Academic literature on the topic 'Farsi spazio'

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Journal articles on the topic "Farsi spazio"

1

Benozzo, Francesco. "La Terra dei Morti di Thomas Kinsella come spazio primordiale di un nuovo immaginario." Le Simplegadi 19, no. 21 (November 2021): 18–26. http://dx.doi.org/10.17456/simple-170.

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Abstract:
Tra le numerose opere poetiche di Thomas Kinsella, Notes from the Land of the Dead, del 1973, appare quella più legata agli elementi del paesaggio fisico. In questo saggio si provano a percorrere alcune strategie cognitive e percettive che consentono al poeta irlandese di farsi interprete, attraverso di esso, di un immaginario per la rifondazione poetica del mondo, all’interno di quella che ho recentemente definito come world poetry
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2

Cottino, Gaia, and Silvia Luraschi. "Farsi casa attraverso le pratiche alimentari. Voci di richiedenti asilo, operatori e operatrici nelle province di Cuneo e Lecco." MONDI MIGRANTI, no. 2 (August 2021): 105–17. http://dx.doi.org/10.3280/mm2021-002006.

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Abstract:
Il cibo influenza il modo in cui le persone si relazionano allo spazio e fanno casa. Attraverso la costruzione di una competenza culinaria, i migranti danno senso alle nuove situazioni, tra memoria e adattamenti alle grammatiche alimentari dei con-testi di accoglienza. Nell'articolo si intrecciano le voci di richiedenti asilo e rifugiati con quelle di operatrici e operatori. Proponiamo una visione interdisciplinare delle pratiche alimentari all'interno di un ventaglio di Centri d'Accoglienza Straordinaria (CAS) e del sistema ex-SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifu-giati) dell'area montana e prealpina delle valli cuneesi e della provincia di Lecco, con l'obiettivo di analizzare come spazi diversi generino possibilità distinte di uti-lizzo della "valigia del cibo" e come i nuovi arrivati abbiano agentivamente elabo-rato soluzioni creative di homemaking e di interazione sociale.
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3

Battipaglia, Mariella. "La chiusura anoressia e i "restauri" nel campo: un'esperienza clinica." STUDI JUNGHIANI, no. 54 (February 2022): 28–43. http://dx.doi.org/10.3280/jun54-2021oa12783.

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Abstract:
L'autrice, nel riportare un'esperienza clinica, ripercorre il processo terapeutico riflettendo su alcuni accadimenti legati alla matrice somatica della coppia analitica a lavoro. Le risonanze diadiche attivate nel campo rimandano alle dinamiche implicite psicofisiche della diade madre/bambino, potendo considerare alcuni "fenomeni corporei" come la base corporea dei fenomeni transizionali. In quest'area terza la madre deve concedersi di farsi "usare" come strumento facilitatore del contatto tra realtà esterna e realtà interna. La coppia analitica si è ritrovata nuovamente a lavoro dopo sedici anni: alla luce dell'esperienza clinica odierna e delle recenti teorizzazioni sul contro-transfert corporeo, ha guardato al campo analitico e al suo dinamismo connesso alla tessitura temporale come una dimensione nuova, uno spazio terzo intersoggettivo in cui l'arrendevolezza ad esso trasforma e alchimizza i temi e il tempo della vita. 
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4

D’Ambrosio, Maria, and Giovanni Laino. "Educatori come designer degli spazi perFormativi. Asili nido come ‘fabbriche' di cittadinanza e innovazione sociale." WELFARE E ERGONOMIA, no. 1 (June 2020): 39–57. http://dx.doi.org/10.3280/we2020-001005.

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Abstract:
Il saggio apre uno spazio di riflessione sul tema della povertà educativa attraverso una pro-posta teorica e metodologica che investe le politiche e i servizi per l'infanzia di un ruolo stra-tegico nel ridisegno di un ecosistema territoriale in grado di qualificare in chiave pedagogica gli spazi e le attività rivolte ai minori e alla genitorialità. Una qualità pedagogica che passa per i professionisti dell'educazione, quindi per la loro formazione e per la loro postura da ricercatori in situazione, e anche per una pianificazione urbanistica strategica in grado di coniugarsi con una ‘visione' di città che contenga l'idea di spazio urbano e di relativa comu-nità educante, attenta alla complessità delle dinamiche che producono diseguaglianze, mar-ginalità e le molte forme di povertà. In questo senso, e recuperando una responsabilità istitu-zionale connessa alla responsabilità di ciascun professionista, il saggio fa emergere anche quanto pensato e sperimentato nell'attuazione del progetto IRIS (Interventi per Riqualificare e Innovare la Scuola) riferito agli asili nido e ai servizi per l'infanzia del Comune di Napoli. Politiche socio-educative e politiche urbane vengono lette come strumenti per connettere e articolare in chiave pedagogica, emancipativa, trasformativa, le azioni strutturali e integrate in grado di rispondere ai bisogni dell'infanzia e al ruolo dei professionisti dell'educazione, perché proprio a partire da questi professionisti si possa nutrire e potenziare la loro capacità/necessità di partecipazione alla vita e alla costruzione-rigenerazione dei legami sociali/territoriali, in chiave di contrasto alla povertà educativa. Si tratta cioè di recuperare per le professioni socio-educative e per i decisori istituzionali e i pianificatori delle politiche e dei servizi educativi, quella ‘sensibilità' e quella operosità, e quindi quella Vita Activa, rintraccia-ta dalla Arendt (1958) come specifica della condizione umana. Una condizione, quella sensi-bile e activa, quindi altamente interattiva e partecipativa, che ciascuno è chiamato a recupe-rare e a nutrire, proprio attraverso una qualità del gesto e della pratica educante che va ben oltre gli ‘spazi' destinati all'educazione. "L'educazione non è un'isola", sosteneva Jerome Bruner (1996), e in questo senso le politiche e i servizi educativi si devono riconnettere a una più estesa e complessa cultura dell'educazione che emerge proprio dalle dinamiche urbane, sociali, culturali, e trova nello spazio extra-quotidiano dell'educativo una possibilità concreta di innovazione e di nuova traiettoria. La qualità (pedagogica) dei servizi educativi in un qua-dro istituzionale di Welfare, è dunque quella possibilità della policy di tradursi in agency e di generare innovazione sociale ovvero variazioni sul piano della povertà educativa e dei feno-meni con cui si manifesta. La qualità (pedagogica) ha necessità di prendere corpo e di farsi spazio rigenerandosi in nuove pratiche che lavorino proprio sul nesso tra corpi e spazi, e sulla loro reciproca capacità di interazione. Lo scritto è dunque attraversato da un evidente sguardo epigenetico che tiene insieme rifles-sione epistemologica e sua istanza metodologica e qualifica le pratiche educative come ‘pale-stre' di cittadinanza e di coesione sociale in chiave trasformativa e rigenerativa, sia sul piano individuale che su quello politico e delle politiche, così da far emergere la metodologia ‘em-bodied' (Bongard-Pfeifer, 2007) come approccio bio-politico al governo ‘sensibile' del ‘vivente': perché l'educazione e la politica possono insieme ridisegnare un nuovo ecosistema per il process generativo della creatura vivente/living creature (Dewey, 1934).
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5

Pagano, Olivia. "Adolescenti autoreclusi in casa. L'intervento terapeutico familiare." PSICOBIETTIVO, no. 2 (June 2022): 126–38. http://dx.doi.org/10.3280/psob2022-002011.

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Abstract:
Il contributo propone una lettura del caso clinico di Sara dal punto di vista della terapia sistemica e relazionale. Nel commento al caso, al fine di approfondire gli aspetti clinici delle famiglie con ragazzi hikikomori inseriti in percorsi di terapia familiare, si è dato spazio a una riflessione sugli aspetti sociali del fenomeno, ovvero sulle tendenze attuali delle famiglie con un'analisi dell'adolescenza postmoderna nel mondo occidentale. Questa tipologia di sintomo manifestato dai ragazzi è conseguente a un iperinvestimento della famiglia e non può che farci riflettere su un altro sistema fortemente in crisi nella nostra società postmoderna: la coppia. I figli del nostro tempo vivono genitori protesi verso di loro, in una forma di abnegazione della coppia coniugale, sacrificata sull'altare della genitorialità. Nel commento clinico si è dato spazio alla terapia familiare come intervento sul caso, con un approccio integrato dove la peculiarità rispetto agli altri approcci, è connessa alla convocazione del padre e al suo ingaggio nel lavoro clinico. Un piccolo spazio è dedicato per le nuove forme di psicoterapie on line. Nelle conclusioni si descrivono nuove suggestioni e proposte di lavoro in favore di questa nuova forma di disagio psicologico e relazionale del nostro tempo così diffuso e allarmante.
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Mittica, M. Paolo. "Attraversare il silenzio. I presupposti impliciti del diritto." SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no. 2 (July 2012): 105–25. http://dx.doi.org/10.3280/sd2012-002006.

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Abstract:
L'articolo affronta il tema del silenzio come componente del diritto sullo sfondo della riflessione critica svolta nell'ambito dei Critical Legal Studies dagli anni ‘80 fino agli apporti piů recenti di Law and the Humanities, laddove il silenzio viene messo in rapporto al diritto nelle sue implicazioni filosofiche, psicologiche e relazionali. L'analisi procede dalle prospettive della sociologia e dell'antropologia giuridiche, utili a osservare le normativitŕ escluse dalla legge e per riflettere sulle voci, emerse da altri spazi di regolazione e aspettative, che il diritto positivo tace. L'ulteriore obiettivo č di addentrarsi attraverso il silenzio nei presupposti impliciti che sono alle radici di qualunque normazione relazionale, sia essa formale o informale, al fine di assegnare una valenza alle componenti sentimentali ed emotive che entrano in gioco nel campo giuridico come in qualunque contesto dell'azione umana, affinché il ragionamento sulla realtŕ del diritto possa farsi piů complesso.
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7

Floccari, Fulvio, Rodolfo Rivera, and Luca Di Lullo. "Tomografia computerizzata delle coronarie: piccolo vademecum per il nefrologo." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, no. 2 (February 7, 2014): 182–85. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.884.

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Abstract:
La tomografia (TC) coronarica viene utilizzata su larga scala grazie alle sua caratteristiche di migliore risoluzione spazio-temporale. Il valore diagnostico della TC coronarica è andato via via migliorando grazie alla sua evoluzione in TC multistrato; si è, infatti, passati dagli originari 4 strati agli attuali 320 strati, con un netto guadagno in termini di risoluzione e, quindi, di nitidezza delle immagini. Nonostante l'indubbio valore diagnostico e, in parte, anche prognostico, la TC coronarica presenta indicazioni limitate in alcuni specifici campi di applicazione, in virtù dell'elevata prevalenza di artefatti e di falsi positivi determinati dalla presenza di calcificazioni vascolari e/o valvolari. Scopo della presente rassegna è quello di presentare l'evoluzione tecnologica della TC coronarica negli ultimi anni e le sue implicazioni dal punto di vista prognostico. (Cardionephrology)
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8

Żelazny, Jan W. "Język symbolu jako charakterystyczny wymiar teologii św. Efrema. Zarys problematyki." Vox Patrum 55 (July 15, 2010): 799–808. http://dx.doi.org/10.31743/vp.4369.

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Abstract:
Sant’Efrem il Siro, vissuto nel IV secolo, é il rappresentante di una delle tradizioni della cristianità, tradizione molto sconosciuta. É famoso come poeta, considerato il massimo dell’era patristica, perchè autore di tanti inni liturgici che sono in uso nelle comunitá della tradizione siriaca ancora oggi. Il suo valore teologico è spesso disprezzato. Nella sua bellezza poetica é trattato come poeta con una teologia non tanto originale. Ma le ricerche lo presentano invece come un teologo molto raffinato, con una metodologia completamente diversa e per questo difficile da comprendere. Sant’Efrem é difensore della realtá umana; la nostra incapacitá di comprendere Dio deriva non soltanto dalla nostra debolezza, ma anzitutto da questo: che Dio nella sua natura é invisibile e noi non possiamo con le nostre conoscenze e con la nostra lingua capire chi é veramente e descriverlo. Egli si é fatto uomo e nella creazione ha ideato lo strumento della comunicazione. Il mondo con tutte le creature é pieno di simboli e soltanto con i simboli possiamo avvicinarci a Lui. La nostra conoscenza avviene sempre attraverso i simboli che preparano lo spazio dell’incontro ma mai descrivendoLo! La metafora diventa una realtá non soltanto tecnica, ma una realtà voluta dal Signore. Così, afferma, Lui rimane Dio, assolutamente libero, Dio che si é vestito da uomo anche per farci capire. L’intervento vorrebbe presentare questa dimensione della teologia di Sant’Efrem il Siro basandosi sul suo inno di fede (31), uno di questi brani nei quali santo Diacono Siro spiega la sua motodologia.
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Rezaianzadeh, Abbas, Fatemeh Jafari, Zahra Khosravizadegan, and Marzieh Eslahi. "Spatio-temporal pattern of malignant neoplasm of brain in Fars province I.R.Iran (2011–2015): A population-based cross sectional study." Clinical Epidemiology and Global Health 8, no. 4 (December 2020): 1006–10. http://dx.doi.org/10.1016/j.cegh.2020.03.012.

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Roncallo, F., I. Turtulici, A. Bartolini, R. Corvò, G. Sanguineti, V. Vitale, G. Margarino, M. Scala, P. Mereu, and F. Badellino. "Tomografia computerizzata e risonanza magnetica nella patologia del distretto testa collo." Rivista di Neuroradiologia 9, no. 4 (August 1996): 471–91. http://dx.doi.org/10.1177/197140099600900421.

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Abstract:
Scopo del lavoro è quello di delineare le indicazioni generali alla radioterapia, definitiva o in associazione alla chirurgia, nei pazienti affetti da carcinoma del distretto testa-collo, anche sulla base delle informazioni TC ed RM, e di descrivere le alterazioni morfologiche radiologiche che emergono, differenziando quelle suggestive di persistenza o recidiva neoplastica, da quelle indotte dalla radioterapia. Sono stati selezionati 95 pazienti che hanno praticato radioterapia come unico trattamento o in associazione alla chirurgia. Il primo controllo radiologico è stato effettuato di norma in un periodo di tempo compreso tra i 3 e i 4, 5 mesi dal termine della radioterapia. I pazienti sono stati seguiti nel tempo con esami seriati rispettivamente a 6, 9 e 12 mesi a distanza dal termine della radioterapia, a seconda dei rilievi emersi al primo controllo a ciclo terapeutico ultimato. Per quanto concerne la valutazione della risposta del tumore primitivo alla radioterapia sono stati distinti tre gruppi di pazienti. Il primo gruppo comprende soggetti nei quali il tumore primitivo, valutato alla TC e/o RM prima del trattamento radioterapico, ha dimostrato una regressione volumetrica superiore al 75% nei controlli tra i 3 ed i 12 mesi dalla fine del ciclo terapeutico (31 pazienti). Il secondo gruppo comprende soggetti nei quali il volume tissutale residuo dopo radioterapia, nei controlli a tre mesi, ha dimostrato una regressione inferiore al 50%, una persistenza o addirittura una progressione (44 pazienti). Un terzo gruppo è costituito da soggetti nei quali la regressione volumetrica del tessuto neoplastico nel controllo a tre mesi dal termine del ciclo terapeutico radioterapico è compresa tra il 50 ed il 75%. Quest'ultimo gruppo è quello che pone i maggiori problemi diagnostici e che viene seguito con controlli seriati ogni tre mesi, anche in presenza di negatività degli esami clinici ed endoscopici (20 pazienti). Le alterazioni tissutali post-radioterapiche sono state distinte in transitorie e permanenti. Quelle transitorie hanno raggiunto il massimo della loro espressività al termine del ciclo di trattamento, con visualizzazione di una massa conglomerata più estesa del tumore primitivo. Quelle permanenti si sono verificate a carico dei tessuti superficiali (ispessimenti della cute e del platisma, addensamenti nel tessuto adiposo sottocutaneo), nei piani fasciali profondi periviscerali (fibrosi del connettivo lasso adiposo parafaringeo, cervicale anteriore e posteriore, pericarotideo), nelle logge salivari (scialoadenite reattiva e degenerazione grassa), a livello degli spazi mucosi profondi (ispessimento simmetrico e infiltrazione delle pliche ariepiglottiche e delle corde vocali false, obliterazione dei piani adiposi pre- e paraglottici). La difficoltà di interpretazione delle immagini, con particolare riguardo ai possibili falsi positivi e falsi negativi, rappresenta soltanto una delle diverse facce della complessa problematica in corso di carcinoma del distretto testa-collo. Infatti i quesiti da risolvere coinvolgono anche il clinico, il chirurgo, il radioterapista oltre che il radiologo, il cui sforzo comune deve essere quello di garantire al paziente la migliore terapia possibile a fronte di una qualità di vita accettabile.
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Dissertations / Theses on the topic "Farsi spazio"

1

MAZZARINO, GIUSEPPE. "Farsi Spazio. Costruzione dello spazio e politiche di gestione del territorio in una piccola comunità galleggiante." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2019. http://hdl.handle.net/10281/241105.

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Abstract:
La tesi si propone di riflettere, con sguardo antropologico, sull’importanza che ricopre lo spazio nell’affermazione dell’identità politica dei gruppi svantaggiati che vivono nelle città. Il caso di studio preso in esame riguarda Harbor, una piccola comunità galleggiante sorta tra le acque di un canale nel centro della città di Copenaghen. Il lavoro è il frutto di un periodo di ricerca di campo della durata di un anno. Il periodo di ricerca è stato condotto nella capitale danese, dal giugno del 2016 al giugno del 2017. L’obiettivo principale della tesi è quello di analizzare le pratiche di produzione dello spazio e indagando il conflitto tra progettazione urbana e occupazione dello spazio della città da parte dei cittadini. A partire da alcune linee teoriche vicine alle recenti prospettive degli studi urbani in antropologia, la tesi di propone di analizzare la capacità umana di produrre significazione attraverso l’uso e la gestione delle risorse spaziali, concentrandosi sui modi di produzione semiotica degli spazi e sulla capacità di questi di veicolare significati. Lo spazio, considerato come vero e proprio linguaggio, risulta essere un mezzo attraverso cui instaurare nuove forme di dialogo tra cittadini e istituzioni che controllano il territorio. Il lavoro etnografico cerca di fare leva l’importanza che certe pratiche di occupazione e gestione del territorio hanno per migliorare le condizioni di riconoscimento dei gruppi in condizioni svantaggiate che vivono e occupano lo spazio della città. Verrà utilizzata l’espressione farsi spazio per indicare tutte quelle azioni politiche in cui lo spazio unico linguaggio attraverso il quale poter migliorare le condizioni di dialogo tra istituzioni e abitanti della città. Infine, la tesi cercherà, inoltre, di contribuire al dibattito, interno alla disciplina antropologica, sull’importanza dello studio dello spazio per un rinnovamento dell’antropologia urbana. Lo studio delle pratiche di produzione semiotica dello spazio verrà ritenuto l’oggetto principale degli studi urbani in antropologia.
This work wants to reflect on the importance given to the concept of space within the formation of political identity among marginal groups living in the city. The case study is a small “floating community” called Harbor located in the city center of Copenhagen. The research is based on a year-long fieldwork conducted in the Danish capital from June 2016 to June 2017. The main aim of this work is to analyze the practices of space creation within the tension between urban planning and citizen autonomous dwelling the urban space. Drawing upon the latest theoretical frameworks in urban anthropology and urban studies this work will look into Harbor settler’s capacity to use spatial resources and spatial practices for identity and political affirmations. We consider space as a language used by Harbor’s settlers to communicate with institutions, when performing political actions. In this regard we use the emic concept of “Take up space” to indicate those practices in which space is used as a language to communicate the instances and identities of marginal groups living in urban environments. Focusing on the importance of space analysis, we argue that our ethnographic case would enrich the discussion within the theoretical framework of urban studies in anthropology.
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Sindoni, Franco Emilio. "Stima della temperatura dei magneti in una macchina Brushless a sei fasi." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/19613/.

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Abstract:
L'elaborato descrive nel primo capitolo il modello del motore brushless a sei fasi. Nel secondo tratta alcuni metodi per la stima della temperatura motivandone l'importanza. Viene poi proposto un metodo "Back-Electromotive Force" per la stima della temperatura nel motore che è oggetto di questa tesi. Ciò viene simulato su Simulink e verificato nel banco di lavoro, riportando per entrambe i risultati. Infine si traggono delle conclusioni.
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Accettola, Alessandra. "Tomografia quantistica: applicabilità e limiti." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/19973/.

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Abstract:
I presupposti alla base dell’analisi tomografica dei fenomeni quantistici furono presentati in primis da Fano nel 1957. Egli colse alcune esigenze fondanti per un approccio nuovo allo studio quantistico, ad esempio la necessità di effettuare molteplici misure su sistemi preparati identicamente per ricostruire lo stato di un sistema quantistico. La proposta che, però, diede inizio propriamente alla tomografia quantistica fu quella di Vogel e Risken. Quest’ultima consisteva nell’utilizzare gli stessi algoritmi dell’imaging per la ricostruzione di uno stato quantistico. In primo luogo verrà fatto un excursus sulla meccanica quantistica, si presenteranno gli stati coerenti e la rappresentazione di Bergmann-Fock. Dopodiché si procederà con l’affrontare l’associazione di Weyl. Tutte le strutture matematiche precedenti serviranno per il passaggio da tomografia classica a quantistica. Verranno quindi presentati il ragionamento e gli algoritmi alla base della ricostruzione della distribuzione di massa di un oggetto e quindi della tomografia classica. Dopodiché sarà posta attenzione sulla definizione della funzione di Wigner generalizzata, funzione corrispondente ad una quasi distribuzione, rilevabile sperimentalmente. Si presenterà, inoltre, la metodologia di rilevazione sperimentale. Infine, saranno presentati gli algoritmi di ricostruzione dello stato quantistico. L’ampliamento al dominio quantistico, al netto della necessità di strumenti matematici adeguati, avviene con le stesse modalità della tomografia classica. Per questo motivo e per la possibilità di definire osservabili sia classici che quantistici nello stesso spazio, si può dire che il vero raggiungimento della tomografia è nella comparazione efficace di stati classici e quantistici.
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Books on the topic "Farsi spazio"

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Ragonese, Ruggero. Farsi spazio: San Michele medievale fra architettura e immagine. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2015.

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Sandro, Parmiggiani, and VV8artecontemporanea, eds. Stanislao Farri: Reggio Emilia : viaggio nel tempo e nello spazio di una città. Parma: Grafiche Step, 2013.

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3

Farré, Juan Avilés. Pasión y farsa: Franceses y británicos ante la Guerra Civil Española. Madrid: Eudema, 1994.

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Moracci, Giovanna, and Alberto Alberti, eds. Linee di confine. Florence: Firenze University Press, 2014. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-557-5.

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Abstract:
Il titolo di questo volume rimanda a una realtà presente, spesso drammaticamente, in tutti i territori in cui le culture slave, in diverse fasi storiche, si sono trovate a vivere a contatto con altre etnie. Al di là dei problemi di convivenza, complicati oggi da fenomeni quali globalizzazione e multiculturalismo che dissimulano i conflitti identitari, la storia degli slavi si è sempre intrecciata a quella di altri popoli. È sembrato opportuno dunque proporre il tema, non inedito, dei ‘confini’, che offre ampio spazio di riflessione su una molteplicità di aspetti delle culture slave. Ancora oggi dall’Italia si guarda ai paesi dell’Europa centro-orientale con un certo scetticismo. Le lingue e le tradizioni di quest’area restano poco o niente affatto note. I flussi migratori dei popoli di questi ultimi vent’anni hanno contribuito a creare l’immagine di un’Europa di secondaria importanza, arretrata, che vuole imporsi alla prima. Questo volume collettivo vuole invece mostrare come la nostra identità di europei si riesca a mettere a fuoco, e con difficoltà, solo allargando lo sguardo ad est e imparando la lezione dei territori dell’Europa centro-orientale. Anche se gli slavi occidentali e parte degli slavi meridionali hanno partecipato alla storia occidentale sin dal medioevo e ne sono stati poi divisi dagli eventi storici, si potrà forse forgiare una nuova identità europea solo riflettendo sulle vicende dell’intero mondo slavo, e sperimentando le stesse difficoltà di convivenza (quale è ora anche l’esperienza dell’Europa occidentale) fra residenti e immigrati, culture maggioritarie e minoritarie, identità e alterità.
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Torricelli, Maria Chiara, ed. ES-LCA e patrimonio naturale. Florence: Firenze University Press, 2015. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-803-3.

Full text
Abstract:
La protezione dell’ambiente, la tutela delle risorse ecologiche e naturali, la valorizzazione sostenibile degli spazi urbani e rurali rappresentano per le società del terzo millennio degli incontestabili paradigmi etici e delle ineludibili realtà con le quali confrontarsi. Alla tutela ambientale si sono affiancati obiettivi più ampi, connessi alla fruizione dei contesti territoriali, in un’ottica di conservazione attiva, e si sono modificate le strategie di intervento in funzione della valorizzazione di risorse e contesti, nonché dello sviluppo delle specificità del territorio stesso. L’analisi di sostenibilità, come strumento per monitorare, reinterpretare, sviluppare e valorizzare un territorio, e in particolare il suo patrimonio naturale, è il tema di questo libro che riporta i risultati di una ricerca condotta da un gruppo interdisciplinare che ha condiviso l’approccio Life Cycle. L’approccio del Ciclo di Vita – che si sta evolvendo verso una metodologia in grado di recepire la dimensione locale oltre a quella globale, la scala macro e meso oltre a quella del prodotto, la dimensione sociale oltre a quella ambientale ed economica – può essere appropriato e praticabile nell’analisi di sostenibilità di un territorio? A questa domanda, in particolare circoscritta ad aspetti ambientali, di biodiversità e di accessibilità ambientale-spaziale, il libro intende dare una risposta sia sul piano teorico, sia con l’applicazione ad un caso studio: il territorio in cui è inserito il Parco regionale di Migliarino San Rossore Massaciuccoli in Toscana. Il libro fornisce un quadro delle fasi di analisi e degli indicatori che le supportano e ne documenta l’applicazione a diverse scale nel contesto del Parco.
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MANDALA Da Colorare Adulti. Libro Da Colorare per Adulti Ed Anziani : 42 Mandala Da Colorare: Riempirai le Tue Giornate Di Colore e Vitalità, Allo Stesso Tempo Ti Rilasserai e Farai Spazio e Ordine Nei Tuoi Pensieri. Independently Published, 2022.

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