Academic literature on the topic 'Falso in bilancio'

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Journal articles on the topic "Falso in bilancio"

1

Caruso, Giovanni. "La persistente rilevanza di "fatti" e "valutazioni" nella riforma del falso in bilancio ex lege n.69 del 2015: la soluzione delle Sezioni Unite." Archivio penale, no. 2 (2016): 539–63. http://dx.doi.org/10.12871/978886741711716.

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2

Garavoglia, Mario. "Banche: falso in bilancio, reato tributario ed infedeltà patrimoniale." Ricerche giuridiche, no. 2 (December 28, 2018). http://dx.doi.org/10.30687/rg/2281-6100/2018/02/004.

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3

Corvucci, Lorenzo Maria. "Il nuovo reato di falso in bilancio. Alle Sezioni Unite il compito di dirimere il contrasto interpretativo insorto nella Sezione V." Rivista di Criminologia, Vittimologia e Sicurezza, X, 1, 2016 (April 2016). http://dx.doi.org/10.14664/rcvs/613.

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4

Frigerio, Francesco, Eleonora Poggiogalle, and Lorenzo M. Donini. "Definizione di dieta chetogena: creatività o confusione?" L'Endocrinologo, November 8, 2022. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-022-01178-2.

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Abstract:
SommarioDescritte per la prima volta negli anni’20 del Novecento, le diete chetogeniche sono passate da dietoterapia “di nicchia” per epilessie farmaco-resistenti o secondarie a rare malattie metaboliche (es. deficit di GLUT-1), a trattamento diffuso di patologie associate a malnutrizione per eccesso (diabete mellito di tipo 2, obesità). Attualmente non esiste una definizione univoca, ma si possono individuare tre classificazioni che combinano elementi differenti (composizione in macronutrienti, bilancio energetico, rapporto chetogenico) e risultano, pertanto, tra loro complementari. L’eterogeneità nella nomenclatura ha contribuito a generare false convinzioni sulla dieta chetogena, talvolta accostata a protocolli “low-carb” o “iperproteici”. Fare chiarezza non rappresenta quindi un mero esercizio accademico, ma un imperativo sia della ricerca sia della pratica clinica.
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Dissertations / Theses on the topic "Falso in bilancio"

1

AGOSTINELLI, SILVIA. "Il falso in bilancio nei suoi aspetti economici e giuridici: un’indagine empirica." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2020. http://hdl.handle.net/11566/274506.

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Abstract:
Il tema del “falso in bilancio” rappresenta, con il passare degli anni, un argomento sempre attuale, nonché in costante evoluzione. Il bilancio è, infatti, lo strumento di rendicontazione cardine che ogni impresa redige al fine di comunicare all’esterno l’andamento dello svolgimento dell’attività durante il periodo di riferimento. Esso è costituito da un insieme di valori, risultato di un complesso processo di preparazione durante il quale può avvenire, per mero ed involontario errore contabile o, più frequentemente, a seguito di consapevole attività fraudolenta, un’alterazione dei dati. Di fatto, un bilancio non è mai fine a se stesso. Questo lavoro esplora l’ampio tema delle false comunicazioni sociali approfondendo innanzitutto il concetto di manipolazione contabile da un punto di vista economico, al fine di fornire un’adeguata definizione di bilancio inattendibile, inteso come documento redatto senza il pieno rispetto delle disposizioni fornite dal codice civile e dei principi contabili nazionali o internazionali di riferimento. Tale tematica viene successivamente approfondita dal punto di vista penale, attraverso un’analisi dettagliata dell’attuale normativa a riguardo ed un suo confronto con il testo previsto dal legislatore precedentemente alla riforma introdotta dalla L. 69/2015. Tale analisi viene, inoltre, completata attraverso l’elaborazione di un’indagine empirica, la quale è stata condotta con l’obiettivo di rilevare l’andamento dei procedimenti penali relativi al reato di falso in bilancio presso i tribunali nazionali, distinguendo il triennio ante riforma dal triennio post riforma. L’indagine è stata svolta mediante la metodologia di ricerca di tipo qualitativo, effettuata tramite l’interpretazione dei dati statistici forniti da n. 5 Procure della Repubblica estese sul territorio nazionale ed un approfondimento sui dati quantitativi rilasciati dal Tribunale di Milano. I risultati ottenuti, seppur non generalizzabili, possono fornire un utile contributo pratico per poter delineare, anche se per ora in maniera parziale, la tendenza che ha caratterizzato in passato e che attualmente caratterizza i processi penali in tema di false comunicazioni sociali.
The topic of "false financial statements" represents, over the years, a subject that is always current and constantly evolving. The financial statements are, in fact, the key reporting tool that each company draws up in order to communicate externally the progress of the business during the considered period. They consist in a set of values, the result of a complex preparation process in which alterations of data can take place due to an involuntary accounting error or, more frequently, following conscious fraudulent activity. In fact, a budget is never an end in itself. This work explores the broad topic of false social communications, first of all deepening the concept of accounting manipulation from an economic point of view, in order to provide an adequate definition of unreliable financial statements, intended as documents drawn up without full compliance with the rules provided by civil code and national or international reference accounting standards. This issue is subsequently deepened in a penal point of view, through a detailed analysis of the current legislation in this regard and a comparison with the text envisaged by the legislator before the reform introduced by Law 69/2015. This analysis is also completed through the elaboration of an empirical investigation, which was carried out with the aim of detecting the progress of criminal false financial statements proceedings in the national courts, distinguishing the three year period before reform from the three year period post reform. The investigation was carried out using qualitative research methods, carried out through the interpretation of statistical data provided by five national Public Prosecutor's Offices and a study of quantitative data issued by the Court of Milan. The results obtained, although not generalizable, can provide a useful practical contribution to delineate, even if only partially right now, the trend that has characterized in the past and that currently characterizes the criminal processes regarding false social communications.
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2

D'ALTILIA, LETIZIA. "Il "nuovo" reato di false comunicazioni sociali: aspetti di criticità e profili di comparazione." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2019. http://hdl.handle.net/10281/241233.

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Abstract:
Il sistema di incriminazione delle false comunicazioni sociali, come configurato dalla legge n. 69 del 2015, è caratterizzato da un elevato grado di indeterminatezza, in quanto molteplici elementi sono affidati alla valutazione discrezionale del giudice, come la questione delle valutazioni ha immediatamente dimostrato. Nel tentativo di analizzare al meglio i contenuti della riforma, è condotta una ricognizione storica riguardo all’evoluzione dell’attuale figura di reato, a cui segue un confronto con altri ordinamenti, di civil law e di common law. L’esito è sconcertante. In particolare, si può constatare come, rispetto alla riforma del 2002, la normativa introdotta dalla riforma del 2015 rappresenti più che un progresso, piuttosto un regresso; sembrerebbe che le modifiche recentemente apportate alle fattispecie di reato in esame, abbiano reso la normativa nazionale “più vicina” a quella degli altri Paesi capitalistici, ma dal punto di vista sistematico, anche sotto questo versante, restano le perplessità e le aporie derivanti dalla vaghezza del requisito del “materiality” (come mostrato proprio dall’esperienza anglosassone), dalla scomparsa dell’elemento del danno dalla fattispecie generale (artt. 2621 e 2622 c.c.) e dalla ricomparsa nelle fattispecie “minori” di cui agli artt. 2621-bis e 2621-ter c.c. e, più in generale, dalla eventuale relegazione ad una dimensione puramente pubblicistica degli interessi offesi dal reato, anziché alla sfera patrimoniale individuale dei soggetti destinatari della falsità. In un quadro del genere, l'unica prospettiva possibile è quella della lettura rigorosa che assegna al dato normativo il significato più rigido possibile, come suggerito dal ruolo preminente della legalità formale all’interno del nostro sistema penale.
The reformed system of criminalisation of false accounting, as configured by law n. 69 of 2015, is characterised by a high degree of indeterminacy, as multiple elements are entrusted to the judge’s discretionary assessment, as the problem of evaluations has immediately revealed. With the aim of trying to better analyze the contents of the reform, the thesis begins with a historical survey regarding the evolution of the crime figure in Italian legal framework, followed by a comparison with other systems, of civil law and common law. The result is disconcerting. In particular, it can be seen that, as compared to the 2002 reform, the law introduced by the 2015 reform represents more than a progress, rather a regression; moreover, it would seem that the changes recently made to the type of crime in question have made the national legislation “nearest” to that of other capitalist countries, but from the systematic point of view, even under this aspect, remains the doubts deriving from the vagueness of the concept of “materiality” (as shown by the Anglo-Saxon experience), the disappearance of the element of the damage from the general case of crime (articles 2621 e 2622 c.c.) and the reappearance in the “minor” cases referred to in articles 2621-bis and 2621-ter c.c. and, more generally, from the possible relegation to a purely publicistic dimension of the interests offended by the crime, rather than to the individual patrimonial sphere of the recipients of falsehood. In such a context, the only possible prospect is that of a rigorous reading assigning to the normative data the strictest meaning possible, as suggested by the preeminent role of formal legality within Italian criminal system.
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3

Secchiero, Federica <1993&gt. "False comunicazioni sociali e frodi nel bilancio: analisi della normativa penale, dei contrasti giurisprudenziali e delle peculiarità inerenti il controllo contabile." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11858.

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Abstract:
Con il presente lavoro si è cercato di ricostruire l’evoluzione normativa del reato di false comunicazioni sociali, dall’originaria previsione di cui al Codice del Commercio del 1882 e fino ad arrivare alla normativa attualmente vigente, disposta dalla Legge 69/2015. A tale scopo si è voluto seguire un deciso percorso logico, avente origine dalla considerazione dell’odierna portata informativa del bilancio d’esercizio nonché della sua rilevanza nei confronti dei soggetti esterni all’impresa, discutendo in particolare sul fatto che – data la crescente esigenza di tutela dei soggetti terzi – sia maturata, nel corso del tempo, l’idea per cui dovesse essere disposta tanto una legislazione civile, quanto una penale, a garanzia dell’attendibilità dei dati in esso contenuti. Al pari della prima, anche la normativa penale ha subito una profonda evoluzione, giungendo a tutelare oggi, in ultima istanza, la trasparenza dell’informazione societaria e statuendo definitivamente, a seguito dell’intervento delle Sezioni Unite, la rilevanza penale delle valutazioni di bilancio, così da confermare il carattere di elevata soggettività del documento già riconosciuto a livello civilistico. Si è, infine, posta l’attenzione sulle implicazioni di una tale pronuncia nei confronti dei soggetti incaricati al controllo contabile sul bilancio, nonché sugli strumenti a loro disposizione e sulla relativa responsabilità circa l’individuazione delle frodi contabili.
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4

Marinello, Eva <1988&gt. "I vizi di bilancio: dall'invalidità delle delibere di approvazione del bilancio alle false comunicazioni sociali. I postulati di chiarezza, veridicità e correttezza in bilico tra la tutela civilistica e quella penale, i nuovi orizzonti sulla trasparenza societaria e gli auspicabili interventi legislativi." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/2185.

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Abstract:
Vengono esposti nella parte introduttivi i principi contabili sanciti nell'ordinamento italiano ed elaborati dalla prassi professionale. L'analisi si focalizza sui postulati fondamentali ex art. 2423 C.C. secondo i quali il bilancio d'esercizio deve rappresentare la situazione patrimoniale, finanziaria ed economica in modo chiaro, veritiero e corretto. Ripercorse le norme sulla formazione del bilancio si approfondisce successivamente la disciplina dell'invalidità delle delibere dell'assemblea dei soci, con particolare attenzione a quelle con cui viene approvato il bilancio, ovvero le ipotesi di annullabilità e nullità contenute nell'art. 2434-bis C.C., causate rispettivamente da vizi meramente procedimentali ed vizi sostanziali, afferenti al contenuto del bilancio. Dalla disciplina civilistica delle alterazioni contabili si esamina la normazione penal-societaria del c.d. falso in bilancio. Gli articoli 2621 e 2622 C.C., riguardanti le false comunicazioni sociali e le false comunicazioni sociali in danno della società, dei soci e dei creditori sono gli articoli di riferimento su cui viene sviluppato lo studio dottrinale e giurisprudenziale della materia. Individuate le possibili cause alla base degli artifizi contabili, siano essi indirizzati ad un miglioramento della rappresentazione, piuttosto che un metodo di evasione d'imposta, si esamina un caso pratico nel quale sono stati individuati alcuni vizi di contenuto degli schemi tipici del bilancio.
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5

CELLINI, Valerio. "Il falso in bilancio. Aspetti economico-aziendali e giuridici." Doctoral thesis, 2008. http://hdl.handle.net/11562/337732.

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Abstract:
L’oggetto della presente ricerca presuppone necessariamente un approccio interdisciplinare. E’ innegabile, infatti, che la tematica del bilancio – specie se intesa in senso lato – è comune a molteplici discipline dell’area economico-aziendalistica e dell’area giuridica, quali la ragioneria, il diritto civile, il diritto commerciale, il diritto tributario. Indirizzando poi l’indagine al Falso in bilancio, così come, nel linguaggio comune e nella pratica professionale e giudiziaria, viene qualificata la più ampia fattispecie delle False comunicazioni sociali di cui agli articoli 2621 e 2622 del codice civile1, occorre fare riferimento anche agli istituti del diritto penale, applicati, in particolare, ai reati societari. Da queste brevi premesse si può comprendere l’esigenza di delimitare il più esattamente possibile l’area ed i confini di questo lavoro, che non ha, pertanto, la pretesa di abbracciare tutte le problematiche teoriche ed applicative delle False comunicazioni sociali. Si tratta allora, in primo luogo, di discernere la species del bilancio o, per meglio dire, dei bilanci nell’ambito del genus delle “comunicazioni sociali”.
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6

MAGGI, Rita. "presupposti logici ed effetti economici nella rappresentazione dei risultati d'impresa." Doctoral thesis, 2012. http://hdl.handle.net/11562/397935.

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Abstract:
Il falso in bilancio, prima che un reato, è una nozione economica aziendale. E' impossibile comprendere il significato di falso in bilancio se prima non è chiara la natura del rendiconto di fine esercizio rispetto alla gestione che intende rappresentare. Per tale motivo sono stati approfonditi i presupposti logici del rapporto che si crea tra il continuo divenire della gestione e la sua rappresentazione nel bilancio. La gestione, continua nel tempo e nello spazio, si manifesta per il tramite delle rilevazioni contabili, e attraverso il rendiconto annuale che fornisce informazioni sull'andamento economico, finanziario e patrimoniale dell’amministrazione aziendale. La spaccatura tra l’aspetto ontologico della gestione e la sua emersione contabile, costituisce il primo effettivo momento in cui la realtà viene alterata. Ingessare il continuo divenire della gestione, in uno schema rigido ed essenzialmente numerico, qual è il bilancio d’esercizio costituisce la principale ed originaria forma di modificazione della realtà, distorsione che è la necessaria conseguenza del bisogno informativo in merito all'andamento della gestione. Il bilancio d’esercizio, quindi, determina una forma involontaria di alterazione della realtà che dipende dalle regole di formazione del rendiconto. Le diverse logiche contabili possono determinano diverse rappresentazioni della medesima realtà aziendale, comportando, conseguentemente, diverse deformazioni involontarie ed inevitabili della realtà. Di conseguenza, nessun bilancio potrà dirsi “vero”, ma, eventualmente, potrà dirsi coerente rispetto alle regole che ne disciplinano la formazione. Quando tale coerenza viene meno, la distorsione della realtà diviene volontaria e patologica, sfociando nel falso in bilancio. La manipolazione della realtà può comportare conseguenze di rilievo non solo nei confronti dei destinatari del bilancio, ma può minare le regole di funzionamento dei mercati mobiliari e degli scambi economici. Data l’importanza di un’informativa trasparente e il più possibile aderente alla realtà sono state introdotte norme a tutela della rappresentazione chiara, veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria della società e del risultato economico. I risultati della ricerca sono riassumibili nella constatazione dell’inesistenza di una verità assoluta che possa essere rappresentata nel bilancio. Verità e bilancio sono termini non paragonabili tra loro giacché il concetto di verità è riconducibile ai fatti della realtà ma non alla rappresentazione di quest’ultima che, necessariamente, non potrà mai essere ad essa totalmente coincidente. L’unico termine di paragone tra una rappresentazione contabile dei fatti rispetto alla gestione è rinvenibile nella ragionevolezza delle assunzioni, delle valutazioni e stime e dei dati contenuti nel bilancio. Il bilancio, in fondo, è come un bersaglio di fronte ad un arciere. Colpire il centro del bersaglio è senza dubbio auspicabile, ma costituisce un obiettivo assolutamente complesso e di difficile realizzazione. Più probabilmente sarà colpito un punto nell’immediato intorno del centro, non per questo alterando la chiarezza, verità e correttezza della rappresentazione. Solamente quando la tensione dell’arciere non è rivolta al centro del bersaglio, ma ad un punto esterno ad esso, il bilancio potrà dirsi colpito dalla patologia del falso in bilancio.
A false statement in Account is not only a crime but it is firstly an accounting concept. It is impossible to understand the meaning of false statement in Account if it is not clear the nature of the account report with respect to the management that it is intended to represent. For this reason it's important to discover the logical relationship between the continuous development of management and its representation in a financial report. Management, continuous in space and time, is manifested through the accounting records, and through the annual report that gives information as to the economic, financial and capital performance of the company managing. The rupture between the ontological aspect of management accounting and its epistemology, is the first actual moment when the reality is altered. To freeze the continuous management in an essentially rigid numeric scheme, the financial report, is the main and first way to modify the reality, a falsification that is required by the necessity of information on the company managing The financial statements, therefore, causes a form of inadvertent alteration of reality that depends on the accountability rules. Different accounting standards can result into different logical representations of the same business reality, leading, consequently, to different involuntary and inevitable distortion of reality. Therefore, no financial report can be said to be "true", but, possibly, could be defined consistent with the accounting rules used. When such consistency is lacking, the distortion of reality becomes pathological and voluntary, resulting in false statement in account. The manipulation of reality may significantly affect not only the recipients of the financial reports, but undermine the securities markets and trading operations. Being a transparent and close-to-reality information of great importance there have been introduced rules to preserve a clear, true and correct representation of the capital and financial report of the company and its economic result. The research results are summarized in the observation of the absence of an absolute truth that can be represented in the financial report. Truth and financial report are not comparable each other as the concept of truth is a consequence of reality but not to its representation that necessarily, by definition, can never be totally coincidental. The only point of comparison between an accounting representation of the facts regarding the management is to be found in the reasonableness of the assumptions, estimates and assessments and the data contained in the financial report The financial report, after all, is like a target in front of an archer. Hitting the center of the target is undoubtedly desirable, but it is an absolutely complex and difficult goal to be achieved. More likely it will hit a point nearby the center, this does not alter the clarity, truth and fairness of representation. Only if the pointing of the archer is not in the direction of the target, but to a point external to it, the financial report can be said to be struck by the pathology of false statement in account.
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7

GAZZETTA, Elisa. "SINDACATO DI COSTITUZIONALITA' E NORME PENALI DI FAVORE: EVOLUZIONE E PROSPETTIVE." Doctoral thesis, 2012. http://hdl.handle.net/11562/407336.

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Abstract:
Il presente lavoro costituisce una riflessione sull’ambito di estensione del sindacato della Corte Costituzionale, in specie per quanto riguarda la materia penale. A tal fine, dopo una ricognizione sulle tipologie di sentenze che la Consulta pronuncia, l’attenzione si concentra sul percorso evolutivo della sua giurisprudenza in ordine alle norme penali di favore, ovvero quelle norme che sottraggono una certa classe di soggetti o di condotte dall’ambito di applicazione di altra norma generale più severa. Tale materia ben si presta a costituire il terreno di elezione per sviluppare le riflessioni attinenti al tema di ricerca. Invero, nel corso degli anni si è assistita ad una notevole estensione del sindacato della Corte, che è culminato con l’ammissibilità di questioni di costituzionalità concernenti le norme penali di favore. Tale tematica viene, in particolare, affrontata non soltanto dal punto di vista del diritto interno, concernente le norme nazionali, ma anche dal punto di vista del diritto comunitario. Dopo una necessaria ricognizione sui rapporti tra i due ordinamenti, nazionale e comunitario, l’attenzione verte sul ruolo del giudice nazionale sulle antinomie penali, ovvero sull’ipotesi di contrasto di una norma interna di favore con la disciplina comunitaria, prendendo come esempio concreto due vicende che negli ultimi anni hanno catalizzato l’attenzione di dottrina e giurisprudenza, quali il “falso in bilancio” e il concetto di “rifiuto”. All’esito dell’analisi delle vicende giurisprudenziali, si cerca quindi, di ridefinire i contorni del sindacato della Corte costituzionale, con l’obiettivo di cercare possibili soluzioni di espansione del medesimo, al fine di diminuire le “zone franche” sottratte a detto controllo.
This work focuses on the scope of the extension of the review by the Constitutional Court, particularly in relation to criminal issues. Following of the two typologies of sentences that the Constitutional Court pronunce, our attention will focus on the path that the law has been taking regarding the matter which in Italian is called “norme penali di favore”, that means those rules which esclude a certain class of persons or behaviour from the scope of another standard generally more severe. This area is well placed to become a prominent research ground. Indeed, over the last years we have seen a considerable extension of the review by the Court which culminated with the admissibility of constitutional issues concerning “norme penali di favore”. This theme is, in particular, addressed not only from the perspective of the national standards law, but also from the perspective of the European Union law. After acknowledging the need to put the two legal systems in relation between each other, national and Community attention focused on the role of national courts on criminal antinomies, on the assumption that enforcement of a national standard for the Community framework, taking as a concrete example two recent events that have drawn the attention of the doctrine and the jurisprudence such as “false accounting” and the concept of “waste”. Based on the analysis of the events of case law, we try to redifine the boundaries of the review by the Constitutional Court, with the objective of looking for possible ways to expand the same in order to reduce the “free zones” outside its reach.
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Books on the topic "Falso in bilancio"

1

Cellini, Valerio. Il falso in bilancio: Aspetti economico-aziendali e giuridici. Roma: Aracne editrice S.r.l, 2013.

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2

Ravagnan, Luigi, and Giordano Balestrazzi. Falso in bilancio: Reato di moda : riflessioni sull'articolo 2621 c.c. Ferrara: Corbo, 1998.

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3

Insolera, Gaetano. Democrazia, ragione e prevaricazione: Dalle vicende del falso in bilancio ad un nuovo riparto costituzionale nella attribuzione dei poteri? Milano: A. Giuffrè, 2003.

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4

Incontro, di diritto penale (2nd 1997 Foggia Italy). Falso in bilancio, concussione e corruzione: Esperienze a confronto (aspetti sostanziali e processuali) : II Incontro di diritto penale, Foggia, 21 aprile 1997. Bari: Cacucci, 1998.

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5

Bricchetti, Renato. Il falso in bilancio ed altre comunicazioni: Le falsità delle comunicazioni dei revisori contabili e degli intermediari finanziari alla luce del nuovo T.U. approvato con D. LGS. 24 febbraio 1998, n. 58. Milano: Giuffrè, 1999.

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6

Brunetti, Michele. Frode Fiscale e Falso in Bilancio : Dalla Genesi Alle Riforme Del 2015: Evoluzione, Criticita e Profili Applicativi. PM edizioni, 2016.

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