Academic literature on the topic 'Espressività'

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Journal articles on the topic "Espressività"

1

Marina, R., L. Moschini, L. Caverni, F. Biroli, and O. Santonocito. "Espressività clinico-radiologica delle flebotrombosi cerebrali superficiali." Rivista di Neuroradiologia 7, no. 6 (December 1994): 945–49. http://dx.doi.org/10.1177/197140099400700615.

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Abstract:
Si descrive un caso di occlusione delle vene cerebrali superficiali del gruppo ventro laterale, con particolare coinvolgimento della vena di Labbé. L'analisi della letteratura clinica e radiologica esistente su questa rara patologia consente di riferire su alcuni elementi di particolare originalità.
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2

Luglio, Davide. "Una letteratura senza villaggio: la questione dell’“espressività” nella letteratura italiana al tempo della globalizzazione." Narrativa, no. 35-36 (September 1, 2014): 279–88. http://dx.doi.org/10.4000/narrativa.1223.

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3

Cammisa, M., and T. Scarabino. "Diagnostica radiologica convenzionale nelle metastasi vertebrali." Rivista di Neuroradiologia 8, no. 2 (April 1995): 145–55. http://dx.doi.org/10.1177/197140099500800203.

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Abstract:
Le metastasi vertebrali non sono insolite nel corso delle malattie neoplastiche. Tutte le neoplasie maligne infatti posseggono la capacità di metastatizzare in questo distretto. Il meccanismo di diffusione di una metastasi nelle vertebre avviene con diverse modalità: 1) per via diretta; 2) per via linfatica; 3) per via ematica. Quest'ultima via di diffusione è la più frequente e spiega la localizzazione preferenziale delle metastasi nel midollo rosso, di cui il rachide è ricco. Lo studio radiologico delle metastasi vertebrali si è arricchito di nuove e moderne tecniche: TC, RM e Scintigrafia. Fondamentale risulta la conoscenza di alcune nozioni di anatomia patologica senza le quali non si può comprendere l'equivalente radiologico delle metastasi. L'osso può reagire con processi di rimodellamento di tipo osteoclastico (metastasi osteolitiche) o osteoblastico (metastasi osteosclerotiche) o con ambedue le modalità, con espressività spesso variabile (metastasi miste). La semeiotica radiologica convenzionale viene qui analizzata in dettaglio.
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4

Pireddu, Mario. "Media literacy, coding e cittadinanza digitale: apprendere e costruire con le tecnologie." Revista Espaço Pedagógico 26, no. 2 (May 10, 2019): 338–51. http://dx.doi.org/10.5335/rep.v26i2.8704.

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Abstract:
Il complesso rapporto tra educazione e tecnologia digitale può essere compreso se è chiaro il ruolo delletecnologie nell’ecosistema di rete che abitiamo. Le tecnologie non sono strumenti o aiuti esterni al corpo umano, ma agenti di trasformazione delle nostre strutture mentali e corporee. Il concetto di fluidità computazionale aiuta a superare i limiti delle teorie relative al pensiero computazionale: il coding può essere visto a tutti gli effetti come una forma di espressione e di padronanza di un linguaggio, secondo un approccio incentrato sulla progettazione, il pensiero critico e la creatività. Lo scopo delle attività di coding non è imparare abilità e concetti base dell’informatica, ma l’espressione di se stessi attraverso ambienti di sviluppo creativo. Padroneggiare il coding aiuta a sviluppare il proprio pensiero, a sviluppare la propria espressività e a sviluppare la propria identità. La fluidità computazionale ha a che fare non solo con la comprensione dei concetti computazionali e delle strategie di risoluzione dei problemi, ma anche con la capacità di saper creare e sapere come esprimersi con le tecnologie digitali per contribuire attivamente alla società verso una piena cittadinanza digitale.
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5

Longo, Giuseppe O. "Il soffio del dàimon. Variazioni sulla creatività." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 36 (February 2022): 22–48. http://dx.doi.org/10.3280/eds2021-036004.

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Abstract:
Le immagini (artistiche e scientifiche) che ci costruiamo della realtà obbediscono a "codici rappresentativi", che a lungo sono stati considerati "naturali"; ma ver-so l'inizio del Novecento si è creduto di scoprirne la sostanziale arbitrarietà: di qui un pullulare di rivoluzioni rappresentative in arte, in musica, in letteratura e fors'anche in fisica e in matematica. Ma dopo questa esplosione di creatività nel dominio dei codici ci si è accorti che 1) esiste una sorta di "selezione naturale" dei codici rappresentativi basata sulla coevoluzione tra bio-fisiologia umana ed espressività dei codici e sulla compatibilità ed efficacia dei codici, per cui i codi-ci giunti fino a noi sono più robusti di quelli che si sono persi per strada (questa coevoluzione conferma il legame immersivo e sistemico tra noi e il resto della na-tura); 2) i codici rappresentativi non sono tutti sullo stesso piano: ve ne sono di più profondi e di più superficiali, e i primi richiamano il classico problema, af-frontato tra gli altri da Eugene Wigner, dell'irragionevole efficacia della mate-matica nelle scienze naturali. Questo problema si articola in altri più specifici: perché alcuni pittori dipingono frattali pur ignorandone gli aspetti matematici? Perché fin dall'antichità architetti, pittori e musicisti hanno basato le loro opere sulla sezione aurea?
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6

Rosa, M. L., M. A. Canevari, N. Mavilio, S. Ballerini, D. Capello, A. Dorcaratto, and E. Marinaro. "Tumori cerebrali primitivi." Rivista di Neuroradiologia 6, no. 4 (November 1993): 455–88. http://dx.doi.org/10.1177/197140099300600411.

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Abstract:
Nello studio delle neoplasie cerebrali primitive, anche ai fini di una indicazione per quanto riguarda la benignità o malignità delle lesioni, un adeguato inquadramento può essere ottenuto sulla scorta di conoscenze generali che si riferiscono — oltre ovviamente ai dati anamnestici — alla classificazione, al comportamento biologico-grado di malignità, alla localizzazione, ai segni di effetto massa e alla valutazione di elementi più specifici che hanno diretta espressività sulle immagini di TC e di RM quali: gli aspetti istologici, biologici e clinici. Per quanto riguarda gli aspetti istologici bisogna far riferimento alle basi patologiche delle immagini; per gli aspetti biologici alle indicazioni fornite dalle neuroimmagini che si riferiscono al tipo di accrescimento della neoplasia, all'eventuale presenza di metastasi per via liquorale e, più raramente, per via ematogena ed alla comparsa di una recidiva o meglio di una progressione della malattia. Infine è opportuno tenere in debita considerazione l'espressività clinica che comprende, oltre agli aspetti istologici e biologici, anche l'effetto compressivo sulle strutture nervose vitali (effetto massa ed ernie) e sulle vie liquorali ( idrocefalo ostruttivo) che costituiscono un elemento prognostico sfavorevole anche in caso di tumori benigni. Riteniamo quindi che l'espressività-biologica, clinica ed istopatologica in neuroradiologia rappresenti la strada da seguire per un ulteriore miglioramento nella diagnostica dei tumori cerebrali. Nel contempo è necessario ricercare una più approfondita valutazione degli aspetti funzionali mediante RM e PET ai fini di un più completo inquadramento delle lesioni anche sotto questo aspetto.
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7

Mesolella, M., B. Iorio, M. Landi, M. Cimmino, G. Ilardi, M. Iengo, and M. Mascolo. "Overexpression of chromatin assembly factor-1/p60 predicts biological behaviour of laryngeal carcinomas." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 1 (February 2017): 17–24. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-867.

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Abstract:
CAF-1 è una proteina istonica trimerica implicata sia nella replicazione che nella riparazione del DNA, con il compito essenziale di stabilizzare la cromatina durante la replicazione; presenta un’ azione di assemblaggio del tutto tipica, poiché unisce solo DNA che è andato incontro a replicazione. Di recente la proteina CAF-1p60 è stata proposta come marker della proliferazione cellulare nei tumori solidi, in particolare nel distretto testa- collo in virtù della sua iper-espressione nelle cellule in stato di proliferazione rispetto a quelle quiescenti in cui è down- regolata. Questa relazione con l’attività mitotica ha inoltre permesso di considerarla come possibile indice prognostico di aggressività neoplastica. In precedenti lavori, effettuati presso il nostro dipartimento, abbiamo documentato che tale proteina risulta essere iper-espressa nei tumori del cavo orale, delle ghiandole salivari e della tiroide. In questo studio abbiamo analizzato e confrontato l’espressività immunoistochimica della proteina CAF-1/p60 nelle neoformazioni laringee precancerose, nei carcinomi in situ e nei tumori maligni, in particolare: in 30 casi di displasia moderata e/o severa, 30 casi di carcinoma in situ e 30 casi di SCCs. CAF-1/p60 è iperespressa nelle cellule neoplastiche; l’espressione di CAF-1/p60 aumenta significativamente in correlazione all’alto indice di replicazione cellulare; inoltre la sua iperespressione moderata-severa è correlata con una prognosi peggiore comparata con la lieve e l’iperespressione della proteina CAF-1/p60 è correlata con un più alto rischio di morbilità e mortalità rappresentando un reale indice prognostico delle neoplasie laringee. CAF-1/p60 assume, pertanto, un valore prognostico indipendente nelle neoplasie laringe. Riteniamo, dunque, che l’iperespressione della proteina CAF-1/p60 che possa essere usata come indicatore di aggressività nell’evoluzione maligna specie dei carcinomi in situ ed impiegata nel follow-up per identificare le forme a più alto rischio prognostico che necessitano quindi controlli più ravvicinati nel tempo.
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Roncallo, F., I. Turtulici, A. Bartolini, R. Corvò, G. Sanguineti, V. Vitale, G. Margarino, M. Scala, P. Mereu, and F. Badellino. "Tomografia computerizzata e risonanza magnetica nella patologia del distretto testa collo." Rivista di Neuroradiologia 9, no. 4 (August 1996): 471–91. http://dx.doi.org/10.1177/197140099600900421.

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Abstract:
Scopo del lavoro è quello di delineare le indicazioni generali alla radioterapia, definitiva o in associazione alla chirurgia, nei pazienti affetti da carcinoma del distretto testa-collo, anche sulla base delle informazioni TC ed RM, e di descrivere le alterazioni morfologiche radiologiche che emergono, differenziando quelle suggestive di persistenza o recidiva neoplastica, da quelle indotte dalla radioterapia. Sono stati selezionati 95 pazienti che hanno praticato radioterapia come unico trattamento o in associazione alla chirurgia. Il primo controllo radiologico è stato effettuato di norma in un periodo di tempo compreso tra i 3 e i 4, 5 mesi dal termine della radioterapia. I pazienti sono stati seguiti nel tempo con esami seriati rispettivamente a 6, 9 e 12 mesi a distanza dal termine della radioterapia, a seconda dei rilievi emersi al primo controllo a ciclo terapeutico ultimato. Per quanto concerne la valutazione della risposta del tumore primitivo alla radioterapia sono stati distinti tre gruppi di pazienti. Il primo gruppo comprende soggetti nei quali il tumore primitivo, valutato alla TC e/o RM prima del trattamento radioterapico, ha dimostrato una regressione volumetrica superiore al 75% nei controlli tra i 3 ed i 12 mesi dalla fine del ciclo terapeutico (31 pazienti). Il secondo gruppo comprende soggetti nei quali il volume tissutale residuo dopo radioterapia, nei controlli a tre mesi, ha dimostrato una regressione inferiore al 50%, una persistenza o addirittura una progressione (44 pazienti). Un terzo gruppo è costituito da soggetti nei quali la regressione volumetrica del tessuto neoplastico nel controllo a tre mesi dal termine del ciclo terapeutico radioterapico è compresa tra il 50 ed il 75%. Quest'ultimo gruppo è quello che pone i maggiori problemi diagnostici e che viene seguito con controlli seriati ogni tre mesi, anche in presenza di negatività degli esami clinici ed endoscopici (20 pazienti). Le alterazioni tissutali post-radioterapiche sono state distinte in transitorie e permanenti. Quelle transitorie hanno raggiunto il massimo della loro espressività al termine del ciclo di trattamento, con visualizzazione di una massa conglomerata più estesa del tumore primitivo. Quelle permanenti si sono verificate a carico dei tessuti superficiali (ispessimenti della cute e del platisma, addensamenti nel tessuto adiposo sottocutaneo), nei piani fasciali profondi periviscerali (fibrosi del connettivo lasso adiposo parafaringeo, cervicale anteriore e posteriore, pericarotideo), nelle logge salivari (scialoadenite reattiva e degenerazione grassa), a livello degli spazi mucosi profondi (ispessimento simmetrico e infiltrazione delle pliche ariepiglottiche e delle corde vocali false, obliterazione dei piani adiposi pre- e paraglottici). La difficoltà di interpretazione delle immagini, con particolare riguardo ai possibili falsi positivi e falsi negativi, rappresenta soltanto una delle diverse facce della complessa problematica in corso di carcinoma del distretto testa-collo. Infatti i quesiti da risolvere coinvolgono anche il clinico, il chirurgo, il radioterapista oltre che il radiologo, il cui sforzo comune deve essere quello di garantire al paziente la migliore terapia possibile a fronte di una qualità di vita accettabile.
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Campaner, Thomas. "“Buio” o “Invisibile”: Sensi Espressivi della Spazialita Musicale." Chiasmi International 9 (2007): 261–74. http://dx.doi.org/10.5840/chiasmi2007946.

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Miklič, Tjaša. "" Flash-forward " in italiano: aspetti concettuali e moduli espressivi." Linguistica 45, no. 1 (December 31, 2005): 239–58. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.45.1.239-258.

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Abstract:
In effetti tutto il sistema della lingua poggia sul princzpw irrazionale dell'arbitrarietà del segno che, se applicato senza restrizione, sfocerebbe nella massima complicazione; ma lo spirito riesce a introdurre un principio d'ordine e di regolarità in certe parti della massa dei segni, ed e in cio il ruolo del relativamente motivato. Il mio contributo presenta i principali risultati di una ricerca volta a determinare meglio le connessionitra alcuni fenomeni espositivi affini, alcuni dei quali sono contenuti nella seguente batteria.
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Dissertations / Theses on the topic "Espressività"

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Savoia, Marco. "Architetture software per la coordinazione semantica: efficienza ed espressività." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3046/.

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Dainotti, Paolo. "De aeneidos verborum ordine: collocazione delle parole e espressività nell’Eneide." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2015. http://hdl.handle.net/10556/2029.

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Duala-Ekoko, Ekwa J. "Evaluating the espressivity of aspectJ in implementing a reusable framework for the ACID properties of transactional objects." Thesis, McGill University, 2006. http://digitool.Library.McGill.CA:80/R/?func=dbin-jump-full&object_id=99337.

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Abstract:
Aspect-Oriented Programming (AOP) continues to gain increasing popularity in both academia and industry for its effectiveness in localizing and modularizing crosscutting concerns. Two recurring criticisms of AOP tools are their deficiency (or inflexibility) in language features and the potential performance overhead that may be incurred from adopting this technology. Using Aspect) as the target AOP tool, I investigate the language features necessary to support aspect dependencies, aspect interactions, aspect interference and aspect reuse in the context of implementing the ACID properties of transactional objects in a flexible and reusable way. Five encountered limitations are identified, namely; lack of support for inter-aspect configurability, lack of support for runtime disabling and re-enabling of pointcuts on a per-object basis, lack of support for per-instance association of aspects, lack of support for stronger and intuitive aspect-to-class binding of reusable static crosscutting behaviours, and the reflection/super-class method execution dilemma. Finally, I discuss the deficiencies of work-around solutions and suggest potential language improvements for addressing these limitations.
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4

De, Ruvo Denise <1993&gt. "Pratiche performative e vita quotidiana. Dewey, Turner, Goffman e Dissanayake sulla funzione sociale dei mezzi espressivi." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/20662.

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Abstract:
La tesi prende in considerazione gli studi di quattro diversi pensatori (John Dewey, Victor Turner, Erving Goffman, Ellen Dissanayake) intorno al tema della performance, in quanto pratica artistica, rituale e quotidiana. Analizzando le cerimonie rituali e i comportamenti umani all’interno del contesto pubblico e relazionale, la ricerca vuole considerarne la funzione sociale. Grazie ad approcci antropologici, filosofici e sociologici ognuno degli autori suggerisce una riflessione sul rapporto fra performance e vita quotidiana, sottolineando il ruolo dell’arte nella società e più in generale l’importanza del mezzo espressivo nell’esistenza collettiva. Sulla scia degli autori trattati, viene dunque proposta una concezione dell’arte come continua con l'esperienza quotidiana, evidenziandone il ruolo strutturale nella vita di ogni essere umano.
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5

COLACECI, SARA. "La rappresentazione del paesaggio tra espressività e scienza. Sistemi informativi per la conoscenza del patrimonio territoriale culturale." Doctoral thesis, 2022. http://hdl.handle.net/11573/1628852.

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Abstract:
Tema della ricerca è la possibilità di indagare intorno alla rappresentazione del paesaggio secondo il punto di vista dell’architetto, il quale volge la sua attenzione non soltanto al manufatto architettonico, bensì ai contesti ambientali in cui i manufatti architettonici si inseriscono. La ricerca si propone di esplorare la rappresentazione del paesaggio attraverso contenuti teorici, metodologie e sperimentazioni che coinvolgono i sistemi informativi in uso nella contemporaneità con lo scopo di capire quanto essi siano esaustivi alla lettura e alla rappresentazione del paesaggio, evidenziandone le problematiche irrisolte, gli aspetti innovativi e le potenzialità. L’obiettivo è comprendere in che modo tali sistemi riescono a legare il ruolo dell’Informazione alla centralità della Rappresentazione. Se l’Informazione, intesa come complesso di dati numerici, testuali e grafici, è il fulcro su cui si fondano tali sistemi, lo scopo è capire in che modo essa si traduca in linguaggio grafico, espressivo, comunicativo della Rappresentazione. Le sperimentazioni in ambiente di Geographic Information System e di Information Modeling sono condotte al fine di comprendere quanto gli aspetti metodologici e tecnici propri dei singoli sistemi informativi possano essere usati per l’analisi e la conoscenza dei contesti in cui viviamo. Rappresentazioni mappali e modelli tridimensionali con i loro attributi informativi in ambiente Geographic Information System affrontano la scala antropogeografica, indagando la relazione tra fattori fisici e fattori antropici, le componenti del paesaggio e i sistemi vegetazionali. Modelli tridimensionali, unitamente all’apparato informativo, in ambiente di Information Modeling affrontano, invece, le singole architetture vegetali. Il tema della conoscenza è centrale in una ricerca che si occupa dei contesti, che possono essere soggetti a gestione, tutela, conservazione, riqualificazione, valorizzazione. Condizione prioritaria, dunque, per tali interventi è proprio la conoscenza puntuale e sistemica delle componenti del paesaggio.
The research topic is the possibility of investigating the representation of the landscape from the point of view of the architect, who turns his attention not only to the architectural artefact, but to the environmental contexts in which the architectural artefacts are inserted. The research aims to explore the representation of the landscape through theoretical contents, methodologies and experiments that involve the information systems in use nowadays, in order to understand how exhaustive they in reading and representation of the landscape, highlighting the unresolved problems, the innovative aspects and the potential. The goal is to understand how these systems manage to link the role of Information to the centrality of Representation. If information, understood as a complex of numerical, textual and graphic data, is the fulcrum on which these systems are based, the aim is to understand how it is translated into the graphic, expressive and communicative language of the Representation. Experiments in the Geographic Information System and Information Modeling environment are managed in order to understand how the methodological and technical aspects of individual information systems can be used for the analysis and knowledge of the contexts in which we live. Map representations and three-dimensional models with their information attributes in the Geographic Information System environment deal with the anthropogeographic scale, investigating the relationship between physical and anthropogenic factors, landscape components and vegetation systems. Three-dimensional models, together with the information system, in the Information Modeling environment, on the other hand, deal with individual plant architectures. The theme of knowledge is central in research that deals with contexts, which can be subject to management, protection, conservation, requalification, enhancement. A priority condition, therefore, for these interventions is precisely the precise and systemic knowledge of the components of the landscape.
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Books on the topic "Espressività"

1

1951-, Accarino Bruno, ed. Espressività e stile: La filosofia dei sensi e dell'espressione in Helmuth Plessner. Milano: Mimesis, 2009.

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2

Cao, Elena, and Antonio Piva. La casa: Evoluzione dal 1950 a oggi : fotografia, cinema, teatro, danza, musica, arte, museografia e museologia, design, filosofia, poesia, cucina : un viaggio in 50 anni di espressività : appunti per un Laboratorio di progettazione architettonica 1. Roma: Gangemi, 2007.

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3

Vincenzo, Padiglione, and Associazione per lo studio del fenomeno religioso., eds. Le Parole della fede: Forme di espressività religiosa. Bari: Dedalo, 1990.

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4

Trevisan, Luciano. L'architettura dell'anima: Avvertimenti espressivi di Luciano Trevisan 1957-2003. Milano: G. Mondadori, 2004.

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5

Vitale, Nicola. Arte come rimedio: L'armonizzazione delle facoltà umane nei processi espressivi. Bergamo: Moretti & Vitali, 2013.

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6

Montanari, Mario. Nella tavolozza di Giovanni Fattori: L'artista, la sua espressività e il modello psicodinamico. [Bologna]: Grafis edizioni, 1987.

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7

Francesca, Cagianelli, ed. L' umanità di Giovanni Fattori verso il Novecento: Nuova espressività delle acqueforti fattoriane. Livorno: Debatte Otello, 2002.

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8

Tomasi, Gabriele. Significare con le forme: Valore simbolico del bello e espressività della pittura in Kant. Ancona: Il lavoro editoriale, 1997.

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9

Vigini, Loredana. Vivere le Parole Dell'Avvento - Anno A: Incontri Espressivi Ed Esperienziali Sul Vangelo. Independently Published, 2019.

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10

Antonaccio, Bianca Constanza. Calendario 2022 Gatti Espressivi: Da Lunedì a Domenica con Immagini Di Felini Divertenti; Include Spazi per le Finanze e le Date Importanti. Independently Published, 2021.

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Book chapters on the topic "Espressività"

1

Mundici, Daniele. "Ricapitolando: espressività ed efficienza." In UNITEXT, 55–56. Milano: Springer Milan, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1884-6_10.

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2

Carlo Anastasio, Emanuela Paternò, and Rita Valenti. "Connessioni per una didattica multidisciplinare: pensiero e espressività della comunicazione." In CONNETTERE - UN DISEGNO PER ANNODARE E TESSERE · CONNECTING - DRAWING FOR WEAVING RELATIONSHIPS. FrancoAngeli srl, 2020. http://dx.doi.org/10.3280/oa-548.3.

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