Journal articles on the topic 'Estraneo'

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1

Salvatore, N., A. Polli, A. Pierallini, M. Bonamini, S. Sabbadini, C. Colonnese, and M. Antonelli. "Importanza delle tecniche radiologiche nella localizzazione dei corpi estranei intraorbitari iuxtabulbari." Rivista di Neuroradiologia 7, no. 4 (August 1994): 637–42. http://dx.doi.org/10.1177/197140099400700410.

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Abstract:
Sono stati descritti 3 casi di corpo estraneo di natura metallica localizzati in sede intraorbitaria, due in sede intrabulbare ed uno iuxtabulbare. Abbiamo descritto quello che secondo noi dovrebbe essere l'iter diagnostico nella gestione di questa non frequente parte dela traumatologia orbitaria. Con la TC si possono ottenere informazioni aggiuntive rispetto alla radiologia tradizionale ed all'ecografia sui rapporti del corpo estraneo con le parti molli intraorbitarie e sulle eventuali patologie associate al trauma. Limiti della TC, nei casi di corpi estranei metallici, ed in generale dell'ecografia, possono essere la sovrastima delle dimensioni ed errori nella localizzazione.
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2

Eiguer, Alberto, and traduzione di Luciana Bianchera. "Differenza culturale ed estraneità nella famiglia dei migranti." GRUPPI, no. 1 (October 2020): 31–40. http://dx.doi.org/10.3280/gruoa1-2020oa10480.

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Abstract:
I sentimenti di estraneità e di non familiarità sono connotati da disagio e sofferenza, persino da follia. Verranno analizzate tre forme di estraneità comprovata: 1) la sensazione di avere una parte estranea dentro di sé; 2) quello di essere uno straniero nella propria famiglia e 3) quello di essere una famiglia straniera in un Paese ospitante. Possiamo considerare che la cultura di riferimento abbia un'origine sociale: ognuno si riconosce come appartenente ad essa. Ma è la famiglia che pone le basi nell'individuo permettendo l'introiezione.Egli assume la sua unicità e la differenza tra le altre culture e la sua. Tuttavia, perché tra i migranti, alcuni sono più a loro agio rispetto ad altri nel Paese ospitante? Si tratta di quelli che sono in rottura con il loro senso di appartenenza alla famiglia? Nella migrazione, i membri della famiglia si vivono come estranei. La loro integrazione nel nuovo ambiente dipenderà molto dalla questione di cosa significhi essere estraneo nella loro famiglia, se c'è la possibilità di ammettere la propria differenza: esistere, pensare e sognare diversamente. Mettere al lavoro, o addirittura addomesticare lo straniero in sé, lo straniero nella propria famiglia e lo straniero in un Paese ospitante, forse contribuisce all'adeguamento della famiglia. Un caso clinico supporta queste idee.
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3

Gobbo, Margherita, Giulia Ottaviani, Katia Rupel, and Matteo Biasotto. "Corpo estraneo nel seno mascellare." Dental Cadmos 86, no. 01 (January 2018): 7. http://dx.doi.org/10.19256/d.cadmos.01.2018.03.

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4

Acampora, Emma, Marialuisa D'Arco, Ludovica Fedi, Raffaele Cerchione, and Tommaso Cozzolino. "Mancata diagnosi di ingestione di corpo estraneo." Medico e Bambino Pagine elettroniche 25, no. 5 (May 31, 2022): 106–7. http://dx.doi.org/10.53126/mebxxvmg106.

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5

Serio, A., T. Di Fraia, and A. Spinelli. "Ostruzione delle vie aeree da corpo estraneo." Journal of Sport and Anatomy, no. 3 (2020): 47–48. http://dx.doi.org/10.12871/25326333201832.

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6

Ficara, Monica, Giovanna Russo, Giulia Cinelli, Francesca Felici, Elisabetta Marastoni, Angelo Ghidini, Elisa Iannella, and Sergio Amarri. "Uno stridore inspiratorio: tracheomalacia o corpo estraneo?" Medico e Bambino pagine elettroniche 23, no. 6 (June 30, 2020): 139. http://dx.doi.org/10.53126/mebxxiiig139.

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Lemański, Janusz. "Wierność Boga i wierność Mojżesza – dwa lekarstwa na bałwochwalstwo Izraela (Wj 32,7-14)." Verbum Vitae 11 (January 14, 2007): 15–25. http://dx.doi.org/10.31743/vv.1421.

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Abstract:
La pericope di Es 32,7-14 viene spesso considerata come un elemento estraneo nel contesto odierno. Un'analisi narrativa e contestuale rivela pero che essa anticipa cio che si racconta nella parte di Es 32-34 che la segue. Grazie alla sua collocazione nel contesto prepara il lettore per la scena di mediaziane fatta da Mose davanti a Dio. Sia Mose, sia Dio vengono presentati qui come fedeli - Dio alle sue promesse, Mose alla sua vocazione.
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D’Alessandro, Chiara A. "Il patrimonio culturale immateriale." Società e diritti 7, no. 13 (July 25, 2022): 136–51. http://dx.doi.org/10.54103/2531-6710/18455.

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Abstract:
RiassuntoLa tutela giuridica del patrimonio culturale immateriale è il risultato di un lungo e complesso percorso che è culminato nella Convenzione UNESCO del 2003 sulla tutela del patrimonio culturale immateriale, ed è tuttora in fieri in molti ordinamenti. A questo percorso non è estraneo il ruolo e il contributo culturale dell'antropologia culturale e in particolare di uno dei suoi più eminenti esponenti, Claude Lévi Strauss, che negli anni ha mantenuto un lungo e proficuo rapporto con l'UNESCO
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Mazzacuva, Francesco. "Responsabilità penale di guardiano e trustee nel trust liquidatorio (Cass. 27 aprile 2022, n. 16167)." settembre-ottobre, no. 5 (October 6, 2022): 868–70. http://dx.doi.org/10.35948/1590-5586/2022.184.

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Abstract:
Massima Non risponde di bancarotta fraudolenta il trustee di un trust fittiziamente liquidatorio istituito dagli amministratori di una società al fine di evitare il fallimento (poi dichiarato), in quanto questi non era a conoscenza del risalente stato di decozione della società, non avendo con essa intrattenuto rapporti in precedenza e avendoli instaurati solo in occasione dell’istituzione del trust. Non risponde di bancarotta fraudolenta nemmeno il guardiano, in quanto era estraneo alla gestione del trust e a nulla rilevando che fosse il commercialista della fallita.
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Menghi, Céline. "Un analista puň essere anche uno scrittore?" ATTUALITŔ LACANIANA, no. 9 (April 2009): 123–27. http://dx.doi.org/10.3280/ala2009-009010.

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Abstract:
- n questo testo si evidenzia un cambiamento di statuto della scrittura. La scrittura, da modalitŕ del soggetto per farsi La sua Storia e per dire l'indicibile dell'essere, presa nel dispositivo analitico e nella logica del fantasma e dell'al-di-lŕ del fantasma, si fa marchio, lettera a partire dalla sgrammaticatura del linguaggio, a partire dalla parola presa nel corpo. Uno snodo importante dell'esperienza analitica mette in luce un punto chiave di non ritorno per il soggetto sulla via della sua riduzione a oggetto. Parole chiave: terminal - lingua-sul-reale - corpo estraneo - lalangue - Piů-Nessuno
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De Micco, Virginia. "Il corpo in rete: un campo relazionale multiplo Funzionamenti psichici emergenti tra cambiamenti antropologici e esperienze psicoanalitiche." INTERAZIONI, no. 2 (November 2022): 42–56. http://dx.doi.org/10.3280/int2022-002003.

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Abstract:
La recente pandemia ha comportato un improvviso mutamento del confine tra il familiare e l'estraneo a partire dalla percezione/rappresentazione del proprio stesso corpo, il quale da "più naturale e fidato strumento dell'uomo", come lo descrive l'antropologo Marcel Mauss, diventa invece luogo imprevedibile e angoscioso in cui il contatto può diventare contagio, modificando completamente il campo delle relazioni. Verrà analizzato, anche attraverso esperienze tratte dal lavoro psicoanalitico, come specifico della pandemia nell'era della digitalizzazione l'intreccio col corpo "tecnologico", ibridato con la macchina a molteplici livelli, ulteriore livello di trasformazione del confine tra proprio e estraneo.
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Fonseca, Tania Galli. "Estranha beleza e a beleza do estranho." PORTO ARTE: Revista de Artes Visuais 22, no. 36 (December 30, 2017): 203. http://dx.doi.org/10.22456/2179-8001.76987.

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Abstract:
Procuramos traçar algumas notas a respeito do percurso do artista Luiz Gonzaga, desde nossa recepção à exposição de suas obras no evento Percurso do Artista realizado em 2014. Buscamos associar vida e obra sem a preocupação de coletar dados biográficos detalhados e cronológicos, mais ao modo de um biografema, como nos diz Barthes, uma vez que dificilmente a biografia de um homem poderá vir a ser totalmente apreendida. O percurso do artista revela-se como sua pulsão criadora e narrativa, destaca-se como expressão do fracasso de suas realizações, uma vez que, mesmo satisfeito com sua última realização ele se vê compelido a dizer mais uma vez, a buscar em suas inquietações respostas que sabe serão sempre incompletas aos silêncios que povoam a si e ao mundo. Dizer uma vida de artista seria afirmar, assim, esse amor ao estranho por ele alimentado e que finda por se tornar seu próprio alimento.
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Maggia, Cristina. "Pensieri sparsi sul percorso della riforma istitutiva del tribunale per le persone, i minorenni e le famiglie e sulla scomparsa nei fatti del tribunale per i minorenni." MINORIGIUSTIZIA, no. 3 (April 2022): 12–25. http://dx.doi.org/10.3280/mg2021-003002.

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Abstract:
L'articolo ripercorre la genesi dell'approvazione della legge n. 206 del 2021 richiamando i passaggi parlamentari che l'hanno preceduta, con la presentazione alla deliberazione della Commissione parlamentare di un testo che era rimasto estraneo ai lavori della Commissione ministeriale di studio incaricata di studiare la riforma e che non ha avuto neppure nella discussione parlamentare alcun approfondimento. Il pregiudizio che ispira la proposta approvata viene qui esaminato in alcune delle sue conseguenze più negative, nel tentativo di individuare quelle possibilità di modifica delle norme primarie che potrebbero riallineare il testo di legge approvato ai criteri di una giustizia effettivamente rispondente agli interessi dei minori.
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De Micco, Virginia. "Lo straniero e l'altro: l'inquietante intimità." INTERAZIONI, no. 1 (April 2021): 25–41. http://dx.doi.org/10.3280/int2021-001003.

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Abstract:
L'esperienza psichica dell'estraneità viene messa a confronto con quella dell'alterità, ne vengono esaminate le differenti sorgenti e direttrici intrapsichiche e relazionali. In particolare viene esaminato cosa accade nell'incontro con "lo straniero" nell'esperienza migratoria ? che oscilla tra alterità radicale e doppio deformato ? in cui si rende evidente quella "funzione specchio" della migrazione di cui parlava Abdelmalek Sayad. Migranti e nativi rispecchiano gli uni negli altri le proprie "parti straniere", parti inappropriabili e non soggettivabili. Tali complesse dinamiche vengono poi analizzate, anche attraverso una tranche clinico-esperenziale, alla luce dell'esperienza psichica ed antropologica legata alla pandemia da coro-navirus, la quale comporta un brusco e angoscioso mutamento della percezione del confine tra ciò che è familiare/fidato e ciò che è estraneo/pericoloso con i suoi intensi effetti perturbanti.
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Figueiredo, Ricardo Rodrigues, Andréia Aparecida de Azevedo, Arthur Octavio de Ávila Kós, and Shiro Tomita. "Complicações de corpos estranhos em otorrinolaringologia: um estudo retrospectivo." Revista Brasileira de Otorrinolaringologia 74, no. 1 (February 2008): 7–15. http://dx.doi.org/10.1590/s0034-72992008000100002.

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Abstract:
Corpos estranhos constituem uma das mais freqüentes urgências em Otorrinolaringologia. Embora raras, complicações graves podem ocorrer, como perfuração timpânica e broncoaspiração. OBJETIVOS: Analisar, através de um estudo retrospectivo, 1356 casos de corpos estranhos e estabelecer causas para as complicações, objetivando medidas preventivas. MATERIAL E MÉTODO: 1356 pacientes com corpos estranhos de orelha, nariz, faringe e laringe atendidos no Serviço de Otorrinolaringologia do Hospital Souza Aguiar, Rio de Janeiro, RJ, no período de 1992 a 2000, foram analisados de forma retrospectiva quanto aos parâmetros sexo, idade, tipo de corpo estranho, localização do corpo estranho, tempo entre colocação e retirada do corpo estranho e complicações. RESULTADOS: O corpo estranho mais freqüente foi o grão de feijão e a faixa etária mais freqüente a de 1 a 4 anos. Corpos estranhos de orelha foram os mais freqüentes, seguidos pelos de nariz. Complicações foram estatisticamente relacionadas ao tempo, faixa etária infantil e experiência do médico. CONCLUSÃO: A maioria das situações que levam a acidentes com corpos estranhos são evitáveis. Melhorias na estruturação da rede pública de atendimento e na formação dos otorrinolaringologistas são fundamentais para evitarmos as complicações mais sérias.
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Colozza, Roberto. "Socialisti ai tempi di Stalin: il caso di Giuseppe Garretto a Ragusa (1950-1953)." MONDO CONTEMPORANEO, no. 2 (December 2011): 79–107. http://dx.doi.org/10.3280/mon2011-002003.

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Abstract:
Il saggio propone una lettura delle diverse identitŕ del socialismo italiano negli anni finali dello stalinismo, attraverso un ampio uso di fonti d'archivio e a stampa. Questo socialismo plurale č colto nell'evoluzione di un caso di storia locale, quello del dirigente siciliano Giuseppe Garretto. Ingegnere, scrittore per vocazione, antifascista, egli fu un rivoluzionario estraneo al mito stalinista che connotň il Psi di Guerra Fredda. Garretto incrociň, da amico o avversario, i destini dei maggiori dirigenti nazionali del Psi del dopoguerra: Nenni, Basso, Panzieri, Morandi. Protagonista del Psi siciliano, prima come epuratore antiriformista e poi come reprobo antistalinista, egli incarnň le passioni dei socialismi del tempo. Attraverso le vicissitudini politiche e personali di Garretto, questi socialismi emergono con un linguaggio specifico di cui l'articolo mette in evidenza le caratteristiche semantiche e stilistiche.
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Perišić Arsić, Olja. "DIFERENCIJACIJA PREVODNIH EKVIVALENATA U BILINGVALNIM REČNICIMA NA PRIMERU LEKSEME STRANAC." Nasledje Kragujevac XIX, no. 51 (2022): 155–68. http://dx.doi.org/10.46793/naskg2251.155pa.

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Abstract:
The subject of this paper is the analysis of the lexeme stranac and its equivalents in Italian. Traditional bilingual dictionaries have limited space for the disambiguation of equivalents that are sporadically present in the illustrative examples, insufficient for a semantic and func- tional generalization that would guide the user (Marello 1989). We will start off from the bilin- gual dictionaries and the three equivalents of the Serbian word stranac: straniero, estraneo and forestiero in order to try to define, by using parallel and monolingual corpora, the field of their use as an indispensable indication for the correct consultation of the dictionaries. The aim is to examine the effectiveness of the corpus-based methodology in lexicography in the disam- biguation of different equivalents and at the same time confirm the importance of the context for the definition of polysemous words.
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Tiago, Romualdo Suzano Louzeiro, Daniel Cauduro Salgado, Juliano Piotto Corrêa, Márcio Ricardo Barros Pio, and Ernani Edney Lambert. "Corpo estranho de orelha, nariz e orofaringe: experiência de um hospital terciário." Revista Brasileira de Otorrinolaringologia 72, no. 2 (April 2006): 177–81. http://dx.doi.org/10.1590/s0034-72992006000200005.

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Abstract:
A ocorrência de corpos estranhos em otorrinolaringologia é motivo de freqüentes consultas em serviços de emergência. OBJETIVO: Avaliar a incidência de pacientes com corpo estranho, bem como analisar o quadro clínico e o tratamento nestes casos. MÉTODO: Foi realizado estudo prospectivo de 81 pacientes com diagnóstico de corpo estranho de nariz, orelha ou orofaringe admitidos no Serviço de Otorrinolaringologia do Hospital do Servidor Público Municipal de São Paulo, no período de abril de 2003 a março de 2005. RESULTADOS: Foram 57 casos de corpo estranho de orelha; 13 de cavidade nasal; e 11 de orofaringe. Destes pacientes, 51,85% foram do sexo masculino e 48,15% do sexo feminino. A média de idade foi de 23 anos. A média do tempo de evolução foi de 18,36 dias, sendo que 38,27% dos casos foram atendidos com menos de 24 horas de evolução. Do total de pacientes, 83,95% receberam atendimento inicial na clínica de otorrinolaringologia, e 16,05% vieram encaminhados de outro serviço após alguma tentativa de remoção prévia. O sintoma mais comum dos casos de corpos estranhos de orofaringe foi a odinofagia presente em 90,91% dos casos; nos corpos estranhos de nariz, a rinorréia unilateral e cacosmia estiveram presentes em 46,15% dos casos; e nos corpos estranhos de orelha, 38,60% evoluíram sem sintomas, e 28,07% com hipoacusia. O corpo estranho mais freqüente de orofaringe foi a espinha de peixe (54,55%); no nariz foi o papel (30,77%); e na orelha foi o algodão (31,58%). As complicações decorrentes da presença de corpo estranho ou da manipulação dos mesmos foram encontradas em 13 casos (16,05%). CONCLUSÃO: A maioria dos casos com manipulação prévia para remoção de corpo estranho por profissional não-habilitado ou por leigo evoluiu com complicações, enfatizando que o manejo dos pacientes com corpo estranho deve ser realizado pelo médico otorrinolaringologista e com o uso de material adequado.
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Beck, Ulrich. "L'Europa cosmopolita. Realtŕ e utopia." MONDI MIGRANTI, no. 2 (October 2009): 7–22. http://dx.doi.org/10.3280/mm2009-002001.

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Abstract:
Nell'articolo l'autore osserva come il contemporaneo modello d'Europa debba essere riconsiderato data l'assenza di una narrazione politica che lo sostanzi e del venire a meno l'insieme delle istanze che ne giustificavano originariamente l'esistenza. L'Unione Europea si fonda su una storia del no, sulla negazione piuttosto che sull'affermazione: l'Europa non č uno Stato, non č una Nazione, non č un'organizzazione internazionale, non č questo né altro. Proprio a causa di questa identificazione basata sulla negazione l'Unione Europea rimane un corpo politico tronco ed estraneo ai suoi stessi cittadini. L'Europa deve essere oggi ancora concettualmente capita e allo status quo non rappresenta che l'ultima utopia politica sopravvissuta. Per superare questo empasse č necessario muoversi verso la concezione di un realtŕ cosmopolita dell'Europa. Č proprio su questo shift che si concentra l'attenzione dell'autore che discute proprio come questo nuovo sguardo sia indispensabile per comprendere questa forma storica unica di comunitŕ internazionale.
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Oppedisano, Francesca Rachele. "Carmelo Bene. Ricominciando dal tramonto del giorno." Mnemosyne, no. 3 (October 11, 2018): 15. http://dx.doi.org/10.14428/mnemosyne.v0i3.12083.

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Abstract:
Carmelo Bene coglie nella caduta residuale d’un frammento acustico involontario, letterario o poetico, estraneo al soggetto, la possibilità di dar vita a un’infinità di mondi impossibili. Attraverso la rielaborazione d’un accadimento che prende il soggetto costantemente impreparato, nella ripetizione d’una percezione costantemente rinnovata, l’attore, nell’atto del porsi in ascolto, scopre attraverso il dire che l’essere umano è condannato a trovar posto all’interno d’una esteriorità già data che lo precede, da sempre. Non resta dunque al nostro artefice che dribblare le direttive del senso imposte all’essere parlante, operare, all’interno di una sorta di fucina del senso, la materia di cui si compone la phoné, per invocare al grado ultimo della sua arte teatrale l’attenzione d’uno spettatore sordomuto che incapace di restituire l’inaudito è in grado di preservare l’assoluta purezza d’una voce esterna al soggetto che si dica senza intenzione: «Ah soltanto esser solo UNA VOCE!»
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Piredda, Patrizia. "La costruzione retorica e le implicazioni etiche dell’uso dell’immagine dell’eroe nel discorso interventista di Quarto di Gabrielle d’Annunzio." Quaderni d'italianistica 34, no. 1 (July 22, 2013): 115–31. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v34i1.19875.

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Abstract:
Questo articolo è uno studio sulle implicazioni etiche che soggiacciono alla retorica del linguaggio dannunziano, in particolar modo alla costruzione dell’immagine dell’eroe nei discorsi a favore dell’interventismo. Scopo dell’articolo è mostrare che d’Annunzio utilizza un nuovo modo di argomentazione, estraneo alle forme della retorica classica, fondata sull’entimema ossia sulla dimostrazione logica di una tesi, in quanto propone una nuova forma fondata invece sull’immediatezza del sentimento. Ciò comporta uno slittamento per cui chi ascolta non è più chiamato a valutare razionalmente l’argomento per vagliarne la validità, ma è chiamato ad aderirvi irrazionalmente, senza mediazione della ragione, e a prendere per vero il contenuto del discorso. Lo scopo dell’articolo è mostrare che un argomento forense, come i discorsi dannunziani per l’interventismo, quando viene esposto in termini apodittici, pur essendo mancante di un fondamento logico evidente, al fine di convincere chi ascolta a intraprendere una determinata azione, ha un’implicazione pratica che può essere considerata in termini kantiani immorale.
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Nicolò, Anna Maria, and Laura Accetti. "Corpo e diniego: l'enigma transgender." PSICOTERAPIA PSICOANALITICA, no. 1 (June 2022): 29–46. http://dx.doi.org/10.3280/psp2022-001003.

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Abstract:
In adolescenza, più che in ogni altra età della vita, il corpo e le sue vicissitudini assumono un'importanza strutturante. Le trasformazioni puberali danno vita a nuove sensazioni, mutano la percezione delle distanze interpersonali, modificano la rappresentazione di sé, cimentano l'identità. Mostrando come questo processo segua un percorso il cui esito non può essere dato per scontato, le due autrici esplorano le origini del senso di sé nel corpo e dell'immagine corporea, interrogandosi su quelle esperienze in cui il corpo è vissuto come un nemico o un estraneo da ripudiare, attaccare o modificare. Il ripudio del corpo può riguardare un dubbio identitario profondo ma è anche indice di gravi carenze nell'Handling e nella funzione di specchio della madre, del corpo e delle esperienze del bambino. L'esemplificazione clinica relativa all'analisi con un ado-lescente transgender mostrerà le vicissitudini di una profonda distorsione nell'immagine del corpo, e il suo legame con un rispecchiamento materno come forma di diniego verso il sesso del bambino.
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Freitas, Maria do Carmo Soares de, Maria Cecília de Souza Minayo, Lilian Barbosa Ramos, Gardênia Vieira Fontes, Ligia Amparo Santos, Elizeu Clementino de Souza, Anderson Carvalho dos Santos, et al. "Escola: lugar de estudar e de comer." Ciência & Saúde Coletiva 18, no. 4 (April 2013): 979–85. http://dx.doi.org/10.1590/s1413-81232013000400010.

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Abstract:
Este estudo tem por objetivo discutir significados sobre alimentação escolar atribuídos por estudantes em escolas públicas na Bahia. Trata-se de compreender aspectos simbólicos associados à alimentação escolar na complexidade do mundo cotidiano da escola. Utiliza-se uma abordagem qualitativa para a compreensão do comer na escola e das noções sobre alimentação saudável, a partir das narrativas orais e escritas desses adolescentes. Os relatos enunciam oposições entre alimentação estranha e familiar e vice-versa. O que é familiar torna-se estranho a depender do tempo/lugar. Citam diversos exemplos de alimentos que são da tradição, mas que se tornam estranhos ou não habituais ao horário. A cultura alimentar dos estudantes requer a obtenção de alimentos em dois momentos: merenda e almoço (ou jantar). Entidades estas que são distintas, não se mesclam e devem estar presentes na escola, pois para estes atores sociais, estudar e comer são necessidades que se complementam.
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Vani, Christina. "Talking Animals “Talking” with Animals in Elsa Morante’s La Storia // Animales hablantes que “hablan” con otros animales en La Historia de Elsa Morante." Ecozon@: European Journal of Literature, Culture and Environment 7, no. 1 (June 15, 2016): 42–58. http://dx.doi.org/10.37536/ecozona.2016.7.1.978.

Full text
Abstract:
In this essay, I explore the representations of spoken language by animals in La Storia by Elsa Morante. Furthermore, I seek to examine the ways in which humans, namely little Useppe, express themselves with animals and interpret what is said, but I also seek to discover what elements may predispose Useppe to be privy to code-sharing with these creatures of other species. While the interactions in this tragic novel are mainly between humans, it is worthwhile to consider the relationship between Useppe and birds, canines, equines, and felines. He acts as a type of intermediary between the species, though I venture to say that he shares more in common with animals than with humans: “Useppe rimaneva del tutto estraneo, e inconsapevole, come un cucciolo ingabbiato in una fiera” (Morante 458; “Useppe remained completely estranged, and unaware, like a puppy caged and put on display” [translation my own]), like a child raised amongst wolves. Since my research examines interspecies communication, I have used zoosemiotics as a starting point. My main focus, then, will be on how Morante successfully employs zoosemiotic notions to make the “spoken” as well as gesticulative communication of the animal reflect the animal’s temperament and emotional nature—even as a synecdoche for the archetype of the animal proper—and interpretable by the human interlocutor. That is, through implicit knowledge of zoosemiotics, these symbols are not just interpreted by Useppe but answered using a mutually decipherable code. In this way, Morante illuminates the profound relationships between humans and animals, relationships that are sustained due to the myriad means by which interspecies communication, compassion, and cooperation intersect and flourish in this novel. Resumen En este artículo, exploro las representaciones del lenguaje hablado por los animales en La historia de la escritora italiana Elsa Morante. Además, quiero examinar los modos en los que los humanos, el niño Useppe en particular, se expresan con los animales e interpretan lo que estos últimos les dicen, pero quiero también descubrir qué elementos hacen que Useppe esté predispuesto a poder compartir códigos con criaturas de otra especie. Mientras que las interacciones en esta novela trágica son, en la mayor parte, entre humanos, es importante considerar las relaciones entre Useppe y algunos pájaros, caninos, equinos y felinos. Él actúa como una especie de intermediario entre las especies, aunque me aventuro a plantear que tiene más en común con los animales que no con los seres humanos: “Useppe rimaneva del tutto estraneo, e inconsapevole, come un cucciolo ingabbiato in una fiera” (Morante 458; “Useppe permanecía completamente extraño, e ignorante, como un cachorro enjaulado en una exposición” [traducción mía]), como un niño que fue criado por lobos. Ya que mis investigaciones examinan la comunicación interespecie, utilicé la zoosemiótica como punto de partida. Me concentro, entonces, en la manera en que Morante emplea con éxito unas nociones zoosemióticas para que lo que “dicen” los animales, tanto como con la voz como con las acciones, refleje el temperamento y la naturaleza emocional de estos—incluso como una sinécdoque del arquetipo del animal propio—y hace que el humano pueda interpretarlos. Es decir, a través de conocimientos implícitos de la zoosemiótica, Useppe no solamente interpreta estos símbolos sino que responde con un código descifrable por él y los animales con los cuales se comunica. De este modo, Morante ilumina las relaciones profundas entre humanos y animales, relaciones que se sostienen a causa de los medios con los cuales la comunicación, la compasión y la cooperación entre especie se entrecruzan y florecen en la novela.
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Poma, Iolanda. "Il Pensiero vivente." Trilhas Filosóficas 13, no. 3 (March 31, 2020): 13–28. http://dx.doi.org/10.25244/tf.v13i3.296.

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Abstract:
Lo scritto vuole celebrare la nascita di Gabriel Marcel, parlando del confronto che egli imbastisce nei suoi scritti con il tema della morte. Tale confronto testimonia il carattere sempre vivo e rinascente del pensiero di Marcel: non perché escluda la morte come suo opposto, ma perché riconosce il loro indissolubile intreccio. Il binomio di vita-morte, come quelli tra essere-avere e tra mistero-problema, prospetta una dinamica di reciproca implicazione, di mutua dipendenza, fra termini differenti, ma necessari l’uno all’altro. Marcel descrive l’esperienza del loro segreto scambio e di trasmutazione continua, che contesta l’opposizione di Medesimo-Altro, facendo proprio l’interscambio tra Proprio-Estraneo. La morte è come la realtà misteriosa dell’amore o della nascita: si trovano nel cuore dell’esperienza e producono un’intima trasformazione dell’esistenza e la continua germinazione del pensiero. In queste esperienze Marcel vive l’intreccio del tempo con l’eternità, in cui prende forma il suo neo-orfismo di ispirazione rilkiana (che si ispira alla poetica di Rilke; o di influenza rilkiana: of Rilke’s influence), incentrato sullo spirito di metamorfosi. Parole-chiave: “VITA-MORTE”. “TEMPO”. “AMORE”. “INTRECCIO”. “ORFISMO”. “METAMORFOSI”.
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Bydlowski, Sarah. "Inquietante estraneità e diventare genitori." INTERAZIONI, no. 1 (April 2021): 100–111. http://dx.doi.org/10.3280/int2021-001008.

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Abstract:
Alla nascita di un bambino, la solidità delle basi narcisistiche e l'infantile dei genitori sono messi alla prova fin dentro le ramificazioni delle loro appartenenze culturali. L'incontro tra il bambino e i suoi genitori è occasione di fantasie nostalgiche e fonte di stupore e meraviglia, ma inciampa sulla storia singolare di ciascuno, sulla costruzione della coppia con i suoi numerosi effetti in après-coup. Le proiezioni riguardo al bambino ostacolano talvolta la costruzione dei legami precoci e la costruzione del narcisismo primario del bambino. Il gioco delle identificazioni si trova in difficoltà e il bebè viene dolorosamente identificato a un elemento perturbante ed estraneo. Quando è a sua volta contenuta da una presenza attenta la madre può talvolta ritrovare una capacità calmante e sensuale; l'analista propone delle rappresentazioni delle poste in gioco in cui sono presi i partner della diade sotto l'influenza dell'angoscia. Questo lavoro di trasformazione in parole favorisce il posto del terzo e cerca di permettere al bambino come alla madre di ritrovare una capacità di gioco rappresentativo associato al piacere.
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Stanghellini, Giovanni, and Raffaella Ciglia. "Etnocentrismo critico. Una cornice epistemologica per la psicopatologia?" RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 2 (July 2011): 83–95. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2011-002007.

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Abstract:
L'etnografia e l'ermeneutica ci aiutano a pensare l'incontro clinico come un incontro tra culture. Da un lato, pensare l'altro in relazione alla sua cultura, cioč ad un orizzonte di significato fatta di credenze e valori, significa agganciarlo ad un orizzonte di senso, all'interno del quale i suo atti divengono intenzionali e significativi, quindi comprensibili. Dall'altro, l'anticipazione di senso che guida la nostra comprensione delle azioni altrui č determinata dalla nostra propria cultura. Ciň genera un noto paradosso: la comprensione dell'altro risulta innanzitutto e per lo piů inscritta in un orizzonte di senso che all'altro č estraneo. Tuttavia, se questa comprensione dell'altro a partire dalla propria cultura viene messa in atto criticamente non č un impedimento, ma la "via regia" per l'incontro con l'altro, tramite la reciproca esplicitazione del proprio orizzonte di significato e quindi del senso attribuito alle azioni proprie ed altrui mediata da tale esplicitazione. In questa cornice epistemologica, il clinico č disposto a mettere in gioco il proprio orizzonte di significato nell'aprirsi ai significati dell'altro. In questa prospettiva la comprensione si compie in uno spazio dialogico e intersoggettivo.
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Gruppuso, Maria Cristina. "Un caso intricato di rapporti fra trust e diritto successorio (App. Roma, 25 maggio 2021)." marzo-aprile, no. 2 (April 7, 2022): 320–23. http://dx.doi.org/10.35948/1590-5586/2022.86.

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Abstract:
Massima La circostanza per cui la moglie, pochi mesi dopo aver depositato ricorso per separazione personale con addebito al marito, ceda le quote della S.r.l. di cui è titolare alla madre, e che quest’ultima, successivamente alla morte della figlia, conferisca tali quote in trust, affidandone l’amministrazione ad un trustee, soggetto estraneo, e indicando quali beneficiarie le nipoti (figlie della de cuius), non lascia presumere che l’atto di trasferimento delle quote e l’atto istitutivo di trust siano stati posti in essere in esecuzione di un negozio fiduciario, in violazione dei principi in materia di rappresentanza e gestione dei beni dei minori in capo ai genitori e dei principi in materia di successioni - in particolare in violazione dell’art. 458 cod. civ. Il trustee è privo di interesse a impugnare la sentenza che dichiara l’inefficacia dell’atto istitutivo di trust, in quanto svolge unicamente la funzione di gestire e amministrare i beni conferiti e non è titolare di alcun diritto autonomo da far valere rispetto all’azione volta ad ottenere l’invalidità del trust.
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Trofaier, Maximilian Alexander. "Konstruierte Fremdheit." Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 99, no. 1 (November 1, 2019): 18–26. http://dx.doi.org/10.1515/qufiab-2019-0004.

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Abstract:
Riassunto Per due secoli e mezzo lo „Schottenkloster“ („monastero scozzese“) di Vienna, fondato nel 1155, appartenne all’unione degli „Schottenklöster“ irlandesi che era caratterizzata dall’unità etnica. Gli irlandesi, posti di fronte all’alternativa di accettare monaci benedettini nativi o di rinunciare all’abbazia, preferirono lasciare Vienna nel 1418. La storiografia posteriore ha attestato ai monaci irlandesi incapacità, comportamenti sbagliati e difetti di carattere – accuse ricorrenti sino ad oggi. L’articolo analizza, da una parte, il rimprovero di inadeguatezza linguistica, rivolto a loro, ed esplora in che misura gli irlandesi abbiano rappresentato, a Vienna, un corpo estraneo destinato all’insuccesso a causa della loro riluttanza al voler integrarsi e vivere insieme con gli altri; d’altra parte esamina il ruolo svolto da questi monaci „scozzesi“ nella vita religiosa, economica e politica della città e del paese, nonché i loro rapporti con la corte, la popolazione urbana e altre istituzioni religiose. Dopo l’analisi della (non-)affidabilità della fonte principale delle accuse, il „Memoriale reformacionis ad Scotos“, si tenta di spiegare i veri motivi che spinsero gli irlandesi ad abbandonare il monastero.
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Nuzzo, Valeria, and Valerio Speziale. "Il diritto del lavoro e la frantumazione dei confini dell'impresa." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 164 (December 2022): 162–82. http://dx.doi.org/10.3280/sl2022-164009.

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Abstract:
Il saggio approfondisce il confronto tra giuslavoristi e sociologi del lavoro sui con-fini dell'impresa, sottolineando come l'assetto e la conformazione dell'impresa sia uno dei temi rimasti lungamente estraneo a tale dialogo. I cambiamenti organizza-tivi degli anni '90 inducono entrambi i settori a una riflessione, ma essi procedono per lo più paralleli, con richiami e citazioni reciproche estremamente rare ed episo-diche, in gran parte limitate al rinvio a una differente prospettiva di indagine. Solo negli ultimi anni tale confronto diventa più rilevante, quando si accentuano i fe-nomeni di outsourcing e si determina, con essi, una fuga dalla regolamentazione che vi si applica, grazie alla possibilità di organizzare la produzione sfruttando i differenziali regolativi e salariali esistenti fra le diverse aziende, fra i diversi settori industriali e anche fra diversi Paesi. Il saggio guarda, dunque, alle differenziazioni e alle asimmetrie che si sono prodotte sfruttando i confini e i differenziali ad essi associati, indagando sui diversi strumenti giuridici utilizzati, dall'appalto alle reti di impresa fino alle catene globali del valore.
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Rodrigues, Ascedio José, Eduardo Quintino Oliveira, Paulo Rogério Scordamaglio, Marcelo Gervilla Gregório, Márcia Jacomelli, and Viviane Rossi Figueiredo. "Broncoscopia flexível como primeira opção para a remoção de corpo estranho das vias aéreas em adultos." Jornal Brasileiro de Pneumologia 38, no. 3 (June 2012): 315–20. http://dx.doi.org/10.1590/s1806-37132012000300006.

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Abstract:
OBJETIVO: Determinar a taxa de sucesso da broncoscopia flexível como primeira opção na remoção de corpos estranhos das vias aéreas em adultos. MÉTODOS: Estudo retrospectivo de todos os pacientes adultos (acima de 18 anos) com aspiração de corpo estranho submetidos a broncoscopia no Hospital das Clínicas, Faculdade de Medicina da Universidade de São Paulo, em São Paulo (SP). RESULTADOS: A amostra foi constituída por 40 pacientes adultos, com média de idade de 52 anos (variação: 18-88 anos). A mediana do tempo de permanência do corpo estranho na via aérea foi de 15 dias (variação: 12 h a 10 anos). Todos os pacientes foram submetidos primeiramente a broncoscopia flexível diagnóstica. A retirada do corpo estranho por meio de broncoscopia flexível foi bem-sucedida em 33 dos pacientes (82,5%). Em 1 paciente, um objeto metálico alojado na árvore brônquica distal requereu o uso de fluoroscopia. Seis pacientes (15%) foram submetidos a broncoscopia rígida devido a dispneia induzida por corpo estranho traqueal, em 2, e porque o corpo estranho era muito grande para as pinças flexíveis, em 4. A broncoscopia falhou em apenas 1 paciente, que portanto necessitou de broncotomia. CONCLUSÕES: Embora a broncoscopia rígida seja considerada o padrão ouro na remoção de corpos estranhos na via aérea, nossa experiência mostrou que a broncoscopia flexível pode ser utilizada segura e eficientemente no diagnóstico e tratamento de pacientes adultos estáveis.
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Barros, Maylson Alves Nogueira, Vitor Bruno Teslenco, Herbert de Abreu Cavalcanti, Everton Floriano Pancini, and Guilherme Nucci dos Reis. "Remoção de corpo estranho em face devido acidente doméstico: relato de caso." ARCHIVES OF HEALTH INVESTIGATION 10, no. 8 (July 16, 2021): 1217–19. http://dx.doi.org/10.21270/archi.v10i8.5086.

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Abstract:
Introdução: O aumento da idade é um dos fatores que causam inaptidão e institucionalização em pacientes geriátricos, o traumatismo decorrente de acidente doméstico pode levar a óbito. Os ferimentos por corpos estranhos são perigosos quando lesionado estruturas vitais. Objetivo: Descrição de um relato de caso de um paciente submetido cirurgia para remoção de um corpo estranho cravado na face. Relato de caso: Paciente com história de queda própria altura, durante atividade doméstica, foi diagnosticado com um objeto estranho em face, sendo submetido a remoção cirúrgica sob anestesia geral. Conclusão: Os pacientes com traumatismo facial devem ser submetidos avaliação primaria sistemática e lesões perfurativas por objetos estranhos em órgãos vitais necessitam de tratamento imediato, a remoção cirúrgica na maioria das vezes é necessária.
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Carneiro, Caio João Nery da Silva, Hamilton Sena Bastos Neto, Ivana Miranda Maciel, Lázaro da Silva Rios, and Robson Dias de Souza. "Avaliação da qualidade de amostras de Hortelã-pimenta (mentha piperita) comercializadas em Feira de Santana-Bahia." Research, Society and Development 11, no. 15 (November 27, 2022): e584111537914. http://dx.doi.org/10.33448/rsd-v11i15.37914.

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Abstract:
A hortelã pimenta (Mentha piperita) é uma das espécies vegetais mais populares e utilizadas no mundo nas suas variadas formas disponíveis no comércio como, folhas para chás, óleos essenciais e extratos. Possui uma gama de ações no organismo, e podem ser empregadas para tratamento de dores na cabeça, distúrbios gastrointestinais e deficiências respiratórias, além de auxiliar em desordem biliares, dispepsia e enterite. Objetivou-se nesse estudo, avaliar a qualidade de amostras de hortelã pimenta comercializadas em diferentes ervarias localizadas no município de Feira de Santana, Bahia. Foram analisadas 4 amostras (a granel e em sachês), utilizando testes de características organolépticas, teor de umidade, cinzas totais e presença de materiais estranhos. As amostras não apresentam, em sua maioria, resultados satisfatórios, fugindo dos padrões estabelecidos na literatura. As amostras A e B (a granel) foram reprovadas nos testes de material estranho, cinzas totais e teor de umidade, enquanto C (sachê) foi reprovada em teor de cinzas e D (sachê) em matéria estranha e cinzas totais. As amostras que sofreram desvio de qualidade estão sujeitas à perda de efetividade e potencial indução de intoxicações.
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Paradiso, Michele, José Fernando Muñoz Robledo, Bianca Galmarini, and Valentina D’Ippolito. "LA GUADUA E L’INFORMALE. LA CONOSCENZA STRUTTURALE E LA QUALIFICAZIONE DEI MATERIALI NATURALI NEL BARRIO DE INVASIÓN NUEVA ESPERANZA, KM41, MANIZALES, COLOMBIA." Revista M 15 (August 16, 2019): 48–69. http://dx.doi.org/10.15332/rev.m.v15i0.2178.

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Abstract:
Nueva Esperanza è un insediamento di tipo informale situato nella regione andina colombiana, nel Dipartimento di Caldas, a cavallo del Río Cauca e sulla via che collega Manizales a Medellín. Come occupazione autogestita con ambizione di legalizzazione, è un modello non estraneo alla gestione colombiana, la cui emergenza abitativa è il risultato dell’instabilità politica e della lunga condizione di guerriglia, concentrata soprattutto in scenario rurale. Il lavoro che presentiamo investiga le forme dell’abitare sviluppatesi in questa comunità, alla luce delle differenti origini sociali e geografiche, formazione e competenze dei residenti. L’oggetto della ricerca è lo studio delle modalità di autocostruzione delle abitazioni in materiali locali (guadua angustifolia) e dell’efficacia delle soluzioni tecniche e costruttive adottate in tale contesto. Conseguente ai risultati dell’attività di rilievo e restituzione dei manufatti architettonici è l’individuazione di tre casi studio rappresentativi per diversi livelli di qualità d’esecuzione, qualità di conservazione, complessità della composizione. Si intravede, allora, un progetto ex novo che assolverà alla duplice intenzione di realizzare un luogo di socializzazione (ad oggi assente) e di sperimentare un cantiere autogestito a scopo didattico, per la valorizzazione del materiale e della tecnologia opportuna al fine di una ricostruzione consapevole delle abitazioni.
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Sasso, Giampaolo. "Il terapeuta gioca a tennis." PSICOTERAPIA PSICOANALITICA, no. 1 (June 2021): 93–107. http://dx.doi.org/10.3280/psp2021-001006.

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Abstract:
A partire dall'interrogativo sul perché il paziente gli sembri improvvisamente estraneo, e dalla lunga rêverie in cui si immagina impegnato con lui in una partita a tennis in cui il paziente impugna la racchetta con uno stile diverso dal consueto, l'autore riflette su alcune regole implicite del lavoro terapeutico che il gioco del tennis man mano gli suggerisce. Vale in questo caso il conteggiare i punti vinti e persi, o il gioco sfuma in una dinamica più problematica, in cui l'alleanza di lavoro sottintende che un punto sia realmente vinto quando si vince in due? E può questa strana regola permettere di riconsiderare i sottili ma necessari mutamenti avvenuti nella storia clinica e teorica della psicoanalisi proprio affinché il gioco terapeutico divenisse gradualmente meno sterotipato, meno legato a schemi volti a dimostrare assunti teorici, e invece più una fonte consonante dello stare insieme in un impegno condiviso, interessato a una reciproca aspirazione vitale? Attorno al campo in cui paziente e terapeuta si confrontano in questa immaginaria partita a tennis, intuiamo uno scenario di figure passate su cui ci interroghiamo per capire se davvero il gioco è mutato e come, e se abbiamo davvero appreso da loro e dalle loro disillusioni che un punto è realmente vinto solo se si vince in due.
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Carvalho, Richard. "L'ultima sfida: invecchiare, morire e individuarsi." STUDI JUNGHIANI, no. 31 (July 2010): 7–26. http://dx.doi.org/10.3280/jun2010-031002.

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Abstract:
Questo lavoro tratta della psicoterapia di una donna che passava da ciň che Waddel (1998) avrebbe chiamato "l'etŕ piů avanzata" a un'"etŕ successiva", con quest'ultima intendo l'inevitabile declino verso il morire e la morte. Per quanto sgraditi possano essere tali sviluppi per l'individuo, essi sono nondimeno l'attivitŕ del soma, e quindi attivitŕ del sé, deintegrate. Gran parte del lavoro psicoterapeutico fu centrato sul compito di rendere la paziente capace di entrare in relazione e accettare i correlati emotivi di tale processo, che lei tendeva a non riconoscere come proprio e a negare attraverso una scissione tra corpo e mente che comportava una relazione interna depressiva che durava da lungo tempo. L'aiutare il contatto con se stessa le permise un piů forte senso di compagnia interna e di pace, e forse facilitň un piů semplice processo del morire, che comportň un sé riconciliato con se stesso piuttosto che estraneo. Da un punto di vista tecnico, l'approccio implicň una grande concentrazione sulla relazione intrapsichica piuttosto che sulla relazione paziente-analista, e ciň viene brevemente discusso nei termini del lavoro di Armando Ferrari, morto anche lui poco prima che questo lavoro venisse presentato per la prima volta, e al quale viene in parte dedicato.
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Molteni, Massimo. "Il volto senza fine: la sofferenza della mente." CHILD DEVELOPMENT & DISABILITIES - SAGGI, no. 1 (January 2011): 43–55. http://dx.doi.org/10.3280/cdd2010-001005.

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Abstract:
Il concetto e l'esperienza umana del dolore sono cambiati nel corso della storia dell'uomo: se per gli antichi greci, cosě come anche nella Bibbia, il dolore faceva parte della vita e come tale era accettato, oggi invece esso viene rifiutato come elemento esistenziale estraneo, da eliminare il piů presto e il piů efficacemente possibile. La scienza medica ha fatto grandi passi in questa direzione, ma la possibilitŕ di attenuare o annullare il dolore fisico non ci esime dalla necessitŕ di riflettere sul vero senso della sofferenza, intesa come aspetto ineliminabile della condizione umana. La percezione della sofferenza dipende non solo dalle caratteristiche personali dell'individuo, ma anche dal contesto socioculturale in cui egli č inserito, variabili che condizionano anche la capacitŕ di comprensione della sofferenza dell'altro. Quanto piů un sistema - persona o societŕ - č complesso, tanto maggiore sarŕ la sofferenza da esso percepita. In definitiva, č inevitabile sia che l'uomo soffra sia che ricerchi la cancellazione della sofferenza: una dicotomia, questa, che acquista un suo senso e una prospettiva di risoluzione solo tramite l'apertura ad una dimensione piů ampia ed elevata rispetto a quella puramente fisica. In quest'ottica, la lotta - umana in generale e medica in particolare - contro sofferenza e dolore assume una connotazione non solo di utilitŕ immediata, ma anche di importante significato ultimo.
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Ribeiro, Fernando de Andrade Quintanilha. "Corpo estranho de tuba auditiva: apresentação de um caso e técnica utilizada para remoção." Revista Brasileira de Otorrinolaringologia 74, no. 1 (February 2008): 137–42. http://dx.doi.org/10.1590/s0034-72992008000100022.

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Abstract:
Corpos estranhos da orelha externa são muito freqüentes, o mesmo não se podendo dizer dos corpos estranhos da orelha média e principalmente da tuba auditiva. APRESENTAÇÃO DO CASO: Paciente etilista e demente apresentava corpo estranho (espeto de madeira para churrasquinho) introduzido em sua orelha média e tuba auditiva através de ação criminosa. Este se apresentava encavilhado na tuba auditiva sem possibilidade remoção externa. Esta foi feita por ato cirúrgico descrito pelos autores. COMENTÁRIOS: O paciente se recuperou bem, sem seqüelas para o nervo facial e sem crise vertiginosa importante.
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Faria, Juliano Ribeiro, and Marcos Antônio Bessa-Oliveira. "Meu/nosso corpo estranho, o que temos é dele/nele que somos." Filosofia e Educação 11, no. 1 (September 9, 2019): 5–35. http://dx.doi.org/10.20396/rfe.v11i1.8655077.

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Abstract:
Construo esta pesquisa para dar visibilidade ao corpo estranho como produtor de arte, cultura e conhecimentos, quando esse encontra sua casa, o “seu corpo” (Bertherat, 2010), na escola. Esta se desenvolve epistemologicamente em Arte-educação descolonial a partir da condição na qual sempre fui colocado, de corpo estranho, por ser imperfeito ao modelo de corpo colonial imposto no ocidente, sempre em relação a um Outro. Continuamente, por isso, vivo sendo posto na categoria de “Ser menos”, na cultura, na vida, no aprendizado, como outros tantos corpos estranhos também vivem: ocupando o fundo da cena para deixar a coreografia em dança bonita ou as apresentações teatrais ou musicais harmônicas.
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Zamboni, Alberto. "Nuove osservazioni su una glossa botanica mediolatina : citamus 'colchico'." Linguistica 49, no. 1 (December 29, 2009): 247–56. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.49.1.247-256.

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Abstract:
Il grigion. schiombla, tschiombla ‘colchico’, lombardo alpino or. ciĝám(b)ula, si-, trent.occ. (Giudicarie) čiĝámbọla, segámbola ecc., insieme forse con lo sporadico friul. subalpino siàngala, ven- gono attribuiti nel noto ribelle di V. Bertoldi (1923: §§ 71–3) ad una glossa mediolatina citamus, cito- mus, riportata nel Diefenbach ma piuttosto isolata e possibile cattiva lettura di cart(h)amus (1288, 1304). L’ipotesi passa attraverso un suffissato (e non documentato) *citamŭla, che renderebbe le numerose varianti dialettali attraverso una normale lenizione di -t- > -d- > -ø- (con eventuale refezio- ne tramite -g-) – tratto fonetico estraneo tuttavia al friulano – e si oppone a quella sostenuta in prima istanza da Michael (1905), che pensava ad un *cicamŭla dissimilato da *ciclamŭla, derivato da cyclāmen ‘ciclamino’, i cui fiori hanno somiglianza con quelli del colchico e del croco. Va tuttavia riconosciuta ad Alessio la valorizzazione del meridionale šamo ‘giusquiamo’, solanacea velenosa di lontana tradizione per le sue proprietà farmacologiche (così come per il colchico, una liliacea): una forma, almeno semipopolare, che a mio avviso può esser stata diffusa anche in aree settentrionali, sempre in una variante suffissata *šámula, *siá- che rende facile conto del patrimonio grigionese schiombla (/š/!), lombardo segám(b)ola, meno invece del friulano siángala. Una nuova soluzione che offre il vantaggio di recuperare un filone autonomo ed elaborato di hyoscyamus in un areale alpino sostanzialmente omogeneo.
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LIMA, JOÃO ANTÔNIO BONFADINI, GILBERTO BUENO FISCHER, JOSÉ CARLOS FELICETTI, JOSÉ ANTÔNIO FLORES, CHRISTINA N. PENNA, and EDUARDO LUDWIG. "Aspiração de corpo estranho na árvore traqueobrônquica em crianças: avaliação de seqüelas através de exame cintilográfico." Jornal de Pneumologia 26, no. 1 (February 2000): 20–24. http://dx.doi.org/10.1590/s0102-35862000000100005.

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Abstract:
Introdução: Embora a aspiração de corpo estranho (ACE) seja um acidente freqüente na faixa pediátrica, com importante morbidade e mortalidade, poucos dados estão disponíveis em nosso meio em relação às seqüelas. O quadro clínico pode ser inespecífico, com ausência de sinais ao exame físico, o que torna necessário um alto grau de suspeição para evitar retardo no diagnóstico e, conseqüentemente, seqüelas brônquicas. Foram descritas alterações na perfusão pulmonar após a retirada de corpos estranhos endobrônquicos de permanência prolongada na via aérea, mesmo com radiograma normal. Objetivo: Descrever as características clínico-radiológicas de crianças com diagnóstico de ACE e analisá-las como prognósticas para seqüelas brônquicas. Instituição: Serviço de Pneumologia Pediátrica de Hospital da Criança Santo Antônio ¾ Porto Alegre. Método: Selecionaram-se crianças com quadro clínico sugestivo e comprovado à broncoscopia de ACE avaliadas no serviço no período de 12 anos. Foram coletados dados referentes a gênero, tipo de corpo estranho, tempo de aspiração, localização na via respiratória e características radiológicas. Os pacientes foram encaminhados a exame cintilográfico de tórax 30 dias após a retirada do corpo estranho. Resultados: Dentre as crianças internadas por ACE no período de março de 1985 a setembro de 1997 obtiveram-se dados mais precisos em 44 delas. A maioria dos corpos estranhos era de origem orgânica (77%). Em 61% das crianças o tempo de aspiração foi maior que sete dias. O local mais comum de impactação foi o brônquio do LID. A cintilografia perfusional, realizada em 24 pacientes, apresentou redução de perfusão em 65% dos exames. A aspiração por mais de sete dias representou risco 3,8 vezes maior de seqüela brônquica quando avaliada por cintilografia. Conclusão: O retardo na retirada do corpo estranho aspirado determina alto risco de seqüelas brônquicas e perfusionais; portanto, deveria ser indicado precocemente o exame broncoscópico em toda história sugestiva, mesmo na ausência de sinais clínicos ou radiológicos.
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Ferreira, Paulo Sérgio Margarido. "Apontamentos de literatura fantástica nas Origines de Catão." Boletim de Estudos Clássicos, no. 62 (December 29, 2017): 53–74. http://dx.doi.org/10.14195/2183-7260_62_3.

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Este estudo faz uma breve apresentação das Origines de Catão; procura, com base em Tzvetan Todorov, distinguir do fantástico o maravilhoso e o estranho; considera a origem rural e etnográfica do fantástico; reflete sobre a relação entre a verosimilhança e o fantástico; e equaciona o modo como o leitor antigo e o moderno interpretam os passos catonianos de natureza fantástica, maravilhosa ou estranha.
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Voltan, Eleonora. "Tra utopia e alteritá." Revista Eviterna, no. 12 (September 28, 2022): 122–38. http://dx.doi.org/10.24310/eviternare.vi12.14953.

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Abstract:
A partire dal III secolo a.C. si delinea in maniera più nitida quella feconda ma, al tempo stesso, ambivalente relazione tra Egitto e Roma. Con la stipula del trattato di amicitia nell’anno 273 a.C., appaiono sempre più evidenti le ripercussioni sul piano politico, culturale, economico e religioso sul suolo italico. Peculiare interesse riveste anche il ruolo della produzione artistica generata dall’incontro-scontro tra il mondo romano e quello egiziano. In particolare, l’interesse di questo contributo è indirizzato verso l’elaborazione del paesaggio ispirato alla terra del Nilo nella produzione pittorica romana di I secolo d.C. La delineazione di questa tipologia iconografica si fonda su alcuni dettagli figurativi specifici, tra cui quelli legati al mondo della flora e della fauna. Un insieme di elementi che, fondendosi armoniosamente insieme, conducono verso la configurazione di un’ambientazione naturale tesa ad un’ideale di fluttuante utopia che, tuttavia, collide con l’insita portata di alterità dell’immaginario nilotico. Un’alterità fortemente vincolata alla presenza dei pigmei, figure contraddistinte nella maggior parte dei casi da tratti caricaturali e grotteschi, inseriti spesso in situazioni comiche, se non paradossali. Obiettivo del presente articolo è quello di mettere in luce la relazione chiaroscurale tra la “natura” costituente il paesaggio nilotico, ovvero la flora e la fauna tipica, riflesso di una cristallizzata utopia naturalistica, e l’elemento umano, in questo caso i pigmei, sinonimo di alterità per antonomasia, concretizzazione non tanto di una realtà esistente quanto più di uno status estraneo ai limiti del tempo e dello spazio umanamente concepiti.
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Timio, Mario. "Bioetica della strumentazione medica: il rene artificiale." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, no. 2 (June 27, 2014): 169–72. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.882.

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Abstract:
Dal momento che la tecnica dialitica è oggi altamente perfezionata e sofisticata, rimangono due punti essenziali: a) la sopravvivenza non è più abbastanza e b) i problemi bioetici innestati a ventaglio richiedono risposte circostanziate adattate al singolo dializzato. È questa una nuova sfida al nefrologo del XXI secolo. Nell'era pre-fisica della medicina non esistevano categorie bioetiche, anche se da una parte si poneva il Medico con le sue competenze e, dall'altra, la Malattia, ma il Malato (terza componente o terza M del triangolo di Ippocrate) era escluso da ogni decisione. Nell'era fisica che si caratterizza per l'uso degli strumenti sensoriali (vista, tatto, udito e fiuto), il medico è fisicamente vicino al malato ed è abbozzata una sorta di pre-etica clinica. Nell'era attuale o strumentale, l'apparecchio diagnostico o curativo si inserisce tra il Medico e il Malato, che rimane estraneo al processo del recupero della salute. Per questo sono richieste alte dosi di bioetica, volte a preservare la dignità del paziente, a garanzia del rispetto, del suo best interest e del suo bene. A rendere più cogente l'impegno del nefrologo è l'alleanza con il paziente per superare quello che è definito il fattore M (o quarta M, per distinguerla dalle tre classiche del triangolo di Ippocrate), nel quale convergono, oltre alle problematiche strumentali del dializzatore, le nuove componenti del sapere medico, come la politica e l'economia sanitarie, l'organizzazione dei servizi, l'epidemiologia e la medicina difensiva. (Bioethics)
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Ricken, Carla Militão, Guilherme Paladini Feltrin, Silvia Natália Souza de-Peder, and Liogi Iwaki Filho. "RECANALIZATION OF THE PAROTID DUCT WITH CATHETER AFTER PERFORATING TRAUMA BY A FOREIGN BODY." Revista UNINGÁ 58 (March 11, 2021): eUJ3599-eUJ3599. http://dx.doi.org/10.46311/2318-0579.58.euj3599.

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Abstract:
A obstrução e lesão de ductos salivares por corpos estranhos são incomuns. As formas mais comuns de trauma do ducto parotídeo ocorrem devido a objetos pontiagudos e, mesmo que não sejam frequentes, essas lesões devem ser diagnosticadas e tratadas de forma precoce a fim de evitar problemas secundários. O objetivo deste estudo foi relatar um caso clínico de diagnóstico e tratamento bem sucedido de lesão perfurante em ducto parotídeo, causada por corpo estranho. Paciente do sexo masculino e 34 anos compareceu ao Hospital Universitário de Maringá relatando trauma intraoral do lado direito com palito de madeira. Após exame clínico verificou-se a presença de um corpo estranho na região da mucosa jugal direita e lesão do ducto parotídeo. O objeto foi removido cirurgicamente e conduziu-se a recanalização do ducto com cateter de silicone. O paciente compareceu ao retorno de sete dias com a cânula em posição, sem sinais de infecção e com drenagem ativa de saliva. A utilização do cateter de silicone foi uma alternativa viável na reconstrução do ducto parotídeo após trauma perfurante por corpo estranho.
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Sousa, Sílvia Teresa Evangelista Vidotto de, Valdinar Sousa Ribeiro, José Mário de Menezes Filho, Alcione Miranda dos Santos, Marco Antonio Barbieri, and José Albuquerque de Figueiredo Neto. "Aspiração de corpo estranho por menores de 15 anos: experiência de um centro de referência do Brasil." Jornal Brasileiro de Pneumologia 35, no. 7 (July 2009): 653–59. http://dx.doi.org/10.1590/s1806-37132009000700006.

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OBJETIVO: Descrever as características clínicas, radiológicas e endoscópicas da aspiração de corpo estranho por menores de 15 anos em um centro de referência em São Luís, MA. MÉTODOS:Estudo descritivo realizado a partir de dados de prontuários dos pacientes atendidos no Hospital Universitário Materno Infantil devido à aspiração de corpo estranho entre 1995 e 2005. Avaliamos 72 casos confirmados de aspiração de corpo estranho em relação à procedência, variáveis biológicas, clínico-radiológicas e endoscópicas. Para verificar se as frequências observadas das variáveis em estudo foram estatisticamente significantes, utilizamos o teste do qui-quadrado. RESULTADOS: A maioria do pacientes era procedente das cidades do interior (55,6%). As maiores frequências das diferentes variáveis estudadas foram as seguintes: faixa etária de 0-3 anos (81,9%); sexo masculino (63,9%); tempo de evolução > 24 h (66,7%); hipotransparência na radiografia de tórax (57,7%); localização do corpo estranho no pulmão direito (41,2%) ou na laringe (20.5%); natureza orgânica do corpo estranho (83,3%); complicação como processo inflamatório localizado (59,4%); edema de glote como complicação do exame endoscópico (47,6%); e sementes (46,6%), espinha de peixe (28,3%) e plásticos (25,5%) como tipos mais frequentes de corpos estranhos aspirados. Não houve óbitos. CONCLUSÕES: Cuidados preventivos devem priorizar crianças menores de três anos de idade, do sexo masculino, provenientes de cidades do interior. O acesso dessas crianças às substâncias com risco potencial para aspiração, incluindo os alimentos, deve ser evitado. Exames radiológicos simples e de fácil acesso à população são subutilizados, o que compromete a qualidade do primeiro atendimento.
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Carvalho Filho, Marcos Aurélio Nogueira de, Antônio de Oliveira Filho, Júlia Ingryd Targino de Sousa, Gardene Paiva Magalhães, Emerson Filipe de Carvalho Nogueira, Emmanuel Marques Ferreira, Pedro Henrique de Souza Lopes, and Anderson Felipe Fernandes Leandro. "Síndrome de Jael: relato de caso / Jael syndrome: case report." Brazilian Journal of Development 8, no. 7 (July 19, 2022): 51875–83. http://dx.doi.org/10.34117/bjdv8n7-211.

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Abstract:
INTRODUÇÃO: As injurias penetrantes na região maxilofacial possuem diversas naturezas e podem causar uma ameaça à vida. Lesões por objetos penetrantes podem incorporar parcial ou completamente um corpo estranho, e um exemplo clássico desse tipo de lesão é a síndrome de Jael, assim denominada quando ocorre uma lesão por empalamento por arma branca na região craniofacial. OBJETIVO: O objetivo deste trabalho é relatar o tratamento cirúrgico de um paciente com Síndrome de Jael. RELATO DO CASO: Paciente, 37 anos, vítima de ferimento por arma de fogo (PAF), foi atendido na emergência, apresentando ao exame clínico extenso edema, causado pela presença de um corpo estranho penetrado na região infraorbitária direita, com acometimento do globo ocular. Ao exame de imagem, foi evidenciado um corpo estranho invadindo o seio maxilar direito, com imagem sugestiva de fratura no rebordo infraorbitário direito e fratura no côndilo ipslateral. O corpo estranho foi removido, a pálpebra inferior foi reconstruída, seguida pela tarsorrafia. O tratamento das fraturas foi conservador. CONCLUSÃO: A presença de corpos estranhos em face, como observada na Síndrome de Jael, deve ser manejada observando-se o comprometimento das estruturas adjacentes, que podem acarretar complicações imediatas ou tardias. A remoção desses objetos deve ser realizada de forma a preservar as estruturas dentro do possível, levando em consideração também os fatores estéticos e funcionais envolvidos.
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Almeida, João Ricardo Maltez de, Alexandre Henrique Caetano de Parma, Severino Aires de Araújo Neto, and Tufik Bauab Jr. "Formação de cálculo uretral ao redor de um corpo estranho: relato de um caso." Radiologia Brasileira 34, no. 2 (April 2001): 123–25. http://dx.doi.org/10.1590/s0100-39842001000200015.

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Abstract:
Os cálculos uretrais primários são raros no ocidente. O seu desenvolvimento freqüentemente está associado a alterações prévias do fluxo urinário, como divertículos uretrais, áreas de estenose ou corpos estranhos impactados. Os autores relatam um caso de um paciente de 77 anos de idade que se apresentou com queixa de retenção urinária aguda e dor na região genital. O diagnóstico de uretrolitíase foi feito e, mediante estudos radiográficos, um objeto estranho, cilindro de madeira, foi identificado no interior do cálculo.
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Marinelli, Massimiliano. "La Medicina Narrativa, pratica comunicativa che orienta la cura verso la persona." Medicina e Morale 70, no. 1 (April 12, 2021): 55–71. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2021.929.

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Abstract:
È urgente dirigere la relazione medico paziente verso la persona, per evitare che essa scada in senso riduzionistico e tecnicistico e che si concentri sugli aspetti biomedici della malattia, mettendo a repentaglio la dignità stessa del paziente. Tale direzione, tuttavia, non può essere avviata senza strumenti in grado di rispondere alle esigenze di questo rinnovato rapporto. Questo saggio ritiene che la Medicina Narrativa disponga di tali strumenti in quanto pratica comunicativa che orienta la cura verso la persona. Secondo tale definizione la Medicina Narrativa si pone ontologicamente in ogni relazione di cura, in quanto la cura si dà attraverso atti comunicativi in una determinata atmosfera etica. Il riconoscimento della narrazione come elemento essenziale in ogni relazione di cura è un’operazione densa di implicazioni epistemologiche. Attraverso l’ermeneutica e la fenomenologia, il saggio analizza le implicazioni legate al significato del narrativo per la persona, al carattere riflessivo del sé e all’identità personale. L’analisi effettuata fa emergere uno statuto epistemologico di una pratica comunicativa che riconosce il primato della persona e il fine della cura, da realizzare attraverso il dialogo interpersonale, alla ricerca di una concordanza. La Medicina Narrativa, inoltre, presenta un punto di vista particolare sull’altro, che non è mai un estraneo, sia perché è necessario conoscerne la prospettiva, sia perché la sua presenza entra costitutivamente nella identità stessa del medico. Infine, la dimensione narrativa induce a considerare la relazione come un valore da perseguire e da difendere e, di conseguenza, fa approdare la Medicina Narrativa verso un’etica della cura.
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Mazur, Nicolas, Rafael Zenatti, Natasha Magro Érnica, Eleonor Álvaro Garbin Júnior, Geraldo Luiz Griza, and Ricardo Augusto Conci. "REMOÇÃO DE BROCA CIRÚRGICA INTRODUZIDA EM SEIO MAXILAR DURANTE EXTRAÇÃO DE ELEMENTO DENTÁRIO: RELATO DE CASO." Scientific Investigation in Dentistry 26, no. 1 (November 24, 2021): 18–27. http://dx.doi.org/10.37951/2317-2835.2021v26i1.p18-27.

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Abstract:
Objetivos: Devido à ocorrência de corpos estranhos nas cavidades sinusais, o presente trabalho tem por objetivo relatar um caso clínico de remoção de corpo estranho em seio maxilar, introduzido acidentalmente após procedimento cirúrgico odontológico de extração dentária. Relato de Caso: Paciente do gênero masculino, leucoderma, 25 anos de idade, foi submetido à exodontia de elemento dentário 26, com introdução acidental de broca cirúrgica carbide 702 para alta rotação no seio maxilar esquerdo. Após anamnese, exame físico e avaliação dos exames de imagem, a radiografia panorâmica revelou a presença de um corpo estranho em seio maxilar esquerdo, próximo ao soalho da órbita. No exame tomográfico, foi possível observar a localização precisa do mesmo, em região medial de seio maxilar, próximo ao óstio e ao corneto médio da fossa nasal. A abordagem cirúrgica para remoção do corpo estranho foi realizada sob anestesia local a nível ambulatorial, com incisão linear mucoperiosteal e osteotomia na parede lateral de seio maxilar para acesso Caldwell Luc, procedendo com a localização e remoção da broca, seguido de irrigação com soro fisiológico 0,9%, hemostasia e sutura. Considerações Finais: O paciente apresentou boa evolução, sem complicações durante os 6 meses de acompanhamento.
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