Journal articles on the topic 'Finanziamento europeo'

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1

Simone, Cristina, and Domenico Di Prisco. "Una blockchain europea per la gestione dei fondi strutturali europei: dallo scenario attuale ad una proposta implementativa." CORPORATE GOVERNANCE AND RESEARCH & DEVELOPMENT STUDIES, no. 1 (November 2020): 85–114. http://dx.doi.org/10.3280/cgrds1-2020oa10027.

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Abstract:
Il presente lavoro si colloca in un filone di studi destinato ad acquisire sempre più importanza non solo nel dibattito accademico, ma anche in seno alle istituzioni politiche e più in generale nella società civile: il rapporto tra tecnologia e performance del settore pubblico.In particolare, il lavoro discute la proposta della creazione di una blockchain europea per la gestione dei Fondi Strutturali e presenta quindi un set di best practice a supporto della sua ideazione ed implementazione. Due sono i temi alla base del lavoro: 1. i preoccupanti rischi (quali quello di considerevoli  frodi) e le ben note e documentate inefficienze (quali ad esempio le scarse capacità d'impegno e  spesa dei fondi di alcune regioni europee) riscontrati sino ad oggi negli attuali sistemi di finanziamento pubblico, sia nazionale sia europeo, nel gestire e monitorare adeguatamente realtà molto complesse; e 2. le significative potenzialità offerte dalle emergenti tecnologie basate su algoritmi decisionali (di cui le blockchain sono espressione) nel poter risolvere efficacemente e sostenibilmente le suddette fragilità ed inefficienze.Dopo aver individuato e descritto le principali criticità degli attuali sistemi nazionale ed europeo di finanziamento pubblico, il lavoro definisce le principali caratteristiche di una blockchain atta a superare le attuali fallacie e ne discute i potenziali vantaggi applicativi soprattutto in termini di efficienza e trasparenza dei processi decisionali.  Sulla base di un'accurata analisi della letteratura esistente e di eloquenti case study relativi all'applicazione della blockchain nel settore pubblico, il lavoro propone quindi un utile set di best practice per l'implementazione di una blockchain europea, non trascurando tuttavia di segnalarne le potenziali criticità non solo e tanto legate alla fattibilità tecnologica quanto sul piano concettuale e dei giudizi di valore.
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2

Becker, Rainald. "Eine Division des Papstes?" Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 98, no. 1 (March 1, 2019): 45–71. http://dx.doi.org/10.1515/qufiab-2018-0006.

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Abstract:
Riassunto Dopo la Riforma, Baviera divenne il primo interlocutore tedesco della Curia romana a livello religioso, politico e culturale. Le relazioni con la Santa Sede erano ispirate dalla cattolicità programmatica dei Wittelsbach. La special relationship si manifestava, inoltre, in una lunga tradizione diplomatica inaugurata all’inizio del Seicento su spinta del papato. Durante la Guerra dei Trent’anni gli intensi contatti si estesero anche al campo militare. La Curia romana vide nel duca Massimiliano l’incontestata guida dell’armata cattolica, definendola la „colonna della religione cattolica“ nel Sacro Impero Romano. Promuovere gli interessi del principe tedesco (sussidi per il finanziamento dell’esercito e l’acquisizione dell’elettorato in perpetuo per la Baviera), era tra i primi obiettivi della concezione strategica del papato. Il carteggio della Nunziatura di Vienna, di cui la quarta serie per gli anni tra 1628 e 1635 è consultabile tuttora, mette in luce queste tendenze in favore della Baviera. Nelle corrispondenze curiali si delinea, essenzialmente, il tentativo di attribuire a quel territorio la qualità di Stato, termine in cui si esprime l’idea centrale del discorso politico, ma anche giuridico dell’epoca. Dalla parte della Curia romana, la strategia di state-building si ricollegò all’ambizione di assegnare un posto primario alla Baviera nel sistema geopolitico europeo („unione delle corone cattoliche“ sotto il patrocinio del papa come „padre comune“).
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3

van Meerhaeghe, Marcel. "Taxation and the European Community." Journal of Public Finance and Public Choice 7, no. 1 (April 1, 1989): 17–28. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907344659.

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Abstract:
Abstract Dopo numerosi studi preliminari, nel 1967 sono state approvate le prime due direttive comunitarie concernenti l’armonizzazione delle imposte indirette, che hanno introdotto i principi generali per l’imposizione sul valore aggiunto.L’armonizzazione dei diversi sistemi nazionali sarebbe dovuta coincidere con l’unione economica e monetaria.Il conseguimento di un’unica base tributaria era anche importante in considerazione del fatto che la principale fonte di finanziamento della Comunità doveva essere costituita dall’1% del gettito IVA, ma i progressi fatti in questa direzione non sono ancora molto soddisfacenti.Le proposte più recenti stabiliscono un limite minimo ai tassi, senza introdurre limiti di ordine superiore. Una critica è stata quella di eccessive distorsioni della concorrenza dovute a notevoli differenze nelle aliquote.Per quanto riguarda l’imposizione diretta, il Trattato si limita a prevedere l’abolizione della doppia imposizione all’interno della Comunità. La Commissione ha, tuttavia, ritenuto opportuno tendere all’armonizzazione delle imposte dirette, ma le sue numerose proposte in tema d’imposizione societaria non sono peraltro state adottate.Non sembra, tuttavia, che quello dell’armonizzazione tributaria possa essere considerato un problema prioritario rispetto agli altri che la Comunità deve affrontare. Lo stesso Trattato di Roma ritiene che l’armonizzazione sia necessaria soltanto per le imposte indirette, nei limiti in cui essa sia necessaria per assicurare il funzionamento del mercato interno.Piuttosto che l’armonizzazione, dovrebbe essere la concorrenza l’elemento unificatore del mercato europeo.
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4

Masutti, Anna. "Oneri di servizio pubblico e finanziamenti ai tempi del COVID-19." RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, no. 30 (September 2020): 128–35. http://dx.doi.org/10.3280/dt2020-030009.

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Abstract:
L'epidemia di Covid-19 ha causato conseguenze molto gravi nel settore del trasporto aereo e, in generale, per la mobilità europea. Per farvi fronte, la Commissione europea ha adottato numerose misure come quelle sugli Oneri di Servizio Pubblico (OSP), affidate ad una Comunicazione della Commissione del 13 maggio 2020, che fornisce anche linee guida sulle compensazioni alle compagnie aeree europee.
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Nato, Alessandro, and Marta Simoncini. "Innovazioni e criticità nel rilancio del processo di integrazione attraverso l'economia e la moneta." DIRITTO COSTITUZIONALE, no. 2 (July 2022): 11–30. http://dx.doi.org/10.3280/dc2022-002002.

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Abstract:
Nel corso della pandemia le istituzioni europee si sono impegnate a promuovere la coesione economico-sociale e scongiurare la crisi delle economie europee attraverso l'adozione di misure atte a favorire la ripresa economica. Questo contributo si propone di analizzare tre diversi aspetti dell'intervento dell'UE nell'economia. In primo luogo, viene esaminato il modello di governance previsto nel contesto del cd. Next Generation EU package. Vengono, quindi, analizzati i meccanismi di condizionalità che subordinano l'accesso ai finanziamenti al rispetto di diversi obiettivi di policy europei. Infine, si esami-na il ruolo della BCE nella promozione della coesione.
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Taratufolo, Ada, and Francesco Burrai. "I finanziamenti europei per la ricerca." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 28, no. 3 (July 28, 2016): 185–87. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2016.747.

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Maria Caruso, Giovanni. "Il principio "do no significant harm": ambiguità, caratteri e implicazioni di un criterio positivizzato di sostenibilità ambientale." CITTADINANZA EUROPEA (LA), no. 2 (December 2022): 151–98. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2022-002007.

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Abstract:
Il principio "do no significant harm" si è rapidamente affermato nel contesto europeo fino a diventare uno dei parametri condizionanti l'accesso ai finanziamenti del Next Generation EU. Il contributo, partendo dall'analisi della disciplina di riferimento, ne ricostruisce le caratteristiche essenziali e, mettendo in risalto assonanze e differenze rispetto ad altri strumenti posti a tutela dell'ambiente, offre un primo inquadramento giuridico della valutazione che sottende. Anche in ragione dell'ambiguità della disciplina di riferimento, l'applicazione del principio, benché contribuisca alla definizione del ruolo economico delle istituzioni europee, presenta significative problematiche che vengono declinate anche in funzione di possibili interventi di razionalizzazione.
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Degrassi, Lidianna. "Unione europea e turismo: quali opportunità per le autonomie locali?" RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, no. 20 (October 2018): 185–206. http://dx.doi.org/10.3280/dt2017-020001.

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Abstract:
Dopo una breve panoramica sulle competenze in materia di "turismo" nell'ordinamento giuridico dell'UE, in particolare nel Trattato di Lisbona del 2009, l'analisi si sofferma sulla rilevanza del governo locale all'interno del sistema giuridico sovranazionale. Viene quindi affrontata la questione dei fondi strutturali e delle altre fonti di finanziamento che incidono indirettamente sulla materia «turismo» che le regioni e le amministrazioni locali possono ancora utilizzare, a meno che non sia l'Iniziativa Comunitaria-IC a consentire il finanziamento diretto dell'UE , come nel caso dello sviluppo di progetti transfrontalieri, transnazionali e interregionali nel programma Interreg, in particolare il V, cui è particolarmente interessato il Friuli-Venezia Giulia, oltre che Grado. La riflessione finale è dedicata allo scenario futuro dell'UE con uno specifico ipotetico rilancio del governo locale e un ulteriore sviluppo del settore turistico a partire dall'analisi del Libro Bianco della Commissione Europea del marzo 2017.
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Altavilla, Annagrazia, and Alessandro Dell’Erba. "La ricerca sulle cellule staminali: la nuova sfida dell’Europa unita." Medicina e Morale 53, no. 6 (December 31, 2004): 1133–78. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2004.621.

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Abstract:
La ricerca sulle cellule staminali rappresenta uno dei settori più promettenti della biotecnologia, in quanto offre la possibilità di sviluppare nuovi metodi per riparare o sostituire le cellule o i tessuti lesionati o malati e per curare alcune patologie croniche gravi. Tale ricerca può anche fornire un contributo importante alla scienza di base, aiutando a comprendere i meccanismi di proliferazione e differenziazione cellulare. Gli embrioni umani preimpanto rappresentano una delle possibili fonti di cellule staminali. Tuttavia, laddove questa ricerca prevede l’utilizzo di embrioni umani, essa solleva la questione dei principi etici in gioco e dei limiti e delle condizioni cui questa deve essere soggetta. Gli stati europei hanno adottato posizioni diverse in merito alla regolamentazione della ricerca sulle cellule staminali embrionali. Tale disparità, che riflette le tradizioni etiche, filosofiche e religiose alle quali gli stati si ispirano, conferma l’esistenza di punti di vista divergenti in Europa su quanto sia o meno eticamente suscettibile di tutela. Questo articolo esamina le legislazioni e le posizioni etiche esistenti a tal proposito in Europa, oltre che i nuovi orientamenti sui principi da applicare nella concessione di finanziamenti comunitari (nell’ambito del VI Programma quadro di ricerca europeo –FP6) per progetti di ricerca implicanti l’uso di embrioni umani e di cellule staminali embrionali. Tale studio intende altresì fornire degli spunti di riflessione sui nuovi traguardi dell’integrazione europea nel settore della ricerca biomedica.
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Bellardi, Marco. "La strategia macroregionale europea nell'area Adriatico-Ionica." ARGOMENTI, no. 34 (June 2012): 5–36. http://dx.doi.org/10.3280/arg2012-034001.

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Abstract:
Le proposte legislative per la politica di coesione dell'UE per il periodo 2014-'20 fanno riferimento alla strategia macroregionale vista come sistema evoluto di cooperazione territoriale. Non esiste una definizione normalizzata per la strategia europea macroregionale; questo termine, si riferisce a "un'area comprendente un certo numero di territori di differenti Paesi e regioni associati per una o più caratteristiche o problematiche" (geografiche, culturali, economiche, sociali, altre). I territori AI, già da tempo legati da importanti iniziative di integrazione e cooperazione, hanno iniziato nel 2010 un percorso per ottenere il riconoscimento di una strategia europea macroregionale. Il valore aggiunto che deriva dall'avvio di una strategia macroregionale consiste in un‘azione comune che coinvolge diversi attori, diverse politiche e diversi programmi di finanziamento.
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Mastrofini, Enrico. "Per utilizzare bene i finanziamenti europei occorre saper gestire i progetti." PROJECT MANAGER (IL), no. 44 (November 2020): 45–48. http://dx.doi.org/10.3280/pm2020-044012.

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Danesi, Sandro. "Public administration, European funds and NRRP (National Recovery and Resilience Plan) (Italian PNRR): the system and management of public incentives for the territorial development." Valori e Valutazioni 31 (February 2023): 115–25. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20223109.

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Abstract:
The choices of the Public Administration (PA), the needs of the territory, the policies for the local economic development, the use of public funding constitute an inseparable combination aimed at creating development opportunities and therefore also to create work for the collectivity. In the current period characterized by globalization, the competitiveness of a territory can be facilitated by a PA responding to the needs of the time, that is, a real production organization capable of responding concretely, assuming a strategic role in the implementation of the development measures indicated in the economic planning tools and in the management of a large amount of public financial resources. In fact, the NRRP considers as a priority both the modernization of the Public Administration (PA) and the strengthening of the administrative capacity of the public sector, with the goal of engaging and spending the available financial resources with participatory and shared projects where the public-private partnership assumes a strategic role. Le scelte della Pubblica Amministrazione (PA), le necessità del territorio, le politiche per lo sviluppo economico locale, l’impiego dei finanziamenti pubblici costituiscono un connubio inscindibile finalizzato a creare opportunità di sviluppo e quindi di lavoro per la collettività. Nell’attuale periodo caratterizzato dalla globalizzazione, la competitività di un territorio potrà essere agevolata da una PA rispondente alle necessità del tempo, cioè una vera e propria organizzazione produttiva in grado di rispondere concretamente, assumendo un ruolo strategico nell’attuazione delle misure di sviluppo indicate negli strumenti di programmazione economica e nella gestione di un ingente quantità di risorse finanziarie pubbliche. Infatti, il PNRR reputa prioritaria sia la modernizzazione della Pubblica Amministrazione, sia il rafforzamento della capacità amministrativa del settore pubblico, con l’obiettivo di impegnare e spendere le risorse finanziarie disponibili con progetti partecipati e condivisi dove il partenariato pubblico-privato assume un ruolo strategico. È evidente quindi che programmare lo sviluppo dei territori e definire le modalità di utilizzo dei finanziamenti pubblici sia una funzione che coinvolge le Istituzioni pubbliche, a seconda delle rispettive competenze legislative, dal livello europeo rappresentato dall’Unione Europea fino ad arrivare a livello statale, regionale e lo- cale rappresentato dal Comune. È con questo approccio che il paper prova a dare un input centrando l’attenzione sul ruolo strategico delle Istituzioni, sia di livello locale che quelle sovraordinate, sia sulla necessità di conoscere gli strumenti di programmazione economica, al fine di comprendere quali tipologie progettuali mettere in atto utilizzando e ottimizzando i relativi finanziamenti pubblici messi a disposizione.
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Pace, Roberta. "Vincoli e sostenibilitŕ finanziaria delle PMI e nuovi strumenti di sostegno dell'Unione europea: JEREMIE." RIVISTA DI STUDI SULLA SOSTENIBILITA', no. 1 (March 2012): 39–57. http://dx.doi.org/10.3280/riss2012-001004.

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Abstract:
L'articolo si propone di illustrare il contributo offerto da nuovi strumenti proposti dall'Unione europea per consentire alle PMI di fronteggiare i vincoli finanziari che le affliggono. Partendo da una puntuale rivisitazione della letteratura teorica ed empirica in merito alle difficoltŕ incontrate dalle piccole imprese nella ri- cerca delle fonti di finanziamento necessarie a soddisfare il proprio fabbisogno, il lavoro introduce il progetto JEREMIE e le sue caratteristiche, sottolineando il ruolo che gli intermediari sono chiamati a svolgere. Inoltre, l'Autore individua alcuni significativi aspetti di JEREMIE che potrebbero aiutare le PMI a superare i loro limiti finanziari. Infine, č proposta una rassegna dello stato dell'arte dei progetti JEREMIE giŕ avviati in Italia.
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Vinardi, Maria Grazia. "Note sul restauro delle residenze sabaude nelle celebrazioni del primo centenario dell'Unitŕ d'Italia (1961)." STORIA URBANA, no. 132 (February 2012): 251–70. http://dx.doi.org/10.3280/su2011-132009.

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Abstract:
Fra le attivitŕ promosse per le celebrazioni del Centenario dell'Unitŕ d'Italia, Torino e il Piemonte poterono usufruire di finanziamenti per il restauro dei Castelli di proprietŕ demaniale. L'opera si dimostrň particolarmente rilevante in quanto si poterono iniziare grandi cantieri, che avviarono un lungo processo di conservazione di queste fabbriche, in alcuni casi concluso solo oggi. Il merito dei protagonisti di questi interventi, i Soprintendenti, fu quello di togliere dall'oblio un patrimonio culturale di rilevanza europea, in gran parte sconosciuto agli stessi piemontesi.
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Mantecón Sancho, Joaquín. "CONSORZIO EUROPEO DI RICERCA SUI RAPPORTI TRA STATI E CONFESSIONI REUGIOSE, Stati e Confessioni religiose in Europa; modelli di finanziamento pubblico, scuola e fattore religioso, Atti dell'lncontro Milano-Parma, 20-21 ottobre 1989 (EUROPEAN CONSORTIUM FOR CHURCH-STATE RESEARCH, Church and State in Europe; State financial support, religion and the school, Proceedings of the Meeting Milan-Parma, October 20-21, 1989), Giuffrè Edit., Milano 1992, 211 pp." Ius Canonicum 33, no. 66 (February 6, 2018): 786–89. http://dx.doi.org/10.15581/016.33.18082.

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De Bellis, Maurizia. "Il ruolo di indirizzo e controllo della Commissione europea nel dispositivo per la ripresa e la resilienza: la trasformazione della condizionalità." DIRITTO COSTITUZIONALE, no. 2 (July 2022): 31–49. http://dx.doi.org/10.3280/dc2022-002003.

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Abstract:
Il ruolo della Commissione nel NGEU si caratterizza per una compresenza di elementi di continuità e di discontinuità. Se il meccanismo della condizionalità ha caratterizzato già gli strumenti di assistenza finanziaria predisposti in risposta alla crisi del debito sovrano, nel caso del NGEU le condizioni di assegnazione e di esborso dei finanziamenti si collegano a obiettivi ampi, quali la trasformazione ecologica e quella digitale, che vanno a indirizzare ex ante le riforme nazionali. Attraverso l'esame della prassi applicativa del primo anno di operatività del dispositivo per la ripresa e la resilienza, il contributo indaga la trasformazione del ruolo di controllo della Commissione
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Pennelli, Orazio, and Luigi Pacilli. "Il nuovo sistema di finanziamento degli ospedali pubblici e privati. Alcune riflessioni sul tema." Medicina e Morale 44, no. 3 (June 30, 1995): 427–46. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1995.978.

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Abstract:
L'articolo presenta il nuovo sistema di finanziamento degli Istituti di ricovero pubblici e privati introdotto in Italia di recente, a gennaio 1995 (ma già in uso da alcuni anni negli Stati Uniti e in alcuni Paesi europei), detto "a prestazione" o "a tariffa", che si basa sul sistema di classificazione della casistica ospedaliera DRG-ROD, al fine di contrastare la continua lievitazione della spesa ospedaliera. Infatti, il progressivo incremento della spesa sanitaria, di cui quella ospedaliera è la componente principale, in Italia (come in tutti Paesi occidentali), insieme con la sempre più diffusa coscienza della limitatezza delle risorse disponibili, ha posto in primo piano la necessità di assicurare ai cittadini una assistenza sanitaria contraddistinta da un livello di efficacia e di efficienza superiore rispetto al passato, raggiungibile anche attraverso una limitazione della crescita della spesa. L'adozione di tale nuovo sistema, seppure potrà portare indubbi vantaggi (classificazione più adeguata della casistica, riduzione de lla spesa ecc.), suscita tuttavia una serie di riflessioni di carattere etico, in quanto una sua non corretta applicazione potrebbe essere responsabile di una riduzione della qualità della assistenza prestata, della equità con cui essa è erogata, e addirittura di un aumento della spesa ospedaliera, in mancanza di controlli efficaci organizzati dalle Istituzioni competenti.
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Torelli, Gabriele, and Enrico Guarnieri. "Alcune considerazioni in tema di infrastrutture: crisi, semplificazioni, finanziamenti e ruolo dello Stato-apparato." Revista Digital de Derecho Administrativo, no. 26 (June 21, 2021): 127–62. http://dx.doi.org/10.18601/21452946.n26.05.

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Abstract:
Partiendo del valor estratégico-instrumental de las infraestructuras y dado el actual déficit de las mismas en Italia, el artículo analiza algunos aspectos críticos en este sector. El primero consiste en la dificultad de simplificar procedimientos complejos y plagados de intereses; punto en el que el camino trazado por el ordenamiento jurídico italiano es regresar a la lógica de la regulación “mínima” de las directivas europeas. El segundo aspecto crítico se encuentra, por el contrario, en las dificultades para recabar los recursos necesarios destinados a promover las inversiones, para lo cual la Administración ha acudido a las APP como instrumento para beneficiarse del capital privado. Gracias a la Nueva Generación UE, Italia contará con una importante financiación europea, de manera que se espera que no haya escasez de recursos para la construcción de obras públicas. El presente estudio pretende por ende evaluar si el sector privado aún podrá desempeñar un papel importante en el proyecto de revitalización de la infraestructura del país.
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Warchałowski, Krzysztof. "Szkoły katolickie w obowiązujących konkordatach z państwami europejskimi." Prawo Kanoniczne 41, no. 3-4 (December 20, 1998): 199–247. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1998.41.3-4.08.

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Abstract:
In riasunto possiamo dire che le gestioni riguardanti l'educatione cattolica vengono regolati dai concordati con i seguenti paesi europei: Austria (1933 e 1962); Spagna (1979); Malta (1991); Germania (1933); Baviera (1924 /attualizzato nel 1968 e 1974/ 1966, 1970); Niedersachsen (1965, 1973, 1993); Renania-Palatinato (1969, 1973); Nordreno-Westfalia (1984), Saarland (1975, 1985); Portogallo (1940); Italia (1984); Israel (1993); Polonia (1993 ratificato 1998). Le regolazioni riguardano le seguenti questioni: I) Lo status delle scuole cattoliche; 2) I programmi delle scuole acttoliche; 3) I finanziamenti statali; sovvenzioni materiali, sovvenzioni personali, sovvenzioni investitive. 4) Gli insegnanti delle scuole cattoliche; 5) Gli allunni delle scuole cattoliche; 6) 11 contrailo delle scuole cattoliche; 7) Il diritto di conferire certificati e diplomi.
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Annese, Mariella. "Gli effetti della rigenerazione pre-pandemica nella risposta alla crisi. Il caso pugliese." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 3 (January 2022): 61–76. http://dx.doi.org/10.3280/es2021-003005.

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Abstract:
A valle dell'esperienza condotta con gli strumenti multisettoriali complessi (Pirp), nel 2008 la Regione Puglia si e` dotata di una legge regionale sulla rigenerazione urbana. A partire da questo strumento normativo e utilizzando risorse europee (PO Fesr 2007- 2013, Por Fesr- Fse 2014-2020), rispettivamente nel 2011 e nel 2017 e` stato dato il via alla prima e alla seconda stagione della rigenerazione urbana, orientata in entrambi i casi sia alla scala urbana che terri-toriale. Dopo circa 15 anni di esperienza acquisita sul tema, nell'attesa che si concludano le operazioni riferite ai finanziamenti stanziati nel 2017 e siano noti i dati ufficiali, delineando gli aspetti più significativi e rilevanti di queste due stagioni della rigenerazione pugliese, il lavoro tenta di avanzare alcune riflessioni, problematizzando le questioni irrisolte e delineando prospettive per l'azione. Si vuole cosi` provare a verificare se le politiche urbane innovative pre-pandemiche che hanno cercato di lavorare nel solco della sostenibilità urbana siano state in grado di anticipare le risposte rispondendo alle sfide poste dai rischi globali, valorizzando i temi del radicamento territoriale, della accessibilità, della inclusione delle comunità.
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Cavaliere, Stefania. "Prospettive giuseconomiche dell'orange economy." ECONOMIA PUBBLICA, no. 2 (June 2022): 273–93. http://dx.doi.org/10.3280/ep2022-002004.

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Abstract:
Il lavoro intende approfondire le peculiarità della Orange economy, un nuovo tipo di economia collegata alle imprese operanti nel campo della cultura, dell'arte e della creatività, che sta avendo un importante sviluppo soprattutto negli ultimi anni. Essa postula un radicale cambio di paradigma, non solo e non tanto nel modo di approcciare l'economia stessa, bensì nel modo di considerare i sistemi di produzione e consumo di beni e servizi. Il settore in oggetto, pur dimostrando una crescita sia in termini di valore aggiunto, sia in termini di occupazione, almeno in Italia, non è ancora approdato a una disciplina organica, a causa della difficoltà di inquadrare in maniera esaustiva le attività che ne fanno parte e a causa della sua multidisciplinarietà. I policy makers, tuttavia, consapevoli delle concrete possibilità di sviluppo per il Paese e del contributo alla modernizzazione del sistema produttivo, della società e dell'industria offerte dall'Orange economy hanno sentito il bisogno di mettere a disposizione di questo comparto congrui finanziamenti, soprattutto attraverso le misure del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Ciò evidenzia come questa nuova economia potrebbe trovarsi davanti a una vera e propria svolta e contribuire a realizzare quella "crescita intelligente, sostenibile e inclusiva" voluta dall'Unione europea.
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Listl, Joseph. "Church and State in Europe. State Financial Support. Religion and the School I Stati e confessioni religiose in Europa. Modelli di finanziamento pubblico. Scuola e fattore religioso. Proceedings of the Meeting Milan-Parma, October 20-21, 1989 I Atti dell'lncontro Milano-Parma, 20-21 ottobre 1989, hrsg. vom European Consortium for Church-State Research I Consorzio Europeo di ricerca sui rapporti tra Stati e Confessioni Religiose. Milano: Giuffre 1992, VII, 211 S. = Universita degli Studi di Milano. Facolta di Giurisprudenza. Pubblicazioni di Diritto Ecclesiastico 7./ Conscientious Objection in the EC Countries I L'obiezione di coscienza nei paesi della Comunita Europea. Proceedings of the Meeting Brussels-Leuven, December 7-8, 1990 I Atti dell'lncontro Bruxelles-Lovanio, 7-8 dicembre 1990, hrsg. vom European Consortium for Church-State Research I Consorzio Europeo di ricerca sui rapporti tra Stati e Confessioni Religiose. Milano: Giuffre 1992, V, 306 S. = Universita degli Studi di Milano. Facolta di Giurisprudenza. Pubblicazioni di Diritto Ecclesiastico 6." Archiv für katholisches Kirchenrecht 162, no. 1 (August 19, 1993): 345–47. http://dx.doi.org/10.30965/2589045x-16201036.

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Casini, Carlo. "VII Programma quadro europeo di ricerca: la questione etico-giuridica delle cellule staminali." Medicina e Morale 55, no. 4 (August 30, 2006). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2006.347.

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Abstract:
Il contributo esamina la recente e complessa vicenda europea relativa al finanziamento comunitario della ricerca su cellule staminali embrionali. La particolarità della questione è che tale ricerca verrebbe svolta nei Paesi che la consentono anche con gli incentivi economici dei Paesi che la vietano (come per esempio l’Italia). Com’è noto, la questione è legata a due episodi in stretta relazione reciproca: da un lato l’avvio delle procedure per l’approvazione del VII Programma Quadro (VII PQ) di azioni comunitarie di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione (2007- 2013); dall’altro il ritiro arbitrario da parte del Ministro per l’Università e la Ricerca, on. Fabio Mussi, dell’adesione italiana alla c.d. “dichiarazione etica” contraria all’uso di cellule staminali embrionali. Il VII PQ dell’Unione Europea, rappresenta lo strumento più importante per la realizzazione dello “spazio europeo della ricerca”, processo già avviato con il VI PQ con l’obiettivo di rafforzare la competitività scientifica dell’Europa. Articolato in quattro programmi specifici (cooperazione, idee, persone, capacità), che corrispondono ad altrettanti obiettivi fondamentali della politica europea di ricerca, il VII PQ è frutto dell’azione coordinata di tre grandi organismi: la Commissione europea, il Parlamento Europeo e il Consiglio dei Ministri competenti per materia. Al fine di rendere più comprensibili – nel contesto europeo – i termini in cui si è posta la questione del finanziamento della ricerca utilizzante le cellule staminali embrionali, l’articolo si sofferma sia su alcuni profili di carattere tecnico sia sulla storia del precedente programma quadro, conclusosi con una moratoria circa la ricerca basata sull’impiego di embrioni umani e di cellule staminali embrionali. Questa volta il confronto serrato è avvenuto, in seno al Parlamento europeo, tra tre diverse posizioni: quella espressa dall’“emendamento Gargani” (divieto assoluto di distruzione di embrioni umani); quella espressa dall’“emendamento Niebler” (limitazione della ricerca alle linee di cellule staminali embrionali create prima del 31 dicembre 2003), quella espressa dalla Commissione industria (ITRE) del Parlamento europeo (finanziamento della ricerca sull’uso di cellule staminali umane anche allo stadio embrionale). Nonostante il voto del 15 giugno con cui il Parlamento europeo ha approvato la proposta più permissiva, l’Autore dimostra – numeri alla mano – che in realtà la preferenza del Parlamento europeo è per il diniego dell’incentivo economico per la distruzione di embrioni umani. Di qui una serie di considerazioni che toccano anche il paragrafo 73 dell’Enciclica Evangelium Vitae e la frettolosa e solitaria decisione del Ministro Mussi. Nonostante tutto, resta l’auspicio che l’Italia nell’Unione Europea non si lasci condizionare da un complesso d’inferiorità, ma anzi, avverta la sua funzione di motore nella costruzione di un’Europa cementata dall’idea della dignità umana e dei diritti umani. ---------- This contribute examines the recent European vicissitude of the communitarian financing on stem cells research. Such research would take place in Countries that allow it, also with the economic incentives of Countries that prohibit it (Italy, for example). The issue is tied up to two events closely connected: 1. starting procedures for the approval of the 7th Framework Program (FP7), Building the Europe of Knowledge (2007-2013); 2. the arbitrary withdrawal of the Italian adhesion to the “ethical declaration” against the use of embryo stem cells, by Italian Minister of University and Research, Fabio Mussi. FP7 represents the most important instrument in order to realize “an European space of research” which has been already started with the 6th Framework. The new Program identifies four main objectives (cooperation, ideas, people and capacities), which correspond to the four main specific programmes around which the European research effort is to be structured. In order to make the financing embryo research question more comprehensive, the paper takes into account technical questions and part of the Framework Program’s background, including moratorium on embryonic stem cells-based research. In such issue the comparison took place between three different positions: “Gargani amendment” (absolute prohibition to destroy human embryo); “Niebler amendment” (limiting research to embryo stem cells line created before December 2003); the position of the Committee of Industry, Research and Energy (ITRE) (financing research of human stem cells including the embryonic stage). In spite of the approval, coming from the European Parliament on last June, of the most permissive proposal, the Author demonstrates that in reality the preference of the European Parliament was for the refusal of the economic incentive. In spite of everything, the auspice is that Italy – inside the European Union – doesn’t let itself carry away because of an inferiority complex, but indeed, it perceives its function as mover in the construction of Europe, cemented on the idea of human dignity and human rights.
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Bevivino, Vito. "I requisiti degli strumenti di capitale primario di classe 1 Appunti per uno studio del capitale delle banche." Ricerche giuridiche, no. 2 (December 16, 2019). http://dx.doi.org/10.30687/rg/2281-6100/2019/02/005.

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Abstract:
L'esigenza di stabilità del sistema finanziario ed economico scaturita all'esito della più rilevante delle recenti crisi finanziarie ha costituito la premessa della regolazione del capitale bancario elaborata dal Comitato di Basilea. Nel volgere di poco tempo, per rispondere a esigenze analoghe, il legislatore europeo ha rinnovato profondamente la regolazione bancaria europea con il risultato di dar vita al Single Rulebook. Una parte rilevante di questo strumento di armonizzazione è affidata al Regolamento 575/2013 in materia di requisiti prudenziali (Capital Requirement Regulation, inde CRR). Il CRR individua i requisiti di capitalizzazione delle banche determinando le regole per la formazione del capitale bancario e i rapporti di equilibrio tra i vari elementi del finanziamento bancario in base alla rischiosità delle attività. Il capitale primario di classe 1 (common equity tier 1, CET1) è una delle componenti fondamentali del capitale bancario. Lo studio espone gli elementi strutturali del capitale bancario e i requisiti che gli strumenti di capitale devono possedere per poter essere classificati come CET1. Inoltre, lo scritto evidenzia quei profili in cui la disciplina prudenziale si sovrappone a quella societaria e annota quei temi su cui si potrebbero soffermare ulteriori analisi del rapporto tra le discipline.
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"Le strategie di finanziamento per il settore idrico dei maggiori paesi europei." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 3 (May 2015): 331–49. http://dx.doi.org/10.3280/ed2014-003002.

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Ferri, Giovanni. "Misure Del Rischio Di Credito Nel Finanziamento Delle Imprese E Incidenza Dei Prestiti in Default: Un'Analisi Comparata Per Le Banche Europee (Credit Risk Measures in the Financing of Companies and Percentage of Defaulted Loans: A Comparative Analysis for European Banks)." SSRN Electronic Journal, 2016. http://dx.doi.org/10.2139/ssrn.2931500.

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