Academic literature on the topic 'Evoluzione nel diritto'

Create a spot-on reference in APA, MLA, Chicago, Harvard, and other styles

Select a source type:

Consult the lists of relevant articles, books, theses, conference reports, and other scholarly sources on the topic 'Evoluzione nel diritto.'

Next to every source in the list of references, there is an 'Add to bibliography' button. Press on it, and we will generate automatically the bibliographic reference to the chosen work in the citation style you need: APA, MLA, Harvard, Chicago, Vancouver, etc.

You can also download the full text of the academic publication as pdf and read online its abstract whenever available in the metadata.

Journal articles on the topic "Evoluzione nel diritto"

1

Davola, Antonio. "L'AGCM e i rapporti di interdipendenza con la Commissione Europea: riflessioni sul ruolo delle Autorità Nazionali della Concorrenza a partire dalle evoluzioni normative e giurisprudenziali nel mercato digitale." DIRITTO COSTITUZIONALE, no. 2 (July 2022): 184–98. http://dx.doi.org/10.3280/dc2022-002011.

Full text
Abstract:
L'articolo indaga il tema del rapporto tra enforcement del diritto della concorrenza ad opera delle Autorità Nazionali della Concorrenza (ANC) e coordinamento gerarchico a livello centrale della Commissione Europea: se, da un lato, l'applicazione del diritto antitrust da parte delle ANC nell'ambito dell'European Competition Network costituisce una naturale evoluzione del sistema delineato a partire dal Regolamento 1/2003, al contempo ciò rischia di determinare una frammentazione dell'approccio alle dinamiche anticoncorrenziali nel mercato europeo. Al fine di analizzare il ruolo che le ANC - ed in primis l'AGCM - saranno chiamate a giocare nei prossimi anni, si individua nel mercato digitale una prospettiva privilegiata di osservazione, utile a comprendere come coniugare flessibilità e sperimentalismo proprie delle NCA con le esigenze di armonizzazione del diritto dell'Unione.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Montini, Gianpaolo. "Agenda per una evoluzione della giustizia amministrativa canonica." Estudios Eclesiásticos. Revista de investigación e información teológica y canónica 97, no. 383 (December 13, 2022): 1197–216. http://dx.doi.org/10.14422/ee.v97.i383.y2022.010.

Full text
Abstract:
Nel contesto della tematica delle sfide che attendono il diritto della Chiesa quarant’anni dopo la promulgazione del Codice vigente, l’articolo si propone di preconizzare l’evoluzione auspicata della giustizia amministrativa canonica, ripartendo le responsabilità dell’agenda tra i vari soggetti della missione della Chiesa, a partire dai fedeli fino al Legislatore supremo e universale. L’evoluzione del sistema di giustizia amministrativa — forse come ogni altro ambito del diritto — non può essere caricato sulle spalle del solo legislatore, ma è opera corale: dai fedeli che devono sviluppare una maggiore coscienza dei propri diritti di partecipazione della missione della Chiesa, agli avvocati che devono operare con maggiore competenza e coraggio, ai Dicasteri della Curia Romana che devono maggiormente proceduralizzare i ricorsi gerarchici, ai Vescovi diocesani che devono sviluppare normative più efficaci di conciliazione. L’articolo espone in particolare alcune proposte per una evoluzione della giurisprudenza del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica e la proposta che il Legislatore supremo e universale consenta l’istituzione di tribunali amministrativi locali su richiesta di singole Conferenze episcopali.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Rordorf, Renato. "Diritto senza veritŕ. A margine dell'ultimo libro di Natalino Irti." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 2 (June 2011): 79–84. http://dx.doi.org/10.3280/qg2011-002007.

Full text
Abstract:
Non ricordo piů chi ebbe a dire che non si puň essere buoni giuristi se si č solo giuristi. Natalino Irti lo ha dimostrato da gran tempo: almeno da quando, sul finire degli anni Settanta dello scorso secolo, dette alle stampe la prima edizione di un libro, L'etŕ della decodificazione, che giŕ guardava i fenomeni giuridici da un punto di osservazione elevato, individuando con felice intuizione una delle tendenze di fondo della moderna evoluzione del diritto. Da allora Irti č tornato spesso a toccare temi di teoria generale e lo fa ora di nuovo, con un recentissimo libro che reca l'impegnativo titolo Diritto senza veritŕ e che, come nella prefazione č messo bene in luce, costituisce l'atto conclusivo di una trilogia composta anche da Nichilismo giuridico, apparso nel 2004, e da Il salvagente della forma, pubblicato nel 2007.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Munarin, Stefano, and Luca Velo. "Walkability: il progetto di suolo come progetto di mobilità." TERRITORIO, no. 99 (August 2022): 25–31. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-099004.

Full text
Abstract:
Nella prospettiva della transizione ecologica, di un quadro normativo in evoluzione e all'interno di un rinnovato contesto culturale, il contributo prova a dimostrare come la mobilità attiva possa condurre verso un rinnovamento nel progetto degli spazi urbani e nei modi di esercitare il fondamentale diritto alla mobilità. In particolare, la mobilità attiva può riportare al centro dell'attenzione il suolo e il suo progetto. Un supporto di pratiche urbane collettive, ambito di possibili sperimentazioni e innovazioni entro più complessivi interventi di rigenerazione urbana, capace di prendere in considerazione sia la sezione stradale sia la multiforme e pulviscolare presenza di spazi liminali che rispondono ai bisogni di accessibilità, mobilità attiva, connessione e inclusione.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Parente, Ferdinando. "Il procedimento disciplinare notarile e la sua evoluzione storica." Zeszyty Naukowe KUL 60, no. 3 (October 26, 2020): 169–78. http://dx.doi.org/10.31743/zn.2017.60.3.169-178.

Full text
Abstract:
Nel testo della legge 16 febbraio 1913, n. 89, il procedimento disciplinare notarile era modulato sulla diversificazione delle competenze secondo la gravità delle sanzioni. Per le sanzioni disciplinari più gravi – l’ammenda, la sospensione e la destituzione – la competenza per i tre gradi di giudizio era affidata al giudice ordinario, ossia al Tribunale, alla Corte d’Appello e alla Corte di Cassazione. Per le sanzioni meno gravi – l’avvertimento e la censura – la competenza, nel primo grado, era conferita al Consiglio notarile distrettuale, che decideva con provvedimento impugnabile dinanzi al giudice ordinario. Il d.lgs. 1 agosto 2006, n. 249 ha modificato radicalmente il regime del procedimento disciplinare notarile e ha istituito la Commissione amministrativa regionale di disciplina (Co.Re.Di.), avente natura amministrativa, per l’applicazione delle sanzioni disciplinari e delle misure cautelari notarili e per la valutazione dei presupposti di cessazione temporanea o definitiva dalle funzioni notarili. Nel quadro della riforma, invece, al Consiglio notarile distrettuale il legislatore ha assegnato il mero ruolo d’indagine e di controllo sul regolare svolgimento dell’attività notarile ed il potere di attivare il procedimento disciplinare tramite il diritto di azione accreditato al suo presidente
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Morresi, Ferdinando. "Integrazione. Evoluzione del diritto? Integration. Development of Law? Integração. Evolução do Direito?" Revista Confluências Culturais 7, no. 2 (October 11, 2018): 9. http://dx.doi.org/10.21726/rccult.v7i2.610.

Full text
Abstract:
In questo articolo cerco di descrivere alcuni elementi emergenti nelle politiche migratorie, rispetto alla cittadinanza, assumendo che il fenomeno sia rilevante per discutere il cambiamento di significato dello Stato di diritto coinvolto nel processo. Secondo alcune premesse hegeliane e schmittiane, l’analisi delinea che alcuni simboli adottati per governare le politiche di immigrazione e cittadinanza tendono a non fare alcuna differenza tra i due poli. Questo tipo di indifferenza simbolica viene valutato come un tradimento del principio di parità di trattamento e, allo stesso tempo, si stima che alcuni nuovi miti siano necessari per rinfrescare l’ordine legale e conferire ad esso un significato più profondo in termini di giustizia reale.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Di Pietro, M. L., M. Pennacchini, and M. Casini. "Evoluzione storica dell’istituto dell’obiezione di coscienza in Italia." Medicina e Morale 50, no. 6 (December 31, 2001): 1093–151. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2001.743.

Full text
Abstract:
La storia dell’obiezione di coscienza è una storia antica, tanto che le prime testimonianze la datano già alla civiltà ellenica. Tuttavia, nell’antichità l’obiezione di coscienza non era un diritto, era una testimonianza di fedeltà a dei valori assoluti che può destare anche ammirazione, ma che non poteva trovare che risposte dure da parte dell’autorità politica, la quale si sentiva sfidata e minacciata. L’obiezione di coscienza, dunque, così come la intendiamo noi oggi, è una conquista delle civiltà giuridica moderna e in Italia il riconoscimento di tale istituto risale a tempi relativamente recenti. Obbiettivo di questo lavoro è la ricostruzione della storia giuridica dell’istituto dell’obiezione di coscienza nel nostro Paese sia negli ambiti in cui esso ha raggiunto una regolamentazione sia in quelli in cui non ha trovato tale riconoscimento. Tale ricostruzione ha messo in evidenza che, mentre l’istituto dell’obiezione di coscienza ha raggiunto un assetto definitivo in ambito sociale, si stanno, invece, moltiplicando in ambito sanitario le situazioni che possono richiedere all’operatore sanitario interventi in conflitto con la propria coscienza morale e deontologica.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Bilancia, Francesco. "Profili evolutivi dei più recenti sviluppi della giurisprudenza costituzionale italiana con riferimento alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo." Revista do Direito, no. 43 (May 19, 2014): 03–24. http://dx.doi.org/10.17058/rdunisc.v0i43.5661.

Full text
Abstract:
Questo breve scritto intende fornire un quadro d’insieme dei più recenti sviluppi della giurisprudenza costituzionale italiana con riferimento all’uso degli accordi internazionali di protezione dei diritti umani, che opera attraverso un “processo di grandiose proporzioni, il quale investe il futuro stesso dello Stato: non di questo o quello Stato, ma – se così può dirsi – della forma-Stato”. Questo processo, destinato a svolgersi in un indefinibile arco di tempo ma costantemente sostenuto dalla più attenta giurisprudenza, non avrebbe – non ha – potuto “non investire il destino della stessa (…) Costituzione ”. La lunga e complicata evoluzione del processo di “interazione” tra i diversi documenti costituzionali statali e tra questi e le Carte internazionali di protezione dei diritti fondamentali si è spesso caratterizzato per un cammino di piccoli passi, di fasi di integrazione a volte più intense, a volte più incerte, senza escludere vere e proprie battute d’arresto, ma comunque qualificato ed arricchito da importanti episodi giurisprudenziali di cui, momento per momento, la dottrina ha preteso di ricostruire la fotografia di sintesi, nell’incessante vano tentativo di ridurre la complessità a sistema. Non è, è bene dirlo subito, l’intenzione di queste brevi note che traggono, piuttosto, spunto da alcune più recenti pronunce della Corte costituzionale italiana, riferite alla Convenzione ed alla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’Uomo (CEDU), riconducibili al percorso giurisprudenziale avviato a partire dalle sentenze nn. 348 e 349 del 2007 . Come è noto ormai la Corte costituzionale italiana riconduce il contrasto tra una norma interna ed una norma della Convenzione europea dei diritti dell’uomo alla violazione mediata dell’art. 117, comma 1, Cost., di cui la stessa Corte costituzionale dovrà essere investita nel caso in cui il giudice interno non sia in condizione di risolvere l’antinomia per via di interpretazione conforme. A giudizio della Corte resta, infatti, preclusa al giudice di merito la strada dell’applicazione diretta della norma CEDU mediante la contestuale disapplicazione della norma interna incompatibile , ritenendo non assimilabile tale sistema di garanzie allo schema di adattamento del diritto interno al diritto comunitario e dell’UE . Piuttosto, a giudizio della Corte costituzionale resta, non solo possibile, ma addirittura necessario verificare, in sede di giudizio di costituzionalità, la specifica compatibilità in concreto della norma CEDU invocata quale parametro, per come interpretata ed applicata dalla Corte di Strasburgo, con le diverse disposizioni costituzionali. Sul piano formale della dottrina costituzionale del sistema delle fonti le disposizioni della CEDU , quindi, in quanto dotate di forza passiva superiore a quella delle norme di legge ordinaria, fungeranno da norme interposte nel giudizio di costituzionalità delle norme interne con esse incompatibili per violazione indiretta dell’art. 117 Cost. Laddove, all’opposto, stante la loro non equiparabilità formale alle disposizioni costituzionali, potrebbe darsi il caso di un giudizio di costituzionalità della legge di recepimento della Convenzione nell’ipotesi di contrasto con altre disposizioni costituzionali; non quindi più soltanto dei principi fondamentali come previsto, secondo la nota dottrina costituzionale dei “controlimiti”, con riferimento ai rapporti del diritto interno con le norme di diritto comunitario direttamente applicabili.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Bolgiani, Isabella. "Chiesa cattolica e diffusione della “prassi pattizia” a livello locale in Italia. Una rinnovata stagione di relazioni." Studia z Prawa Wyznaniowego 20 (December 29, 2017): 267–305. http://dx.doi.org/10.31743/spw.267.

Full text
Abstract:
Il crescente sviluppo in Italia, nell’ultimo ventennio, della prassi pattizia a livello decentrato apre la via ad una “ulteriore nuova stagione” di relazioni tra Stato e Chiesa cattolica. Si tratta di una condizione che risulta riconducibile ad una pluralità di fattori. Da un lato, occorre ricordare il percorso di evoluzione delle autonomie locali successivo alla riforma del Titolo V, Parte II della Costituzione e, dall’altro, le trasformazioni che hanno toccato il diritto della Chiesa con riferimento, in particolare, al ruolo delle Conferenze episcopali regionali. E’ così possibile riscontrare nel tempo una sempre più significativa presenza di accordi a livello regionale ed “infra-regionale”. Al riguardo, si deve tuttavia precisare come, mentre la prima tipologia di fonti appaia inquadrabile prevalentemente in tre “macro-aree”, sia pure suscettibili di espansione qualora tale necessità venga avvertita, il secondo gruppo di accordi mostri contenuti estremamente diversificati quanto ai temi affrontati. Ciò nasce dall’esigenza di offrire risposte ai bisogni specifici di una determinata comunità, mediante relazioni tra i soggetti istituzionali e confessionali ad essa più vicini presenti sul territorio. In questo senso, può affermarsi come nell’ambito sociale, complice l’attuale percorso rivolto alla realizzazione di una cittadinanza “partecipativa”, il principio di sussidiarietà orizzontale trovi il suo “punto di contatto” con quello di collaborazione, sancito dall’art. 1 dell’Accordo di revisione concordataria. Si è dunque di fronte ad un articolato sistema di fonti, aventi diversa natura giuridica, ma in grado di misurarsi – in forza della loro duttilità – con la costante evoluzione dell’ordinamento civile e canonico, nel pieno rispetto del principio di laicità dello Stato.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Góralski, Wojciech. "Systematyka tytułów nieważności małżeństwa w zakresie zgody małżeńskiej w KPK z 1983 r." Prawo Kanoniczne 35, no. 1-2 (June 5, 1992): 201–11. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1992.35.1-2.10.

Full text
Abstract:
II codice di diritto canonico del 1983 ha fatto propria la tendenza ad una sempre più intensa valorizzazione del consenso matrimoniale, non solo confermando e dando esplicito riconoscimento legislativo ad alcune soluzioni giurisprudenziali che si erano delineate soprattutto negli anni successivi al Concilio Vaticano II, ma anche introducendo per la prima volta nel sistema giuridico delle nullità del matrimonio canonico nuove figure. Cosi il suddetto codice presenta un passo avanti nella evoluzione della sistemazione dei capi di nullità nell’ambito del consenso matrimoniale. Quella sfera, regolata nei canoni 1095-1107, permette di distinguere i seguenti generi dei titoli di invalidità: 1) l’incapacità a prestare il consenso matrimoniale (can. 1095, nn. 1-3), alla quale occorre annoverare anche gli impedimenti: dell’età (fino al momento di giungere la maturità psicofisica sufficiente a contrarre il matrimonio) e dell’impotenza; 2) la mancanza del cansenso (can. 1101 § 2 - la simulazione totale); 3) i vizi del consenso (can. 1096 § 1, can. 1097 §§ 1- 2, can. 1098, can. 1099, can. 1101 § 2 - la simulazione parziale, can. 1102 §§ 1-2, can. 1103); 4) l’omissione delle prescrizioni formali riguardanti la prestazione del consenso matrimoniale (can. 1104 § 1, can. 1105 §§ 1-4).
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Dissertations / Theses on the topic "Evoluzione nel diritto"

1

Lubrano, Benedetta <1975&gt. "Le sovvenzioni nel diritto amministrativo. (Profili teorici ed evoluzione storica nel contesto del diritto europeo)." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/123/1/Tesi_Benedetta_Lubrano.pdf.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Lubrano, Benedetta <1975&gt. "Le sovvenzioni nel diritto amministrativo. (Profili teorici ed evoluzione storica nel contesto del diritto europeo)." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/123/.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Galdi, Claudio <1982&gt. "Il regime tributario delle CFC: evoluzione nell'esperienza italiana e nel contesto del diritto dell'Unione Europea." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amsdottorato.unibo.it/9923/1/Galdi_Claudio_tesi.pdf.

Full text
Abstract:
Il presente lavoro di ricerca ha ad oggetto la disciplina della CFCrule, analizzata su tre diversi livelli. Il primo è quello internazionale, con l’analisi delle raccomandazioni OCSE contenute nel progetto BEPS 3, dedicato ai suggerimenti per progettare regole CFC efficaci. L’esame delle conclusioni del BEPS 3 è stato accompagnato da un raffronto delle CFCrule in vigore nei principali ordinamenti nazionali (US, Germania, Francia, UK), le cui caratteristiche hanno influenzato i lavori BEPS. Il secondo livello di analisi è quello dell’Unione Europea nella quale, a seguito delle spinte politiche volte al contrasto all’elusione fiscale internazionale, sono state recepite le raccomandazioni BEPS varando un importante pacchetto antielusione. La Direttiva ATAD 1164/2016 prevede disposizioni relative all’introduzione, in ambito europeo, di una norma CFC con caratteristiche di minimum standard al fine di neutralizzare le pratiche illegittime di delocalizzazione fittizia che danneggiano, oltre la base imponibile degli Stati membri, anche l’integrità stessa del Mercato Unico. I numerosi arresti della Corte di Giustizia Europea riguardanti le normative CFC nazionali, in materia di imposizione diretta e libertà fondamentali, hanno offerto una cornice dentro la quale è stata emanata la ATAD ed è stata recepita dagli ordinamenti nazionali. Il terzo livello di studio, quello nazionale, ha visto l’esame del recepimento della Direttiva nell’ordinamento tributario italiano con il nuovo articolo 167 del TUIR, indagando le innovazioni e le ripercussioni operative della nuova disciplina, anche attraverso la lente di osservazione delle libertà fondamentali sancite dal Trattato. È stato inoltre operato un raffronto tra la nuova CFCrule italiana rispetto agli altri principali istituti di contrasto all’erosione o abuso (quali il transfer pricing, la tassazione in uscita, la GAAR, la disciplina dei costi black list e le regole di residenza fiscale delle società) cercando di sottolineare le differenze funzionali ed operative tra gli stessi.
This research was developed in the field of tax regime of CFCs, with three different levels of analysis. At the international level, it explores the BEPS recommendations, dedicated to the best way to adopt consistent and effective CFCrule in the national jurisdictions of the OECD members. It also compares the main national CFCrules (US, Germany, France, UK), whose characteristics had influenced the conclusions of the BEPS 3 project. The second level of analysis is focused on the issues arised, in the context of the European Union law, from the implementation of the BEPS conclusions, with the release of the anti-avoidance tax package. The Directive 1164/2016 (Anti Tax Avoidance Directive) introduced a common framework, as a minimum standard, by which all Member state, for the first time ever, must adopt a CFC law in their jurisdiction. The aim of the directive was tackling the aggressive tax planning and the tax avoidance, that risk to damage the tax base of the EU Member states and the integrity of the unified common market. The ATAD was issued according to the principles fixed in the rulings of the European Court of Justice, in the field of fundamental freedom (establishment and movement of capitals). At the domestic level the thesis explores the implementation of the ATAD, in the Italian tax code, by the recent amendment of the article 167. The research analyses the consequences and the main issues of the new discipline, through the lens of European freedoms guaranteed from the Tractate. The work also contains a comparison between the Italian (new) CFCrule and the other national instruments for the contrast of tax avoidance, as: transfer pricing, exit tax, GAAR, black-list costs regime and the rules for asses the fiscal residence of the corporation.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Midassi, Elisa <1989&gt. "Attuazione e tutela dell'interesse finanziario dell'UE nel diritto tributario europeo: percorsi giurisprudenziali e prospettive di evoluzione." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amsdottorato.unibo.it/8716/1/Midassi_Elisa_tesi.pdf.

Full text
Abstract:
L’interesse finanziario ha assunto un ruolo centrale per l’ordinamento eurounitario e nell’ordinamento eurounitario. Tale affermazione riceve il suo pieno significato dall’analisi delle fonti dell’Unione europea e dall’analisi della giurisprudenza della Corte di Giustizia, ora confermata dall’emanata direttiva PIF del 2017. L’Unione europea e gli Stati membri condividono la tutela dell’interesse finanziario e la conseguente lotta ai fenomeni fraudolenti che ne alterano la consistenza. Ciò si evince già a partire dalla disciplina del bilancio dell’Unione europea; trova conferma in quella del mercato e, infine, nell’analisi sistematica dei principi di neutralità, cooperazione tra amministrazioni, ne bis in in idem e legalità. L’analisi che è stata condotta, infatti, ha sempre tenuto paritariamente in considerazione sia il settore fiscale, sia quello penale, cui la Corte di Giustizia, valorizzandone l’effetto dissuasivo, ha conferito il principale compito di tutela.
The protection of financial interests plays a fundamental role within the European legal system and for the European legal system. The claim is justified by a thorough analysis of both European sources of law and case-law of the Court of Justice, as recently also confirmed by the 2017 PIF Directive. The EU and the Member States share the burden of the protection of EU’s financial interests and the prevention of potentially fraudulent behaviors harming its integrity. The above appears reasonably clear particularly in light of both the budgetary discipline of the European Union and of the single market, as also confirmed by an orderly analysis of the fundamental principles of EU law: tax neutrality; mutual assistance and cooperation between administrations; ne bis in idem and legality. Indeed, the tax and the criminal field have been granted equal consideration throughout the analysis laid down herein, although the latter, due to its prominent deterrent nature, has been regarded by the European Court of Justice as the main instrument for the protection of financial interests.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

BIASI, MARCO. "Il nodo della partecipazione dei lavoratori in Italia: evoluzione e prospettive nel confronto con il modello tedesco ed europeo." Doctoral thesis, Università Bocconi, 2013. https://hdl.handle.net/11565/4054342.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Vigliotti, Sara <1990&gt. "Matrimonio e divorzio nel diritto di famiglia marocchino, evoluzione e conservazione. Casistica e problematiche relative alla recepibilità nell'ordinamento giuridico italiano." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7787.

Full text
Abstract:
L'obiettivo della tesi è dimostrare come il matrimonio musulmano ed i vari metodi di scioglimento del matrimonio possano essere oggetto di modifiche durante il processo di codificazione del Legislatore nonostante il loro essere fortemente ancorati alla šarī‘a, e, al tempo stesso, verificarne la recepibilità nell'ordinamento italiano al momento dell'incotro/scontro del nostro diritto di famiglia con quello di matrice islamica. Partendo da un'iniziale panoramica sul matrimonio e sul divorzio nel diritto musulmano classico, il lavoro fornisce precise informazioni grazie ad un costante riferimento alle due fonti principali del diritto musulmano: il Corano e la Sunna. Attraverso tali nozioni è stato possibile procedere con l'analisi dell'evoluzione di questa parte del diritto di famiglia prendendo in considerazione le varie codificazioni susseguitesi in Marocco a partire dai primi due Codici dello Statuto Personale del 1957/8 e del 1993 sino all'ultima grande riforma apportata dal Codice della Famiglia del 2004. Non è un caso che tra tutti i paesi dell'area arabo-musulmana il lavoro si sia focalizzato proprio sul Marocco, al contrario, tale scelta è il frutto di varie considerazioni, e tra le più importanti, ricordiamo che il maggior numero di immigrati arabo-musulumani presenti in Italia è di nazionalità marocchina. Proprio a fronte di questa massiccia presenza sul nostro territorio, l'ultima parte del lavoro si è concentrata sull'analisi delle problematiche e della casistica nate dal contatto tra il nostro diritto di famiglia e quello musulmano, verificando se le riforme apportate in Marocco siano riuscite o meno ad accorciare le distanze tra i due ordinamenti giuridici.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

SAMMARCO, STEFANO. "IL DIRITTO IN MOVIMENTO. HANS KELSEN E L'EVOLUZIONE MACROSTORICA DEGLI ORDINAMENTI GIURIDICI." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2020. http://hdl.handle.net/2434/710267.

Full text
Abstract:
La presente tesi di ricerca dottorale -dal titolo "Il diritto in Movimento. Hans Kelsen e l'evoluzione macrostorica degli ordinamenti giuridici"- è dedicata alla complessa e articolata questione del carattere evolutivo del fenomeno giuridico. Essa si compone di tre capitoli. Il primo capitolo, dal titolo "I due volti dell’evoluzione giuridica", è dedicato alla proposta ed elaborazione di una tesi metateorica di fondo, relativa alla possibilità e necessità di distinguere tra "teorie dell’evoluzione nel diritto" e "teorie evolutive del diritto" come linee di ricerca che in modi essenzialmente differenti trattano dell’evoluzione giuridica. Nel primo capitolo, si procede, dunque, con una breve ricostruzione storico-critica della genesi, degli sviluppi e della fortuna delle teorie dell’evoluzione nel diritto, con un’analisi delle ragioni che hanno condotto a misconoscere il valore delle teorie evolutive del diritto e con un tentativo di rivalutare la rilevanza teoretica e pratico-politica delle stesse. Il secondo capitolo, dal titolo "Evoluzione macrostorica del diritto: la vasta storia di un’idea", è invece dedicato alla storia delle teorie evolutive del diritto. Obiettivo di tale sezione storiografica della presente ricerca è mettere in evidenza come i tentativi di elaborare ricostruzioni dell’evoluzione macrostorica del diritto non possano essere circoscritti al XIX secolo come da vulgata, essendo quella delle teorie evolutive del diritto una linea di ricerca che può vantare una lunga tradizione che, risalente fino all’antichità classica, viene portata avanti ancora oggi da alcuni studiosi. Il terzo capitolo della presente ricerca è dedicato invece all’esame dettagliato delle riflessioni concernenti l’evoluzione macrostorica degli ordinamenti giuridici che Hans Kelsen ha proposto in alcune opere degli anni Quaranta del XX secolo. La scelta di procedere con tale approfondimento deriva, in primo luogo, dalla constatazione che non è mai stata tentata una ricostruzione unitaria di tale versante della riflessione giusfilosofica di Kelsen. In secondo luogo, ancora dal punto di vista storiografico, l’analisi della teoria kelseniana dell’evoluzione macrostorica degli ordinamenti giuridici si rivela certamente interessante per una rivalutazione di alcuni assunti o pregiudizi relativi all’ontologia giuridica e all’epistemologia giuridica di Kelsen. Infine, la scelta di procedere con tale approfondimento deriva dalla convinzione che la teoria di Kelsen sull’evoluzione macrostorica degli ordinamenti giuridici risulti essere ricca di intuizioni che ancora oggi si rivelano di estremo valore.
The doctoral research thesis "The Law in Movement. Hans Kelsen and the Macro-historical Evolution of Legal Orders" is dedicated to the complex problem of the evolutionary nature of the legal phenomenon. It is made up of three chapters. The first chapter, entitled "The Two Faces of Legal Evolution", is dedicated to the proposal and elaboration of a basic metatheoretical thesis, relating to the possibility and need to distinguish between "theories of evolution in law" and "evolutionary theories of law "as lines of research which in essentially different ways deal with legal evolution. The first chapter proceed with a brief historical-critical reconstruction of genesis, developments and success of the so called theories of evolution in law; with the analysis of the reasons that led legal scholars to the rejection of evolutionary theories of law; and, finally, with an attempt to re-evaluate the theoretical and practical-political relevance of evolutionary theories of law. The second chapter, entitled "Macro-historical Evolution of Law: the Story of an idea", is dedicated to the history of evolutionary theories of law. The objective of this historiographic section of the present research is to highlight how attempts to elaborate reconstructions of the macro-historical evolution of law cannot be limited to the nineteenth century as usually claimed by legal scholars, being thei elaboration dating back to classical antiquity and still carried out today by some scholars. The third chapter of this research is dedicated to the detailed examination of the reflections concerning the macro-historical evolution of legal orders that Hans Kelsen proposed in some works of the 1940s. The choice to proceed with this analysis derives, first of all, from the observation that an unitary reconstruction of this side of Kelsen's philosophical reflection has never been attempted. Second, still from the historiographic point of view, the analysis of the Kelsenian theory of the macro-historical evolution of the legal systems certainly proves interesting for a re-evaluation of some assumptions or prejudices related to his legal ontology and legal epistemology. Finally, the choice to proceed with this analysis derives from the belief that Kelsen's theory on the macro-historical evolution of the legal systems turns out to be rich in intuitions that still prove extremely valuable today.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Izzo, Italia. "La lenta evoluzione del diritto all'assistenza linguistica nei procedimenti penali tra normativa sovranazionale e sistema processuale penale italiano." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2014. http://hdl.handle.net/10556/1751.

Full text
Abstract:
2012 - 2013
Dove esiste un processo, esiste uno scontro verbale in cui le parti affermano, negano, formulano domande ed eccezioni: tendono, cioè, a persuadere il giudice con argomenti in fatto ed in diritto. Il processo, allora ha bisogno di un mezzo di comunicazione comune a tutti i contraddittori così da rendere più agevole i rapporti tra loro e garantire al rituale uniformità, ordine e funzionalità. Il principale strumento di comunicazione del processo penale è la lingua ufficiale dello Stato la cui ampia espansione all’interno della comunità nazionale fa ritenere che essa sia la lingua più conosciuta dai protagonisti della vicenda giudiziaria. Tuttavia, non sempre è così; piuttosto ed in una percentuale fortemente in crescita le persone coinvolte in un procedimento penale non conoscono la lingua nazionale o non la conoscono così bene da sostenere adeguatamente l’intera dialettica processuale. In tali situazioni, la regola dell’uso della lingua nazionale provoca inevitabili difficoltà al soggetto che non comprende o non parla l’idioma usato dalla maggior parte dei consociati. Pertanto, si è resa necessaria l’esigenza di bilanciare gli interessi nazionalistici dello Stato con quelli dell’individuo. E poiché, non si può, per evidenti ragioni operative, aprire le porte delle aule giudiziarie agli idiomi più disparati, l’unico rimedio idoneo a sanare lo svantaggio linguistico in cui le parti del processo potrebbero incorrere è rappresentato dalla previsione del diritto all’assistenza linguistica. In tale direzione si muove l’indagine che ha, preliminarmente, individuato il diritto all’interprete nel più generale quadro delle Convenzioni internazionali stipulate a protezione dei diritti dell’uomo; poi, ha analizzato le soluzioni offerte dall’Unione europea per l’applicazione “effettiva” della garanzia linguistica, sfociate nell’adozione della prima “norma minima comune” per realizzare uno spazio giudiziario europeo “autentico”; infine, ha seguito l’evoluzione del diritto all’assistenza linguistica nella normativa nazionale il che ha comportato un continuo confronto con le problematiche connesse ai rapporti funzionali della normativa sovranazionale con il diritto interno. Il segnale forte e chiaro che traspare evidenzia che il diritto all’assistenza linguistica rappresenta una garanzia indispensabile per l’esercizio del diritto di difesa e connota l’equo processo. Solo con la presenza dell’intermediario linguistico non viene compromessa la partecipazione effettiva al procedimento, da intendersi non quale mera partecipazione fisica, ma come posizione di concreto antagonismo rispetto alle tesi accusatorie. [a cura dell'autore]
XII n.s.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Trenti, Enrico <1983&gt. "Le società pubbliche a partecipazione regionale e locale operanti nei settori dei servizi pubblici locali e dei servizi “strumentali” e quelle con scopo lucrativo: la recente evoluzione legislativa, gli ambiti di attività ed i relativi limiti, le prospettive future." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4687/5/Trenti_Enrico_tesi.pdf.

Full text
Abstract:
Con la prima parte, si intende fornire un quadro pressoché esaustivo delle principali disposizioni in materia di società a partecipazione pubblica regionale e locale operanti nel campo dei servizi pubblici locali e della loro interpretazione giurisprudenziale e dottrinale, prendendo le mosse dagli ultimi interventi legislativo. Nella seconda parte, si affronta, invece, il tema dei limiti legislativi alla capacità di azione delle società a partecipazione pubblica e dei connessi dubbi interpretativi, anche alla luce degli orientamenti giurisprudenziali e dottrinali. In particolare, l’analisi riguarda l’art. 13 del decreto”Bersani” e il comma 9 dell’art. 23 bis (ora pedissequamente trasfuso nel comma 33 dell’art. 4 del d.l. n. 138/2011), ossia le principali disposizioni che definiscono, rispettivamente, la capacità di azione delle società (a partecipazione pubblica) strumentali e di quelle operanti nel campo dei servizi pubblici locali titolari di affidamenti diretti (assentiti con modalità diverse dall’evidenza pubblica). Vengono forniti cenni di inquadramento in relazione al cd. procedimento di riordino delle partecipazioni societarie pubbliche previsto dalla legge finanziaria del 2008 (art. 3, commi 27 – 32). Dal combinato disposto delle suddette norme, così come interpretate dalla giurisprudenza costituzionale ed amministrativa, si ricavano, poi, utili indicazioni in ordine alla possibilità, per gli enti pubblici territoriali, di costituire società con scopo meramente lucrativo (ossia, soggetti societari privi del rapporto di strumentalità con gli enti costituenti o partecipanti, chiamati ad operare, in regime di concorrenza, in settori completamente liberalizzati) e società cd. multiutilities (aventi oggetto sociale complesso, la cui attività si estrinseca tanto nel campo dei servizi strumentali, quanto in quello dei servizi pubblici locali), nonché in relazione alla disciplina applicabile all’attività di detti soggetti societari. La finalità ultima del contributo consiste nell'individuazione delle linee guida finalizzate alla classificazione delle società pubbliche in funzione della loro attività.
In the first part, it aims to provide a nearly exhaustive list of the main provisions of public companies of regional and local level operating in the field of local public services and their legal and doctrinal interpretation, building on the recent legislative actions. In the second part , is faced, however, the issue of legislative limits the capacity for action of public companies and related questions of interpretation, in light of the jurisprudential and doctrinal. In particular, the analysis is for the art. Decree 13 of the "Bersani" and paragraph 9 of article. 23 bis (now slavishly transfused in the paragraph of Article 33. 4 of Decree Law 138/2011), ie the main provisions that define, respectively, the capacity of action of society (public participation) equipment and those working in the field of services Local public holders of direct loans (assentiti public in different ways by the evidence). Provides an outline of classification in relation to the cd. process of reorganization of the public company shares provided by the Finance Act of 2008 (Article 3, paragraphs 27 to 32). The combined effect of these rules, as interpreted by the Constitutional and administrative jurisprudential, are obtained, then, useful information regarding the extent to which local governments can set up companies with lucrative purposes only (ie, corporate entities with no relationship instrumentality or participants with local constituents, called to work in a competitive, in sectors fully liberalized ) and company cd. multi-utilities (whose corporate purpose complex, whose activity is manifested both in the field of instrumental services as in the interest of local public services), and in relation to the regime applicable to the activity of these corporate entities. The ultimate purpose of the contribution consists in identifying guidelines for the classification of public companies according to their activities.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Trenti, Enrico <1983&gt. "Le società pubbliche a partecipazione regionale e locale operanti nei settori dei servizi pubblici locali e dei servizi “strumentali” e quelle con scopo lucrativo: la recente evoluzione legislativa, gli ambiti di attività ed i relativi limiti, le prospettive future." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4687/.

Full text
Abstract:
Con la prima parte, si intende fornire un quadro pressoché esaustivo delle principali disposizioni in materia di società a partecipazione pubblica regionale e locale operanti nel campo dei servizi pubblici locali e della loro interpretazione giurisprudenziale e dottrinale, prendendo le mosse dagli ultimi interventi legislativo. Nella seconda parte, si affronta, invece, il tema dei limiti legislativi alla capacità di azione delle società a partecipazione pubblica e dei connessi dubbi interpretativi, anche alla luce degli orientamenti giurisprudenziali e dottrinali. In particolare, l’analisi riguarda l’art. 13 del decreto”Bersani” e il comma 9 dell’art. 23 bis (ora pedissequamente trasfuso nel comma 33 dell’art. 4 del d.l. n. 138/2011), ossia le principali disposizioni che definiscono, rispettivamente, la capacità di azione delle società (a partecipazione pubblica) strumentali e di quelle operanti nel campo dei servizi pubblici locali titolari di affidamenti diretti (assentiti con modalità diverse dall’evidenza pubblica). Vengono forniti cenni di inquadramento in relazione al cd. procedimento di riordino delle partecipazioni societarie pubbliche previsto dalla legge finanziaria del 2008 (art. 3, commi 27 – 32). Dal combinato disposto delle suddette norme, così come interpretate dalla giurisprudenza costituzionale ed amministrativa, si ricavano, poi, utili indicazioni in ordine alla possibilità, per gli enti pubblici territoriali, di costituire società con scopo meramente lucrativo (ossia, soggetti societari privi del rapporto di strumentalità con gli enti costituenti o partecipanti, chiamati ad operare, in regime di concorrenza, in settori completamente liberalizzati) e società cd. multiutilities (aventi oggetto sociale complesso, la cui attività si estrinseca tanto nel campo dei servizi strumentali, quanto in quello dei servizi pubblici locali), nonché in relazione alla disciplina applicabile all’attività di detti soggetti societari. La finalità ultima del contributo consiste nell'individuazione delle linee guida finalizzate alla classificazione delle società pubbliche in funzione della loro attività.
In the first part, it aims to provide a nearly exhaustive list of the main provisions of public companies of regional and local level operating in the field of local public services and their legal and doctrinal interpretation, building on the recent legislative actions. In the second part , is faced, however, the issue of legislative limits the capacity for action of public companies and related questions of interpretation, in light of the jurisprudential and doctrinal. In particular, the analysis is for the art. Decree 13 of the "Bersani" and paragraph 9 of article. 23 bis (now slavishly transfused in the paragraph of Article 33. 4 of Decree Law 138/2011), ie the main provisions that define, respectively, the capacity of action of society (public participation) equipment and those working in the field of services Local public holders of direct loans (assentiti public in different ways by the evidence). Provides an outline of classification in relation to the cd. process of reorganization of the public company shares provided by the Finance Act of 2008 (Article 3, paragraphs 27 to 32). The combined effect of these rules, as interpreted by the Constitutional and administrative jurisprudential, are obtained, then, useful information regarding the extent to which local governments can set up companies with lucrative purposes only (ie, corporate entities with no relationship instrumentality or participants with local constituents, called to work in a competitive, in sectors fully liberalized ) and company cd. multi-utilities (whose corporate purpose complex, whose activity is manifested both in the field of instrumental services as in the interest of local public services), and in relation to the regime applicable to the activity of these corporate entities. The ultimate purpose of the contribution consists in identifying guidelines for the classification of public companies according to their activities.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Books on the topic "Evoluzione nel diritto"

1

Barberis, Mauro. L' evoluzione nel diritto. Torino: G. Giappichelli, 1998.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Querci, Elena Orsetta. Evoluzione nel diritto marittimo: Sistematica e dogmatica giuridica marittima. Trieste: E.U.T., 1999.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Book chapters on the topic "Evoluzione nel diritto"

1

Perathoner, Christoph. "Il trasporto multimodale nel diritto dell’Unione Europea: un fenomeno trasportistico emergente privo di un’adeguata regolamentazione." In Bibliothek des Wirtschaftsrechts, 59–83. Berlin, Heidelberg: Springer Berlin Heidelberg, 2021. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-662-63635-0_3.

Full text
Abstract:
ZusammenfassungA settant’anni dalla lungimirante dichiarazione dell’allora Ministro degli Esteri francese Robert Schuman (1886–1963) il 9 maggio 1950 a Parigi, è possibile constatare come il lungo e sempre fragile processo di integrazione europea, finalizzato a realizzare “un’unione sempre più stretta tra i popoli dell’Europa”, abbia permesso il raggiungimento di obiettivi che hanno fondamentalmente migliorato la convivenza e la cooperazione sul nostro continente. In tal senso, un traguardo essenziale per gli Stati membri dell’UE è rappresentato dalla creazione di un mercato interno che assicura “la libera circolazione delle merci, delle persone, dei servizi e dei capitali”. Invero, l’istaurazione del mercato interno – al pari dell’integrazione europea – è un processo in continua evoluzione. La ratio istitutiva di un mercato unico sul continente europeo è quella di creare i presupposti per una crescita economica equilibrata, per ottenere la stabilità dei prezzi, per poter costruire un’economia sociale di mercato fortemente competitiva, che miri alla piena occupazione e al progresso sociale, e tutto questo con l’impegno di raggiungere un elevato livello di tutela e di miglioramento della qualità dell’ambiente e della vita delle persone.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Nascimbene, Bruno, and Alessia Di Pascale. "Le frontiere nel diritto dell’Unione europea: norme, evoluzione, significato." In Confini, migrazioni e diritti umani, 97–122. Milano University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.54103/milanoup.83.85.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Parente, Ferdinando. "Cybermedicina, invenzioni biotecnologiche e diritti umani: le frontiere dell’umanesimo giuridico nel nuovo millennio." In HUMAN RIGHTS Evolution in the digital era, 19–27. Wydawnictwo Wyższej Szkoły Gospodarki Euroregionalnej im. Alcide De Gasperi w Józefowie, 2021. http://dx.doi.org/10.13166/wsge/hr-pl/ctwx5188.

Full text
Abstract:
La cybermedicina e il miglioramento in progress delle tecniche sanitarie, pur facilitando l’esecuzione della prestazione medica, comportano il rischio della lesione dei valori della dignità, dell’integrità e dell’identità dell’individuo umano. Infatti, gli interventi terapeutici, soprattutto se manipolativi, possono alterare la composizione intima della corporeità e, in casi estremi, mettere a rischio la naturalità dei processi di evoluzione della specie umana e la perpetuazione della vita sulla terra nelle forme finora conosciute. Di qui, l’esigenza di elaborare nuovi modelli etici e giuridici in grado di orientare lo sviluppo biotecnologico verso un nuovo umanesimo giuridico capace di preservare l’identità e la dignità della persona.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
We offer discounts on all premium plans for authors whose works are included in thematic literature selections. Contact us to get a unique promo code!

To the bibliography