Academic literature on the topic 'Familial hemiplegic migraine type-1'
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Journal articles on the topic "Familial hemiplegic migraine type-1"
Schubert, Victoria, Eva Auffenberg, Saskia Biskup, Karin Jurkat-Rott, and Tobias Freilinger. "Two novel families with hemiplegic migraine caused by recurrent SCN1A mutation p.F1499L." Cephalalgia 38, no. 8 (November 16, 2017): 1503–8. http://dx.doi.org/10.1177/0333102417742365.
Full textHansen, JM, LL Thomsen, J. Olesen, and M. Ashina. "Familial Hemiplegic Migraine Type 1 Shows no Hypersensitivity to Nitric Oxide." Cephalalgia 28, no. 5 (May 2008): 496–505. http://dx.doi.org/10.1111/j.1468-2982.2008.01559.x.
Full textGeerlings, Rianne PJ, Peter J. Koehler, Danielle YP Haane, Anine H. Stam, Boukje de Vries, Elles MJ Boon, and Joost Haan. "Head tremor related to CACNA1A mutations." Cephalalgia 31, no. 12 (July 18, 2011): 1315–19. http://dx.doi.org/10.1177/0333102411414442.
Full textThomsen, Lise L., Elsebet Ostergaard, Jes Olesen, and Michael B. Russell. "Evidence for a separate type of migraine with aura." Neurology 60, no. 4 (February 25, 2003): 595–601. http://dx.doi.org/10.1212/01.wnl.0000046524.25369.7d.
Full textVries, Boukje de, Else Eising, Ludo AM Broos, Stephany C. Koelewijn, Boyan Todorov, Rune R. Frants, Judith M. Boer, Michel D. Ferrari, Peter AC ‘t Hoen, and Arn MJM van den Maagdenberg. "RNA expression profiling in brains of familial hemiplegic migraine type 1 knock-in mice." Cephalalgia 34, no. 3 (August 28, 2013): 174–82. http://dx.doi.org/10.1177/0333102413502736.
Full textRoth, Christian, Tobias Freilinger, Georgi Kirovski, Juliane Dunkel, Yogesh Shah, Bernd Wilken, Bernd Rautenstrauß, and Andreas Ferbert. "Clinical spectrum in three families with familial hemiplegic migraine type 2 including a novel mutation in the ATP1A2 gene." Cephalalgia 34, no. 3 (October 4, 2013): 183–90. http://dx.doi.org/10.1177/0333102413506128.
Full textPodestà, Barbara, Eleonora Briatore, Andrea Boghi, Daniela Marenco, and Stefano Calzolari. "Transient nonverbal learning disorder in a child suffering from Familial Hemiplegic Migraine." Cephalalgia 31, no. 14 (September 9, 2011): 1497–502. http://dx.doi.org/10.1177/0333102411418260.
Full textBruun, Marie, Lena Elisabeth Hjermind, Carsten Thomsen, Else Danielsen, Lise Lykke Thomsen, Lars Hageman Pinborg, Nastaran Khabbazbavani, and Joergen Erik Nielsen. "Familial Hemiplegic Migraine Type 1 Associated with Parkinsonism: A Case Report." Case Reports in Neurology 7, no. 1 (April 14, 2015): 84–89. http://dx.doi.org/10.1159/000381827.
Full textMcNAMARA, DAMIAN. "Triggers Similar in Familial Hemiplegic Migraine." Clinical Psychiatry News 39, no. 9 (September 2011): 21. http://dx.doi.org/10.1016/s0270-6644(11)70355-1.
Full textMartínez, E., R. Moreno, L. López-Mesonero, I. Vidriales, M. Ruiz, A. L. Guerrero, and J. J. Tellería. "Familial Hemiplegic Migraine with Severe Attacks: A New Report withATP1A2Mutation." Case Reports in Neurological Medicine 2016 (2016): 1–5. http://dx.doi.org/10.1155/2016/3464285.
Full textDissertations / Theses on the topic "Familial hemiplegic migraine type-1"
Sessolo, Michele. "Functional consequences of Familial Hemiplegic Migraine type 1 mutations on cortical activity." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2012. http://hdl.handle.net/11577/3422924.
Full textL’emicrania emiplegica familiare di tipo 1 (FHM1), un raro sottotipo di emicrania con aura, è causata da mutazioni missenso nel gene che codifica per la subunità α1 dei canali del calcio (Ca2+) voltaggio dipendenti CaV2.1 (tipo P/Q). I topi omozigoti knock-in (KI) recanti la mutazione FHM1 R192Q presentano, in granuli di cervelletto e in cellule piramidali corticali, un aumento della densità di corrente Ca2+ di tipo P/Q (Tottene et al., 2009; van den Maagdenberg et al., 2004). Lo studio della trasmissione sinaptica in microcolture neuronali e in fettine acute di cervello di topi KI ha dimostrato: un aumento della forza della trasmissione sinaptica eccitatoria dovuto ad un aumento dell’influsso di Ca2+ attraverso i canali di tipo P/Q localizzati a livello presinaptico e un aumento della probabilità di rilascio di glutammato alle sinapsi corticali di cellule piramidali (PYR) dei topi mutanti. Al contrario, la trasmissione sinaptica inibitoria studiata tra interneuroni fast-spiking (FS) e cellule PYR è risultata essere inalterata nei topi KI nonostante i canali di tipo P/Q siano coinvolti nel rilascio anche a queste sinapsi inibitorie (Tottene et al., 2009). Queste evidenze suggeriscono che alterazioni episodiche del bilancio tra eccitazione ed inibizione in corteccia possano essere alla base dell’aumentata suscettibilità alla cortical spreading depression (CSD, il fenomeno che sottende l’aura emicranica). Per confermare questa ipotesi mi sono concentrato sugli effetti delle mutazioni FHM1 ad altre sinapsi corticali. La connessione sinaptica tra cellule PYR ed interneuroni positivi alla somatostatina (SOM+) corrispondenti alle cellule di Martinotti in ratto, è stata studiata in topo sfruttando la disponibilità di un ceppo transgenico (GFP-expressing interneurons, GIN) che esprimono la GFP (green fluorescent protein) in una sottopopolazione di interneuroni positivi alla somatostatina per lo più considerati cellule di Martinotti (Oliva et al., 2000; Fanselow et al., 2008). Ho eseguito esperimenti di doppio patch-clamp su fettine acute di cervello di corteccia somatosensoriale primaria per studiare la connessione eccitatoria tra cellule PYR e interneuroni SOM (da qui in poi chiamati interneuroni GIN) e la connessione inibitoria reciproca in topi GIN. Ho trovato che la connessione eccitatoria PYR-GIN presenta facilitazione a breve termine (short term facilitation) in risposta a treni di potenziali d’azione (action potentials, APs) a 25 Hz suggerendo che questi interneuroni possono essere reclutati da cellule PYR durante periodi di attività neuronale sostenuta; al contrario la sinapsi inibitoria GIN-PYR è caratterizzata da una debole depressione a breve termine (short term depression, STD) in risposta a treni di APs a 20 Hz. I canali del Ca2+ che controllano il rilascio di neurotrasmettitore ad entrambe le sinapsi eccitatorie ed inibitorie tra cellule PYR ed inteneuroni GIN non sono noti; pertanto ho utilizzato un approccio farmacologico perfondendo nella soluzione extracellulare inibitori di specifici canali del Ca2+, ω-Agatoxin IVA per inibire i canali di tipo P/Q e ω-Conotoxin GVIA per inibire i canali di tipo N, per determinare il loro coinvolgimento nel controllo del rilascio di neurotrasmettitore. Questi esperimenti hanno evidenziato che i canali di tipo P/Q con un ruolo predominante e i canali di tipo N sono coinvolti e cooperano nel rilascio di neurotrasmettitore sia alla sinapsi eccitatoria PYR-GIN che a quella inibitoria GIN-PYR. Dato il coinvolgimento dei canali di tipo P/Q sarà interessante studiare eventuali alterazioni della trasmissione sinaptica eccitatoria ed inibitoria tra cellule PYR ed inteneuroni GIN in topi KI per la mutazione R192Q incrociati con i topi GIN. Per verificare l’ipotesi generale che le mutazioni FHM1 possano portare ad uno sbilanciamento in corteccia tra inibizione ed eccitazione (a scapito di quest’ultima), ho collaborato con la Dott.ssa Alessandra Fabbro nello studio della carica sinaptica eccitatoria ed inibitoria totale che una cellula PYR dello strato 2/3 riceve durante l’attività di network in assenza di stimolazione. Abbiamo effettuato registrazioni di voltage clamp al potenziale di reversione degli input inibitori (-79 mV) e a quello degli input eccitatori (+ 10 mV) per poter isolare rispettivamente le correnti postsinaptiche eccitatorie (spontaneous excitatory postsynaptic currents, sEPSCs) e quelle inibitorie (spontaneous inhibitory postsynaptic currents, sIPSCs). Gli esperimenti di voltage clamp hanno messo in evidenza due tipi di attività. La prima è caratterizzata da correnti postsinaptiche spontanee (spontaneous postsynaptic currents, sPSCs) generate da input non correlati, eccitatori o inibitori, che arrivano in modo casuale da cellule eccitatorie PYR ed interneuroni inibitori connessi con la cellula da cui si esegue la registrazione; il secondo tipo di attività è caratterizzato da burst di PSCs di grandi ampiezze e che originano dall’attività correlata, forse attraverso meccanismi di network, di grandi popolazioni di cellule eccitatorie o inibitorie che formano sinapsi sulla cellula registrata. Il calcolo dell’integrale delle sPSCs non correlate in fette acute di corteccia somatosensoriale da topi WT e KI indicano che la carica eccitatoria delle sPESCs non correlate è aumentata nei topi KI in accordo con l’aumentato rilascio di glutammato e un aumentata trasmissione sinaptica eccitatoria alle sinapsi tra cellule PYR di topi KI (Tottene et al., 2009); al contrario la carica inibitoria mediata dalle sIPSCs non correlate risulta non essere alterata nei topi KI in accordo con l’inalterata trasmissione sinaptica inibitoria tra interneuroni FS e cellule PYR (Tottene et al., 2009). L’analisi delle aree dei grandi burst di input correlati ha evidenziato che sia la carica eccitatoria che quella inibitoria dei burst sono aumentate nei topi KI ma il rapporto tra carica eccitatoria ed inibitoria risulta essere inalterata nei topi KI. Questi risultati indicano che durante l’attività spontanea di network il bilancio tra eccitazione ed inibizione non è alterato. L’incremento della carica eccitatoria ed inibitoria nei topi KI è dovuto ad un aumento nella frequenza dei burst da cui consegue un aumento nel tempo trascorso dalla corteccia nell’attività spontanea correlata nei topi KI.
Kass, Jennifer. "Contribution of P/Q-type voltage-gated calcium channels to synaptic signaling in CA1 neurons of wildtype and familial hemiplegic migraine type-1 mice." Thesis, University of British Columbia, 2017. http://hdl.handle.net/2429/63352.
Full textMedicine, Faculty of
Graduate
Crivellaro, Giovanna. "Mechanisms underlying the increased susceptibility to cortical spreading depression in a mouse model of familial hemiplegic migraine type 2." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2018. http://hdl.handle.net/11577/3426228.
Full textL’emicrania emiplegica familiare di tipo 2 (FHM2) è un sottotipo di emicrania con aura, causata da una mutazione con perdita di funzione nel gene ATP1A2, codificante per la subunità alpha2 della Na+,K+ATPase (alpha2NKA). La alpha2 NKA è espressa quasi esclusivamente negli astrociti nel cervello adulto. Nel cervello dei topi eterozigoti in cui è stata inserita la mutazione umana W887R che causa l’FHM2 (FHM2-KI), i livelli di espressione della proteina alpha2 NKA sono dimezzati rispetto ai topi wild-type (WT). I topi FHM2-KI hanno una ridotta soglia di innesco e un’aumentata velocità di propagazione della cortical spreading depression (CSD), il fenomeno alla base dell’aura emicranica. Lo scopo del mio dottorato è stato studiare i meccanismi alla base della facilitazione della CSD in un modello murino di FHM2. Data la colocalizzazione della alpha2 NKA con i trasportatori gliali del glutammato (GluTs) nei processi astrocitari delle sinapsi eccitatorie, l’ipotesi è che la rimozione del glutammato negli FHM2-KI sia compromessa e che questo comporti un’aumentata neurotrasmissione glutammatergica, e quindi la facilitazione della CSD. Attraverso la misura della corrente attivata sinapticamente mediata dai trasportatori del glutammato (GluTs), è stato dimostrato che la ridotta espressione della alpha2 NKA comporta una ridotta ricaptazione del glutammato negli FHM2-KI. E’ stato dimostrato che, in vitro, la CSD sperimentale è facilitata negli FHM2-KI rispetto ai WT. Ho studiato se vi fosse una relazione causa-effetto tra la ridotta rimozione del glutammato e la facilitazione della CSD negli FHM2-KI, mediante due diversi approcci: nel primo ho testato l’effetto del Ceftrixone (Cef), un farmaco che aumenta l’espressione in membrana dei GLT-1 nella neocorteccia, sul ripristino di soglia e velocità di propagazione della CSD degli FHM2-KI ai valori dei WT. Il trattamento farmacologico degli FHM2-KI con Cef aumenta significativamente la soglia per l’innesco, senza influenzare la velocità di propagazione della CSD. Con il secondo approccio ho testato se la riduzione farmacologica della rimozione del glutammato nei WT, in misura simile agli FHM2-KI, abbassasse la soglia per l’innesco della CSD e ne aumentasse la velocità di propagazione come nella mutazione. Ho identificato la concentrazione di un inibitore dei GluTs capace di mimare l’effetto della mutazione ed ho trovato che questa concentrazione abbassa la soglia per l’innesco della CSD in modo simile agli FHM2-KI e aumenta la velocità di propagazione anche se in maniera inferiore rispetto agli FHM2-KI, suggerendo che la ridotta rimozione del glutammato rende conto della maggior parte della facilitazione dell’induzione e di parte della velocità di propagazione. Dato il ruolo dei recettori N-methyl-D-aspartate (NMDARs) nell’innesco della CSD, ho studiato se negli FHM2-KI vi fosse un aumentata attivazione degli NMDARs dovuta allo spillover del glutammato. La misura della corrente postsinaptica eccitatoria mediata dagli NMDARs (NMDARs-EPSC) evocata nei neuroni piramidali dello strato 2/3 della corteccia somatosensoriale mediante stimolazione extracellulare nello strato 1 in fettina di cervello, ha dimostrato che l’ampiezza è aumentata ed il tempo di decadimento rallentato negli FHM2-KI rispetto ai WT. Ho studiato il profilo farmacologico degli NMDARs attivati dallo spillover del glutammato. Ho trovato che nei topi WT, la maggior parte dell’NMDARs-EPSC è dovuto all’attivazione dei recettori trieteromerici GluN2A-2B (GluN2A-2BRs) e solo una piccola parte ai dieteromerici GluN2B (GluN2BRs), mentre negli FHM2-KI una frazione maggiore dell’NMDARs-EPSC è dovuta ai GluN2BRs. Questo è consistente con un reclutamento preferenziale dei GluN2BRs dall’aumentato spillover del glutammato. Il confronto dei dati farmacologici suggerisce che l’aumentata attivazione dei GluN2BRs potrebbe quantitativamente rendere conto della maggior parte, se non completamente, dell’aumentata attivazione degli NMDARs negli FHM2-KI rispetto ai WT. Questi dati negli FHM2 e dati precedenti ottenuti nei topi FHM1 KI, supportano l’idea che un’eccessiva neurotrasmissione glutammatergica ed un’eccessiva attivazione dei recettori NMDA abbiano un ruolo fondamentale nella facilitazione della CSD nei modelli di FHM. Precedenti studi in laboratorio hanno rivelato un’inalterata neurotrasmissione inibitoria a diverse sinapsi inibitorie in contrasto con un’aumentata trasmissione eccitatoria alle sinapsi corticali ed, assieme con l’espressione della alpha2 NKA alle sinapsi corticali eccitatorie ma non inibitorie, suggeriscono una regolazione disfunzionale del bilanciamento eccitazione/inibizione nei topi FHM. Per testare questa ipotesi abbiamo deciso di studiare se le mutazioni che causano l’FHM alterino la regolazione eccitazione/inibizione nello strato 2/3 della corteccia somatosensoriale durante l’attività di network ricorrente indotta da attivazione optogenetica delle cellule piramidali dello strato 2/3, con tipi differenti stimoli luminosi, che mimano differenti tipologie di attività fisiologiche. Attraverso la tecnica dell’elettroporazione in utero abbiamo cercato di esprimere selettivamente la channelrhodopsin-2, un canale cationico non-specifico che si depolarizza in seguito ad illuminazione con luce blu (443 nm), nelle cellule piramidali dello strato 2/3. Questo permette di attivare selettivamente cellule piramidali dello strato 2/3 in fettine di cervello talamo-corticali e registrare correnti eccitatorie ed inibitorie evocate dagli stimoli luminosi in neuroni piramidali che non esprimono channelrhodopsin-2. Nell’ultimo periodo mi sono occupata di implementare questa tecnica in particolare migliorando I) la concentrazione di cDNA e Fast Green FCF da iniettare negli embrioni; II) i parametri di elettroporazione ed iniezione; III) le strategie di accoppiamento per ottenere un maggior numero di topi incinta e di cuccioli che sopravvivono all’intera procedura. Se riusciremo a risolvere gli ultimi problemi tecnici relativi alla tecnica dell’elettroporazione in utero siamo pronti a studiare se le mutazioni FHM alterino la regolazione dinamica del bilanciamento eccitazione/inibizione nello strato 2/3 durante l’attività ricorrente di network.
Maksemous, Neven. "Development of high through-put neurogenetics diagnostics." Thesis, Queensland University of Technology, 2016. https://eprints.qut.edu.au/101097/1/Neven_Maksemous_Thesis.pdf.
Full textAlbury, Cassie Louise. "Using whole exome sequencing and genetic association studies to investigate common and complex migraine." Thesis, Queensland University of Technology, 2018. https://eprints.qut.edu.au/122954/1/Cassie_Albury_Thesis.pdf.
Full textBook chapters on the topic "Familial hemiplegic migraine type-1"
Pelzer, Nadine, Tobias Freilinger, and Gisela M. Terwindt. "Hemiplegic migraine and other monogenic migraine subtypes and syndromes." In Oxford Textbook of Headache Syndromes, edited by Michel Ferrari, Joost Haan, Andrew Charles, David W. Dodick, Fumihiko Sakai, and Christopher Kennard, 75–91. Oxford University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.1093/med/9780198724322.003.0008.
Full textBarrett, Curtis F., Arn M. J. M. van den Maagdenberg, Rune R. Frants, and Michel D. Ferrari. "Chapter 3 Familial Hemiplegic Migraine." In Advances in Genetics, 57–83. Elsevier, 2008. http://dx.doi.org/10.1016/s0065-2660(08)01003-1.
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