Journal articles on the topic 'Fattori di rischio e protettivi'

To see the other types of publications on this topic, follow the link: Fattori di rischio e protettivi.

Create a spot-on reference in APA, MLA, Chicago, Harvard, and other styles

Select a source type:

Consult the top 50 journal articles for your research on the topic 'Fattori di rischio e protettivi.'

Next to every source in the list of references, there is an 'Add to bibliography' button. Press on it, and we will generate automatically the bibliographic reference to the chosen work in the citation style you need: APA, MLA, Harvard, Chicago, Vancouver, etc.

You can also download the full text of the academic publication as pdf and read online its abstract whenever available in the metadata.

Browse journal articles on a wide variety of disciplines and organise your bibliography correctly.

1

Tenuta, Flaviana, Maria Giuseppina Bartolo, Daniela Diano, and Angela Costabile. "Maltrattamento e abuso: una rassegna su definizioni, tipologie e interventi per la tutela dei soggetti a rischio." MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no. 2 (August 2020): 85–106. http://dx.doi.org/10.3280/mal2020-002005.

Full text
Abstract:
L'obiettivo di questa rassegna è stato identificare i fattori di rischio e di protezione associati al fenomeno del maltrattamento infantile, argomento di grande interesse per gli psicologi dello sviluppo. In linea con un approccio conoscitivo e preventivo, è stata interrogata la banca dati di Scopus e particolare attenzione è stata prestata agli articoli nazionali e internazionali pubblicati negli ultimi 10 anni. I risultati offrono indicazioni sulle diverse definizioni e le nuove tipologie di maltrattamento; l'entità delle conseguenze psicologiche a medio e lungo termine sulle vittime nonché i fattori protettivi e gli interventi che possono essere attuati per tutelare i soggetti a rischio di maltrattamento e abuso.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Trinceri, Giuseppina. "SIBLINGS: ANALYSIS OF LIVED THROUGH THE DESIGN OF THE FAMILY." International Journal of Developmental and Educational Psychology. Revista INFAD de Psicología. 1, no. 1 (July 2, 2016): 455. http://dx.doi.org/10.17060/ijodaep.2016.n1.v1.283.

Full text
Abstract:
Si intende mettere in evidenza come l’approccio alla disabilità di un bambino ha ormai acquisito senso e significato solamente se è l’intero mondo familiare ad essere preso in considerazione, con particolare riferimento ai siblings. In particolare, si vogliono cogliere, su un campione di 100 siblings, diviso in un gruppo di riferimento e uno in gruppo di controllo, le principali dinamiche relazionali dei fratelli con sviluppo tipico, le rappresentazioni di base e, soprattutto, gli indicatori di potenziali fattori di rischio e fattori protettivi rispetto all’evento disabilità del fratello/sorella.Il cuore di questo lavoro sarà l’analisi dei vissuti prototipi e i fattori ad esso associati, espresso mediante il disegno della famiglia e l’inchiesta associata. Si desidera attivare una ricerca in grado di offrire la possibilità di rintracciare, nel vissuto, elementi specifici in ordine alle proprie competenze di resilienza in correlazione con la rete di supporto o meno.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Bosatra, Sara. "Cardiovascular risk in LGBT+ population." CARDIOLOGIA AMBULATORIALE 30, no. 1 (May 31, 2022): 34–38. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2022-1-8.

Full text
Abstract:
Le ricerche in ambito cardiovascolare evidenziano che la popolazione LGBT+ vive una disparità di salute rispetto alla popolazione coetanea eterosessuale e cisgender. Le minoranze sessuali sono infatti sottoposte a stressors specifici che intervengono a più livelli nella vita della persona e che, in assenza di peculiari fattori protettivi di resilienza, hanno un impatto negativo sulla salute cardiovascolare. Restano inoltre da raccogliere le evidenze degli effetti delle terapie ormonali di affermazione di genere e dei bloccanti ipotalamici sulla salute cardiovascolare, per consentire ai medici e alle persone transgender e gender-diverse di conoscere il rischio a cui si sottopongono e di gestirlo in maniera adeguata. Nonostante le raccomandazioni di più istituti scientifici, attualmente si rileva una condizione di impreparazione e di incertezza del personale sanitario su come approcciare l’utenza LGBT+ dal punto di vista sia clinico sia relazionale. Per ridurre le disparità in ambito di salute cardiovascolare che riguardano gli individui LGBT+, si rivela necessario approfondire le conoscenze sui fattori biologici e psico-sociali che potenziano i fattori di rischio cardiovascolare di questa popolazione, sviluppare linee guida evidence-based per prendersi cura dei bisogni specifici di salute delle minoranze sessuali, e avviare programmi di formazione al personale sanitario volti a ridurre gli atteggiamenti discriminatori e condividere buone pratiche a garanzia di una medicina dell’uguaglianza.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Carta, Mauro Giovanni, Piero Coppo, Mario Antonio Reda, Maria Carolina Hardoy, and Bernardo Carpiniello. "Depression and social change. From transcultural psychiatry to a constructivist model." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 10, no. 1 (March 2001): 46–58. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00008538.

Full text
Abstract:
RIASSUNTOSulla base di precedenti studi del nostro gruppo i cui risultati verranno sintetizzati, il lavoro avanza alcune ipotesi sull'evoluzione della sintomatologia depressiva e sul possibile incremento del rischio depressivo legato alle modificazioni sociali. Vengono esaminati i disturbi dell'umore in emigrati senegalesi ed i fattori protettivi quali uno stretto supporto sociale che sembrano determinare un basso rischio in queste popolazioni. Verrà analizzata l'ipotesi che l'“occidentalizzazione”, intesa come la perdita a livello individuale dello stile di vita tradizionale, delle abitudini lavorative, dei valori culturalmente determinati, della lingua, a favore delle attitudini influenzate dalla cultura occidentale, possa rappresentare un fattore di rischio per i disturbi depressivi, almeno nelle espressioni cliniche comuni nei contesti occidentali. Precedenti ricerche del nostro gruppo, sembrano infatti indicare la presenza di quadri depressivi in popolazioni scarsamente occidentalizzate quali i nomadi Peul o i contadini Dogon del Sub-Sahara, ma, in questo contesto, tuttavia, i sintomi depressivi, peraltro rari, appaiono secondari a disturbi somatici gravi, tranne che in individui scolarizzati. Le ricerche rilevano due distinte e contrapposte modalità di espressione clinica che vengono definite rispettivamente “occidentale” o della “colpa” e “tradizionale” o della “dislocazione dal gruppo”. Ulteriori indagini condotte in aree in rapida trasformazione sembrano indicare che i fattori ambientali possano influenzare l'evoluzione dei sintomi depressivi dall'una all'altra forma e modificare la soglia di scatenamento di schemi emotivo comportamentali depressivi. E' supposto che le perturbazioni dell'assetto sociale rendano adattive attitudini alia “iperesponsabilizzazione compulsiva”, una serie di convinzioni profonde che possono essere considerate allo stesso tempo come un prodotto dell'“occidentalizzazione” e come fattore di rischio depressivo. Gli individui dotati di tali caratteristiche di base, attraverso opportunità di vita offerte dal cambiamento sociale maturerebbero sistemi complessi e innovativi di interpretazione della realtà, di attribuzione della causalità e del controllo degli eventi, di vivere le emozioni. A partire da tale modello viene proposta una ridiscussione del concetto di soglia e una chiave di lettura della trasformazione della fenomenologia depressiva, se si ipotizza che i nuovi sistemi organizzativi della conoscenza, pur capaci di rispondere alle esigenze emergenti, espongano ad una maggiore vulnerability depressiva.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Caccamo, Floriana, Cristina Marogna, Camilla Turchet, Vito Sava, Roberto Carlon, and Alessandro Pinton. "Le vicissitudini dell'ansia per il paziente cardiopatico. La riabilitazione cardiologica come ponte verso una maggiore consapevolezza di s&." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 3 (December 2021): 1–14. http://dx.doi.org/10.3280/rip2021oa11897.

Full text
Abstract:
Comprendere i fattori che influenzano la riabilitazione dei pazienti dopo un evento coronarico acuto è importante per ridurre il rischio di complicanze o il verificarsi di nuovi episodi. Il percorso riabilitativo successivo all'evento acuto è influenzato da fattori fisiologici e psicologici; tra questi, l'ansia è implicata sianell'esordio della malattia che nel percorso di guarigione. La letteratura fornisce risultati contrastanti rispetto al ruolo giocato dall'ansia nelle malattie cardiache. Sono necessarie quindi ulteriori indagini per comprendere se sia un fattore di rischio o un fattore protettivo. L'obiettivo di questo studio è quello di determinare come cambiano i livelli di ansia in pazienti che hanno aderito a un programma di Riabilitazione Cardiologica in relazione alla consapevolezza sulla propria condizione di salute. La ricerca si propone in particolare di studiare il cambiamento dei due fattori dall'inizio del programma riabilitativo (pre-test) e alla sua conclusione (post-test). I risultati delle analisi statistiche mostrano che i pazienti al post-test risultano più ansiosi e stressati rispetto al pre-test ma anche più consapevoli rispetto alla durata della malattia. Questi risultati suggeriscono che il fattore ansia dopo il percorso riabilitativo può essere considerato generativo alla luce di un effettivo aumento della consapevolezza della malattia.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Dell'Anna, Silvia, and Dario Ianes. "Preventing school disaffection, failure and dropout. The ESF projects “Last Round” and “Energy Start”." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 21, no. 2 (July 31, 2021): 93–105. http://dx.doi.org/10.36253/form-11318.

Full text
Abstract:
Early school leaving is a very important issue in our country, both for its individual consequences and for the social and economic repercussions. The Covid-19 pandemic has exacerbated some existing trends, increasing risk factors and putting at greater risk of dropout some portions of the school population. The article reflects on the phenomenon of early school leaving and on intervention options, with particular reference to the period of COVID-19 emergency. Starting from the results of two project experiences conducted in 2020 in some secondary schools of the Autonomous Province of Bolzano, the contribution examines the protective and risk factors, the needs of students at risk, the contents and teaching strategies of interventions. Finally, it reflects on the different options for implementation, on monitoring and research. Prevenire la disaffezione scolastica, l’insuccesso e l’abbandono. I progetti FSE “Last Round” ed “Energy Start” La dispersione scolastica rappresenta una questione di grande rilevanza nel nostro Paese, sia per le sue conseguenze individuali sia per le ricadute sociali ed economiche. La pandemia da Covid-19 ha acuito alcune tendenze già esistenti, ampliando i fattori di rischio e colpendo con maggiore intensità alcune porzioni di popolazione scolastica. L’articolo riflette sul fenomeno dell’abbandono scolastico precoce e sulle opzioni di intervento, con particolare riferimento al periodo di emergenza sanitaria. A partire dai risultati di due esperienze progettuali condotte nell’anno 2020 in alcune scuole secondarie delle Provincia Autonoma di Bolzano, il contributo prende in esame i fattori protettivi e di rischio, i bisogni dell’utenza a rischio di dispersione, i contenuti e le strategie didattiche degli interventi formativi. Infine, si riflette sulle differenti modalità di implementazione, sul monitoraggio e sulla ricerca.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Pajardi, Daniela, Monia Vagni, Valeria Giostra, Viviana La Spada, and Tiziana Maiorano. "Stress e competenze genitoriali nelle separazioni giudiziarie. Analisi dei fattori protettivi e di rischio nelle relazioni parentali." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 4 (January 2019): 693–712. http://dx.doi.org/10.3280/rip2018-004009.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Brodsky, Anne E., and Jill E. Scheibler. "Quando l'empowerment non č abbastanza. Un argomento a favore della resilienza multilivello in situazioni caratterizzate da estreme diseguaglianze di potere." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 2 (February 2011): 75–86. http://dx.doi.org/10.3280/psc2010-002008.

Full text
Abstract:
L'articolo esplora i limiti dell'nei contesti caratterizzati da estreme, pericolose e persistenti diseguaglianze di potere. Il contesto indagato č quello di cui hanno fatto esperienza negli ultimi 30 anni i membri e i sostenitori di un'organizzazione femminile clandestina afghana dedita a scopi umanitari e politici. Benché l'sia considerato un principio guida per la psicologia di comunità, questo lavoro sostiene che in setting dove č quasi impossibile per una sub-comunità ottenere risorse, accesso, padronanza e controllo su se stessa e gli altri, l'puň essere un obiettivo irrealistico e ingannevole. In alternativa, le autrici propongono il concetto di resilienza, operazionalizzato come un processo radicato nella cultura e multilivello che porta a processi e risultati di qualità superiore in situazioni di perdurante difficoltà. La resilienza multilivello si occupa dei successi raggiunti malgrado il verificarsi di estreme diseguaglianze. Il concetto di resilienza, centrato sulla resistenza, la perseveranza, gli obiettivi e gli approcci locali, e i contesti sovra e sottoordinati di rischi e fattori protettivi, č in sintonia con i valori e i principi della psicologia di comunità.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Valoriani, Vania, Serena Vaiani, and maria Gabriella Ferrari. "Intersoggettivitŕ primaria, interazione precoce ed esperienza di allattamento: soddisfazione materna ed esordio depressivo come fattori di rischio per lo sviluppo infantile." CHILD DEVELOPMENT & DISABILITIES - SAGGI, no. 3 (April 2010): 72–95. http://dx.doi.org/10.3280/cdd2009-003004.

Full text
Abstract:
Questo studio longitudinale ha valutato 33 madri dal 3° trimestre di gravidanza ai 3 mesi circa dal parto. Il campione fa parte di un piů ampio studio sulla transizione alla genitorialitŕ, dal quale sono state selezionate le donne con una relazione stabile con il partner e un buon supporto sociale percepito per poter escludere fattori di rischio psicosociale, che non riportavano precedenti disturbi psichiatrici, gravidanza fisiologica e bambini nati sani e a termine. In gravidanza č stato valutato il tono dell'umore materno, la soddisfazione nella relazione di coppia e i sintomi psichiatrici life-time. A circa 3 mesi dal parto il protocollo comprendeva la videoregistrazione dell'interazione con il bambino secondo la metodica del Global Rating Scale (GRS), il retest della scala per la depressione e un'intervista sul contesto emotivo della maternitŕ con riferimento all'andamento e alla soddisfazione nell'esperienza di allattamento. I risultati hanno evidenziato correlazioni negative fra segni di depressione della madre dopo il parto e la scala della sensibilitŕ del GRS, cosě come la qualitŕ del supporto del partner č apparsa correlata con le problematiche relative all'esperienza di allattamento e a piů evidenti sintomi depressivi. La comunicazione nell'interazione dei bambini che avevano avuto un allattamento problematico, o lo avevano giŕ interrotto o mai iniziato, č risultato piů povera nelle scale del GRS. I risultati confermano l'ipotesi che la relazione di allattamento possa essere un fattore protettivo nello sviluppo di competenze in- fantili, come dimostrato dai bambini durante l'interazione con la madre, nel senso di maggior capacitŕ di elicitare risposte positive nella madre.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Dicuonzo, F. "Fattori di rischio e profilassi." Rivista di Neuroradiologia 1, no. 2 (August 1988): 165–68. http://dx.doi.org/10.1177/197140098800100207.

Full text
Abstract:
La somministrazione di mezzi di contrasto comporta «Fattori di rischio» che possiamo considerare «relativi al paziente» e, quindi, connessi alla sua condizione clinica e «relativi all'esame» e, quindi, dipendenti dalle modalità di somministrazione del mezzo di contrasto e, soprattutto, dal tipo di mezzo di contrasto. Il perfezionamento della ricerca farmacologica negli ultimi quindici anni, soprattutto nel campo dei mezzi di contrasto, ha permesso di attuare una «profilassi» dei cosiddetti «fattori di rischio». Momento fondamentale di tale profilassi è proprio la scelta del m.d.c. I mezzi di contrasto a bassa osmolarità non ionici consentono una minore tossicità ed una maggiore maneggevolezza. Non indicate in assoluto, tali sostanze sono altresì consigliabili nei «pazienti a rischio» e negli «esami a rischio», intendendo per essi anche quelli con ampia dose di mezzo di contrasto.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
11

Mazza, E. L., G. V. Mineo, M. Colombo, S. W. Marchina, S. Mazzola, and G. M. Calori. "Fattori di rischio per pseudoartrosi." Archivio di Ortopedia e Reumatologia 124, no. 1-3 (December 2013): 4–5. http://dx.doi.org/10.1007/s10261-013-0040-7.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
12

Del Sette, M. "Epidemiologia e fattori di rischio." Rivista di Neuroradiologia 16, no. 2_suppl_part1 (September 2003): 12–16. http://dx.doi.org/10.1177/1971400903016sp103.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
13

Russo, Federica, Anna Torre, Diana La Rocca, Valeria Semeraro, Rosaria Monfregola, and Lorenza Isola. "Fattori di rischio e fattori di protezione nella genitorialità adottiva." QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, no. 43 (January 2019): 74–96. http://dx.doi.org/10.3280/qpc2018-043005.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
14

Onnis, Luigi, Walter Galluzzo, Marco Bernardini, Cristina D'Onofrio, and Marta Fojanesi. "La psicoterapia come fattore di prevenzione. Una prospettiva sistemica." PSICOBIETTIVO, no. 1 (March 2012): 31–47. http://dx.doi.org/10.3280/psob2012-001003.

Full text
Abstract:
In questo articolo, gli Autori definiscono dapprima il concetto di prevenzione, alla luce dei criteri recentemente proposti da una "scienza della prevenzione". Prendono poi in considerazione le potenzialitŕ preventive della psicoterapia, in particolare quella sistemica, specialmente nell'arrestare l'evoluzione cronica della sofferenza psichica. Sotto questo profilo si sottolinea l'importanza dell'intervento dell'operatore che puň diventare "fattore di rischio" oppure "fattore protettivo" nei confronti della situazione di disagio con cui si confronta. A conferma dell'efficacia preventiva della psicoterapia vengono sinteticamente presentate alcune ricerche: quella del CNR sulla prevenzione delle malattie mentali, e quelle di Onnis e coll. sulla prevenzione della cronicitŕ dall'asma infantile, e dell'anoressia e bulimia dell'adolescenza. Si sottolinea, infine, l'importanza della formazione psicoterapeutica degli operatori, per una efficace programma di prevenzione del disagio psichico cronico, specialmente nel contesto dei servizi pubblici.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
15

Bastianoni, Paola, and Gisele Ronga. "Adolescenti adottivi devianti: variabili di rischio e processi protettivi." MINORIGIUSTIZIA, no. 2 (October 2019): 172–82. http://dx.doi.org/10.3280/mg2019-002015.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
16

Inno, Alessandro. "Terapia radiante: quando e perché interessa il cardiologo." Cardiologia Ambulatoriale, no. 3 (November 30, 2020): 191–94. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2020-3-9.

Full text
Abstract:
La radioterapia toracica può determinare un ampio spettro di complicanze cardiovascolari a lungo termine (versamento pericardico, pericardite costrittiva con compromissione emodinamica, disfunzione diastolica progressiva, cardiomiopatia restrittiva con scompenso cardiaco, valvulopatie, coronaropatia, ipertensione polmonare, anomalie del sistema di conduzione e disfunzione autonomica). Malattie cardiovascolare pre-esistenti e fattori di rischio cardiovascolari possono aumentare il rischio di cardiotossicità da radioterapia. Il cardiologo dovrebbe svolgere un ruolo cruciale nel follow-up a lungo termine allo scopo di correggere i fattori di rischio cardiovascolari, ottimizzare la terapia cardiologica nei pazienti con cardiopatia nota, eseguire indagini di screening nei pazienti asintomatici, avviare l’appropria
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
17

Cattani, Martina. "Fattori di rischio e di protezione nella valutazione di famiglie in carico ai Servizi Sociali: uno studio retrospettivo intergenerazionale." MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no. 2 (August 2022): 63–86. http://dx.doi.org/10.3280/mal2022-002005.

Full text
Abstract:
L'interesse preminente della presente ricerca è la comprensione degli aspetti connessi al trauma relazionale (maltrattamenti e abusi, trascuratezza e violenza domestica), nella valuta-zione delle competenze genitoriali in famiglie in carico ai Servizi Sociali per situazioni di pregiudizio dei minori. A tale scopo, sono state analizzate le cartelle psicosociali di 65 nu-clei familiari. Dopo le analisi descrittive, sono state indagate eventuali differenze nella di-stribuzione (presenza vs assenza) dei fattori del Protocollo Fattori di Rischio e di Protezione (Di Blasio, 2005) fra famiglie valutate ad alto vs basso rischio. Si è, quindi, indagato l'impatto della presenza di alcuni fattori significativi in rapporto al livello di recuperabilità delle competenze parentali di madri e padri. I risultati mostrano che l'applicazione del Pro-tocollo in sede di valutazione permette di discriminare famiglie ad alto vs basso rischio e la sua applicazione evidenzia l'impatto, sulla recuperabilità genitoriale, di esperienze infantili avverse del genitore, di relazioni difficili o conflittuali con la propria famiglia d'origine - e/o con quella del partner - e di una relazione significativa con un membro della famiglia d'origine, in modo differenziato per madri e padri.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
18

Caso, Letizia, Francesca Vitale, and Michela Boni. "La violenza assistita intrafamiliare. Uno studio qualitativo sui fattori di rischio e di protezione nei minori vittime." MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no. 1 (April 2011): 87–109. http://dx.doi.org/10.3280/mal2011-001005.

Full text
Abstract:
La ricerca si pone come finalitŕ l'approfondimento della conoscenza sul fenomeno della violenza assistita intrafamiliare, attraverso lo studio dei fattori di rischio e di protezione dei minori testimoni. La metodologia riguarda l'analisi qualitativa del contenuto delle interviste somministrate ad un gruppo di 24 madri vittime di violenza domestica, che risiedono in una struttura protetta. I principali risultati emersi si riferiscono all'associazione percepita, in termini di fattori di rischio, tra l'esordio delle violenze in famiglia ed eventi quali la gravidanza o la nascita di un figlio, il rapporto tra la vittimizzazione diretta e l'esposizione alla violenza e l'incidenza della diversa appartenenza culturale dei partner sull'insorgenza della violenza. Tra i principali fattori di protezione vi sono l'autonomia professionale ed economica delle madri e il supporto della rete sociale.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
19

Cassibba, Rosalinda, Caterina Balenzano, and Anna Santa Settanni. "La depressione materna nella transizione alla genitorialitŕ: attaccamento, problematiche psicopatologiche ed eventi di vita stressanti come fattori di rischio." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 2 (December 2010): 73–94. http://dx.doi.org/10.3280/pds2010-002006.

Full text
Abstract:
Lo studio intende analizzare l'evoluzione della depressione materna nella transizione alla genitorialitŕ, valutando il ruolo di alcuni fattori di rischio quali l'insicurezza dell'attaccamento, la presenza di problematiche psicopatologiche e di eventi di vita stressanti. La ricerca, condotta su un campione di 30 primipare (etŕ: M = 31.60; d.s. = 4.12) ha previsto un disegno longitudinale. Nella prima rilevazione, al 3° trimestre di gravidanza, sono state somministrate l'Edinburgh Depression Scale (EDDS, Cox, Holden e Sagovsky, 1987); la Mini-International Neuropsychiatric Interview (MINI, Sheehan et al., 1998); la Scala degli Eventi Stressanti (Paykel et al., 1980) e l'Attachment Style Interview (ASI: Bifulco et al., 2002). A 10 giorni e a 3 mesi dopo il parto, č stata prevista solo la somministrazione telefonica dell'EDDS. Le analisi dei dati hanno messo in luce un decremento lineare della depressione dalla gravidanza al postnatale e un'associazione significativa tra la depressione prenatale e postnatale e tutti e tre i fattori di rischio considerati; tali fattori sono, a loro volta, significativamente associati tra loro. I risultati ottenuti sottolineano la possibilitŕ di individuare i fattori di rischio per la genitorialitŕ giŕ in gravidanza e l'utilitŕ, di conseguenza, di implementare interventi di sostegno al fine di rendere meno problematica l'assunzione del ruolo genitoriale e la strutturazione della relazione madre-bambino.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
20

Lamotte, M. "Fattori di rischio cardiovascolare e attività fisica." EMC - Medicina Riabilitativa 23, no. 2 (June 2016): 1–6. http://dx.doi.org/10.1016/s1283-078x(16)78205-8.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
21

Lodi, Giovanni, Marco Taozzi, Elisa Baruzzi, Davide Costa, Roberto Franchini, Fiorella D'Amore, Antonio Carassi, and Niccolò Lombardi. "Odontoiatria e cancro della bocca: dai fattori di rischio alla riabilitazione - Modulo 1: Epidemiologia e fattori di rischio." Dental Cadmos 89, no. 01 (January 2021): 01. http://dx.doi.org/10.19256/d.cadmos.01.2021.14.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
22

Parrini, Iris. "Follow up cardiologico a lungo termine post terapia oncologica potenzialmente cardiotossica." Cardiologia Ambulatoriale, no. 3 (November 30, 2020): 179–82. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2020-3-6.

Full text
Abstract:
I pazienti guariti dal cancro hanno un rischio maggiore di eventi cardiovascolari tardivi dopo un trattamento con chemioterapia e/o radioterapia. L’attuale terapia oncologica comprende molteplici agenti i cui effetti cardiaci avversi possono essere additivi o sinergici. La disfunzione cardiaca può essere irreversibile e derivare da agenti come le an-tracicline, o da agenti che sembrano influenzare transitoriamente la contrattilità ventricolare sinistra come il trastu-zumab. La cardiotossicità da radioterapia può indurre un danno miocardico, malattia coronarica, valvulopatie e coinvolgi-mento del pericardio con una latenza di 10-20 anni. Inoltre, numerosi farmaci come il cisplatino, gli inibitori dell’aromatasi e la terapia anti-androgenetica aumentano i fattori di rischio coronarico incrementando il rischio di infarto miocardico e stroke. Una attenta modifica dello stile di vita, un trattamento aggressivo dei fattori di rischio coronarico e una adeguata modalità di sorveglianza è determinante nel ridurre le complicanze cardiovascolari e la mortalità.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
23

Guastoni, C., B. Gidaro, and P. Covella. "La nefropatia da contrasto. Definizione, fattori di rischio, prevenzione." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 24, no. 2 (January 26, 2018): 24–33. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2012.1133.

Full text
Abstract:
La nefropatia da mezzo di contrasto (contrast induced nephropathy) (CIN) è una delle cause più frequenti di danno renale acuto nei pazienti ricoverati. L'incidenza di CIN dipende dalla presenza di fattori di rischio legati al paziente (insufficienza renale, diabete, malattie cardiovascolari, età avanzata) e da cause dipendenti dalla procedura (dose elevata di mezzo di contrasto, via di somministrazione intra-arteriosa). L'insufficienza renale rappresenta il maggiore fattore di rischio di CIN, in particolare quando è associata al diabete. L'idratazione pre- e post-somministrazione di MDC rappresenta la sola terapia di prevenzione ad essere strettamente raccomandata dalle Linee Guida nei pazienti a rischio. Gli studi sulla prevenzione della CIN hanno riguardato soprattutto casistiche cardiologiche di pazienti con moderato rischio renale (GFR 60– 40 mL/min) sottoposti a somministrazione intra-arteriosa di mezzo di contrasto. In molti trial clinici è stata valutata l'efficacia dell'idratazione con bicarbonato di sodio e della N-acetilcisteina (NAC) nella prevenzione della CIN. L'infusione con sodio bicarbonato ha dimostrato una maggiore efficacia rispetto alla fisiologica, in modo particolare quando l'idratazione necessita tempi rapidi come nelle procedure in emergenza. La NAC non ha dimostrato una chiara efficacia in quanto i risultati positivi osservati in alcuni studi non sono stati confermati in altri. Il problema aperto rimane la prevenzione della CIN nei soggetti con elevato rischio renale (e-GFR < 30 mL/min) nei quali la presenza di CIN può associarsi all'ingresso in dialisi cronica.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
24

Coletti Moia, Elena. "Quali pazienti, quale rischio. Identificazione e correzione: scelte ed aderenza terapeutica." Cardiologia Ambulatoriale, no. 3 (November 30, 2020): 163–66. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2020-3-2.

Full text
Abstract:
Prima di iniziare una terapia oncologica potenzialmente cardiotossica è importante una valutazione cardiologica basale; essa può essere eseguita da un cardio-oncologo ma spesso in realtà viene attuata dal cardiologo ambulatoriale. La valutazione basale serve a identificare il profilo di rischio cardiovascolare del paziente, a correggere i fattori di rischio modificabili e, nel paziente cardiopatico noto, ad ottimizzare il trattamento. La correzione dei fattori di rischio come ipertensione arteriosa e dislipidemia richiede un adeguato approccio farmacologico ma per abbattere il più possibile il rischio, il paziente deve adottare una correzione dello stile di vita con misure comportamentali come l’interruzione del fumo, l’esercizio fisico ed una adeguata alimentazione. Il paziente con disfunzione ventricolare sinistra o cardiopatia ischemica deve essere valutato con test che permettano di rilevare l’entità del problema e poi intraprendere una terapia la cui scelta ed aderenza va considerata anche in base alle possibili interferenze con i farmaci oncologici.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
25

Sciomer, Susanna, and Federica Moscucci. "Menopausa e rischio cardiovascolare: come educare le donne alla prevenzione." CARDIOLOGIA AMBULATORIALE 30, no. 1 (May 31, 2022): 31–33. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2022-1-7.

Full text
Abstract:
La menopausa costituisce un momento cruciale della vita della donna non solo dal punto di vista riproduttivo ma anche dal punto di vista fisiopatologico. Il calo della produzione ovarica di estrogeni determina una ridotta stimolazione di beta recettori endoteliali e miocardici che sono alla base di processi patologici quali le alterazioni del microcircolo coronarico o lo scompenso cardiaco a frazione d’eiezione preservata. Tali alterazioni si associano a quelle indotte da altri fattori di rischio cardiovascolare. È fondamentale in tale contesto prendere coscienza e trattare i fattori di rischio classici e quelli genere-specifici per non favorire l’insorgenza di patologie che incidono sugli eventi, sulla qualità della vita e sui costi sanitari.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
26

Re, Alessandra, Gianna Carta, and Tiziana C. Callari. "Sicurezza e gestione del rischio nel porto di Genova: un approccio ergonomico all'analisi del servizio di pilotaggio." RISORSA UOMO, no. 1 (May 2011): 97–111. http://dx.doi.org/10.3280/ru2011-001008.

Full text
Abstract:
La ricerca affronta il tema della sicurezza e della gestione dei fattori di rischio insiti nel servizio di pilotaggio svolto dalla Corporazione Piloti del porto di Genova. Č stato condotto uno studio di caso, attraverso la raccolta di tre fonti di prova: analisi di documenti tecnici e procedurali, interviste strutturate sulla traccia della; osservazione. Sono stati descritti 53 eventi critici, successivamente analizzati e categorizzati, secondo il modello SHELL, in rischi ambientali, procedurali, strumentali e relazionali. I risultati mettono in evidenza le piů rilevanti situazioni critiche presenti nell'attivitŕ di pilotaggio e le strategie, formali e informali, di gestione dei fattori di rischio, insieme a possibili interventi migliorativi di immediata applicazione o a piů ampio respiro.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
27

Verrocchio, Maria Cristina, Daniela Marchetti, and Piero Porcelli. "Neurobiologia delle relazioni interpersonali fattori di rischio di malattia." MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no. 3 (November 2018): 13–30. http://dx.doi.org/10.3280/mal2018-003002.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
28

Rubin, F., C. Legoupil, and C. Hill. "Fattori di rischio di cancro delle vie aerodigestive superiori." EMC - Otorinolaringoiatria 18, no. 3 (July 2019): 1–11. http://dx.doi.org/10.1016/s1639-870x(19)42529-4.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
29

Santoro, Elena. "L'adattamento resiliente nei bambini vittime di abuso e maltrattamento: un'analisi dei fattori protettivi e dei meccanismi di mediazione." MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no. 3 (December 2011): 33–52. http://dx.doi.org/10.3280/mal2011-003003.

Full text
Abstract:
L'articolo offre una rassegna degli studi piů attuali centrati sulla resilienza in bambini vittime di abuso e maltrattamento. Le evidenze empiriche riportano una percentuale piuttosto bassa (0-22%) di adattamento resiliente: alcuni bambini maltrattati manifestano risorse di resilienza, ma la maggior parte di loro incontra difficoltŕ nell'adattamento in diversi ambiti del funzionamento psicosociale e nel corso del tempo. La resilienza intesa come processo dinamico dipende da fattori biologici e psicologici, che interagiscono con fattori familiari e contestuali in grado di potenziare o indebolire le risorse dell'individuo, facilitando e promuovendo un percorso di adattamento positivo per alcuni o, di contro, diventando elementi di crisi e di disadattamento per altri. Ampio spazio viene dato alla letteratura sui fattori di protezione che, a livello individuale, familiare e sociale sono in grado di promuovere ed attivare i meccanismi di recupero e l'adattamento resiliente nei bambini vittime di abuso e maltrattamento.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
30

Messina, A., A. P. Casani, M. Manfrin, and G. Guidetti. "Italian survey on benign paroxysmal positional vertigo." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 4 (August 2017): 328–35. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1121.

Full text
Abstract:
La vertigine parossistica posizionale benigna (VPPB) è il tipo più comune di vertigine periferica. Frequentemente dopo il primo episodio la VPPB presenta recidive, con un tasso di ricorrenza tra il 15% ed il 50%. Ad oggi non vi è chiarezza sui processi eziopatogenetici che portano al distacco degli otoconi né su quali siano i fattori che rendono la VPPB una patologia recidivante, ma recenti studi epidemiologici hanno evidenziato una possibile associazione con fattori di rischio cardiovascolari. Lo scopo del presente studio (Sesto Senso Survey) è stato quello di valutare nella popolazione italiana, attraverso un’indagine osservazionale, le principali caratteristiche demografiche e cliniche dei pazienti con VPPB (primo episodio o ricorrente), con particolare attenzione ai potenziali fattori di rischio cardiovascolare. L’indagine è stata condotta in 158 centri di Vestibologia in tutta Italia su 2.682 pazienti (età media 59,3 ± 15,0 anni; 39,1 maschi e 60,9% femmine) affetti da VPPB, da gennaio 2013 a dicembre 2014. I risultati hanno mostrato in questi pazienti l’alta prevalenza di fattori di rischio cardiovascolari come ipertensione arteriosa (55,8%), ipercolesterolemia (38,6%) e diabete (17,7%), oltre ad una elevata familiarità per malattie cardiovascolari (49,4%). In un’elevata percentuale di pazienti si è inoltre registrata la presenza di ipoacusia (42,9%), acufeni (41,2%) o entrambi (26,8%). Significativamente correlata agli episodi di recidiva di VPPB è risultata la presenza di ipertensione arteriosa, dislipidemia e comorbidità cardiovascolare accertata (range OR tra 1,84 e 2,31). Rilevanti anche le associazioni con diabete e patologie tiroidee e autoimmuni (range OR tra 1,73 e 1,89). I risultati dell’indagine confermano la significativa associazione tra comorbidità cardiovascolari e VPPB recidivanti e le identificano come importante potenziale fattore di rischio per le recidive di VPPB nella popolazione italiana, aprendo la strada alla valutazione di nuove strategie terapeutiche nel trattamento di questa patologia.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
31

Guglielmi, Dina, Alessia Paplomatas, Silvia Simbula, and Marco Depolo. "Prevenzione dello stress lavoro correlato: validazione di uno strumento per la valutazione dei rischi psicosociali nella scuola." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 3 (November 2011): 53–74. http://dx.doi.org/10.3280/pds2011-003003.

Full text
Abstract:
Il presente lavoro ha l'obiettivo di presentare lo strumento Questionario sul Benessere a Scuola (QBS) e la relativa validazione. Il questionario č finalizzato alla valutazione dei rischi psicosociali e alla promozione del benessere organizzativo nella scuola. Partendo dall'analisi della letteratura e della normativa di riferimento e grazie al contributo di esperti del settore č stato predisposto un questionario per individuare i fattori di rischio psicosociale relativi al contesto e al contenuto lavorativo. Hanno risposto al questionario 953 persone che lavorano all'interno della scuola (82% docenti). I risultati mostrano la validitŕ e l'attendibilitŕ dello strumento proposto per valutare i fattori di rischio psicosociale nella scuola, segnalandone un possibile uso nella valutazione dello stress lavoro correlato. Gli stessi fattori permettono inoltre di discriminare diversi tipi di esiti (benessere, fatica mentale, ecc.). I risultati possono, quindi, essere considerati una conferma di quanto richiamato dalla normativa attuale in materia di sicurezza sul lavoro rispetto ai potenziali effetti delle caratteristiche del lavoro e dell'organizzazione del lavoro sulla salute dei lavoratori.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
32

Cadoni, G., L. Giraldi, L. Petrelli, M. Pandolfini, M. Giuliani, G. Paludetti, R. Pastorino, et al. "Prognostic factors in head and neck cancer: a 10-year retrospective analysis in a single-institution in Italy." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 6 (December 2017): 458–66. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1246.

Full text
Abstract:
È stata condotta un’analisi retrospettiva su 482 pazienti con diagnosi di tumore testa-collo arruolati presso l’ ospedale “Agostino Gemelli” di Roma. L’associazione tra fattori demografici, clinici e comportamentali con la overall survival (OS), il rischio di ricorrenza ed il rischio di un secondo tumore primitivo è stata stimata usando gli Hazard Ratio (HR) e gli intervalli di confidenza al 95% (CIs). La OS considerando tutte le sedi tumorali è stata del 60%, mentre considerando le singole sedi tumorali è risultata del 49.0% per il cavo orale, 54.8% per l’orofaringe, 50.0% per l’ipofaringe e 63.4% per la laringe. Un’età avanzata alla diagnosi (HR = 1.04; 95% CI: 1.02-1.05) ed un avanzato stadio del tumore (HR = 2.00; 95% CI: 1.41-2.84) sono risultati fattori significativamente associati con la OS. Il rischio di ricorrenza è risultato associato con il consumo di alcolici (HR = 1.73; 95% CI: 1.00-2.97). Il rischio di sviluppare un secondo tumore primitivo è risutlato associato con uno stadio avanzato del tumore primario (HR = 2.75; 95% CI: 1.39-5.44) e con l’aver fumato per più di 40 anni (HR = 3.68; 95% CI: 1.10-12.30). In conclusione abbiamo notato che la OS differisce tra le sedi tumorali del tumore testa-collo. Lo stadio tumorale è risultato essere associato sia con la OS che con il rischo di sviluppare un secondo tumore primitivo. Il consumo di alcol e di tabacco sono risultati essere fattori prognostici, rispettivamente, per la ricorrenza e per l’insorgenza di un secondo tumore primitivo.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
33

Parrinello, Edda, and Lorenzo M. Donini. "Obesità sarcopenica." L'Endocrinologo 21, no. 5 (October 2020): 354–58. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-020-00789-x.

Full text
Abstract:
SommarioL’obesità sarcopenica è una sindrome più frequentemente presente nella popolazione anziana, associata ad aumentato rischio di disabilità, morbilità e mortalità. Questo articolo discute l’evoluzione e le controversie legate alla definizione di tale patologia, i fattori di rischio, i meccanismi fisiopatologici, le conseguenze clinico-funzionali, le modalità di valutazione della composizione corporea e i criteri diagnostici presenti. Vengono descritte, inoltre, le possibili strategie di trattamento.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
34

Cheli, Mariagnese, Michela Campieri, Andrea Fini, Maria Elena Montenegro, Alessandra Piccioni, Francesca Pincanelli, and Cosimo Ricciutello. "Esperienze traumatiche in etŕ evolutiva e fattori di rischio familiari: un'indagine sugli esiti nello sviluppo." MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no. 3 (February 2013): 91–103. http://dx.doi.org/10.3280/mal2012-003006.

Full text
Abstract:
Il contributo esamina le conseguenze pervasive del maltrattamento precoce alla luce della prospettiva teorica del Trauma Complesso come Disturbo dello Sviluppo (Courtois & Ford, 2009) e del Modello Process Oriented (Di Blasio, 2005) sui fattori di rischio familiari. L'indagine qualitativa, condotta tramite una revisione socio-anamnestica delle cartelle e un'intervista strutturata al clinico referente del minore, riguarda un campione di 87 soggetti in etŕ evolutiva tra i 3 e i 18 anni, in carico al centro specialistico contro i maltrattamenti all'infanzia "Il Faro" di Bologna. I dati indicano una generale compromissione delle principali funzioni psichiche esplorate, associata a specifici fattori di rischio distali e prossimali nell'ambiente familiare. I risultati sollecitano un'attenta valutazione multidimensionale (psicosociale e clinica) delle variabili cruciali per la futura salute mentale.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
35

Cavanna, Donatella, and Laura Migliorini. "Fattori di protezione e indicatori di rischio nel percorso adottivo." MINORIGIUSTIZIA, no. 4 (November 2014): 95–104. http://dx.doi.org/10.3280/mg2014-004011.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
36

Maira, G., A. Vignati, E. Marchese, A. Puca, A. Albanese, A. Di Chirico, and M. Rollo. "Valutazione del rischio chirurgico nelle malformazioni artero-venose del sistema nervoso centrale." Rivista di Neuroradiologia 15, no. 1 (February 2002): 137–44. http://dx.doi.org/10.1177/197140090201500113.

Full text
Abstract:
I recenti progressi della neurochirurgia e della neuroradiologia permettono di affrontare i problemi relativi alle malformazioni arterovenose cerebrali secondo diverse modalità terapeutiche anche tra loro combinate. Ci riferiamo in particolare al trattamento diretto microneurochirurgico, alla riduzione od esclusione della malformazione vascolare dal circolo mediante trattamento endovascolare anche ripetuto nel tempo ed al trattamento radiochirurgico. Diversi fattori sono stati correlati alla valutazione del rischio chirurgico, quali la sede, le dimensioni, l'angio-architettura, con particolare riferimento alla presenza di aneurismi arteriosi o venosi ed al pattern del drenaggio venoso. Altri fattori che influenzano il rischio chirurgico sono quelli relativi al quadro generale del paziente ed alle sue condizioni neurologiche. L'indicazione al trattamento di una malformazione vascolare si pone se il rischio dell'opzione terapeutica è considerato “accettabile”, ossia inferiore rispetto a quello della storia naturale. Gli Autori espongono i risultati della casistica personale relativa a 20 pazienti trattati con modalità chirurgica ed endovascolare.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
37

Brescia, Paola. "L'epidemiologia dell'arteriopatia periferica nell'insufficienza renale cronica." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, no. 4_suppl (July 29, 2013): S30—S32. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1087.

Full text
Abstract:
L'arteriopatia periferica (AP) non è al momento adeguata-mente diagnosticata e trattata dalla comunità medica. Eppure, l'AP rappresenta un potente predittore di coronaropatia e un fattore di rischio per mortalità nella popolazione generale. Questo aspetto dovrebbe essere di particolare interesse per i nefrologi, dato che la prevalenza di AP è sicuramente più elevata nei pazienti uremici che nella popolazione generale. La spiegazione del fenomeno è legata all'associazione, in questi pazienti, dei tradizionali fattori di rischio con quelli specifici della condizione uremica. Infatti, la malattia renale di per sé è un fattore di rischio indipendente per lo sviluppo di AP, con un rischio che si rafforza al progressivo declino della funzione renale. L'attuale situazione epidemiologica dell'AP nei pazienti uremici è oggetto di questa revisione.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
38

Di Paola, Ludovica, Annalaura Nocentini, Patricia Monica Bettini, and Roberto Leonetti. "Nurse Home Visitation Program per la riduzione del rischio di maltrattamento infantile: una prima valutazione dell'intervento dell'Unità Funzionale Complessa Salute Mentale Infanzia e Adolescenza e Centri Consulenza Giovani dell'Azienda Usl Toscana Centro-Firenze." MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no. 3 (January 2021): 89–112. http://dx.doi.org/10.3280/mal2020-003008.

Full text
Abstract:
Interventi di home visiting nei contesti familiari a rischio di maltrattamento sui minori sono fondamentali per ridurre i fattori di rischio e promuovere quelli di protezione. Lo studio propone una prima valutazione del programma di intervento fiorentino "Home Visiting: Percorsi di Sostegno alla Genitorialità" condotto dagli operatori dell'Azienda Usl Toscana Centro di Firenze. Hanno partecipato allo studio 20 madri. È stata condotta un'analisi retrospettiva delle cartelle cliniche e delle schede del progetto. I risultati mostrano che il 70 % delle madri non è stato segnalato per rischio di maltrattamento sui minori in seguito all'intervento e che la presa in carico tardiva costituisce un indice di rischio che aumenta la probabilità di segnalazioni per il rischio di maltrattamento. Lo studio indica la necessità che futuri interventi di home visiting tengano di conto del momento di presa in carico come fattore capace di garantire la riuscita dell'intervento e la sua efficacia.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
39

Argentero, Piergiorgio. "Una proposta di approccio obiettivo alla valutazione del rischio stress: il metodo Objective Stress Factors Analysis (OSFA)." RISORSA UOMO, no. 2 (February 2012): 185–200. http://dx.doi.org/10.3280/ru2011-002004.

Full text
Abstract:
Lo scopo del presente lavoro č quello di illustrare una procedura originale di valutazione del rischio stress basata sull'esame obiettivo delle condizioni di lavoro riconosciute come potenzialmente dannose per la salute psicofisica dei lavoratori. Si compone di due fasi principali; la prima (Fase A) di analisi di alcuni indicatori statistici aziendali e la seconda (Fase B) di approfondimento delle condizioni di rischio proprie delle di- verse unitŕ organizzative. Lo strumento č stato finora impiegato in numerose aziende di varie dimensioni e settori produttivi. Dai risultati ottenuti č stato possibile verificare l'adeguatezza del metodo in riferimento alla completezza degli aspetti esaminati e alla sua capacitŕ di discriminare i fattori di rischio stress propri delle diverse realtŕ lavorative.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
40

Stagni Brenca, Elisa. "Fattori che incidono sul rischio potenziale di maltrattamento fisico." MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no. 1 (April 2011): 47–63. http://dx.doi.org/10.3280/mal2011-001003.

Full text
Abstract:
Il presente lavoro esamina i contributi di ricerca che hanno impiegato il(CAPI; Milner, 1986), allo scopo di sostenerne la validitŕ nel predire la propensione dei genitori al maltrattamento fisico. Tali studi, infatti, hanno evidenziato come i punteggi alladel CAPI siano significativamente correlati ai fattori che la letteratura descrive come tipici dei genitori maltrattanti e predittivi dell'abuso fisico: storia pregressa di maltrattamenti subiti durante l'infanzia; bassa autostima;esterno; stress genitoriale; ansia; rabbia e frustrazione; depressione; caratteristiche dell'ambiente familiare (conflittualitŕ, giovane etŕ e basso livello d'istruzione della madre, abuso di sostanze). Un quadro cosě delineato induce a concludere che i genitori con alti punteggi allasiano effettivamente predisposti ad applicare metodi di disciplina rigidi e coercitivi, che possono sfociare in veri e propri episodi di maltrattamento fisco.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
41

Mollet, E. "Attività fisica, diabete e altri fattori di rischio cardiovascolare." EMC - Medicina Riabilitativa 14, no. 3 (January 2007): 1–6. http://dx.doi.org/10.1016/s1283-078x(07)70228-6.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
42

Mollet, E. "Attività fisica, diabete ed altri fattori di rischio cardiovascolare." EMC - AKOS - Trattato di Medicina 9, no. 1 (January 2007): 1–6. http://dx.doi.org/10.1016/s1634-7358(07)70400-x.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
43

Anna Manolio, Vittoria, and Alida Montaldi. "Verso la genitorialità adottiva in tempo di pandemia: l'ascolto delle coppie presso il Tribunale per i minorenni di Roma." MINORIGIUSTIZIA, no. 4 (June 2021): 120–30. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-004012.

Full text
Abstract:
Attraverso l'analisi dell'attività dell'ascolto coppie aspiranti all'adozione si propone una riflessione su alcuni fattori di protezione e indicatori di rischio nel progetto adottivo, specificatamente connessi allo stato di emergenza per la pandemia da Covid-19, osservati presso il Tribunale per i minorenni di Roma durante l'emergenza sanitaria.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
44

Di Lullo, Luca, Fulvio Floccari, Rodolfo Rivera, Antonio De Pascalis, Vincenzo Barbera, Moreno Malaguti, and Alberto Santoboni. "L'ipertrofia ventricolare sinistra nei pazienti affetti da malattia renale cronica." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, no. 3 (October 9, 2014): 281–89. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.921.

Full text
Abstract:
La patologia cardiovascolare rappresenta la principale causa di mortalità e morbidità nei pazienti affetti da malattia renale cronica (CKD) e malattia renale cronica terminale (ESRD). La patogenesi della malattia cardiovascolare in corso di nefropatia è multifattoriale e coinvolge fattori di rischio tradizionali e fattori di rischio collegati alla malattia renale. Come ormai universalmente accettato, l'interessamento cardiaco in corso di malattia renale cronica rientra nella cosiddetta Sindrome cardio-renale di tipo 4, la cosiddetta cardiopatia uremica caratterizzata, in primo luogo, dalla presenza di ipertrofia ventricolare sinistra, disfunzione sistodiastolica del ventricolo sinistro e, negli stadi terminali, scompenso cardiaco congestizio e cardiomiopatia dilatativa. La diagnosi di ipertrofia ventricolare sinistra (IVS) è affidata da un lato alle tecniche ecocardiografiche 2D e 3D e, dall'altra, a tecniche di imaging più sofisticate, come la risonanza magnetica cardiaca (CMRI). Scopo della review è quello di effettuare un excursus riguardante l'epidemiologia, la fisiopatologia e la diagnosi dell'ipertrofia ventricolare sinistra nei pazienti affetti da malattia renale cronica. (Cardionephrology)
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
45

Moylan, Carrie A., Todd I. Herrenkohl, Cindy Sousa, Emiko A. Tajima, Roy C. Herrenkohl, and M. Jean Russo. "Gli effetti del maltrattamento infantile e dell'esposizione alla violenza domestica sui problemi comportamentali internalizzanti ed esternalizzanti in adolescenza." MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no. 3 (December 2011): 11–32. http://dx.doi.org/10.3280/mal2011-003002.

Full text
Abstract:
Questo studio esamina gli effetti del maltrattamento infantile e dell'esposizione alla violenza domestica in infanzia sui comportamenti internalizzanti ed esternalizzanti in adolescenza. I dati per queste analisi provengono dal Lehigh Longitudinal Study, uno studio prospettico su 457 giovani volto a valutare gli esiti della violenza familiare e la resilienza negli individui e nelle famiglie. I risultati mostrano che il maltrattamento infantile, la violenza domestica ed entrambi in combinazione (ossia doppia esposizione) aumentano il rischio per il bambino di esiti internalizzanti ed esternalizzanti in adolescenza. Una volta tenuto conto dei fattori di rischio associati con fattori stressanti aggiuntivi nella famiglia o nell'ambiente circostante, solo quei bambini con una doppia esposizione riportavano un rischio elevato di incorrere negli esiti studiati rispetto ai giovani non esposti. Tuttavia, sebbene vi fossero delle differenze osservabili nella predizione degli esiti per i bambini con una doppia esposizione rispetto a quelli con una singola esposizione (ossia, solo maltrattamento o solo esposizione alla violenza domestica) queste differenze non sono risultate statisticamente significative. Le analisi hanno mostrato che gli effetti dell'esposizione per i maschi e le femmine sono statisticamente comparabili.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
46

Pellizzer, Laura, Ottavia Trevisan, and Marina De Rossi. "Emergency teaching compared: collaboration and technology training for resilience development in teachers." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no. 3 (December 31, 2022): 81–97. http://dx.doi.org/10.36253/form-13590.

Full text
Abstract:
The aim of the present study is to reflect on the experiences of emergency didactics, distance education (DAD) and digitally integrated education (DDI), of primary school teachers on a regional scale (Veneto), in terms of resilience display. Several teachers answered an online questionnaire at two points in time: at the time of DaD (spring 2020 – N=494) and when DDI became more widespread (winter 2021-2022 – N=620). The participants showed resilience when facing the Covid-19 crisis: the school system resisted, albeit mostly by implementing traditional teaching set-ups, especially through DaD. Two protective factors for resilience were explored: collaboration and technological training. Their impact as protective factors on the development of teachers’ resilience proved not decisive, although slight improvements are noted between the two survey datasets. Didattiche emergenziali a confronto: collaborazione e formazione tecnologica per lo sviluppo di resilienza negli insegnanti. L’obiettivo del presente studio è quello di offrire una rilettura sulle esperienze di didattica emergenziale, Didattica a Distanza (DAD) e Didattica Digitale Integrata (DDI), vissute da insegnanti di scuola primaria su scala regionale (Veneto) in chiave di manifestazione di capacità di resilienza. Svariati insegnanti hanno risposto ad un questionario online in due momenti: al tempo della DaD (primavera 2020 – N=494) e quando la DDI si è diffusa maggiormente (inverno 2021-2022 – N=620). I partecipanti hanno manifestato capacità di resilienza di fronte alla crisi Covid-19: il sistema scuola è resistito, seppur implementando assetti didattici di tipo tradizionale, specie in DaD. Si sono approfonditi due fattori protettivi per la resilienza: la collaborazione e la formazione tecnologica. Rispetto al loro impatto sullo sviluppo delle capacità di resilienza degli insegnanti, sebbene si notino deboli miglioramenti tra le due rilevazioni, i dati mostrano che essi non possono essere considerati fattori protettivi particolarmente determinanti.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
47

Della Vedova, Anna Maria, Benedetta Ducceschi, Bruno Mario Cesana, Nicoletta Pelizzari, and Antonio Imbasciati. "Stati emotivi materni in gravidanza e temperamento del bambino nei primi mesi di vita." CHILD DEVELOPMENT & DISABILITIES - SAGGI, no. 3 (April 2010): 45–71. http://dx.doi.org/10.3280/cdd2009-003003.

Full text
Abstract:
Tra i fattori di interferenza sul primo sviluppo infantile č attualmente riconosciuto il ruolo dello stress materno in gravidanza. Stati emotivi materni di tipo ansioso o depressivo si dimostrano in primo luogo associati a fattori di rischio per il decorso della gravidanza quali complicazioni ostetriche, maggiore prevalenza di parti pretermine e di eclampsia, basso peso del bambino alla nascita. Studi sperimentali sull'animale e osservazionali sull'uomo documentano inoltre un'azione diretta dello stress materno sullo sviluppo del sistema nervoso fetale dovuta all'alterato funzionamento dell'asse ipotalamo-ipofisi-surrene e del sistema simpatico-nora- drenergico materni. Tali evidenze supportano l'ipotesi che i cambiamenti biochimici e metabolici indotti a livello uterino dai correlati dello stress materno interferiscano sullo sviluppo fetale determinando effetti a lungo termine sulla salute dell'individuo e sulle caratteristiche temperamentali del neonato, influenzando cosě la qualitŕ dei primi adattamenti madre-bambino. Tra le conseguenze dell'esposizione fetale allo stress materno si riscontrano maggiore tendenza al pianto, inconsolabilitŕ e anomalie del sonno nei neonati, temperamento difficile e ritardi nello sviluppo cognitivo e motorio nella prima infanzia, mentre gli studi piů recenti documentano un aumentato rischio di depressione in adolescenza. Questo lavoro indaga la prevalenza di sintomi depressivi in gravidanza e i fattori ad essa correlati in relazione ad aspetti del temperamento dei bambini nei primi mesi di vita.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
48

Marescotti, Roberto. "Le placche ateromasiche localizzate al tratto tronco comune-succlavia destra, come marker precoce di malattia ateromasica." CARDIOLOGIA AMBULATORIALE 30, no. 3 (December 31, 2022): 192–95. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2021-3-6.

Full text
Abstract:
I pazienti che sviluppano una malattia cardiovascolare sono generalmente portatori, nel corso di una lunga fase preclinica, di fattori di rischio, spesso molteplici, per aterosclerosi. In questi soggetti è fondamentale una stratificazione del rischio per identificare e trattare adeguatamente coloro che andranno incontro alle manifestazioni cliniche della malattia aterosclerotica. L’ecocolordoppler dei tronchi sovraortici, che valuta la presenza di placche ateromasiche e lo spessore medio-intimale carotideo, è fondamentale nello screening di tali pazienti. L’ecocolordoppler è una metodica validata ed entrata nell’uso comune, non invasiva, facilmente ripetibile, ma che richiede un adeguato training dell’operatore per acquisire le adeguate competenze. Le nostre osservazioni richiamano l’attenzione sulla ateromasia delle arterie del distretto tronco brachiocefalico-succlavia destra, come marker precoce e predittivo del rischio, indipendente rispetto allo spessore medio-intimale carotideo.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
49

Dirindin, Nerina. "Prestazioni sociali e sanitarie al tempo della crisi." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 3 (September 2011): 205–18. http://dx.doi.org/10.3280/qg2011-003016.

Full text
Abstract:
Il presente contributo si propone di discutere i diversi aspetti dei diritti delle persone con riguardo ai problemi della tutela della salute, alle condizioni di maggiore debolezza osservabili nella realtŕ del sistema socio-sanitario italiano e ai fattori che possono mettere a rischio tale tutela.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
50

BUSONI, M., A. DEGANELLO, and O. GALLO. "Fistola faringocutanea dopo laringectomia totale: analisi dei fattori di rischio, della prognosi e delle modalità di trattamento." Acta Otorhinolaryngologica Italica 35, no. 6 (December 2015): 400–405. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-626.

Full text
Abstract:
In questo studio sono state valutate l’incidenza, i fattori di rischio e le modalità di trattamento in pazienti con fistola faringocutanea dopo laringectomia totale primaria e di salvataggio. Nel periodo compreso tra gennaio 1999 e ottobre 2014, 352 pazienti affetti da carcinoma squamocellulare della laringe sono stati sottoposti a laringectomia totale. Il decosro postoperatorio di 86 pazienti è stato complicato dall’insorgenza di fistola fainrogcutanea. Questi sono stati comparati in uno studio caso-controllo con 86 pazienti selezionati tramite software, fra quelli che non avevano sviluppato la fistola salivare. L’incidenza globale di fistola dopo laringectomia totale è stata del 24,4%, rispettivamente abbiamo registrato incidenze del 19,0%, del 28,6% e del 30,3% dopo laringectomia totale primaria, dopo radioterapia e dopo radiochemioterapia. L’analisi multivariata ha rivelato che per ipoalbuminemia ≤3,5 g/dL, per pregressa radioterapia e radiochemioterapia il rischio relativo di sviluppo di fistola è stato rispettivamente 2,47, 3,09 e 7,69. In caso di laringectomia totale di salvataggio abbiamo registrato una comparsa precoce della fistola entro i primi 10 giorni postoperatori. Le modalità di trattamento della fistola faringocutanea sono risultate essere significativamente differenti in caso di laringectomia totale primaria, dopo radioterapia e dopo radiochemioterapia. Infatti, mentre nel primo caso è stato sufficiente un trattamento di tipo conservativo (93,55%), dopo chemioradioterapia ha prevalso il ricorso a tecniche chirurgiche ricostruttive con lembi regionali (58,82%). Nel caso dei pazienti radiotrattati, le opzioni terapeutiche della fistola sono risultate essere equamente distribuite tra quella medica, eventualmente con l’aggiunta dell’ossigenoterapia iperbarica, e quella chirurgica ricostruttiva. La conoscenza dei fattori di rischio soggettivi e il loro valore prognostico, permettono al chirurgo di pianificare le strategie preventive al fine di ridurre il rischio di formazione della complicanza e, conseguentemente, dei tempi di degenza e dei relativi costi.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
We offer discounts on all premium plans for authors whose works are included in thematic literature selections. Contact us to get a unique promo code!

To the bibliography