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Journal articles on the topic 'Etica alimentare'

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Cattorini, Paolo Marino. "Etica ed estetica per l’anoressia / Ethics and aesthetics for anorexia." Medicina e Morale 67, no. 4 (October 30, 2018): 417–36. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2018.550.

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Abstract:
L’anoressia nervosa rischia di venir fraintesa, etichettandola come mero disturbo neurobiologico e affrontandola con tattiche assistenziali, che mirano semplicemente alla rapida correzione del peso. Un approccio fenomenologico coglie invece nel disturbo alimentare una strategia di liberazione, per quanto rischiosa e piena di contraddizioni. Nel presente articolo abbiamo indicato tre dimensioni etiche ed estetiche di questa pericolosa trasformazione di sé. L’anoressica scolpisce il corpo in forme dissonanti, al modo di una body artist; ella scrive nella carne la propria storia alla luce di un mito affettivo, che la guida come un racconto esemplare di formazione; infine l’anoressica prova per il cibo il disgusto che ella vive nei confronti di relazioni mancate di cui ha ancora disperata fame. La persona che soffre tenta di dirigere perfezionisticamente, attraverso la malattia, una trasformazione individuale, imbattendosi in un mondo di oggetti trasfigurati (fra cui i cibi, le sostanze alimentari), un mondo simile a quello istituito dall’arte contemporanea. Per questi motivi, il lavoro medico-psicologico condotto sui disturbi alimentari è più efficace quando si posseggono competenze in ambito umanistico, particolarmente di ordine etico ed estetico. ---------- Anorexia nervosa risks being misunderstood by labelling it merely as a neurobiological disorder or by tackling it only with behavioral advice, in order to rapidly achieve some weight gain. On the contrary, a phenomenological approach recognizes in an eating disorder also an ethical strategy of liberation, although it may well be risky and full of contradictions. This article indicates three ethical and aesthetic dimensions of this dangerous transformation of self-image. Anorexia sculpts the body in dissonant forms, in the way of a body artist; it writes in the flesh a suffering story in the light of an affective myth, which guides the patient towards an ideal of mature development. Finally, sick people feel the same disgust for food that they experience with regard to missed or damaged relationships of which they still desperately hunger for. Through the illness, an attempt is made to manage in a perfectionist way the bodily transformation, but the result is that they come upon a disquieting world of transfigured objects, a world similar to that established by some contemporary art movements. For these reasons, the medical-psychological work carried out on eating disorders requires competence in the field of medical humanities and particularly in the sphere of ethical and aesthetic education.
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Buccioni, Rossano. "Rischio ambientale e rischio alimentare: il ruolo della ricerca biotecnologica nella costruzione della sicurezza sociale." AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no. 2 (August 2009): 57–86. http://dx.doi.org/10.3280/aim2008-002004.

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Abstract:
- An instrument for the control of the complexity that is now regaining favour is the redefinition of "rules". The purpose of this redefinition contains a second one in itself: to establish in general if a public Ethic is necessary. The typically polemic expectation, that request of rules emerges on, pertains to the field of both private and public ethic. At the general request of ethically connoted rules, to be meant as an indicative strategy of the action in a horizon of foreseeable risks, corresponds a much widespread awareness that a complex society must rest on the thesis of the Normal Accident, that is, of a normalization of the loss, both human and material. In fact: the normal loss, above all, means a normalization of human loss. The reappearance of the questions that have always followed mankind, now surprise the ethic spring of rules in a phase of disconcerting improbability. The great seasons of moral control of the rapidly increasing social complexity today (for instance Jesuitical casuistry), reintroducing the "moral" fluid medium, show a great weakness. The socio-structural insubstantiality of Ethic shows both the strength and the topicality of the anthropological change we are living, as well as the need to be furnished of instruments of analysis of the human that set aside the scantiness of old mechanical analogies. If the complex society applied only the 40% of the biblical motto "Don't do onto others what you wouldn't like to be done to you", this society (ours) couldn't exist the way it is. Man is no longer the criterion of reference of human actions.Parole Chiave: autoreferenza, complessitĂ , concetto di societĂ , norma sociale, teoria dei sistemi sociali, rapporto tra sociologia ed etica, Codice della Morale.Key Words: Self-reference, Complexity, The Concept of Society, Social Norm, Social System Theory, Evolution of Complexity, Relationship of Sociology and Ethics, The Code of the Moral.
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Di Pietro, Maria Luisa, Gianluigi Conte, Adelia Lucattini, and Antonio G. Spagnolo. "Alimentazione forzata per i pazienti con anoressia nervosa?" Medicina e Morale 42, no. 2 (April 30, 1993): 381–98. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1993.1061.

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Abstract:
Gli Autori prendono in esame il caso di M.A., una ragazza anoressica di 18 anni, che, ospedalizzata, rifiuta di sottoporsi alle terapie e di alimentarsi fin quando, durante un episodio di perdita di coscienza, i medici decidono di iniziare - oltre le cure del caso - anche l'alimentazione enterale con il sondino naso-gastrico. Gli interrogativi etici, deontologici e giuridici sollevati da questo caso sono molteplici e rilevanti nella prassi medica: a fronte di un rischio prevedibile per la propria vita, la paziente ha il diritto a non accettare le cure? Quale rispetto è dovuto alla volontà di una paziente affetta da questa malattia? I medici curanti possono lecitamente prendere la decisione di sottoporre la paziente ad alimentazione forzata pur in presenza di un esplicito rifiuto? Le risposte scaturiscono dalla valutazione etica e giuridica del conflitto tra diritto della paziente di decidere sulla propria vita/salute e diritto/dovere del medico di salvaguardare la vita fisica della paziente.
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Marinozzi, Lorenza. "Bioetica clinica - Adolescenza e comportamenti alimentari: orientamenti etici e strategie educative." Medicina e Morale 47, no. 6 (December 31, 1998): 1219–49. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1998.818.

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Abstract:
In questo articolo l’Autrice, attraverso un’accurata analisi nosografica dei disturbi legati all’alimentazione e attraverso la descrizione di due casi clinici, afferma che sia l’anoressia nervosa, sia la bulimia nervosa, pur presentandosi con sintomi diversi, sono manifestazioni di un’unica malattia. Questo disturbo colpisce soprattutto l’età dell’adolescenza ed ha radici sociali e culturali. L’attuale epidemia non è altro che il riflesso dell’epoca in cui viviamo con tutte le sue ambiguità e contraddizioni, con tutti i suoi modelli irraggiungibili e irreali. Un capitolo a parte è dedicato alle considerazioni etiche al fine di mettere in luce le proposte preventive oltre che curative. A questo proposito risulta molto importante la figura del genitore, il cui ruolo è quello di “navigatore”, di colui che indica la strada giusta senza però imporla. Le coordinate da seguire sono l’amore, l’ascolto, l’attenzione, unite al recupero di determinati valori quali “l’impegno lavorativo”, “il coraggio di affrontare gli ostacoli”, “la pazienza di aspettare”.
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Colucci, Federica, Patrizia Menegoni, Mariella Nocenzi, and Ombretta Presenti. "L'evoluzione dei modelli di consumo e degli stili alimentari tra sostenibilitŕ e benessere." RIVISTA DI STUDI SULLA SOSTENIBILITA', no. 2 (January 2013): 47–67. http://dx.doi.org/10.3280/riss2012-002004.

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Abstract:
I consumi agro-alimentari, dal dopoguerra ad oggi, sono stati caratterizzati da successive trasformazioni che č possibile leggere attraverso l'evoluzione di quegli stessi fattori - da quello economico, a quello politico e tecnologico, fra gli altri - che hanno determinato l'attuale identitŕ culturale degli italiani. Ne emerge un profilo consumistico degli italiani legato al cibo che č analizzato in questo lavoro alla luce dei valori culturali dominanti. Un'introduzione sociologica sul significato del nesso fra etica e alimentazione nella contemporanea societŕ della ricerca della safety/ security e della sostenibilitŕ condurrŕ all'osservazione di nuove tipologie di consumo e di cibo, con particolare riguardo alle potenzialitŕ di mercato dei cibi funzionali.
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Guido, Gianluigi, Piermario Tedeschi, M. Irene Prete, Laura Franceschini, and Carolina Buffa. "Il consumo etico dei prodotti alimentari biologici: il ruolo delle norme morali." ECONOMIA AGRO-ALIMENTARE, no. 3 (January 2010): 53–77. http://dx.doi.org/10.3280/ecag2009-003004.

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della Porta, Donatella, and Liborio Mattina. "I MOVIMENTI POLITICI A BASE ETNICA: IL CASO BASCO." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 15, no. 1 (April 1985): 35–67. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200002999.

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Abstract:
IntroduzioneNel corso degli ultimi venti anni in molte regioni dell'emisfero nord-occidentale sono riemersi quei movimenti politici a base etnica il cui declino era sembrato ineluttabile dopo la ridefinizione dei confini nazionali seguita alle due guerre mondiali. Tali movimenti hanno perseguito obiettivi diversi da un caso all'altro — dalla difesa della lingua regionale alla richiesta dell'autonomia politica, all'indipendenza — e talvolta anche divergenti tra le diverse componenti del medesimo schieramento. Nonostante le differenze essi sono stati contrassegnati da una comune caratteristica: quella di rivalorizzare attributi culturali oggettivi condivisi dai loro militanti — la razza, la lingua, la religione, l'insediamento in un determinato territorio, il riferimento a precedenti istituzioni, simboli, tradizioni storiche. Questi attributi sono serviti ad alimentare processi di identificazione politica che ai governi centrali è stato richiesto di riconoscere. Tuttavia, sebbene l'esistenza di attributi culturali oggettivi comuni ai membri di gruppi etnici sia stata una condizione necessaria del riemergere dei movimenti, non ne ha però costituito il fattore decisivo.
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Davids, M. Fakhry. "Purezza etnica, alterità e angoscia: il modello del razzismo interno." PSICOANALISI, no. 1 (September 2020): 63–86. http://dx.doi.org/10.3280/psi2020-001005.

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Abstract:
L'aumento del numero di rifugiati dal Medio Oriente e dall'Africa e la crescente minaccia della violenza estremista, hanno alimentato l'ascesa del sentimento razzista, incarnato dai grup-pi politici di destra, in tutta Europa. Questo articolo suggerisce che la loro presa sulla mente derivi da una struttura interna mentale razzista universale, descritta qui in dettaglio. Quando un tale sistema si attiva nella stanza d'analisi, ne può derivare una paralisi del funzionamento men-tale dell'analista, e l'articolo sostiene che lavorare su questo, rappresenta una strada da percor-rere per gli psicoanalisti, come parte della loro autoanalisi continua.
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Roel, Antonia Railda, and José Djair Vendramim. "Desenvolvimento de Spodoptera frugiperda (J. E. Smith) em genótipos de milho tratados com extrato acetato de etila de Trichilia pallida (Swartz)." Scientia Agricola 56, no. 3 (July 1999): 581–86. http://dx.doi.org/10.1590/s0103-90161999000300010.

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Abstract:
Avaliou-se o efeito do extrato acetato de etila obtido de folhas e ramos de Trichillia pallida, (a 0,001%), sobre o desenvolvimento de Spodoptera frugiperda alimentada com folhas de quatro genótipos de milho, um suscetível, 'Piranão', e três resistentes, 'CMS 14C', 'Zapalote Chico', 'ESALQ-PB-4', à referida praga. Os parâmetros biológicos avaliados foram peso, duração e viabilidade das fases larval e pupal. Verificou-se que o extrato provocou alongamento da fase larval e redução dos pesos larval e pupal e que os genótipos resistentes não confirmaram esse comportamento pois quando comparados ao genótipo suscetível, apenas reduziram o peso pupal. Não houve interação significativa entre os fatores genótipo e extrato.
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Cordeiro, Madison Willy Silva, Ângelo Luiz Fazani Cavallieri, Pedro Henrique Ferri, and Maria Margareth Veloso Naves. "Características físicas, composição químico-nutricional e dos óleos essenciais da polpa de Caryocar brasiliense nativo do estado de Mato Grosso." Revista Brasileira de Fruticultura 35, no. 4 (December 2013): 1127–39. http://dx.doi.org/10.1590/s0100-29452013000400024.

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Abstract:
O fruto do pequizeiro (Caryocar brasiliense Camb.) apresenta considerável variabilidade em suas características físicas e químicas, segundo a região de origem, e pesquisas com frutos procedentes do Estado de Mato Grosso são escassas na literatura. Neste estudo, foram analisadas as características físicas, a composição químico-nutricional e os constituintes voláteis da polpa de pequi coletado em diferentes locais do Estado de Mato Grosso. Os frutos foram analisados quanto à cor (L*, a*, b*, hº e C*), à massa e ao rendimento do mesocarpo externo, pirênios e polpa. Foram determinados a composição centesimal, os teores de carotenoides totais, o perfil de ácidos graxos e de constituintes voláteis da polpa, e analisada a composição físico-química do solo dos locais de coleta.. Constatou-se que o fruto é composto por 80-85% de mesocarpo externo, 11-15% de pirênios e 4-7% de polpa, que é rica em lipídios (46-51g 100g-1), carotenoides totais (15-27mg 100g-1) - que foram associados à tonalidade e à intensidade da cor (hº e C*) da polpa - e fibra alimentar (8-15g 100g-1). Os principais constituintes voláteis da polpa de pequi foram o hexanoato de etila, (E)-β-ocimeno e octanoato de etila. O isobutirato de alila, 3-hexanol, 4-metil-2-pentanol, mirceno, (Z)-di-hidroapofarnesol, β-eudesmol e (E-E) geranilalinalool foram descritos pela primeira vez nos óleos essenciais da polpa de C. brasiliense. Grande parte da variância total dos voláteis foi explicada pelo conjunto de variáveis do solo, destacando-se o silte, o P e o Mg2+.
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Tozzi, Chiara. "Affrontare le onde." STUDI JUNGHIANI, no. 52 (November 2020): 114–28. http://dx.doi.org/10.3280/jun52-2020oa10544.

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Abstract:
Le ondate di acqua e sangue sull'Europa viste in sogno e nelle "visioni" di Jung, e la sua decisione di affrontare il minaccioso e il diverso che esse portavano.Le ondate della musica rock degli anni '60, la contestazione e tutta la diversità rappresentata dal cambio di costumi e politica in Europa e nel mondo. Le onde del mar Mediterraneo che portano in Europa i barconi dei migranti. L'ondata di populismo e razzismo che alimentano la divisione della psiche, chiudono le frontiere e portano ad innalzare i muri. Attraverso il "confronto etico" proposto da Jung come elemento decisivo della sua pratica di Immaginazione Attiva, e immagini e sequenze tratte da film di registi come S. Spielberg, C. Nolan, E. Scola, G. Rosi e altri, l'autrice cerca di esplorare il modo con cui la psiche individuale e collettiva europea ha affrontato dalla Seconda Guerra Mondiale ad oggi le ondate che ci hanno portato e ci portano a confrontarci con qualcosa di non familiare.
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Tozzi, Chiara. "Affrontare le onde." STUDI JUNGHIANI, no. 52 (November 2020): 114–28. http://dx.doi.org/10.3280/jun2-2020oa10544.

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Abstract:
Le ondate di acqua e sangue sull'Europa viste in sogno e nelle "visioni" di Jung, e la sua decisione di affrontare il minaccioso e il diverso che esse portavano.Le ondate della musica rock degli anni '60, la contestazione e tutta la diversità rappresentata dal cambio di costumi e politica in Europa e nel mondo. Le onde del mar Mediterraneo che portano in Europa i barconi dei migranti. L'ondata di populismo e razzismo che alimentano la divisione della psiche, chiudono le frontiere e portano ad innalzare i muri. Attraverso il "confronto etico" proposto da Jung come elemento decisivo della sua pratica di Immaginazione Attiva, e immagini e sequenze tratte da film di registi come S. Spielberg, C. Nolan, E. Scola, G. Rosi e altri, l'autrice cerca di esplorare il modo con cui la psiche individuale e collettiva europea ha affrontato dalla Seconda Guerra Mondiale ad oggi le ondate che ci hanno portato e ci portano a confrontarci con qualcosa di non familiare.
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Mingardo, Letizia. "È morto Ippocrate, lunga vita a Ippocrate. Per una rivalutazione del paradigma medico ippocratico." Medicina e Morale 68, no. 3 (October 15, 2019): 249–63. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2019.585.

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Abstract:
Nel panorama bioetico contemporaneo trova credito l’idea per cui la tradizione ippocratica sarebbe ormai irrimediabilmente anacronistica ed inevitabilmente superata, come, ad esempio, sostengono autori quali Veatch, Riha, Heubel e Mori. Le ragioni profonde di questa ostilità rimandano al divieto di pratiche abortive e di atti finalizzati a provocare la morte, contenuti nel Giuramento di Ippocrate, nonché, più in generale, alla commistione con l’etica cristiana che la storia dell’ippocratismo racconta. Nel presente contributo intendo mostrare come il movimento anti-ippocratico contemporaneo si nutra di una nozione di ippocratismo affetta da una certa stereotipia, e così ricostruita allo scopo di accreditare l’opposto paradigma pro-choice. Il mio intento finale è quello di offrire alcuni spunti per una riconsiderazione del paradigma medico ippocratico, alla luce dell’apprezzamento di quelli fra suoi elementi costitutivi che possono definirsi “classici”. Dopo un breve ritorno alle origini storiche dell’ippocratismo, mi soffermerò sul primo Aforisma di Ippocrate, in quanto manifesto epistemologico della medicina ippocratica, e sul Giuramento, in quanto manifesto deontologico della professione medica ippocratica. A traghettarmi dall’Aforisma al Giuramento, a cavallo tra epistemologia e deontologia, sarà una specifica riflessione sulla concezione ippocratica del rapporto tra medico e paziente, così come emergente anche da altre fonti antiche. Nel compiere questo percorso, sarò supportata da autorevoli voci, che, nell’odierno panorama nazionale e internazionale, contribuiscono ad alimentare una sempre più attenta rivalutazione della tradizione ippocratica, sotto il profilo etico e deontologico.
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Păcurar, Daniela, Maria Runcan, Anca Popescu, Gabriela Leşanu, and Dumitru Orăşeanu. "SINDROMUL MÜNCHAUSEN PRIN TRANSFER – O PROBLEMĂ REALĂ PEDIATRICĂ?" Romanian Journal of Pediatrics 64, no. 3 (September 30, 2015): 311–17. http://dx.doi.org/10.37897/rjp.2015.3.16.

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Abstract:
Sindromul Münchausen (SM) şi Münchausen prin transfer (SMPT) aparţin afecţiunilor numite „Factitious disorder şi reprezintă tulburări mentale severe care au ca „scop“ situaţia de a deveni pacient respectiv de a „fabrica“ o boală unei alte persoane, aflată în îngrijire, solicitând sau necesitând intervenţie medicală pentru aceasta. Sindromul Münchausen prin transfer nu este rar, dar este dificil de recunoscut şi de confirmat, este o formă de abuz, în special asupra copilului, potenţial letală, frecvent neînţeleasă şi nedepistată. Metodele folosite de adulţii falsificatori pentru a induce o afecţiune falsă copilului sunt variate: otrăvire, rănire, producerea de sângerări, infectare. Acuzele expuse de mamă ca aparţinând copilului nu au drept scop obţinerea de avantaje personale, ci sunt alimentate de dorinţa mamelor de a le fi acordat rolul de „erou“ şi de a fi recunoscute ca fiind persoanele ce acordă cea mai mare grijă copilului lor. Diagnosticul trebuie să includă evaluarea copilului, a părinţilor şi a familiei, unele elemente fiind sugestive: copil cu multiple probleme de sănătate, care nu răspunde la tratament sau reapar sub terapie adecvată, cu investigaţii paraclinice discrepante şi semne şi simptome ce dispar în absenţa părintelui. Afecţiunea falsă a copilului, descrisă intenţionat denaturat de către adult, nu-l afectează negativ pe acesta, dar procesul medical de diagnostic şi tratament poate produce durere şi disconfort. Aspectele etice şi legale asociate SMPT implică şi personalul medical, prin consecinţele actului medical asupra copilului, ca urmare a falsificării realităţii de către părinte. Educaţia pacientului, familiei şi personalului medical reprezintă o etapă foarte importantă în recunoaşterea, prevenirea şi tratamentul SMPT.
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Monaci, Massimiliano. "L'innovazione sostenibile d'impresa come integrazione di responsabilitŕ e opportunitŕ sociali." STUDI ORGANIZZATIVI, no. 2 (April 2013): 26–61. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-002002.

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Abstract:
Le concezioni e le prassi di responsabilitŕ sociale d'impresa (CSR, corporate social responsibility) che si sono affermate sino a tempi molto recenti riflettono prevalentemente una logica reattiva, incentrata sulla necessitŕ delle aziende di rilegittimarsi nei confronti dei loro stakeholder corrispondendo alla richiesta di riduzione e prevenzione dei costi sociali legati all'attivitŕ d'impresa (degrado ecologico, disoccupazione conseguente a ristrutturazioni, ecc.). Tuttavia l'attuale periodo, anche per le incertezze e questioni poste dalla crisi economica, rappresenta una fase singolarmente feconda per andare oltre questo approccio adattivo e raccogliere la sfida di una visione piů avanzata della dimensione sociale dell'agire d'impresa come innovazione sostenibile. Tale modello si basa sulla valorizzazione di beni, risorse ed esigenze di significato sociale ed č indirizzato alla creazione di valore integrato - economico, umano-sociale e ambientale - nel lungo termine. La caratteristica centrale di questo profilo d'impresa č la tendenza a operare in maniera socialmente proattiva, sviluppando un'attitudine a cogliere o persino anticipare le direzioni del cambiamento sociale con i suoi bisogni e problemi emergenti e facendo sě che l'integrazione di obiettivi economici e socio-ambientali nei processi strategico-produttivi si traduca in fattore di differenziazione dell'offerta di mercato e in una reale fonte di vantaggio competitivo. Nel presente lavoro si indica la praticabilitŕ di un simile modello riferendosi ai risultati di una recente indagine condotta su un campione di dieci imprese italiane, eterogenee per dimensioni, collocazione geografica, fase del ciclo di vita e settori di attivitŕ, che si estendono da comparti tradizionali (come quelli alimentare, edilizio, sanitario, dell'arredamento e della finanza) a campi di piů recente definizione e a piů elevato tasso di cambiamento tecnologico (quali l'ingegneria informatica, la comunicazione multimediale, il controllo dei processi industriali e il risanamento ambientale). La logica di azione di queste organizzazioni sembra ruotare intorno a una duplice dinamica di "valorizzazione del contesto": da un lato, l'internalizzazione nella strategia d'impresa di richieste e al contempo di risorse sociali orientate a una maggiore attenzione per l'ambiente naturale, per la qualitŕ della vita collettiva nei territori, per i diritti e lo sviluppo delle persone dentro e fuori gli ambienti di lavoro; dall'altro lato, la capacitŕ, a valle dell'attivitŕ di mercato, di produrre valore economico e profitti generando anche valore per la societŕ. Nei casi analizzati č presente la valorizzazione delle risorse ambientali, che si esprime mediante la riprogettazione di prodotti e processi e politiche di efficienza energetica di rifornimento da fonti di energia rinnovabile, raccordandosi con nuove aspettative sociali rispetto alla questione ecologica. Č coltivato il valore umano nel rapporto spesso personalizzato con i clienti e i partner di business ma anche nella vita interna d'impresa, attraverso dinamiche di ascolto e coinvolgimento che creano spazi per la soddisfazione di svariati bisogni e aspirazioni che gli individui riversano nella sfera lavorativa, aldilŕ di quelli retributivi. C'č empowerment del "capitale sociale" dentro e intorno all'organizzazione, ravvisabile specialmente quando le condotte d'impresa fanno leva su risorse relazionali e culturali del territorio e si legano a meccanismi di valorizzazione dello sviluppo locale. Troviamo inoltre il riconoscimento e la produzione di "valore etico" per il modo in cui una serie di principi morali (quali la trasparenza, il mantenimento degli impegni, il rispetto di diritti delle persone) costituiscono criteri ispiratori dell'attivitŕ di business e ne escono rafforzati come ingredienti primari del fare impresa. E c'č, naturalmente, produzione di valore competitivo, una capacitŕ di stare e avere successo nel mercato che si sostiene sull'intreccio di vari elementi. Uno di essi coincide con l'uso della leva economico-finanziaria come risorsa irrinunciabile per l'investimento in innovazione, piuttosto che in un'ottica di contenimento dei costi relativi a fattori di gestione - come la formazione - che possono anche rivelarsi non immediatamente produttivi. Altrettanto cruciali risultano una serie di componenti intangibili che, oltre alla gestione delle risorse umane, sono essenzialmente riconducibili a due aspetti. Il primo č lo sviluppo di know-how, in cui la conoscenza che confluisce nelle soluzioni di business č insieme tecnica e socio-culturale perché derivante dalla combinazione di cognizioni specializzate di settore, acquisite in virtů di una costante apertura alla sperimentazione, e insieme di mappe di riferimento e criteri di valutazione collegati alla cultura aziendale. L'altro fattore immateriale alla base del valore competitivo consiste nell'accentuato posizionamento di marchio, con la capacitŕ di fornire un'offerta di mercato caratterizzata da: a) forte specificitŕ rispetto ai concorrenti (distintivi contenuti tecnici di qualitŕ e professionalitŕ e soprattutto la corrispondenza alle esigenze dei clienti/consumatori e al loro cambiamento); b) bassa replicabilitŕ da parte di altri operatori, dovuta al fatto che le peculiaritŕ dell'offerta sono strettamente legate alla particolare "miscela" degli altri valori appena considerati (valore umano, risorse relazionali, know-how, ecc.). Ed č significativo notare come nelle imprese osservate questi tratti di marcata differenziazione siano stati prevalentemente costruiti attraverso pratiche di attenzione sociale non modellate su forme di CSR convenzionali o facilmente accessibili ad altri (p.es. quelle che si esauriscono nell'adozione di strumenti pur importanti quali il bilancio sociale e il codice etico); ciň che si tratti - per fare qualche esempio tratto dal campione - di offrire servizi sanitari di qualitŕ a tariffe accessibili, di supportare gli ex-dipendenti che avviano un'attivitŕ autonoma inserendoli nel proprio circuito di business o di promuovere politiche di sostenibilitŕ nel territorio offrendo alle aziende affiliate servizi tecnologici ad alta prestazione ambientale per l'edilizia. Le esperienze indagate confermano il ruolo di alcune condizioni dell'innovazione sostenibile d'impresa in vario modo giŕ indicate dalla ricerca piů recente: la precocitŕ e l'orientamento di lungo periodo degli investimenti in strategie di sostenibilitŕ, entrambi favoriti dal ruolo centrale ricoperto da istanze socio-ambientali nelle fasi iniziali dell'attivitŕ d'impresa; l'anticipazione, ovvero la possibilitŕ di collocarsi in una posizione di avanguardia e spesso di "conformitŕ preventiva" nei confronti di successive regolamentazioni pubbliche in grado di incidere seriamente sulle pratiche di settore; la disseminazione di consapevolezza interna, a partire dai livelli decisionali dell'organizzazione, intorno al significato per le strategie d'impresa di obiettivi e condotte operative riconducibili alla sostenibilitŕ; l'incorporamento strutturale degli strumenti e delle soluzioni di azione sostenibile nei core-processes organizzativi, dalla ricerca e sviluppo di prodotti/ servizi all'approvvigionamento, dall'infrastruttura produttiva al marketing. Inoltre, l'articolo individua e discute tre meccanismi che sembrano determinanti nei percorsi di innovazione sostenibile osservati e che presentano, per certi versi, alcuni aspetti di paradosso. Il primo č dato dalla coesistenza di una forte tradizione d'impresa, spesso orientata sin dall'inizio verso opzioni di significato sociale dai valori e dall'esperienza dell'imprenditore-fondatore, e di apertura alla novitŕ. Tale equilibrio č favorito da processi culturali di condivisione e di sviluppo interni della visione di business, da meccanismi di leadership dispersa, nonché da uno stile di apprendimento "incrementale" mediante cui le nuove esigenze e opportunitŕ proposte dalla concreta gestione d'impresa conducono all'adozione di valori e competenze integrabili con quelli tradizionali o addirittura in grado di potenziarli. In secondo luogo, si riscontra la tendenza a espandersi nel contesto, tipicamente tramite strategie di attraversamento di confini tra settori (p.es., alimentando sinergie pubblico-private) e forme di collaborazione "laterale" con gli interlocutori dell'ambiente di business e sociale; e al contempo la tendenza a includere il contesto, ricavandone stimoli e sollecitazioni, ma anche risorse e contributi, per la propria attivitŕ (p.es., nella co-progettazione dei servizi/prodotti). La terza dinamica, infine, tocca piů direttamente la gestione delle risorse umane. Le "persone dell'organizzazione" rappresentano non soltanto uno dei target destinatari delle azioni di sostenibilitŕ (nelle pratiche di selezione, formazione e sviluppo, welfare aziendale, ecc.) ma anche, piů profondamente, il veicolo fondamentale della realizzazione e del successo di tali azioni. Si tratta, cioč, di realtŕ organizzative in cui la valorizzazione delle persone muove dagli impatti sulle risorse umane, in sé cruciali in una prospettiva di sostenibilitŕ, agli impatti delle risorse umane attraverso il loro ruolo diretto e attivo nella gestione dei processi di business, nella costruzione di partnership con gli stakeholder e nei meccanismi di disseminazione interna di una cultura socialmente orientata. In tal senso, si distingue un rapporto circolare di rinforzo reciproco tra la "cittadinanza nell'impresa" e la "cittadinanza dell'impresa"; vale a dire, tra i processi interni di partecipazione/identificazione del personale nei riguardi delle prioritŕ dell'organizzazione e la capacitŕ di quest'ultima di generare valore molteplice e "condiviso" nel contesto (con i clienti, il tessuto imprenditoriale, le comunitŕ, gli interlocutori pubblici, ecc.). In conclusione, le imprese osservate appaiono innovative primariamente perché in grado di praticare la sostenibilitŕ in termini non solo di responsabilitŕ ma anche di opportunitŕ per la competitivitŕ organizzativa. Questa analisi suggerisce quindi uno sguardo piů ampio sulle implicazioni strategiche della CSR e invita a riflettere su come le questioni e i bisogni di rilievo sociale, a partire da quelli emergenti o acuiti dalla crisi economica (nel campo della salute, dei servizi alle famiglie, della salvaguardia ambientale, ecc.), possano e forse debbano oggi sempre piů situarsi al centro - e non alla periferia - del business e della prestazione di mercato delle imprese.
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Tozzo, Pamela, Mario Picozzi, and Luciana Caenazzo. "Bioetica clinica - La protezione dei diritti del minore nella Sindrome di Münchausen per procura: una riflessione etica." Medicina e Morale 64, no. 2 (April 30, 2015). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2015.28.

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Abstract:
Per Sindrome di Münchausen by Proxy si intende la produzione fittizia di malattia in un bambino sano da parte di un adulto, solitamente un genitore, attraverso la produzione di racconti non veritieri, sino ad arrivare alla produzione o alla provocazione di false prove. Tale sindrome può presentarsi con i più svariati segni e sintomi di malattia, con uno spettro di manifestazioni che vanno da moderate a molto severe e che possono essere rappresentate principalmente da: simulazione di segni e sintomi di malattie di varia natura di cui il bambino non è affetto, esagerazione di sintomi di una malattia di cui il bambino è realmente affetto, induzione, e quindi provocazione, di segni e sintomi di malattia. Quando vi sia il sospetto di tale patologia, per i professionisti coinvolti il principale dilemma etico è tra il porre in essere accertamenti diagnostici – a volte invasivi, dolorosi e non privi di rischi per salute del minore – senza il consenso dei genitori allo scopo di verificare la natura organica o fittizia dei segni/sintomi presentati, o se continuare nella prescrizione ed esecuzione di test diagnostici, potenzialmente inutili, ma per i quali il genitore maltrattante ha prestato e presterà il proprio consenso, con il rischio di alimentare la volontà maltrattante del genitore e di prolungare l’azione lesiva a danno del minore. La consapevolezza delle problematiche etiche che emergono nel corso della gestione clinica di sospetti casi MSBP può rappresentare il punto di partenza per la pianificazione del progetto diagnostico-terapeutico del minore ed in questo il team curante potrebbe beneficiare dell’apporto qualificato di una riflessione etica strutturata, che consenta di bilanciare i diritti in gioco. ---------- Münchausen syndrome by proxy is a form of child abuse in which a subject, usually a parent, surreptitiously induces real or apparent symptoms of disease in a child. People with Münchausen syndrome by proxy (MSBP) may create or exaggerate a child’s symptoms in several ways. They may simply lie about symptoms, alter tests (such as contaminating a urine sample), falsify medical records, tampering with specimens or instruments, or they may actually induce symptoms through various means, such as poisoning, suffocating, starving, and causing infection, thus leading to a serious and real danger to the child’s life. For health care professionals, in such cases, the ethical dilemma is between doing medical tests (even painful tests, procedures, and surgeries) without the parental knowledge – with the aim to verify the MSBP condition – or to do only medical assessments for which parents have given consent. In the latter case, there is a risk of triggering attitudes masking the disease, up to push the perpetrator to steal the child from the health care setting, thus potentially damaging the victim. Furthermore, health care staff members may become unwitting participants to the abuse, as they do multiple tests and procedures aimed at diagnosing and treating the child, ordering invasive tests that may not be needed. Multiple ethical dilemmas in the field of child abuse create challenges to making decisions that are in the best interest of the child. The clinician should have command of these ethical issues to render the most appropriate and compassionate care to the child. Awareness of these ethical implications is the beginning step in planning care for these children. Continued support for healthcare members is necessary throughout the diagnostic process. Specific protocols, discussion of clinical cases and open communication of feelings will help them to deal more effectively with these families and to ensure that the treatment decision is in the best interest of the child.
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Matos, Larissa Miranda Santos. "METABÓLITOS ANTIOXIDANTES DA FRAÇÃO EM ACETATO DE ETILA DE FOLHAS DE Lippia Origanoides KUNTH." Anais dos Seminários de Iniciação Científica, no. 20 (April 9, 2018). http://dx.doi.org/10.13102/semic.v0i20.3332.

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Abstract:
Com amplo uso na medicina popular, a espécie Lippia origanoides é uma planta nativa, que ocorre em alguns estados da região Norte, Nordeste, Centro-oeste e Sudeste, além de outros países da América Latina (SALIMENA, 2014). Estudos realizados sobre a composição química desse vegetal relatam a presença de ácidos fenólicos e flavonoides, os quais podem ser os responsáveis ou podem estar relacionados com o potencial terapêutico dessa e de outras espécies do gênero Lippia (AGUIAR, COSTA; 2005). A atividade antioxidante é um exemplo dos vários efeitos benéficos à saúde atribuídos aos compostos fenólicos presentes nas plantas (ABE et al, 2007).Agentes antioxidantes são um grupo de substâncias que, quando presentes em concentrações ideais em relação aos substratos oxidáveis, inibem ou atrasam significativamente os processos oxidativos (VAYA; AVIRAM, 2001). Os radicais livres desempenham várias funções essenciais no organismo, porém, o excesso deles pode ser responsável por uma variedade de efeitos, a exemplo do surgimento de câncer, envelhecimento precoce, entre outras doenças (ALVES et al., 2010).Nesse contexto, a busca por substâncias de origem natural com atividade antioxidante, vem se intensificando nos últimos anos por ser considerada uma estratégia interessante no desenvolvimento de novos fármacos, e sendo assim, estudos fitoquímicos de análise são de grande importância, em razão ao vasto número de metabólitos secundários que podem ser encontrados nos vegetais (CECHINEL FILHO, 1997). Muitos desses compostos são de importância comercial não apenas na área farmacêutica, mas também nas áreas alimentar, agronômica, perfumaria e outras (SIMÕES et al., 2007), justificando, dessa maneira, a necessidade de detectar compostos com potencial antioxidante.A análise da potência das frações e das substâncias puras em relação à sua concentração, torna-se indispensável, pois prediz se o principal componente químico responsável pela atividade biológica foi realmente determinado, ressaltando assim, a importância e necessidade do isolamento de metabólitos dos vegetais. Tendo em vista a necessidade de aumentar o conhecimento sobre esses metabólitos para possíveis testes biológicos, este trabalho teve por objetivo o isolamento biomonitorado de metabólitos presentes na fração em acetato de etila das folhas de Lippia origanoides, já que esta foi a fração que apresentou os melhores valores de atividade antioxidante, de acordo com testes previamente realizados.
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Cattorini, Paolo M. "Consulenza in bioetica clinica. Una proposta." Medicina e Morale 64, no. 6 (August 1, 2016). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2015.2.

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Abstract:
Diversi fattori etici alimentano l’esigenza di giustificare razionalmente le decisioni sanitarie, in particolare al letto del malato: il pluralismo culturale, il tramonto del paternalismo, l’interdisciplinarità dei problemi, l’alto livello di specializzazione tecnologica. Un consulente, strutturato in servizi di bioetica clinica, può aiutare i diversi attori morali ad approfondire il loro punto di vista, discuterlo coerentemente, raggiungere soluzioni di compromesso. Per evitare atteggiamenti di indottrinamento, faziosità, deresponsabilizzazione, questa nuova figura professionale dovrebbe possedere alcune qualità essenziali, documentate e addestrate in supervisione. ---------- Health care decisions are to be taken in a rationally justified way, into a pluralistic ethical arena and through an interdisciplinary dialogue among naturalistic and humanistic disciplines. A professional figure of clinical ethicist, working in specific departments, is needed to help people to deepen their personal moral evaluations, and to foster and facilitate coherent and shared decisions, both at individual, staff and institution level. Particularly at the bedside, paternalistic and directive counselling might be avoided, if some core competencies and skills in applied ethics are trained.
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Alves Nonato, Carla de Fatima, Cicera Janaine Camilo, Débora Odília Duarte Leite, Jairo Ferreira da Silva Neto, Lucas Ribeiro Costa, Fabíola Fernandes Galvão Rodrigues, and José Galberto Martins da Costa. "Composição centesimal e avaliação antioxidante da polpa dos frutos de Mauritia flexuosa L. f. do Cariri cearense." Ambiente: Gestão e Desenvolvimento, August 31, 2021. http://dx.doi.org/10.24979/ambiente.v1i1.940.

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Abstract:
O conhecimento sobre a composição de alimentos regionais é de suma importância para a orientação nutricional da população. Os frutos de Mauritia flexuosa L. f. são fonte alimentar que vem gerando interesse devido sua composição química e farmacológica. O objetivo desse estudo foi avaliar a composição centesimal e a atividade antioxidante dos frutos de M. flexuosa do Cariri cearense. Sua polpa foi submetida às análises de umidade, acidez total, pH, proteínas, glicídios redutores e não redutores, cinzas, lipídios e vitamina C. Foram realizados os testes de DPPH e FRAP com as frações obtidas da polpa. Todas as análises foram realizadas em triplicata, sendo determinadas a média e desvio-padrão. A polpa apresentou teores de 21,68% de umidade, 12,29% de acidez total, 3,84 de pH, 58,48% de proteínas, glicídios redutores e não redutores de 39,10% e 8,40%, respectivamente, bem como valores de 3,82% de cinzas, 5,91% de lipídios e 60,63 mg/100g de vitamina C. A fração acetato de etila mostrou potencial antioxidante em ambas as análises. Assim, pelo seu teor nutricional, o consumo do fruto do buriti pode ser encorajado, tanto no aproveitamento industrial como em enriquecimento de produtos.
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Cembrani, Fabio. "Il “Giano bifronte” della responsabilità." Medicina e Morale 61, no. 3 (June 30, 2012). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2012.134.

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Abstract:
L’Autore esamina, in questo studio, la questione della responsabilità professionale del medico. Di questo concetto sono analizzati i diversi significati ripercorrendone la sua parabola filosofica. Attraverso ciò l’Autore riflette sul significato più autentico della responsabilità evidenziandone la non simmetricità con la colpa giuridica; segnala, a questo riguardo, che confondere la responsabilità con la colpa è fonte di comportamenti professionali non sempre coerenti con i valori etici che alimentano la relazione di cura. L’Autore esamina, poi, il significato dato alla parola responsabilità dal Codice di deontologia medica italiano evidenziandone le molte sfumature poco utili, purtroppo, a connotarla nel suo significato più autentico; auspica, perciò, che la nuova versione del codice deontologico del medico sappia dare alla responsabilità quella dimensione pedagogica che le è propria. ---------- In this study, the Author examines the issue of the physician’s professional responsibility. The different meanings of this concept are analyzed, thinking over the philosophical parable of it. By this the author reflects on the true meaning of responsibility, highlighting the non-symmetry with the legal guilt; he points on this regard that confusing responsibility with guilt is a source of professional behavior not always consistent with the ethical values on which the care relationship is grounded. Then, the author examines the meaning given to the word responsibility from the Italian Code of Medical Ethics highlighting the many hits, that are unfortunately useless to connote it within its true meaning; therefore, he hopes that the new version of the deontological code will be able to provide the pedagogical dimension that is proper.
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