Dissertations / Theses on the topic 'Facoltà di Architettura di Firenze'

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Amadei, Alessandra. "Conoscenza e conservazione del Moderno: progetto di recupero della torre della Facoltà di Ingegneria di Bologna." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20132/.

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Abstract:
La Facoltà di Ingegneria di Giuseppe Vaccaro costituisce per Bologna un simbolo dell’architettura razionalista e il luogo di formazione di migliaia di studenti ogni anno. Nel corso della sua storia, in seguito alle vicende della Seconda Guerra Mondiale e a causa del continuo aumento di studenti iscritti, essa è stata più volte modificata fino a raggiungere la configurazione che possiede oggi. Le numerose trasformazioni, oltre al naturale trascorrere del tempo, rendono oggi necessari alcuni interventi di restauro e conservazione. Tra questi rientrano gli interventi sulla torre libraria, elemento simbolico e riconoscibile dell’intero complesso e nel dettaglio sulla facciata Est, ricostruita interamente dopo i bombardamenti del 22 marzo 1944. L’obiettivo di questo lavoro di tesi riguarda un’approfondita analisi dei caratteri storici e tecnici della facciata Est della torre e la formulazione di un progetto di restauro e miglioramento sismico sulla base dei risultati ottenuti. Per riuscire a comprendere le caratteristiche della facciata è stato innanzitutto condotto uno studio archivistico-bibliografico e una serie di rilievi fotografici, geometrici e laser in modo da riuscire a risalire alle modalità costruttive e alle scelte architettoniche in seguito sintetizzate in elaborati grafici. Attraverso saggi conoscitivi e una più approfondita ricerca storica è stata quindi caratterizzata la facciata di interesse e il suo stato di conservazione. I risultati ottenuti hanno evidenziato problemi legati alle infiltrazioni d’acqua, al distaccamento di porzioni vetrate e un possibile meccanismo di danno di flessione verticale. Il presente lavoro illustra un possibile intervento di restauro ed uno di miglioramento sismico e propone, in alternativa, un progetto di sostituzione dell’intera facciata per riportarla alle forme originali previste dal progetto di Giuseppe Vaccaro del 1935 dove essa è interamente realizzata in vetrocemento.
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Casalboni, Andrea. "Tutela e conservazione del patrimonio storico: la riqualificazione delle facciate della Facoltà di Ingegneria di Bologna." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
L’oggetto di studio di questa tesi è la Facoltà di Ingegneria di Bologna, progettato da Giuseppe Vaccaro secondo la concezione dello stile razionalista ed inaugurato nel 1935. In primo luogo si analizza sinteticamente la storia dell’edificio, si inquadrano le principali caratteristiche planimetriche e dei prospetti e si descrivono i materiali preminenti utilizzati per i rivestimenti delle facciate: laterizio facciavista e intonaco Terranova. Successivamente viene svolta un’analisi del degrado dei prospetti, individuando per ciascun materiale quale tipo di alterazione ha subito nel tempo. Parallelamente, si svolge una comparazione tra il progetto originale dell’edificio (con l’ausilio di foto storiche e di elaborati tecnici originali) e la sua attuale conformazione. Per quanto riguarda le superfici intonacate, l’analisi del degrado mette in luce la necessità di un intervento di risarcitura con rimozione e sostituzione attraverso l’utilizzo di un intonaco specifico, necessariamente con composizione chimica e granulometrica simile a quella del Terranova attualmente presente. Le ipotesi di intervento sul laterizio, invece, riguardano principalmente una pulitura dedicata per ogni tipologia di degrado riscontrata, una rimozione meccanica dei componenti estranei dalla superficie, una velatura per uniformare il colore originale e, dove necessario, un reintegro attraverso la tecnica del cuci-scuci con laterizi quanto più simili nella forma e nel colore. Infine, si conduce un’analisi dei costi. La sezione riguardante gli infissi prevede un confronto tra l’intervento di manutenzione e quello di sostituzione degli stessi. Per entrambe le ipotesi, attraverso un’analisi dei prezzi condotta con l’ausilio del prezzario della regione Marche, Emilia-Romagna e Campania, si quantificano dal punto di vista economico le opere necessarie e, successivamente, si individua quella più conveniente.
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Busi, Ester. "Miglioramento prestazionale blocco laboratori della Facoltà di Chimica Industriale, Bologna." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
La presente tesi ha come argomento l’analisi tipologico costruttiva e il miglioramento prestazionale del blocco laboratori della facoltà di Chimica Industriale a Bologna. L'obiettivo è la trasformazione funzionale dell’attuale edificio, che sarà infatti destinato ad ospitare aule e nuovi laboratori informatici. L' edificio, realizzato negli anni ‘60, è caratterizzato da due corpi di fabbrica, separati da un giunto termico, con struttura a telaio in c.c.a. Si è svolta un’indagine conoscitiva volta a costruire una base fondata e il più possibile completa sula storia e la struttura del fabbricato, così da proporre in un secondo momento un intervento architettonico adeguato e consapevole. Si sono presi in considerazione gli elaborati presenti negli archivi del Comune di Bologna, i rilievi visivi e una campagna di indagini dirette grazie alle quali è stato possibile verificare le caratteristiche materico-costruttive dei principali elementi strutturali. Per migliorare il livello di conoscenza si è condotta un’analisi di vulnerabilità sismica, attraverso l’uso del programma di modellazione strutturale “CDS Win”, dalla quale è emersa la presenza di elementi non soddisfacenti i criteri di resistenza imposti delle attuali norme tecniche ed è stato individuato il livello di sicurezza dell’edificio. Si è poi condotta un’analisi del degrado delle facciate. Nella fase progettuale, si è cercato di soddisfare la domanda di spazi per aule e laboratori informatici rispettando le attuali normative antincendio e gli indici minimi dimensionali per il comfort degli utenti, prestando particolare attenzione al comfort energetico. Si è proposto un intervento di adeguamento strutturale per risolvere le criticità evidenziate in fase di analisi e aumentare il livello di sicurezza per le azioni sismiche. Infine è stato redatto un computo metrico estimativo per valutare l'entità dell’intervento e poterla confrontare con un'eventuale ipotesi di demolizione e ricostruzione del fabbricato.
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Fusco, Giovanni. "Caratterizzazione dinamica passiva di strutture in calcestruzzo armato per la calibrazione di modelli numerici. Il caso studio del blocco laboratori della facoltà di chimica industriale." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
Obbiettivo della tesi è quello di giungere ad una caratterizzazione dinamica dell’edificio il più possibile vicina alla realtà. Le vie seguite a tal proposito saranno principalmente due: da una parte si realizzerà il modello virtuale (FEM) della struttura, dall’altra si rileverà sperimentalmente il comportamento, in situ, mediante prove non invasive. Il progetto verte sull’analisi e sulla comparazione dei dati derivanti dall’uso dello strumento TROMINO®, un sensore per il rilevamento del microtremore, con dati derivanti dalla modellazione virtuale, nell’ottica di restituire un’analisi modale che descriva in maniera reale il comportamento dello stesso. Il processo parte dall’analisi di un edificio ubicato ad Atene, sul quale sono state eseguite diverse misurazioni attraverso TROMINO® e del quale si è parallelamente effettuata una modellazione agli elementi finiti, mediante il software Sap2000. I dati risultanti delle due analisi dinamiche sono estremamente differenti. Per portarli a convergenza, si è effettuata una campagna di sperimentazioni basata sullo studio dell’incremento o decremento della frequenza di oscillazione associato alla variazione di un singolo parametro caratterizzante e successivamente sono state effettuate delle “correzioni” al modello che hanno prodotto un aumento della frequenza, allineandola a quella rilevata strumentalmente. Alla luce dell’esperienza svolta sull’edificio di Atene, ai fini statistici sono stati analizzati altri tre edifici, due ubicati a Reggio Emilia ed uno a Bologna, così da poter riscontrare similitudini e divergenze nel processo di calibrazione. In particolare, in questa tesi si prenderà in esame l’edificio che ospita i laboratori del Dipartimento di Chimica Industriale, presso Bologna. Sarà realizzato un modello agli elementi finiti e dal confronto con i rilievi in situ mediante TROMINO® saranno adoperate delle correzioni al fine di portare i valori a convergenza.
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Medici, Luca. "Una città nella città : Un centro per la cultura Germanica e una nuova facoltà di architettura nella "ciudad universitaria de Bogota'"." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6089/.

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Abstract:
Il presente lavoro di tesi inizia da un’indagine svolta durante il Laboratorio di Sintesi Finale sulla città di Bogotá. Nello specifico ci si è occupati dello studio di una parte ristretta della città: la CUB, la città universitaria di Bogotá. Sì è in primo luogo analizzato gli aspetti salienti di quella parte di città, mettendone in evidenza sia gli elementi caratteristici che le criticità. Questo studio ha condotto alla definizione di alcune problematiche che, per importanza, sono state il centro del progetto successivamente proposto. La sintesi preliminare ha così prodotto una prima ipotesi progettuale che è stata il punto di partenza dello studio successivo. Nella fase successiva invece si è operato per un ulteriore approfondimento, passando sul piano reale e affrontando i temi scelti per l’area della Ciudad Universitaria de Bogotá. La CUB rappresenta il fulcro dell’offerta universitaria statale di Bogotá e i piani di sviluppo per il futuro la vedranno assoggettata ad un processo di forte saturazione delle aree ancora libere. Visto la dimensione di questo luogo, si è optato per la definizione di una possibile metodologia di intervento, più soddisfare il desiderio (a volte irrinunciabile) di ridefinizione della sua struttura interna, oggi particolarmente degradata. L’idea trova il suo senso anche nel desiderio di potere generare una maggiore integrazione tra l’uso degli spazi della CUB e i cittadini, che attualmente sono esclusi, primariamente per ragioni di sicurezza, dalla possibilità di godere di questo luogo. Il testo mette in evidenza, mediante un processo per tappe, il percorso intellettuale che ha portato alla definizione delle scelte progettuali rappresentate nelle tavole finali.
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Pisa, Veronica. "Le ragioni del Restauro nella Prevenzione Incendi: il caso di studio di Palazzo Medici-Riccardi-Servadio-Pinucci a Firenze." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
Il caso di studio di Palazzo Medici-Riccardi-Servadio-Pinucci si inserisce in una ricerca, tutt'ora in corso, protesa a dimostrare che l'adeguamento alle norme antincendio, deve sempre essere preceduto da un'attenta analisi storico-critica della preesistenza. Tale assunto costituisce la base fondante di un ragionamento utile a conciliare tutela e norma. Gli edifici storici, complessi per dimensione e varietà tecnico-costruttiva, sono caratterizzati da numerosi vincoli esistenti, che possono essere sanati mediante l'attuazione di un livello di sicurezza equivalente prevedendo misure compensative nel campo della prevenzione attiva, tramite una strategia gestionale consapevole dell'incendio. Il recente aggiornamento della normativa italiana ha favorito il conseguimento della messa a norma del patrimonio storico: infatti il legislatore nel 2011, con il D.P.R. n.151, istituisce l'attività n. 72 "Edifici sottoposti a tutela ai sensi del D.lgs. 22 gennaio 2004, n. 42", rendendo la protezione dell'involucro indipendente dalle destinazioni d'uso. Nel 2015 con il Codice di Prevenzione Incendi si fa un ulteriore passo in avanti poiché si prevede che le soluzioni per le differenti attività esercitate possano essere compensate in modo uniforme e organico. Infine, nel 2016 emana congiuntamente al MIBACT le Linee guida per facilitare la valutazione in deroga, dei progetti degli edifici sottoposti a tutela. L'elaborato inizia con un'attenta ricerca storica, prosegue con il progetto di prevenzione e protezione antincendio, una complessa elaborazione che indaga in forma integrata, le istanze tradizionali del restauro, inteso come atto di cultura, e l'attuazione pratica delle norme semi-prescrittive, con focus su compartimentazioni, impianti tecnologici e vie di esodo, in particolare di due collegamenti verticali. Si conclude con una verifica del tempo di evacuazione con il metodo dell'ingegneria antincendio per dimostrare che il "coefficiente di sicurezza" già ottenuto sia opportuno.
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Marzani, Giulia. "Analisi tipologico-costruttiva e miglioramento prestazionale della sede dell'ex Facoltà di Chimica Industriale a Bologna." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
L’oggetto di questa tesi è lo studio dell’ ex facoltà di Chimica Industriale a Bologna, avente sede in Viale Risorgimento 4, nelle immediate vicinanze della Scuola di Ingegneria e Architettura. L’obiettivo che si vuole raggiungere è la trasformazione funzionale dell’attuale edificio, che sarà infatti destinato ad ospitare non più una Scuola bensì il Dipartimento di Informatica-Scienza e Ingegneria, e la sua inclusione nel complesso ingegneristico. Lo studio è stato condotto inizialmente a partire da un’indagine conoscitiva mirata a costruire una base fondata e il più possibile completa riguardo l’evoluzione e la storia del fabbricato, così da proporre in un secondo momento un intervento architettonico adeguato e consapevole. Gli strumenti per raggiungere questo scopo sono stati delle indagini archivistiche e un rilievo diretto dell’edificio, ispezionabile in quasi tutta la sua totalità. Prima del progetto architettonico, è stata condotta un’analisi di vulnerabilità globale LV1 e in seguito anche un’analisi dei possibili cinematismi locali di collasso, nonché un’analisi del degrado delle superfici architettoniche. Passando alla fase progettuale, si è cercato di soddisfare la domanda di spazi per uffici di professori ordinari, professori associati, ricercatori, personale tecnico amministrativo e non strutturato, nonché spazi per laboratori leggeri di ricerca. La linea che si è seguita è stata quella di una eliminazione di tutte le aggiunte, soprattutto esterne, che hanno fatto perdere l’unitarietà e la percezione originale degli spazi, riportando i prospetti a com’erano originariamente. Internamente, si è cercato di sfruttare al massimo tutte le aperture così da poter alloggiare un numero maggiore di studi e laboratori, cercando di risolvere alcune criticità e vulnerabilità riscontrate in fase di analisi. Si è redatto anche un computo metrico estimativo delle lavorazioni, dopo aver aggiunto anche alcune considerazioni energetiche.
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Amidei, Federica. "Il recinto fiorentino. Dai disegni di Brunelleschi ad un nuovo progetto liturgico per Santa Maria del Fiore." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/8040/.

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BELVEDERE, Antonio. "Pratiche dell'architettura in Vittorio Ugo (1957-1987)." Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2014. http://hdl.handle.net/10447/90994.

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Abstract:
La ricerca verte sulla figura di Vittorio Ugo (1938-2005), architetto e urbanista palermitano , docente presso la Facoltà di architettura di Palermo dal 1964 al 1987. Della complessa attività di Ugo, che nella seconda fase si svolge principalmente a Milano, la tesi mette a fuoco il periodo 1957-1987, anni che comprendono la formazione universitaria e la sua poco nota attività di architetto e urbanista a Palermo.
Vittorio Ugo (Palermo, 1938-2005) is an Italian architect, mostly known in Italy and France as theorist and a critic as well, Professor at University of Palermo from 1964 to 1987. Much less known is his architectural work as author of projects on different scales: architecture, urban-planning, design. The years from 1957 to 1987 represent a sort of long training period, which prepare the second phase of Ugo’s biography, devoted exclusively to the Theory of Architecture. Born from a family of artists - his grandfather was a sculptor, his father an architect - he was looking for an original way to be an architect, feeling an ethical need to see architecture from a scientific point of view. The main argument of this research, starts from the belief that the fame of Vittorio Ugo as a theorist, together with his open International impulse - France and Japan were his second homeland – conceals a complex "apprenticeship ", yet to be revealed. Many of his former pupils wondered who he was, where he came from, what had determined his passion of teaching and the care he devoted to his students. In 1978, he was living in Paris attending the heated debates that took place at the prestigious Ecole des hautes études en sciences sociales, inside the courses of Louis Marin and Hubert Damisch. «[...] Que venait chercher Victor Hugo auprès de cette école de pensée sémiologique?» What was Vittorio Ugo looking for in that school of semiological thought? Philippe Potié was asking a few years ago. How to explain the choice of Ugo to devote himself to the Theory, after twenty years of designing?
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MONDUCCI, RICCARDO. "Origine e sviluppo del disegno urbano in Italia: l’influenza di Ludovico Quaroni e Adalberto Libera negli anni dell’insegnamento alla Facoltà di Architettura di Firenze (1957 - 1962)." Doctoral thesis, 2014. http://hdl.handle.net/2158/858919.

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Abstract:
La ricerca vuole essere un contributo allo studio della nascita del disegno urbano in Italia, in particolar modo approfondendo il periodo che vide la convivenza all’interno della Facoltà di Architettura di Firenze di Ludovico Quaroni e Adalberto Libera, figure centrali nella storia dell’architettura italiana, che intrecciarono i loro percorsi didattici e personali proprio a Firenze nel quinquennio dal 1957 al 1962.Lo scopo è stato inoltre quello di ricercare l’influenza del loro insegnamento nelle generazioni successive, in particolar modo per quanto riguarda la nascita e lo sviluppo del disegno urbano come disciplina autonoma. L’ipotesi di ricerca è che il confronto tra due approcci alla dimensione urbana estremamente diversi e apparentemente in contrasto tra loro, si rivelino in realtà complementari ed entrambi necessari nella formazione di un metodo che coniughi il rigore logico della composizione architettonica allo studio dei processi complessi della città.
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Panattoni, Rita. "Il mercato e la città. Il sistema dei mercati fiorentini di Giuseppe Mengoni." Doctoral thesis, 2019. http://hdl.handle.net/2158/1158718.

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CAPORALI, ALESSIO. "Bernardo Bini, un banchiere fiorentino alla corte di Leone X: architettura e commissioni artistiche fra Roma e Firenze nel primo Cinquecento." Doctoral thesis, 2017. http://hdl.handle.net/2158/1075933.

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Abstract:
Il presente contributo delinea la figura di Bernardo di Piero Bini (1461-1548), ricco mercante fiorentino e abile uomo politico, il quale, durante il pontificato di Leone X, è uno dei banchieri più potenti dello Stato della Chiesa. Attraverso lo studio del mecenatismo di questo personaggio è stato possibile ricostruire la storia di opere d’arte e di palazzi poco conosciuti ma che si inseriscono a pieno titolo nel panorama artistico rinascimentale. In questo contesto, l’individuazione nell’Archivio Bini Smaghi Bellarmini dei registri contabili relativi alle spese personali di papa Leone X ha permesso di identificare pagamenti inediti intestati ad alcuni protagonisti del Rinascimento, come Raffaello Sanzio, Michelangelo Buonarroti, Giovan Francesco da Sangallo e Giulio Romano.
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IPPOLITI, ELENA. "Il rilievo dei centri storici per la conoscenza e la conservazione. Tesi del dottorato di ricerca in “Rilievo e Rappresentazione del Costruito”, VI ciclo, sede amministrativa Università degli Studi di Roma "La Sapienza", Facoltà di Architettura, Dipartimento di Rappresentazione e Rilievo, 1995. Tutor prof. Mario Docci." Doctoral thesis, 1995. http://hdl.handle.net/11573/218823.

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Abstract:
Il principale tema della tesi riguarda la definizione di un quadro di riferimento (culturale, metodologico, di esperienza scientifica e operativa) nel rilievo urbano e, nello specifico, nel settore dei centri storici, che stabilisca non solo in cosa debbano consistere e quali debbano essere gli elaborati, quali precisioni debbano essere rispettate, quali tecniche e strumentazioni debbano essere utilizzate, ma, soprattutto, quali temi debbano essere indagati, quali attenzioni debbano essere rivolte e a che cosa, quali approfondimenti siano necessari. Per la definizione di questa metodologia critico-operativa e’ stato necessario costruire un “quadro di riconoscimento” della realta’ indagata (del centro storico nella sua totalita’, nelle relazioni con il contesto territoriale e nelle sue componenti elementari) attraverso il quale pervenire all'individuazione dei “temi” di indagine rispetto ai quali progettare e organizzare le operazioni di rilievo. Successivamente sono state poi definite le “categorie” di analisi attraverso cui condurre l'indagine, ed infine i “modi” e le “forme” in cui si attua la conoscenza stessa attraverso il rilievo, inteso come costituito delle due fasi complementari, quella del momento dell'acquisizione del dato e quella della costruzione dell'informazione attraverso la rappresentazione. Per il raggiungimento di questo obiettivo il primo passo e’ consistito nell'approfondimento della letteratura e delle esperienze connesse e riferibili al tema della ricerca, il rilievo di un centro storico, realizzato attraverso una ricerca bibliografica e la valutazione ed elaborazione critica degli studi e delle posizioni culturali, legislative ed operative inerenti e connesse. In questo senso gli argomenti trattati hanno avuto principalmente l'obiettivo di chiarire e approfondire, e nello stesso tempo di definire e delimitare, il senso, il significato e il valore dei due termini di riferimento fondamentali per la presente ricerca: rilievo e centro storico. Presupposto del presente studio e’ che l'azione della conoscenza, e quindi la comprensione, e’ pregiudiziale all'azione di tutela, salvaguardia e conservazione. Il rilievo - nelle sue accezioni di comprensione, evidenziazione, ricostruzione - si propone come processualita’ di atti che si realizza nella concretezza dello svolgersi delle operazioni: e’ nel procedere stesso, nell'operare, che si attua la conoscenza. Il rilievo non e’ semplice riproduzione meccanica del reale, ma ha soprattutto un carattere interpretativo: del fenomeno che ci si appresta a studiare e’ necessario preventivamente formulare dei modelli interpretativi, che riducano la complessita’ dell'oggetto in modo che questo diventi a noi conoscibile. Nell'ambito di questa ricerca il rilievo e il rilevare sono strumenti di lettura e di analisi irrinunciabili per la conoscenza del reale, conoscenza che si attua attraverso una pratica intellettuale con la quale il fenomeno indagato viene dapprima riconosciuto, quindi interpretato - discretizzato ed infine classificato. Questo vuol dire che per conoscere e’ necessario innanzitutto riconoscere, e che la stessa conoscenza non puo’ essere comunicata, trasmessa se non viene classificata, tipizzata. Il significato che qui si vuole attribuire al rilievo e’ quello della documentazione, sincronica e diacronica (per la conoscenza e la conservazione) che sappia cogliere dell'oggetto di studio sinteticamente l'individualita’ e comprenderne analiticamente gli elementi che lo compongono. Una concezione che e’ ben conscia dell'impossibilita’ del raggiungimento dell'esaustivita’ e della completezza, ma che d'altra parte nega valore alla conoscenza settoriale condizionata da un uso limitato e specifico che perde i contatti con la globale comprensione della realta’ indagata. Questo porta alla proposta della definizione di rilievo “tematizzato” (tipizzato), che significa invece impostare la processualita’ delle operazioni di un rilievo intorno a dei temi che ne costituiranno la struttura e il progetto. Un rilievo, dunque, indipendente dal fine, ma che per contro ammette molte utilizzazioni. Le successive argomentazioni hanno riguardato la definizione del quadro di riferimento, ovvero la "tipizzazione delle sue caratteristiche", il che ha necessitato l'approfondimento dell'oggetto della presente ricerca, il centro storico, un manufatto complesso, risultato di successive modificazioni, trasformazioni e stratificazioni, ma anche espressione, immagine di un'idea, di una determinata cultura e di una determinata organizzazione sociale. Un fenomeno dunque molto articolato, in cui una determinata organizzazione dello spazio (sia nelle sue connotazioni fisico-spaziali sia in quelle simboliche) esprime l'appartenenza degli uomini ad un particolare luogo in un determinato tempo, e quindi le relazioni tra questi la storia e gli eventi naturali. La comprensione di un fenomeno cosi’ complesso puo’ attuarsi solo a patto di considerare tanto il sistema di relazioni che il centro storico intrattiene con il territorio, quanto il sistema di relazioni che lega gli elementi che lo costituiscono. Per la definizione della una metodologia per la lettura e l'analisi dei centri storici e’ stata cosi’ proposta una articolazione, una gradualita’ del processo conoscitivo, relazionata ad una corrispondente articolazione riscontrabile nel fenomeno che ci apprestiamo ad indagare, facendo cosi’ corrispondere ai modelli interpretativi della realta’ indagata dei modelli operativi strumentali alla messa in atto del processo conoscitivo del rilievo. Il punto di partenza e’ consistito nella scomposizione del fenomeno da analizzare e nella classificazione degli elementi che lo compongono. Il metodo proposto individua all'interno del fenomeno urbano una qualificazione scalare dei fatti costruiti in funzione della loro “ampiezza” (la scala territoriale, la scala urbana, la scala edilizia, la scala architettonica) a cui corrisponde una gradualita’ della conoscenza, che si attua con modalita’ e procedure differenziate. Il percorso conoscitivo proposto procede dal generale al particolare, ma affrontando iterativamente il fenomeno prima nella sua totalita’ e poi nei suoi elementi costitutivi. Pertanto i fenomeni individuati ed analizzati dapprima in funzione delle “classi d'ampiezza” sono poi analizzati in quanto individuo, organismo, struttura, elemento. Ad esempio, il centro storico nella sua complessita’ e totalita’ e’ stato considerato in quanto manufatto unico, individuale, irripetibile, ma e’ stato anche analizzato come particolare attuazione concreta di una tipologia insediativa, ed e’ anche stato studiato come composto di parti, di elementi considerati come tasselli di un mosaico, dotati ognuno di determinate qualita’ organizzative dello spazio. Infine sono poi definite le categorie con cui condurre l'analisi di un centro storico, sia nei rapporti con il territorio, sia nelle relazioni con i singoli elementi costituenti. Si e’ ritenuto basilare verificare via via le ipotesi teoriche che si andavano delineando, attraverso la sperimentazione condotta su un campione di studio, un centro storco di limitate dimensioni, individuato in Monte Castello di Vibio, in provincia di Perugia a dieci chilometri da Todi. Dal confronto tra ipotesi metodologiche e risultati sperimentali ottenuti sono state tratte le conclusioni della ricerca. I risultati della ricerca sono stati raccolti in un volume e organizzati in due parti. Nella prima, dal titolo “Il quadro teorico”, vengono sviluppati, indagati e sistematizzati i temi e gli argomenti di tipo teorico, considerati irrinunciabili e indispensabili per lo sviluppo della ricerca. Nella seconda parte, dal titolo “La sperimentazione. Il rilievo di un centro storico tipo: Monte Castello di Vibio”, sono stati applicati e verificati alcuni dei temi teorici sviluppati precedentemente, in riferimento al centro storico tipo prescelto per la sperimentazione.
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MARIANO, Carmela. "La filosofia del partenariato come alternativa alla privatizzazione dello spazio pubblico. La separazione tra pubblico e privato rende più complessa, in Italia, la produzione e la gestione dello spazio pubblico rispetto all’esperienza della città moderna. Condizioni e innovazioni nelle pratiche italiane per l’affermazione di tale filosofia. Tesi di Dottorato di ricerca in Riqualificazione e Recupero insediativo XVIII ciclo, Facoltà di Architettura, Sapienza Università di Roma, in padis@uniroma1.it." Doctoral thesis, 2006. http://hdl.handle.net/11573/427882.

Full text
Abstract:
Ripercorrendo la dinamica della trasformazione dello spazio pubblico, dalla città storica alla città contemporanea, la ricerca analizza i motivi della “crisi” dello spazio pubblico della città contemporanea e propone una lettura critica delle recenti esperienze di pianificazione in tema di spazi pubblici che si caratterizzano per il ricorso, da parte delle amministrazioni locali, a forme di collaborazione tra soggetti pubblici e privati (partenariato). L’obiettivo è quello di individuare una possibile procedura di realizzazione di spazio pubblico che garantisca, il raggiungimento della qualità del progetto e la sua efficacia nel tempo.
Going through the dynamics of transformation of public space, from the historical to the contemporany city, this study evaluates the reasons of the crisis of the public space in the contemporany city and suggests a critical interpretation of recent experiences in public space planning that consisted by a kind of collaboration between public Administration and private subject. The aim of this study is to individuate a new kind of public space and a possible procedure of development able to garantee quality and efficiency of the project during a long period of time
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LOPEZ, GARCIA ANTONIO. "Las estructuras de la Piazza della Madonna di Loreto (Roma): ¿El Athenaeum de Adriano?" Doctoral thesis, 2014. http://hdl.handle.net/2158/856101.

Full text
Abstract:
Italiano: A partire dal 2007, nell’area di Piazza Venezia a Roma, sono stati realizzati alcuni sondaggi archeologici per la costruzione di una stazione per la Linea C della metropolitana. Nel sondaggio S14, quello realizzato nella Piazza della Madonna di Loreto, sono state trovate una serie di strutture appartenenti a diversi periodi storici:dal periodo tardo-repubblicano all’età moderna. Le strutture, appartenenti all’età adrianea, hanno aperto un intenso dibattito tra gli studiosi poiché i tecnici della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma hanno proposto l’identificazione di queste strutture con quelle dell’Athenaeum dell’imperatore Adriano, un’istituzione accademica a noi nota grazie alle fonti letterarie. Purtroppo le scarse fonti a nostra disposizione, relative a questa istituzione, non hanno permesso fino ad ora di proporre un’ubicazione per l’Athenaeum di Adriano. Español: A partir del 2007, en el área de la Piazza Venezia en Roma, se realizaron una serie de sondeos arqueológicos para la construcción de una estación para la Línea C del metro. En el sondeo S14, realizado en la Piazza della Madonna di Loreto, se han encontrado una serie de estructuras pertenecientes a diversos periodos de la historia: desde el periodo tardo-republicano a la Edad Moderna. Las estructuras pertenecientes a la época adrianea han abierto un intenso debate entre los estudiosos, pues los técnicos de la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma han propuesto la identificación de estas estructuras con las del Athenaeum del emperador Adriano, una institución académica conocida gracias a las fuentes literarias. Por desgracia, la ausencia de fuentes a nuestra disposición relativas a esta institución, no han permitido hasta ahora proponer una ubicación para el Athenaeum de Adriano. English: Since 2007, in the area of ​​the Piazza Venezia in Rome, a series of archaeological surveys for the construction of a station for Metro Line C were performed. In the survey S14, conducted in the Piazza della Madonna di Loreto, found a number of structures belonging to different periods of history from the late-Republican period to the Modern Age. The structures belonging to the Hadrian era have opened an intense debate among scholars, because technicians from the Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma have proposed the identification of these structures with the Athenaeum of Emperor Hadrian, an academic institution known through literary sources. Unfortunately, the absence of sources at our disposal concerning this institution have not allowed yet to propose a location for Hadrian's Athenaeum.
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