Academic literature on the topic 'Figli con disabilità'

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Journal articles on the topic "Figli con disabilità"

1

Cinotti, Alessia. "Figli/e con disabilità. Comunicazione della diagnosi, progettualità educative e autodeterminazione delle famiglie." MINORIGIUSTIZIA, no. 4 (July 2022): 22–31. http://dx.doi.org/10.3280/mg2021-004003.

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Abstract:
Il contributo affronta la tematica delle famiglie che si confrontano con la disabilità di un/una figlio/a. A partire dalla comunicazione della diagnosi, si delineano dimensioni educativo-pedagogiche per promuovere una presa in carico "in rete" la cui finalità è quella di tendere all'autodeterminazione dei genitori (e dei figli) verso la promozione di un Progetto di Vita familiare.
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2

Lanfranco, Lorena. "Affidamento e mantenimento dei figli con disabilità nella scissione della coppia genitoriale. Una rassegna della giurisprudenza." MINORIGIUSTIZIA, no. 4 (July 2022): 150–56. http://dx.doi.org/10.3280/mg2021-004017.

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Abstract:
L'art. 337 septies, comma 2, cod. civ. dispone la parificazione integrale dei figli maggiorenni portatori di handicap grave ai sensi dell'art. 3, comma 3, della legge 4 febbraio 1992, n. 104 ai figli minorenni nei giudizi in cui si debbano definire gli obblighi gravanti sui genitori all'esito della disgregazione dell'unità familiare. La giurisprudenza, sia di legittimità che di merito, si è interrogata sulla portata dell'estensione totale prevista dalla norma e ha cercato di definire i rapporti intercorrenti tra i provvedimenti assumibili nell'interesse di figli maggiorenni disabili gravi nei giudizi sulla crisi familiare e le misure che l'ordinamento conosce a tutela degli adulti fragili. Il presente contributo approfondisce il contenuto di alcune pronunce sul tema e dà atto di come ci sia una omogeneità interpretativa che pare totale, ma che lascia aperti alcuni interrogativi.
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3

Bini, Emanuela. "Accogliere famiglie con bambini disabili in contesti migratori. Scenari inclusivi a Bologna." REMHU: Revista Interdisciplinar da Mobilidade Humana 26, no. 52 (April 2018): 209–22. http://dx.doi.org/10.1590/1980-85852503880005212.

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Abstract:
Riassunto Il numero crescente di famiglie migranti con minori disabili invita a riflettere sul tema dell’accoglienza e delle politiche sociali. Come evidenziato dalla ricerca “Alunni con disabilità, figli di migranti” condotta a Bologna, risulta necessario che i servizi alla persona e le istituzioni scolastiche - Enti che collaborano nella presa in carico del minore disabile - rinnovino le pratiche di accoglienza e di accompagnamento delle famiglie e dei minori disabili per rispondere in maniera adeguata ai bisogni emergenti. Considerato il numero esiguo di studi sul tema e la mancanza di linee guida ministeriali per definire interventi incentrati sulla “doppia diversità”, le criticità e le buone prassi individuate dalla ricerca assumono un valore paradigmatico e forniscono utili indicazioni estendibili anche ad altri contesti.
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4

Friso, Valeria. "Quali trasformazioni per un'inclusione reale a scuola. Disabilità e migrazione ci interrogano." EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no. 2 (December 2021): 59–69. http://dx.doi.org/10.3280/erp2-special-2021oa12912.

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Abstract:
Il presente articolo propone riflessioni legate a traiettorie possibili che la scuola potrebbe percorrere nelle risposte a domande sempre più frequenti provenienti da alunni con disabilità figli di migranti. Rete, professionalità specializzate, valorizzazione della scuola da parte del contesto e del territorio sono alcune delle sollecitazioni che ci arrivano dalle ricerche più recenti in quest'ambito di indagine. Come renderli strumenti per una trasformazione generativa ed evitare che la scuola debba rispondere sempre con urgenza e senza percorsi condivisi?
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5

Ciccotti, Anna. "I "bisogni speciali" dei siblings: il vissuto psicologico dei fratelli di ragazzi autistici nel contesto familiare." RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE, no. 53 (June 2021): 48–74. http://dx.doi.org/10.3280/pr2021-053004.

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Abstract:
La nascita di un figlio è il momento in cui si concretizza il più straordinario progetto d'amore e si sperimenta una condivisione di vi-ta, un'apertura al mondo. È altresì un evento "critico" perché porta la coppia ad affrontare una serie di situazioni nuove, alcune delle quali richiedono una ri-strutturazione del rapporto di coppia, delle consuete routines familiari: il piccolo sistema familiare da diadico diventa triadico (Larcan, 2016). Ma cosa succede quando alla criticità insita nella nascita di un figlio si aggiungono altri e ben più critici elementi, come una disabilità? Si susseguono nei genitori tante forti emozioni come tristezza e dolore, senso di colpa, ansia e paura, rabbia e invidia, che inizialmente sembrano sopraffare i genitori e viene richiesta loro un'enorme quan-tità di risorse per fronteggiare la situazione. Il momento dell'impatto con la diagnosi viene attraversato e percepito da ogni famiglia in maniera diversa in base alle esperienze personali di ognuno, ai valori sociali, al background culturale, ma anche in base alle modalità con cui la diagnosi viene formulata, alla disponibi-lità di adeguati supporti familiari e alle informazioni di cui si dispone. Un peso rilevante è dato infine dalla possibilità di usufruire di un adeguato sostegno sociale in termini di servizi di supporto sanitario e psicologico al bambino e alla famiglia (Cuzzocrea, Larcan, 2011). Non da molto tempo la letteratura ha iniziato a indagare su una tematica molto interessante e complessa che riguarda i fratelli "sani" di ragazzi affetti da problematiche fisiche o mentali: questo filone di ricerca si è dedicato allo studio dei cosiddetti siblings, termine che nel mondo anglosassone indica semplicemente un legame di fraternità, mentre nel panorama italiano, fa riferimento nello specifico a fratelli e sorelle di bambini con disabilità. Se per i genitori l'accudimento verso i figli è un processo naturale, che può diventare più difficoltoso per il disturbo di cui è affetto il figlio, per un fratello non è così scontato pensare di doversi fare carico della patologia e della vita del proprio caro, una volta che i genitori non ci saranno più. I fratelli degli autistici spesso si somigliano: sono silenziosi, pro-fondi, sognatori e diffidenti; per loro è difficile adeguarsi al modo di vivere, di scherzare, di comportarsi dei coetanei. Questo lavoro prende in considerazione il mondo emotivo, spesso ancora poco esplorato di chi vive come "fratello di" - per tutta la vita, analizzando le conseguenze della presenza del bambino con autismo sulla vita del fratello con sviluppo tipico.
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6

Micalizzi, Ester. "Disabilità e maternità: quanto influisce la disabilità nella valutazione delle competenze genitoriali?" MINORIGIUSTIZIA, no. 4 (July 2022): 106–14. http://dx.doi.org/10.3280/mg2021-004012.

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Abstract:
Il presente contributo intende esplorare se e come la variabile della "disabilità" incida nella valutazione delle competenze genitoriali e se vi sia un pregiudizio sfavorevole ai genitori, e in particolare alle madri, con disabilità intellettiva, motoria e sensoriale. La disabilità è un elemento dell'identità personale, come tanti altri, e di per sé non è fonte di incapacità genitoriale, ma occorre vedere caso per caso - anche in rapporto con le altre variabili se è fonte di pregiudizio per il figlio già esistente (dichiarazione dello stato di adottabilità) o per il possibile adottando (valutazio-ne dell'idoneità). Onde comprendere come i giudici minorili in concreto considerino la disabilità si procederà a una breve analisi socio-giuridica di alcune pronunce di adottabilità del minore la cui madre aveva una disabilità intellettiva. Inoltre, si riporterà il caso di "Rosetta", una donna cieca di 55 anni e madre biologica di due figlie in età adolescenziale che prima della nascita delle sue figlie aveva deciso con il marito di intraprendere l'iter del procedimento adottivo.
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7

Maurizio, Roberto. "I fattori protettivi nelle coppie genitoriali con figli disabili." MINORIGIUSTIZIA, no. 3 (February 2011): 64–74. http://dx.doi.org/10.3280/mg2010-003007.

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8

Scavarda, Alice. "Mio fratello non è figlio unico: l'esperienza della disabilità per associazione dei fratelli di adolescenti e adulti con disabilità intellettiva." SALUTE E SOCIETÀ, no. 2 (March 2022): 149–64. http://dx.doi.org/10.3280/ses2022-002011.

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9

Valtolina, Giovanni Giulio, and Nicoletta Pavesi. "Famiglie migranti e minori con disabilità. Problematiche e prospettive della presa in carico." MONDI MIGRANTI, no. 3 (November 2022): 61–75. http://dx.doi.org/10.3280/mm2022-003004.

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Abstract:
Analizzare le condizioni di vita delle famiglie migranti in cui è presente un figlio disabile risponde a una esigenza quanto mai attuale. Le reti familiari in cui è presente un minore disabile possono essere considerate potenzialmente multiproblematiche: la loro vulnerabilità, infatti, è legata tanto alla diagnosi, alla cura e alla gestione della disabilità, quanto all'essere stranieri, talvolta privi di un adeguato sostegno sociale, o in condizioni di particolare disagio economico e/o sociale, o ancora non a proprio agio nel complesso mondo dei servizi sanitari, sociali, educativi offerti dal nostro sistema di welfare. L'articolo intende offrire una rassegna della letteratura internazionale sul tema del rapporto tra famiglie immigrate in cui è presente un minore disabile e i servizi di welfare, rassegna necessaria in quanto nel contesto italiano questo tema non è ancora stato affrontato. Lo scopo del contributo è quello di evidenziare un primo frame teorico entro il quale poter collocare future ricerche empiriche, anche con lo scopo di sostenere la progettazione sociale in questo specifico campo. In particolare, emergono come rilevanti le prospettive teoriche dell'empowerment, della reticolazione degli attori, dell'incontro tra saperi professionali ed esperienziali e della comunicazione interculturali quali bussole per la progettazione di servizi/interventi efficaci.
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Russo, Vittoria. "Storia di una battaglia senza guerra." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 37 (September 2022): 92–102. http://dx.doi.org/10.3280/eds2022-037008.

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Abstract:
Parlare di disabilità in un contesto di psicoterapia psicoanalitica non è usuale, ancora meno quando ci si confronta con disabilità sensoriali specifiche. Consideriamo la sordità, la possibilità di incontrare un paziente sordo, di interagire con lui in maniera diretta utilizzando come strumento di comunicazione la LIS (Lingua Italiana dei Segni). La terapia diventa in questo modo un viaggio nel viaggio, tanto per la terapeuta che incontra il paziente quanto per la persona sorda che decide in maniera autonoma di entrare in contatto con un soggetto udente, che utilizza la sua modalità di interazione con il mondo della sordità. Il setting della terapia, che prende forma dalla sua concretezza nell'essere prima di tutto luogo dell'incontro di due persone, poco per volta diventa luogo dell'incontro di due menti, due sensibilità, due mondi. Nella psicoterapia con i pazienti sordi le caratteristiche del setting sembrano ampliarsi, acquistano una forma tridimensionale: ci sono corpi che si incontrano, stili narrativi che prendono forma attraverso l'utilizzo di una lingua nuova definita da regole specifiche, segni, significati come nell'interazione con una lingua straniera. Paziente e terapeuta si conoscono anche attraverso l'espressione dello stile narrativo, dell'utilizzo delle mani per segnare, delle modalità di interazione di quelle mani sui propri corpi nell'esecuzione del segno. Si tratta di un viaggio affascinante, complesso e faticoso. Lo sguardo tra paziente e terapeuta a volte celato, negato o desiderato in altri casi, nell'incontro con la persona sorda diviene forma essenziale del setting: è importante lo sguardo che si rivolge al segno disegnato dalle mani, è rilevante lo sguardo che si posa sui volti per coglierne espressioni e caratteristiche elementi fondamentali nella LIS. L'incontro con Edoardo, giovane paziente adulto all'epoca del primo contatto per iniziare una terapia, presenta poco per volta la trama di una narrazione mai ascoltata ma forse ancora prima mai narrata. Nei segni che quasi timidamente si concedono paziente e terapeuta si coglie l'evoluzione di un percorso, che all'interno del setting prende forma e si trasforma. Edoardo cresce, la sua terapeuta insieme a lui e il luogo delle sedute diventa momento prezioso di condivisione emotiva ed affettiva. Il desiderio di autonomia di Edoardo, i suoi progetti delineati all'interno della terapia un giorno purtroppo vengono bruscamente tagliati, negati da un ambiente familiare chiuso e intimorito di fronte ai progressi del figlio. Edoardo esce di scena, costretto ad abbandonare il luogo della terapia diventa nuovamente sordo di fronte alle sue possibilità di crescita. Il setting della terapia perde la presenza di Edoardo, il tempo si dilata e i mesi diventano anni nel ricordo della sua assenza. L'irrompere nella vita di tutti della pandemia stravolge ritmi e consuetudini, le terapie cercano nuovi assetti per definire nuove forme di incontro e far fronte alla nuova realtà. In questo clima Edoardo dopo anni decide di riprendere la sua terapia, di ridare forma viva al setting del suo lavoro clinico. Edoardo desidera l'incontro in presenza, l'utilizzo delle mascherine simbolicamente gli ha fatto sentire il dolore provato per la negazione della comunicazione, con emozione ritrova il suo luogo con la sua terapeuta e può riprendere la trama della sua narrazione. Il lavoro con Edoardo permette di cogliere la specificità del setting, che ha trovato spazio nella mente del paziente, facendogli compagnia durante gli anni di assenza dal luogo della terapia. Edoardo ha custodito dentro di sé il senso del lavoro terapeutico, è riuscito ad ascoltarsi e riconoscere nella ricerca del setting perduto la voce di quella relazione che lo ha fatto sentire vivo.
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Dissertations / Theses on the topic "Figli con disabilità"

1

BICHI, LISA. "Disabilità e pedagogia dei genitori. Percorsi di famiglie con figli speciali." Doctoral thesis, 2009. http://hdl.handle.net/2158/558107.

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Books on the topic "Figli con disabilità"

1

Caldin, R. Alunni con disabilità, figli di migranti: Approcci culturali, questioni educative, prospettive inclusive. Napoli: Liguori, 2012.

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