Academic literature on the topic 'Evoluzione giuridica'

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Journal articles on the topic "Evoluzione giuridica"

1

Di Pietro, M. L., M. Pennacchini, and M. Casini. "Evoluzione storica dell’istituto dell’obiezione di coscienza in Italia." Medicina e Morale 50, no. 6 (December 31, 2001): 1093–151. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2001.743.

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Abstract:
La storia dell’obiezione di coscienza è una storia antica, tanto che le prime testimonianze la datano già alla civiltà ellenica. Tuttavia, nell’antichità l’obiezione di coscienza non era un diritto, era una testimonianza di fedeltà a dei valori assoluti che può destare anche ammirazione, ma che non poteva trovare che risposte dure da parte dell’autorità politica, la quale si sentiva sfidata e minacciata. L’obiezione di coscienza, dunque, così come la intendiamo noi oggi, è una conquista delle civiltà giuridica moderna e in Italia il riconoscimento di tale istituto risale a tempi relativamente recenti. Obbiettivo di questo lavoro è la ricostruzione della storia giuridica dell’istituto dell’obiezione di coscienza nel nostro Paese sia negli ambiti in cui esso ha raggiunto una regolamentazione sia in quelli in cui non ha trovato tale riconoscimento. Tale ricostruzione ha messo in evidenza che, mentre l’istituto dell’obiezione di coscienza ha raggiunto un assetto definitivo in ambito sociale, si stanno, invece, moltiplicando in ambito sanitario le situazioni che possono richiedere all’operatore sanitario interventi in conflitto con la propria coscienza morale e deontologica.
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Fuschi, Damiano. "LE RELAZIONI TRA I CITTADINI E LE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI ATTRAVERSO MEZZI ELETTRONICI. UN'ANALISI GIURIDICA COMPARATA." Il Politico 254, no. 1 (June 7, 2021): 86–102. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2021.562.

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Abstract:
Lo scopo principale del presente lavoro è quello di individuare alcune delle criticità legate al diritto di accesso alle informazioni detenute dalle Pubbliche Amministrazioni, emerse con la diffusione dei mezzi di comunicazione elettronici. Nell'affrontare l'argomento, è importante anche definire cosa sia un documento informatico, in quanto tale concetto varia, in primo luogo, in relazione al grado di evoluzione tecnologica esistente e, in secondo luogo, non fa riferimento ad una categoria omogenea. Prendendo come esempio il contesto italiano, una descrizione di "documento informatico" è fornita dal Decreto Legislativo n. 82/2005 (Codice dell'Amministrazione Digitale), rappresentazione di fatti, atti o dati giuridici rilevanti".
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3

Kałowski, Julian. "Ewolucja prawodawstwa kościelnego dotyczącego instytutów zakonnych o ślubach prostych." Prawo Kanoniczne 34, no. 3-4 (December 10, 1991): 75–103. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1991.34.3-4.04.

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Abstract:
L ’autore ha provato la tesi che gli istituti religiosi con i voti semplici, cioè tali che i loro membri facevano la professione semplice e non furono obbligati della legge di osservare la clausura papale, hanno avuto una ricca evoluzione giuridica. Tali istituti, partendo dal primo momento di esistere, fino alla piena approvazione formale, cioè al conferimento della personalità giuridica fatta dalla Santa Sede, hanno subito numerose limitazioni da parte della legislazione ecclesiastica. L’autore ha analizzato la costituzione Circa pastorialis di Pio V e Lubricum vitae genus che contenevano una normativa di grande importanza e l’influsso per la legislazione riguardante degli istituti religiosi con i voti semplici. L’autore ha sottolineato il fatto che documenti promulgati dal Pio V hanno ridotto la vita religiosa alla forma con i voti solenni ed obbligo della clausura papale. Dopo questi considerazioni l’autore ha messo in evidenza inefficacia delle norme emesse dal Pio V. E’ stato provato che la vita e la pratica usata delle autorità ecclesiali si furono mostrate più forti dei rigidi divieti di fondazione degli istituti religiosi con i voti semplici. E proprio tale tendenza si è manifestata, sotto la pressione delle circostanze e delle necessità (per esempio bisogno d’assistenza delle persane con le malattie mentali) e perciò l’autorità ecclesiali permettevano non solamente alla fondazione di numerosi istituti religiosi con i voti semplici, ma anche alla fondazione degli associazioni che imitavano lo stile di vita religiosa. L’autore ha considerato anche il problema della piena approvazione degli istituti religiosi con i voti semplici e il processo di ottenere della piena personalità giuridica. E’ stato provato che quel processo fu lungo e che si svilupava evolutivamente col passare del tempo. L’autore rivelato anche il fatto che il periodo del tempo più significativo per la stabilizzazione giuridica degli istituti religiosi di voti semplici ricadava a cavallo del XIX e XX secolo. Alla fine l’autore si occupava del diritto canonico riguardante l’argomento dal codice di diritto canonico del 1917 fine alla promulgazione del codice 1983.
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4

Bolgiani, Isabella. "Chiesa cattolica e diffusione della “prassi pattizia” a livello locale in Italia. Una rinnovata stagione di relazioni." Studia z Prawa Wyznaniowego 20 (December 29, 2017): 267–305. http://dx.doi.org/10.31743/spw.267.

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Abstract:
Il crescente sviluppo in Italia, nell’ultimo ventennio, della prassi pattizia a livello decentrato apre la via ad una “ulteriore nuova stagione” di relazioni tra Stato e Chiesa cattolica. Si tratta di una condizione che risulta riconducibile ad una pluralità di fattori. Da un lato, occorre ricordare il percorso di evoluzione delle autonomie locali successivo alla riforma del Titolo V, Parte II della Costituzione e, dall’altro, le trasformazioni che hanno toccato il diritto della Chiesa con riferimento, in particolare, al ruolo delle Conferenze episcopali regionali. E’ così possibile riscontrare nel tempo una sempre più significativa presenza di accordi a livello regionale ed “infra-regionale”. Al riguardo, si deve tuttavia precisare come, mentre la prima tipologia di fonti appaia inquadrabile prevalentemente in tre “macro-aree”, sia pure suscettibili di espansione qualora tale necessità venga avvertita, il secondo gruppo di accordi mostri contenuti estremamente diversificati quanto ai temi affrontati. Ciò nasce dall’esigenza di offrire risposte ai bisogni specifici di una determinata comunità, mediante relazioni tra i soggetti istituzionali e confessionali ad essa più vicini presenti sul territorio. In questo senso, può affermarsi come nell’ambito sociale, complice l’attuale percorso rivolto alla realizzazione di una cittadinanza “partecipativa”, il principio di sussidiarietà orizzontale trovi il suo “punto di contatto” con quello di collaborazione, sancito dall’art. 1 dell’Accordo di revisione concordataria. Si è dunque di fronte ad un articolato sistema di fonti, aventi diversa natura giuridica, ma in grado di misurarsi – in forza della loro duttilità – con la costante evoluzione dell’ordinamento civile e canonico, nel pieno rispetto del principio di laicità dello Stato.
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Magnolo, Stefano, and Alessandro Taurino. "Il Diritto, La Scienza e La Tecnologia." Revista Opinião Jurídica (Fortaleza) 16, no. 23 (July 1, 2018): 13. http://dx.doi.org/10.12662/2447-6641oj.v16i23.p13-27.2018.

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Abstract:
Le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione giocano un ruolo rilevante per i sistemi sociali coinvolti. Per questo la descrizione teorica della società non può trascurare la dipendenza sempre maggiore della società moderna dalla tecnologia. Il nostro articolo si prefigge l’obiettivo di esaminare il progresso tecnologico dal punto di vista della evoluzione degli strumenti giuridici regolativi delle nuove tecnologie. Si tratta di un punto di vista sociologico-giuridico dove è in gioco la dinamica dell’evoluzione del diritto rispetto alla evoluzione della società. Diversamente da altri settori del diritto, esempio classico il diritto di famiglia, qui non c’è una tradizione consolidata alla quale riferirsi o da rigettare. Ciò significa che le soluzioni devono essere “inventate” alla luce di paradigmi nuovi che, pur facendo appello a figure giuridiche fondamentali, abbiano una capacità visionaria, siano cioè, come dice Luhmann, “gravidi di futuro”. Il nostro discorso partirà dunque da un inquadramento teorico generale delle dinamiche diritto-tecnologia-società per concludere avendo come riferimento il caso specifico della intelligenza artificiale.
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Paolucci, Sandro. "Il linguaggio giuridico sloveno e il linguaggio giuridico italiano." Linguistica 61, no. 2 (December 30, 2021): 61–78. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.61.2.61-78.

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Abstract:
Nel presente contributo si illustrano gli esiti di una ricerca avente per oggetto il linguaggio giuridico sloveno e il linguaggio giuridico italiano. In primis, si è proceduto allo studio di numerose fonti, da cui sono emerse le origini, l’evoluzione avvenuta nel corso dei secoli e l’influenza di altre lingue sui due linguaggi giuridici in esame. In riferimento a quest’ultimo punto, si pensi all’influsso del francese in seguito all’entrata in vigore del Code Napoleon nel 1804, del tedesco per effetto della dottrina pandettistica verso la fine dell’Ottocento e dell’inglese dall’inizio del Novecento in poi. Successivamente si è passati allo studio delle principali specialità lessicali e terminologiche dei linguaggi giuridici in generale e del linguaggio giuridico sloveno e italiano in particolare, rilevando talune analogie e differenze particolarmente significative. Per esemplificare, in ambito lessicale si pensi alla marcata presenza della polisemia (per esempio il termine italiano azione può corrispondere in sloveno a tožba, storitev o delnica). Segue una breve indagine a livello terminologico volta a individuare origine, evoluzione e influenza di altre lingue e di altri sistemi giuridici sulla scelta di determinati termini giuridici, che potremmo definire equivalenti funzionali, presenti rispettivamente nella Costituzione italiana e in quella slovena. Ne emergono elementi alquanto significativi che richiedono naturalmente ulteriori estensioni e approfondimenti.
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Rordorf, Renato. "Diritto senza veritŕ. A margine dell'ultimo libro di Natalino Irti." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 2 (June 2011): 79–84. http://dx.doi.org/10.3280/qg2011-002007.

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Abstract:
Non ricordo piů chi ebbe a dire che non si puň essere buoni giuristi se si č solo giuristi. Natalino Irti lo ha dimostrato da gran tempo: almeno da quando, sul finire degli anni Settanta dello scorso secolo, dette alle stampe la prima edizione di un libro, L'etŕ della decodificazione, che giŕ guardava i fenomeni giuridici da un punto di osservazione elevato, individuando con felice intuizione una delle tendenze di fondo della moderna evoluzione del diritto. Da allora Irti č tornato spesso a toccare temi di teoria generale e lo fa ora di nuovo, con un recentissimo libro che reca l'impegnativo titolo Diritto senza veritŕ e che, come nella prefazione č messo bene in luce, costituisce l'atto conclusivo di una trilogia composta anche da Nichilismo giuridico, apparso nel 2004, e da Il salvagente della forma, pubblicato nel 2007.
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Casini, C., M. L. Di Pietro, and M. Casini. "La normativa italiana sulla “procreazione medicalmente assistita” e il contesto europeo." Medicina e Morale 53, no. 1 (February 28, 2004): 17–52. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2004.651.

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Abstract:
La normativa italiana sulla riproduzione artificiale si inserisce nel contesto legislativo europeo che, a partire dagli anni ottanta, ha visto il diffondersi di leggi in materia. Nella penultima decade del secolo scorso, infatti, il legislatore si è trovato di fronte ad un fenomeno completamente nuovo, ampiamente affermato nella prassi e connotato da una complessità tecnica (peraltro in continua evoluzione) di non immediata comprensione. La difficoltà di dare una disciplina ad una materia di tale densità e soprattutto coinvolgente beni (significato della procreazione, valore della vita umana allo stadio iniziale, significato della famiglia) e interessi (degli adulti ad avere un figlio, degli scienziati a fare le ricerche) di rilevante portata, ha spinto i Governi e i Parlamenti ad avvalersi degli Studi condotti da Commissioni costituite ad hoc. Nell’articolo, dunque, oltre ad esaminare i contenuti essenziali delle varie leggi in base ad un’analisi comparata che evidenzia i punti di convergenza e di divergenza, le leggi stesse vengono messe in relazione ai risultati raggiunti dai rispettivi gruppi di studio. Ne emergono due interessanti linee di tendenza: da un lato sembra prevalere un’orientamento pragmatico (la cui espressione più marcata si rinviene nel britannico Rapporto Warnock e nella conseguente legislazione britannica) caratterizzato dalla prevalenza del beneficio che si può ottenere dal ricorso alle tecnologie riproduttive a discapito di ogni tutela giuridica dei diritti dell’embrione; dall’altro, viceversa, un’orientamento, che in base alla moderna dottrina dei diritti umani, è disposto a riconoscere al neo-concepito, in quanto individuo vivente appartenente alla specie umana, i diritti umani fondamentali: alla vita, alla famiglia, all’identità (genetica e psicologica). È questo il percorso intrapreso dai documenti europei del 1989, inaugurato dal punto di vista legislativo dalla normativa tedesca (supportata dai lavori della Commissione Benda) e confermato dalla recente legge italiana. L’articolo in oggetto non si limita ad una rassegna sia pure ragionata delle normative in vigore, ma offre spunti di riflessione che vanno al di là di un semplice confronto legislativo.
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Loconte, Stefano. "Una evoluzione del regime classico: il trust 'decantato'." marzo-aprile, no. 2 (April 7, 2022): 378–84. http://dx.doi.org/10.35948/1590-5586/2022.96.

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Abstract:
Tesi Ai fini della pianificazione patrimoniale, ciascun ordinamento giuridico dispone di una serie di strumenti che, a seconda dei desiderata del singolo individuo, si possono rivelare utili. Oltre agli strumenti «tradizionali», è buona prassi conoscere anche gli strumenti meno utilizzati ed approfondirne le loro caratteristiche in modo che, in alcune circostanze, questi possano rivelarsi preziosi per soddisfare determinati obiettivi. In questa ultima categoria si può far rientrare il decanting trust che rappresenta un valido meccanismo alternativo rispetto alla mera distribuzione dei beni in trust ai beneficiari o allo scioglimento del trust, perché oramai inadatto ed inadeguato a perseguire gli scopi individuati dal proprio disponente. The author’s view For the purposes of estate planning, each legal system has a range of tools that, depending on the wishes of the individual, may results useful. In addition to the«conventional» instruments, it is good practice to be aware of the lesser-used instruments and to learn more about their characteristics so that, in some circumstances, they may be more useful in meeting certain objectives. This last category includes the decanting trust, which represents a valid alternative mechanism to the mere distribution of the trust assets to the beneficiaries or the dissolution of the trust, because it is now unsuitable and inadequate to pursue the purposes identified by its settlor.
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Busto, Paola, and Giuseppe Viola. "Società Benefit: le prime esperienze lombarde nel settore delle public utility." ECONOMIA PUBBLICA, no. 1 (February 2022): 167–74. http://dx.doi.org/10.3280/ep2022-001009.

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Abstract:
Partendo da un breve excursus sulle Società Benefit, frutto di un percorso di evoluzione della responsabilità sociale nell'attività d'impresa (CSR), questo articolo intende porre l'attenzione sulla pionieristica esperienza italiana - prima in Europa - di un modello giuridico di impresa che punta a integrare massimizzazione del profitto con il raggiungimento di finalità sociali e ambientali. Tra queste rientrano le public utility, aziende del servizio pubblico locale che erogano beni e servizi essenziali per la collettività, già in realtà benefit oriented. Dal protocollo tra Confservizi CISPEL Lombardia e Assobenefit sottoscritto a dicembre 2020, in un solo anno si documenta la scelta, non scontata, delle prime due aziende di servizi pubblici in Lombardia di adottare lo status di Società Benefit. L'esperienza di Neutalia S.r.l. e Tea S.p.A
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Dissertations / Theses on the topic "Evoluzione giuridica"

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Bazzoni, Giulia <1992&gt. "L' evoluzione della figura giuridica dell’intermediazione digitale nell’era della sharing economy." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/22061.

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Abstract:
L’elaborato si propone di indagare lo sviluppo dell’intermediazione digitale nella sharing economy, con l’intento di disvelare i numerosi risvolti giuridici di questo nuovo sistema economico, capace di scardinare in breve tempo i tradizionali schemi di rapporti di mercato. La sharing economy, in breve, è un nuovo modello di business, sviluppatosi soprattutto a seguito delle recenti crisi economiche, le quali hanno posto in evidenza i maggiori crismi di una produttività incessante, come pure di un sistema imperniato esclusivamente sulla titolarità dei beni. La sharing economy, dunque, si fonda soprattutto sulla condivisione di beni e risorse a prezzi maggiormente accessibili per la collettività, in una società sempre più digitalizzata, ubiqua e interconnessa. La diffusione di questo fenomeno sia economico che culturale è stata accelerata dall’espansione delle piattaforme di intermediazione digitale, le quali, fungendo da strumento di congiunzione tra domanda e offerta di beni e servizi all’interno del world wide web, hanno assunto un ruolo preminente nel mercato digitale privo di frontiere. Tali figure, tuttavia, per la propria natura intrinsecamente poli-forme come per la strutturale interferenza tra circolazione di beni o servizi e di dati personali degli utenti che connota fortemente i loro marketplace, si sono rivelate spesso complesse da definire in termini giuridici. Le piattaforme tendono, oltretutto, a soverchiare il proprio ruolo formale di mero strumento di accesso al mercato, imponendo, in primo luogo, condizioni e termini d’uso da loro unilateralmente predisposte agli utenti e, in secondo luogo, utilizzando la quantità di dati personali degli utenti a proprio vantaggio mediante l’utilizzo di sofisticati sistemi di profilazione. Questa situazione dirompente ha sollevato, dunque, notevoli questioni relativamente alla congruità delle attuali categorie giuridiche nel ricomprendere il ruolo svolto dagli intermediatori nel mercato digitale oltre che rivelare molti dubbi riguardo alla capacità degli atti normativi vigenti di porre debiti limiti alla loro azione commerciale. La posizione acquisita dai portali di intermediazione congiuntamente all’assenza di una disciplina che sappia cogliere la complessa natura di questi nuovi protagonisti del mercato ha causato l’insorgere di numerosi contrasti tra i loro gestori e le Autorità che sono sfociate in numerose contese giudiziarie, di cui le più note sono il cd. caso Uber e il caso Airbnb. L’analisi degli aspetti critici del nuovo modello di sharing economy e delle implicazioni giuridiche, che discendono soprattutto dall’attività negoziale attuata dalle piattaforme di intermediazione digitale, si pone l’obiettivo di considerare nuove strategie normative, in una prospettiva de iure condito – de iure condendo, in grado di accordare, da una parte, maggiori ed effettive tutele agli utenti e dall’altra, preservare il funzionamento del mercato unico europeo.
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D'Antonio, Angela <1986&gt. "La politica del figlio unico in Cina: evoluzione storica e disciplina giuridica." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/2289.

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Abstract:
La tesi ripercorre lo sviluppo della politica del figlio unico in Cina, dal 1949 ad oggi evidenziando le diverse fasi di attuazione da moderata a obbligatoria. Si concentra successivamente sull'assetto giuridico, prendendo in analisi due casi di ricorsi in tribunale di coppie multate per non aver rispettato la politica in due città cinesi. Si conclude con le conseguenze e gli effetti che tale politica sta portando.
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BARRACO, GIUSEPPE. "Veneficium, sortilegium et ars diabolica: nascita, evoluzione e riqualificazione del crimen sortilegii nella cultura giuridica." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2022. http://hdl.handle.net/11577/3459745.

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Abstract:
Il Progetto di ricerca dal titolo ‘Veneficium, sortilegium et ars diabolica: nascita, evoluzione e riqualificazione del crimen sortilegii nella cultura giuridica’ ha per oggetto lo studio del delitto di stregoneria. Obiettivo principale è quello di analizzare la norma dal punto di vista sostanziale al fine di individuare gli elementi che contribuirono alla definizione giuridica del crimen sortilegii e cercare di capire quali fattori contribuirono alla depenalizzazione dello stesso nel corso del secolo XVIII. Rilevante, inoltre, risulta lo studio di tre documenti processuali inediti del XVI secolo rinvenuti presso l'archivio storico della Diocesi di Trapani.
The research project entitled 'Veneficium, sortilegium et ars diabolica: rise, evolution and requalification of crimen sortilegii in legal culture' has as its object the study of the crime of witchcraft. The main objective is to analyse the law from a substantial point of view in order to identify the elements that contributed to the legal definition of crimen sortilegii and try to understand which factors contributed to its decriminalisation during the 18th century. The study of three unpublished trial documents from the 16th century found in the historical archives of the Diocese of Trapani is also important.
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MARELLI, MARCO ORESTE. "Le società a partecipazione pubblica nel contesto italiano: classificazione, evoluzione normativa, natura giuridica e disciplina applicabile." Doctoral thesis, Università del Piemonte Orientale, 2019. http://hdl.handle.net/11579/105440.

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Abstract:
La diffusione delle società pubbliche in Italia deriva da un'iniziale propensione imprenditoriale degli enti pubblici, dall'avvio, negli anni novanta, alle privatizzazioni formali, dall'intento di eludere la rigidità dell’azione amministrativa e dalla necessità di esternalizzare quote importanti del bilancio pubblico. L'impiego di tale strumento ha portato a notevoli criticità per: - la sottrazione di interi settori del mercato ai privati; - gestioni inefficienti e sperpero di risorse pubbliche; - l’elusione dei vincoli pubblicistici, quali quelli di finanza pubblica e quelli relativi all'assunzione del personale e all’acquisto di beni e servizi; - il conferimento d'incarichi secondo criteri clientelari; - l’utilizzo della società come strumento politico di tipo assistenziale. Il legislatore ha tentato di limitare le criticità, introducendo vincoli all'operatività delle società pubbliche, cercando di “moralizzare” il fenomeno introducendo tetti ad alcune categorie di spese a spiccata matrice politica, impedendo che la forma privatistica favorisse l’elusione di disposizioni proprie dei soggetti pubblici. I risultati concreti sono stati inconcludenti, frutto di un insieme confuso di disposizioni speciali. Col “Testo Unico delle società a partecipazione pubblica” (comunque non onnicomprensivo della materia), il Governo ha inteso razionalizzare il quadro normativo attraverso disposizioni omogenee, che partono dal principio che le società partecipate sono soggetti privati e che le norme speciali si giustificano solo se strettamente necessarie secondo il principio di proporzionalità. Vengono previsti strumenti di monitoraggio interno, che evidenzino per tempo eventuali segnali di inefficienza o di crisi della società, di controlli amministrativi e giurisdizionali più veloci ed efficaci e, infine, di sanzioni. Tra gli aspetti più importanti del decreto vi è la chiara individuazione delle finalità perseguibili con lo strumento societario e il rafforzamento degli obblighi motivazionali.
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DE, STEFANO VALERIO MICHELE. "Evoluzione del potere organizzativo e direttivo del datore di lavoro e conseguenze sulla nozione giuridica della subordinazione." Doctoral thesis, Università Bocconi, 2011. https://hdl.handle.net/11565/4054146.

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SAMMARCO, STEFANO. "IL DIRITTO IN MOVIMENTO. HANS KELSEN E L'EVOLUZIONE MACROSTORICA DEGLI ORDINAMENTI GIURIDICI." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2020. http://hdl.handle.net/2434/710267.

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Abstract:
La presente tesi di ricerca dottorale -dal titolo "Il diritto in Movimento. Hans Kelsen e l'evoluzione macrostorica degli ordinamenti giuridici"- è dedicata alla complessa e articolata questione del carattere evolutivo del fenomeno giuridico. Essa si compone di tre capitoli. Il primo capitolo, dal titolo "I due volti dell’evoluzione giuridica", è dedicato alla proposta ed elaborazione di una tesi metateorica di fondo, relativa alla possibilità e necessità di distinguere tra "teorie dell’evoluzione nel diritto" e "teorie evolutive del diritto" come linee di ricerca che in modi essenzialmente differenti trattano dell’evoluzione giuridica. Nel primo capitolo, si procede, dunque, con una breve ricostruzione storico-critica della genesi, degli sviluppi e della fortuna delle teorie dell’evoluzione nel diritto, con un’analisi delle ragioni che hanno condotto a misconoscere il valore delle teorie evolutive del diritto e con un tentativo di rivalutare la rilevanza teoretica e pratico-politica delle stesse. Il secondo capitolo, dal titolo "Evoluzione macrostorica del diritto: la vasta storia di un’idea", è invece dedicato alla storia delle teorie evolutive del diritto. Obiettivo di tale sezione storiografica della presente ricerca è mettere in evidenza come i tentativi di elaborare ricostruzioni dell’evoluzione macrostorica del diritto non possano essere circoscritti al XIX secolo come da vulgata, essendo quella delle teorie evolutive del diritto una linea di ricerca che può vantare una lunga tradizione che, risalente fino all’antichità classica, viene portata avanti ancora oggi da alcuni studiosi. Il terzo capitolo della presente ricerca è dedicato invece all’esame dettagliato delle riflessioni concernenti l’evoluzione macrostorica degli ordinamenti giuridici che Hans Kelsen ha proposto in alcune opere degli anni Quaranta del XX secolo. La scelta di procedere con tale approfondimento deriva, in primo luogo, dalla constatazione che non è mai stata tentata una ricostruzione unitaria di tale versante della riflessione giusfilosofica di Kelsen. In secondo luogo, ancora dal punto di vista storiografico, l’analisi della teoria kelseniana dell’evoluzione macrostorica degli ordinamenti giuridici si rivela certamente interessante per una rivalutazione di alcuni assunti o pregiudizi relativi all’ontologia giuridica e all’epistemologia giuridica di Kelsen. Infine, la scelta di procedere con tale approfondimento deriva dalla convinzione che la teoria di Kelsen sull’evoluzione macrostorica degli ordinamenti giuridici risulti essere ricca di intuizioni che ancora oggi si rivelano di estremo valore.
The doctoral research thesis "The Law in Movement. Hans Kelsen and the Macro-historical Evolution of Legal Orders" is dedicated to the complex problem of the evolutionary nature of the legal phenomenon. It is made up of three chapters. The first chapter, entitled "The Two Faces of Legal Evolution", is dedicated to the proposal and elaboration of a basic metatheoretical thesis, relating to the possibility and need to distinguish between "theories of evolution in law" and "evolutionary theories of law "as lines of research which in essentially different ways deal with legal evolution. The first chapter proceed with a brief historical-critical reconstruction of genesis, developments and success of the so called theories of evolution in law; with the analysis of the reasons that led legal scholars to the rejection of evolutionary theories of law; and, finally, with an attempt to re-evaluate the theoretical and practical-political relevance of evolutionary theories of law. The second chapter, entitled "Macro-historical Evolution of Law: the Story of an idea", is dedicated to the history of evolutionary theories of law. The objective of this historiographic section of the present research is to highlight how attempts to elaborate reconstructions of the macro-historical evolution of law cannot be limited to the nineteenth century as usually claimed by legal scholars, being thei elaboration dating back to classical antiquity and still carried out today by some scholars. The third chapter of this research is dedicated to the detailed examination of the reflections concerning the macro-historical evolution of legal orders that Hans Kelsen proposed in some works of the 1940s. The choice to proceed with this analysis derives, first of all, from the observation that an unitary reconstruction of this side of Kelsen's philosophical reflection has never been attempted. Second, still from the historiographic point of view, the analysis of the Kelsenian theory of the macro-historical evolution of the legal systems certainly proves interesting for a re-evaluation of some assumptions or prejudices related to his legal ontology and legal epistemology. Finally, the choice to proceed with this analysis derives from the belief that Kelsen's theory on the macro-historical evolution of the legal systems turns out to be rich in intuitions that still prove extremely valuable today.
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7

Marchini, Isabella. "La responsabilità penale per colpa medica: punti fermi e nuove prospettive." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2014. http://hdl.handle.net/10077/10151.

Full text
Abstract:
2012/2013
L'indagine affronta gli istituti della colpa penale calati nell'ambito della responsabilà medica, tipicamente colposa. Vengono analizzati i suoi tratti salienti: linee guida, protocolli, colpa grave... Il tutto attraverso l'evoluzione giurisprudenziale e dottrinale fino al recente intervento legislativo l. 189/2012 che ha cercato di definire la responsabilità del medico, ma in realtà ha creato ulteriori dubbi e incertezze.
XXVI Ciclo
1985
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Martin, Giovanni <1988&gt. "Leasing operativo e finanziario: inquadramento giuridico ed evoluzione dei principi contabili verso un'unica definizione." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3530.

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Abstract:
Il leasing è uno strumento contrattuale giovane ma diffuso globalmente, vera e propria fonte di finanziamento per le imprese. In tutto il mondo è apprezzato per i vantaggi che garantisce ai locatari rispetto agli altri metodi di reperimento delle risorse aziendali: fiscali, strategici ed economici. La distinzione tra leasing finanziario ed operativo, la più nota tra le molte, è al centro di un dibattito che continua ormai dagli anni novanta. IASB e FASB, attraverso un discussion paper e due exposure drafts, propongono modifiche allo IAS 17 –Leases affinché si superi l’attuale metodo di contabilizzazione basato sui rischi e sui benefici del bene locato. In base a questo approccio tutti i leasing operativi non compaiono in bilancio e si permette il c.d. “off balance sheet financing” che non onora il principio di chiarezza e veridicità del bilancio. Il processo è ostacolato da imprese, istituzioni, società di leasing e revisori contabili: il passaggio al “right of use approach”, che impone di iscrivere in stato patrimoniale attività e passività nascenti da un contratto di leasing è troppo oneroso e avrebbe ripercussioni gravissime sugli indici di bilancio e sugli indicatori di performance aziendali. Senza contare che, così com’è, il probabile standard internazionale non elimina, ma aggira le criticità di quello attuale. Il lavoro esamina gli attuali criteri di distinzione, nazionali e internazionali, tra locazione operativa e finanziaria, e descrive il modo in cui, attualmente e in futuro, sono e saranno descritti in bilancio i contratti di leasing. Largo spazio è dato alle opinioni di molti soggetti (agenzie di rating, società di revisione, multinazionali commerciali e di servizi, enti pubblici) sulla questione, con un approfondimento circa gli impatti delle proposte sulla situazione finanziaria e patrimoniale delle imprese locatrici. Non manca qualche riflessione di carattere etico sul ruolo del bilancio, sul significato più alto del principio di prevalenza della sostanza sulla forma e sull’importanza della chiarezza, veridicità e correttezza del modo in cui le imprese si mostrano al mondo.
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Vianello, Giulia <1989&gt. "Le adozioni internazionali tra evoluzione normativa e impatto sociale: una proposta di traduzione di testi giuridici sull'argomento." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3900.

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Abstract:
Il presente elaborato consiste nella traduzione di tre testi specialistici riguardanti l'ambito giuridico e in particolare la tematica delle adozioni internazionali. Tali traduzioni sono precedute da un capitolo introduttivo e corredate da commenti traduttologici. Nell'introduzione, oltre a una breve presentazione dei testi, verranno trattate le caratteristiche delle adozioni internazionali e il loro valore e regolamentazione in Cina e in Italia, descrivendo le norme più importanti che le regolamentano a livello nazionale e internazionale. Infine si farà riferimento alle peculiarità dei testi giuridici a livello teorico e alle possibili difficoltà traduttive che essi comportano. Un primo testo tratta un'indagine sull'apparato normativo cinese a riguardo e propone un adeguamento dello stesso e della " Adoption Law" cinese alle norme di portata internazionale, in riferimento alla "Convenzione sulla Protezione dei minori e sulla cooperazione in materia di adozione internazionale" fatta a l'Aja; a seguire, un testo che descrive l'apporto delle Nazioni Unite alla legiferazione e alla risoluzione di dispute in materia e infine un testo che confronta l'apparato normativo cinese con quello internazionale e di alcuni Paesi in particolare quali Stati Uniti, Corea del Sud e Giappone, ponendo dei suggerimenti al fine della tutela dei minori, facendo preciso riferimento agli orfani del terremoto del Sichuan del 2008. L'analisi dei testi e la formulazione di una strategia che avvalori le scelte compiute a livello pratico in sede di traduzione verranno raccolte nei commenti traduttologici allegati alle traduzioni.
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Vigliotti, Sara <1990&gt. "Matrimonio e divorzio nel diritto di famiglia marocchino, evoluzione e conservazione. Casistica e problematiche relative alla recepibilità nell'ordinamento giuridico italiano." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7787.

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Abstract:
L'obiettivo della tesi è dimostrare come il matrimonio musulmano ed i vari metodi di scioglimento del matrimonio possano essere oggetto di modifiche durante il processo di codificazione del Legislatore nonostante il loro essere fortemente ancorati alla šarī‘a, e, al tempo stesso, verificarne la recepibilità nell'ordinamento italiano al momento dell'incotro/scontro del nostro diritto di famiglia con quello di matrice islamica. Partendo da un'iniziale panoramica sul matrimonio e sul divorzio nel diritto musulmano classico, il lavoro fornisce precise informazioni grazie ad un costante riferimento alle due fonti principali del diritto musulmano: il Corano e la Sunna. Attraverso tali nozioni è stato possibile procedere con l'analisi dell'evoluzione di questa parte del diritto di famiglia prendendo in considerazione le varie codificazioni susseguitesi in Marocco a partire dai primi due Codici dello Statuto Personale del 1957/8 e del 1993 sino all'ultima grande riforma apportata dal Codice della Famiglia del 2004. Non è un caso che tra tutti i paesi dell'area arabo-musulmana il lavoro si sia focalizzato proprio sul Marocco, al contrario, tale scelta è il frutto di varie considerazioni, e tra le più importanti, ricordiamo che il maggior numero di immigrati arabo-musulumani presenti in Italia è di nazionalità marocchina. Proprio a fronte di questa massiccia presenza sul nostro territorio, l'ultima parte del lavoro si è concentrata sull'analisi delle problematiche e della casistica nate dal contatto tra il nostro diritto di famiglia e quello musulmano, verificando se le riforme apportate in Marocco siano riuscite o meno ad accorciare le distanze tra i due ordinamenti giuridici.
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Books on the topic "Evoluzione giuridica"

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Querci, Elena Orsetta. Evoluzione nel diritto marittimo: Sistematica e dogmatica giuridica marittima. Trieste: E.U.T., 1999.

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2

Prele, Chiara. La fondazione: Evoluzione giuridica di un istituto alla ribalta. Torino: Fondazione Giovanni Agnelli, 2007.

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3

La fondazione: Evoluzione giuridica di un istituto alla ribalta. Torino: Fondazione Giovanni Agnelli, 2007.

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4

Dispensa super rato e non consumato: Evoluzione storica e problematica giuridica. Napoli: Editoriale scientifica, 2011.

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5

Bucci, Alessandro. Dispensa super rato e non consumato: Evoluzione storica e problematica giuridica. Napoli: Editoriale scientifica, 2011.

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6

Sapuile, Belchior do Rosário Loya e. Religione e società in Africa: Evoluzione storica e comparazione giuridica : il caso dell'Angola. Pisa: PLUS-Pisa University Press, 2005.

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7

D'Ostilio, Francesco. Il parroco religioso: Origine ed evoluzione storica della parrocchia religiosa, figura giuridica del parroco religioso. Città del Vaticano: Libreria editrice vaticana, 2000.

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8

D'Ostilio, Francesco. Il parroco religioso: Origine ed evoluzione storica della parrocchia religiosa, figura giuridica del parroco religioso. Città del Vaticano: Libreria editrice vaticana, 2000.

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9

Giuseppe, Mirabelli, ISTIFID, and Associazione per gli studi di legislazione economica., eds. Informatica ed evoluzione giuridica nell'attività economica: Atti del seminario organizzato dall'Istifid e dall'Associazione per gli studi di legislazione economica, Roma 18-19 ottobre 1984. Firenze: Nardini, 1985.

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10

D'Amico, Pietro. Evoluzione del pensiero giuridico nella storia della filosofia. Firenze: Firenze Atheneum, 1996.

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Book chapters on the topic "Evoluzione giuridica"

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Parente, Ferdinando. "Cybermedicina, invenzioni biotecnologiche e diritti umani: le frontiere dell’umanesimo giuridico nel nuovo millennio." In HUMAN RIGHTS Evolution in the digital era, 19–27. Wydawnictwo Wyższej Szkoły Gospodarki Euroregionalnej im. Alcide De Gasperi w Józefowie, 2021. http://dx.doi.org/10.13166/wsge/hr-pl/ctwx5188.

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Abstract:
La cybermedicina e il miglioramento in progress delle tecniche sanitarie, pur facilitando l’esecuzione della prestazione medica, comportano il rischio della lesione dei valori della dignità, dell’integrità e dell’identità dell’individuo umano. Infatti, gli interventi terapeutici, soprattutto se manipolativi, possono alterare la composizione intima della corporeità e, in casi estremi, mettere a rischio la naturalità dei processi di evoluzione della specie umana e la perpetuazione della vita sulla terra nelle forme finora conosciute. Di qui, l’esigenza di elaborare nuovi modelli etici e giuridici in grado di orientare lo sviluppo biotecnologico verso un nuovo umanesimo giuridico capace di preservare l’identità e la dignità della persona.
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