Academic literature on the topic 'Fiducia e capitale sociale'

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Journal articles on the topic "Fiducia e capitale sociale"

1

Anderlini, Fausto, and Licia Nardi. "Capitale sociale, fiducia e cultura politica: una verifica empirica." DEMOCRAZIA E DIRITTO, no. 3 (November 2010): 107–31. http://dx.doi.org/10.3280/ded2009-003006.

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2

Lissowska, Maria. "Approaches, Hopes and Reality in Transition Economies." QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no. 4 (December 2010): 7–32. http://dx.doi.org/10.3280/qu2010-004001.

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Abstract:
Sono passati poco piů di venti anni dalla caduta del Muro di Berlino. La transizione dall'economia pianificata all'economia di mercato avrebbe dovuto portare sia democrazia che sviluppo economico nei Paesi ex comunisti. Tuttavia, molte economie in transizione non hanno ancora raggiunto ne un piů alto livello di ricchezza economica ne un maggiore sviluppo democratico, mentre si osservano fondamentali differenze nei sentieri di transizione di quei Paesi. La relativa migliore posizione nella transizione della maggior parte dei Paesi dell'Europa Centro Orientale rispetto alle Repubbliche ex Sovietiche, sia in termini economici che politici, puň essere spiegata sulla base dei diversi livelli di capitale sociale, fiducia, coinvolgimento della societŕ civile, performance del mercato del lavoro, e dall'emergenza di una classe media che ha portato migliori livelli di democrazia e poi di sviluppo.
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3

Lucantoni, Davide. "Covid-19 e comunicazione istituzionale e mediatica." PRISMA Economia - Società - Lavoro, no. 1 (August 2021): 43–58. http://dx.doi.org/10.3280/pri2020-001004.

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Abstract:
L'articolo descrive i risultati di un'indagine condotta nell'area medio-adriatica durante la prima ondata della pandemia, sulle condizioni di vita della popolazione nel periodo di quarantena, raccogliendo informazioni sulle aspettative future del campione alla luce delle trasformazioni sociali portate dalla pandemia. Inoltre, viene fornito un quadro interpretativo in merito all'impatto che la compenetrazio-ne tra comunicazione politica e scientifica, all'interno delle dinamiche e dei mec-canismi narrativi dei diversi media, ha avuto sui comportamenti sociali e sulle formazioni identitarie in un contesto pandemico che mina la sicurezza ontologica degli individui. Infine, i dati relativi alle percezioni del campione sulla comunica-zione politica e scientifica vengono analizzati alla luce del fenomeno dell'infodemia, in particolare rispetto alle trasformazioni dell'agire comunicativo imposte dalla transizione digitale forzata del Paese. I risultati hanno mostrato che la fiducia nella credibilità e nelle fonti scientifiche è giudicata principalmente come sufficiente, anche se una parte non residuale del campione tende a dubitarne o a credere che si tratti di pura manipolazione. L'articolo sostiene che la comunicazio-ne scientifica non ha saputo uscire dall'impasse in cui lo scienziato legittima le sue affermazioni esercitando l'autorità che gli viene dogmaticamente attribuita dal buon senso, accettando la credibilità che gli viene offerta dal capitale simbolico proprio dei sistemi di credenze.
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4

La Barbera, Francesco. "La convivenza dilemmatica: identità sociale, fiducia, interdipendenza." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 2 (March 2012): 31–42. http://dx.doi.org/10.3280/psc2011-002004.

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Abstract:
Barbera Questo studio mirava a stabilire se l'interdipendenza percepita avesse un effetto significativo sulla cooperazione e se la fiducia fosse un mediatore di tale effetto. Alla ricerca hanno partecipato 82 studenti, di entrambi i sessi, che hanno preso parte individualmente ad un gioco dilemmatico con un partner fittizio di un'altra nazione europea. Č stato misurato il livello d'interdipendenza percepita dei soggetti con gli altri cittadini europei, ed č stata inoltre misurata la fiducia nel partner europeo con cui ciascun partecipante aveva giocato. I risultati mostrano che l'interdipendenza percepita ha un effetto significativo sulla cooperazione, che č mediato totalmente dalla fiducia. Tali risultati vengono discussi insieme alle loro implicazioni teoriche ed applicative.
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5

Tronca, Luigi. "Capitale sociale e salute." SALUTE E SOCIETÀ, no. 3 (June 2012): 135–54. http://dx.doi.org/10.3280/ses2011-003009.

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Abstract:
This paper provides a sociological overview of the concept of social capital and explores how it is related to the notion of health. The theoretical section of the study addresses the issue of an operational definition of social capital and conducts detailed analysis of the dimensions and forms of the concept that stand out in terms of importance in the field of health research. It also takes into consideration the most significant causal mechanisms identified between social capital and health outcomes. The empirical part of the paper features analysis of data on the connection between social capital and self-perceived health, collected during the first survey conducted in Italy by the Osservatorio sulle Strategie di Consumo delle Famiglie (Observatory on Consumption Strategies in the Family). The survey shows that community social capital, generally expressed in terms of family trust, may, depending on the subject's social milieu of origin, not play any role in determining the level of self-perceived health in Italy. Alternatively, it may play either of two roles, acting as a multiplier or a substitute with regard to positive causal processes determined by parameters of a socio-demographic nature.
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6

Bertolini, Sonia, and Giangiacomo Bravo. "Dimensioni del capitale sociale." Quaderni di Sociologia, no. 25 (April 1, 2001): 37–66. http://dx.doi.org/10.4000/qds.1305.

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7

Carradore, Marco. "Il capitale sociale nella rete: chi "usa" e chi riproduce il capitale sociale?" SOCIOLOGIA E POLITICHE SOCIALI, no. 2 (July 2009): 97–109. http://dx.doi.org/10.3280/sp2009-002007.

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8

Paltrinieri, Roberta. "Consumo, felicità e capitale sociale." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 132 (November 2013): 24–37. http://dx.doi.org/10.3280/sl2013-132003.

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9

Roda, Renato. "Meritocrazia e capitale sociale individuale." Quaderni di Sociologia, no. 53 (August 1, 2010): 35–63. http://dx.doi.org/10.4000/qds.703.

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10

Chiesi, Antonio M. "Familismo amorale e capitale sociale." Quaderni di Sociologia, no. 44 (August 1, 2007): 195–99. http://dx.doi.org/10.4000/qds.943.

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Dissertations / Theses on the topic "Fiducia e capitale sociale"

1

DELLISANTI, FRANCESCO. "La produttività sociale delle organizzazioni di terzo settore in reti associative multilivello." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/182.

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Abstract:
La tesi indaga il ruolo specifico agito dalle organizzazioni di terzo settore in reti associative multilivello, dal punto di vista della capacità di generare e valorizzare le relazioni con gli altri membri e con l'ambiente esterno. Per reti multilivello si intendono quegli organismi, a diversi gradi di formalizzazione, che riuniscono al loro interno entità locali, di secondo livello, ed eventualmente di livelli coordinativi superiori, con lo scopo di fornire supporto all'attività dei gruppi affiliati o di coordinarne le risorse materiali e immateriali per il benessere sociale della comunità. Le indagini condotte hanno incluso nel campo di osservazione sia le reti che comprendono esclusivamente organizzazioni di terzo settore le organizzazioni multilivello di terzo settore sia i network di partnership miste con enti pubblici. La dimensione della produttività sociale delle reti è stata letta attraverso la lente del concetto di capitale sociale, inteso come la dotazione, da parte di una rete, di relazioni caratterizzate da codici normativi e prassi di fiducia, reciprocità e collaborazione. I risultati delle tre indagini presentate, di carattere sia quantitativo che qualitativo, mostrano che: a) esiste uno specifico capitale sociale prodotto da organizzazioni multilivello di terzo settore che è in grado di connetterle sia all'interno del network (funzione bonding) che all'esterno (funzione bridging); b) che tale capitale sociale di terzo settore possiede delle sue proprie qualità che lo distinguono dalla relazionalità agita in reti di servizio pubbliche; c) che la relazionalità delle organizzazioni di terzo settore è in grado, in certe condizioni, di svilupparsi verso l'esterno in reti di partnership miste con soggetti del settore pubblico, determinando nuove dinamiche relazionali ed esiti societari peculiari.
The dissertation deals with the specific role played by third sector organizations in multilevel associative networks in terms of capacity to generate and foster relationships with other members and with the outer context. Multilevel associative networks are defined as those entities that gather local agencies, second level and higher coordination level entities with the aim of providing support for the affiliated groups and/or coordinating material and immaterial resources for the benefit of the community. The research field included networks comprising third sector organizations only so-called third sector multilevel organizations as well as plural partnership networks with other public agencies. The social productivity dimension was studied through the lenses of the social capital concept, defined as that specific set of resources possessed by those networks endowed with relationships of trust, reciprocity and collaboration. The results of the three research projects presented, carried out with quantitative and qualitative techniques, show that: a) there is a specific social capital produced by third sector multilevel organizations which connects actors both within the network (bonding function) and with the outer world (bridging function); b) the third sector's social capital presents some distinctive characteristics compared with the relational properties of public service networks; c) third sector organizations are able, under certain circumstances, to develop social capital networks also with public agencies, setting new dynamics and peculiar social outcomes.
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DELLISANTI, FRANCESCO. "La produttività sociale delle organizzazioni di terzo settore in reti associative multilivello." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/182.

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Abstract:
La tesi indaga il ruolo specifico agito dalle organizzazioni di terzo settore in reti associative multilivello, dal punto di vista della capacità di generare e valorizzare le relazioni con gli altri membri e con l'ambiente esterno. Per reti multilivello si intendono quegli organismi, a diversi gradi di formalizzazione, che riuniscono al loro interno entità locali, di secondo livello, ed eventualmente di livelli coordinativi superiori, con lo scopo di fornire supporto all'attività dei gruppi affiliati o di coordinarne le risorse materiali e immateriali per il benessere sociale della comunità. Le indagini condotte hanno incluso nel campo di osservazione sia le reti che comprendono esclusivamente organizzazioni di terzo settore le organizzazioni multilivello di terzo settore sia i network di partnership miste con enti pubblici. La dimensione della produttività sociale delle reti è stata letta attraverso la lente del concetto di capitale sociale, inteso come la dotazione, da parte di una rete, di relazioni caratterizzate da codici normativi e prassi di fiducia, reciprocità e collaborazione. I risultati delle tre indagini presentate, di carattere sia quantitativo che qualitativo, mostrano che: a) esiste uno specifico capitale sociale prodotto da organizzazioni multilivello di terzo settore che è in grado di connetterle sia all'interno del network (funzione bonding) che all'esterno (funzione bridging); b) che tale capitale sociale di terzo settore possiede delle sue proprie qualità che lo distinguono dalla relazionalità agita in reti di servizio pubbliche; c) che la relazionalità delle organizzazioni di terzo settore è in grado, in certe condizioni, di svilupparsi verso l'esterno in reti di partnership miste con soggetti del settore pubblico, determinando nuove dinamiche relazionali ed esiti societari peculiari.
The dissertation deals with the specific role played by third sector organizations in multilevel associative networks in terms of capacity to generate and foster relationships with other members and with the outer context. Multilevel associative networks are defined as those entities that gather local agencies, second level and higher coordination level entities with the aim of providing support for the affiliated groups and/or coordinating material and immaterial resources for the benefit of the community. The research field included networks comprising third sector organizations only so-called third sector multilevel organizations as well as plural partnership networks with other public agencies. The social productivity dimension was studied through the lenses of the social capital concept, defined as that specific set of resources possessed by those networks endowed with relationships of trust, reciprocity and collaboration. The results of the three research projects presented, carried out with quantitative and qualitative techniques, show that: a) there is a specific social capital produced by third sector multilevel organizations which connects actors both within the network (bonding function) and with the outer world (bridging function); b) the third sector's social capital presents some distinctive characteristics compared with the relational properties of public service networks; c) third sector organizations are able, under certain circumstances, to develop social capital networks also with public agencies, setting new dynamics and peculiar social outcomes.
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BRUNDIA, IRENE. "Fiducia, pedagogia e teoria dei giochi. Il caso della Fiducia Rischiosa." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2012. http://hdl.handle.net/10446/26725.

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4

Aiello, Valentina <1986&gt. "Qualita' istituzionale e capitale sociale: Un'analisi regionale." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/7205/1/aiello_valentina_tesi.pdf.

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Abstract:
Il capitale sociale e la qualità istituzionale sono due fenomeni che, da circa venti anni, hanno assunto il ruolo di protagonisti all’interno delle scienze sociali. Anche se per molto tempo sono stati analizzati separatamente, già dalla loro definizione è possibile intuire come essi rappresentino due facce della stessa medaglia. Questo lavoro ha l’obiettivo di comprendere quale è le relazione che lega il capitale sociale e la qualità istituzionale all’interno delle regioni dell’Unione Europea. Nonostante buona parte della letteratura si sia maggiormente dedicata all’analisi dei due fenomeni a livello nazionale, in questo elaborato si ritiene che la dimensione territoriale regionale sia l’unità di misura più idonea per analizzarli entrambi. La prima parte del lavoro analizza il capitale sociale sia da un punto di vista definitorio che da un punto di vista più prettamente empirico, suddividendolo in diversi elementi. Il capitale sociale è un fenomeno estremamente multidimensionale, analizzarne solo una parte condurrebbe ad un’analisi parziale ed approssimativa. All’interno del testo vengono individuate cinque dimensioni, utilizzate successivamente per la creazione di un nuovo indice di capitale sociale regionale. Nella seconda parte si affronta il tema delle istituzioni e della qualità istituzionale. Dopo aver definito le istituzioni, si provvede ad effettuare una rassegna degli indici più comunemente utilizzati per misurarne la qualità, selezionando l’European Quality of Government Index del Quality of Government Institute di Göteborg come il più appropriato, sia per la sua definizione di governance che per l’unità di analisi prescelta. Nella terza parte, infine, in seguito ad un’analisi di quella parte di letteratura che ritiene i due fenomeni indissolubilmente legati ed utilizzando l’indice di capitale sociale regionale sviluppato nel primo capitolo, si propone una risposta, sicuramente parziale e non definitiva, alla domanda che da vent’anni anima questo interessante filone di ricerca: che relazione sussiste tra qualità istituzionale e capitale sociale?
In the last 20 years, the concepts of governance and social capital assumed a pivotal role within social science. Even if previous scholars tended to deal with them separately, it is straightforward to notice that the two phenomena are actually highly connected. The aim of this work is to explore the existing relation between social capital and quality of institutions in several European Union's regions. Albeit the majority of the scholars are focused on the national level, this thesis considers the regional dimension, deemed to be the most suitable territorial unit to look at the two phenomena jointly. The first section is devoted to the analysis of the social capital, with the purposes of providing a theoretical definition and illustrating its empirical implications. Social capital is a multidimensional phenomenon, and to deal with just one of these two aspects would have led to a shallow and partial analysis. Moreover, within this section, we are going to individuate five dimensions, used to create a new index of regional social capital. The second part of this contribution is aimed at scrutinizing institutions and their quality. Soon after a preliminary definition, this section is going to provide a review concerning the most common indexes measuring the quality of institutions. Taking into consideration the definition of governance as well as the selected unit of analysis, the European Quality of Government Index, is deemed to be the most suitable for our analysis. Lastly, a final section is going to deal with the body of literature conceiving the two phenomena as highly connected. Employing the new regional social capital index, this conclusive section is going to propose a preliminary answer to the question that, in the last 20 years, has stimulated this interesting debate: what is the type of relation existing between governance and social capital?
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Aiello, Valentina <1986&gt. "Qualita' istituzionale e capitale sociale: Un'analisi regionale." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/7205/.

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Abstract:
Il capitale sociale e la qualità istituzionale sono due fenomeni che, da circa venti anni, hanno assunto il ruolo di protagonisti all’interno delle scienze sociali. Anche se per molto tempo sono stati analizzati separatamente, già dalla loro definizione è possibile intuire come essi rappresentino due facce della stessa medaglia. Questo lavoro ha l’obiettivo di comprendere quale è le relazione che lega il capitale sociale e la qualità istituzionale all’interno delle regioni dell’Unione Europea. Nonostante buona parte della letteratura si sia maggiormente dedicata all’analisi dei due fenomeni a livello nazionale, in questo elaborato si ritiene che la dimensione territoriale regionale sia l’unità di misura più idonea per analizzarli entrambi. La prima parte del lavoro analizza il capitale sociale sia da un punto di vista definitorio che da un punto di vista più prettamente empirico, suddividendolo in diversi elementi. Il capitale sociale è un fenomeno estremamente multidimensionale, analizzarne solo una parte condurrebbe ad un’analisi parziale ed approssimativa. All’interno del testo vengono individuate cinque dimensioni, utilizzate successivamente per la creazione di un nuovo indice di capitale sociale regionale. Nella seconda parte si affronta il tema delle istituzioni e della qualità istituzionale. Dopo aver definito le istituzioni, si provvede ad effettuare una rassegna degli indici più comunemente utilizzati per misurarne la qualità, selezionando l’European Quality of Government Index del Quality of Government Institute di Göteborg come il più appropriato, sia per la sua definizione di governance che per l’unità di analisi prescelta. Nella terza parte, infine, in seguito ad un’analisi di quella parte di letteratura che ritiene i due fenomeni indissolubilmente legati ed utilizzando l’indice di capitale sociale regionale sviluppato nel primo capitolo, si propone una risposta, sicuramente parziale e non definitiva, alla domanda che da vent’anni anima questo interessante filone di ricerca: che relazione sussiste tra qualità istituzionale e capitale sociale?
In the last 20 years, the concepts of governance and social capital assumed a pivotal role within social science. Even if previous scholars tended to deal with them separately, it is straightforward to notice that the two phenomena are actually highly connected. The aim of this work is to explore the existing relation between social capital and quality of institutions in several European Union's regions. Albeit the majority of the scholars are focused on the national level, this thesis considers the regional dimension, deemed to be the most suitable territorial unit to look at the two phenomena jointly. The first section is devoted to the analysis of the social capital, with the purposes of providing a theoretical definition and illustrating its empirical implications. Social capital is a multidimensional phenomenon, and to deal with just one of these two aspects would have led to a shallow and partial analysis. Moreover, within this section, we are going to individuate five dimensions, used to create a new index of regional social capital. The second part of this contribution is aimed at scrutinizing institutions and their quality. Soon after a preliminary definition, this section is going to provide a review concerning the most common indexes measuring the quality of institutions. Taking into consideration the definition of governance as well as the selected unit of analysis, the European Quality of Government Index, is deemed to be the most suitable for our analysis. Lastly, a final section is going to deal with the body of literature conceiving the two phenomena as highly connected. Employing the new regional social capital index, this conclusive section is going to propose a preliminary answer to the question that, in the last 20 years, has stimulated this interesting debate: what is the type of relation existing between governance and social capital?
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PIN, MARTA. "TRASFORMAZIONE TRANSFRONTALIERA E TUTELA DEL CAPITALE SOCIALE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2020. http://hdl.handle.net/10280/75593.

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Abstract:
La tesi analizza in particolare un tema specifico relativo all’operazione di trasformazione transfrontaliera di società comunitarie ed extracomunitarie in società italiane. Il trasferimento della sede sociale di una società straniera in Italia con mutamento della forma giuridica implica il cambiamento della lex societatis applicabile alla società che, a seguito della trasformazione, è assoggettata all’ordinamento giuridico italiano. La questione più rilevante è quella relativa alla conformità alle condizioni richieste per il tipo sociale adottato, in particolare il rispetto del principio di effettività ed integrità del capitale sociale delle società di capitali. Per questa ragione gli artt. 2465 e 2343 c.c. richiedono a tal fine in sede di conferimenti di beni in natura da imputarsi a capitale sociale un’apposita documentazione volta a garantire ed attestare la copertura del capitale sociale. Parimenti ciò avviene nel caso di trasformazione interna in società di capitali ai sensi dell’art. 2500-ter c.c. La questione è quindi se e in quali casi possa essere richiesto il rispetto di predette norme in sede di trasformazione internazionale tra società di capitali e se ciò sia compatibile con i principi enunciati dalla giurisprudenza della Corte di Giustizia.
The thesis focuses on a specific issue related to the cross-border conversion of companies from EU and non-EU countries into companies subject to the Italian law. The transfer of the seat of a foreign company in Italy with a cross border conversion changes the lex societatis of that company which is, after the conversion, subjected to the Italian legal system. The most important issue related to is the compliance with the conditions required for the legal form adopted, in particular compliance with the principles of effectiveness and integrity of the share capital. For this reason the rules written by the artt. 2343 and 2465 of the Civil Code require a specific documentation in order to safeguard and certify the formation of the share capital. Likewise, this happens in the case of conversion in a limited liability company pursuant to art. 2500-ter c.c. The question is therefore that relating to whether and in which cases the compliance with these rules is required in the context of cross-border conversion between limited liability companies and if this measure is compatible with the principles set out in the jurisprudence of the Court of Justice.
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PIN, MARTA. "TRASFORMAZIONE TRANSFRONTALIERA E TUTELA DEL CAPITALE SOCIALE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2020. http://hdl.handle.net/10280/75593.

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Abstract:
La tesi analizza in particolare un tema specifico relativo all’operazione di trasformazione transfrontaliera di società comunitarie ed extracomunitarie in società italiane. Il trasferimento della sede sociale di una società straniera in Italia con mutamento della forma giuridica implica il cambiamento della lex societatis applicabile alla società che, a seguito della trasformazione, è assoggettata all’ordinamento giuridico italiano. La questione più rilevante è quella relativa alla conformità alle condizioni richieste per il tipo sociale adottato, in particolare il rispetto del principio di effettività ed integrità del capitale sociale delle società di capitali. Per questa ragione gli artt. 2465 e 2343 c.c. richiedono a tal fine in sede di conferimenti di beni in natura da imputarsi a capitale sociale un’apposita documentazione volta a garantire ed attestare la copertura del capitale sociale. Parimenti ciò avviene nel caso di trasformazione interna in società di capitali ai sensi dell’art. 2500-ter c.c. La questione è quindi se e in quali casi possa essere richiesto il rispetto di predette norme in sede di trasformazione internazionale tra società di capitali e se ciò sia compatibile con i principi enunciati dalla giurisprudenza della Corte di Giustizia.
The thesis focuses on a specific issue related to the cross-border conversion of companies from EU and non-EU countries into companies subject to the Italian law. The transfer of the seat of a foreign company in Italy with a cross border conversion changes the lex societatis of that company which is, after the conversion, subjected to the Italian legal system. The most important issue related to is the compliance with the conditions required for the legal form adopted, in particular compliance with the principles of effectiveness and integrity of the share capital. For this reason the rules written by the artt. 2343 and 2465 of the Civil Code require a specific documentation in order to safeguard and certify the formation of the share capital. Likewise, this happens in the case of conversion in a limited liability company pursuant to art. 2500-ter c.c. The question is therefore that relating to whether and in which cases the compliance with these rules is required in the context of cross-border conversion between limited liability companies and if this measure is compatible with the principles set out in the jurisprudence of the Court of Justice.
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LIPAROTI, FEDERICA. ""CAPITALE SOCIALE" E "SVILUPPO UMANO". PROFILI DI RILEVANZA PENALE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2015. http://hdl.handle.net/10280/6897.

Full text
Abstract:
Il lavoro è il risultato di una ricerca finalizzata a realizzare una tipica “integrazione tra saperi” (giuridici, empirico-criminologici e filosofico-politici), che si è dedicata particolarmente alla riflessione sulla rilevanza politico-criminale di nozioni ormai ben conosciute e studiate dalle scienze sociali, quali quelle di “capitale sociale” e di “sviluppo umano”. Dopo averne esplorato alcune essenziali corrispondenze con i princìpi della Costituzione italiana (innanzi tutto quelli espressi dall’art. 3), si è dedicata a una ricognizione della giurisprudenza della Corte Costituzionale che ha applicato tali princìpi in materia penale e processuale-penale, per verificare possibili percorsi ricostruttivi delle categorie penalistiche in grado di valorizzarne significati e contenuti normativi.
The dissertation is the outcome of a research lead according to a method of “knowledge integration” (namely compounding the legal, criminological and political-philosophical fields), which has dealt mainly with “social capital” and “human development”: two highly thought-provoking concepts, widely studied by social sciences. After having pinpointed some parallels thereof in principles of the Italian Constitution (mainly to be found in the art. 3), a set of relevant decisions of the Constitutional Court applying them in criminal cases have been considered. Some hints and proposals are finally advanced in order to improve, aptly through this sort of “constitutional reading” of “social capital” and “human development”, the meaning and possible development of essential conceptual schemes well established in the criminal law.
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LIPAROTI, FEDERICA. ""CAPITALE SOCIALE" E "SVILUPPO UMANO". PROFILI DI RILEVANZA PENALE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2015. http://hdl.handle.net/10280/6897.

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Abstract:
Il lavoro è il risultato di una ricerca finalizzata a realizzare una tipica “integrazione tra saperi” (giuridici, empirico-criminologici e filosofico-politici), che si è dedicata particolarmente alla riflessione sulla rilevanza politico-criminale di nozioni ormai ben conosciute e studiate dalle scienze sociali, quali quelle di “capitale sociale” e di “sviluppo umano”. Dopo averne esplorato alcune essenziali corrispondenze con i princìpi della Costituzione italiana (innanzi tutto quelli espressi dall’art. 3), si è dedicata a una ricognizione della giurisprudenza della Corte Costituzionale che ha applicato tali princìpi in materia penale e processuale-penale, per verificare possibili percorsi ricostruttivi delle categorie penalistiche in grado di valorizzarne significati e contenuti normativi.
The dissertation is the outcome of a research lead according to a method of “knowledge integration” (namely compounding the legal, criminological and political-philosophical fields), which has dealt mainly with “social capital” and “human development”: two highly thought-provoking concepts, widely studied by social sciences. After having pinpointed some parallels thereof in principles of the Italian Constitution (mainly to be found in the art. 3), a set of relevant decisions of the Constitutional Court applying them in criminal cases have been considered. Some hints and proposals are finally advanced in order to improve, aptly through this sort of “constitutional reading” of “social capital” and “human development”, the meaning and possible development of essential conceptual schemes well established in the criminal law.
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GIULIANO, MARCELLO. "L'AUMENTO DELEGATO DEL CAPITALE SOCIALE NELLE SOCIETA' PER AZIONI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/35754.

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Abstract:
Il lavoro si propone di analizzare nell’ambito della disciplina dell’aumento delegato i poteri delegabili e i poteri impliciti dell’organo amministrativo con particolare riferimento alla disciplina dell’opzione e dell’esclusione del diritto di opzione. La tesi, partendo dall’analisi storico – comparatistica della delega di competenze, intende perseguire l’obiettivo di differenziare a livello interpretativo la disciplina, apparentemente unitaria dettata dall’art. 2443 c.c., a seconda del fatto che la delega venga attribuita nell’ambito di una società per azioni chiusa o quotata in un mercato regolamentato. Le conclusioni alle quali si è giunti portano a riconoscere una più ampia autonomia statutaria in materia di società per azioni aperta rispetto a quanto sia possibile riconoscere nell’ambito di una società per azioni chiusa. E precisamente, la disciplina viene differenziata a seconda del tipo concreto in relazione sia al tema dell’esclusione del diritto di opzione sia in relazione ai poteri inerenti alla fissazione del sovrapprezzo. L’analisi viene svolta partendo dalla disciplina del diritto di opzione per giungere ad una valutazione negativa dell’istituto con riguardo alla disciplina del tipo azionario aperto. Successivamente si passa ad affrontare il tema dell’esclusione del diritto di opzione e del contenuto minimo che la delega può avere differenziandosi la disciplina a seconda del ricorso o meno della società al mercato dei capitali. La trattazione si diffonde sulla possibilità di riconoscere maggiore discrezionalità all’organo amministrativo nell’ambito di una società quotata in ragione sia dei poteri di autotutela che l’esistenza di un mercato regolamentato assicura ai soci (in termini di disinvestimento e di investimento dalla e nella società) soprattutto avuto riguardo al tema dell’esclusione semplificata del diritto di opzione prevista dall’art. 2441 co. 4 c.c. sia in relazione alla tutela informativa assicurata dalla disciplina secondaria che integra il dettato normativo codicistico. Si esaminano successivamente i momenti esecutivi dell’operazione con particolare riguardo alla fase della determinazione del prezzo di emissione. L’analisi viene condotta tenendo anche in considerazione la disciplina prevista in tema di società a responsabilità limitata a supporto delle conclusioni raggiunte in tema di società per azioni chiusa. Il lavoro inoltre si concentra sull’individuazione di eventuali limiti alla discrezionalità dell’organo amministrativo guardando alla necessità o meno di rispettare il principio di parità di trattamento. Con riferimento a quest’aspetto si propone di differenziare ulteriormente la disciplina a seconda che la società ricorra o meno alla quotazione verificando la compatibilità delle soluzioni raggiunte con la disciplina della Seconda Direttiva Comunitaria. Infine la trattazione si conclude con l’esame dei poteri attribuibili all’organo amministrativo in relazione alla possibilità di emettere azioni speciali di categoria e l’incidenza che tale potere può sulla posizione degli azionisti speciali. Infatti, proprio in relazione a quest’ultima fattispecie, si propone nuovamente di differenziare la disciplina tra società chiuse e aperte proponendosi sia la legittimità di eventuali deleghe atipiche in relazione alla scelta del contenuto delle azioni speciali sia in relazione alla nozione di pregiudizio rilevante ai fini dell’attivazione del rimedio delle assemblee speciali. Con riguardo a quest’ultimo aspetto si ritiene di valutare la possibilità di differenziare la rilevanza o meno del pregiudizio indiretto a seconda del fatto che il contesto concreto di riferimento permetta ai soci di categoria di autotutelarsi mediante le tutele compensative date dal ricorso alla quotazione da parte della società secondo il paradigma interpretativo assunto a fondamento proprio dell’esclusione semplificata del diritto di opzione.
This work aims to analyze the management's power to issue shares in closed and public company.Infact we aim to distinguish the interpretation of article 2443 c.c. in the case in which the mandate is given to the management in public or closed corporation. More specifically it's justified to give more contractual freedom to the public company than the close corporation because only in these second type of company shareholder's can protect their administrative position by sell or buy shares in to the market. The thesis wants to prove that pre emptive rights can be escluded by statutes and the compatibility of this provision with the second european union directive. This can be justified by market discipline and the possibility for the shareholder's to pretect theirselves buying shares in to the market. The information imposed by the legislation at the moment of management's deliberation and the shareholder's power to appel the same deliberation could be a sufficent remedy against the abuse of the managements.
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Books on the topic "Fiducia e capitale sociale"

1

Pendenza, Massimo. Teorie del capitale sociale. Soveria Mannelli: Rubbettino, 2008.

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2

Comunità, capitale sociale, quartiere. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2012.

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3

Teorie del capitale sociale. Soveria Mannelli: Rubbettino, 2008.

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4

Andreotti, Alberta. Che cos'è il capitale sociale. Roma: Carocci, 2009.

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5

Che cos'è il capitale sociale. Roma: Carocci, 2009.

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6

Bianchi, Giorgio. Le Operazioni sul capitale sociale. Padova: CEDAM, 1998.

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7

Manzini, Giorgia. Le operazioni sul capitale sociale. Padova: CEDAM, 2000.

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8

Berti, F. Capitale sociale e capitale territoriale: Tracce di sostenibilità in Marocco. Milano: F. Angeli, 2009.

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9

Conte, Massimo. Sociologia della fiducia: Il giuramento del legame sociale. Napoli: Edizioni scientifiche italiane, 2009.

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10

Sociologia della fiducia: Il giuramento del legame sociale. Napoli: Edizioni scientifiche italiane, 2009.

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Book chapters on the topic "Fiducia e capitale sociale"

1

Pelligra, Vittorio. "Trustful Banking: A Psychological Game-Theoretical Model of Fiduciary Interactions in Micro-credit Programs." In Social Capital, Corporate Social Responsibility, Economic Behaviour and Performance, 80–100. London: Palgrave Macmillan UK, 2011. http://dx.doi.org/10.1057/9780230306189_4.

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2

Vanz, Jennifer. "Deuxième partie. La construction sociale d’une capitale : pratiques et acteurs." In L’invention d’une capitale : Tlemcen, 179. Éditions de la Sorbonne, 2020. http://dx.doi.org/10.4000/books.psorbonne.86972.

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