Academic literature on the topic 'Finzionalità'

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Journal articles on the topic "Finzionalità"

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Declich, Andrea. "Le aspettative finzionali: una nuova analisi della dinamica del capitalismo." Quaderni di Sociologia 81, no. LXIII (December 1, 2019): 99–109. http://dx.doi.org/10.4000/qds.3523.

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Salimbeni, Alice. "La favola urbana. Reimmaginare lo spazio attraverso la realizzazione collettiva di film finzionali e parodici." RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no. 3 (September 2022): 78–102. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa3-2022oa14591.

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Abstract:
Durante la mia ricerca di dottorato, ho organizzato un workshop a Bruxelles per esplorare il rapporto fra le donne bianche cisgenere e lo spazio urbano. A partire dalle esperienze urbane personali delle partecipanti abbiamo scritto tre storie di invenzione e le abbiamo trasformate in tre film collettivi, finzionali e parodici che esplorano ciascuno una diversa discriminazione urbana di genere. In queste storie, che ho chiamato "favole urbane", realtà e immaginazione si intrecciano creando nuovi scenari, e comunicando una morale politica sullo spazio e sul ruolo attivo che svolge nella produzione delle discriminazioni.
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Heimgartner, Stephanie. "Existentielle Zwitter." Deutsches Dante-Jahrbuch 93, no. 1 (September 28, 2018): 160–76. http://dx.doi.org/10.1515/dante-2018-0008.

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Abstract:
RiassuntoNell’Inferno dantesco, chi separa volontariamente il corpo dall’anima con l’atto del suicidio, deve consapevolmente sopportare la disgrazia di uno stato puramente vegetativo, che secondo la classificazione scolastica sarebbe privo di coscienza. Questa metamorfosi ›contro natura‹ modella la struttura del canto XIII dell’Inferno a livello verbale e retorico, ma anche a livello strutturale: su entrambi i livelli, difatti, si creano dinamiche antitetiche. Tormentando i dannati del canto con antichi mostri quali centauri e arpie, Dante esibisce l’ordine specifico del suo mondo immaginario. Da un lato, infatti, troviamo creature ibride mitico-finzionali provenienti dagli auctores Virgilio e Ovidio; creature che nel loro contesto – sia pure infernale – funzionano senza restrizioni; dall’altro abbiamo mostri ›reali‹, creature esistenzialmente ibride che si sono private volontariamente della loro condizione umana e devono perciò sopportare l’eterna separazione del corpo dall’anima.
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Dissertations / Theses on the topic "Finzionalità"

1

BERNI, VERONICA. "Il teatro in carcere come esperienza trasformativa. Un caso di studio etnografico sul dispositivo educativo in atto all’interno del laboratorio teatrale dell’I.P.M. “C. Beccaria” di Milano." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2022. http://hdl.handle.net/10281/375878.

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Abstract:
La ricerca indaga in ottica pedagogica il dispositivo educativo in atto all’interno del laboratorio teatrale dell’Istituto Penale Minorile ‘C. Beccaria’ di Milano. Attraverso una metodologia di ricerca etnografica (Bove, 2009) inquadrata nella strategia di ricerca dell’intrinsic case study (Stake, 1994), da novembre 2019 a febbraio 2020 si è svolta la fase di osservazione partecipante al laboratorio teatrale. La cornice teorica che ha consentito di analizzare i dati di ricerca è la teoria pedagogica di Riccardo Massa, che individua come oggetto della ricerca pedagogica le dimensioni progettuale, metodologica, pragmatica e strutturale del dispositivo educativo (Massa, 1986, 1987). Tale cornice teorica ha guidato l’osservazione sul campo ed è stata impiegata per l’analisi dei dati, che sono stati letti e sistematizzati attraverso tale teoria. L’operazione di analisi ha consentito di rintracciare il dispositivo in atto all’interno del laboratorio teatrale, e di qualificare la struttura dell’esperienza come un dispositivo comunitario e transizionale che funziona come un gioco. La ricerca ha, quindi, aperto a un’interpretazione finale dell’esperienza del teatro in carcere alla luce delle teorie sul gioco (Fink, 2008; Huizinga, 1946; Winnicott, 1971) e dei costrutti teorici di “spazio eterotopico” (Foucault, 2002), e “fenomeno liminoide” (Turner, 1986). Alla luce di tali teorie, il teatro in carcere è stato interpretato come esperienza trasformativa ed educativa in virtù della sua dimensione finzionale, liminale e transizionale: un’area potenziale (Mottana, 1993) che si staglia sulla vita diffusa istituendo, all’interno di un’istituzione totale come il carcere, una discontinuità generativa e una zona intermedia e mediativa, di soglia, di contatto e di passaggio simbolico e materiale tra esterno e interno, tra realtà e possibilità. Il caso di studio è stato, infine, incorniciato da un’analisi della letteratura nazionale e internazionale sullo stato dell’arte del fenomeno del teatro in carcere e collocato tra gli studi che, entro tale panorama, lo interpretano da una peculiare prospettiva pedagogica.
From a pedagogical perspective, the research investigates the educational dispositive within the theatre laboratory of the Juvenile Penal Institute 'C. Beccaria' in Milan. Through an ethnographic research methodology (Bove, 2009) framed in the research strategy of the intrinsic case study (Stake, 1994), the participant observation phase took place from November 2019 to February 2020. The theoretical framework that made it possible to analyze the research data is Riccardo Massa's pedagogical theory, which identifies the methodological, pragmatic and structural dimensions of the educational dispositive as the object of pedagogical research (Massa, 1986, 1987). This theoretical framework has guided field observation and has been used for the analysis of the data, which have been read and systematized through this theory. The analysis traced the educational dispositive within the theatre laboratory and qualified the structure of the experience as a community and transitional dispositive that works like a game. The research has therefore opened to a final interpretation of the theatre experience in prison in the light of the theories on playing (Fink, 2008; Huizinga, 1946; Winnicott, 1971) and of the theoretical constructs of "heterotopic space" (Foucault, 2002), and "liminoid phenomenon" (Turner, 1986). In the light of these theories, theatre in prison has been interpreted as a transformative and educational experience by virtue of its fictional, liminal and transitional dimension: a potential area (Mottana, 1993) that establish, within a total institution like the prison, a generative discontinuity and an intermediate and mediative zone, of threshold, contact and symbolic and material passage between outside and inside, between reality and possibility. The case study has been framed by an analysis of national and international literature on the state of the art of the phenomenon of theatre in prison and placed among the studies that, within this panorama, interpret it from a peculiar pedagogical perspective.
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Di, Paola Neri Carla. "Rappresentazioni audiovisive dell'Intelligenza Artificiale. Universi finzionali come interpretazioni e anticipazioni del mondo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022.

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Abstract:
A partire dall'analisi dello show televisivo Westworld, posto a confronto con altre opere cinematografiche e seriali di natura fantascientifica, il mio elaborato si propone di indagare i percorsi, paralleli e no, di produzioni audiovisive e sviluppi e derive dell'Intelligenza Artificiale. L'obiettivo s'identifica, pertanto, nella ricerca e nell'analisi di particolari aspetti filosofici, scientifici, etici e morali applicati nell'ambito della robotica e, parallelamente, nelle rappresentazioni audiovisive dell'Intelligenza Artificiale. Al fine di attuare questa indagine si è reso necessario scomporre una molteplicità di opere proprie del genere fantascientifico, la cui ambiguità intrinseca ha permesso l'individuazione e l'approfondimento degli elementi di cui sopra. In definitiva, l'obiettivo dell'elaborato si configura nella frammentazione e nella conseguente indagine di queste opere allo scopo di individuare tutti quegli elementi finzionali posti in collegamento diretto con una pluralità di discorsi circa l'Intelligenza Artificiale, al fine di dimostrare una relazione reale tra produzioni audiovisive e realtà ed ergere gli universi finzionali al di sopra del mero intrattenimento. La ricerca ha confermato la potenzialità dei media audiovisivi, i quali, svincolandosi da una struttura atta ad un ambito di natura ludica, riescono a porsi come veri e propri mezzi di assorbimento e reintepretazione della realtà.
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Marsilio, Morena. "Modi e forme dell'invenzione. Strategie finzionali e costanti tematiche nella narrativa dell'estremo contemporaneo (1995-2016)." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2017. http://hdl.handle.net/11577/3424793.

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Abstract:
The present work aims to study the persistency of fiction in an age in which the novel, that is being challenged both by the ever-increasing "recitar vivendo" (literally, "playing by living", cfr. Siti) of reality shows and as well as by intrusions from pulp literature, appears to depend for its survival only on the persistency of its capacity for inventiveness. My main goal is to focus on the long-lasting effectiveness of fictional techniques as well as of identifying a body of works that can be labelled as novels in the traditional sense of the word: even in these years, in fact, narratological devices as first and third person narrator, time, characterization, voice and point of view still prove themselves capable of creating an infinite variety of "possible worlds" able of speaking about our own. Both its title and its subtitle intend to convey the idea that fiction - in its double etymological meaning of shaping and of representing - and invention - seen as a search for suitable themes and materials - are still structural elements, mediators of references to reality and the result of deliberate choices determined by the author's poetics in today's novel. My thesis is divided into three sections and consists of six chapters: after providing an overview of the cultural field (Mappe del contemporaneo (1995-2016): periodizzazione e forme // Maps of the contemporary scene: periodization and forms), it investigates the theoretical problem of what fiction is in the light of the most relevant narratological acquisitions verified through some novels which can be considered emblematic of the most frequent fictional modes (La finzione narrativa: teoria letteraria e strategie ricorrenti // Narrative fiction: literary theory and recurrent strategies). The third section is the core of my work, since it both deals with the themes that repeatedly characterize the novels of the last two decades and contains an analysis of six works of fiction that well represent this period, due to the cross between themes and forms present in them (Lo spazio dell'invenzione: romanzi italiani del nuovo millennio // The space of invention: Italian novels of the new millennium). I have selected the following six works published between 1997 and 2014 which, due to their thematic and formal strength, appear to confirm the persistency of the novel and of realistic fiction well beyond the limits of pulp literature: Ogni promessa, by Andrea Bajani; La gemella H, by Giorgio Falco; La ferocia, by Nicola Lagioia; Violazione, by Alessandra Sarchi; Il tempo materiale, by Giorgio Vasta; and Dei bambini non si sa niente, by Simona Vinci. After selecting suitable criteria and a viable method for examining these works, I have compared the novels after dividing them into pairs based on their thematic contiguity and different (but exemplary) fictional strategies and choice of expression.
Questo lavoro intende studiare la persistenza della finzione narrativa in un'epoca in cui il romanzo, messo alle strette tanto dal crescente "recitar vivendo" (Siti) dei reality quanto dall'invadenza delle narrazioni di genere, sembra destinato alla sopravvivenza solo grazie alla denegazione della sua capacità inventiva. La ricerca mira a mettere a fuoco la perdurante efficacia degli artifici di finzione e a individuare un nucleo forte di opere ascrivibili al genere romanzo tradizionalmente inteso: dispositivi narratologici quali la mediazione narrativa in prima o in terza persona, il trattamento del tempo, lo statuto del personaggio, la voce e il punto di vista si dispongono anche nelle opere di questi anni a realizzare infiniti 'mondi possibili' in grado di parlare del nostro mondo. Titolo e sottotitolo intendono suggerire l'idea che il fingere - inteso nel duplice senso etimologico di plasmare e di rappresentare - e l'inventio - considerata come ricerca dei temi e degli esistenti da mettere in campo - siano ancora oggi per il genere romanzo rispettivamente elementi strutturanti, mediatori di referenti di realtà e frutto di scelte consapevoli di poetica autoriale. Suddivisa in tre parti, la tesi si compone di sei capitoli: dopo un inquadramento di carattere generale relativo al campo della cultura (Mappe del contemporaneo (1995-2016): periodizzazione e forme), viene indagato il problema teorico dello statuto di finzione alla luce delle principali acquisizioni narratologiche verificate su alcuni romanzi considerati emblematici delle più frequenti modalità finzionali (La finzione narrativa: teoria letteraria e strategie ricorrenti). La terza parte costituisce, infine, il cuore della ricerca, riguardando tanto le costanti tematiche ravvisabili nei romanzi dell'ultimo ventennio quanto l'analisi di sei opere d'invenzione rappresentative di quest'arco temporale proprio per l'incrocio tra temi e forme (Lo spazio dell'invenzione: romanzi italiani del nuovo millennio). Sono stati individuati sei testi pubblicati tra il 1997 e il 2014 che, per la loro forza tematica e formale, sembrano attestare la persistenza del genere romanzo e del fittizio realistico ben oltre i limiti della narrativa di genere: Ogni promessa di Andrea Bajani, La gemella H di Giorgio Falco, La ferocia di Nicola Lagioia, Violazione di Alessandra Sarchi, Il tempo materiale di Giorgio Vasta e, infine, Dei bambini non si sa niente di Simona Vinci. Dopo aver messo a punto i criteri e il metodo con cui prendere in esame queste opere, i romanzi sono stati comparati per coppie, a partire dalla loro contiguità tematica e da difformi, ma esemplari, strategie finzionali e scelte espressive.
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Casoli, Sara <1990&gt. "Le forme del personaggio. Tipologie, morfologie e sistemi di relazione degli individui finzionali nelle narrazioni seriali televisive contemporanee." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amsdottorato.unibo.it/8910/1/Casoli_Sara_tesi.pdf.

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Abstract:
Il lavoro si prefigge di indagare la nozione di personaggio nelle narrazioni seriali televisive contemporanee di genere drammatico, individuando le sue caratteristiche e funzioni specifiche, le modalità con cui è costruito e proponendo una tipologizzazione delle conformazioni con cui si manifesta nei mondi narrativi che la serialità televisiva ci propone oggi. Al fine di rendere conto della complessità del concetto di personaggio seriale televisivo si adotterà una metodologia che combini Television Studies e narratologia, in particolare nella sua accezione neo-formalista. La tesi che si sosterrà vede il personaggio seriale televisivo come un terreno di collisione tra forme estetiche e forme socio-culturali, entrambe responsabili della conformazione della sua identità. Per farlo si prenderanno in considerazione due fattori considerati “generativi” della caratterizzazione e dell’identità del personaggio seriale televisivo: la morfologia, ovvero quegli elementi che compongono “internamente” il personaggio dal punto di vista estetico e da quello della sua funzione culturale, e il sistema di relazioni, ovvero il collocamento del personaggio in un mondo narrativo con caratteristiche specifiche (tipo di serialità, transmedialità, intertestualità, transtestualità, ecc.) e la sua posizione in un network di personaggi. Incrociando questi fattori, alla luce del loro essere semplici o complessi, si otterranno quattro tipologie di personaggio seriale televisivo: il personaggio stereotipato (morfologia e sistema relazionale entrambi semplici), il personaggio individualizzato (morfologia complessa e sistema relazionale semplice), il personaggio popolare (morfologia semplice e sistema relazionale complesso) e il personaggio replicante (morfologia e sistema relazionale entrambi complessi).
The aim of this work is to investigate characters in the contemporary drama TV series made in USA, with the purpose to unearth their features and specificities as well as propose a typology of their manifestations. In order to achieve this goal, we will rely on a methodology that merge TV and Media Studies with Narratology and, in particular, considering its neo-formalist turn. With this approach, we will analyse two distinct but interconnected generative factors of serial characters’ identity and characterization: on one side morphology, which implies those elements that affect "internally" characters’ construction, from the aesthetic point of view and from that cultural function; on the other side the relationship system, which involves the placement of the character in a narrative world with specific characteristics (kind of seriality, transmediality, intertextuality, transtextuality, etc.) and the network it creates with other fictional beings. Crossing these factors, in the light of their being simple or complex, we will get four types of serial television character: the stereotypical character (morphology and relational system both simple), the individualized character (complex morphology and simple relational system), the popular character (simple morphology and complex relational system) and the replicating character (morphology and relational system both complex).
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Books on the topic "Finzionalità"

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Narrazione crossmediale 1.0: Introduzione ai nuovi universi finzionali. Roma: Aracne, 2009.

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Turi, Nicola, ed. Raccontare la guerra. Florence: Firenze University Press, 2017. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-516-6.

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Abstract:
La guerra è evento, tema, topos che più di ogni altro induce la fiction – stimolando, si direbbe, istanze superegoiche di fedeltà storica – a premere sui propri confini, inibire lo spazio dell’invenzione e confondersi con forme di scrittura non finzionali (memorialistica, diario, reportage…). Ma in che modo e in che misura la sua rappresentazione letteraria (e teatrale, cinematografica, a fumetti…) è mutata – in quanto a tono e strategie, a grado di deformazione del reale noto e condiviso – nello spazio di un secolo che ha visto trasformate anche le strategie belliche, la copertura mediatica e di conseguenza l’immaginario collettivo legato ai conflitti? Il volume pensato e curato da Nicola Turi, mentre approfondisce in relazione al tema singoli percorsi d’autore noti e meno noti, italiani e non (da Leopardi a Zanzotto, da Gadda a Calvino, da Salsa a Dessí, da Luzi e Fenoglio fino a Leavitt, Eisner e Celestini), stimola ed elabora una riflessione profonda sullo smarrimento e la naturale attrazione del gesto artistico (di volta in volta all’insegna dell’ironia feroce, della disperata incredulità, dell’elegiaca testimonianza) per il male, il dolore, il marziale stravolgimento del contesto umano, sociale e politico.
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