Academic literature on the topic 'Fanerogame'

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Journal articles on the topic "Fanerogame"

1

Tantucci, C., A. Dell'uomo, and K. Hruska. "Alghe Reofile e Fanerogame Spondali del Fiume Musone (Marche)." Giornale botanico italiano 128, no. 1 (January 1994): 364. http://dx.doi.org/10.1080/11263509409437187.

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2

Mazzella, Lucia, and Valerio Zupo. "Reti trofiche e flussi di energia nei sistemi a fanerogame marine." Giornale botanico italiano 129, no. 1 (January 1995): 337–50. http://dx.doi.org/10.1080/11263509509436149.

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3

Agudelo, Cesar Augusto Ruiz, and Jaime Aguirre Ceballos. "Las comunidades de briófitos y su relacion con la estructura de la vegetaticón fanerogamica, en el gradiente altitudinal de la Serranía del Perijá (Cesar – Colombia)." Bryophyte Diversity and Evolution 24, no. 1 (December 30, 2003): 101–13. http://dx.doi.org/10.11646/bde.24.1.9.

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Abstract:
A long the altitudinal gradient of Serranía del Perijá (Cesar-Colombia) five communities of Bryophytes were described (two of these communities in the subandina low – tropical belt and three in the subandean low-high belt). Characteristics of these communities depend of factors such as the climate (humidity and light intensity), structure and composition on the fanerogamic vegetation. Statistical analysis followed the Braun-Blanquet school using Twinspan software. In all the altitudinal zones forms growth more common are smooth mats, rough mats, and threads.
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4

Zegarra Zegarra, Rosario. "VEGETACIÓN DESÉRTICA DEL VALLE DE CINTO." Ciencia & Desarrollo, no. 7 (April 16, 2019): 13–19. http://dx.doi.org/10.33326/26176033.2003.7.126.

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Abstract:
En el presente trabajo de investigación se presenta los resultados de las observaciones in situ y estudios biosistemáticos de la vegetación desértica del fondo y los flancos del aislado y poco estudiado valle de Cinto, mayormente en las localidades de Callacazal, La Machorrita, La Cruz del Carzo, El Barrial, Chirontita y Matogroso. El valle del Cinto se caracteriza por su extrema aridez, ausencia de lluvias, suelos francoarenosos y alta radiación solar durante todo el año. En el perfil panorámico de la vegetación desértica resalta la adaptación de árboles, de mediano tamaño de los géneros Prosopis, Acacia y Haplorhus. Estos árboles gracias a su profundo y desarrollado sistema radicular, parecen extraer agua de napas freáticas muy profundas, originado en muchos casos, a pesar de la aridez superficial, una abundante biomasa de ramas, hojas, flores y frutos. A la fecha se han estudiado e identificado para el valle de Cinto 58 especies de Fanerogamas, agrupadas en 53 géneros y 24 familias taxonómicas.
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Faria, Allan Laid Alkimim, Micheline Carvalho-Silva, Denise Pinheiro da Costa, and Paulo Eduardo Aguiar Saraiva Câmara. "The bryophytes of Trindade Island, South Atlantic, Brazil." Acta Botanica Brasilica 26, no. 4 (December 2012): 785–95. http://dx.doi.org/10.1590/s0102-33062012000400008.

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Abstract:
Trindade is a Brazilian oceanic island located about 1,200 Km east of the Brazilian coast (between 20º 31' 30" S, 29º 19' 30'' W). The island originated from the abissal zone about 3 million years ago, has a maximum altitude of 620 meters and an area of 9.28 Km². Even though the fanerogamic flora is known, there were virtually no data on the bryophyte flora. Four expeditions to the island were carried out during two years and approximately 431 specimens collected. This work presents the Bryoflora of this island, which comprises 32 species, including 20 species of liverworts distributed among six families; the most speciose being Lejeuneaceae with 11 species and Frullaniaceae with four. There are also 11 species of mosses distributed among eight families, the most diverse being Fissidentaceae, Leocobryaceae and Pottiaceae with two species each. Only one species of hornworts was found. The bryophyte flora of Trindade most likely originated from the threatened Atlantic Forest of southeastern Brazil and, therefore, has conservation implications. Keys and comments are provided.
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Dissertations / Theses on the topic "Fanerogame"

1

BRESSAN, ENRICO. "MONITORAGGIO DELLA BIODIVERSITA' DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA (FANEROGAME, AVIFAUNA E MAMMALOFAUNA)." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2006. http://thesis2.sba.units.it/store/handle/item/13298.

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2

Tomio, Yari <1989&gt. "Valutazione del grado di ricolonizzazione di fanerogame acquatiche in Laguna Nord: accrescimenti e benefici ambientali." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11615.

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Abstract:
L’elaborato di tesi è inserito nell'ambito del progetto Life SeResto, il quale ha lo scopo di riqualificare l’ecosistema della laguna nord di Venezia, attraverso il ripristino delle praterie di fanerogame acquatiche. A seguito dei trapianti di Zostera marina e Zostera noltei, avvenuti nel 2014-2015 in 35 stazioni, è stata intrapresa un'attività di monitoraggio degli accrescimenti delle zolle trapiantate e dei parametri ambientali nella colonna d’acqua e nel sedimento. Le analisi statistiche dei parametri ambientali (acqua e sedimento) correlati con gli accrescimenti delle zolle evidenziano come il successo dei trapianti sia fortemente influenzato dalle condizioni trofiche (concentrazione di fosforo e azoto) e dalla limpidezza dell’acqua. In particolare, si è potuto osservare il mancato attecchimento delle fanerogame in cinque stazioni dove le concentrazioni di fosforo e azoto nell’acqua e nel sedimento e la quantità di particolato sospeso risultano essere elevati. Tali zone sono fortemente influenzate da apporti di acqua dolce da parte dei fiumi. Gli accrescimenti studiati nelle altre stazioni mostrano un'espansione generale delle fanerogame, con coperture in alcune stazioni del 100%. Infine è stato intrapreso uno studio preliminare sulla Produzione Primaria Netta (PPN) e uptake di nutrienti in Z. marina e Z. noltei, attraverso misure delle variazioni di ossigeno e nutrienti all’interno di camere bentiche nei mesi di luglio e agosto 2017. I valori ottenuti hanno dimostrato una maggiore PPN in Z. marina nel mese di luglio rispetto al mese di agosto, mentre il confronto eseguito tra le due specie nel mese di agosto ha evidenziato una maggiore PPN di Z. noltei ed un uptake superiore di ammonio.
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Ventolini, Nicola. "La popolazione di Cignoreale nella zona costiera del Friuli Venezia Giulia." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2008. http://hdl.handle.net/10077/2655.

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Abstract:
2006/2007
L’organo gestore (SBIC, Stazione Biologica Isola della Cona) della Riserva Naturale Regionale della Foce dell’Isonzo,collaborando con il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Trieste, ha avviato una ricerca di carattere eco-etologico al fine di analizzare l’attuale stato della specie e le possibili problematiche relative all’incremento della popolazione della zona costiera del Friuli Venezia Giulia. Obiettivo sarà mettere in luce l’andamento stagionale della popolazione per comprendere in che misura essa è costituita da individui stanziali e quanto da individui erratici, che frequentano l’area periodicamente. Analizzeremo la valenza delle diverse aree per l’attività trofica e durante le fasi di muta, nidificazione e svernamento. Dal monitoraggio degli individui marcati con collare colorato ci si propone di capire le dinamiche individuali e di popolazione nell’alto Adriatico e le possibili rotte da e verso altre popolazioni estere. Esamineremo nel dettaglio la riproduzione ed il successo riproduttivo della specie, al fine di quantificare l’attuale trend della popolazione, in che misura è determinato dai pulli nati in regione e quanto da afflussi da zone esterne. Indagheremo le peculiarità tra i siti di nidificazione a struttura territoriale e coloniale nonché la frequenza del polimorfismo immutabilis nei pulli e la sua rilevanza sull’involo dei giovani. Al fine di comprendere la pressione dell’attività trofica della specie sulle praterie di fanerogame analizzeremo gli spostamenti dello stormo della foce dell’Isonzo.
XX Ciclo
1976
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4

Dalla, Pria Andrea <1989&gt. "Utilizzo della fauna ittica per la valutazione del successo del ripristino dell'habitat a praterie di fanerogame acquatiche in laguna nord di Venezia." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7633.

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Abstract:
Negli ultimi decenni, le praterie di fanerogame acquatiche della laguna di Venezia sono state oggetto di notevole degrado, in particolare nel sotto-bacino settentrionale. Il progetto “SeResto” (LIFE12 NAT/IT/000331) è iniziato nel 2014 con lo scopo di ripristinare le praterie di fanerogame in tale area della laguna, contribuendo in tal modo al miglioramento dello stato ecologico come richiesto dalla Direttiva 2000/60/CE. Un risultato atteso è il recupero delle funzionalità dell’habitat di prateria nei confronti della fauna ittica. Scopo della presente tesi è effettuare una preliminare valutazione del successo del ripristino dell’habitat di prateria, in termini di funzionalità per la fauna ittica. La comunità ittica è stata campionata nei siti di ripristino e in alcuni siti di prateria naturale, utilizzati come riferimento. Un’analisi multivariata ha permesso di individuare le principali differenze della comunità ittica nei siti di ripristino e nei siti di riferimento, e di identificare le specie maggiormente associate all’habitat di prateria (specie indicatrici). Sono state quindi calcolate alcune metriche basate su abbondanza, biomassa e ricchezza delle specie indicatrici, e la loro variazione lungo i principali gradienti di cambiamento dell’habitat è stata testata mediante analisi della varianza. La presente tesi dimostra l’importanza dell’identificazione e dell’utilizzo di metriche basate su specie indicatrici, per la valutazione del recupero della funzionalità dell’habitat nei confronti della fauna ittica. Ciò potrebbe avere importanti implicazioni per la formulazione di indici multimetrici specificamente sviluppati per la valutazione di progetti di ripristino ecologico in ambienti di transizione.
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5

Capra, Veronica. "Mappatura della popolazione di Pinna nobilis con drone nella zona centro-meridionale della laguna di Venezia." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23073/.

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Abstract:
L’elaborato si concentra sullo studio di una popolazione di Pinna nobilis nella zona centro-meridionale della Laguna di Venezia, in un’area adiacente all’isola di Pellestrina (Italia). Pinna nobilis (Linneaus 1758) è il più grande mollusco bivalve endemico del Mediterraneo, presente già a partire dalla fine del Miocene. Pinna nobilis, specie protetta dalla Direttiva Habitat (92/43/CEE), recentemente è stata inserita anche nella lista rossa IUNC a causa di eventi di mortalità di massa verificati lungo le coste del Mediterraneo a causa di un agente patogeno. Da 10-15 anni a questa parte si è osservata una ricolonizzazione in laguna di Venezia. In questo studio sono impiegate immagini da rilievo UAV per mappare la popolazione di Pinna nobilis e stimare la densità di copertura delle fanerogame marine, la cui presenza è un elemento importante per la stabilità del sedimento di fondo delle lagune. Oltre a indagini direttamente sul campo sono state svolte analisi di laboratorio sui campioni prelevati dall’area di studio in riferimento al contenuto di carbonio organico e alla granulometria dei sedimenti raccolti. Sono stati presi in considerazione 18 anni di dati della sonda multiparametrica Ve3 (Rete SAMANET) di proprietà del Provveditorato Interregionale alle Opere pubbliche del Veneto–Trentino Alto Adige–Friuli Venezia Giulia che consentono di esplorare i diversi fattori ambientali che possono aver influenzato la crescita e la salute di Pinna nobilis nell’area di studio. I risultati mostrano che la popolazione di Pinna nobilis si trova in stretta correlazione con la copertura di fanerogame marine, infatti in aree senza copertura anche il bivalve è assente. In merito ai diversi fattori ambientali indagati, in particolar modo la torbidità, presenta una diminuzione a partire dagli anni 2008/2009 rispetto ai precedenti. I sedimenti analizzati presentano una scarsa percentuale di carbonio organico ma sono caratterizzati dalla frazione sabbiosa (>63μm) superiore all’80%.
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6

DA, ROS ZAIRA. "Recovery and restoration of marine endangered habitats." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2020. http://hdl.handle.net/11566/274535.

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Abstract:
La biodiversità marina regola il funzionamento ecosistemico, responsabile della produzione di beni e servizi importanti per la biosfera ed il benessere umano. I cambiamenti climatici globali e le attività umane stanno alterando la biodiversità degli oceani ed il funzionamento ecosistemico. Al momento, partendo dalla consapevolezza che le sole misure di conservazione non sono sufficienti a invertire la degradazione degli ecosistemi, è riconosciuto che il restauro ambientale è una azione di cruciale importanza per far fronte a questa minaccia. Tuttavia, è necessaria una maggiore conoscenza scientifica per rendere efficaci azioni di restauro, specialmente negli ambienti profondi che sono largamente sconosciuti. Tra le maggiori attività che avranno impatti sugli habitat marini vi sono lo sfruttamento di risorse minerarie e la pesca a strascico, le quali, risospendendo particelle polimetalliche e sedimenti, avranno effetti principalmente sulle specie bentoniche. In questa tesi, il Corallium rubrum, specie strutturante di elevata valenza ecologica, è stato esposto a questi due tipi di particolato. Dopo la rimozione della fonte di impatto, questo organismo è in grado di recuperare parzialmente tassi di alimentazione e la sua integrità tissutale. Questo esperimento fornisce utili informazioni non solo per meglio comprendere gli effetti di tali attività su organismi bentonici, ma anche per definire possibili misure di mitigazione attraverso una modulazione appropriata della loro intensità e durata. Allevare in acquario specie di corallo minacciate potrà essere utile per futuri progetti di restauro che prevedono il trapianto di colonie donatrici. Una dieta appropriata da somministrare durante l’allevamento può avere effetti benefici sulla loro crescita ed il loro successo riproduttivo. In questa tesi, è stata studiata la selezione di cibo da parte di alcuni coralli profondi (Desmophyllum pertusum, Madrepora oculata and Dendrophyllia cornigera), i quali hanno mostrato una preferenza per il crostaceo Mysis relicta. I risultati ottenuti dalle analisi condotte sugli isotopi stabili hanno inoltre fornito nuove informazioni sulle nicchie trofiche occupate nel Mar Mediterraneo da queste specie. Una volta ampliate le conoscenze sugli habitat e le specie da restaurare, è necessario valutare l’efficacia delle procedure di rispristino che si vogliono applicare. In questa tesi, sono stati studiati gli effetti di due esperimenti pilota di trapianto della fanerogama Cymodocea nodosa e della gorgonia Eunicella singularis su attributi di funzionamento ecosistemico. I risultati ottenuti indicano che il trapianto di tali organismi, se opportunamente pianificato, non solo garantisce la loro sopravvivenza, ma può anche avere effetti positivi su processi ecosistemici chiave. Tuttavia, sono necessari ulteriori studi per valutare la possibile estensione di queste azioni per affrontare l'attuale scala spaziale di perdita di specie/habitat. Questo lavoro fornisce nuovi elementi per la comprensione dei potenziali benefici ecologici derivanti dal restauro ambientale e delle sue ricadute per la conservazione del capitale naturale.
Marine biodiversity regulates ecosystem functions, which are responsible for the production of goods and services for the biosphere and human well-being. Global changes and human activities are altering ocean biodiversity and ecosystem functioning. At present, stemming from the awareness that conservation and management are often not enough to halt and revert the degradation of threatened ecosystems, it has been recognized that active restoration is crucial to cope with this issue. More knowledge is needed to make restoration actions effective, especially for the largely unknown deep ocean. Two of the main activities that will alter marine habitats are ore exploitation and bottom trawling that, resuspending polymetallic and sediment particles, will affect benthic species. In this thesis, the habitat-forming species Corallium rubrum was exposed to these types of particles. After the removal of the disturbance, its feeding rates and tissue integrity partially recovered. This experiment provides new insights on the consequences of these activities as well as on potential mitigation strategies by properly modulating their intensity and duration. Rearing endangered corals in aquaria can be useful for future projects that aim to restore degraded reefs by transplanting healthy colonies. An appropriate diet may positively impinge on their growth or reproduction success. In this perspective, I studied the food selection of cold-water corals (Desmophyllum pertusum, Madrepora oculata and Dendrophyllia cornigera) was studied and these species showed a preference for the crustacean Mysis relicta. Stable isotope analyses provided also novel information on the trophic niches occupied by these coral species in the Mediterranean Sea. After expanding the knowledge on the habitat or the species to be restored, it is necessary to evaluate the effectiveness of the restoration actions that it might be applied. In this thesis, the effects of two pilot transplantation experiments of the seagrass Cymodocea nodosa and the gorgonian Eunicella singularis on ecosystem functioning of surrounding sediments have been studied. The results showed that transplantation can be effective and that it can have also positive effects on key-ecological processes. However, further studies are needed to assess the potential of scaling-up these actions addressing the present scale of species/habitat loss. This work provides new elements for a better understanding of the potential ecological benefits that can contribute to the conservation of the natural capital.
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Farina, Elio Cosimo <1992&gt. "Impatto dei tassi di sedimentazione e delle concentrazioni di fosforo nel particolato e nel sedimento nel controllo dell'accrescimento e distribuzione delle fanerogame acquatiche nella laguna Nord di Venezia." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13074.

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Abstract:
La valutazione dello stato trofico di un’area dipende da numerose variabili ad essa collegate e quindi dalla variazione delle condizioni ambientali del sito. In particolare, lo sviluppo e la crescita delle fanerogame dipende da diversi fattori ambientali come i tassi di sedimentazione e la concentrazione di fosforo nel particolato sospeso e nel sedimento. Questa tesi si pone come obiettivo quello di evidenziare la stretta relazione che intercorre tra concentrazioni di nutrienti in un ecosistema e la crescita delle fanerogame. Le fasi di analisi sperimentale compiute rientrano all’interno di uno specifico progetto, denominato “SeResto”, mirato a innescare un processo di ricolonizzazione delle praterie di fanerogame acquatiche nella Laguna Nord di Venezia. Lo studio dell’area riguarda otto stazioni e si focalizza sulla valutazione di alcuni fattori inerenti la qualità della colonna d’acqua, il sedimento e il particolato sospeso. L’analisi di tali parametri è stata condotta attraverso determinazione analitica della concentrazione di fosforo inorganico e organico nel sedimento e del particolato sospeso. Inoltre, si sono analizzati i tassi di sedimentazione nel tempo perché considerati un importante fattore che influenza la crescita e lo sviluppo delle fanerogame. I dati ottenuti vogliono evidenziare come elevati tassi di sedimentazione e fosforo nel sedimento siano fattori limitanti per la crescita delle fanerogame acquatiche in alcuni siti dell’ambiente lagunare analizzato.
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Vescovo, Alessandra <1992&gt. "La fauna ittica come indicatore del ripristino ecologico: variazioni dello stato ecologico e della struttura di comunità a seguito del ripristino di praterie di fanerogame in laguna nord di Venezia." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11586.

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Abstract:
Dall’inizio degli anni ’90 del secolo scorso si è assistito ad un declino delle fanerogame nel sotto-bacino settentrionale della laguna di Venezia, a causa di molteplici impatti antropici. Di recente, sono stati attuati interventi di ripristino degli habitat di prateria della laguna nord di Venezia mediante il trapianto di fanerogame marine. Per valutare il successo degli interventi di ripristino in termini di miglioramento dello stato ecologico e della funzionalità lagunare, è stato considerato anche l'elemento di qualità ecologica "Fauna Ittica", come previsto dalla Direttiva 2000/60/CE. Nella tesi vengono analizzati e discussi i risultati del monitoraggio della fauna ittica al fine di valutare lo stato ecologico di siti in cui è stato effettuato il trapianto delle fanerogame. La comunità ittica è stata campionata dal 2014 al 2017 in otto stazioni di trapianto delle fanerogame, e in due stazioni di prateria naturale utilizzate come riferimento. Sono stati calcolati i principali descrittori di struttura e diversità del popolamento ittico, ed analizzati attraverso l’impiego di strumenti statistici uni- e multi-variati. L’Habitat Fish BioIndicator (HFBI), sviluppato ai fini dell’implementazione della Direttiva 2000/60/CE nelle acque di transizione italiane, è stato inoltre applicato per valutare le variazioni dello stato ecologico a seguito del ripristino
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Siqueira, Carlos Eduardo Vilas Boas Duarte de. "Diversidade e atualizações em orchidaceae de Santa Catarina." reponame:Repositório Institucional da UFSC, 2012. https://repositorio.ufsc.br/handle/123456789/106742.

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Abstract:
Dissertação (mestrado) - Universidade Federal de Santa Catarina, Centro de Ciências Biológicas, Programa de Pós-Graduação em Biologia de Fungos, Algas e Plantas, Florianópolis, 2012.
Made available in DSpace on 2013-12-05T22:13:18Z (GMT). No. of bitstreams: 1 319754.pdf: 11292340 bytes, checksum: e8d6159af07216c18091e92f67682fb9 (MD5) Previous issue date: 2012
Os estudos realizados em Santa Catarina envolvendo a família Orchidaceae são relativamente antigos e escassos, a maioria concentrados em anos das décadas de 1950, 1970 e 1990. Esse trabalho teve como objetivo levantar as espécies epifíticas de Pleurothallidinae dos gêneros Acianthera Scheidw., Anathallis Barb. Rodr., Dryadella Luer, Pabstiella Brieger & Senghas, Lepanthopsis Ames e Specklinia Lindl. ocorrentes na Ilha de Santa Catarina e fornecer meios para o seu reconhecimento através de chaves dicotômicas, descrições detalhadas e ilustrações, além de fornecer dados ecológicos, fenológicos, de distribuição geográfica comentários taxonômicos pertinentes, bem como, construir um checklist das espécies de Orchidaceae de Santa Catarina fornecendo dados sobre os nomes aceitos, o "modo de vida", o status de conservação, a formação e ambiente destas espécies. Foram registradas 20 espécies, sendo Acianthera o gênero mais bem representado (11 spp.), seguido por Anathallis (4 spp.), Pabstiella (2 spp.), Dryadella e Lepanthopsis (1 sp). É proposta uma lectotipificação para Acianthera panduripetala (Barb. Rodr.) Pridgeon & M.W. Chase e nove sinonimização nomenclaturais em Anathallis microphyta (Barb. Rodr.) C.O.Azevedo & van den Berg. Duasespécies, Acianthera serpentula (Barb. Rodr.) Pridgeon & M.W. Chase e A. translucida (Barb. Rodr.) Luer, correspondem a novos registros para o estado de Santa Catarina e 11 para a Ilha de Santa Catarina: Acianthera aphthosa (Lindl.) Pridgeon & M.W.Chase, A. exarticulata (Barb. Rodr.) Pridgeon & M.W.Chase, A. glanduligera (Lindl.) Luer, A. macropoda (Barb. Rodr.) Pridgeon & M.W.Chase, A. nemorosa (Barb. Rodr.) F.Barros, A. panduripetala (Barb. Rodr.) Pridgeon & M.W. Chase, A. pubescens (Lindl.) Pridgeon & M.W. Chase, Anathallis microphyta, A. obovata (Lindl.) Pridgeon & M.W. Chase, Pabstiella punctatifolia (Barb. Rodr.) Chiron e Dryadella zebrina (Porsch) Luer.Em Santa Catarina constatou-se a ocorrência de 121 gêneros e 541 espécies aceitas, destas, dez são endêmicas e 24 citadas pela primeira vez para Estado. Das três subfamílias representadas no Estado, Epidendroideae e a mais numerosa, com 94 gêneros e 422 espécies, seguida por Orchidoideae com 25 gêneros e 114 espécies, e Vanilloideae, dois gêneros e seis espécies. De acordo com os critérios da IUCN (International Union for Conservation of Nature) 23 espécies enquadram-se na categoria vulnerável, sete como em perigo e três como criticamente em perigo.
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C?rtes, Ana Luiza Andrade. "Sistem?tica e biogeografia da linhagem Tetramerium (Acanthaceae) na Am?rica do Sul." Universidade Estadual de Feira de Santana, 2013. http://localhost:8080/tede/handle/tede/201.

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Abstract:
Submitted by Verena Bastos (verena@uefs.br) on 2015-09-16T23:48:41Z No. of bitstreams: 1 TESE FINAL_Cortes.pdf: 14573536 bytes, checksum: 6e4acc2810a61d9e5ab81fe6e248b786 (MD5)
Made available in DSpace on 2015-09-16T23:48:41Z (GMT). No. of bitstreams: 1 TESE FINAL_Cortes.pdf: 14573536 bytes, checksum: 6e4acc2810a61d9e5ab81fe6e248b786 (MD5) Previous issue date: 2013-08-22
Coordena??o de Aperfei?oamento de Pessoal de N?vel Superior - CAPES
The genera Schaueria, Streblacanthus, Pachystachys and Thyrsacanthus represent 25% of the Tetramerium lineage (Acanthaceae: Justicieae), currently with about 40 species, distributed mainly in wetlands and drylands in South America. They are herbaceous or shrubs, with large or filiform bracts and diverse floral morphology, revealing adaptations to different pollinators. Systematic studies in the group are scarce, and the only phylogenetic study (Daniel et al. 2008) included only 10% of the species, not solving the generic limits within the lineage. The biogeography of Neotropical Tetramerium lineage is quite complex, structured in three biomes: the Amazon Forest, the Atlantic Forest and Seasonally Dry Forest. Still, there are no investigations on its diversification. Using phylogenetic and biogeographic methods based on plastid (trnL-F, trnT-L, trnS-G andrps16) and nuclear (ITS)data, we complemented and assessed the previous phylogenetic hypothesis, time-calibrated the phylogeny and reconstructed the ancestral area of Tetramerium lineage, focusing particularly on the South American genera. The analysis showed three well-defined clades and the need for a new circumscription for the genera:1- Schaueria, (excluding S. azaleiflora, S. hirsuta, S. humuliflora, S. malifolia and S. parviflora) including three new species and Justicia paranaensis; 2- Pachystachys, encompassing three species of Streblacanthus (except Streblacanthus monospermus) Schaueria azaleiflora and two new species; and 3- Thyrsacanthus, comprising also Carlowrightia sulcata, Justicia angustissima and Schaueria humuliflora, and another Mexican clade (Justicia zopilotensis, J. gonzalezii, Mirandea hyssopus and Yeatesia mabryi). The lineage originated in the Old World and dispersed to the Neotropics between the Miocene and Pliocene, reaching North America, Central America and Amazon. Between the late Miocene and early Pleistocene, the dry forests lineage expanded and, concomitantly, the rainforests lineageretracted, supporting the idea of a South American dry vegetation belt during this period. The vicariance between blocks of dry forests in southwestern South America and the Caatinga in northeastern Brazil, however, indicates a fragmentation of this vegetation at least in the Lower Pleistocene, well before the Last Glacial Maxima as proposed by the Pleistocene Arc hypothesis. Based on the phylogenetic results, we present a taxonomic revision of the genusSchaueria?including identification keys, descriptions, illustrations, comments, distribution maps and a study of pollen grains and seeds under scanning electron microscopy ? and propose a new circumscription for the genus Pachystachys. Finally, we present a color guide ofphotos for South American species ofTetramerium lineage.
Os g?neros Schaueria, Streblacanthus, Pachystachys e Thyrsacanthus representam 25%da linhagem Tetramerium (Acanthaceae: Justicieae), contando atualmente com cerca de 40 esp?cies, distribu?das principalmente em zonas ?midas e secas da Am?rica do Sul. S?o plantas herb?ceas ou arbustivas, com br?cteas largas ou filiformes e morfologia floral diversa, revelando adapta??es a diferentes polinizadores. Estudos sistem?ticos no grupo s?o parcos, e o ?nico estudo filogen?tico (Daniel et al. 2008) incluiu apenas 10% das esp?cies, n?o resolvendo os limites gen?ricos na linhagem. A biogeografia da linhagem neotropical de Tetramerium ? bastante complexa, estruturada em tr?s biomas: Floresta Amaz?nica, Floresta Atl?ntica e Floresta Sazonalmente Seca. Ainda assim, n?o existem investiga??es sobre sua diversifica??o. Utilizando m?todos filogen?ticos e biogeogr?ficos baseados em dados moleculares plastidiais (trnL-F, trnT-L, trnS-G, rps16) e nucleares (ITS), n?s complementamos e avaliamos a hip?tese filogen?tica pr?via, datamos e reconstru?mos a ?rea ancestral da linhagem Tetramerium, focando particularmente nos g?neros da Am?rica do Sul. As an?lises mostraram tr?s clados bem definidos e a necessidade de uma nova circunscri??o para os g?neros:1- Schaueria (excluindo S. azaleiflora, S. hirsuta, S. humuliflora, S. malifolia e S. parviflora) incluindo tr?s novas esp?cies e Justicia paranaensis; 2- Pachystachys englobando tr?s esp?cies de Streblacanthus (exceto Streblacanthusmonospermus), Schaueria azaleiflora e duas novas esp?cies; e 3- Thyrsacanthus compreendendo tamb?m Carlowrightia sulcata, Justicia angustissima e Schaueria humuliflora, e mais um clado mexicano (Justicia zopilotensis, J. gonzalezii, Mirandea hyssopus e Yeatesia mabryi). A linhagem originou-se no Velho Mundo e dispersou para o Neotr?pico entre o Mioceno e o Plioceno, alcan?ando Am?rica do Norte, Central e Amaz?nia. Entre o final do Mioceno e o in?cio do Pleistoceno, a linhagem de florestas secas se expandiu e, concomitantemente, as linhagens de florestas ?midas se retra?ram, sustentando a ideia de uma diagonal seca neste per?odo. A vicari?ncia entre os blocos de florestas secas no sudoeste da Am?rica do Sul e da Caatinga no nordeste do Brasil, no entanto, indica uma fragmenta??o dessa forma??o pelo menos no Pleistoceno Inferior, bem antes da ?ltima M?xima Glacial, como proposto pela hip?tese do Arco do Pleistoceno. Com base nos resultados filogen?ticos, n?s apresentamos uma revis?o taxon?mica do g?nero Schaueria ? incluindo chaves de identifica??o, descri??es, ilustra??es, coment?rios, mapas de distribui??o e estudo de microscopia de varredura de gr?os de p?len e de sementes ? e propomos uma recircunscri??o para o g?nero Pachystachys. Finalmente, ? apresentado um guia de fotos coloridas para as esp?cies sul-americanas da linhagem Tetramerium.
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Books on the topic "Fanerogame"

1

Elvers, Ivar. Vår flora i färg: Fanerogamer. [Stockholm]: Norstedt, 1998.

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2

León, José Mostacero. Taxonomia de las fanerogamas utiles del Peru. Trujillo, Peru: Editora Normas Legaless, 2002.

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3

WELTEN. Verbreitungsatlas der Farn- und Blütenpflanzen der Schweiz / Atlas de Distribution des Pteridophytes et des Phanerogames de la Suisse / Atlante Della Distribuzione Delle Pteridofite e Fanerogame Della Svizzera: Vol. 1. Birkhauser Verlag, 2013.

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