Academic literature on the topic 'Europa dell'est'

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Journal articles on the topic "Europa dell'est"

1

Sabbatini, Marco, and Evgeniya Litvin. "La Comunità europea degli scrittori e l'Urss dal disgelo agli anni Settanta." MONDO CONTEMPORANEO, no. 2 (May 2021): 45–63. http://dx.doi.org/10.3280/mon2020-002003.

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Abstract:
L'articolo prende in esame le attività della Comunità europea degli scrittori (Comes) attiva tra il 1958 e i primi anni Settanta, colta nel periodo di cambiamento dei rapporti tra Italia e Urss durante il disgelo. Nata allo scopo di migliorare i rapporti tra scrittori europei e del resto del mondo, l'organizzazione prestò particolare attenzione al blocco socialista dell'Est Europa. Ideata da G.B. Angioletti, la Comes arrivò ad accogliere oltre 2.000 membri, tra cui noti scrittori, quali Sartre, Ungaretti e Golding. L'Italia ebbe un ruolo fondamentale nella nascita e nella gestione della Comunità. Vengono qui analizzati i documenti della organizzazione e la corrispondenza del segretario generale della Comes, G. Vigorelli, con i rappresentanti dell'Unione degli scrittori sovietici: Surkov, Tvardovskij, Bazan, Brejtburd. Le attività della Comes comprendevano l'organizzazione di congressi con la partecipazione di delegazioni sovietiche, la promozione di incontri internazionali di scrittori anche in Urss, la proposta di regolamentare in modo comune i diritti d'autore, la sensibilizzazione sul tema dei diritti civili, il sostegno agli scrittori vittime della censura e di repressioni politiche.
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2

Pesce, Mario, Lavinia Bianchi, and Alberto Pesce. "Dalla dimensione disumana della tratta al riscatto sociale. Percorsi di violenza di genere." WELFARE E ERGONOMIA, no. 2 (January 2021): 76–97. http://dx.doi.org/10.3280/we2020-002007.

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Abstract:
Le vittime di tratta, ostaggio della criminalità organizzata e destinate al mercato del sesso, sono un fenomeno omogeneo, che ha bisogno di buone prassi, particolari e ad hoc, proprio per superare la percezione emergenziale e le generalizzazioni deleterie. In prevalenza le vittime di tratta sono donne che provengono dall'est europeo, oppure di na-zionalità nigeriane o sono transessuali che arrivano principalmente dal Sud America e rap-presentano un business importantissimo per i criminali. Queste donne, invisibili e senza voce, sono il più delle volte ostaggio di chi organizza il viaggio e, di conseguenza, tutto questo ren-de difficile la presa in carico da parte dei servizi sociali. L'intervento prende in esame, come caso di studio, le buone pratiche di accoglienza e presa in carico del servizio Roxanne del Comune di Roma, e delle discipline di scarsità, di sospetto e resistenza (Theodossopoulos, 2014) che le vittime di tratta attivano al fine di gestire il disa-gio della migrazione e della violenza (Appadurai, 2005), ricomponendo i disagi psicofisici della loro condizione. Le narrazioni delle donne nigeriane, delle donne dell'Est Europa e delle transessuali, che hanno contattato il servizio Roxanne o sono state intercettate dall'unità di strada, sono la prima parte del corpus qualitativo della ricerca. La seconda parte è un lavoro di analisi dei contenuti relativamente alle schede conservate dal servizio Roxanne e nelle strutture dove le vittime di tratta vengono inviate. La terza parte del corpus è l'analisi delle narrazioni di alcu-ni uomini detenuti per il reato di sfruttamento della prostituzione nelle carceri di Pavia e di Bollate (MI) per comprendere la totale disumanizzazione e la retorica della cosiddetta "pro-tezione" da parte degli sfruttatori. Le donne vittime di tratta sono permanentemente controllate e abusate dai loro carcerieri, in una costellazione di violenze e di continui atti brutali. A loro volta, i maltrattanti, respingono totalmente ogni responsabilità proiettando ogni colpa verso le maltrattate. Racconta uno di loro "sono libere di fare quello che vogliono, noi siamo qui solo per proteggerle, lei non le aiuterebbe?". Quello che emerge, dall'analisi dei dati, è una forma di normalizzazione della violenza da parte delle vittime di tratta, una forte marginalità (Douglas, 1993) ma, anche, una propen-sione alla resilienza.
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3

Barattucci, Chiara. "Il progetto urbanistico per gli spazi pubblici delle diversità nel contesto occidentale europeo." CRIOS, no. 23 (October 2022): 56–65. http://dx.doi.org/10.3280/crios2022-023006.

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Abstract:
Dopo aver definito l'espressione spazi pubblici nella cultura occidentale europea, questo articolo illustra le ragioni che motivano l'importanza del dialogo interculturale e dell'edu- cazione alla tolleranza reciproca negli spazi pubblici urbani. Viene quindi evidenziato il ruolo sempre più importante del concetto di mixité per il progetto urbanistico europeo di rigenerazione degli spazi pubblici. Un progetto urbanistico che deve affrontare anche, nel contesto della perdurante crisi economica, ambientale e sociale, il rapporto proble- matico tra procedure urbanistiche e scarsità di risorse economiche pubbliche. Nell'arti- colo si sostiene quindi l'urgenza di un nuovo progetto urbanistico europeo, fondato su sperimentazioni contestualizzate e progetti esplorativi. La vivibilità della futura Europa urbana va infatti costruita a partire dalla rigenerazione degli spazi pubblici, contrastando le disuguaglianze sociali e aprendo i recinti di enclave socialmente e funzionalmente omogenee.
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4

Fasone, Cristina. "La condizionalità nella nuova governance postpandemica, tra rule of law e uso del dispositivo per la ripresa e la resilienza." CITTADINANZA EUROPEA (LA), no. 2 (December 2022): 5–53. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2022-002001.

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Abstract:
La condizionalità è strumento di governo relativamente nuovo nel quadro dell'Unione europea. Dopo una breve ricostruzione storica dell'evoluzione della condizionalità europea, dei tipi di condizionalità e dei pro e dei contro evidenziati in dottrina, il contributo esamina la sua configurazione e attuazione nell'ambito della politica di coesione, dell'assistenza finanziaria durante la crisi dell'Eurozona e, infine, nell'ambito del Next Generation EU. Particolare spazio è dedicato all'analisi del Regolamento sul regime di condizionalità per la protezione del bilancio europeo, della giurisprudenza europea e del suo seguito. Mentre si metteranno in risalto i nodi critici tuttora irrisolti, si manifesta un generale apprezzamento dell'uso dell'istituto, pur evidenziando la necessità di un maggior rigore nell'analisi delle sue conseguenze costituzionali a livello europeo, ad oggi in larga parte trascurate.
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5

Chiappetta, Giovanna. "Allontanamento del minore dalla famiglia d'origine alla luce dell'art. 8 della CEDU." CITTADINANZA EUROPEA (LA), no. 2 (December 2022): 71–83. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2022-002003.

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Abstract:
La materia dell'allontanamento del minore dalla famiglia di origine è complessa e delicata anche perché disciplinata da fonti eterogenee frutto della integrazione di almeno tre sistemi giuridici: nazionale, dell'Unione Europea e del più largo Consiglio d'Europa. La riflessione mira a cogliere l'evoluzione dell'istituto dell'adozione dei minori mediante l'interpretazione del diritto alla vita familiare ex art. 8 della Convenzione per la salvaguardia dei Diritti dell'uomo e delle Libertà fondamentali.
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6

Gorter, Hesther. "La protezione sussidiaria dopo la sentenza C-465/07 - della Corte di giustizia delle Comunitŕ europee." DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no. 2 (June 2009): 98–111. http://dx.doi.org/10.3280/diri2009-002008.

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Abstract:
Introduzione - 1. La normativa olandese per la protezione sussidiaria2. La protezione sussidiaria olandese alla luce dell'art. 15, lett. c) della Direttiva3. La "rivoluzione" della sentenza NA-VK della Corte europea dei diritti dell'uomo del 17.7.2008 n. 25904/07 a riguardo della politica olandese nel campo della protezione sussidiaria4. La sentenza della Corte di giustizia delle Comunitŕ europee C-465/075. La chiave per la soluzione del rebus6. L'approccio del Governo olandese in seguito alla sentenza C-465/077. La definizione del conflitto armato8. L'implementazione divergente della Direttiva in diversi paesi9. Un tentativo di conclusione
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7

Orlandini, Giovanni. "La tutela contro il licenziamento ingiustificato nell'ordinamento dell'unione europea." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 136 (December 2012): 619–60. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2012-136004.

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Abstract:
Il tema della tutela contro il licenziamento illegittimo nell'ordinamento dell'UE č affrontato dall'autore proponendo una lettura dinamica dell'art. 30 della Carta di Nizza che tiene conto di quanto emerge dalle altre fonti sovranazionali sul tema, in particolare dalla Carta Sociale Europea riveduta nel 1996 e dalla giurisprudenza del Comitato europeo dei diritti sociali che ne monitora l'applicazione. Ciň permette di contraddire la consolidata interpretazione riduttiva della norma della Carta in base alla quale essa si limiterebbe a porre un generale principio di giustificazione del licenziamento senza porre sostanziali limiti alla discrezionalitŕ statale nell'identificare il tipo di giustificazione e di sanzioni applicabili. Nell'ultima parte del saggio, si rende conto del modo con cui il tema del licenziamento viene affrontato nell'ambito della nuova governance economica europea e, con riferimen- to all'ordinamento italiano, dell'influenza che questa ha avuto nel processo di riforma sfociato nella l. n. 92/2012. Ciň anche al fine di valutare se ed in che misura la Carta di Nizza abbia giocato un ruolo nel guidare l'azione delle istituzioni europee e del legislatore nazionale.
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Conti, Roberto. "Alla ricerca del ruolo dell'art. 8 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo nel pianeta famiglia." MINORIGIUSTIZIA, no. 3 (October 2015): 66–87. http://dx.doi.org/10.3280/mg2015-003005.

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9

Janowska, Karolina, and Mariusz Hybiak. "Il concetto di mimesi e la sua interpretazione nella letteratura." Forum Filologiczne Ateneum, no. 1(9)2021 (December 15, 2021): 251–74. http://dx.doi.org/10.36575/2353-2912/1(9)2021.251.

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Abstract:
La mimesi come termine teorico e letterario si è formata già nell'antichità. Tentativi di definirlo sono già stati fatti da Platone nei suoi dialoghi, mentre fu solo Aristotele nella sua congeniale Poetica a formulare questo argomento in modo tale da diventare la base di discussioni e indagini scientifiche, molte delle quali continuano ancora oggi. La creatività mimetica ha dominato l'arte per centinaia di anni, raggiungendo l'apice della popolarità a cavallo tra il XIX e il XX secolo (sebbene siano emerse e funzionassero tendenze precedenti che quasi programmaticamente deviassero da questo percorso creativo; un esempio può essere l'arte dell'era romantica con tutti suoi aspetti mistici). Nel XX secolo, l'arte ha iniziato a cambiare in modo molto dinamico, seguendo lo sviluppo industriale e tecnologico incredibilmente rapido in Europa e nel mondo. Questo, a sua volta, ha portato allo sviluppo dinamico di nuove tendenze, nuovi modi di pensare l'arte.
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Ramazzotti, Dalila. "Verso l'armonizzazione dell'etichettatura nutrizionale fronte-pacco: NutrInform Battery come modello uniforme?" AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no. 1 (November 2021): 89–127. http://dx.doi.org/10.3280/aim2019-001004.

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Abstract:
Nel novembre 2020 il governo italiano ha adottato il marchio nutrizionale facoltativo denominato NutrInform Battery, in applicazione dell'art. 35 del reg. (UE) n. 1169/2011, relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori; questa disposizione, infatti, consente agli Stati di raccomandare agli operatori del settore alimentare l'utilizzo di forme di espressione o presentazione supplementari della dichiarazione nutrizionale, che servono ad agevolare, tramite colori o forme grafiche facilmente intellegibili, la comprensione delle proprietà nutrizionali degli alimenti da parte del consumatore. Nel presente lavoro, dopo aver illustrato le principali caratteristiche del logo NutrInform Battery, nonché la posizione della Commissione europea sull'uso delle forme di espressione supplementari della dichiarazione nutrizionale, ci si interrogherà sulla fattibilità del logo italiano come modello armonizzato di etichettatura fronte-pacco e più in generale sulla sua effettiva idoneità a supportare scelte alimentari più sane e consapevoli.
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Dissertations / Theses on the topic "Europa dell'est"

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Chihai, Corina <1991&gt. "Applicazione dell'art. 35 del Regolamento UE n. 2016/679 - Data Protection Impact Assessment." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15645.

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Abstract:
Il presente elaborato viene focalizzato sul diritto alla privacy nel nuovo “Pacchetto protezione dati”, soprattutto nel Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27 aprile 2016 relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, obbligando l’adeguamento della normativa nazionale di ogni Stato membro entro il 24 maggio 2018. Il GDPR (General Data Protection Regulation) introduce delle significative novità in tema di privacy, come ad esempio il principio dell’accountability (responsabilizzazione) in capo al Titolare del trattamento dati e al responsabile del trattamento dati, la figura del Responsabile Protezione Dati (RPD o DPO), il diritto alla portabilità dei dati, il diritto all’oblio, la protezione dei dati fin dalla progettazione (Privacy by design) e protezione per impostazione predefinita (Privacy by Default), cambiando completamente la prospettiva della Direttiva 95/46/CE – la cosiddetta Direttiva “madre”. Ma il cuore dell’intera dissertazione è l’articolo 35 del GDPR, ai sensi del quale viene prevista la valutazione d’impatto sulla protezione dei dati, o la c.d. Data Protection Impact Assessment (DPIA). Tale valutazione è un processo finalizzato a valutare il rispetto dei principi privacy – come i principi di necessità e proporzionalità – e a valutare e gestire i rischi inerenti al trattamento. In merito, si terrà conto delle Linee guida del Gruppo di Lavoro articolo 29, in special modo dei criteri per stabilire se un trattamento “possa presentare un rischio elevato” in base al Regolamento UE n. 2016/679. Al riguardo verrà sviluppato un modello di valutazione di impatto sulla protezione dei dati, nonché la sua applicazione all'interno di cinque realtà diverse, ovvero la videosorveglianza sul posto di lavoro, i dati medici in azienda ospedaliera, la richiesta del casellario giudiziario a fini assuntivi, il trattamento dei dati nel settore del telemarketing, il trattamento dei dati nell'ambito bancario.
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2

vitali, francesco. "PIER FRANCESCO GIAMBULLARI E LA PRIMA STORIA D'EUROPA DELL'ETA' MODERNA. RADICI POLITICO-RELIGIOSE DI UN'IDEA." Doctoral thesis, La Sapienza, 2005. http://hdl.handle.net/11573/917448.

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Provenzano, P. "LA DISCIPLINA DEI VIZI PROCEDIMENTALI ALLA LUCE DELL'ART. 41 DELLA CARTA DEI DIRITTI DELL'UNIONE EUROPEA." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2012. http://hdl.handle.net/2434/171329.

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Abstract:
The aim of this essay is to analyse, in light of the article 41 of the Charter of fundamental rights of the European Union, the italian discipline of procedural deficiencies in administrative law. The first part is devoted to the study of the case law of the European Courts reagarding the right of good administration. In the second part se will focus on the different theories about the importance of formal defects developed in Italy after the adoption of law n. 241/1990. In the final part of the essay we will analyse the art. 21-octies L. n. 241/1990, and we will underline how this provision should be construed to prevent the violation of EU law.
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BRIGADOI, COLOGNA DANIELE. "L'immigrazione cinese nell'Italia fascista." Doctoral thesis, 2017. http://hdl.handle.net/11573/1182478.

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Abstract:
Sulla base di un'estesa ricerca d'archivio, svolta sia archivi nazionali e locali sia in Italia che in Cina, si sono ricostruite e documentate le origini del principale fenomeno migratorio cinese radicatosi in Italia e in altri paesi dell'Europa continentale a partire dagli anni Venti del Novecento, quello dei migranti originari dell'entroterra di Wenzhou, nella regione costiera del Zhejiang. Alla ricerca d'archivio si è affiancata una ricerca sul campo nei villaggi d'origine degli emigranti cinesi in Cina, con la consultazione degli archivi storici locali e dei registri genealogici dei principali lignaggi protagonisti della migrazione. La documentazione raccolta, in massima parte inedita, ha consentito di compendiare la letteratura di riferimento in cinese e in altre lingue esistente sulle origini dell'immigrazione cinese in Europa facendo luce sul caso italiano, finora relativamente poco conosciuto. Dato che questa migrazione si è sviluppata e radicata nel contesto nazionale durante il regime fascista, il punto di partenza per la ricerca è stata la ricostruzione dell'identità delle persone cinesi insediatesi in Italia a partire dalla documentazione che il regime raccolse ai fini del controllo dei cinesi residenti sul territorio del Regno e, durante la Seconda guerra mondiale, ai fini dell'internamento di buona parte di loro in campi di concentramento. Nel corso della ricerca d'archivio è stato possibile reperire un certo numero di lettere scritte dagli internati, la cui traduzione ha permesso di comprendere meglio diversi aspetti della loro prigionia e delle loro vicissitudini precedenti all'internamento. Sulla scorta della ricerca svolta, si è potuto dimostrare che le migrazioni successive dal Zhejiang verso l'Italia del dopoguerra si sono innestate su quelle di una o due generazioni prima, coinvolgendo persone originarie dei medesimi villaggi, e appartenenti ai medesimi lignaggi, di chi era emigrati prima della Seconda guerra mondiale. Malgrado buona parte dei cinesi presenti in Italia al termine del secondo conflitto mondiale abbia scelto di essere rimpatriata nel 1946, un centinaio circa di loro scelse di rimanere, sposandosi con donne italiane e costituendo i principali nuclei della presenza cinese in Italia nei decenni a venire, soprattutto nelle città di Milano, Bologna, Genova, Torino, Roma e Firenze. Filo conduttore della ricostruzione storica sono non soltanto i documenti d'archivio, ma anche una ricca scelta di articoli di giornale tratti soprattutto dalle pagine di due quotidiani a tiratura nazionale: Il Corriere della Sera di Milano e la Stampa di Torino. L'identificazione di oltre il 60% dei cinesi internati in campi di concentramento ha permesso il riscontro puntuale e preciso con le fonti d'archivio cinesi, consentendo l'individuazione dei villaggi di provenienza e anche di formulare alcune ipotesi rispetto alle dinamiche migratorie e di costruzione d'impresa. La formazione delle prime attività economiche gestite da imprenditori cinesi è stata documentata a partire dai dati dell'archivio storico della Camera di Commercio di Milano, consentendo di tratteggiare la fisionomia del primo distretto etnico della lavorazione della finta pelle nel capoluogo lombardo. Alcuni tratti caratteristici del modello imprenditoriale cinese degli anni Trenta e Quaranta si preserveranno sostanzialmente intatti fino agli anni Ottanta, quando si riattiveranno pienamente i flussi migratori dal Zhejiang all'Europa.
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Books on the topic "Europa dell'est"

1

Giovanna, Campani, Carchedi Francesco, and Mottura Giovanni, eds. Migranti, rifugiati e nomadi: Europa dell'Est in movimento. Torino: L'Harmattan Italia, 1998.

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2

Rudolf, Andorka, and Tabaro Angelo, eds. Scenari a prova di pace: Europa dell'Est, Mediterraneo, Africa. San Domenico di Fiesole, Fi: Edizioni cultura della pace, 1994.

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3

Mangano, Girolamo. Polonia chiama Europa: Incontri con gli uomini della frontiera dell'Est. Genova: Marietti, 1992.

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4

Carlo, Pelanda, and Ruiz de Elvira Marilò, eds. L' Europa si ritrova: La transizione dell'Est un anno dopo. Bologna: Il Mulino, 1990.

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5

Lorber, Maurizio, Lorenzo Ielen, and Francesca Rolandi. Beyond the border: Sogni e ripartenze dei profughi dell'est Europa a Trieste (1950-1956) : catalogo della mostra. Trieste: Comune di Trieste, Civici Musei di Storia ed Arte, 2021.

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6

Convegno internazionale di geoidrologia (2nd 1993 Florence, Italy). Atti del 2. Convegno internazionale di geoidrologia: La cooperazione nella ricerca con i paesi in via di sviluppo e quelli dell'Est Europa : Firenze, 29 novembre-3 dicembre 1993. Bologna: Pitagora, 1995.

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7

Giovanna, Dossena, Università commerciale Luigi Bocconi. Centro di ricerche economico-aziendali., and Gruppo ricerche industriali e finanziarie della LUISS., eds. L' Apertura all'Occidente dei sistemi industriali dell'Est europeo. Milano: EGEA, 1991.

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8

Dario, Velo, and Associazione universitaria di studi europei., eds. L' adesione dei paesi dell'Est europeo all'Unione europea: L'integrazione monetaria e finanziaria. Bari: Cacucci, 1996.

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9

Casale, Giuseppe. Le relazioni industriali nell'Europa centrale e dell'Est =: [Industrial relations in Central and Eastern Europe]. Roma: Lavoro, 1998.

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10

Altamira, Adriano. Miti romantici: Simboli e inconscio dell'era industriale. Milano: Vita e pensiero, 2004.

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