Academic literature on the topic 'Flessibilizzazione del mercato del lavoro'

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Journal articles on the topic "Flessibilizzazione del mercato del lavoro"

1

Bertolini, Sonia. "Flessibilizzazione del mercato del lavoro e scelte familiari dei giovani in Italia." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 124 (December 2011): 148–65. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-124008.

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Abstract:
Il saggio evidenzia le connessioni tra due fenomeni: la flessibilizzazione del mercato del lavoro e la tarda uscita dalla famiglia di origine da parte dei giovani in Italia. Si intende analizzare, se in un contesto come quello italiano caratterizzato da un sistema di welfare state non universalistico, essere occupati con un contrat to a termine diminuisca la probabilitŕ di uscita dalla famiglia di origine. Il saggio si concentra, inoltre, su un altro aspetto della questione ancora poco esplorato: se l'effetto della precarietŕ lavorativa sulla transizione alla vita adulta e la formazione della famiglia puň variare in funzione della classe sociale e del livello di istruzione, che in Italia sono fortemente correlati. Le due questioni saranno esplorate attraverso un'indagine quantitativa basata sui dati Istat delle Forze di Lavoro italiane (2008) che permettono di evidenziare le correlazioni tra fenomeni, combinata con indagini qualitative, che invece permettono di "spiegare" le correlazioni, evidenziando i meccanismi sociali presenti.
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2

Falcao Casaca, Sara, and Joao Peixoto. "Flessibilitŕ e segmentazione del mercato del lavoro in Portogallo: genere e immigrazione." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 117 (May 2010): 116–33. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-117009.

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Abstract:
L'articolo offre una panoramica generale del mercato del lavoro portoghese, utilizzando il genere e l'immigrazione come prospettiva di analisi. In uno scenariodi flessibilizzazione crescente del lavoro, la maggiore partecipazione delle donne nel mondo del lavoro e l'aumento dell'immigrazione hanno svolto un ruolo decisivo. Sia le donne sia gli immigrati sono piů presenti nei segmenti piů precari dell'occupazione, il che significa che essi hanno contribuito a sostenere alcune delle dinamiche occupazionali piů recenti. L'articolo presenta alcuni dei principali indicatori della situazione delle donne nel mercato del lavoro (tassi di partecipazione, settori di attivitŕ, accordi contrattuali, lavoro part-time e disoccupazione), insieme ai dati relativi agli immigrati stranieri (tassi di partecipazione, settori di attivitŕ, fenomeni di discriminazione, accordi contrattuali e disoccupazione). Si conclude evidenziando come i modelli di incorporazione delle donne e degli immigrati nel mercato del lavoro continuano a subire forti ostacoli strutturali che impediscono l'uguaglianza e l'integrazione.
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3

Grunow, Daniela. "Flexicurity, insicurezza del lavoro e formazione di una famiglia: la condizione giovanile in Danimarca." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 124 (December 2011): 75–92. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-124005.

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Abstract:
Questo articolo descrive come il processo di flessibilizzazione del mercato del lavoro e l'attuale crisi economica abbiano modificato l'assetto occupazionale dei giovani in Danimarca dagli anni '80 del novecento al 2010. L'autrice si interroga se la flessibilizzazione abbia influenzato le decisioni di lungo termine dei giovani, quali l'unione di coppia, l'autonomizzazione dai genitori, la costruzione di una famiglia. Dai dati a disposizione sembra che il modello danese abbia successo, se paragonato alla maggior parte dei paesi che fanno parte dell'Oecd, in riferimento al basso incremento della disoccupazione giovanile. Non ci sono evidenze del fatto che i cambiamenti nell'economia danese abbiano condizionato decisioni relative alle unioni di coppia, alla formazione di una famiglia, alla fertilitŕ. Le politiche attive del lavoro unite a un mercato del lavoro flessibile sembrano distribuire i rischi occupazionali in modo più uniforme tra i giovani e le generazioni più anziane.
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4

Blossfeld, Hans-Peter, Sandra Buchholz, and Dirk Hofacker. "Globalizzazione, flessibilizzazione del lavoro e condizione giovanile: un quadro teorico." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 124 (December 2011): 17–35. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-124002.

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Abstract:
Questo capitolo introduttivo fornisce un quadro teorico di riferimento per l'analisi del mercato del lavoro giovanile e le transizioni familiari nelle moderne societŕ globalizzate. Offre una definizione del concetto - spesso ambiguo - di globalizzazione, propone un innovativo indice empirico di misurazione del suo sviluppo nel corso degli ultimi decenni e definisce i meccanismi attraverso i quali la globalizzazione ha influenzato l'occupazione e la vita familiare dei giovani in Europa. Si osserva che le conseguenze della globalizzazione non sono state le medesime in tutti i paesi europei, ma che il loro impatto varia considerevolmente tra le differenti nazioni, dipendendo dal contesto istituzionale, fra cui ad esempio il regime di welfare, il sistema educativo e formativo e le caratteristiche dei mercati del lavoro.
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5

Barbera, Marzia. "Trasformazioni della figura del datore di lavoro e flessibilizzazione delle regole del diritto." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 126 (July 2010): 203–55. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2010-126001.

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Abstract:
Il saggio analizza le trasformazioni subite dalla figura del datore di lavoro a seguito dei grandi mutamenti economici e sociali che hanno interessato l'ultima parte del secolo scorso, nonché le risposte che il diritto del lavoro ha dato a questi mutamenti. Viene, dapprima, descritta la disarticolazione dello spazio interno dell'impresa, con i processi di frammentazione ed esternalizzazione del ciclo produttivo, che hanno dato nuova centralitŕ alla questione di chi sia il datore di lavoro; e, successivamente, la disarticolazione spaziale esterna, dovuta all'allargarsi dei confini del mercato su scala transnazionale, che ha determinato un'accresciuta scelta da parte del datore del diritto che governa il rapporto di lavoro. Il saggio descrive poi come il diritto del lavoro ha affrontato le conseguenze di tali processi, ed in particolare la disarticolazione delle responsabilitŕ datoriali e la creazione per il datore di nuovi ambiti di immunitŕ nell'esercizio dei propri poteri. Le nuove tecniche di tutela impiegate sono prevalentemente di tipo relazionale, intervengono, cioč, in relazioni nelle quali diritti e doveri delle parti non sono interamente determinati a priori, e lo fanno attraverso strumenti quali l'adozione di criteri di attribuzione funzionale delle responsabilitŕ datoriali fra diverse entitŕ economiche e attraverso varie forme di bilanciamento di interessi, mediate dalle clausole generali e dai principi di eguaglianza e ragionevolezza. Ne risultano un'accentuata flessibilizzazione delle regole giuridiche e un tasso piů elevato di incertezza e imprevedibilitŕ del diritto, ma anche la scoperta di nuove funzioni dei principi e dei diritti fondamentali.
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6

Liotti, Giorgio, and Marco Musella. "Flessibilità e soddisfazione per il lavoro: Una riflessione generale." QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no. 113 (July 2022): 13–27. http://dx.doi.org/10.3280/qua2021-113002.

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Abstract:
Negli ultimi venticinque anni, l'Italia ha profondamente modificato il quadro delle regole generali alla base del funzionamento del mercato del lavoro (Blan-chard et al., 2014; Bassanini e Duval, 2006; O'Higgins, 2012; Dutt et al., 2015; Brancaccio et al., 2018; Arestis and González-Martínez, 2015; Liotti, 2020; 2021). Con l'obiettivo dichiarato di favorire l'aumento dell'occupazione e l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, si sono - di fatto - applicate ricette di stampo neoliberista che hanno progressivamente portato ad una maggiore flessibilizzazione del mercato del lavoro. Uno dei problemi che non ci risulta sia stato analizzato dagli studiosi del mercato del lavoro è l'impatto di questo cambiamento di regole sul rapporto di "fiducia" tra imprenditori e lavoratori. In altre parole, come l'introduzione delle politi-che di flessibilità, che hanno reso via via il lavoro più instabile e precario, ha influito sulla sinergia tra lavoratore ed imprenditore, sinergia che rappresenta (come teo-rizzato da un filone interessante della letteratura sugli efficiency wages della teoria New-keynesian) uno dei pilastri del successo dell'impresa capitalista (per una ras-segna di questi modelli degli anni 80, si veda Jossa-Musella, 1996, cap. 20). Lo scopo di questo lavoro è iniziare a colmare questa lacuna, analizzando la dinamica del rapporto tra flessibilità del mercato del lavoro e "soddisfazione" per il lavoro (come proxy della fiducia dei lavorati nell'impresa) in Italia nel periodo compreso tra il 2001 e il 2018. Facendo uso della semplice statistica descrittiva (senza la presunzione di voler dare risposte semplici ad un tema così complicato, sia dal punto di vista teorico che empirico), si possono sottolineare due risultati principali: i) considerando il periodo 2001-2008, ad una maggiore flessibilità del mercato del lavoro si associa una repentina riduzione della soddisfazione dei lavo-ratori; ii) analizzando invece il periodo 2009-2018, tale relazione inversa sembra svanire. Già solo questa evidenza testimonia che le questioni da approfondire sono diverse e interessanti: si tratta, per esempio, non solo di studiare in modo più ap-profondito la relazione astratta tra flessibilità del mercato del lavoro e soddisfa-zione per il lavoro bensì, anche di indagare sui fattori economici, sociali e politici che sono alla base del mutamento dinamico del trend nei due diversi periodi considerati e, anche, ad esempio, di comprenderne l'impatto sulla produttività.
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7

Bertolini, Sonia, Dirk Hofäcker, and Paola Maria Torrioni. "L'uscita dalla famiglia di origine in diversi sistemi di Welfare State: l'impatto della flessibilizzazione del mercato del lavoro e della crisi ccupazionale in Italia, Francia e Germania." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 136 (December 2014): 144–25. http://dx.doi.org/10.3280/sl2014-136007.

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8

Ojeda, Avilés Antonio. "La riforma spagnola del mercato del lavoro: una pioggia sottile." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 130 (June 2011): 275–91. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2011-130005.

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Abstract:
L'A. descrive le novitŕ introdotte dalla recente riforma spagnola del mercato del lavoro (l. 17.9.2010, n. 35). Vengono poste in evidenza le caratteristiche del modello di «alla spagnola», caratterizzato dal fatto che sia gli elementi di flessibilitŕ che le misure protettive incidono sul contratto di lavoro. La l. si propone, in tale ottica, di eliminare le rigiditŕ in entrata ed in uscita dal mercato del lavoro, nonché quelle interne al rapporto di pulso all'attivitŕ economica. Le assunzioni di questi operatori si effettueranno in funzione del numero di centri per l'impiego di ciascuna comunitŕ autonoma in cui si registri la presenza di personale dei servizi pubblici per l'impiego statali. Nell'ultimo quadrimestre del 2008, furono destinati 35.000 euro all'anno per l'assunzione di due operatori per ogni centro lavoro, mediante l'introduzione di elementi di sicurezza direttamente nel rapporto, a differenza di quanto previsto dal modello danese di, che li colloca nel mercato.
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9

Naidu, Suresh, Eric A. Posner, and Glen Weyl. "Potere datoriale nel mercato del lavoro e rimedi antitrust." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 170 (August 2021): 257–88. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2021-170005.

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Abstract:
Ricerche recenti mostrano come il potere datoriale nel mercato del lavoro abbia contribuito ad aumentare le diseguaglianze salariali e la stagnazione economica. Sebbene la legislazione anti-trust impedisca alle imprese di restringere la concorrenza nei mercati del lavoro come nei mer-cati del prodotto, il governo federale statunitense non ha fatto molto per affrontare il problema del mercato del lavoro, e le azioni legali sono state rare e in gran parte infruttuose. Una ragione è che le tecniche di analisi antitrust ideate per valutare il potere datoriale nel mercato del lavoro sono di gran lunga meno evolute rispetto alle regole ideate per stimare il potere (di mercato) nel mercato del prodotto. Per correggere questa asimmetria, il saggio individua una serie di metodi per stimare gli effetti delle concentrazioni nei mercati del lavoro. Gli Autori estendono poi que-sto approccio ad altre condotte anticoncorrenziali realizzate dai datori di lavoro nei confronti dei lavoratori. Da ultimo, il saggio evidenzia alcuni argomenti e prove che indicano come il potere di mercato possa essere addirittura più significativo nei mercati del lavoro che nei mer-cati del prodotto.
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10

Vicarelli, Giovanna. "La flessibilità del lavoro nel Servizio Sanitario Nazionale prima e durante la pandemia da Covid-19." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 162 (March 2022): 7–29. http://dx.doi.org/10.3280/sl2022-162001.

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Abstract:
La prima tesi che l'articolo intende sostenere è che il settore sanitario pubblico conosce, dopo la crisi finanziaria del 2007 e fino al 2019, un processo di crescente flessibilizzazione del lavoro. Si tratta di una flessibilità numerica (nel numero degli addetti e nel tipo di contratti di lavoro), anziché di una flessibilità funzionale. Quest'ultima, infatti, è difficile da attuare in un settore ad alta percentuale di lavoro professionale, con forme di autoregolazione spesso corporative. Con la seconda tesi, relativa al periodo pandemico, si sostiene che tra il 2020 e il 2021 si sono prodotte politiche del lavoro nel SSN ancor più flessibili, con una ulteriore deregolazione dettata dall'emergenza. La domanda conclusiva riguarda quanto il Piano di rilancio e resilienza (PNRR) emanato nel 2021 e la nuova legge di Bilancio per il 2022 possano essere in grado di dare una inversione di tendenza al ciclo lungo di flessibilizzazione del lavoro inseritosi anche nel settore sanitario pubblico.
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Dissertations / Theses on the topic "Flessibilizzazione del mercato del lavoro"

1

QUIMI, CUYURI EDWARD. "Flessibilizzazione del mercato del lavoro in America Latina e un contributo allo sviluppo." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2010. http://hdl.handle.net/2108/1441.

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2

Cuttone, Marco. "Traiettorie di Flexicurity nell'ordinamento multilivello - Per la flessibilizzazione funzionale del mercato del lavoro." Doctoral thesis, Università di Catania, 2016. http://hdl.handle.net/10761/3829.

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Abstract:
Il presente lavoro svolge un'analisi teorica e pratica del modello di flexicurity proponendosi di individuare nuovi approcci normativi e strumenti pratici per il suo aggiornamento. Il lavoro è idealmente strutturato in tre parti. All'interno della prima sezione del lavoro, viene svolto uno studio preliminare del modello teorico di flexicurity, e un'analisi della successiva adattazione e attuazione all'interno del livello istituzionale eurounitario. All'interno della seconda sezione vengono analizzate le applicazioni pratiche del modello di flexicurity su due fragenti connessi con le transizioni occupazionali: da un lato la flessibilità in uscita, dall'altro i modelli di politiche attive del lavoro e gli attori istituzionali coinvolti. Nell'analisi di tali frangenti vengono evidenziati potenziali attriti sussistenti tra l'attuazione pratica del modello di flexicurtiy e la grammatica dei diritti sociali riconosciuti a livello sovranazionale. All'interno della terza, e ultima, sezione del lavoro si individua il "capability approach" ,elaborato da Amartya Sen, come criterio normativo di revisione del modello di flexicurity, e nel reddito minimo garantito uno degli strumenti necessari per raggiungere coerentemente tale aggiornamento.
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ARGENTIN, GIANLUCA. "Lauree, competizione di mercato e riproduzione sociale. Caratteristiche, percorsi ed esiti occupazionali dei neolaureati italiani in un contesto in rapido mutamento." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2010. http://hdl.handle.net/10281/13196.

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Abstract:
In recent years, two main reforms have occurred in Italy, changing the general context where youth transition processes take place. First of all, there has been a deep labour market deregulation. This has increased the amount of unstable job positions, especially among cohorts looking for their first job after 1997. Secondly, but no less importantly, there has been an increase in the enrolment rate to tertiary education and the Bologna process introduced relevant innovation to the Italian University system. The graduate population is then, not only an increasing part of the overall youth population of the country, but also the subgroup which has been doubly affected by the reforms. For this reason, I decided to investigate this subgroup of young people more deeply, analysing how the transition from university to work has changed over time. I used the last five waves of the ISTAT Survey on the transition to work of University graduates (1995 to 2007) and an AlmaLaurea database to investigate the graduates labour market condition five years after the degree. I use mainly multinomial logistic regression models and I adopted the marginal effects approach to compare models over time and between groups. I also used propensity score matching. I observed that there has been a de-standardization process: the typical “from university to work” description is no longer a good representation of the concrete processes taking place after the graduation. In fact there has been an increase in participation in the labour market before graduation (anticipation in the transition process) and to post-tertiary enrolment (delay). Moreover, there has been in recent years an increase in the unstable job position of graduates three years after graduation. This de-standardization process does not imply individualization: social origins and gender continue to shape the graduates transition into labour market. It seems that two main pathways are emerging: the first, more frequent for children coming from higher social origins, is based on fast transition through University with a high performance that leads to post-tertiary enrolment; the second, more frequent among lower origins students is, instead a mix of work and study during university which leads more frequently to a stable occupation after the degree, but paying the price of higher over-education. This suggests that, in a context of expansion of higher education, the returns to it could differ among social classes.
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Rudi, Veronica <1994&gt. "Riforme del Mercato del Lavoro e Conseguenze Sociali." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14235.

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Abstract:
Gli anni Novanta del Giappone sono stati caratterizzati da un lungo periodo di recessione economica conseguente al collasso dello scoppio della bolla economica. Per stabilizzare le aziende a mantenere i loro dipendenti a dispetto del crollo del mercato, furono attuate dal governo misure di deregolamentazione del mercato del lavoro, nel 1986, 1999 e infine nel 2004, che ha portato negli anni, alla diffusione dei lavori a tempo determinato. L’incertezza dell’impiego ha causato il crollo della convinzione che il Giappone fosse una società di classe media omogenea, idea che si era diffusa fino allo scoppio della bolla, mentre l’idea di una gap society, ovvero una società di ineguaglianze, si sta indubbiamente diffondendo. Questa questione è al centro dell’attenzione dei media, mentre non molta attenzione viene data ai problemi lavorativi che i giovani fronteggiano oggigiorno. Poca rilevanza infatti, viene data riguardo al presente stato di disoccupazione giovanile rispetto alla precarietà delle persone di mezza età, giustificando l’attuale stato di precarietà come una scelta voluta dai giovani stessi; ed è proprio in questo clima che emergono le figure e la consapevolezza dell’esistenza dei freeter, i NEET, gli hikikomori e i working poor. Il mio intento è spiegare dettagliatamente perché le riforme fino ad ora attuate per aumentare i posti di lavoro e per superare la crisi economica dopo lo scoppio della bolla siano in realtà risultate poco efficaci, descrivere le figure sociali emerse dopo le deregolamentazioni, analizzare il nuovo volto che la società giapponese sta assumendo e riportare, dall’analisi di vari autori, possibili soluzioni alla precarietà lavorativa dei giovani e al mercato del lavoro giapponese stesso.
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TAGLIABUE, IRENE. "Organizzazione e disciplina del mercato del lavoro di cura." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2022. http://hdl.handle.net/10446/213032.

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Mezzaro, Elisabetta <1995&gt. "L'IMPATTO DEL SERVIZIO CIVILE ESTERO NEL MERCATO DEL LAVORO." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/16156.

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Abstract:
In questa tesi si analizzerà il ruolo del Servizio Civile Estero nell’ottica dell’accesso al mercato del lavoro per i giovani. Nello specifico, si focalizzerà sul rapporto che c’è tra i volontari che concludono il servizio e il tipo di possibilità che si trovano a fronteggiare al loro ritorno. L’ipotesi della mia ricerca è che il Servizio Civile Estero sia un’esperienza formativa importante, ma che nell’ottica di un ritorno, non riesca a poi a creare una continuità con la società precaria di partenza. Nella prima parte verrà definito l’oggetto dell’indagine, ovvero il volontariato, soffermandosi sulla sua definizione e sullo stato attuale che ricopre a livello mondiale, europeo ed infine italiano. Successivamente verrà fatta una ricognizione sul volontariato all’estero e il Servizio Civile Estero, ricostruendo la loro evoluzione storica e gli effetti che producono nell’inserimento nel mercato del lavoro, anche dal punto di vista delle politiche pubbliche, teorico e della ricerca. Nella ricerca empirica, che sarà di tipo qualitativo, verrà analizzato un campione che ha svolto il Servizio Civile Estero da almeno due anni, e alla fine del proprio progetto ha deciso di fare ritorno in Italia, cercando di indagare il ruolo di quest’esperienza formativa per l’accesso al mercato del lavoro.
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Pillan, Eleonora <1991&gt. "L'evoluzione del mercato del lavoro - Dall'Unità d'Italia ad oggi." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16369.

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Abstract:
“L'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro” recita l’art.1 della Costituzione italiana promulgata nel 1947. Da allora cos’è cambiato nella vita dei cittadini o meglio com’è cambiato il mercato del lavoro dall’unità d’Italia ad oggi? Proviamo a fare un’analisi storico-giuridica di questi cambiamenti analizzando dei precisi periodi. Verranno introdotti gli eventi più importanti che hanno caratterizzato l’intero Ottocento, secolo che ha visto la formazione del Regno d’Italia, introducendo le caratteristiche lavorative tipiche del tempo e come il mondo del lavoro è notevolmente mutato negli anni avvenire. Dal 1861, anno della proclamazione del Regno d’Italia, al 2019 sono passati esattamente 158 anni, un periodo che ha visto evolvere il nostro Paese, attraversare momenti importanti, crisi ma anche periodi floridi. Questi cambiamenti hanno segnato sicuramente la società e di essa anche lo stile di vita e da qui parte l’ analisi su come è evoluto anche il mercato del lavoro, il rapporto tra aziende e lavoratori, le condizioni dei lavoratori, i loro diritti e i loro salari/stipendi, modificando, di conseguenza, anche il potere economico degli stessi, con una parentesi anche sul lavoro femminile. Verranno analizzati i settori agricolo e industriale in ambito nazionale evidenziando le cause che hanno determinato la forte differenza tra le regioni del nord Italia e quelle del sud. Nell’analisi verranno tenute in considerazione anche le fasi di migrazione del secolo scorso che hanno portato un elevato numero di italiani all’estero e anche l’immigrazione tipica dei giorni nostri. Verrà studiato il Novecento e l’evoluzione della società fino ai giorni nostri cercando di approfondire le tematiche attuali legate al mondo del lavoro quali la crisi che ha colpito il nostro Paese, e non solo nel 2009 e la disoccupazione giovanile provando a trarne delle conclusioni in ottica futura. Nel secondo capitolo ci si focalizzerà sulla realtà veneta, area del nord Italia particolarmente vigorosa che negli anni è fortemente mutata arrivando ad essere una delle regioni italiane più trainanti dell’economia nazionale; si parla infatti di “modello Veneto”. Anche in questo capitolo ci sarà un focus sulle migrazioni e sul mondo femminile nell’ambito lavorativo. Infine, la ricerca terminerà analizzando il caso di una storica azienda veneta che negli anni ha saputo evolversi insieme agli eventi e ottenere un ruolo rilevante per la società, superando momenti di crisi ma mantenendo un nome importante e di prestigio per l’economia locale; si parla dell’industria tessile Lanerossi, oggi gruppo Marzotto.
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TOLVE, Giulia. "Mobilità endoaziendale, contrattazione collettiva e prospettive per la flessibilizzazione del sistema." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2015. http://hdl.handle.net/10446/32810.

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9

Baldini, Stefano. "Un'analisi dell'impatto dell'informatica sul mercato del lavoro." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9272/.

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Abstract:
In questa analisi si cercherà di comprendere cosa caratterizza questa l'ondata di progresso tecnologico che sta cambiando il mercato del lavoro. Il principale aspetto negativo di questo progresso si chiama "Technological Unemployment". Benché gli esperti si trovino in disaccordo su quali siano le cause della persistente alta disoccupazione, Brynjolfsson e McAfee puntano il dito contro l'automazione che ha soppiantato i lavori ripetitivi delle aziende. Tuttavia, è anche vero che il progresso ha sempre portato aumenti di produttività, e soprattutto nuovi tipi di occupazioni che hanno compensato la perdita di posti di lavoro, nel medio-lungo termine. Keynes evidenzia che la disoccupazione dovuta alla scoperta di strumenti economizzatori di manodopera procede con ritmo più rapido di quello con cui riusciamo a trovare nuovi impieghi per la manodopera stessa. Da ciò si crea ansia per il futuro, più o meno motivata. Gli stessi esperti sono spaccati a metà tra chi ha fiducia nei possibili risvolti positivi del progresso e chi invece teme possa comportare scenari catastrofici. Le macchine ci rubano lavoro o ci liberano da esso? Con questa ricerca ci si pone l'obiettivo di analizzare le effettive prospettive dei prossimi decenni. Nel capitolo 2 che è il corpo della tesi prenderemo soprattutto in conto il lavoro accademico di Frey ed Osborne dell'Oxford Martin School, intitolato "The future of employment: how susceptible are jobs to computerisation?" (2013). Essi sono stati tra i primi a studiare e quantificare cosa comporteranno le nuove tecnologie in termini di impiego. Il loro obiettivo era individuare le occupazioni a rischio, da qui a vent'anni, nel mercato del lavoro degli Stati Uniti e la relazione che intercorre tra la loro probabilità di essere computerizzati e i loro salari e livello d'istruzione medi, il tutto valutato attraverso l'ausilio di una nuova metodologia che si vedrà nel dettaglio. A conclusioni simili alle loro, per certi aspetti, è successivamente giunto anche Autor; tra l'altro viene spesso citato per altre sue opere dagli stessi Frey e Osborne, che usano le sue categorizzazioni per impostare la struttura del loro calcolo dell'automatizzabilità dei lavori utilizzando i recenti miglioramenti nelle scienze ingegneristiche quali ML (Machine Learning ad esempio Data mining, Machine vision, Computational statistics o più in generale AI) e MR (Mobile robotics) come strumenti di valutazione. Oltre alle sue ricerche, si presenteranno brevemente i risultati di un recente sondaggio tenuto dal Pew Research Center in cui importanti figure dell'informatica e dell'economia esprimono il loro giudizio sul futuro panorama del mondo del lavoro, considerando l'imminente ondata di innovazioni tecnologiche. La tesi si conclude con un'elaborazione personale. In questo modo si prenderà coscienza dei problemi concreti che il progresso tecnologico potrebbe procurare, ma anche dei suoi aspetti positivi.
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10

Torre, Denise <1993&gt. "Immigrati cinesi nel mercato del lavoro italiano." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9811.

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Abstract:
L'elaborato affronta il tema dell'immigrazione cinese e del relativo inserimento nel mercato del lavoro italiano. La tesi inizia da un'analisi delle caratteristiche chiave e delle dinamiche tendenziali dell’occupazione cinese in Italia e prosegue con una panoramica sulle principali problematiche createsi in contesto nazionale che legano l’immigrazione cinese alla disciplina del lavoro.
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Books on the topic "Flessibilizzazione del mercato del lavoro"

1

Aspetti teorici del mercato del lavoro. Torino: G. Giappichelli, 1985.

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2

Lavoro, istituzioni, diseguaglianze: Sociologia comparata del mercato del lavoro. Bologna: Il mulino, 2014.

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3

Massimo, Viceconte. Il Mercato del lavoro: Gli strumenti della flessibilità nel mercato del lavoro. Genova ( Italia): Tipografia Privata, 2008.

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4

Luchino, Brucchi. Per un'analisi critica del mercato del lavoro. Bologna: Mulino, 2005.

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5

nazionale, Associazione italiana degli economisti del lavoro Convegno. Il mercato del lavoro nero. Napoli: Edizioni scientifiche italiane, 2005.

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6

Adalgiso, Amendola, ed. Istituzioni e mercato del lavoro. Napoli: Edizioni scientifiche italiane, 1998.

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7

Franco, Carinci, ed. Collocamento e mercato del lavoro. Torino: UTET, 1987.

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8

Principe, Gianni. Sindacato e mercato del lavoro nell'Italia del 2000. Roma: Ediesse, 2001.

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9

Roccella, Massimo. Manuale di diritto del lavoro: Mercato del lavoro e rapporti di lavoro. Torino: G. Giappichelli, 2004.

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Catia, Iori, and Maiani Barbara, eds. Donne al lavoro: Letture al femminile del mercato del lavoro flessibile. Roma: Carocci, 2006.

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