Academic literature on the topic 'Età prescolare'

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Journal articles on the topic "Età prescolare"

1

Giacomo Schillaci and Mattia Varalda. "Valutazione dell’impatto del periodo di pandemia da COVID-19 nelle competenze motorie di base (FMS) in bambini in età prescolare." IUL Research 2, no. 4 (December 22, 2021): 51–63. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v2i4.174.

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Abstract:
Studi recenti mostrano come il periodo di pandemia da COVID-19 abbia influenzato significativamente lo stile di vita e le prestazioni motorie di soggetti in età pediatrica. Lo studio si pone l’obiettivo di analizzare l’impatto del periodo di pandemia da COVID-19 riguardo alle competenze motorie di base in soggetti in età prescolare. I risultati di valutazioni delle competenze motorie di base (FMS) (corsa, salto e lancio) di bambini di età compresa tra i 3 e i 6 anni, valutate nei tre anni precedenti il periodo di pandemia da COVID-19, sono stati paragonati con i risultati di valutazioni di FMS in un campione di bambini da 3 a 6 anni rilevati a seguito di tale periodo (maggio 2021). Eventuali differenze di competenza motoria in abilità ritenute fondamentali in numerose attività sportive e non sportive (FMS), a seguito di un forzato periodo di inattività in soggetti in età prescolare, potrà permetterci di comprendere, almeno in parte, il reale impatto che il periodo di pandemia da COVID-19 ha avuto, e avrà, nello sviluppo motorio di bambini da 3 a 6 anni di età.
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2

Tinti, Francesca. "La musica e lo sviluppo linguistico in età prescolare." International Journal of Developmental and Educational Psychology. Revista INFAD de Psicología. 4, no. 1 (May 6, 2018): 311. http://dx.doi.org/10.17060/ijodaep.2018.n1.v4.1147.

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3

Cigala, Ada, and Arianna Mori. "Abilità di perspective taking in bambini di età prescolare in contesti maltrattanti." MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no. 3 (November 2014): 67–86. http://dx.doi.org/10.3280/mal2014-003005.

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4

Perricone, Giovanna, and M. Regina Morales. "Prerequisiti e indicatori di difficoltà di apprendimento in bambini moderatamente pretermine di età prescolare." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 1 (May 2012): 23–38. http://dx.doi.org/10.3280/rip2011-001002.

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Abstract:
Lo studio riportato intende per un verso confermare e per altro esplorare la possibile presenza, in bambini di età prescolare nati moderatamente pretermine, di difficoltà relative a specifiche abilità cognitive che, secondo il modello di lettura assunto, sono funzionali all'apprendimento prescolastico; nello specifico, vengono individuati come risultati attesi di tale obiettivo, bassi livelli di prestazioni relative ad abilità generali che attengono all'"idoneità di apprendimento" e, quindi, alla capacità di comprensione ed espressione linguistica, di metacognizione e altre abilità legate alla memoria, all'orientamento e alla coordinazione motoria e visuomotoria, così come a capacità specifiche necessarie per affrontare con successo l'apprendimento quali abilità di prematematica e di prealfabetizzazione. La ricerca ha coinvolto un gruppo sperimentale di 30 bambini (età media = 5 anni e 2 mesi) nati moderatamente pretermine (età gestazionale media = 34 settimane) senza complicanze mediche neonatali e con basso peso alla nascita (media = 2100 g., ds = 350 g.) e un gruppo di controllo costituito da 30 bambini nati a termine in assenza di complicanze pre e perinatali (età gestazionale media = 40 settimane). Lo studio ha previsto la somministrazione, agli insegnanti delle scuole dell'infanzia di due istituti comprensivi del territorio periferico e provinciale di Palermo, di un questionario per l'Identificazione Precoce delle Difficoltà di Apprendimento in età prescolare (IPDA) negli alunni della propria classe. Il questionario è stato somministrato prima dell'individuazione della condizione di nascita pretermine di alcuni alunni. I dati, sottoposti ad analisi non parametrica, evidenziano che i bambini moderatamente pretermine ottengono punteggi, statisticamente più bassi, nelle scale della Metacognizione [U(n1 e n2=30) = .21, p = .04], di Altre abilità cognitive [U(n1 e n2=30) = 1.2, p = .03], e di Pre-matematica [U(n1 e n2=30) = 1.3, p = .04], oltre che nel punteggio totale [U(n1 e n2=30) = 1.8, p = .04]. Tali dati orientano una riflessione sull'esigenza di ipotizzare, anche per questi bambini, percorsi di training già sperimentati nei casi di bambini nati gravemente pretermine, in una logica di prevenzione dell'insuccesso scolastico.
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Grazzani, Ilaria, Valeria Cavioni, Veronica Ornaghi, and Alessandro Pepe. "Il Test of Emotion Comprehension (TEC): per bambini dai 3 ai 10 anni proprietà psicometriche, punteggi di riferimento e utilizzo in ambito tipico e atipico." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 3 (December 2020): 907–27. http://dx.doi.org/10.3280/rip2020-003006.

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Abstract:
Il presente lavoro è finalizzato a fornire ulteriore robustezza psicometrica al Test of Emotion Comprehension (TEC), strumento standardizzato per valutare la comprensione delle emozioni in età prescolare e scolare. Lo studio esplora la struttura fattoriale e l'invarianza di genere e di età in un ampio campione di bambini del nord e del centro Italia (N = 1,478, M =755; F =723) tra i 3 e i 10 an-ni. Presenta, inoltre, nuovi punteggi normativi di riferimento con benchmark di sei mesi. L'analisi fattoriale confermativa verifica la struttura psicometrica originale del TEC. Si discutono le implicazioni del suo utilizzo nella valutazione di profili tipici e atipici, e nell'ambito della ricerca.
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Miragoli, Sarah, and Paola Di Blasio. "Propensione al maltrattamento fisico in padri e madri di bambini in età prescolare." MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no. 1 (May 2012): 57–75. http://dx.doi.org/10.3280/mal2012-001005.

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Abstract:
A seguito del devastante terremoto che ha colpito l'Abruzzo il 6 aprile 2009, l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Facoltà di Psicologia, ha proposto un intervento di supporto ai minori vittime del disastro naturale. L'intervento, attivato all'interno del campo di accoglienza di Paganica 5, si è ispirato alle basi teoriche e alla metodologia che definiscono la NET (Narrative Exposure Therapy) un approccio standardizzato a breve termine per il trattamento del disturbo post-traumatico (PTSD). L'utilizzo della KIDNET (versione per i bambini) presentata sotto forma di un gioco a più incontri, denominato "Linea della vita", si è rivelato una metodologia particolarmente adatta ed efficace nel contesto di emergenza post-terremoto per ridurre in breve tempo l'attivazione psico-fisiologica dei bambini, operare una ristrutturazione cognitiva dell'esperienza entro il concetto di sé e normalizzare le risposte emotive associate all'evento traumatico.
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Arace, Angelica, Donatella Scarzello, Paola Zonca, and Protima Agostini. "Disagio psichico e sociale in genitori e bambini 0-6 anni durante la pandemia da COVID-19: conseguenze emotive e comportamentali tra lockdown e post-lockdown." MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no. 2 (August 2021): 11–31. http://dx.doi.org/10.3280/mal2021-002002.

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Abstract:
Numerose ricerche sugli effetti della pandemia da COVID-19 su famiglie e bambini si sono focalizzate sul periodo del lockdown, evidenziando importanti conseguenze disadattive, mentre minori sono i dati sulle fasi successive, analizzate invece nel nostro studio attraverso un questionario online compilato da 945 genitori di bambini in età prescolare. L'analisi dei dati evidenzia un aumento delle problematiche emotive e comportamentali dei bambini durante il lockdown, e un decremento nei mesi successivi, ma con consistenti strascichi dei sintomi, che permangono più alti rispetto alla fase non emergenziale, con differenze associate a genere ed età dei bambini, clima familiare e vissuti emotivi genitoriali. È, dunque, fondamentale intervenire per ridurre i fattori di rischio attraverso la presa in carico delle vulnerabilità del sistema familiare e promuovere strategie di resilienza.
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Cigala, Ada, and Elena Venturelli. ""Cosa sono le emozioni?". Conoscenza emotiva in bambini maltrattati e non maltrattati." MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no. 1 (May 2012): 39–56. http://dx.doi.org/10.3280/mal2012-001004.

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Abstract:
Questo studio confronta alcune caratteristiche psicologiche (la presenza di distress personale e di stress genitoriale, la qualità dell'alleanza genitoriale e la percezione dell'adattamento del bambino) in padri e madri di bambini di età prescolare a basso/alto rischio di maltrattamento fisico (misurato attraverso il punteggio ottenuto alla scala Maltrattamento del Child Abuse Potential Inventory Form VI - CAPI). I partecipanti alla ricerca sono 59 genitori ad alto rischio di maltrattamento fisico (punteggio ≥ 166; gruppo sperimentale) versus 59 genitori a basso rischio (punteggio < 166; gruppo di controllo) pareggiati per età, status civile, livello di istruzione, età e sesso del bambino. I risultati mostrano come sussistano differenze significative tra i due gruppi in tutte le variabili indagate: nello specifico, i genitori ad alto rischio di maltrattamento fisico presentano livelli maggiori di distress personale e di stress genitoriale, una minor percezione di alleanza genitoriale e valutano il comportamento del bambino come più problematico del gruppo dei genitori a basso rischio di maltrattamento fisico.
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Fantin, Serena. "Spunti d’innovazione didattica. La metodologia del debate alla scuola dell’infanzia." DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, no. 2 (November 16, 2022): 165–83. http://dx.doi.org/10.33683/didit.22.02.06.

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Abstract:
Il presente contributo è volto a proporre alcuni spunti didattici tratti da un lavoro di ricerca-azione svolto con alunni di quattro e cinque anni, relativamente all’utilizzo della metodologia didattica innovativa del dibattito regolamentato nella scuola dell’infanzia. In particolare, vengono messi in luce i principali riferimenti teorici a supporto della metodologia e vengono esplicitate le modalità di lavoro messe in atto all’interno del contesto sezione, delineando una struttura di debate adeguata ad alunne e alunni in età prescolare. Grazie ad un adattamento del protocollo di dibattito maggiormente diffuso e alla sua applicazione concreta si è potuto verificarne i benefici messi in luce dalla letteratura e ancora poco sperimentati nella scuola dell’infanzia.
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Vegliante, Rosa, and Sergio Miranda. "Costruire strumenti per lo sviluppo dell’intelligenza visuo-spaziale in età prescolare: il modello software VIEP-app." Media Education 11, no. 2 (November 2, 2020): 93–108. http://dx.doi.org/10.36253/me-9637.

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Abstract:
The health emergency caused by Covid-19 and the suspension of teaching activities in presence have required a total rethinking of the school system. Kindergarten has been most affected by the consequences of an exclusively remote system. The purpose of this paper is to present the theoretical-empirical premises of a playful-educational software model, the VIEP-app, a user-friendly application, aimed at increasing visual-spatial skills through a cognitive enhancement program that could be used in distance learning experiences. From a methodological point of view, this paper reports the experimental evidence relating to the connection between visual-spatial intelligence and the preschool period, using first and second level studies (systematic reviews or meta-analyzes). The review process made it possible to aggregate the different sources into three thematic areas: (i) the components of working memory; (ii) the exercise on executive functions in visual-spatial tests; (iii) the didactic effectiveness of the cognitive enhancement programs. The paper also concludes with some summary considerations on the possible research trends and their advancements are presented.
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Dissertations / Theses on the topic "Età prescolare"

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MARCHIONE, DANIELA. "Analisi e valutazione della complessità sintattica in età prescolare." Doctoral thesis, La Sapienza, 2006. http://hdl.handle.net/11573/917243.

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PISTORIO, BIANCA ANTONIA DONATELLA. "Regolazione delle Emozioni e Strategie di Reazione in Età Prescolare." Doctoral thesis, La Sapienza, 2006. http://hdl.handle.net/11573/917239.

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Crociani, Martina. "Bilinguismo precoce: scelta o necessità di imparare una L2 in età prescolare." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9119/.

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Abstract:
Il presente elaborato si pone l’obiettivo di far luce su un fenomeno ancora oggetto di pregiudizi e stereotipi: il bilinguismo. Nel primo capitolo si delineano i contorni del bilinguismo e le varie classificazioni per definire il soggetto bilingue, partendo dai vari gradi di competenza, passando poi all'acquisizione del linguaggio nel bilingue precoce e giungendo ad elencare i vantaggi e presentare i luoghi comuni che ancora demonizzano tale fenomeno. Nel secondo capitolo dell’elaborato ci si concentra invece sulla scelta consapevole dei genitori nell’iniziare i figli a un’educazione bilingue sin dalla nascita, indicando i fattori che influenzano il percorso bilingue e portando esempi concreti grazie alla collaborazione di una famiglia italo-francese che ha accettato di sottoporsi a intervista. Nel terzo capitolo viene preso in esame il bilinguismo precoce all'interno di famiglie immigrate, analizzando i fattori che spesso ostacolano lo sviluppo della L2 nel bambino a contatto con due culture. In particolare, attraverso il film Le Gone du Chaâba, si riflette sulla figura del bambino come ponte tra due culture e strumento d’integrazione per la famiglia. Infine, nel quarto ed ultimo capitolo, si mette in luce la percezione sociale del bilinguismo in una società apparentemente governata dal monolinguismo. Si osservano dunque alcune politiche volte ad educare al plurilinguismo e viene presentato un metodo didattico di apprendimento linguistico precoce in un nido d’infanzia locale.
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PIAZZALUNGA, SILVIA. "La Partecipazione Comunicativa in età prescolare nello sviluppo linguistico tipico e atipico." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2021. http://hdl.handle.net/10281/325881.

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Abstract:
Il presente lavoro considera la salute, in accordo con quanto proposto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, nei termini di un complesso funzionamento bio-psico-sociale dell’individuo, che può essere descritto sia in riferimento alle possibilità di eseguire attività, sia in relazione al grado di partecipazione conseguito nelle situazioni di vita. Nella comunità scientifica è stato, inoltre, introdotto il costrutto multi-componenziale di Partecipazione Comunicativa (PC), riferito alla possibilità di un individuo di prendere parte alle situazioni quotidiane attraverso le competenze comunicativo-linguistiche. Tale costrutto è stato, prevalentemente, indagato in popolazioni pediatriche con disturbi eterogenei dello sviluppo e, pertanto, tenendo conto della scarsità dei dati disponibili, appare rilevante esaminarlo, da un lato, nei bambini con sviluppo linguistico atipico, per verificare se la presenza di difficoltà linguistiche sia associ ad una Partecipazione Comunicativa compromessa e, dall’altro, anche nei bambini con sviluppo linguistico tipico, per facilitare l’interpretazione di eventuali dissimilarità tra le due popolazioni. Nel presente elaborato viene presentata una rassegna della letteratura scientifica e, successivamente, sono riportati alcuni studi empirici realizzati per rispondere alle suddette necessità. Il primo studio indaga la PC e le componenti ad essa sottese nello sviluppo linguistico tipico, investigandone la traiettoria evolutiva e verificando l’influenza di specifici fattori individuali, quali il genere e la qualità dell’eloquio. A partire dal ruolo che quest’ultimo fattore ricopre nel grado di PC in età prescolare, il secondo studio intende verificare se i bambini caratterizzati da un eloquio compromesso presentino, rispetto ai pari, delle differenze significative in tale capacità, approfondendo il peso assunto dalla competenza articolatoria. A seguito delle evidenze riscontrate circa le differenze tra le due popolazioni osservate, nel terzo studio si approfondisce la qualità delle associazioni intercorrenti tra la PC, le competenze linguistiche formali, quelle di natura socio-emotivo-comportamentale e il temperamento, nello sviluppo linguistico tipico e in quello atipico. Nel complesso, emerge che, nel periodo prescolare, la PC presenta una traiettoria incrementale, lievemente influenzata dal genere, che risulta, in ogni caso, associata alla qualità dell’eloquio. La rilevanza dell’eloquio è confermata anche considerando i bambini con sviluppo linguistico atipico, nei quali si osservano importanti limitazioni nella PC e nelle componenti ad essa sottese. Viene altresì rilevato che la PC non è direttamente relata a competenze di natura socio-emotivo-comportamentale nonostante, nei bambini con sviluppo linguistico atipico, le difficoltà nell’utilizzo funzionale del linguaggio siano associate alla manifestazione di comportamenti disadattativi di tipo internalizzante. Alcune delle componenti funzionali della PC risultano, invece, chiaramente associate, in maniera positiva, a specifiche dimensioni temperamentali, ovvero all’estroversione, alla socievolezza e alla manifestazione di emozioni positive, contrariamente a quanto osservato nel caso in cui il bambino stesso manifesti alti livelli di inibizione comportamentale. Nelle conclusioni dell’elaborato si evidenziano le possibili ricadute applicative dei risultati ottenuti, sottolineando come l’introduzione, nella pratica clinica, di questo costrutto, nonché di validi strumenti attraverso cui misurarlo, risponda ad attuali esigenze sanitarie riferite alla fase diagnostico-valutativa, alla scelta di strategie e procedure di intervento e alle modalità di verifica dell’efficacia degli interventi stessi, indirizzati ai bambini con sviluppo linguistico atipico.
This research is in line with the World Health Organization's recommendation to consider health as a complex bio-psycho-social functioning of the individual, which can be described both through an individual's specific activities and the degree of his/her participation in daily experiences. From these premises, the scientific community has recently elaborated the multi-componential construct of Communicative Participation, which refers to an individual's ability to take part in everyday life situations, specifically with communicative-linguistic skills. Previous research mainly investigated this construct in children with heterogeneous communicative-linguistic disorders. Because of the lack of existing evidence, it is still relevant to further investigate it, on the one hand, in children with atypical language development, to examine whether linguistic difficulties are associated with impaired Communicative Participation and, on the other hand, also in children with typical language development, to interpret any differences between the two populations. This manuscript includes a review of the scientific literature and three empirical studies. The first study investigates Communicative Participation and its underlying components in typical language development; it investigates this competence's developmental trajectory and verifies the influence of specific individual factors, such as gender and quality of speech, on it. Since the quality of speech plays a role in the degree of Communicative Participation in preschool age, the second study examines whether children with speech/language disorders differ from peers in this capacity, and it explores the role of articulatory skill. Results show that children with speech/language disorder are significantly different from peers in Communicative Participation. Thus, the third study investigates associations between Communicative Participation, linguistic skills, social-emotional-behavioural skills, and temperament in typical and atypical language development. Overall, the research work shows that Communicative Participation improves with age in the preschool, it seems to be slightly influenced by gender, and it is, in any case, associated with the quality of the child's speech. Speech is also relevant because children with atypical language development have significant limitations in Communicative Participation and its underlying components. Moreover, Communicative Participation is not directly related to social-emotional-behavioural skills. However, uniquely in children with atypical language development, there is an association between language use difficulties and internalizing behavioural problems. Instead, some functional components of Communicative Participation are positively associated with some temperamental dimensions, such as extraversion, sociability, and positive emotions. These traits are positively associated with the child's functional use of expressive language; on the contrary, there is a negative association between behavioural inhibition and Communicative Participation. In conclusion, the paper highlights the possible clinical implications of the results and emphasizes that it is relevant to apply the new construct of Communicative Participation in clinical practice and use valid tools to measure it. This innovation can support many needs connected to the clinical practice with children with speech/language disorders, such as deepening the first functional assessment, choosing an intervention, and selecting outcome measures.
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De, Pascalis Francesca. "Parametri temporali del passo nei bambini in età prescolare: analisi mediante sensori inerziali indossabili." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15789/.

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Abstract:
La tesi di seguito realizzata ha lo scopo di fornire il risultato derivante dall’analisi di dati relativi a bambini aventi dai 2 ai 24 mesi di esperienza di cammino indipendente. Lo studio ha coinvolto 18 bambini di età compresa tra i 14 e i 34 mesi. Sono stati analizzati i parametri temporali relativi al ciclo del cammino per ogni bambino coinvolto nello studio. In particolare, sono state prese in considerazione le seguenti variabili temporali: doppio supporto (percentuale), tempo di stance (percentuale) e tempo di stride. Per ottenere i dati sono state effettuate delle rilevazioni tramite sensori indossabili Opals (APDM). I dati ottenuti dalle rilevazioni sono stati poi analizzati in Matlab. L’ obiettivo di tale tesi è quello di fornire una base di dati quantitativi descriventi il cammino di un gruppo di bambini di età prescolare che, se ampliata, potrà essere usata in altri studi futuri ad esempio come base di paragone per l’analisi del cammino in bambini con o a rischio di disturbi motori (aventi le stesse caratteristiche di quelli coinvolti in questo studio). Un ulteriore scopo è stato quello di analizzare qualitativamente se l’effetto dell’età anagrafica (in mesi) e dei mesi di esperienza di cammino influisse sui risultati.
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Scarda, Valentina <1994&gt. "I pronomi clitici: ripetizione e produzione in un gruppo di bambini di età prescolare." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/16032.

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Abstract:
La presente ricerca di tesi ha come scopo l’analisi delle abilità linguistiche di 42 bambini monolingui italiani testati mediante la somministrazione di una prova di ripetizione di frasi a ristrutturazione e di un test di produzione elicitata di pronomi clitici. I partecipanti di questo studio, di età compresa tra i 3;6 e i 6;2 anni, frequentano tutti la scuola dell’infanzia e non hanno mai ricevuto alcun tipo di diagnosi. All’inizio di ogni seduta, ciascun soggetto è stato sottoposto ad un test che misura lo span di memoria, i cui risultati sono stati utilizzati per verificare la correlazione tra le abilità mnemoniche e i punteggi ottenuti nel test di ripetizione. Il test di ripetizione è composto da 55 item (di cui 6 filler), ciascuno dei quali contiene pronomi clitici di prima, seconda e terza persona singolare, presentati nei casi accusativo e dativo. In ogni enunciato sono presenti verbi a ristrutturazione, i quali permettono il movimento del pronome clitico senza che esso ne modifichi il contenuto o ne pregiudichi la grammaticalità. Come modalità, la ripetizione di frasi a ristrutturazione non è mai stata utilizzata per la raccolta di informazioni sull’uso dei pronomi clitici in età prescolare, pertanto i dati della presente ricerca rappresentano una novità in questo campo. L’ultimo test somministrato ha come scopo l’elicitazione dei pronomi clitici dativi, maschili e femminili, di terza persona singolare. In seguito alle analisi condotte, è emersa una maggior accuratezza nella ripetizione di tali strutture quando esse si trovano in posizione proclitica e sono presentate alla forma accusativa; al contrario, si evidenziano prestazioni deficitarie nelle frasi contenenti tre verbi e clitico di terza persona singolare. Nella prova di elicitazione, invece, si osserva la preferenza per il pronome maschile gli rispetto alla forma le, anche in contesti in cui il referente è femminile. Alla luce dei risultati ottenuti, le difficoltà maggiori si riscontrano nei bambini più piccoli, nei quali l’uso dei pronomi clitici si attesta in percentuali minori. Il set di dati offerto dal presente studio ha il merito di completare quanto emerso in Cerutti (2018), mostrando come evolve l’acquisizione linguistica di tali strutture in bambini di età prescolare.
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Caiolo, Sofia <1990&gt. "La lingua straniera in età prescolare: analisi del metodo Hocus and Lotus attraverso un'esperienza sul campo." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8775.

Full text
Abstract:
La tesi proposta ha come obbiettivo il descrivere limiti e vantaggi del metodo didattico Hocus and Lotus (H&L). H&L è un metodo glottodidattico che crea un contatto tra bambini e lingua straniera attraverso le storie di personaggi fantastici. Mantenendo lo stesso testo e le stesse parole, queste storie vengono raccontate in quattro modi diversi: il racconto mimato (forma teatrale), la canzone, la lettura di un libro e il video. Queste quattro modalità vengono ripetute in tutte le lezioni e la stessa storia viene proposta per quattro lezione consecutive in modo che il bambino possa memorizzarla. Oltre a trattare il metodo spiegando nel dettaglio tutte le sue caratteristiche, la ricerca prenderà in considerazione degli aspetti neuro-linguistici in età infantile come per esempio la memoria, l’imitazione, l’attenzione e i periodi critici per l’apprendimento di una lingua. In seguito, degli aspetti propriamente linguistici tipici dei bambini di quest’età verranno evidenziati. In fine, si vedranno alcuni approcci della glottodidattica quali: l’approccio comunicativo, l’approccio umanistico-affettivo e l’approccio multi-sensoriale. La tesi è stata svolta seguendo un approccio sperimentale presso l’Asilo Nido Bim Bum Bam di Noventa Padovana. La classe in cui si è svolto il corso H&L è una classe sperimentale all’interno dell’asilo nido: la sezione è formata infatti da bambini di 3-4 anni. La tesista ha svolto la ricerca usando diversi metodi di raccolta dati: osservazione con registrazione video delle lezioni, questionario per i genitori e una piccola intervista ai bambini. La scelta di usare questi strumenti di ricerca è data dalla volontà di esprimere non solo un parere scientifico da parte della ricercatrice a proposito del metodo, ma anche far sentire la voce dei bambini e della loro percezione verso l’inglese.
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SCIFO, Lidia. "Abilità di apprendimento di lettura e scrittura in bambini in età prescolare e predittori di rischio." Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2014. http://hdl.handle.net/10447/91247.

Full text
Abstract:
The years from birth through age 5 are a critical time for children’s development and learning. Early childhood educators understand that at home and in early childhood education settings, young children learn important skills that can provide them with the cornerstones needed for the development of later academic skills. These patterns of learning in preschool are closely linked to later achievement: children who develop more skills in the preschool years perform better in the primary grades. The development of early skills appears to be particularly important in the area of literacy. It is estimated that more than a third of all graders (and an even higher percentage of our at-risk students) read so poorly that they cannot complete their schoolwork successfully. Providing young children with the critical precursor skills to reading and writing can offer a path to improving overall achievement (Teale & Sulzby, 1986; Badian, 1988; Tressoldi & Vio, 1996; Whitehurst & Loningan, 1998; Ehri et al., 2005; Pepi, 2004; Cornoldi & Tressoldi, 2007; Pinto et al., 2009; Puranik & Lonigan, 2011). The purpose of this research is to identify and discuss areas of emerging evidence on the relationship between early childhood literacy experiences and subsequent reading acquisition. We do not wish to minimize the role of oral language in early literacy development, for it serves as a companion to the development of reading and writing. First, dimensions of literacy knowledge and literacy experiences are discussed, based on data from recent primary studies and reviews of emergent literacy research. Then areas of emerging evidence are examined for instructional implications for children entering school with diverse literacy experiences (Lonigan et al., 2009 ). In general, purpose of this study was to examine the correlations between indirect and direct measures of emergent literacy skills. Another the purpose of the present study was to examine the research that correlate emergent literacy skills and risk factors of learning disabilities in children in reading and writing . Although many advances have been made in early identification and intervention for students with reading disabilities, there has been less progress in identifying the elaboration of an effective assessment tool (in the Italian language and the languages transparent and semi-transparent like Italian) or “universal screening” for the early identification of learning disabilities that includes all the variables directly and indirectly involved in the learning of reading and writing (Jiménez, 2010; Lonigan et al., 2011). Standardized tools that assess learning to read and writing and can be accurate in identifying variables "at risk" of learning disabilities. Because some of these students may have experienced difficulty with reading from the beginning of their school careers, but other students confront reading and writing problems for the first time in primary school. Appropriate tools have been used for an assessment of all the skills involved in learning to read and write, according to the theoretical model of The National Early Literacy Panel (NELP; see Lonigan, Schatschneider, & Westberg, 2008a). Furthermore, we have involved the teachers in the early identification , we have showed confirming the literature that have a crucial role in learning processes. Instead, the present study is a longitudinal study in two phases (two years from 2012 to 2013), in which they were observed variables involved in learning to read and write in children from last year of kindergarten until first year of primary school. An important role in this research has been given to the influence of socio-cultural context and home literacy experiences or environment which have an important role (Puranik et al., 2010; Jiménez et al., 2009). Some children who have been assessed as "at risk" during the screening of the first phase were included in a specific training. In general, this research is divided into three main parts and three chapters: From emergent literacy to the risk profiles of learning of reading and writing in children (chapters I) Risk factors of learning disabilities in children : a systematic review and international meta-analysis (chapters II) The construction of a risk profile in reading and writing in pre-school-age children (chapters III) These three chapters are organized as three separate searches but that are related to each other by the study of the foundations of learning to read and write in typical and atypical development. The study of learning prerequisites of reading and writing as evidenced by the extensive literature throughout the world is crucial because are involved the life span. In particular, this research is characterized by the following specific and general objectives (Table 1) .
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QUADRELLI, ERMANNO. "La comprensione delle azioni e delle emozioni altrui: correlati elettrofisiologici nella prima infanzia e in età prescolare." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2016. http://hdl.handle.net/10281/100092.

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Abstract:
The research presented in the current dissertation investigates two of the most intriguing topics pertaining to the field of developmental cognitive neuroscience, namely, the development of the ability to understand others’ actions and the ability to comprehend others' emotions. Recent research suggests that the human brain is equipped with structures that are active both during first- and third-person experience of actions and emotions. These structures, known as the mirror neuron system (MNS), were originally discovered in monkeys. They have been proposed as a neural mechanism through which others’ actions, intentions, and emotions can be directly understood by bridging the gap between self and others. In fact, when we perceive someone else’s action or emotion expression we activate a network that is also active during action execution or expression of emotions. Despite recent advances in the study of the development of action and emotion processing, the neuro-cognitive correlates of these abilities in infants and children are far from being fully understood. Studies described in this dissertation attempt to fill this gap by investigating the neural correlates of the ability to perceive and understand others’ actions and emotions in preverbal infants and older children. Chapter 1 provides a review of existing models developed to tackle the developmental origins of mirroring mechanisms, and a discussion of the existing debate about the role of the motor system in action and emotion understanding. The studies reported in Chapter 2 and 3, respectively, focus on the neural correlates of 7-month-olds’ processing of human action sounds, as measured through event-related potentials (ERPs), and the neural mechanisms driving toddlers’ ability to understand others' actions, as assessed by frequency oscillation through time-frequency analysis. Furthermore, the development of the ability to understand others' emotions and the role played by the motor system in such an understanding across development will also be explored. The study described in Chapter 4 explores the neural correlates of 7-month-old infants' capability to process static and dynamic facial expressions of emotions, whereas Chapter 5 is dedicated to the investigation of the mechanisms underlying covert facial muscle reactions, as measured through surface electromyography (sEMG), elicited by the observation of emotional expressions in 3-years-old children. Results of the presented research will be discussed in Chapter 6 to provide an integrated picture of the early stages of the development of action and emotion understanding. The existing theoretical debate about the role of the motor system in action and emotion understanding processes will be addressed by proposing a developmental viewpoint.
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10

Vegliante, Rosa. "La sperimentazione di percorsi didattici nella scuola dell’infanzia per lo sviluppo delle abilità inferenziali di lettura." Thesis, Universita degli studi di Salerno, 2016. http://hdl.handle.net/10556/2298.

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Abstract:
2014-2015
The research is part of a set of international and national studies, that intended to analyze, in a segmented or integral way, the components of the text’s comprehension from the age of preschool. The work is structured in two parts: theoretical-epistemological and empirical. The first tends to delineate the theoretical framework that has for object the reading comprehension, outlining the complexity of a process, which makes use of a multiplicity of components, to canalize the theme in the age group of interest. The second part analyses the project that originates from the need to describe the interactive and communicative processes in groups of children attending the preschool, involved in a reading comprehension task through the functional use of a IWB. The goal is to experiment, by using specific methodologies and teaching strategies, whether and how it is possible to stimulate and facilitate the development of inferential skills through the active involvement of the student. In this comprehension process the teacher’s role is of primary importance; in fact he rules the interaction among peers in the reading task, the participation methods and the involved children’s actions. The results strengthen our project to foster verbal text comprehension by using pictures and audiovisual texts through the functional use of a IWB. [edited by Author]
XIV n.s.
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Books on the topic "Età prescolare"

1

Acquisizione plurilingue e bilinguismo sbilanciato: Uno studio sulla sintassi dei bambini mocheni in età prescolare. Padova: Unipress, 2011.

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2

Romano, Adriano. Automobili Libro Da Colorare: Libro Da Colorare in età Prescolare! Independently Published, 2018.

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3

Romano, Adriano. Libro Da Colorare Automobili: Libri Da Colorare in età Prescolare! Independently Published, 2018.

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4

Romano, Adriano. Libro Da Colorare Automobili: Album Da Colorare in età Prescolare! Independently Published, 2018.

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5

Monte, Marianna. Impariamo L'alfabeto: Libro Da Colorare per Bambini in età Prescolare. Independently Published, 2021.

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6

Romano, Adriano. Automobili Libro Da Colorare: Libri Da Colorare in età Prescolare! Independently Published, 2018.

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7

Press, eMath. Ricalcare Numeri: Esercizi Di Pregrafismo per Bambini in età Prescolare. Independently Published, 2020.

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8

Book, Baby Boom. Tracciare I Numeri: Per Bambini in età Prescolare e Scolare. Independently Published, 2020.

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9

Romano, Adriano. Libro Da Colorare Automobili: Libro Da Colorare in età Prescolare! Independently Published, 2018.

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10

Romano, Adriano. Libro Da Colorare Automobili: Album Da Colorare in età Prescolare! Independently Published, 2018.

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