Dissertations / Theses on the topic 'Fiducia e capitale sociale'

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1

DELLISANTI, FRANCESCO. "La produttività sociale delle organizzazioni di terzo settore in reti associative multilivello." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/182.

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Abstract:
La tesi indaga il ruolo specifico agito dalle organizzazioni di terzo settore in reti associative multilivello, dal punto di vista della capacità di generare e valorizzare le relazioni con gli altri membri e con l'ambiente esterno. Per reti multilivello si intendono quegli organismi, a diversi gradi di formalizzazione, che riuniscono al loro interno entità locali, di secondo livello, ed eventualmente di livelli coordinativi superiori, con lo scopo di fornire supporto all'attività dei gruppi affiliati o di coordinarne le risorse materiali e immateriali per il benessere sociale della comunità. Le indagini condotte hanno incluso nel campo di osservazione sia le reti che comprendono esclusivamente organizzazioni di terzo settore le organizzazioni multilivello di terzo settore sia i network di partnership miste con enti pubblici. La dimensione della produttività sociale delle reti è stata letta attraverso la lente del concetto di capitale sociale, inteso come la dotazione, da parte di una rete, di relazioni caratterizzate da codici normativi e prassi di fiducia, reciprocità e collaborazione. I risultati delle tre indagini presentate, di carattere sia quantitativo che qualitativo, mostrano che: a) esiste uno specifico capitale sociale prodotto da organizzazioni multilivello di terzo settore che è in grado di connetterle sia all'interno del network (funzione bonding) che all'esterno (funzione bridging); b) che tale capitale sociale di terzo settore possiede delle sue proprie qualità che lo distinguono dalla relazionalità agita in reti di servizio pubbliche; c) che la relazionalità delle organizzazioni di terzo settore è in grado, in certe condizioni, di svilupparsi verso l'esterno in reti di partnership miste con soggetti del settore pubblico, determinando nuove dinamiche relazionali ed esiti societari peculiari.
The dissertation deals with the specific role played by third sector organizations in multilevel associative networks in terms of capacity to generate and foster relationships with other members and with the outer context. Multilevel associative networks are defined as those entities that gather local agencies, second level and higher coordination level entities with the aim of providing support for the affiliated groups and/or coordinating material and immaterial resources for the benefit of the community. The research field included networks comprising third sector organizations only so-called third sector multilevel organizations as well as plural partnership networks with other public agencies. The social productivity dimension was studied through the lenses of the social capital concept, defined as that specific set of resources possessed by those networks endowed with relationships of trust, reciprocity and collaboration. The results of the three research projects presented, carried out with quantitative and qualitative techniques, show that: a) there is a specific social capital produced by third sector multilevel organizations which connects actors both within the network (bonding function) and with the outer world (bridging function); b) the third sector's social capital presents some distinctive characteristics compared with the relational properties of public service networks; c) third sector organizations are able, under certain circumstances, to develop social capital networks also with public agencies, setting new dynamics and peculiar social outcomes.
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DELLISANTI, FRANCESCO. "La produttività sociale delle organizzazioni di terzo settore in reti associative multilivello." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/182.

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Abstract:
La tesi indaga il ruolo specifico agito dalle organizzazioni di terzo settore in reti associative multilivello, dal punto di vista della capacità di generare e valorizzare le relazioni con gli altri membri e con l'ambiente esterno. Per reti multilivello si intendono quegli organismi, a diversi gradi di formalizzazione, che riuniscono al loro interno entità locali, di secondo livello, ed eventualmente di livelli coordinativi superiori, con lo scopo di fornire supporto all'attività dei gruppi affiliati o di coordinarne le risorse materiali e immateriali per il benessere sociale della comunità. Le indagini condotte hanno incluso nel campo di osservazione sia le reti che comprendono esclusivamente organizzazioni di terzo settore le organizzazioni multilivello di terzo settore sia i network di partnership miste con enti pubblici. La dimensione della produttività sociale delle reti è stata letta attraverso la lente del concetto di capitale sociale, inteso come la dotazione, da parte di una rete, di relazioni caratterizzate da codici normativi e prassi di fiducia, reciprocità e collaborazione. I risultati delle tre indagini presentate, di carattere sia quantitativo che qualitativo, mostrano che: a) esiste uno specifico capitale sociale prodotto da organizzazioni multilivello di terzo settore che è in grado di connetterle sia all'interno del network (funzione bonding) che all'esterno (funzione bridging); b) che tale capitale sociale di terzo settore possiede delle sue proprie qualità che lo distinguono dalla relazionalità agita in reti di servizio pubbliche; c) che la relazionalità delle organizzazioni di terzo settore è in grado, in certe condizioni, di svilupparsi verso l'esterno in reti di partnership miste con soggetti del settore pubblico, determinando nuove dinamiche relazionali ed esiti societari peculiari.
The dissertation deals with the specific role played by third sector organizations in multilevel associative networks in terms of capacity to generate and foster relationships with other members and with the outer context. Multilevel associative networks are defined as those entities that gather local agencies, second level and higher coordination level entities with the aim of providing support for the affiliated groups and/or coordinating material and immaterial resources for the benefit of the community. The research field included networks comprising third sector organizations only so-called third sector multilevel organizations as well as plural partnership networks with other public agencies. The social productivity dimension was studied through the lenses of the social capital concept, defined as that specific set of resources possessed by those networks endowed with relationships of trust, reciprocity and collaboration. The results of the three research projects presented, carried out with quantitative and qualitative techniques, show that: a) there is a specific social capital produced by third sector multilevel organizations which connects actors both within the network (bonding function) and with the outer world (bridging function); b) the third sector's social capital presents some distinctive characteristics compared with the relational properties of public service networks; c) third sector organizations are able, under certain circumstances, to develop social capital networks also with public agencies, setting new dynamics and peculiar social outcomes.
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BRUNDIA, IRENE. "Fiducia, pedagogia e teoria dei giochi. Il caso della Fiducia Rischiosa." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2012. http://hdl.handle.net/10446/26725.

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Aiello, Valentina <1986&gt. "Qualita' istituzionale e capitale sociale: Un'analisi regionale." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/7205/1/aiello_valentina_tesi.pdf.

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Abstract:
Il capitale sociale e la qualità istituzionale sono due fenomeni che, da circa venti anni, hanno assunto il ruolo di protagonisti all’interno delle scienze sociali. Anche se per molto tempo sono stati analizzati separatamente, già dalla loro definizione è possibile intuire come essi rappresentino due facce della stessa medaglia. Questo lavoro ha l’obiettivo di comprendere quale è le relazione che lega il capitale sociale e la qualità istituzionale all’interno delle regioni dell’Unione Europea. Nonostante buona parte della letteratura si sia maggiormente dedicata all’analisi dei due fenomeni a livello nazionale, in questo elaborato si ritiene che la dimensione territoriale regionale sia l’unità di misura più idonea per analizzarli entrambi. La prima parte del lavoro analizza il capitale sociale sia da un punto di vista definitorio che da un punto di vista più prettamente empirico, suddividendolo in diversi elementi. Il capitale sociale è un fenomeno estremamente multidimensionale, analizzarne solo una parte condurrebbe ad un’analisi parziale ed approssimativa. All’interno del testo vengono individuate cinque dimensioni, utilizzate successivamente per la creazione di un nuovo indice di capitale sociale regionale. Nella seconda parte si affronta il tema delle istituzioni e della qualità istituzionale. Dopo aver definito le istituzioni, si provvede ad effettuare una rassegna degli indici più comunemente utilizzati per misurarne la qualità, selezionando l’European Quality of Government Index del Quality of Government Institute di Göteborg come il più appropriato, sia per la sua definizione di governance che per l’unità di analisi prescelta. Nella terza parte, infine, in seguito ad un’analisi di quella parte di letteratura che ritiene i due fenomeni indissolubilmente legati ed utilizzando l’indice di capitale sociale regionale sviluppato nel primo capitolo, si propone una risposta, sicuramente parziale e non definitiva, alla domanda che da vent’anni anima questo interessante filone di ricerca: che relazione sussiste tra qualità istituzionale e capitale sociale?
In the last 20 years, the concepts of governance and social capital assumed a pivotal role within social science. Even if previous scholars tended to deal with them separately, it is straightforward to notice that the two phenomena are actually highly connected. The aim of this work is to explore the existing relation between social capital and quality of institutions in several European Union's regions. Albeit the majority of the scholars are focused on the national level, this thesis considers the regional dimension, deemed to be the most suitable territorial unit to look at the two phenomena jointly. The first section is devoted to the analysis of the social capital, with the purposes of providing a theoretical definition and illustrating its empirical implications. Social capital is a multidimensional phenomenon, and to deal with just one of these two aspects would have led to a shallow and partial analysis. Moreover, within this section, we are going to individuate five dimensions, used to create a new index of regional social capital. The second part of this contribution is aimed at scrutinizing institutions and their quality. Soon after a preliminary definition, this section is going to provide a review concerning the most common indexes measuring the quality of institutions. Taking into consideration the definition of governance as well as the selected unit of analysis, the European Quality of Government Index, is deemed to be the most suitable for our analysis. Lastly, a final section is going to deal with the body of literature conceiving the two phenomena as highly connected. Employing the new regional social capital index, this conclusive section is going to propose a preliminary answer to the question that, in the last 20 years, has stimulated this interesting debate: what is the type of relation existing between governance and social capital?
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Aiello, Valentina <1986&gt. "Qualita' istituzionale e capitale sociale: Un'analisi regionale." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/7205/.

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Abstract:
Il capitale sociale e la qualità istituzionale sono due fenomeni che, da circa venti anni, hanno assunto il ruolo di protagonisti all’interno delle scienze sociali. Anche se per molto tempo sono stati analizzati separatamente, già dalla loro definizione è possibile intuire come essi rappresentino due facce della stessa medaglia. Questo lavoro ha l’obiettivo di comprendere quale è le relazione che lega il capitale sociale e la qualità istituzionale all’interno delle regioni dell’Unione Europea. Nonostante buona parte della letteratura si sia maggiormente dedicata all’analisi dei due fenomeni a livello nazionale, in questo elaborato si ritiene che la dimensione territoriale regionale sia l’unità di misura più idonea per analizzarli entrambi. La prima parte del lavoro analizza il capitale sociale sia da un punto di vista definitorio che da un punto di vista più prettamente empirico, suddividendolo in diversi elementi. Il capitale sociale è un fenomeno estremamente multidimensionale, analizzarne solo una parte condurrebbe ad un’analisi parziale ed approssimativa. All’interno del testo vengono individuate cinque dimensioni, utilizzate successivamente per la creazione di un nuovo indice di capitale sociale regionale. Nella seconda parte si affronta il tema delle istituzioni e della qualità istituzionale. Dopo aver definito le istituzioni, si provvede ad effettuare una rassegna degli indici più comunemente utilizzati per misurarne la qualità, selezionando l’European Quality of Government Index del Quality of Government Institute di Göteborg come il più appropriato, sia per la sua definizione di governance che per l’unità di analisi prescelta. Nella terza parte, infine, in seguito ad un’analisi di quella parte di letteratura che ritiene i due fenomeni indissolubilmente legati ed utilizzando l’indice di capitale sociale regionale sviluppato nel primo capitolo, si propone una risposta, sicuramente parziale e non definitiva, alla domanda che da vent’anni anima questo interessante filone di ricerca: che relazione sussiste tra qualità istituzionale e capitale sociale?
In the last 20 years, the concepts of governance and social capital assumed a pivotal role within social science. Even if previous scholars tended to deal with them separately, it is straightforward to notice that the two phenomena are actually highly connected. The aim of this work is to explore the existing relation between social capital and quality of institutions in several European Union's regions. Albeit the majority of the scholars are focused on the national level, this thesis considers the regional dimension, deemed to be the most suitable territorial unit to look at the two phenomena jointly. The first section is devoted to the analysis of the social capital, with the purposes of providing a theoretical definition and illustrating its empirical implications. Social capital is a multidimensional phenomenon, and to deal with just one of these two aspects would have led to a shallow and partial analysis. Moreover, within this section, we are going to individuate five dimensions, used to create a new index of regional social capital. The second part of this contribution is aimed at scrutinizing institutions and their quality. Soon after a preliminary definition, this section is going to provide a review concerning the most common indexes measuring the quality of institutions. Taking into consideration the definition of governance as well as the selected unit of analysis, the European Quality of Government Index, is deemed to be the most suitable for our analysis. Lastly, a final section is going to deal with the body of literature conceiving the two phenomena as highly connected. Employing the new regional social capital index, this conclusive section is going to propose a preliminary answer to the question that, in the last 20 years, has stimulated this interesting debate: what is the type of relation existing between governance and social capital?
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PIN, MARTA. "TRASFORMAZIONE TRANSFRONTALIERA E TUTELA DEL CAPITALE SOCIALE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2020. http://hdl.handle.net/10280/75593.

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Abstract:
La tesi analizza in particolare un tema specifico relativo all’operazione di trasformazione transfrontaliera di società comunitarie ed extracomunitarie in società italiane. Il trasferimento della sede sociale di una società straniera in Italia con mutamento della forma giuridica implica il cambiamento della lex societatis applicabile alla società che, a seguito della trasformazione, è assoggettata all’ordinamento giuridico italiano. La questione più rilevante è quella relativa alla conformità alle condizioni richieste per il tipo sociale adottato, in particolare il rispetto del principio di effettività ed integrità del capitale sociale delle società di capitali. Per questa ragione gli artt. 2465 e 2343 c.c. richiedono a tal fine in sede di conferimenti di beni in natura da imputarsi a capitale sociale un’apposita documentazione volta a garantire ed attestare la copertura del capitale sociale. Parimenti ciò avviene nel caso di trasformazione interna in società di capitali ai sensi dell’art. 2500-ter c.c. La questione è quindi se e in quali casi possa essere richiesto il rispetto di predette norme in sede di trasformazione internazionale tra società di capitali e se ciò sia compatibile con i principi enunciati dalla giurisprudenza della Corte di Giustizia.
The thesis focuses on a specific issue related to the cross-border conversion of companies from EU and non-EU countries into companies subject to the Italian law. The transfer of the seat of a foreign company in Italy with a cross border conversion changes the lex societatis of that company which is, after the conversion, subjected to the Italian legal system. The most important issue related to is the compliance with the conditions required for the legal form adopted, in particular compliance with the principles of effectiveness and integrity of the share capital. For this reason the rules written by the artt. 2343 and 2465 of the Civil Code require a specific documentation in order to safeguard and certify the formation of the share capital. Likewise, this happens in the case of conversion in a limited liability company pursuant to art. 2500-ter c.c. The question is therefore that relating to whether and in which cases the compliance with these rules is required in the context of cross-border conversion between limited liability companies and if this measure is compatible with the principles set out in the jurisprudence of the Court of Justice.
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PIN, MARTA. "TRASFORMAZIONE TRANSFRONTALIERA E TUTELA DEL CAPITALE SOCIALE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2020. http://hdl.handle.net/10280/75593.

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Abstract:
La tesi analizza in particolare un tema specifico relativo all’operazione di trasformazione transfrontaliera di società comunitarie ed extracomunitarie in società italiane. Il trasferimento della sede sociale di una società straniera in Italia con mutamento della forma giuridica implica il cambiamento della lex societatis applicabile alla società che, a seguito della trasformazione, è assoggettata all’ordinamento giuridico italiano. La questione più rilevante è quella relativa alla conformità alle condizioni richieste per il tipo sociale adottato, in particolare il rispetto del principio di effettività ed integrità del capitale sociale delle società di capitali. Per questa ragione gli artt. 2465 e 2343 c.c. richiedono a tal fine in sede di conferimenti di beni in natura da imputarsi a capitale sociale un’apposita documentazione volta a garantire ed attestare la copertura del capitale sociale. Parimenti ciò avviene nel caso di trasformazione interna in società di capitali ai sensi dell’art. 2500-ter c.c. La questione è quindi se e in quali casi possa essere richiesto il rispetto di predette norme in sede di trasformazione internazionale tra società di capitali e se ciò sia compatibile con i principi enunciati dalla giurisprudenza della Corte di Giustizia.
The thesis focuses on a specific issue related to the cross-border conversion of companies from EU and non-EU countries into companies subject to the Italian law. The transfer of the seat of a foreign company in Italy with a cross border conversion changes the lex societatis of that company which is, after the conversion, subjected to the Italian legal system. The most important issue related to is the compliance with the conditions required for the legal form adopted, in particular compliance with the principles of effectiveness and integrity of the share capital. For this reason the rules written by the artt. 2343 and 2465 of the Civil Code require a specific documentation in order to safeguard and certify the formation of the share capital. Likewise, this happens in the case of conversion in a limited liability company pursuant to art. 2500-ter c.c. The question is therefore that relating to whether and in which cases the compliance with these rules is required in the context of cross-border conversion between limited liability companies and if this measure is compatible with the principles set out in the jurisprudence of the Court of Justice.
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LIPAROTI, FEDERICA. ""CAPITALE SOCIALE" E "SVILUPPO UMANO". PROFILI DI RILEVANZA PENALE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2015. http://hdl.handle.net/10280/6897.

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Abstract:
Il lavoro è il risultato di una ricerca finalizzata a realizzare una tipica “integrazione tra saperi” (giuridici, empirico-criminologici e filosofico-politici), che si è dedicata particolarmente alla riflessione sulla rilevanza politico-criminale di nozioni ormai ben conosciute e studiate dalle scienze sociali, quali quelle di “capitale sociale” e di “sviluppo umano”. Dopo averne esplorato alcune essenziali corrispondenze con i princìpi della Costituzione italiana (innanzi tutto quelli espressi dall’art. 3), si è dedicata a una ricognizione della giurisprudenza della Corte Costituzionale che ha applicato tali princìpi in materia penale e processuale-penale, per verificare possibili percorsi ricostruttivi delle categorie penalistiche in grado di valorizzarne significati e contenuti normativi.
The dissertation is the outcome of a research lead according to a method of “knowledge integration” (namely compounding the legal, criminological and political-philosophical fields), which has dealt mainly with “social capital” and “human development”: two highly thought-provoking concepts, widely studied by social sciences. After having pinpointed some parallels thereof in principles of the Italian Constitution (mainly to be found in the art. 3), a set of relevant decisions of the Constitutional Court applying them in criminal cases have been considered. Some hints and proposals are finally advanced in order to improve, aptly through this sort of “constitutional reading” of “social capital” and “human development”, the meaning and possible development of essential conceptual schemes well established in the criminal law.
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LIPAROTI, FEDERICA. ""CAPITALE SOCIALE" E "SVILUPPO UMANO". PROFILI DI RILEVANZA PENALE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2015. http://hdl.handle.net/10280/6897.

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Abstract:
Il lavoro è il risultato di una ricerca finalizzata a realizzare una tipica “integrazione tra saperi” (giuridici, empirico-criminologici e filosofico-politici), che si è dedicata particolarmente alla riflessione sulla rilevanza politico-criminale di nozioni ormai ben conosciute e studiate dalle scienze sociali, quali quelle di “capitale sociale” e di “sviluppo umano”. Dopo averne esplorato alcune essenziali corrispondenze con i princìpi della Costituzione italiana (innanzi tutto quelli espressi dall’art. 3), si è dedicata a una ricognizione della giurisprudenza della Corte Costituzionale che ha applicato tali princìpi in materia penale e processuale-penale, per verificare possibili percorsi ricostruttivi delle categorie penalistiche in grado di valorizzarne significati e contenuti normativi.
The dissertation is the outcome of a research lead according to a method of “knowledge integration” (namely compounding the legal, criminological and political-philosophical fields), which has dealt mainly with “social capital” and “human development”: two highly thought-provoking concepts, widely studied by social sciences. After having pinpointed some parallels thereof in principles of the Italian Constitution (mainly to be found in the art. 3), a set of relevant decisions of the Constitutional Court applying them in criminal cases have been considered. Some hints and proposals are finally advanced in order to improve, aptly through this sort of “constitutional reading” of “social capital” and “human development”, the meaning and possible development of essential conceptual schemes well established in the criminal law.
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GIULIANO, MARCELLO. "L'AUMENTO DELEGATO DEL CAPITALE SOCIALE NELLE SOCIETA' PER AZIONI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/35754.

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Abstract:
Il lavoro si propone di analizzare nell’ambito della disciplina dell’aumento delegato i poteri delegabili e i poteri impliciti dell’organo amministrativo con particolare riferimento alla disciplina dell’opzione e dell’esclusione del diritto di opzione. La tesi, partendo dall’analisi storico – comparatistica della delega di competenze, intende perseguire l’obiettivo di differenziare a livello interpretativo la disciplina, apparentemente unitaria dettata dall’art. 2443 c.c., a seconda del fatto che la delega venga attribuita nell’ambito di una società per azioni chiusa o quotata in un mercato regolamentato. Le conclusioni alle quali si è giunti portano a riconoscere una più ampia autonomia statutaria in materia di società per azioni aperta rispetto a quanto sia possibile riconoscere nell’ambito di una società per azioni chiusa. E precisamente, la disciplina viene differenziata a seconda del tipo concreto in relazione sia al tema dell’esclusione del diritto di opzione sia in relazione ai poteri inerenti alla fissazione del sovrapprezzo. L’analisi viene svolta partendo dalla disciplina del diritto di opzione per giungere ad una valutazione negativa dell’istituto con riguardo alla disciplina del tipo azionario aperto. Successivamente si passa ad affrontare il tema dell’esclusione del diritto di opzione e del contenuto minimo che la delega può avere differenziandosi la disciplina a seconda del ricorso o meno della società al mercato dei capitali. La trattazione si diffonde sulla possibilità di riconoscere maggiore discrezionalità all’organo amministrativo nell’ambito di una società quotata in ragione sia dei poteri di autotutela che l’esistenza di un mercato regolamentato assicura ai soci (in termini di disinvestimento e di investimento dalla e nella società) soprattutto avuto riguardo al tema dell’esclusione semplificata del diritto di opzione prevista dall’art. 2441 co. 4 c.c. sia in relazione alla tutela informativa assicurata dalla disciplina secondaria che integra il dettato normativo codicistico. Si esaminano successivamente i momenti esecutivi dell’operazione con particolare riguardo alla fase della determinazione del prezzo di emissione. L’analisi viene condotta tenendo anche in considerazione la disciplina prevista in tema di società a responsabilità limitata a supporto delle conclusioni raggiunte in tema di società per azioni chiusa. Il lavoro inoltre si concentra sull’individuazione di eventuali limiti alla discrezionalità dell’organo amministrativo guardando alla necessità o meno di rispettare il principio di parità di trattamento. Con riferimento a quest’aspetto si propone di differenziare ulteriormente la disciplina a seconda che la società ricorra o meno alla quotazione verificando la compatibilità delle soluzioni raggiunte con la disciplina della Seconda Direttiva Comunitaria. Infine la trattazione si conclude con l’esame dei poteri attribuibili all’organo amministrativo in relazione alla possibilità di emettere azioni speciali di categoria e l’incidenza che tale potere può sulla posizione degli azionisti speciali. Infatti, proprio in relazione a quest’ultima fattispecie, si propone nuovamente di differenziare la disciplina tra società chiuse e aperte proponendosi sia la legittimità di eventuali deleghe atipiche in relazione alla scelta del contenuto delle azioni speciali sia in relazione alla nozione di pregiudizio rilevante ai fini dell’attivazione del rimedio delle assemblee speciali. Con riguardo a quest’ultimo aspetto si ritiene di valutare la possibilità di differenziare la rilevanza o meno del pregiudizio indiretto a seconda del fatto che il contesto concreto di riferimento permetta ai soci di categoria di autotutelarsi mediante le tutele compensative date dal ricorso alla quotazione da parte della società secondo il paradigma interpretativo assunto a fondamento proprio dell’esclusione semplificata del diritto di opzione.
This work aims to analyze the management's power to issue shares in closed and public company.Infact we aim to distinguish the interpretation of article 2443 c.c. in the case in which the mandate is given to the management in public or closed corporation. More specifically it's justified to give more contractual freedom to the public company than the close corporation because only in these second type of company shareholder's can protect their administrative position by sell or buy shares in to the market. The thesis wants to prove that pre emptive rights can be escluded by statutes and the compatibility of this provision with the second european union directive. This can be justified by market discipline and the possibility for the shareholder's to pretect theirselves buying shares in to the market. The information imposed by the legislation at the moment of management's deliberation and the shareholder's power to appel the same deliberation could be a sufficent remedy against the abuse of the managements.
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GIULIANO, MARCELLO. "L'AUMENTO DELEGATO DEL CAPITALE SOCIALE NELLE SOCIETA' PER AZIONI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/35754.

Full text
Abstract:
Il lavoro si propone di analizzare nell’ambito della disciplina dell’aumento delegato i poteri delegabili e i poteri impliciti dell’organo amministrativo con particolare riferimento alla disciplina dell’opzione e dell’esclusione del diritto di opzione. La tesi, partendo dall’analisi storico – comparatistica della delega di competenze, intende perseguire l’obiettivo di differenziare a livello interpretativo la disciplina, apparentemente unitaria dettata dall’art. 2443 c.c., a seconda del fatto che la delega venga attribuita nell’ambito di una società per azioni chiusa o quotata in un mercato regolamentato. Le conclusioni alle quali si è giunti portano a riconoscere una più ampia autonomia statutaria in materia di società per azioni aperta rispetto a quanto sia possibile riconoscere nell’ambito di una società per azioni chiusa. E precisamente, la disciplina viene differenziata a seconda del tipo concreto in relazione sia al tema dell’esclusione del diritto di opzione sia in relazione ai poteri inerenti alla fissazione del sovrapprezzo. L’analisi viene svolta partendo dalla disciplina del diritto di opzione per giungere ad una valutazione negativa dell’istituto con riguardo alla disciplina del tipo azionario aperto. Successivamente si passa ad affrontare il tema dell’esclusione del diritto di opzione e del contenuto minimo che la delega può avere differenziandosi la disciplina a seconda del ricorso o meno della società al mercato dei capitali. La trattazione si diffonde sulla possibilità di riconoscere maggiore discrezionalità all’organo amministrativo nell’ambito di una società quotata in ragione sia dei poteri di autotutela che l’esistenza di un mercato regolamentato assicura ai soci (in termini di disinvestimento e di investimento dalla e nella società) soprattutto avuto riguardo al tema dell’esclusione semplificata del diritto di opzione prevista dall’art. 2441 co. 4 c.c. sia in relazione alla tutela informativa assicurata dalla disciplina secondaria che integra il dettato normativo codicistico. Si esaminano successivamente i momenti esecutivi dell’operazione con particolare riguardo alla fase della determinazione del prezzo di emissione. L’analisi viene condotta tenendo anche in considerazione la disciplina prevista in tema di società a responsabilità limitata a supporto delle conclusioni raggiunte in tema di società per azioni chiusa. Il lavoro inoltre si concentra sull’individuazione di eventuali limiti alla discrezionalità dell’organo amministrativo guardando alla necessità o meno di rispettare il principio di parità di trattamento. Con riferimento a quest’aspetto si propone di differenziare ulteriormente la disciplina a seconda che la società ricorra o meno alla quotazione verificando la compatibilità delle soluzioni raggiunte con la disciplina della Seconda Direttiva Comunitaria. Infine la trattazione si conclude con l’esame dei poteri attribuibili all’organo amministrativo in relazione alla possibilità di emettere azioni speciali di categoria e l’incidenza che tale potere può sulla posizione degli azionisti speciali. Infatti, proprio in relazione a quest’ultima fattispecie, si propone nuovamente di differenziare la disciplina tra società chiuse e aperte proponendosi sia la legittimità di eventuali deleghe atipiche in relazione alla scelta del contenuto delle azioni speciali sia in relazione alla nozione di pregiudizio rilevante ai fini dell’attivazione del rimedio delle assemblee speciali. Con riguardo a quest’ultimo aspetto si ritiene di valutare la possibilità di differenziare la rilevanza o meno del pregiudizio indiretto a seconda del fatto che il contesto concreto di riferimento permetta ai soci di categoria di autotutelarsi mediante le tutele compensative date dal ricorso alla quotazione da parte della società secondo il paradigma interpretativo assunto a fondamento proprio dell’esclusione semplificata del diritto di opzione.
This work aims to analyze the management's power to issue shares in closed and public company.Infact we aim to distinguish the interpretation of article 2443 c.c. in the case in which the mandate is given to the management in public or closed corporation. More specifically it's justified to give more contractual freedom to the public company than the close corporation because only in these second type of company shareholder's can protect their administrative position by sell or buy shares in to the market. The thesis wants to prove that pre emptive rights can be escluded by statutes and the compatibility of this provision with the second european union directive. This can be justified by market discipline and the possibility for the shareholder's to pretect theirselves buying shares in to the market. The information imposed by the legislation at the moment of management's deliberation and the shareholder's power to appel the same deliberation could be a sufficent remedy against the abuse of the managements.
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Cegolon, Andrea. "Il valore educativo del capitale umano." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2010. http://hdl.handle.net/10446/495.

Full text
Abstract:
“Il valore educativo del capitale umano” è il capovolgimento del titolo del volume di Shultz del ’63, “The Economic Value of Education”, e sintetizza il percorso delle ultime ricerche di economia dell’istruzione, che con Heckman, giungono a considerare il capitale umano come il risultato di tutto un percorso educativo, a partire dall’infanzia. Il volume è suddiviso in tre parti. Nella prima vengono presentate le pionieristiche teorie del capitale umano elaborate negli anni ’60 del secolo scorso dai tre famosi economisti dell’Università di Chicago, T.W. Schultz, J. Mincer e G.S. Becker, quindi viene analizzato il tasso di rendimento, quale metodo per valutare la redditività dell’investimento educativo. Nella seconda si approfondisce il legame tra istruzione e crescita economica, con un’attenzione particolare al tema della qualità della scuola, caro a E.A Hanushek., per finire con le più promettenti ultime linee di ricerca di economia dell’istruzione offerte dai contributi di Dagum e Heckman. L’ultima parte, infine, approfondisce il rapporto economia e pedagogia. L’approccio storico-strutturale permette di evidenziare il cambiamento che il rapporto subisce nel tempo nella direzione di una progressiva autonomia dell’educazione dall’economia. In questo processo le teorie del capitale umano hanno avuto un ruolo rilevante. Il volume non si prefigge di offrire ricette definite ma aspira a porsi come strumento di riflessione in un ambito di ricerca che è stato finora largamente trascurato negli studi pedagogia.
“The educational value of human capital”, reversion of the title of the volume of Shultz ‘63 “The Economic Value of Education”, summarizes the location of the latest research in the economics of education, which, with Heckman, come to consider the human capital as the result of a whole educational process, starting from childhood. The volume is divided into three parts. The first presents the pioneering theories of human capital developed in the 60s of last century by the three famous economists of the University of Chicago, T.W. Schultz, J. Mincer and G.S. Becker, then analyzed the rate of return, as a method for assessing the asset of education. A second section discusses the link between education and economic growth, with particular attention to the issue of school quality, dear to E.A. Hanushek, ending with the most promising lines of research in recent economics of education offered by the contributions of Dagum and Heckman. The last part, finally, discusses the relationship between economics and pedagogy. The historical-structural approach allows to highlight the change that the relationship changes over time towards a progressive autonomy of education from economy. In this process, theories of human capital have played a main role. The book does not aim to offer definitive recipes but aspires to position itself as an instrument of reflection in a field of research that has hitherto been largely neglected in pedagogy studies.
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Parovel, Alberto. "Il Capitale Sociale e la costruzione quotidiana dei valori condivisi." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2016. http://hdl.handle.net/10446/62431.

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Zani, Roberto <1974&gt. "Collegi universitari e formazione del capitale sociale: una lettura relazionale." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/238/1/tesi_dottorale_dott._roberto_zani.pdf.

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Zani, Roberto <1974&gt. "Collegi universitari e formazione del capitale sociale: una lettura relazionale." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/238/.

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Cavazza, Christian <1972&gt. "“Finanziamenti” dei soci, capitale sociale e tutela dei creditori sociali." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/1180/1/Cavazza_Christian_tesi.pdf.

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Cavazza, Christian <1972&gt. "“Finanziamenti” dei soci, capitale sociale e tutela dei creditori sociali." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/1180/.

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andrea, Girometti. "Pierre Bourdieu: uno scienziato sociale tra capitale e (sociologia) politica." Doctoral thesis, Urbino, 2020. http://hdl.handle.net/11576/2673098.

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CASTELLO, PAOLA. "LAVORATRICI OVER 50 IN AZIENDA: ANALISI DEL LORO CAPITALE SOCIALE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2018. http://hdl.handle.net/10280/50314.

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Abstract:
L’invecchiamento della popolazione in atto, l’entrata in massa della donna nel mercato del lavoro, verificata negli ultimi anni, l’aumento delle aspettative di vita e l’allungamento dell’età pensionabile con la Riforma Fornero-Monti, contribuiscono al mutamento della morfologia della famiglia, dei contesti lavorativi e della società nel complesso rendendo palese l’esigenza di comprendere meglio le dinamiche che questi cambiamenti comportano. Nonostante l’invecchiamento delle lavoratrici rappresenti un cambiamento importante, non ci sono ancora molti studi che hanno analizzato questo fenomeno. Il presente studio ha avuto l’obiettivo di comprendere e far luce sulle caratteristiche delle lavoratrici over 50, in particolar modo conoscere le peculiarità delle loro relazioni familiari/extra-lavorative e lavorative attraverso il concetto sociologico di Capitale sociale ritenuto di estrema importanza per comprendere il potenziale delle lavoratrici. La ricerca ha coinvolto, attraverso la compilazione di un questionario, 4962 lavoratrici tra i 50 e i 69 anni di 18 aziende associate a Valore D, su tutto il territorio italiano. Dallo studio emerge che le lavoratrici hanno ancora un buon livello di potenziale e che il CSF e CSL possono rivestire un ruolo importante come risorsa nella vita delle donne in questa fase di vita, ma anche per le aziende e la società stessa.
The aging of the population, the mass entry of women into the labor market, verified in recent years, the increase in life expectancy and the lengthening of the retirement age with the Fornero-Monti Reform, contributed to the change of the morphology of the family, of working contexts and of society as a whole, making clear the need to better understand the dynamics that these changes entail. Although the aging of female workers represents an important change, this phenomenon has not been analyzed yet. The present study aims to understand and shed light on the characteristics of of workers over 50, especially to know the peculiarities of their family / extra-work and work relationships through the sociological concept of Social Capital considered of extreme importance to understand the potential of female workers. The research involved 4962 workers between 50 and 69 years of 18 companies associated with Valore D, throughout Italy, who completed a questionnaire. The study shows that female workers still have a good level of potential and that the CSF and CSL can play an important important role as a resource for women in this phase of their life, but also for companies and society itself.
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CASTELLO, PAOLA. "LAVORATRICI OVER 50 IN AZIENDA: ANALISI DEL LORO CAPITALE SOCIALE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2018. http://hdl.handle.net/10280/50314.

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Abstract:
L’invecchiamento della popolazione in atto, l’entrata in massa della donna nel mercato del lavoro, verificata negli ultimi anni, l’aumento delle aspettative di vita e l’allungamento dell’età pensionabile con la Riforma Fornero-Monti, contribuiscono al mutamento della morfologia della famiglia, dei contesti lavorativi e della società nel complesso rendendo palese l’esigenza di comprendere meglio le dinamiche che questi cambiamenti comportano. Nonostante l’invecchiamento delle lavoratrici rappresenti un cambiamento importante, non ci sono ancora molti studi che hanno analizzato questo fenomeno. Il presente studio ha avuto l’obiettivo di comprendere e far luce sulle caratteristiche delle lavoratrici over 50, in particolar modo conoscere le peculiarità delle loro relazioni familiari/extra-lavorative e lavorative attraverso il concetto sociologico di Capitale sociale ritenuto di estrema importanza per comprendere il potenziale delle lavoratrici. La ricerca ha coinvolto, attraverso la compilazione di un questionario, 4962 lavoratrici tra i 50 e i 69 anni di 18 aziende associate a Valore D, su tutto il territorio italiano. Dallo studio emerge che le lavoratrici hanno ancora un buon livello di potenziale e che il CSF e CSL possono rivestire un ruolo importante come risorsa nella vita delle donne in questa fase di vita, ma anche per le aziende e la società stessa.
The aging of the population, the mass entry of women into the labor market, verified in recent years, the increase in life expectancy and the lengthening of the retirement age with the Fornero-Monti Reform, contributed to the change of the morphology of the family, of working contexts and of society as a whole, making clear the need to better understand the dynamics that these changes entail. Although the aging of female workers represents an important change, this phenomenon has not been analyzed yet. The present study aims to understand and shed light on the characteristics of of workers over 50, especially to know the peculiarities of their family / extra-work and work relationships through the sociological concept of Social Capital considered of extreme importance to understand the potential of female workers. The research involved 4962 workers between 50 and 69 years of 18 companies associated with Valore D, throughout Italy, who completed a questionnaire. The study shows that female workers still have a good level of potential and that the CSF and CSL can play an important important role as a resource for women in this phase of their life, but also for companies and society itself.
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Siino, Antonia Roberta <1987&gt. "Mafie, capitale sociale e sistemi relazionali. Analisi del tessuto sociale della provincia di Forlì-Cesena." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amsdottorato.unibo.it/8734/1/Siino_AntoniaRoberta_tesi.pdf.

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Abstract:
Gli studi sul fenomeno mafioso ne evidenziano la capacità di infiltrare anche i tessuti socio-economici delle cosiddette aree non tradizionali. Il presente studio mira ad analizzare il tessuto sociale di una specifica area territoriale, individuata nella provincia emiliano-romagnola di Forlì-Cesena, al fine di comprendere se le reti sociali esistenti siano in grado di produrre il tipo di capitale sociale e beni relazionali necessari al contrasto dei processi di espansione delle mafie. Il quadro teorico è definito dalla combinazione della teoria relazionale (Donati 1986; Coleman 1988; Putnam 2004; Burt 2005; Donati, Solci 2011) e dei principali approcci al fenomeno mafioso (Gambetta 1992; Varese 2011, 2014; Sciarrone 1998, 2014). Per queste ragioni, la ricerca considera tre dimensioni: economica, legata alla presenza di nuovi mercati; criminale, legata alla presenza attuale di gruppi mafiosi; socio-relazionale, legata a fiducia, impegno civico, conoscenza e consapevolezza del fenomeno stesso. Nel primo e nel secondo capitolo, l'autrice definisce il quadro teorico grazie alla letteratura scientifica riguardante il fenomeno mafioso e la teoria relazionale. Nel terzo capitolo viene presentata la metodologia adottata, includendo obiettivi, ragioni e metodi sui quali la ricerca si basa. Il quarto capitolo è dedicato all'analisi della dimensione economica e criminale del territorio considerato, attraverso lo studio di documenti ufficiali e interviste semi-strutturate ad esperti. Nel quinto capitolo, è invece analizzata la dimensione socio-relazionale, attraverso interviste semi-strutturate ad alcuni attori locali: associazioni antimafia, associazioni di categoria, istituzioni e imprenditori locali. Considerando i diversi profili coinvolti, l'analisi dei dati è stata realizzata al fine di integrare i diversi punti di vista tentando di comprendere una realtà difficile da raggiungere.
From the studies on the mafia phenomenon, it is evident their capability in infiltrating the socio-economical fabric of non-traditional area too. Thus, this study aims to analyze the social fabric of a specific territory, the Forlì-Cesena area in the Italian region of Emilia-Romagna, in order to define if the existent social networks could be able to produce the kind of social capital and relational goods needed to fight the mafia expansion. The theoretical framework is defined by the combination of the relational theory (Donati 1986; Coleman 1988; Putnam 2004; Burt 2005; Donati, Solci 2011) and the main approaches to the mafia phenomenon (Gambetta 1992; Varese 2011, 2014; Sciarrone 1998, 2014). For this, the research will consider three dimensions: the economical one, linked to the presence of new markets; the criminal one, linked to the actual presence of mafia groups; the socio-relational one, linked to trust, civic engagement, knowledge and awareness of the phenomenon itself. In the first and second chapter the author defines the theoretical framework thanks to the scientific literature concerning mafia phenomenon and relational theory. In the third chapter the methodology is presented, including aims, reasons and methods on which the research is based. The fourth chapter is dedicated to the analysis of the economical and criminal dimensions of the considered area, through the study of official documents and semi-structured interviews to experts. In the fifth chapter, the socio- relational dimension is analyzed thanks to semi-structured interviews to some groups of local actors: antimafia associations, trade associations, Institutions, local entrepreneurs. Considering the different profiles involved, the data analysis has been conducted in order to integrate different points of view, willing to understand a reality difficult to reach.
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Michieli, Alessia <1993&gt. "Oltre la cultura: nuove prospettive interculturali nel rapporto di fiducia tra assistente sociale e utente." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12712.

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Abstract:
Il presente elaborato si focalizza sul tema dell’immigrazione e la sua stretta relazione con il servizio sociale. L’interrogativo di fondo concerne la qualità dell’integrazione degli immigrati in Italia, in cui riveste un ruolo chiave fondamentale la figura dell’assistente sociale. Infatti, mai come negli ultimi anni, tale professione é stata coinvolta nella gestione dell’immigrazione, che, nei fatti, si traduce nella capacità dell’operatore sociale di fornire all’utenza straniera un adeguato accesso al welfare italiano e un efficace ricorso ai servizi sociali, evitando prassi pregiudizievoli e atteggiamenti discriminatori. Inoltre, rappresenta un’occasione di ripensamento delle conoscenze, delle competenze e delle strategie che l’assistente sociale adopera per stabilire con l’utenza straniera un rapporto di fiducia, indispensabile per creare un progetto di aiuto autentico, che riconosca e valorizzi la diversità culturale. Il primo passo in questa direzione é stato quello di analizzare la relazione triangolare tra globalizzazione, immigrazione e servizio sociale, dove emerge in modo preponderante le potenzialità della dimensione locale nel fronteggiamento delle problematiche sociali, come esclusione, emarginazione, povertà, che fenomeni di matrice globale determinano sul singolo. Oltre all’esposizione del processo migratorio in Italia e la corrispondente mutazione dei servizi sociali rispetto a questo fenomeno, contestualizzandolo anche rispetto all’ideologia e alle attuali politiche restrittive europee, l’attenzione si focalizza sulla dinamica relazionale che si crea tra assistente sociale e utente immigrato nel quotidiano lavoro di front office e, in particolare, sulla centralità della traiettoria interculturale. Successivamente, il campo di analisi prende in considerazioni anche la dimensione operativa e, attraverso lo strumento dell’intervista, da voce ai principali attori di questo studio, per mettere in luce le aspettative, le incertezze, le esigenze che i professionisti e gli utenti immigrati presentano tra incomprensioni e contaminazioni culturali.
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GRANATO, MICHELANGELO. "NUOVE FORME DI PATRIMONIALIZZAZIONE DELLE S.R.L. E FUNZIONE DEL CAPITALE SOCIALE NELLE SOCIETA' DI CAPITALI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/11451.

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Abstract:
La tesi affronta il tema del capitale sociale e della sua funzione all’interno del sistema delle società di capitali partendo dalle innovazioni legislative che hanno interessato la disciplina della s.r.l. in Europa. Nel primo capitolo vengono dipanate alcune questioni teoriche e applicative che hanno afflitto la prima esegesi delle nuove forme di patrimonializzazione delle s.r.l. Nel secondo capitolo sono discusse le tesi tradizionali sul capitale sociale e sono esposte le ragioni per cui esse non paiono idonee a risolvere le questioni organizzative e capitalistiche poste dall’istituto. Nel terzo capitolo è esposta la tesi centrale: il capitale sociale esprime un concetto normativo che svolge una funzione di governo societario, volto a risolvere la questione organizzativo-corporativa (rapporti interorganici in materia di scelte finanziarie) e riafferma l’impostazione proprietaria degli ordinamenti continentali. Si illustra una lettura unitaria interna alla classe delle società di capitali e il collegamento con la limitazione di responsabilità. Sono esaminati gli istituti del diritto societario finalizzati ad assicurare garanzia ed efficienza, profili non sempre convergenti. Si sostiene la necessità di una rule, ex ante, ad effetto reale, rispetto ai rimedi basati sugli standard e di carattere obbligatorio, individuando un possibile strumento di composizione degli interessi in gioco nelle nuove tutele.
The dissertation deals with legal capital and its function within the system of the Italian civil code rules for corporations. These rules have been recently amended both in Italy and in other European Countries, in particular with respect to the non-stock company forms (limited liability company, Italian s.r.l.). The first Chapter addresses some theoretical and practical issues raised by the early scholarly works that have analyzed the new financing schemes for the Italian s.r.l. The second Chapter discusses the traditional approaches to legal capital and provides evidence that such approaches prove inadequate to resolve the corporate and capitalistic questions that legal capital poses. The third Chapter draws the key argument of the dissertation: legal capital is a rule that fulfills corporate governance goals. It allocates powers and responsibilities regarding the financial structure of the firm and reaffirms the proprietary, shareholder oriented, European approach. This is a typical feature of all corporations, public stock corporations and private close corporations, and stems from limited liability. Further, the dissertation compares the creditor protection rules against the value maximization principle. A rule-based, ex ante approach appears more desirable and a potentially effective and flexible legal strategy can be found in the new legal reserve.
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GRANATO, MICHELANGELO. "NUOVE FORME DI PATRIMONIALIZZAZIONE DELLE S.R.L. E FUNZIONE DEL CAPITALE SOCIALE NELLE SOCIETA' DI CAPITALI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/11451.

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Abstract:
La tesi affronta il tema del capitale sociale e della sua funzione all’interno del sistema delle società di capitali partendo dalle innovazioni legislative che hanno interessato la disciplina della s.r.l. in Europa. Nel primo capitolo vengono dipanate alcune questioni teoriche e applicative che hanno afflitto la prima esegesi delle nuove forme di patrimonializzazione delle s.r.l. Nel secondo capitolo sono discusse le tesi tradizionali sul capitale sociale e sono esposte le ragioni per cui esse non paiono idonee a risolvere le questioni organizzative e capitalistiche poste dall’istituto. Nel terzo capitolo è esposta la tesi centrale: il capitale sociale esprime un concetto normativo che svolge una funzione di governo societario, volto a risolvere la questione organizzativo-corporativa (rapporti interorganici in materia di scelte finanziarie) e riafferma l’impostazione proprietaria degli ordinamenti continentali. Si illustra una lettura unitaria interna alla classe delle società di capitali e il collegamento con la limitazione di responsabilità. Sono esaminati gli istituti del diritto societario finalizzati ad assicurare garanzia ed efficienza, profili non sempre convergenti. Si sostiene la necessità di una rule, ex ante, ad effetto reale, rispetto ai rimedi basati sugli standard e di carattere obbligatorio, individuando un possibile strumento di composizione degli interessi in gioco nelle nuove tutele.
The dissertation deals with legal capital and its function within the system of the Italian civil code rules for corporations. These rules have been recently amended both in Italy and in other European Countries, in particular with respect to the non-stock company forms (limited liability company, Italian s.r.l.). The first Chapter addresses some theoretical and practical issues raised by the early scholarly works that have analyzed the new financing schemes for the Italian s.r.l. The second Chapter discusses the traditional approaches to legal capital and provides evidence that such approaches prove inadequate to resolve the corporate and capitalistic questions that legal capital poses. The third Chapter draws the key argument of the dissertation: legal capital is a rule that fulfills corporate governance goals. It allocates powers and responsibilities regarding the financial structure of the firm and reaffirms the proprietary, shareholder oriented, European approach. This is a typical feature of all corporations, public stock corporations and private close corporations, and stems from limited liability. Further, the dissertation compares the creditor protection rules against the value maximization principle. A rule-based, ex ante approach appears more desirable and a potentially effective and flexible legal strategy can be found in the new legal reserve.
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Sahyoun, Tarek. "Urbanisation et géographie sociale de Tripoli : capitale de Mohafazat (département) du Liban Nord." Paris 1, 1986. http://www.theses.fr/1986PA010537.

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Sahyoun, Tarek. "Urbanisation et géographie sociale de Tripoli, capitale de Mohafazat (département) du Liban Nord." Lille 3 : ANRT, 1986. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb376009554.

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Rolli, Danila <1981&gt. "Capitale sociale e sistema del valore: Il caso del pesce azzurro in Puglia." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4794/1/tesi_ph.pdf.

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Abstract:
The aim of my project is to find operational strategies for increasing the commercial exploitation of fish in Apulia region and to acquire a thorough knowledge of several important aspects of this system order to propose concrete, suitable and appropriate development tools. The plan is to analyze the impact that the socio-economic context has on blue fish systems of fishing and marketing in the various maritime regions. The sector of fishery is typified by a settled downward trend due to both communitarian policies driving towards a reduction of the fishery effort and to reduction of fishing resources. In the same time in Italy a increasing of costs (expecially fuel) and a reduction of market prices, because of the increasing of imports, are observed. Although a big part of Italian fishing fleet is to be referred to Apulia region, this dynamics are worsen, here, also because of market inefficiency and lack of integration and cooperation among fishermen. In this first part of my work I have investigated two areas that are relevant for regional fishery. On a first step I have evaluated fish amount for each kind of dealer working in each one of the two areas than, according to Porter's value chain analysis theory. Than i have applied the approach of value system to evaluate the value chains of the firm's supplier, the firm of fishery itself, and the firms distribution channels. Distribution of value has been resulted different but very unfavorable to fisherman in both investigated areas. The second step of my study has been the evaluation of the social capital value in both areas, defining the networks of fishery consistence and number of their mutual relationship. Results lay stress on a relation to an higher social capital value and a distribution of value system more profitable for fishermen.
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Rolli, Danila <1981&gt. "Capitale sociale e sistema del valore: Il caso del pesce azzurro in Puglia." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4794/.

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Abstract:
The aim of my project is to find operational strategies for increasing the commercial exploitation of fish in Apulia region and to acquire a thorough knowledge of several important aspects of this system order to propose concrete, suitable and appropriate development tools. The plan is to analyze the impact that the socio-economic context has on blue fish systems of fishing and marketing in the various maritime regions. The sector of fishery is typified by a settled downward trend due to both communitarian policies driving towards a reduction of the fishery effort and to reduction of fishing resources. In the same time in Italy a increasing of costs (expecially fuel) and a reduction of market prices, because of the increasing of imports, are observed. Although a big part of Italian fishing fleet is to be referred to Apulia region, this dynamics are worsen, here, also because of market inefficiency and lack of integration and cooperation among fishermen. In this first part of my work I have investigated two areas that are relevant for regional fishery. On a first step I have evaluated fish amount for each kind of dealer working in each one of the two areas than, according to Porter's value chain analysis theory. Than i have applied the approach of value system to evaluate the value chains of the firm's supplier, the firm of fishery itself, and the firms distribution channels. Distribution of value has been resulted different but very unfavorable to fisherman in both investigated areas. The second step of my study has been the evaluation of the social capital value in both areas, defining the networks of fishery consistence and number of their mutual relationship. Results lay stress on a relation to an higher social capital value and a distribution of value system more profitable for fishermen.
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PALA, ELENA. "BRESCIA CAPITALE DELLA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA. LOTTA POLITICA E VITA QUOTIDIANA (1943-1945)." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1296.

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Abstract:
All’origine della presente ricerca si pongono sostanzialmente due ragioni fondanti: una estrinseca ed una intrinseca. Da un lato, ha fornito una forte sollecitazione ad intraprendere uno studio ravvicinato sulla dinamica del fascismo repubblicano (1943-1945) in terra bresciana l’individuazione di almeno due fondi archivistici di assoluto rilievo: la sezione di Brescia del Tribunale militare regionale di guerra della Repubblica sociale italiana e la Commissione provinciale di Brescia dell’Alto Commissariato per le sanzioni contro il fascismo. Da un altro lato, la caratura prevalentemente fascista dei fondi archivistici individuati costituiva un forte stimolo intellettuale a mettere in cantiere una ricerca di questo tipo perché offriva la possibilità, non frequente nel panorama storiografico nazionale, di esaminare nel concreto e dall’interno la dinamica di decisivi apparati dello Stato e del partito fascista di cui è per lo più dall’esterno che si sono attuati approcci. Non per questo il punto di vista fascista ha fagocitato la nostra attenzione abbattendo la vigilanza critica e il doveroso vaglio del materiale posto alla base della nostra ricerca. Non si può sottacere, infine, il rilievo della materia posta sotto indagine. Al centro della ricerca messa in cantiere sta, infatti, il territorio bresciano che ha costituito l’epicentro dell’esperienza della Repubblica di Mussolini. Tutto ciò non ha fatto che arricchire il nostro motivo di interesse per uno studio mirato sui luoghi caldi del potere dell’ultimo fascismo.
At the origin of this research there are basically two fundamental reasons: a reason extrinsic and an intrinsic reason. On the one hand, the identification of at least two archives of absolute importance has provided a strong inducement to undertake a close study of the dynamics of the Republican Fascism (1943-1945) in the territory of Brescia. The archives are the Regional Military Tribunal of war the Italian Social Republic of Brescia and the Provincial Committee of Brescia of the Delegation of the High Commissioner for sanctions against fascism. On the other hand, the caliber of the predominantly fascist archives identified was a strong intellectual stimulus to perform a search of this type because it offered the possibility, not frequent in view of national historiography, to examine the internal dynamics of the state and the fascist party, studied mostly from the outside. However the point of view fascist has engulfed our attention and it has not broken the critical vigilance nor the duty to screen the material at the base of our research. Finally, the relief of mail matter under investigation is important because the focus of research is the area of Brescia, which has been the epicenter of the experience of the Republic of Mussolini. This has enriched the source of interest for a study focused on hot spots of the fascism of the last power.
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PALA, ELENA. "BRESCIA CAPITALE DELLA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA. LOTTA POLITICA E VITA QUOTIDIANA (1943-1945)." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1296.

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Abstract:
All’origine della presente ricerca si pongono sostanzialmente due ragioni fondanti: una estrinseca ed una intrinseca. Da un lato, ha fornito una forte sollecitazione ad intraprendere uno studio ravvicinato sulla dinamica del fascismo repubblicano (1943-1945) in terra bresciana l’individuazione di almeno due fondi archivistici di assoluto rilievo: la sezione di Brescia del Tribunale militare regionale di guerra della Repubblica sociale italiana e la Commissione provinciale di Brescia dell’Alto Commissariato per le sanzioni contro il fascismo. Da un altro lato, la caratura prevalentemente fascista dei fondi archivistici individuati costituiva un forte stimolo intellettuale a mettere in cantiere una ricerca di questo tipo perché offriva la possibilità, non frequente nel panorama storiografico nazionale, di esaminare nel concreto e dall’interno la dinamica di decisivi apparati dello Stato e del partito fascista di cui è per lo più dall’esterno che si sono attuati approcci. Non per questo il punto di vista fascista ha fagocitato la nostra attenzione abbattendo la vigilanza critica e il doveroso vaglio del materiale posto alla base della nostra ricerca. Non si può sottacere, infine, il rilievo della materia posta sotto indagine. Al centro della ricerca messa in cantiere sta, infatti, il territorio bresciano che ha costituito l’epicentro dell’esperienza della Repubblica di Mussolini. Tutto ciò non ha fatto che arricchire il nostro motivo di interesse per uno studio mirato sui luoghi caldi del potere dell’ultimo fascismo.
At the origin of this research there are basically two fundamental reasons: a reason extrinsic and an intrinsic reason. On the one hand, the identification of at least two archives of absolute importance has provided a strong inducement to undertake a close study of the dynamics of the Republican Fascism (1943-1945) in the territory of Brescia. The archives are the Regional Military Tribunal of war the Italian Social Republic of Brescia and the Provincial Committee of Brescia of the Delegation of the High Commissioner for sanctions against fascism. On the other hand, the caliber of the predominantly fascist archives identified was a strong intellectual stimulus to perform a search of this type because it offered the possibility, not frequent in view of national historiography, to examine the internal dynamics of the state and the fascist party, studied mostly from the outside. However the point of view fascist has engulfed our attention and it has not broken the critical vigilance nor the duty to screen the material at the base of our research. Finally, the relief of mail matter under investigation is important because the focus of research is the area of Brescia, which has been the epicenter of the experience of the Republic of Mussolini. This has enriched the source of interest for a study focused on hot spots of the fascism of the last power.
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Toffaloni, Fabio <1988&gt. "Le cooperative sociali e lo sviluppo economico del Mezzogiorno: un' analisi del capitale sociale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/2109.

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Abstract:
L'obiettivo del presente elaborato è di valutare se le condizioni in cui sono nate le cooperative sociali nel Mezzogiorno permettano a queste di generare capitale sociale capace di avere effetti positivi sull' economia del Sud Italia, in prospettiva di una futura convergenza con le regioni settentrionali, considerando la particolare caratteristica che contraddistingue le regioni meridionali dalle altre aree con un basso livello di sviluppo economico : la presenza di una particolare tipologia di criminalità organizzata che fa largamente uso di capitale sociale, il quale produce esternalità negative sull'intero territorio. Tale valutazione poggia sull'analisi di due filoni di ricerca che vedono intersecarsi la letteratura economica e sociologica: il primo ha come oggetto la relazione esistente tra il capitale sociale e la crescita economica, mentre il secondo analizza la capacità della cooperazione sociale di creare capitale sociale.
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Amir-Ebrahimi, Masserrat. "L'intégration socioculturelle du sud de Téhéran dans la capitale." Paris 10, 1999. http://www.theses.fr/1999PA100095.

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Abstract:
L'image de teheran depuis plusieurs decennies est celle d'une ville duale, opposant la ville occidentalisee et moderne du nord aux quartiers pauvres, traditionnels, et marginalises du sud. En premiere analyse les divisions socio spatiales de teheran semblent etre accentuee. Cette these va a l'encontre de ces idees recues et met au contraire en evidence une nouvelle dynamique qui donne a teheran une plus grande homogeneite, une identite plus coherente. Cette evolution est le resultat de changements culturels que la revolution islamique a sinon inities du moins accentues. A la mort de l'ayatollah khomeyni en 1989, la volonte de changement, de reconstruction et de rattraper le temps perdu a bouleverse l'iran et sa capitale administree par un jeune maire, gholamhossein karbachi, tres representatif de cette nouvelle classe moyenne de technocrates islamiques issus de la revolution. La nouvelle politique visait a attenuer la distance entre le nord et le sud, au moins du point de vue culturel et urbanistique, et malgre l'augmentation rapide des ecarts economiques entre riches et pauvres. L'homogeneisation est passee surtout par une politique culturelle tres active. Les centres culturels construits dans la sud ont reussi a inverser l'image culturelle du sud en organisant des programmes culturels de niveau national attirant meme la population du nord de la ville. Au niveau local, ces centres culturels ou sportifs ont accelere l'emancipation et l'emergence de nouveaux acteurs sociaux : les jeunes et les femmes jusque la tres marginalises se forgent une nouvelle identite combinant l'education, la culture internationale et la tradition islamique. L'image de teheran a la fin du xxeme siecle represente une nouvelle geographie tres differente de celle de la fin des annees 70. L'integration culturelle du sud de teheran dans la vie et l'urbanisme de la capitale attenue les segregations socio-spatiales qui caracterisent encore la ville
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Lo, Giudice Valeria. "Capitale sociale e partenariato locale: un applicazione della Social Network Analysis nella Provincia di Siracusa." Doctoral thesis, Università di Catania, 2012. http://hdl.handle.net/10761/1064.

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Abstract:
Gli studi della sociologia classica inquadrano Bourdieu e Coleman da una parte e Putnam dall altra come i promotori di due importanti modelli di relazioni generatrici di capitale sociale, rispettivamente basati su un approccio di tipo individualistico e di tipo collettivistico. Nonostante le due teorie abbiano dato spunto a linee di ricerca sociologiche contrapposte trovano un punto comune nell opinione condivisa che il capitale sociale sia una risorsa fondata sull esistenza di un qualche tipo di relazione sociale (G. Degli Antoni, 2005). Questo concetto è condiviso negli studi di analisi delle reti proposti da Mark Granovetter, che studia come gli aspetti sociali influenzano il funzionamento del sistema economico e, considera il capitale sociale come reti di rapporti interpersonali all interno dei quali circolano opportunità ed informazioni che la razionalità degli individui permetterebbe di utilizzare. Nell ottica dello sviluppo locale, tale teoria è in sintonia con le nuove politiche adottate sia a livello comunitario nazionale e regionale. Sulla base di questi studi, nel presente lavoro di tesi, viene effettuato, tramite tecniche di social network analysis, uno studio delle dimamiche di sviluppo locale del Compresorio Val d Anapo che interessa parte della provincia di Siracusa, allo scopo di individuare strumenti e momenti chiave di partenariato locale come forma di governance territoriale. La programmazione di questo Comprensorio si è manifestata operativamente attraverso esperienze interessanti che lo hanno visto protagonista nella definizione ed attuazione dei processi di crescita locali. I risultati forniscono una prima mappa delle relazioni esistenti sul territorio, che fornisce importanti indicazioni per i futuri processi di pianificazione integrata unitamente alle analisi relative alle caratteristiche del tessuto economico-sociale dell area. L analisi ha evidenziato la capacità e l interesse degli attori locali di organizzarsi in forme di Partenariato socio-economico che, rappresentando gli interessi economici e sociali dell area di riferimento, hanno svolto un ruolo chiave nella fase di programmazione delle risorse.
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ORTECA, MARIA KATIA. "Capitale sociale e innovazione nelle imprese: analisi empirica con un confronto tra Italia e UK." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/1081.

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Abstract:
Questo lavoro intende analizzare la correlazione tra innovazione delle imprese e capital sociale, misurato da indicatori classici (come la partecipazione politica e le attività nel tempo libero) e da indicatori maggiormente legati alla dimensione aziendale (come accordi e cooperazioni). L’analisi viene fatta sia per l’Italia che per il Regno Unito attraverso l’uso della Community Innovation Survey 4, la survey europea sull’innovazione e la R&S nelle imprese per i dati su innovazione e capital sociale aziendale. Inoltre vengono utilizzate l’Indagine Multiscopo 2000 per l’Italia e l’Indice di Deprivazione per l’Inghilterra come misure di capitale sociale classico. Infine viene proposta una comparazione dei risultati per i due paesi per l’analisi sul capitale sociale aziendale. Questa comparazione è riletta alla luce di più generali considerazioni sui due differenti sistemi produttivi ed economici.
This work would try to test the correlation between innovation in firms and social capital, measured by classic indicators (like political participation, leisure and activities) and more corporate indicators (like agreements and collaborations). The analysis is carried out for Italy and UK and we use the Community Innovation Survey 4, the European survey on innovation and R&D in the firms, for the data on innovation and corporate social capital. We use the Multipurpose Survey 2000 for Italy and the Index of Deprivation for England like measures of classic social capital. We further try a comparison of the results between the two countries for the analysis on corporate social capital. This comparison is finally referred to more general issues like the two different productive and economic systems.
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ORTECA, MARIA KATIA. "Capitale sociale e innovazione nelle imprese: analisi empirica con un confronto tra Italia e UK." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/1081.

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Abstract:
Questo lavoro intende analizzare la correlazione tra innovazione delle imprese e capital sociale, misurato da indicatori classici (come la partecipazione politica e le attività nel tempo libero) e da indicatori maggiormente legati alla dimensione aziendale (come accordi e cooperazioni). L’analisi viene fatta sia per l’Italia che per il Regno Unito attraverso l’uso della Community Innovation Survey 4, la survey europea sull’innovazione e la R&S nelle imprese per i dati su innovazione e capital sociale aziendale. Inoltre vengono utilizzate l’Indagine Multiscopo 2000 per l’Italia e l’Indice di Deprivazione per l’Inghilterra come misure di capitale sociale classico. Infine viene proposta una comparazione dei risultati per i due paesi per l’analisi sul capitale sociale aziendale. Questa comparazione è riletta alla luce di più generali considerazioni sui due differenti sistemi produttivi ed economici.
This work would try to test the correlation between innovation in firms and social capital, measured by classic indicators (like political participation, leisure and activities) and more corporate indicators (like agreements and collaborations). The analysis is carried out for Italy and UK and we use the Community Innovation Survey 4, the European survey on innovation and R&D in the firms, for the data on innovation and corporate social capital. We use the Multipurpose Survey 2000 for Italy and the Index of Deprivation for England like measures of classic social capital. We further try a comparison of the results between the two countries for the analysis on corporate social capital. This comparison is finally referred to more general issues like the two different productive and economic systems.
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Bellettato, Cecilia <1984&gt. "Dallo spreco alimentare alla creazione di capitale sociale. Definizione di strumenti metodologici per la valutazione dell'impatto sociale dei progetti di recupero alimentare." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/7155/1/Bellettato_Cecilia_tesi.pdf.

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Abstract:
Ogni anno in Europa milioni di tonnellate di cibo vengono gettate via. Una stima pubblicata dalla Commissione europea afferma che, nei 27 Stati membri, 89 milioni di tonnellate di cibo, o di 179 kg pro capite, vengono scartati. Lo spreco si verifica lungo tutta la catena di agro alimentare; la riduzione dei rifiuti alimentari è diventata una delle priorità dell'agenda europea. La ricerca si concentra su un caso studio, Last Minute Market, un progetto di recupero di sprechi alimentari. L'impatto di questo progetto dal punto di vista economico e ambientale è già stato calcolato. Quello che verrà analizzato è l'impatto di questa iniziativa sulla comunità e in particolare sul capitale sociale, definito come "l'insieme di norme e reti che consentono l'azione collettiva". Obiettivo del presente lavoro è, quindi, quello di eseguire, attraverso la somministrazione di un questionario a diversi stakeholder del progetto, un’analisi confrontabile con quella del 2009 e di verificare a distanza di cinque anni, se l'iniziativa Last Minute Market abbia prodotto una crescita di capitale sociale nella comunità interessata da questa iniziativa. Per riassumere l’influenza del progetto sul capitale sociale in un indice sintetico, viene calcolato quello che verrà chiamato indice di "affidabilità del progetto" (definito in statistica, la "capacità di un prodotto, un sistema o un servizio di fornire le prestazioni richieste, per un certo periodo di tempo in condizioni predeterminate").
Every year in Europe million tons of food are thrown away. An estimation published by the European Commission states that, in the 27 Member States, 89 million tons of food, or 179 kg per capita, are discarded. Waste occurs all along food supply chain; reducing food waste has thus become one of the priorities on the European agenda. The research focuses on a case study, Last Minute Market, a project of recovery of food waste. The impact of this project from an economical and environmental point of view has already been calculated. What is going to be analyzed is the impact of this initiative on the community and specifically on social capital, defined as "the set of norms and networks that enable collective action". The objective of the work is to carry out an analysis on social capital dimensions through interviews to the different stakeholders involved in Last Minute Market project. The results of the analysis will be compared to the results of an analysis made in 2009 on the same project in order to check if it has produced a growth on social capital dimensions. Than, in order to summarize the influence of the project on social capital in a synthetic index, is calculated what we can called the index of “reliability of the project” (defined in statistics, the “ability of a product, a system or a service to provide the performance required, for a certain period of time under predetermined conditions”).
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Bellettato, Cecilia <1984&gt. "Dallo spreco alimentare alla creazione di capitale sociale. Definizione di strumenti metodologici per la valutazione dell'impatto sociale dei progetti di recupero alimentare." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/7155/.

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Abstract:
Ogni anno in Europa milioni di tonnellate di cibo vengono gettate via. Una stima pubblicata dalla Commissione europea afferma che, nei 27 Stati membri, 89 milioni di tonnellate di cibo, o di 179 kg pro capite, vengono scartati. Lo spreco si verifica lungo tutta la catena di agro alimentare; la riduzione dei rifiuti alimentari è diventata una delle priorità dell'agenda europea. La ricerca si concentra su un caso studio, Last Minute Market, un progetto di recupero di sprechi alimentari. L'impatto di questo progetto dal punto di vista economico e ambientale è già stato calcolato. Quello che verrà analizzato è l'impatto di questa iniziativa sulla comunità e in particolare sul capitale sociale, definito come "l'insieme di norme e reti che consentono l'azione collettiva". Obiettivo del presente lavoro è, quindi, quello di eseguire, attraverso la somministrazione di un questionario a diversi stakeholder del progetto, un’analisi confrontabile con quella del 2009 e di verificare a distanza di cinque anni, se l'iniziativa Last Minute Market abbia prodotto una crescita di capitale sociale nella comunità interessata da questa iniziativa. Per riassumere l’influenza del progetto sul capitale sociale in un indice sintetico, viene calcolato quello che verrà chiamato indice di "affidabilità del progetto" (definito in statistica, la "capacità di un prodotto, un sistema o un servizio di fornire le prestazioni richieste, per un certo periodo di tempo in condizioni predeterminate").
Every year in Europe million tons of food are thrown away. An estimation published by the European Commission states that, in the 27 Member States, 89 million tons of food, or 179 kg per capita, are discarded. Waste occurs all along food supply chain; reducing food waste has thus become one of the priorities on the European agenda. The research focuses on a case study, Last Minute Market, a project of recovery of food waste. The impact of this project from an economical and environmental point of view has already been calculated. What is going to be analyzed is the impact of this initiative on the community and specifically on social capital, defined as "the set of norms and networks that enable collective action". The objective of the work is to carry out an analysis on social capital dimensions through interviews to the different stakeholders involved in Last Minute Market project. The results of the analysis will be compared to the results of an analysis made in 2009 on the same project in order to check if it has produced a growth on social capital dimensions. Than, in order to summarize the influence of the project on social capital in a synthetic index, is calculated what we can called the index of “reliability of the project” (defined in statistics, the “ability of a product, a system or a service to provide the performance required, for a certain period of time under predetermined conditions”).
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POZZOLI, ELISA SERENA. "Capitale sociale e sviluppo locale : un legame possibile : riflessioni a partire da due situazioni di riferimento." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2003. http://hdl.handle.net/11578/278461.

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Corsini, Anna. "Influenza del capitale sociale sulla performance economica aziendale. Applicazione alla supply network del Grana Padano DOP." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2012. http://hdl.handle.net/11577/3422450.

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Abstract:
Grana Padano cheese is one of the most important Italian product with a denomination of origin (PDO) and it has a great relevance on the national dairy sector: about a quarter of the total amount of milk produced in Italy is used to obtain Grana Padano PDO cheese. This product has a widespread consumption both in Italy and worldwide. The degree of penetration in households’ consumption is very high: more than 90% of Italian households regularly consume Grana Padano PDO cheese. For the above reason, Grana Padano is a very peculiar PDO products and it can be considered as a mass market good rather than niche one. In fact, as most basic food products, it reaches final consumers mainly through super and ipermarkets, rather than through specialised channels. The aim of the current study is to explore the relationships between producers/ripeners and retailers of Grana Padano PDO cheese in a context of supply network (Harland, 1996) rather than supply chain, trying to fill out a lack found in this research topic. Social network analysis will be used to measure social capital correlated with actors that make up the network considered and finally to test the hypothesis that social capital is correlated to economic performance of firms involved in Grana Padano PDO supply network
Il formaggio Grana Padano DOP è uno dei più importanti prodotti italiani a denominazione di origine e riveste una grande rilevanza nel settore lattiero-caseario nazionale: circa un quarto del latte italiano viene destinato alla trasformazione in Grana Padano DOP il quale ha un consumo ampiamente diffuso sia in Italia che all’estero. Il grado di penetrazione nei consumi domestici di Grana Padano DOP è molto elevato: più del 90% delle famiglie italiane consuma regolarmente questo formaggio. Per tale regione, esso può essere considerato un prodotto davvero peculiare in quanto riconosciuto di “nicchia” per caratteristiche, ma considerabile prodotto “di massa” per le modalità con cui raggiunge il consumo finale: infatti, come avviene per la maggior parte dei prodotti “generici”, raggiunge il consumatore finale principalmente attraverso ipermercati e supermercati (grande distribuzione) piuttosto che attraverso canali di vendita specializzati. L’obiettivo del presente studio è pertanto quello di esplorare le relazioni esistenti tra produttori/stagionatori (grossisti) e dettaglianti di Grana Padano DOP (con particolare riferimento in questo caso alla grande distribuzione organizzata), cercando altresì di colmare una lacuna nelle ricerche in questo campo. Lo studio partirà da un punto di vista originale in quanto verrà condotto considerando un contesto di supply network (Harland, 1996), piuttosto che di supply chain. Ci si servirà dei principi teorici e metodologici della Social network analysis per calcolare il “capitale” sociale detenuto dalle aziende facenti parte del network considerato, testando infine l’ipotesi che il capitale sociale sia correlato con il risultato economico aziendale, definito dal fatturato delle stesse aziende
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GLASSIER, LOUISE YSOLT. "RICHIEDENTI ASILO E RIFUGIATI A MILANO: LE VIE DELL'ACCOGLIENZA E LA RICOSTRUZIONE DEL CAPITALE SOCIALE INDIVIDUALE." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2013. http://hdl.handle.net/2434/219171.

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Abstract:
The refugees are one of the most uncomfortable issue for nation states related to the international migrations. While for economic immigrants is possible to oppose restrictions entrance through the introduction of strict selection criteria, the movement of refugees and asylum seekers can not be programmed and hindered. The States of the rich part of the world, to continue to be considered democratic societies, must to declare themselves ready to welcome asylum seekers and refugees who come knocking at their doors. The Italian legislation, with its extreme complexity, and the treatment of welcome reserved for asylum seekers are the expressions of the contradiction between the need of social inclusion for refugees and laws on asylum increasingly restrictive. This thesis is part of the current of studies aimed to investigate the ways of refugees integration into host societies. The research approach is an analysis of the process of refugees social capital building from a micro perspective of the individual relationships. A study of the peculiar Italian situation which aims to investigate a presence, that of refugees, relatively recent and not yet organized on the territory. The research focuses on the effects of three different factors on this process : the refugees welcome system, the legal iter of seeking asylum and the refugees ethnic community. The study focuses on the specific context of the city of Milan. Milan has been chosen for the variety of its social context and the presence of different ethnic communities of refugees on its territory. The Italian welcome system for refugees is articulated in various types of structures ranging from simple dormitory to structured projects of social inclusion. The different modes of welcome can affect not only the characteristics of the individual social capital but also the opportunities to create a useful capital for a positive socio-economic inclusion. Ethnic communities have different internal relational dynamics dictated by cultural factors, structural characteristics and the historicity of the settlement. These characteristics may have an effect on the creation of different types of bonding and bridging social capital. At last the legal iter of seeking asylum negatively influences the ability to create social capital because makes difficult to take advantage of the resources and opportunities available through social networks. In conclusion the Italian asylum system doesn't provides the necessary tools to achieve autonomy. The current condition of the asylum system creates individuals who continue to be dependent on the welfare system, even when they exit from the welcome structure, without being able to become independent. The refugees usually trying to survive using the few social networks that they create through ethnic communities or within the welcome system.
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Fini, Roberto <1953&gt. "If you think education is expensive, try ignorance: produzione, distribuzione e manutenzione del capitale umano." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2010. http://hdl.handle.net/10579/1022.

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Abstract:
L’investimento in educazione di ciascuna persona rappresenta un investimento in capitale umano che gli permette di apportare il suo personale contributo allo sviluppo della società. Di consequenza, l’educazione di una popolazione è una determinante cruciale della capacità di un’economia di combinare una crescita robusta con salari elevati, una disoccupazione bassa con una forte coesione sociale. Risulta dunque cruciale garantire un’educazione di qualità ed di alto livello per l’insieme della popolazione, e di assicurare a questo scopo un investimento educativo appropriato ed un uso efficace delle risorse educative disponibili. Nell’ambiente competitivo e dinamico delle moderne economie della conoscenza, le politiche educative occupano un posto centrale e, se ben congegnate, possono occupare uno spazio tradizionalmente occupato dall’investimento fisico o dalle politiche di protezione sociale. L’analisi delle determinanti e delle conseguenze socio-economiche dell’educazione rappresenta il campo d’indagine dell’economia dell’istruzione. Gli economisti dell’istruzione studiano gli effetti dei livelli di istruzione sui salari, l’impiego, la crescita economica e l’uguaglianza sociale.. Essi cercano di indagare l’impatto dell’istruzione sulla capacità di una società di creare sapere per la ricerca, la creazione di imprese e l’innovazione. Essi misurano i legami fra la qualità dell’istruzione e diversi aspetti quali l’origine sociale, i bilanci delle scuole e le caratteristiche istituzionali del sistema educativo, utilizzando a questo scopo inchieste o dati sperimentali al fine di stimare l’efficacia degli interventi delle politiche educative.. Inoltre, si interessano del funzionamento pubblico e privato differenziandolo per i diversi livelli educativi e confrontano i benefici con i costi. Essi esplorano anche le possibilità e i limiti che il mercato e gli incentivi istituzionali possono in generale avere nella gestione efficace di risorse limitate dedicate all’apprendimento lungo tutto l’arco della vita. Le conoscenze generate dalle indagini in economia dell’istruzione possono dunque rappresentare un aiuto per i governi nella ricerca dell’ottimizzazione delle politiche attraverso una scelta meditata e al tempo stesso contribuiscono ad ottenere l’obiettivo di una crescita sostenuta ed equilibrata in grado di interessare il complesso della popolazione.
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Panebianco, Daria <1981&gt. "Social network e capitale sociale degli ex-ospiti di Comunita' Liberta': Drug free e ricaduti a confronto." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6448/1/PANEBIANCO_DARIA_TESI.pdf.

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Abstract:
L'indagine condotta, avvalendosi del paradigma della social network analysis, offre una descrizione delle reti di supporto personale e del capitale sociale di un campione di 80 italiani ex post un trattamento terapeutico residenziale di lungo termine per problemi di tossicodipendenza. Dopo aver identificato i profili delle reti di supporto sociale degli intervistati, si è proceduto, in primis, alla misurazione e comparazione delle ego-centered support networks tra soggetti drug free e ricaduti e, successivamente, all'investigazione delle caratteristiche delle reti e delle forme di capitale sociale – closure e brokerage – che contribuiscono al mantenimento dell'astinenza o al rischio di ricaduta nel post-trattamento. Fattori soggettivi, come la discriminazione pubblica percepita e l'attitudine al lavoro, sono stati inoltre esplorati al fine di investigare la loro correlazione con la condotta di reiterazione nell'uso di sostanze. Dai risultati dello studio emerge che un più basso rischio di ricaduta è positivamente associato ad una maggiore attitudine al lavoro, ad una minore percezione di discriminazione da parte della società, all'avere membri di supporto con un più alto status socio-economico e che mobilitano risorse reputazionali e, infine, all'avere reti più eterogenee nell'occupazione e caratterizzate da più elevati livelli di reciprocità. Inoltre, il capitale sociale di tipo brokerage contribuisce al mantenimento dell'astinenza in quanto garantisce l'accesso del soggetto ad informazioni meno omogenee e la sua esposizione a opportunità più numerose e differenziate. I risultati dello studio, pertanto, dimostrano l'importante ruolo delle personal support networks nel prevenire o ridurre il rischio di ricaduta nel post-trattamento, in linea con precedenti ricerche che suggeriscono la loro incorporazione nei programmi terapeutici per tossicodipendenti.
The current study provides a descriptive overview of features of the personal support networks of Italian drug users after a long-term residential therapeutic treatment. I measured ego-centered networks in a sample of 80 treated addicts, and investigated which characteristics of support networks (network structural features, relational properties, types of resources mobilized) are related to post-treatment substance use. Furthermore, I explored the role of social capital in terms of the advantages due to ego's location in the structure of relationships as an opportunity to reach more and diverse benefits protective against drug abuse. The results show that a lower risk of relapse is positively associated with having network members with higher socio-economic status, who supply reputational resources, have greater occupational heterogeneity, and reciprocate support. Social capital as a function of “brokerage opportunity” contributes to maintaining abstinence through enhanced access to information in less homogeneous personal networks and exposure of treated drug users to greater creative ideas and chances. Implications for designing and implementing more effective post-treatment relapse prevention programs are discussed.
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Panebianco, Daria <1981&gt. "Social network e capitale sociale degli ex-ospiti di Comunita' Liberta': Drug free e ricaduti a confronto." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6448/.

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Abstract:
L'indagine condotta, avvalendosi del paradigma della social network analysis, offre una descrizione delle reti di supporto personale e del capitale sociale di un campione di 80 italiani ex post un trattamento terapeutico residenziale di lungo termine per problemi di tossicodipendenza. Dopo aver identificato i profili delle reti di supporto sociale degli intervistati, si è proceduto, in primis, alla misurazione e comparazione delle ego-centered support networks tra soggetti drug free e ricaduti e, successivamente, all'investigazione delle caratteristiche delle reti e delle forme di capitale sociale – closure e brokerage – che contribuiscono al mantenimento dell'astinenza o al rischio di ricaduta nel post-trattamento. Fattori soggettivi, come la discriminazione pubblica percepita e l'attitudine al lavoro, sono stati inoltre esplorati al fine di investigare la loro correlazione con la condotta di reiterazione nell'uso di sostanze. Dai risultati dello studio emerge che un più basso rischio di ricaduta è positivamente associato ad una maggiore attitudine al lavoro, ad una minore percezione di discriminazione da parte della società, all'avere membri di supporto con un più alto status socio-economico e che mobilitano risorse reputazionali e, infine, all'avere reti più eterogenee nell'occupazione e caratterizzate da più elevati livelli di reciprocità. Inoltre, il capitale sociale di tipo brokerage contribuisce al mantenimento dell'astinenza in quanto garantisce l'accesso del soggetto ad informazioni meno omogenee e la sua esposizione a opportunità più numerose e differenziate. I risultati dello studio, pertanto, dimostrano l'importante ruolo delle personal support networks nel prevenire o ridurre il rischio di ricaduta nel post-trattamento, in linea con precedenti ricerche che suggeriscono la loro incorporazione nei programmi terapeutici per tossicodipendenti.
The current study provides a descriptive overview of features of the personal support networks of Italian drug users after a long-term residential therapeutic treatment. I measured ego-centered networks in a sample of 80 treated addicts, and investigated which characteristics of support networks (network structural features, relational properties, types of resources mobilized) are related to post-treatment substance use. Furthermore, I explored the role of social capital in terms of the advantages due to ego's location in the structure of relationships as an opportunity to reach more and diverse benefits protective against drug abuse. The results show that a lower risk of relapse is positively associated with having network members with higher socio-economic status, who supply reputational resources, have greater occupational heterogeneity, and reciprocate support. Social capital as a function of “brokerage opportunity” contributes to maintaining abstinence through enhanced access to information in less homogeneous personal networks and exposure of treated drug users to greater creative ideas and chances. Implications for designing and implementing more effective post-treatment relapse prevention programs are discussed.
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Andrianova, Anna. "La participation sociale dans les résidences privées pour aînés : perceptions et expériences des résidents." Master's thesis, Université Laval, 2017. http://hdl.handle.net/20.500.11794/28034.

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Abstract:
Le contexte de vieillissement de la population invite à étudier plus attentivement les résidences privées pour aînés, notamment sous l’angle du lien social. En effet, après leur emménagement en résidence, plusieurs aînés veulent continuer de se sentir utiles et participer activement à la société. Cette recherche qualitative a pour objectif d’explorer et de mieux comprendre les perceptions et les expériences d’aînés vivant dans une résidence privée par rapport à leur participation sociale. Nous cherchons à voir si les résidences privées pour personnes âgées encouragent la réalisation des habitudes de vie des résidents, particulièrement en ce qui concerne leur vie sociale. Ces derniers se voient-ils comme participant activement à la vie de leur milieu ? Participent-ils aux activités de loisir à l’intérieur et à l’extérieur de la résidence ? Onze entrevues individuelles semi-dirigées ont été menées auprès de résidents de résidences privées pour aînés se trouvant dans la région de la Capitale-Nationale. Les données ont été traitées grâce au logiciel NVivo11 et analysées à l’aide d’une méthode d’analyse de contenu. Le Modèle de développement humain – Processus de production du handicap 2 a guidé l’analyse des données recueillies. Les résultats permettent de mieux connaître la biographie participative des personnes interrogées et d’identifier les facteurs qui peuvent influencer leur participation sociale. Sur le plan personnel, les facteurs ayant le plus d’importance sont l’utilisation de stratégies de socialisation satisfaisantes, l’implication dans le milieu, notamment par le biais du bénévolat, ainsi que l’absence de problèmes de santé contraignants. Sur le plan environnemental, les facteurs apparaissant comme centraux sont la proximité géographique avec l’entourage, une offre variée d’activités et la stabilité du personnel. Des recommandations sont formulées au sujet de stratégies d’intervention et de pistes de recherche donnant suite aux constats faits, dans la perspective de mieux soutenir la participation sociale en résidence privée pour aînés. Mots-clés : étude qualitative, participation sociale, résidence privée pour aînés, aînés, vieillissement, habitudes de vie, relations interpersonnelles, vie sociale, activités de loisir.
The current context of an aging population calls for more careful consideration of retirement homes, particularly in terms of social ties. After moving to a retirement home, many seniors want to continue to feel useful and to actively participate in society. The purpose of this qualitative research is to explore and better understand the perceptions and experiences of seniors living in retirement homes with respect to their social participation. We are looking at whether retirement homes encourage the accomplishment of life habits, if seniors are seen as active participants in the life of their community and whether they participate in leisure activities both inside and outside the retirement home. Eleven individual, semi-directed interviews were conducted with residents of retirement homes in the Capitale-Nationale region. The data was processed using the NVivo11 software and analyzed using a content analysis method. The Human Development Model - Disability Creation Process 2 guided the analysis of the data collected. The results provide a better understanding of the participatory biography of the participants in the study and identify the factors that may influence their social participation. In terms of results, our study identified several factors relating to personal life and the retirement home environment that influenced the social participation of residents. Regarding seniors’ personal lives, the most important factors are the use of satisfactory coping strategies, involvement in the community through volunteering or work, and the absence of health problems. From an environmental point of view, the main factors are geographical proximity to seniors’ support network, a varied range of activities and staff stability. The discussion provides answers to the research questions. Recommendations are made for intervention strategies and future research that would address the issues generated from this study. Keyword : qualitative research, social participation, retirement home, seniors, aging, life habits, social relationships, social life, leisure activities.
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Martin-Roy, Sarah. "Les phénomènes d'influence sur les conditions de travail dans les entreprises d'économie sociale." Thesis, Université Laval, 2009. http://www.theses.ulaval.ca/2009/26458/26458.pdf.

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Theurot, Jacky. "La société d'une ville comtoise, capitale des ducs Valois : Dôle de 1369 à 1493." Dijon, 1997. http://www.theses.fr/1997DIJOL005.

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Abstract:
Née d'un château comtal vers l'an 1000, Dôle obtint ses franchises en 1274. Elle suivit alors le sort du comte, cédé par Otton IV au roi Philippe le Bel, pour son fils. Si, comme tout l'occident, la peste et la guerre la meurtrirent, l'accession au comte de Marguerite de France, en 1361, et le mariage de sa nièce avec Philippe le Hardi, en 1369, en réorientèrent le destin. Alors que la province se réorganise Dôle devient le centre de l'importante trésorerie du bailliage d'aval, et le parlement s'y réunit régulièrement dès 1377. Philippe le Hardi et plus encore Philippe le Bon, en firent la capitale de la comté : en 1422 la ville est le centre d'un nouveau bailliage, puis en 1423 le siège de l'université des deux bourgognes. Alors s'y constitue une élite urbaine autour des hommes de loi et des hommes de finance, dont les plus éminents sont issus des familles Vurry, Carondelet, Basan, Chassey, Toubin, et quelques autres. Les chantiers urbains d'initiative princières - halles, boucherie, bâtiment du parlement - révèlent le monde de l'artisanat, tandis que les grands marchands (Fremy, Gyot, Du Champ. . . ), amodiataires des revenus seigneuriaux (tabellionage, prévôté, moulins et fours, péage, boucherie. . . ), acteurs du commerce, constituent avec les hommes de loi un groupe ascendant, acquérant noblesse et seigneuries. Le chapitre de Notre-Dame, fond2 par le prince en 1304, domine la familiarité des prêtres, et anime la seule paroisse de la ville; tandis que le couvent des cordeliers, dans le sillage de Sainte Colette, joue un rôle actif au sein de l'observance. Assiégée et saccagée par les armées de Louis XI en mai 1479, Dôle parvint sous Charles VIII, grâce à son corps de ville aide par Guillaume de Rochefort, à recouvrer sa fonction de capitale. La reconstruction était en bonne voie lors de la conclusion du traite de Senlis, en 1493
Born from the castle of an earl circa 1000, Dôle obtained her liberties in 1274. She had then the fate of the county, granted by Otton IV to Philip the fair for his son. If as well as in the whole western Europe, she suffered from plague and war, both the coming to the county of marguerite of France in 1361, and her niece's wedding to Philip the bold in 1369, altered her fate. As the province got organized, dole became the heart of an important treasury and the parliament convened there on regular sessions from 1377 on. Philip the bold and even more Philip the good, turned it into the main town of the county, in 1422 the town was the center of a new bailiwick, then in 1423 the seat where there was the university of both burgundies. Then an urban elite formed around lawyers and financial men of whom the best known were from the families Vurry, Carondelet, Basan, Chassey, Toubin, and some others. The urban sites issuing from the prince's wille - halls, butchers' hall, parliament house let appear the world of handicraft, whereas the huge merchants (Fremy, Gyot, Du Champ. . . ), tax-farmers of bannal revenues (scrivening, provostship, mills, bake-houses, toll, butcher's hall. . . ), trade's actors, made up together with lawyers a merging group acquiring nobility and seigneuries. The chapter of Notre-Dame, established by the prince in 1304, ruled over the community of priests, and animated the only parish of the town, whereas the Franciscan friars' convent, in the track of St Colette, played a big part in the bosom of observance. Besieged and sacked by louis xi armies, in may 1479, Dôle achieved under Charles VIII, by the action of her town council, supported by Guillaume of Rochefort, the status of a chief town. Her rebuilding was well under way, when the Senlis treaty was signed in 1493
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VISCHI, ALESSANDRA. "RIFLESSIONE PEDAGOGICA E RESPONSABILITA' SOCIALE D'IMPRESA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2009. http://hdl.handle.net/10280/515.

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Abstract:
La promozione del capitale umano e la salvaguardia del creato rappresentano compiti fondamentali per la formazione della civiltà nel tempo futuro. La pervasività delle trasformazioni in atto su scala planetaria sollecita la pedagogia ad individuare e interpretare ciò che è essenziale, per promuovere una progettualità educativa assiologicamente e teleologicamente connotata. L’impresa socialmente responsabile è chiamata oggi a coniugare tutela dei diritti e libertà di mercato, soddisfazione delle attese degli stakeholder e performance economica, promozione del bene comune e tutela dell’ambiente. Lo studio, con un intento esplorativo, avvalora la responsabilità sociale d’impresa riconoscendone criticamente le potenziali implicazioni etico-educative; pone a tema la rilevanza del concetto di responsabilità nel discorso pedagogico e individua una stretta connessione tra la formazione delle risorse umane e l’impresa della sostenibilità. Nell’alveo della pedagogia sociale, l’espressione “pedagogia della responsabilità sociale” identifica un ambito del discorso che pone a tema la responsabilità sociale d’impresa, ne considera la pluralità delle forme euristiche e i significati attribuiti alle forme applicative; può concorrere allo sviluppo del confronto tra saperi disciplinari diversi e al rafforzamento della presenza della pedagogia nel dibattito socio-culturale e politico-economico attuale; un orientamento riflessivo di carattere fondamentale ovvero un’articolazione teoretica della formazione che considera in modo critico l’ambiente del lavoro e dell’impresa, con riferimento alle pratiche di responsabilità sociale; una prospettiva euristica connessa con l’analisi delle best practice e la progettazione di ambienti e scenari per lo sviluppo del capitale umano nel quadro di una convivenza democratica.
The promotion of human capital and the protection of creation are key tasks for the pedagogy of civilization in the future. The pervasiveness of global changes urges pedagogy to identify and interpret what is essential to promote an axiological and teleological educational project. Today the socially responsible company is called to combine rights protection and market freedom, meeting stakeholders’ expectations and economic performance, promoting common good and environmental protection. This study, with an exploratory intent, supports social responsibility of businesses recognizing its ethical and educational implications, analyses the relevance of the concept of responsibility and identifies a close link between the training of human resources and the enterprise of sustainability. The term "pedagogy of social responsibility" identifies an area of discourse that considers Corporate Social Responsibility and the diversity of heuristic forms and meanings given to application. It can contribute to develop comparison between different disciplinary knowledge and to strengthen the presence of pedagogy in current debate; a reflective direction that considers work and enterprise in a critical way, with reference to practices of social responsibility; a heuristic perspective connected with the analysis of best practices and the design of environment and scenarios for the development of human capital as part of a democratic coexistence.
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VISCHI, ALESSANDRA. "RIFLESSIONE PEDAGOGICA E RESPONSABILITA' SOCIALE D'IMPRESA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2009. http://hdl.handle.net/10280/515.

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Abstract:
La promozione del capitale umano e la salvaguardia del creato rappresentano compiti fondamentali per la formazione della civiltà nel tempo futuro. La pervasività delle trasformazioni in atto su scala planetaria sollecita la pedagogia ad individuare e interpretare ciò che è essenziale, per promuovere una progettualità educativa assiologicamente e teleologicamente connotata. L’impresa socialmente responsabile è chiamata oggi a coniugare tutela dei diritti e libertà di mercato, soddisfazione delle attese degli stakeholder e performance economica, promozione del bene comune e tutela dell’ambiente. Lo studio, con un intento esplorativo, avvalora la responsabilità sociale d’impresa riconoscendone criticamente le potenziali implicazioni etico-educative; pone a tema la rilevanza del concetto di responsabilità nel discorso pedagogico e individua una stretta connessione tra la formazione delle risorse umane e l’impresa della sostenibilità. Nell’alveo della pedagogia sociale, l’espressione “pedagogia della responsabilità sociale” identifica un ambito del discorso che pone a tema la responsabilità sociale d’impresa, ne considera la pluralità delle forme euristiche e i significati attribuiti alle forme applicative; può concorrere allo sviluppo del confronto tra saperi disciplinari diversi e al rafforzamento della presenza della pedagogia nel dibattito socio-culturale e politico-economico attuale; un orientamento riflessivo di carattere fondamentale ovvero un’articolazione teoretica della formazione che considera in modo critico l’ambiente del lavoro e dell’impresa, con riferimento alle pratiche di responsabilità sociale; una prospettiva euristica connessa con l’analisi delle best practice e la progettazione di ambienti e scenari per lo sviluppo del capitale umano nel quadro di una convivenza democratica.
The promotion of human capital and the protection of creation are key tasks for the pedagogy of civilization in the future. The pervasiveness of global changes urges pedagogy to identify and interpret what is essential to promote an axiological and teleological educational project. Today the socially responsible company is called to combine rights protection and market freedom, meeting stakeholders’ expectations and economic performance, promoting common good and environmental protection. This study, with an exploratory intent, supports social responsibility of businesses recognizing its ethical and educational implications, analyses the relevance of the concept of responsibility and identifies a close link between the training of human resources and the enterprise of sustainability. The term "pedagogy of social responsibility" identifies an area of discourse that considers Corporate Social Responsibility and the diversity of heuristic forms and meanings given to application. It can contribute to develop comparison between different disciplinary knowledge and to strengthen the presence of pedagogy in current debate; a reflective direction that considers work and enterprise in a critical way, with reference to practices of social responsibility; a heuristic perspective connected with the analysis of best practices and the design of environment and scenarios for the development of human capital as part of a democratic coexistence.
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CHIODI, Simonetta. "La gestione dei rischi nei Paesi in via di sviluppo: il ruolo del capitale sociale e della microfinanza." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2014. http://hdl.handle.net/10446/30374.

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Abstract:
Developing countries are characterized by vulnerability: instable, social, economic, political and environmental conditions, expose these countries to several risks. Among them, natural shocks are very significant, since the agricultural activity is often the most important one and it is mainly rain-fed. The population in developing countries has its own strategies to face, adapt to and mitigate exposure to natural risks, based on traditional tools, coming from long experiences, and help received from government and international institutions. Poor families living in rural areas, however, don’t have adequate assets to absorb natural shocks and they risk to fall into poverty trap. So, local social capital is considered a form of insurance against climatic risks, because the networks of relations among families and groups can help to prevent and afford natural shocks. Social capital is defined by relations and interactions among individuals, families, groups, and can assume different forms, can be regulated or informal. Another possible strategy to mitigate risk exposure is access to microfinance, i.e. the financial system alternative and parallel to traditional banking which offers financial services (credit, savings, money transfer) to people usually excluded from the traditional banking system, for lack of the requested features. This research aims to analyze the presence social capital in three rural Ethiopian villages, in terms of relations among families and participation to groups, trust among villagers and group members, and circulation of information. A focus is devoted to the analysis of willingness to buy microinsurance products. Finally, a model analyzing the relation between variation in consumption and social capital is developed, to understand if consumption smoothing can be positively influenced by social capital.
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FEDELI, VALERIA. "Geografie del locale : un percorso tra capitale sociale e istituzioni alla ricerca di nuovi statuti pubblici del territorio." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 1999. http://hdl.handle.net/11578/278451.

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