Academic literature on the topic 'Filologia e traduzione'

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Journal articles on the topic "Filologia e traduzione"

1

Ruiz Pérez, Ángel. "Giuliano Imperatore, Alla Madre degli Dei, edizione critica, traduzione e commento a cura di Valeio Ugenti, Università degli Studi di Lecce, Dipartimento di Filologia Classica e Medioevale, Testi e Studi, 6, Gelatina, Congredo Editore, 1992, XXXI + 176 pp." Minerva. Revista de Filología Clásica, no. 9 (February 17, 2019): 231–32. http://dx.doi.org/10.24197/mrfc.9.1995.231-232.

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Abstract:
Reseña de Giuliano Imperatore, Alla Madre degli Dei, edizione critica, traduzione e commento a cura di Valeio Ugenti, Università degli Studi di Lecce, Dipartimento di Filologia Classica e Medioevale, Testi e Studi, 6, Gelatina, Congredo Editore, 1992, XXXI + 176 pp. ISBN 88-7786-554-7
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2

Rigobon, Patrizio. "Incerta glòria di Joan Sales tra filologia, storia e traduzione." SCRIPTA. Revista Internacional de Literatura i Cultura Medieval i Moderna 5, no. 5 (June 12, 2015): 281. http://dx.doi.org/10.7203/scripta.5.6395.

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Abstract:
Riassunto: In questo saggio si fa una riflessione sull’opera di Joan Sales Incerta glòria e particolarmente si vede le conessione tra filologia, storia e traduzione.Parole chiave: Joan Sales, Incerta gloria, traduzione, storia, filologiaAbstract: This article makes a reflection on the work of Joan Sales, Incerta glòria, and it particularly affects the connection between philology, history and translation.Keywords: Joan Sales, Incerta gloria, philology, history translation
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3

Zanobini, Michele. "La traduzione d'autore come genere letterario: Alcune note sul De interpretatione recta di Leonardo Bruni." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 51, no. 1 (February 10, 2017): 133–47. http://dx.doi.org/10.1177/0014585816689255.

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Abstract:
Il presente articolo offre una lettura analitica del De interpretatione recta di Bruni, soffermandosi su quegli aspetti peculiari del testo che lo rendono il primo manuale di traduzione apparso in Occidente dopo le riflessioni di San Girolamo. Nel primo trentennio del Quattrocento, l'umanista aretino Leonardo Bruni compone questo trattato, e lo fa con una duplice finalità: se infatti l'opera, prima nel suo genere, codifica i canoni da seguire nel tradurre testi antichi, dall'altro essa mira a far tacere le aspre critiche di cui l'intellettuale era stato fatto oggetto per le sue traduzioni latine di Aristotele. Il tono di un tale sdegno certo non colpisce se calato nella temperie culturale del primo umanesimo fiorentino, ma appare talmente marcato da limitare il potenziale innovativo dell'opera del Bruni. Soppesando debitamente meriti e limiti del trattato bruniano, questo articolo si propone di sottolineare la centralità del De interpretatione recta sia come manifesto intellettuale umanista che come opera pionieristica della grande filologia quattrocentesca italiana.
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4

Cappelli, Guido. "La traduzione della letteratura italiana in Spagna (1300-1939) Traduzione e tradizione del testo. Dalla filologia all’informatica." Quaderns d’Italià 13 (November 3, 2008): 205. http://dx.doi.org/10.5565/rev/qdi.224.

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5

Picquet, Théa. "Cultura e filologia di Angelo Poliziano. Traduzione e commenti, Paolo Viti (a cura di)." Italies, no. 21 (December 21, 2017): 517–18. http://dx.doi.org/10.4000/italies.5881.

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6

Sheppard, Anne. "Rita Masullo: Marino di Neapoli, Vita di Proclo: Testo critico, introduzione, traduzione e commentario. (Speculum. Contributi di filologia classica.) Pp. 167. Naples: M. D'Auria, 1985." Classical Review 38, no. 2 (October 1988): 408–9. http://dx.doi.org/10.1017/s0009840x00122358.

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7

Γαραντούδης, Ευριπίδης. "Μια καίρια συμβολή στη μελέτη της «ελληνικής τύχης» του Leopardi: Christos Bintoudis, Leopardi in Grecia, Roma, Bulzoni Editore (Saggi di greco moderno – Filologia, letteratura, traduzione) 2012, 384 σελ." Σύγκριση 24 (March 1, 2014): 101. http://dx.doi.org/10.12681/comparison.19.

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8

Goodyear, F. R. D. "Marco Scaffai: Baebii Italici Ilias Latina. Introduzione, Edizione Critica, Traduzione Italiana e Commento. (Edizioni e Saggi Universitari di Filologia Classica.) Pp. 464. Bologna: Pàtron, 1982. Paper, L. 25,000." Classical Review 36, no. 2 (October 1986): 317–18. http://dx.doi.org/10.1017/s0009840x00106602.

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9

Bartelink, G. J. M. "M. SCAFFAI, Baebii Italici Ilias Latina. Introduzione, edizione critica, traduzione italiana e commento (Edizioni e saggi universitari di filologia classica, 28), Bologna, Pàtron 1982. 464 S. L 25.000." Mnemosyne 39, no. 3-4 (1986): 519–21. http://dx.doi.org/10.1163/156852586x00987.

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10

Hine, Harry M. "L. Nosarti (ed.): Anonimo, l’Alcesti di Barcellona. Introduzione, testo, traduzione e commento. (Edizione e Saggi Universitari di Filologia Classica, 51.) Pp. lxxvi + 190. Bologna: Pàtron, 1992. Paper, L. 30,000." Classical Review 49, no. 1 (April 1999): 269–70. http://dx.doi.org/10.1093/cr/49.1.269.

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Dissertations / Theses on the topic "Filologia e traduzione"

1

Ceolin, Martina <1984&gt. "Saga di Án l’Arciere. Proposta di traduzione con commento filologico." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2454.

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Abstract:
In the multifaceted genre of the fornaldarsögur the subgroup labelled as Hrafnistumannasögur may be singled out for its focus on the progeny of illustrious people from the eponymous Norwegian island. Áns saga bogsveigis belongs to this cycle, despite being anomalous in many respects: it is demythologized and the protagonist is, apparently, a non-heroic chieftain. Moreover, it is the only fornaldarsaga that has an outlaw as its main character, a trait shared, however, with some of the Íslendingasögur, along with their structure of action. Hence, by exploiting this saga, I will try to demonstrate how the notion of ‘generic hybrids’ may favour the interpretation of these works, while providing the first translation of the text into Italian with a thematic, codicological, comparative and linguistic preface. A critical comment will follow, with particular attention to the medieval ‘polysystem’ that favoured the flourishing of such an adventurous narration. Light will be cast on patrons and audience, since a hermeneutical reading of the eclectic saga discloses the anti-royalism that imbues the story and sarcastically allows sagnaskemtan. I will conclude by mentioning how the translating process has been favoured by viewing the saga as a product of its time.
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2

Gerbi, Giulia <1993&gt. "I Progimnasmi di Niceforo Basilace. Edizione critica, traduzione e commento." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20590.

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Abstract:
Niceforo Basilace, retore costantinopolitano attivo verso la metà del dodicesimo secolo, fu autore di una delle più vaste e complete raccolte di progimnasmi pervenuteci. I cinquantasei testi, esercizi-modello propedeutici alla composizione retorica, costituiscono un corpus eterogeneo per lunghezza, modalità compositive e complessità e abbracciano sette delle quattordici tipologie di progimnasmi previste dalla prassi scolastica bizantina, comprendendo sette favole, sedici narrazioni, tre massime, una confutazione, una confermazione, un encomio e ventisette etopee. La presente tesi di ricerca offre una nuova edizione critica dell’intero corpus, corredata da una traduzione italiana e dal commento sistematico di ogni testo, con particolare attenzione alle fonti e ai modelli impiegati. Testo critico, traduzione e commento sono accompagnati da un’introduzione all’autore e all’opera e da una breve descrizione della tradizione manoscritta.
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3

Sandri, Maria Giovanna <1993&gt. "Trattati greci su barbarismo e solecismo: introduzione, edizione critica e traduzione." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10749.

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Abstract:
La tesi consiste in un'edizione critica di alcuni testi grammaticali greci relativi al barbarismo e al solecismo, ovvero dedicati a censire e discutere errori linguistici inerenti per lo più agli ambiti della fonetica, della morfologia e della sintassi. Dopo un'introduzione tesa a definire sincronicamente tali fenomeni linguistici e a censire le relative elaborazioni teoriche, dall'antichità fino all'epoca medievale, ci si occupa nello specifico dei seguenti brani: il Περὶ σολοικισμοῦ pseudo-erodianeo già edito da A. Nauck (Lexicon Vindobonense 1867, pp. 294-312); l'anonimo Περὶ βαρβαρισμοῦ καὶ σολοικισμοῦ pure già edito da A. Nauck (Lexicon Vindobonense 1867, pp. 290-293); l'anonimo Περὶ τοῦ ἠθικοῦ σολοικισμοῦ già edito da J.-Fr. Boissonade (Anecdota Graeca, t. II, 1830, pp. 458-459); gli anonimi Περὶ βαρβαρισμοῦ e Περὶ σολοικισμοῦ già editi da L. C. Valckenaer (Ammonius 1822, pp. 176-187). Seguono in appendice altri testi minori inerenti al medesimo argomento, rimasti finora per lo più inediti. Per ogni testo si forniscono un accurato panorama della tradizione manoscritta, un'analisi filologica e un'edizione critica fondata su questa recensio; inoltre per ciascun brano vengono formulate o discusse ipotesi di datazione e attribuzione, anche in rapporto all'analisi dei contenuti.
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4

Vianelli, Stefano <1994&gt. "I Giambi contro Acindino di Davide Disipato: edizione critica, traduzione e commento." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16993.

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Abstract:
La tesi consisterà, come evidenzia il titolo, in una revisione dell'edizione critica del testo pubblicata da R. Browning nel 1955/57, effettuata esaminando nuovamente i manoscritti che ne sono alla base. Tale edizione sarà accompagnata da una traduzione in lingua corrente italiana e da un commento di tipo storico e letterario, che intende far luce, per quanto possibile, su alcuni aspetti interni e intertestuali dell'opera. Un' introduzione tenterà di render conto della figura dell'autore e dei problemi critico-testuali affrontati.
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5

Bolzan, Jacopo. "Socratis et Socraticorum Epistolae: studi preliminari, traduzione, commento." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2009. http://hdl.handle.net/11577/3425663.

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Abstract:
Since both the editorial and scientific fortunes of the collection of letters known as Socratis et Socraticorum Epistolae has been largely unlucky, for this collection, unlike others similar (e. g. Aeschinis Epistulae, Euripidis Epistulae, Hippocratis Epistulae, etc.), one is not able to find neither a systematic and up-to-date exam of the manuscript tradition (e. g. there is not a critical edition based either on all the manuscripts, or on the more ancient), nor an analysis of its nature, nor an Italian translation and commentary. With our research we presume to have healed this lack. The manuscript tradition has been totally investigated (in the major part, autoptically), so that we have been able to modify consistently the sole existing stemma codicum, dating back to 1928. As long as the nature of the collection is concerned, we tried to prove that it is composite and in the introduction to the translation of the different sections we underlined the differences existing between these.
Segnato da uno sfortunato destino editoriale e scientifico, l'epistolario noto come Socratis et Socraticorum Epistolae è rimasto, a differenza di altri simili epistolari greci (per esempio Aeschinis Epistulae, Euripidis Epistulae, Hippocratis Epistulae, etc.), fino ad oggi privo sia di un esame sistematico e aggiornato della tradizione manoscritta (manca un'edizione integrale che prenda in considerazione non solo tutti i testimoni, ma soprattutto quello più antico), sia di un'analisi approfondita della sua natura, sia di una traduzione e di un commento in lingua italiana. A questa mancanza si è cercato di porre rimedio con la presente ricerca. La tradizione manoscritta è stata sottoposta ad uno spoglio integrale (per la maggior parte dei testimoni autoptico) e si è giunti ad apportare importanti modifiche all'unico stemma codicum esistente per la raccolta, risalente al 1928. Per quanto riguarda l'indagine sulle peculiarità del corpus, si è cercato di provarne la natura composita, mettendo in luce le differenze fra i diversi gruppi di epistole nel commento fatto precedere alla traduzione delle singole sezioni.
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6

DE, FRANCO MATTEO. ""Guta lag" e "Statuto della gilda di Santa Caterina": edizione e traduzione." Doctoral thesis, Università degli studi di Pavia, 2021. http://hdl.handle.net/11571/1438352.

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Abstract:
Il progetto di ricerca ha come oggetto il "Guta lag" e lo "Statuto della gilda di Santa Caterina". Databile al XIII secolo il primo e al 1443 il secondo, sono i due testi di carattere legislativo più estesi scritti in gutnico, la lingua parlata nel Medioevo sull’isola svedese di Gotland. La tesi fornisce una nuova edizione di entrambi i testi nonché la loro prima traduzione italiana, volta ad ampliare il quadro delle leggi nordiche tradotte in italiano. Un riguardo particolare è stato rivolto all’analisi delle affinità linguistiche tra i due testi e, soprattutto, al lessico conservato nello "Statuto della gilda di Santa Caterina", studio che ha consentito di proporre nuove ipotesi etimologiche per alcuni lessemi gutnici.
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7

Organte, Laura. "Poesia e traduzione a Firenze (1930-1950)." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2015. http://hdl.handle.net/11577/3424221.

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Abstract:
This work offers a deep historical and linguistic analysis of the main poetry translations published in Italy from late 20s to early 50s, focussing on pundits and teachers activity that we can include in the Ermertism Fiorentino School as Carlo Bo, Sergio Baldi, Renato Poggioli, Leone Traverso, Oreste Macrì. This study analysizes both antological book and monographic works. Considering the fundamental influence of this group of literati, the goal was first to understand the theory and critical context where they acted. On the metric/linguistic they mainly filter and excluded any contents that was hard to fit into the Italian panorama. The formal analysis started from the metric, the endecasillabe has been mainly used – to confirm the long lasting tradition – anyway the translators shown their capability to respect even the original structures. On the linguistic side, has been adopted a refined and pure language, that has been influenced by the Italian tradition and by the main 20th koinai. The hermetic influence is strong but many stylistic mark are indeed presents on the original texts.
Il presente lavoro propone uno studio storico-linguistico e metrico-stilistico delle traduzioni di poesia uscite in Italia dagli anni Trenta agli anni Cinquanta del Novecento. In particolare si concentra sull’attività traduttoria di critici e professori a diverso titolo inquadrabili nell’area dell’ermetismo fiorentino, tra i quali Carlo Bo, Sergio Baldi, Renato Poggioli, Leone Traverso, Oreste Macrì. Il corpus di riferimento comprende sia volumi antologici, sia raccolte monografiche pubblicate nell’arco temporale indicato. Considerata l’importanza culturale della vasta operazione di mediazione letteraria condotta dal gruppo di professori/critici-traduttori, si cercato in primis di coglierne le istanze sottese e i vettori portanti, in modo da delineare un contesto teorico-critico in cui contestualizzare i risultati dell’analisi metrico-lingustica. Ne è emerso un atteggiamento ambivalente di inclusione e reductio ad unum delle variegate voci poetiche straniere e al contempo di minuzioso filtraggio ed esclusione dei contenuti più difficilmente assimilabili dal contesto letterario italiano. L’analisi formale si articola in una prima parte dedicata alla metrica, in cui, a partire da una verifica della tenuta di una consuetudine plurisecolare, ossia l’impiego dell’endecasillabo come verso da traduzione, si sono valutate prima le risposte dei traduttori alle misure versali delle culture di partenza, e poi alle forme metriche. I traduttori dimostrano di maneggiare una tradizione metrico-ritmica complessa e stratificata, in cui le sperimentazioni otto-novecentesche si intersecano con le suggestioni provenienti dalle strutture di partenza generando compagini che rompono il monolinguismo endecasillabico della tradizione. All’interno del compatto gruppo dei fiorentini si stagliano comunque atteggiamenti diversi: se Traverso e Macrì non prescindono mai da una nitida caratterizzazione metrico-ritmica, Parronchi e Bo si avviano sulla la strada del verso informale. Sul piano linguistico, l’ideale di una lingua poetica universale elaborato sulla scorta di Mallarmé si attua tramite l’adozione di una lingua casta ed elegante, che risente sia della plurisecolare tradizione letteraria italiana, sia delle principali koinai novecentesche, quella dannunziano-pascoliana e quella ermetica. L’apporto di quest’ultima, però, è notevolmente inferiore rispetto a quanto ci si potesse aspettare, e molti degli stilemi che vi pertengono sono dovuti al testo originale.
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8

BACIGALUPO, VALERIA. "I frammenti del grammatico Pio. Edizione, traduzione e commento." Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2021. http://hdl.handle.net/11567/1048183.

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Abstract:
This dissertation provides a critical edition, with an Italian translation and a commentary, of the seventeen fragments attributed or attributable to the Greek grammarian Pius, who probably lived in the Imperial Age. These fragments show that Pius commented both the Homeric poems and Sophocles’ Ajax. In the Introduction, I critically review the hypotheses formulated by previous scholars about Pius’ chronological and cultural background: a thorough review of the surviving material reveals that Pius’ lifetime can be very likely set in the Imperial Age, between the end of the 1st and the 3rd cent. CE. As regard the geographical location, we unfortunately have no elements to identify the place(s) where Pius lived and worked. The research outlines Pius’ role as one of the hypomnematic sources gathered in the archetype of the scholia exegetica to the Iliad and the scholia vetera to Sophocles. Within the Introduction I also demonstrate that a previous interpretation, who traced back to Pius’ work all the discussions of Aristarchus’ atheteses preserved in the Homeric scholia, has to be dismissed. Finally, I propose a new hypothesis about the context in which Pius’ works could be read, on the grounds of some features of his interventions, which features suggest that Pius’ hypomnemata were used not only by other grammarians, in an erudite context, but also in the schoolroom, as a teaching aid. So, we could (re)think of Pius as a γραμματικός not only as a “scholar” (in philological terms), but also as a “teacher”, who delivered the second level of education. In the second part of the dissertation, I collect and study the surviving fragments, which I propose to classify as follows: one testimonium (T 1, which provides the title of a hypomnema of Pius related to the sixteenth book of the Odyssey); fourteen fragments which can be certainly ascribed to Pius (FF 1-14), eight related to the Iliad (FF 1-8), four to the Odyssey (FF 9-12) and two (FF 13-14) to Sophocles’ Ajax. I include in this group a new fragment (F 13) which was not considered in the previous collection of Pius’ material; one dubium (F 1*), which very likely belongs to Apion; two spuria, which I ascribe respectively to Apion (sch. ex. Od. 4, 356a1 = F 1**) and to the Roman grammarian Porphyrion (Serv. ad Aen. 5, 735 = F 2**).
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9

Veronesi, Vanni <1986&gt. "Fonti greche, traduzione latina e apparato grafico in Marziano Capella (VI 706-723, VII 731-742)." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/14981.

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Abstract:
Il lavoro tenta di fare luce sulla tecnica della traduzione nel De nuptiis Philologiae et Mercurii, attraverso la ricostruzione delle fonti greche e l’analisi della lingua scientifica di Marziano Capella. Nell’impossibilità di un’indagine stilistica sulla totalità dei novena volumina (IX 997), il contributo si concentra sui §§ VI 706-723 e VII 731-742, ma il problema del rapporto con le fonti e in generale con il greco è stato comunque affrontato per l’intera opera. La tesi è divisa in tre parti. Nella prima viene riesaminata la tradizione indiretta precarolingia delle Nuptiae, in rapporto con la trasmissione manoscritta che data a partire dal IX secolo; è poi fornita una rassegna di tutti i commentatori medievali e degli excerpta del testo. Nell’analizzare le posizioni della critica in merito alla tradizione manoscritta si è provveduto a un riesame della recensio: all’interno di questo lavoro sono stati catalogati − per la prima volta negli studi marzianei − tutti i disegni, dal I al IX libro, attestati nei ventuno codici del ‘canone Préaux’. Questa analisi arriva a conclusioni nuove sulla presenza di un apparato grafico come parte integrante del testo marzianeo, almeno per i §§ 401-403 e 710-718. La seconda parte discute il bilinguismo e l’uso delle fonti greche; segue l’analisi della tecnica del vertere. La terza parte presenta il commento ai §§ 706-723 e 731-742, gli schemi lessicali con tutti i vocaboli analizzati, le relative traduzioni e i loci paralleli.
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10

Zago, Filippo <1984&gt. ""The Tale of Gamelyn": una proposta di traduzione sulla base dei manoscritti Harley 7334 e Petworth." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3455.

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Abstract:
L'elaborato si basa su un racconto in medio inglese, "The tale of Gamelyn", risalente alla seconda metà del quattordicesimo secolo. La prima parte inquadra il contesto, in particolare la tradizione manoscritta e le edizioni moderne, e analizza alcuni aspetti letterari del testo (struttura, stile, genere..). la parte centrale è costituita dalla traduzione italiana del poema sulla base dei due principali manoscritti pervenuti, ed è seguita da un apparato di note di approfondimento a fine capitolo. Infine, l'ultima parte mostra l'influenza che il testo ha avuto nella letteratura inglese successiva: Shakespeare in "As you like it" e Lodge in "Rosalynde, or Euphes' Golden Legacy" riprendono chiaramente la storia di Gamelyn.
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Books on the topic "Filologia e traduzione"

1

Demosthenes, Demosthenes, and Giaquinta, Irene, 1983- writer of added commentary translator, eds. Le Epistole di Demostene: Introduzione, traduzione e commento retorico-filologico. Alessandria: Edizioni dell'Orso, 2019.

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2

Landini, Agnese, ed. Giuseppe Dessí. Florence: Firenze University Press, 2002. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-264-6.

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Abstract:
A venticinque anni dalla scomparsa di uno degli scrittori più raffinati e appartati del nostro secondo Novecento è disponibile, grazie al lavoro e alla competenza filologica di Agnese Landini, il catalogo completo delle opere e delle carte d'autore presenti nel Fondo Giuseppe Dessí. La schedatura del materiale, depositato all'Archivio Contemporaneo del Gabinetto Vieusseux di Firenze, consente di ricostruire la bibliografia completa degli editi e inediti dello scrittore sardo e, mentre racconta con i documenti la storia di un percorso narrativo, facilita l'accesso alla consultazione di appunti e abbozzi di romanzi, racconti, teatro, antologie, traduzioni, saggistica, poesia, interviste.
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3

Proietti, Omero. Uriel da Costa e l'Exemplar humanae vitae: Testo latino, traduzione italiana, commento storico-filologico. Macerata: Quodlibet, 2005.

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4

Sextus, Rufus, ed. Il breviarium di Rufio Festo: Testo, traduzione e commento filologico con una introduzione sull'autore e l'opera. Hildesheim: Weidmann, 2009.

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5

Rocchi, Stefano. Oltre Pompei: Graffiti e altre iscrizioni oscene dall'Impero Romano d'Occidente : introduzione, testo, traduzione e commento filologico. Roma: Deinotera editrice, 2021.

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6

Cultura e filologia di Angelo Poliziano: Traduzioni e commenti : atti del convegno di studi, Firenze 27-29 novembre 2014. Firenze: Leo S. Olschki editore, 2016.

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7

Tosi, Renzo. Dizionario delle sentenze Latine e greche: 10,000 citazioni dall'antichità al rinascimento nell'originale e in traduzione con commento storico letterario e filologico. Rizzoli: Biblioteca Universale Rizzoli, 2000.

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8

Dizionario delle sentenze latine e greche: 10.000 citazioni dall'antichità al Rinascimento nell'originale e in traduzione con commento storico, letterario e filologico. 7th ed. Milano: Biblioteca universale Rizzoli, 1992.

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9

Agnostos theos: Il carteggio Spinoza-Oldenburg : 1675-1676 : testo originale, traduzione italiana, commento storico-filologico del carteggio, seguito da Gottfried Wilhelm Leibniz Note al carteggio .. Macerata: Quodlibet, 2006.

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Book chapters on the topic "Filologia e traduzione"

1

Šavelová, Monika. "Dante e la Slovacchia: traduzione, ricezione e studi danteschi dopo il 1989." In Biblioteca di Studi di Filologia Moderna, 193–204. Florence: Firenze University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.36253/979-12-2150-003-5.12.

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Abstract:
The aim of the paper is to outline the main developments in research, translation and reception of Dante’s work in Slovakia after 1989. The period in question is particularly significant for the overall evaluation of the translation and reception of Dante’s work from the 19th century and for the basis of the comparative translation and literary research of the last decade, including new translations.
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2

Guidi, I. "Testi e ricerche di filologia armeno-giorgiana. Il Fisiologo. Testi armeno e giorgiano: ricerche, edizione e traduzione di N. Marr." In Oriens Christianus (1901-1941), edited by Anton Baumstark, 210. Piscataway, NJ, USA: Gorgias Press, 2010. http://dx.doi.org/10.31826/9781463217389-012.

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3

Biasutti, Franco. "Livio fra traduzioni e teoria della storia. Machiavelli, Patrizi, Speroni." In Giornale Italiano di Filologia - Bibliotheca, 763–77. Turnhout, Belgium: Brepols Publishers, 2021. http://dx.doi.org/10.1484/m.gifbib-eb.5.125354.

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4

Siedina, Giovanna. "Le traduzioni ucraine della Divina Commedia nei secoli XX-XXI: Karmans’kyj/Ryl’s’kyj, Drob’jazko, Stricha." In Biblioteca di Studi di Filologia Moderna, 225–43. Florence: Firenze University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.36253/979-12-2150-003-5.14.

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Abstract:
In the present article, the author briefly retraces the stages of Dante’s reception in Ukraine, then analyzes the main Ukrainian translations of Dante’s Divine Comedy in the 20th-21st century, namely those by Petro Karmans’kyj, Jevhen Drob’jazko and Maksym Stricha. The author briefly dwells on Karmans’kyj’s translation, highlighting the flaws already noted by H. Kočur and M. Stricha. Then the author analyzes Drob’jazko’s and Stricha’s translations, the only two complete Ukrainian translations of the Divine Comedy published so far. The author particularly compares the translators’ approaches to potential difficulties (e.g., the rendering of verse lines or single words in Latin, the verse lines in Provencal in Purgatory, song XXVI, ll. 141-147; the translations of some characters’ names, especially speaking names), and highlights the merits of their long and accurate work, which finally allowed Ukrainian readers to truly experience the Italian national poet, on one side, and filled the gap that divided Ukrainian literature from the neighboring Polish and Russian literature, on the other.
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Albertin, Chiara. "Le traduzioni italiane cinquecentesche della Crónica del Perú di Pedro de Cieza de León." In Actas del XXVI Congreso Internacional de Lingüística y Filología Románica, edited by Emili Casanova and Cesáreo Calvo, 329–40. Berlin, Boston: DE GRUYTER, 2013. http://dx.doi.org/10.1515/9783110300031.329.

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Crea, Sara. "La traduzione latina del Devisement dou monde nel Chronicon di Francesco Pipino." In Filologie medievali e moderne. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2020. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-439-4/007.

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Abstract:
The Chronicon written in Latin by Francesco Pipino, a Dominican friar from Bologna (ca 1270-ca 1328), consists of 31 books in Latin prose on universal history from 754 to 1317, with some additions up to 1322. The sole manuscript Modena, Biblioteca Estense, α.X.1.5, transmits the text. This paper analyses Tartars’ history in the Chronicon, and focuses particularly on Pipino’s method in his Latin translation of Marco Polo.
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