giornaliera.
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Vianelli, Giovanni. "Sviluppo e applicazione del Plan For Every Part per una linea di assemblaggio. Il caso Toyota material handling." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
L’elaborato presenta lo sviluppo e l’applicazione del Plan For Every Part per una linea di assemblaggio all’interno dello stabilimento di Toyota Material Handling Manufacturing Italy. Il PFEP costituisce uno strumento quantitativo per il supporto alle decisioni nella supply chain, attraverso la mappatura degli imballi, dei flussi e delle scorte di tutti i componenti gestiti all’interno dello stabilimento. In primo luogo, l’elaborato ne descrive la struttura e le logiche per la progettazione e implementazione. In particolare, vengono introdotti i parametri di classificazione del materiale, vengono identificate le locazioni logistiche e viene definito il concetto di famiglia di componente. L’elaborato presenta inoltre gli obiettivi che l’azienda mira a raggiungere, su diversi livelli, mediante l’applicazine dello strumento. Un livello operativo, riguardante l’accesso rapido a informazioni strutturate e organizzate, per la gestione delle attività quotidiane in carico alla funzione logistica. Un livello tattico, il cui orizzonte temporale è più ampio, riguardante le attività di progettazione e pianificazione delle attività. Un livello strategico, sia inerente alla definizione dei flussi logistici ottimali, sia inerente all’implementazione di nuove metodologie per la gestione dei progetti interfunzionali. Quindi, partire dalle informazioni contenute nel PFEP, vengono proposte delle modifiche dei flussi logistici attuali per un perimetro di componenti rappresentativi del totale. Infine, vengono valutati gli impatti delle modifiche proposte sia dal punto di vista economico finanziario sia dal punto di vista dell’efficienza operativa e di gestione delle scorte.
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PANTINI, SARA. "Analysis and modelling of leachate and gas generation at landfill sites focused on mechanically-biologically treated waste." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2013. http://hdl.handle.net/2108/203393.

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Abstract:
Despite significant efforts have been directed toward reducing waste generation and encouraging alternative waste management strategies, landfills still remain the main option for Municipal Solid Waste (MSW) disposal in many countries. Hence, landfills and related impacts on the surroundings are still current issues throughout the world. Actually, the major concerns are related to the potential emissions of leachate and landfill gas into the environment, that pose a threat to public health, surface and groundwater pollution, soil contamination and global warming effects. To ensure environmental protection and enhance landfill sustainability, modern sanitary landfills are equipped with several engineered systems with different functions. For instance, the installation of containment systems, such as bottom liner and multi-layers capping systems, is aimed at reducing leachate seepage and water infiltration into the landfill body as well as gas migration, while eventually mitigating methane emissions through the placement of active oxidation layers (biocovers). Leachate collection and removal systems are designed to minimize water head forming on the bottom section of the landfill and consequent seepages through the liner system. Finally, gas extraction and utilization systems, allow to recover energy from landfill gas while reducing explosion and fire risks associated with methane accumulation, even though much depends on gas collection efficiency achieved in the field (range: 60-90% Spokas et al., 2006; Huitric and Kong, 2006). Hence, impacts on the surrounding environment caused by the polluting substances released from the deposited waste through liquid and gas emissions can be potentially mitigated by a proper design of technical barriers and collection/extraction systems at the landfill site. Nevertheless, the long-term performance of containment systems to limit the landfill emissions is highly uncertain and is strongly dependent on site-specific conditions such as climate, vegetative covers, containment systems, leachate quality and applied stress. Furthermore, the design and operation of leachate collection and treatment systems, of landfill gas extraction and utilization projects, as well as the assessment of appropriate methane reduction strategies (biocovers), require reliable emission forecasts for the assessment of system feasibility and to ensure environmental compliance. To this end, landfill simulation models can represent an useful supporting tool for a better design of leachate/gas collection and treatment systems and can provide valuable information for the evaluation of best options for containment systems depending on their performances under the site-specific conditions. The capability in predicting future emissions levels at a landfill site can also be improved by combining simulation models with field observations at full-scale landfills and/or with experimental studies resembling landfill conditions. Indeed, this kind of data may allow to identify the main parameters and processes governing leachate and gas generation and can provide useful information for model refinement. In view of such need, the present research study was initially addressed to develop a new landfill screening model that, based on simplified mathematical and empirical equations, provides quantitative estimation of leachate and gas production over time, taking into account for site-specific conditions, waste properties and main landfill characteristics and processes. In order to evaluate the applicability of the developed model and the accuracy of emissions forecast, several simulations on four full-scale landfills, currently in operative management stage, were carried out. The results of these case studies showed a good correspondence of leachate estimations with monthly trend observed in the field and revealed that the reliability of model predictions is strongly influenced by the quality of input data. In particular, the initial waste moisture content and the waste compression index, which are usually data not available from a standard characterisation, were identified as the key unknown parameters affecting leachate production. Furthermore, the applicability of the model to closed landfills was evaluated by simulating different alternative capping systems and by comparing the results with those returned by the Hydrological Evaluation of Landfill Performance (HELP), which is the most worldwide used model for comparative analysis of composite liner systems. Despite the simplified approach of the developed model, simulated values of infiltration and leakage rates through the analysed cover systems were in line with those of HELP. However, it should be highlighted that the developed model provides an assessment of leachate and biogas production only from a quantitative point of view. The leachate and biogas composition was indeed not included in the forecast model, as strongly linked to the type of waste that makes the prediction in a screening phase poorly representative of what could be expected in the field. Hence, for a qualitative analysis of leachate and gas emissions over time, a laboratory methodology including different type of lab-scale tests was applied to a particular waste material. Specifically, the research was focused on mechanically biologically treated (MBT) wastes which, after the introduction of the European Landfill Directive 1999/31/EC (European Commission, 1999) that imposes member states to dispose of in landfills only wastes that have been preliminary subjected to treatment, are becoming the main flow waste landfilled in new Italian facilities. However, due to the relatively recent introduction of the MBT plants within the waste management system, very few data on leachate and gas emissions from MBT waste in landfills are available and, hence, the current knowledge mainly results from laboratory studies. Nevertheless, the assessment of the leaching characteristics of MBT materials and the evaluation of how the environmental conditions may affect the heavy metals mobility are still poorly investigated in literature. To gain deeper insight on the fundamental mechanisms governing the constituents release from MBT wastes, several leaching experiments were performed on MBT samples collected from an Italian MBT plant and the experimental results were modelled to obtain information on the long-term leachate emissions. Namely, a combination of experimental leaching tests were performed on fully-characterized MBT waste samples and the effect of different parameters, mainly pH and liquid to solid ratio (L/S,) on the compounds release was investigated by combining pH static-batch test, pH dependent tests and dynamic up-flow column percolation experiments. The obtained results showed that, even though MBT wastes were characterized by relatively high heavy metals content, only a limited amount was actually soluble and thus bioavailable. Furthermore, the information provided by the different tests highlighted the existence of a strong linear correlation between the release pattern of dissolved organic carbon (DOC) and several metals (Co, Cr, Cu, Ni, V, Zn), suggesting that complexation to DOC is the leaching controlling mechanism of these elements. Thus, combining the results of batch and up-flow column percolation tests, partition coefficients between DOC and metals concentration were derived. These data, coupled with a simplified screening model for DOC release, allowed to get a very good prediction of metal release during the experiments and may provide useful indications for the evaluation of long-term emissions from this type of waste in a landfill disposal scenario. In order to complete the study on the MBT waste environmental behaviour, gas emissions from MBT waste were examined by performing different anaerobic tests. The main purpose of this study was to evaluate the potential gas generation capacity of wastes and to assess possible implications on gas generation resulting from the different environmental conditions expected in the field. To this end, anaerobic batch tests were performed at a wide range of water contents (26-43 %w/w up to 75 %w/w on wet weight) and temperatures (from 20-25 °C up to 55 °C) in order to simulate different landfill management options (dry tomb or bioreactor landfills). In nearly all test conditions, a quite long lag-phase was observed (several months) due to the inhibition effects resulting from high concentrations of volatile fatty acids (VFAs) and ammonia that highlighted a poor stability degree of the analysed material. Furthermore, experimental results showed that the initial waste water content is the key factor limiting the anaerobic biological process. Indeed, when the waste moisture was lower than 32 %w/w the methanogenic microbial activity was completely inhibited. Overall, the obtained results indicated that the operative conditions drastically affect the gas generation from MBT waste, in terms of both gas yield and generation rate. This suggests that particular caution should be paid when using the results of lab-scale tests for the evaluation of long-term behaviour expected in the field, where the boundary conditions change continuously and vary significantly depending on the climate, the landfill operative management strategies in place (e.g. leachate recirculation, waste disposal methods), the hydraulic characteristics of buried waste, the presence and type of temporary and final cover systems.
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