Academic literature on the topic 'Filosofia dell'esperienza'

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Journal articles on the topic "Filosofia dell'esperienza"

1

Di Prospero, Alfonso. "Discorso filosofico, esperienza e soggettività." Nóema 1, no. 13 (November 20, 2022): 121–29. http://dx.doi.org/10.54103/2239-5474/18927.

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Abstract:
Nella filosofia vi sono dimensioni di tipo pubblico e politico e dimensioni che sono essenzialmente di carattere individuale. C'è qualcosa di simile a un confine tra questi due piani? È in qualche modo individuabile? Quali sono i limiti dell'influenza sociale sulla mente del singolo? Faccio riferimento in questo scritto alle opere di Piaget, Nietzsche, Foucault, Elias. I principali strumenti concettuali che utilizzo sono connessi con la funzione dell'esperienza e dell'induzione.
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2

Spagnuolo Lobb, Margherita, Daniel N. Stern, Pietro A. Cavaleri, and Antonio Sichera. "Key-moments in psicoterapia: confronto tra le prospettive gestaltica e intersoggettiva." QUADERNI DI GESTALT, no. 2 (March 2010): 11–29. http://dx.doi.org/10.3280/gest2009-002002.

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Abstract:
Partendo dal presupposto che le teorie sono come giochi, con cui č possibile stare nella realtŕ, il dialogo tra gli autori mette in evidenza le convergenze e le divergenze tra l'approccio della psicoterapia della Gestalt e l'approccio intersoggettivo del Professor Stern. In particolare, il concetto di confine di contatto č affiancato al concetto di presente; l'obiettivo della psicoterapia č conteso tra rendere dicibile l'indicibile e il riportare alla spontaneitŕ; il fluire dell'esperienza percettiva č visto come autoregolantesi ma anche come soggetto alla complessitŕ e al caos. Il legame tra teoria ed esperienza terapeutica, l'unitŕ di consapevolezza e i momenti decisivi della psicoterapia sono tutti argomenti che si intrecciano in questa tavola rotonda, sullo sfondo delle riflessioni e delle ricerche piů ricche dei nostri tempi, che vanno dalle neuroscienze alla filosofia, all'infant research.
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3

Forgione, Luca. "Autocoscienza e indicalitŕ. L'ubiquitŕ dell'io." PARADIGMI, no. 2 (August 2012): 145–58. http://dx.doi.org/10.3280/para2012-002010.

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Abstract:
Partendo dall'"intuizione" di Fichte, Henrich (1996) ha contributo a rinnovare l'attenzione al tema della soggettivitŕ e del suo carattere irriducibile, evidenziando le problematiche legate al modello riflessivo dell'autocoscienza. Altri contributi, diversi per prospettiva e tradizione filosofica, hanno seguito la stessa stessa direzione sottolineando il ruolo basilare della concezione preriflessiva dell'autocoscienza come condizione di possibilitŕ dell'esperienza cosciente. La cosidetta ubiquity thesis č stata sviluppata anche attraverso l'analisi del pensiero indicale.
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Dissertations / Theses on the topic "Filosofia dell'esperienza"

1

Torrisi, Nadia. "Memoria e forme dell'esperienza: dalla filosofia alla psicologia." Doctoral thesis, Università di Catania, 2013. http://hdl.handle.net/10761/1417.

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Abstract:
Il tema della memoria umana è oggetto d interesse di differenti discipline, quali la filosofia, le scienze umane e la psicologia le quali hanno contribuito ad arricchirne il significato. Non esiste una definizione precisa ed ultima della memoria: ci riferiamo a essa parlando di ricordi, quando compiamo azioni (memoria procedurale), quando raccontiamo la nostra storia. Possediamo una memoria genetica; le feste nazionali sono espressione di una memoria collettiva e come diceva Freud, i nevrotici sono ammalati di ricordi. Cos è quindi la memoria? Cos è il ricordo? Vi è differenza tra il percepire e il ricordare? Che rapporto c è tra il ricordo e l immaginazione? Esistono diversi tipi di memoria? Qual è il significato della memoria collettiva? La narrazione del passato può essere ritenuta una forma indispensabile di ricordo? Sin dall antichità, i maggiori filosofi si sono posti l interrogativo su questa fondamentale funzione, ponendo le basi di quella ricerca di cui poi si sarebbe occupata la psicologia in età contemporanea. Le neuroscienze cognitive hanno determinato un ulteriore cambiamento di prospettiva, indirizzando l analisi principalmente sul rapporto mente/corpo, mente/strutture nervose. Oggi è stata abbandonata l antica metafora che immaginava la memoria come un magazzino in cui potessero venire accumulate una serie di esperienze vissute dal soggetto nel corso della sua vita: nello scenario contemporaneo essa è rappresentata come un insieme di funzioni interconnesse. Ciò che introiettiamo come passato, non rimane sempre uguale a se stesso nell atto di essere richiamato alla memoria ma muta selezionato, analizzato e riorganizzato in base agli obiettivi e alle esigenze stabilite dal presente. Il ricordo ha importanza sociologica in quanto sostenuto e regolato dalla memoria collettiva, ovvero da un quadro sociale in cui convivono le rappresentazioni collettive, il linguaggio, i rapporti interpersonali ecc. Quello della memoria non è un campo di ricerca del tutto chiarito ai nostri giorni, ma, vista l efficacia dei contributi apportati dalle diverse discipline nel corso del tempo alla problematica, e la concreta possibilità di una cooperazione tra di esse, ci si auspica che la ricerca un giorno possa giungere ad una comprensione più completa di questa funzione essenziale per la vita dell uomo.
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2

Rossi, Francesco <1994&gt. "Il suono inaudito Per un'epistemologia dell'esperienza musicale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17344.

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Abstract:
Questo lavoro vuole ricostruire criticamente alcune analisi filosofiche dell’esperienza musicale, in relazione al problema della libertà pratica. Partendo da una definizione del linguaggio musicale e delle sue componenti essenziali (fisiche e teoriche), la ricostruzione storico-filosofica inizia dal confronto tra Ludwig Wittgenstein e Eduard Hanslick. Lo statuto linguistico della musica interseca aspetti culturali e politici relativi alla possibilità di una “terapia linguistica” che questo lavoro intende proporre e discutere. Gli esempi musicali sono tratti dalla tradizione musicale del ‘900 – Arnold Schönberg, Luigi Russolo, John Cage – e dall’improvvisazione, per delineare un’epistemologia critica dei saperi e delle tecniche della musica, in funzione di una nozione di paradigma e rottura di codice. Termini chiave della ricostruzione storico-filosofica diventano le nozioni di intenzionalità, espressione, regola, comunità. Questa indagine sull’esperienza musicale vuole riflettere su alcuni concetti musicali per cercare di chiarire una dimensione politica della musica che si confronta con l’eredità di Heidegger, Wittgenstein e Adorno: al centro di questo lavoro la possibilità di pensare criticamente l’identità individuale, società e cultura, che le pratiche musicali contribuiscono a definire ed estendere.
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3

Pontalto, Andrea <1993&gt. "Ideale e Reale. Saggio sulla metafisica dell'esperienza di F.H. Bradley." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13083.

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Abstract:
Francis Bradley è il maggiore esponente dell’idealismo britannico. Il suo pensiero critica e confuta le posizioni empiristiche aprendo la strada alla metafisica dell’essere. Il tratto centrale del suo pensiero è l’inferenza metempirica che deduce l’esistenza dell’Assoluto a partire dalla constatazioni di contraddizioni nell’esperienza attuale e della necessità del loro risolvimento. I temi cardine della sua opera sono: la fenomenologia dell’esperienza, l’incontraddittorietà dell’essere, l’indubitabilità delle prime evidenze. La ripresa di questi temi avvicina la filosofia di Bradley alla filosofia neoclassica italiana, in particolar modo alla metafisica dell’esperienza elaborata da Gustavo Bontadini. Il presente lavoro intende valorizzare la filosofia di Bradley come un’analoga forma di metafisica dell’esperienza, pur mostrandone le incoerenze interne. Il risultato ultimo è l’indicazione dei residui empiristici, per un verso, e parmenidei, per un altro, come fattori determinanti lo scompenso e contraddittorietà ultima della filosofia di Bradley.
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4

Nuscis, Lorenzo. "Il problema del trascendentale nella filosofia di Gilles Deleuze. Dalle condizioni dell'esperienza reale al piano di immanenza." Doctoral thesis, Scuola Normale Superiore, 2019. http://hdl.handle.net/11384/86139.

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Abstract:
La tesi si suddivide in cinque capitoli, sviluppati secondo un criterio di successione che è nello stesso tempo concettuale e cronologico. Il primo capitolo ha uno statuto particolare, in quanto è dedicato in modo esclusivo all’interpretazione deleuziana del criticismo come sistema, a partire dall’analisi di due scritti pubblicati da Deleuze nel 1963: la monografia La filosofia critica di Kant, e l’articolo L’idea di genesi nell’estetica di Kant. Prendendo in esame i diversi rapporti tra le facoltà che sono sottesi a ciascuna Critica, il capitolo intende mettere in luce tre tematiche di fondo: la concezione del metodo trascendentale come critica immanente; l’affermazione di tale immanenza come genesi delle facoltà; la discordia tra le facoltà come momento della genesi. Da questo punto di vista, seguendo l’andamento del commento deleuziano, una maggiore attenzione viene riservata alla terza Critica. Se la prima e la seconda Critica sono dominate da un’impostazione del trascendentale essenzialmente legata all’idea di un condizionamento esterno (esteriorità tra condizioni e condizionato), è soltanto nella terza, e in particolar modo nel momento del sublime, che Kant perviene alla tematizzazione di una genesi immanente, garantendo la piena coesione della ragione come sistema dei rapporti tra le facoltà, e così trovando una via d’uscita alle insufficienze intrinseche al modello del condizionamento. Il secondo capitolo si sviluppa [...]
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5

Trabaccone, Andrea. "Esperienza e rivolta: implicazioni storico-filosofiche dell'esperienza dell'assurdo e della Resistenza in Albert Camus (1939-1947)." Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2013. https://hdl.handle.net/11572/368827.

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Abstract:
La presente ricerca si concentra sull’idea di ‘rivolta’ attraverso un’indagine specifica sulle opere concepite e pubblicate da Albert Camus tra il 1939 e il 1947 (Noces, Le Mythe de Sisyphe, Lettres à un ami allemand, Remarque sur la révolte, La Peste, gli articoli di «Combat»). La datazione indicata nel titolo si riferisce, infatti, a una precisa delimitazione della ricerca storico-filosofica a un arco di tempo determinato, la cerniera temporale costituita da due date fondamentali: il 1939, che segna l’inizio del secondo conflitto mondiale, e il 1947, l’anno dell’uscita di Camus dalla redazione di «Combat» e della pubblicazione de La Peste, romanzo che rielabora in forma allegorica l’Occupazione e la Resistenza. La svolta di senso data da Camus all’idea di ‘rivolta’ nella Remarque sur la révolte, negli anni che vanno dal 1943 al 1945, è il frutto, in primo luogo, di un confronto serrato con il nichilismo descritto e ‘appoggiato’ ne Le Mythe de Sisyphe; in secondo luogo, dello sforzo di comprensione delle congiunture storico-culturali del proprio tempo, delle implicazioni morali dell’evento della Seconda Guerra Mondiale, delle idee che circolavano nella stampa clandestina e resistente, del pensiero della Resistenza in generale. L’evoluzione della nozione di rivolta è tracciata attraverso un costante confronto con il contesto politico-culturale del tempo: prima nell’esperienza individuale dell’assurdo; poi nel vissuto collettivo della Resistenza francese all’Occupazione.
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6

Turco, Iole. "Cristina di Markyate e la mistica inglese del secolo XlI. Aspetti fondativi, storici e speculativi dell'esperienza visionaria." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2010. http://hdl.handle.net/10556/266.

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Abstract:
2008 - 2009
Il presente lavoro di ricerca intende invenire un orientamento specifico, all'interno della tradizione mistica inglese, che emerge dai testi agiografici visionari del secolo XII, anticipando la mistica della tarda età scolastica inglese. Dall'analisi comparativa dei testi scelti - la Vita di Cristina di Markyate e, a supporto, i testi dedicati a Goderico di Finchale e Bartolomeo di Farne -, sono stati individuati tre elementi costitutivi delle esperienze del divino sottese alla narrazione agiografica di questi documenti: la spiritualità anacoretica, il genere agiografico e il linguaggio visionario. L'elemento distintivo, in funzione del quale emerge, rispetto alle altre, la Vita di Cristina di Markyate, è prioritariamente afferente al piano dei contenuti: l'orientamento mariologico-concezionista preponderante nell'esperienza visionaria dell'anacoreta di Markyate lega il testo al dibattito più urgente dell'epoca, mettendo in ombra sul piano teorico e speculativo le altre due fonti agiografiche salde nella tradizione, ma prive di orientamenti teorici suggestivi. I risultati della ricerca sono stati organizzati intorno a quattro grandi sezioni: un primo capitolo in cui, chiarito lo stato e l'identità delle fonti storico-documentarie sulle quali è stata condotta l'analisi, la figura e il testo di Cristina sono poste a confronto con le diverse prospettive storiografiche che la letteratura di settore offre, in relazione alla possibile individuazione di una specifica categoria interpretativa che consenta una riconsiderazione della funzione della visione e dell' esperienza visiva del divino come esperienza mistica. La seconda sezione è interamente dedicata alla ricostruzione dell'universo storico-culturale di Cristina e della comunità benedettina di St Albans, e muove dalla chiarificazione dell'identità del patrimonio bibliografico della comunità sino al rinvenimento degli orientamenti intellettuali locali, pensati in relazione al più ampio panorama inglese dell'epoca. Non è sostenibile, infatti, che le sezioni della Vita più impegnative dal punto di vista teorico non trovino origine in un contesto culturale determinato e, più dettagliatamente, all'interno di uno specifico perimetro teorico-linguistico con cui entrare in rapporto di discussione. Il terzo capitolo è volto a delineare la fenomenologia della percezione visiva del divino che sottende i relati visionari e suggerisce, a partire da un'analisi delle specificità linguisticoconcettuali, un nuovo modello interpretativo delle visiones. Ho qui ho intrapreso un'analisi esegetica dei relati visionari fondanti ed esemplificativi dell'esperienza mistico-visionaria tràdita dalle tre Vitae inglesi. Da quest'operazione, tale esperienza visionaria emerge come costitutiva di un modo determinato dell'esperire mistico e, in particolare, a partire dall'analisi linguistica e concettuale, sullo sfondo della relativa tradizione speculativa, il rinvenimento di una ricorsività di elementi suggerisce un vero e proprio registro linguistico specifico. L'ultima sezione della tesi si muove sul piano dei contenuti teologico-speculativi sottesi all'architettura visionaria della Vita di Cristina di Markyate: oggetto d'indagine privilegiato è il corpus delle visioni mariane che svela tutto il portato del dibattito concezionista inglese del secolo XII. A partire da una riflessione attenta sui contenuti di tali visioni mariane, in una dialettica di rimandi alle riflessioni elaborate all'interno delle opere dei contemporanei Eadmero di Canterbury, Osberto di Clare e Nicola di St Albans, si interroga, in una nuova prospettiva, una delle tematiche più controverse del secolo XII. [a cura dell’autore]
VIII n.s.
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CABRA, GIULIA. "INTERSOGGETTIVITA', AMORE ED ETICA IN E. HUSSERL. DALLA PORTATA ETICA DELL'ESPERIENZA INTERSOGGETTIVA ALLA RILEVANZA INTERSOGGETTIVA DELL'AMORE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2020. http://hdl.handle.net/10280/84468.

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Abstract:
Edmund Husserl tratta l’etica e l’intersoggettività separatamente e con scopi diversi. Allo stesso tempo, nei suoi testi sono presenti indizi di una mutua connessione tra tali ambiti. Nel mio lavoro intendo chiarire come sia interpretabile tale connessione. In particolare, considero che l’affermazione husserliana del valore della relazione e del dovere di promuoverla indica che il soggetto può realizzare attivamente la dimensione intersoggettiva in cui si trova solo attraverso una scelta a favore della relazione. Tale scelta presuppone l’esperienza del valore altrui. Mi chiedo quindi quali siano le condizioni dell’esperienza della rilevanza assiologica ed etica dell’altro e della relazione con lui. Per rispondere a questa domanda, mi rivolgo a due ambiti della fenomenologia trascendentale di Husserl: la teoria dell’intersoggettività e le analisi etiche. Attraverso la prima, valuto se gli strati costitutivi dell’esperienza intersoggettiva abbiano una rilevanza assiologica. Tuttavia, dati i limiti di una considerazione etica della teoria dell’intersoggettività, mi rivolgo alle analisi etiche per ulteriori approfondimenti. Esse mostrano che il valore dell’altro e il dovere nei suoi confronti sono colti dall’atto emotivo dell’amore e che l’amore a sua volta è fondato nel coglimento dell’altro come soggetto trascendentale. Così facendo chiarifico la mutua connessione tra etica e teoria dell’intersoggettività in Husserl.
Edmund Husserl treats ethics and intersubjectivity separately and with different purposes. At the same time, he disseminates clues of their interconnectedness throughout his works. In my dissertation, I aim to elucidate how to interpret their connection. In particular, I argue that Husserl’s insistence on the value of relationship and on the duty to promote it indicates that the subject can actively realize the intersubjective dimension in which it is situated only through a choice in favour of the relationship. This choice presupposes the experience of the value of the other. I thus ask which are the conditions of the experience of the axiological and ethical relevance of the other and of the relationship with it. To answer this question, I turn to two areas of Husserl’s transcendental phenomenology: his theory of intersubjectivity and his ethical analyses. Through the first, I assess whether the constitutive levels of intersubjective experience have axiological relevance. However, given the limits pertaining to an ethical consideration of his theory of intersubjectivity, I move to Husserl’s ethical analyses for further insights. These analyses show that the value of the other and the duty towards it are captured by the emotional act of love, and that love is in turn grounded on grasping the other as a transcendental subject. I thereby shed light on the interconnectedness of Husserl’s ethics and theory of intersubjectivity.
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CABRA, GIULIA. "INTERSOGGETTIVITA', AMORE ED ETICA IN E. HUSSERL. DALLA PORTATA ETICA DELL'ESPERIENZA INTERSOGGETTIVA ALLA RILEVANZA INTERSOGGETTIVA DELL'AMORE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2020. http://hdl.handle.net/10280/84468.

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Abstract:
Edmund Husserl tratta l’etica e l’intersoggettività separatamente e con scopi diversi. Allo stesso tempo, nei suoi testi sono presenti indizi di una mutua connessione tra tali ambiti. Nel mio lavoro intendo chiarire come sia interpretabile tale connessione. In particolare, considero che l’affermazione husserliana del valore della relazione e del dovere di promuoverla indica che il soggetto può realizzare attivamente la dimensione intersoggettiva in cui si trova solo attraverso una scelta a favore della relazione. Tale scelta presuppone l’esperienza del valore altrui. Mi chiedo quindi quali siano le condizioni dell’esperienza della rilevanza assiologica ed etica dell’altro e della relazione con lui. Per rispondere a questa domanda, mi rivolgo a due ambiti della fenomenologia trascendentale di Husserl: la teoria dell’intersoggettività e le analisi etiche. Attraverso la prima, valuto se gli strati costitutivi dell’esperienza intersoggettiva abbiano una rilevanza assiologica. Tuttavia, dati i limiti di una considerazione etica della teoria dell’intersoggettività, mi rivolgo alle analisi etiche per ulteriori approfondimenti. Esse mostrano che il valore dell’altro e il dovere nei suoi confronti sono colti dall’atto emotivo dell’amore e che l’amore a sua volta è fondato nel coglimento dell’altro come soggetto trascendentale. Così facendo chiarifico la mutua connessione tra etica e teoria dell’intersoggettività in Husserl.
Edmund Husserl treats ethics and intersubjectivity separately and with different purposes. At the same time, he disseminates clues of their interconnectedness throughout his works. In my dissertation, I aim to elucidate how to interpret their connection. In particular, I argue that Husserl’s insistence on the value of relationship and on the duty to promote it indicates that the subject can actively realize the intersubjective dimension in which it is situated only through a choice in favour of the relationship. This choice presupposes the experience of the value of the other. I thus ask which are the conditions of the experience of the axiological and ethical relevance of the other and of the relationship with it. To answer this question, I turn to two areas of Husserl’s transcendental phenomenology: his theory of intersubjectivity and his ethical analyses. Through the first, I assess whether the constitutive levels of intersubjective experience have axiological relevance. However, given the limits pertaining to an ethical consideration of his theory of intersubjectivity, I move to Husserl’s ethical analyses for further insights. These analyses show that the value of the other and the duty towards it are captured by the emotional act of love, and that love is in turn grounded on grasping the other as a transcendental subject. I thereby shed light on the interconnectedness of Husserl’s ethics and theory of intersubjectivity.
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9

Padoan, Tatsuma <1979&gt. "Attori, reti e linguaggi dell'esperienza religiosa: indagini semiotiche sulle strategie di enunciazione nel discorso religioso giapponese." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2011. http://hdl.handle.net/10579/1063.

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Abstract:
La ricerca si prefigge di esplorare il problema dell’enunciazione all’interno del discorso religioso giapponese, prendendo in esame due diversi case studies, che si differenziano per epoca storica e per forme espressive utilizzate, oltre che per un distinto uso dei dispositivi enunciativi. Si cercherà in particolare di seguire la proposta di B. Latour sull’analisi di diversi regimi di enunciazione, integrando le sue idee con i modelli della semiotica generativa. Ad un capitolo introduttivo sul concetto di enunciazione e su alcuni suoi recenti sviluppi, seguiranno i due casi concernenti rispettivamente: i meccanismi di traduzione e di costruzione identitaria presenti in un discorso mitologico shintō-buddhista medievale, attivati da particolari prassi enunciative che portano all’instaurazione di un regime di credenza; e la negoziazione del territorio attuata da un regime di enunciazione politica, che connette tra loro attori umani e non-umani all’interno di un pellegrinaggio urbano, costruito per mezzo di una campagna pubblicitaria e commerciale. La diversità dei casi esaminati permetterà una maggiore comparazione tra le diverse forme e strategie di enunciazione presenti nel discorso religioso in Giappone, consentendo di valutare l’efficacia della metodologia semiotica in questo campo di ricerca, e suggerendo possibili orientamenti futuri di indagine.
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10

TREPPIEDI, Fabio. "Le condizioni dell'esperienza reale. Gilles Deleuze e l'empirismo trascendentale." Doctoral thesis, 2012. http://hdl.handle.net/10447/94720.

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Books on the topic "Filosofia dell'esperienza"

1

Sini, Carlo. La fenomenologia e la filosofia dell'esperienza. Milano: Edizioni Unicopli, 1987.

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2

Rileggere Gentile: Tra filosofia dell'esperienza e pedagogia critica. [Palermo]: Edizioni della Fondazione nazionale Vito Fazio Allmayer, 2009.

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3

Dissoluzioni: La crisi dell'esperienza estetica tra arte e filosofia. Soveria Mannelli: Rubbettino, 2010.

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4

Insegnare l'arte?: Pedagogia e didattica dell'arte come filosofia dell'esperienza creativa. Padova: Il Poligrafo editrice, 2015.

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5

Cecchi, Dario. Il continuo e il discreto: Estetica e filosofia dell'esperienza in John Dewey. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2014.

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6

Forme dell'esperienza e persona: La filosofia di Max Scheler dai primi scritti al Formalismus. Soveria Mannelli: Rubbettino, 2010.

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7

Ferrari, Massimo. I dati dell'esperienza: Il neokantismo di Felice Tocco nella filosofia italiana tra Ottocento e Novecento. Firenze: L.S. Olschki, 1990.

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8

Remy, Simonetti, ed. Filosofia naturale e scienze dell'esperienza fra Medioevo e umanesimo: Studi su Marsilio da Padova, Leon Battista Alberti, Michele Savonarola. [Treviso, Italy]: Antilia, 2012.

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9

La rappresentazione: Una risposta filosofica sulla verità dell'esperienza sensibile. [Milan, Italy]: B. Mondadori, 2008.

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10

Nicoletta, Scotti Muth, ed. Prima della filosofia: Dinamiche dell'esperienza nei regni dell'Oriente antico e in Israele : atti del Convegno internazionale "Linee di significato e prospettive di ricerca in Ordine e storia di Eric Voegelin," I. Israele e la rivelazione : Milano, 20-21 gennaio 2011, Università cattolica del Sacro Cuore. Milano: V&P, Vita e pensiero, 2012.

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