Academic literature on the topic 'Esploratori'

Create a spot-on reference in APA, MLA, Chicago, Harvard, and other styles

Select a source type:

Consult the lists of relevant articles, books, theses, conference reports, and other scholarly sources on the topic 'Esploratori.'

Next to every source in the list of references, there is an 'Add to bibliography' button. Press on it, and we will generate automatically the bibliographic reference to the chosen work in the citation style you need: APA, MLA, Harvard, Chicago, Vancouver, etc.

You can also download the full text of the academic publication as pdf and read online its abstract whenever available in the metadata.

Journal articles on the topic "Esploratori"

1

ROLLE, ANDREW. "ESPLORATORI, MISSIONARI E PIONIERI." Center for Migration Studies special issues 4, no. 2 (March 1986): 18. http://dx.doi.org/10.1111/j.2050-411x.1986.tb00446.x.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Ceccim, Ricardo Burg. "Alla ricerca di dispositivi socio organizzativi per qualificazione dei servizi sanitari e sociali: un contributo riflessivo sull’esperienza osservata." Saúde em Redes 8, no. 1 (May 10, 2022): 295–303. http://dx.doi.org/10.18310/2446-4813.2022v8n1p295-303.

Full text
Abstract:
Questo testo contempla la riflessione presentata alla fine della “Fiera degli strumenti: metodologie per la qualificazione dei servizi e delle organizzazioni sanitarie e sociali”, realizzata in febbraio 2018, all’interno del Laboratorio Italo-Brasiliano di Formazione, Ricerca e Pratiche in Salute Collettiva, avvenuto nello spazio formativo dell’ex ospedale psichiatrico "Francesco Roncati", oggi sede dell’Azienda Unità Sanitaria Locale di Bologna, Servizio Sanitario Regionale Emilia-Romagna, Bologna/Italia. La “Fiera degli Strumenti” pretendeva mettere in gioco diversi strumenti di “formazione situata”. I presentatori portavano una strategia tra quelle usate nei loro propri progetti di formazione in servizio, e le avrebbero offerto a partecipanti “esploratori” delle loro possibilità, cioè, userebbero la strategia, non come una “lezione frontale”, ma come “azione sperimentale”.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Zoena, Giurita. "Incontriamoci al confine." PSICOTERAPIA PSICOANALITICA, no. 2 (November 2021): 99–110. http://dx.doi.org/10.3280/psp2021-002007.

Full text
Abstract:
Con i cambiamenti globali che stanno radicalmente trasformando il nostro modo di vivere, capita sempre più di frequente di ricevere ri-chieste di psicoterapia da parte di pazienti che sono in città soltanto di passaggio. Come psicoanalisti e come curiosi esploratori della dimen-sione umana siamo sollecitati ad accogliere le necessità dei nostri pa-zienti, che a volte ci fanno sostare sui confini del mondo che siamo abituati a conoscere, offrendoci la possibilità di diventare noi stessi quel legame di continuità tra ciò che era e ciò che sarà. All'interno di uno spazio, che si frammenta in una pluralità di luoghi sia fisici che virtuali, e di un tempo dissonante che deforma le interazioni umane, ci ritroviamo ancora esposti alla deflagrante distruttività del trauma. In questi termini l'analista può fungere da coordinate spazio-temporali per il paziente, consentendogli di accarezzare delicatamente, senza impatti ravvicinati, i bordi sottilissimi della propria esistenza e di circoscrivere la morte attraverso la sua pensabilità.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Comberiati, Daniele. "La colonia cinese: Le rappresentazioni culturali e letterarie della Concessione italiana di Tientsin nella letteratura e nella cultura italiana del Novecento." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 48, no. 3 (August 10, 2014): 398–410. http://dx.doi.org/10.1177/0014585814540421.

Full text
Abstract:
Pur essendo stata breve e marginale rispetto alle altre esperienze coloniali, la Concessione italiana di Tientsin (1901–1947), unica esperienza di colonizzazione italiana in Asia, è interessante per le particolari dinamiche di decostruzione e ricostruzione dell’identità nazionale di cui è stata portatrice. Attraverso lo studio delle rappresentazioni letterarie e culturali di cui è stata oggetto (dai romanzi tardo-futuristi del collettivo marinettiano de I Dieci fino al fumetto Shanghai Devil di Gianfranco Manfredi, passando per le autobiografie degli ufficiali e per i testi degli esploratori, senza dimenticare di motivare “l’assenza” della Concessione italiana di Tientsin negli scritti sulla Cina degli scrittori degli anni Sessanta), la concessione cinese può, infatti, rappresentare una sorta di “laboratorio del colonialismo”, dove più evidenti sono le contraddizioni e i conflitti della presunta omogeneità nazionale. Nell’articolo, attraverso un’analisi diacronica e grazie all’apporto delle teorie postcoloniali e degli studi sulla razza, si passano in rassegna non solo i testi letterari su Tientsin, ma anche le dinamiche orientaliste e le rappresentazioni della razza e dell’identità italiana che essi mettono in gioco.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Annarumma, Carmela, Rocco Palumbo, Ersilia Troiano, and Stefania Vezzosi. "Una misurazione "euristica" dell'alfabetizzazione alimentare: alcuni spunti esplorativi." MECOSAN, no. 102 (April 2018): 61–83. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2017-102004.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Aujac, Germaine. "Luciano Canfora, Il Viaggio di Artemidoro. Vita e aventure di un grande esploratore dell’Antichità." Anabases, no. 12 (October 1, 2010): 248–49. http://dx.doi.org/10.4000/anabases.936.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Waas, Margit. "Loss of First Language Skills in the Community." Language Problems and Language Planning 17, no. 3 (January 1, 1993): 225–37. http://dx.doi.org/10.1075/lplp.17.3.02waa.

Full text
Abstract:
ZUSAMMENFASSUNG Erstsprachverlust in der Gemeinschaft: Zwischenstadium Die Studie befaßt sich mit dem Erstsprachverlust bei deutschsprachigen Einwanderern in Australien. Die Feldforschung konzentrierte sich darauf, wie sich Bevolkerungsgruppen assimilieren und integrieren. Die Ergebnisse zeigen, daB die Versuchspersonen nach durch-schnittlich 16 Jahren in Australien die Zweitsprache bevorzugen. Das AusmaB an Sprachverlust war so groB, daB keine Versuchsperson das halbstundige Interview ohne Zuhilfenahme der Zweitsprache beenden konnte. Alle hatten Satzstellungsschwierigkeiten in der Erstsprache. Das Vermischen beider Sprachen wurde abschatzig beurteilt. Der Sprachbeherrschungsgrad hatte sich zugunsten der Zweitsprache verschoben. Demzufolge wurde English haufiger zur Beant-wortung des Fragebogens gewahlt. Ein wichtiges Ergebnis der Vorstudie war, daß die Versuchspersonen die Fragen nach einem bestimmten Schema beantworteten und sich vier Gruppenzugehorigkeitsunterschiede heraus-kristallisierten: Versuchspersonen, die in Australien Verbindungen mit anderen Auslands-deutschsprachigen aufrechterhielten, und diejenigen, die dies nicht wunschten; weiter diejenigen, die ihren standigen Wohnsitz in Australien haben und diejenigen, die australische Staatsburger geworden sind. Quantitativ ermittelte Ergebnisse des Riegel/Zivian-Tests, der sich auf die Sprachleistung konzentriert, ergaben eine statistisch geringfugige Tendenz zum Englischen. Die Diskrepanz zwischen den hier erhaltenen Ergebnissen und einer amerikanischen Studie sowie die geringe Anzahl der Versuchspersonen muB jedoch die Validitat der Ergebnisse in Frage stellen. Die Untersuchung des natiirlichen Erstsprachverlustes erbrachte in der Vorstudie interessante Resultate. Es ergaben sich aufschluBreiche Ansatzpunkte, von denen erwartet werden kann, daß sie sich in der Hauptstudie bestatigen. RESUMO Perdo de scipovo de la unua lingvo en komunumo: intera stadio La studo temas pri la perdo de scipovo de la unua lingvo ĉe germanlingvaj enmigrintoj en Aǔstralio. La enterena esplorado koncentriĝis al la integrigo kaj asimiliĝo de loĝantogrupoj. La rezultoj montras ke post mezume 16 jaroj en Aǔstralio la esploratoj preferas la duan lingvon. La lingvoperdo estis tiel granda, ke neniu el la esploratoj sukcesis tralabori la tutan duonhoran intervjuon sen helpo de la dua lingvo. Ĉiuj baraktis kun la sintakso de la unua lingvo. Lingvomiksado estis juĝata negativa. La grado de lingvorego ŝoviĝis al la flanko de la dua lingvo. Sekve oni pli ofte elektis la anglan por respondi la enketilon. Grava rezulto de la prepara studo estis, ke la esploratoj respondis la demandojn laǔ rekonebla skemo, el kio kristaliĝis kvar grupapartenoj: tiuj esploratoj, kiuj en Aǔstralio havis kontaktojn kun aliaj elmigrintaj germanlingvanoj, kaj tiuj, kiuj tion ne deziris; krome la konstantaj loĝantoj kaj la akirintoj de la aǔstralia ŝtataneco. Kvantaj rezultoj trovitaj per la testo de Riegel kaj Zivian, kiu fokusas al la lingvouzado, montras statistike nesignifan tendencon al la angla. La malkoincido de la rezultoj de ĉi tiu studo kaj usona studo kaj la malalta nombro de esploratoj tamen igas la trovitajn rezultojn dubindaj. La esploro pri la natura perdo de la unua lingvo en la prepara studo donis interesajn rezultojn. Estis establitaj intersaj tezoj, kies konflrmon en la ĉefa studo oni povas atendi.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Piraro, Sergio. "Dal Mediterraneo all’Atlantico: ricordi di migrazione nella Montréal del secondo dopoguerra." Italian Canadiana 35 (August 18, 2021): 117–28. http://dx.doi.org/10.33137/ic.v35i0.37222.

Full text
Abstract:
Seguendo il percorso migratorio di una donna messinese nel Canada francofono del secondo dopoguerra, vengono esplorati i temi della memoria, dell'identità, dell'emigrazione e del nostos. L'abbandono degli affetti, degli amici, della propria terra e la speranza di un ritorno nella propria patria è quello che traspare dalle pagine di questo contributo. L’approdo in terra straniera, la dura realtà che si presenta ai migranti, la difficoltà di comprensione linguistica non impediranno loro di avere una perfetta integrazione nella terra di accoglienza ma anche di pensare costantemente ad un ritorno nella terra natìa.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Bertani, Michele. "Il capitale sociale come bene relazionale. Un'applicazione della network analysis nello studio delle reti di social support degli immigrati." MONDI MIGRANTI, no. 2 (January 2011): 203–46. http://dx.doi.org/10.3280/mm2010-002010.

Full text
Abstract:
L'articolo ha come oggetto il tema del capitale sociale nello studio delle migrazioni. Attraverso un'analisi dei diversi approcci analitici sul tema del capitale sociale, viene esplorato il ruolo che questo par-ticolare bene relazionale puň esercitare nelle transazioni che facilitano l'azione sociale tra individui e gruppi di origine immigrata. Viene infine presentata una ricerca empirica condotta a Verona sulle reti di aiuto e sostegno degli immigrati, mediante le tecniche della network analysis, con lo scopo di valutare se le risorse relazionali che circolano all'interno di queste reti facilitano o meno i percorsi di integrazione.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Albrecht, Benno. "La ricostruzione del paesaggio a Cipro e il productive relief di Patrick Geddes." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 130 (April 2021): 5–13. http://dx.doi.org/10.3280/asur2021-130-s1001.

Full text
Abstract:
Alla fine del XIX secolo Patrick Geddes, tra i piu importanti pensatori del suo tempo sui temi urbani, compie un viaggio a Cipro dove sviluppa una strategia di intervento che nella sua visione possa assumere un carattere di esemplarita per l'intero Impero coloniale britannico e per i territori del medio oriente. Attraverso nuove tecnologie di gestione delle acque e di irrigazione diviene possibile innescare processi positivi di tipo economico, produttivo e sociale. In questo modo la garanzia della pace e direttamente legata all'uso accorto delle risorse naturali e sociali tracciando un percorso possibile, mai completamente esplorato.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Dissertations / Theses on the topic "Esploratori"

1

Colovini, Federico <1993&gt. "Gli Esploratori di Elefantina. Viaggio, commercio e politica estera dalle tombe di Qubbet El-Hawa." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12844.

Full text
Abstract:
Il lavoro intende analizzare le spedizioni al di fuori dei confini dell'Egitto durante l'Antico Regno, in particolare le missioni commerciali e militari a sud di Elefantina, fornendo traduzioni, complete di testi in geroglifico e di traslitterazione, delle più importanti biografie di Qubbet El-Hawa e di altre iscrizioni di specifico interesse dal territorio nubiano.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

DEL, DOTTORE MARINA. "Viaggio, esplorazione, guerra nella fotografia e nei documenti di una casata borghese tra Ottocento e Novecento: catalogazione e studio del fondo fotografico Camperio." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2010. http://hdl.handle.net/2108/1433.

Full text
Abstract:
Questo lavoro desidera presentare la catalogazione e lo studio del Fondo Fotografico Camperio, oggi conservato presso la Biblioteca Civica di Villasanta (MI) e parte del fondo archivistico familiare denominato Fondo Camperio. In particolare, la collezione fotografica della famiglia Camperio è analizzata evidenziando la specifica rilevanza della fotografia di viaggio in essa contenuta, in quanto chiave interpretativa della raccolta, ma anche manifesta espressione del gusto, dell’etica della visione, e della immediata continuità della trasmissione di valori ed idee da una generazione all’altra di questa famiglia dell’alta borghesia italo-francese, in un periodo che va dalla seconda metà dell’Ottocento alle soglie della Seconda Guerra Mondiale. Negli album fotografici dedicati al viaggio, che costituiscono il nucleo più consistente e rilevante del Fondo Fotografico Camperio, si riverbera l’andamento di un processo di trasmissione di valori culturali e princìpi ideologici che si riversano con formidabile coerenza, e senza soluzione di continuità, da una generazione all’altra, costruendo una solida tradizione familiare che trova proprio nella pratica del viaggio, e nella sua condivisione diretta o traslata grazie alla raccolta di documentazione fotografica e produzione diaristica, uno dei suoi elementi portanti. L’analisi degli atti dell’Archivio familiare coadiuva l’individuazione di questo percorso, arricchendo e confermando le ipotesi formulate con lo studio diretto dei fototipi. I materiali fotografici sono analizzati dai punti di vista formale, storico e stilistico, tenendo conto dell’insieme dei rapporti che accompagnano l’oggetto; dell’influenza della tradizione occidentale delle arti figurative sulle scelte degli autori; delle istanze del pubblico, di quelle della committenza, e dei condizionamenti imposti dalle aspettative di questi fruitori; del significato ideologico e simbolico, alla fine del XIX secolo, dell’uso di un medium moderno quale la fotografia, e del suo accoglimento da parte del pubblico; delle specifiche circostanze che condussero alla produzione e raccolta delle fotografie da parte dei Camperio. Sono infine illustrati metodo e strategie adottati per la catalogazione (realizzata per la Regione Lombardia ed il Comune di Villasanta) e la valorizzazione del Fondo Fotografico Camperio, con particolare riguardo alla pubblicazione online delle Schede F ed ai percorsi di navigazione da queste ultime alle schede descrittive dei documenti d’archivio ad esse correlati. Il catalogo completo del Fondo Fotografico Camperio è consultabile online, in quanto pubblicato nel portale internet della Regione Lombardia dedicato ai Beni Culturali www.lombardiabeniculturali.it .
This study is intended to present the Camperio Family Photographic Collection and to highlight the specific relevance of the travel photography it contains as a key both to the interpretation of the whole Collection and to the ethics of vision of the members of this 19-20th century upper middle class French-Italian family. To the members of this family, travel and travel photography had been primary tools both to frame the world and to relate themselves to their own time. The photographic eye, focusing on natural resources as well as on natural, technological and artistic wonders and on wartime, unveils the ethics of vision of the collectors, and paradigmately reflects the cultural climate of their age. The ideological transmission from parents to sons that emerges from the analysis of both photographic and related archival materials is also a fil rouge that goes through the collection, and gives it a coherence seldom met in other family funds.The Camperio Photographic Collection is housed in the Biblioteca Civica di Villasanta (Villasanta (MI), Italy). It has been catalogued by the author for the Cultural Heritage Information System of Cultural Department of Lombardy, and can be found online (Beta version): http://www.lombardiabeniculturali.it/percorsi/camperio/1/ _________________________ The Camperio Family Photographic Collection (Fondo Fotografico Camperio) is part of the Camperio Family Fund (Fondo Camperio), a 19-20th century family fund housed in the Biblioteca Civica di Villasanta (Villasanta Civic Library) that holds together the Family Archive, the Family Library, and the Photographic Collection itself. The Photographic Collection was gathered over one century by the members of the family who took, bought and ordered photographs to document their enterprises. The collection contains pictures made by renowned photographers, scholars, explorers and by the Camperios themselves. It hosts several photographic genres, but it is expecially devoted to travel photography as the greatest part of the pictures was made or acquired during the many journeys undertaken by the family members in Africa, Egypt, Far East, Australia, Russia. This relevant historical photographic collection came to us in exceptionally good conditions, as it is integrated in the undivided, original archival context which is in almost intact state and provides useful material to determine the collection’s stratigraphy. The family Archive holds a wide range of documents (travel diaries, letters, essays…) that give account of the interests and activities in which the Camperios were involved, among which travel held a front-rank position. Also, it often provides straightforward reference to picture taking and collecting. The family Library is mainly composed by geographical and military literature, thus reflecting the great interest of the family members in geographical exploration and travel, and giving further evidence (in the many illustrated magazines and books) to the importance of photographic image as a tool to classificate, reduce and take possession of the world. During the second half of the 19th century and until World war 2, travelling had been a fundamental activity for to the members of this family. They interpreted journey in all its nuances, from exploration to tourism to war campaigning, and travelled extensively all around the world with a sense of essential necessity and an effortless attitude, in times when such an activity was no ordinary matter. The relevance of travel as an experience by means of which the Camperios related themselves to the world and to their own time is highlighted not only by the prominence that this activity had in the education of all the family members, but also in the importance that it had in the pursuing of their goals and in the developement of their professional careers. Italian Unification patriots, explorers, colonial entrepreneurs, philanthropists, professional soldiers, amateur photographers, the Camperios, both men and women, were extremely active personalities permeated with positivist tought and committed to international promotion, modernization and progress of Italy. Following their father’s steps, the young Camperios travelled extensively, collected slices of world through photography, and pursued the accomplishment of projects in line with their parent’s ideals. Taken as a whole, the Camperio Fund goes beyond the boundaries of the local or strictly personal experience, providing visions of the social, economical and political international history of the times. It also shows how ideological transmission from generation to generation worked as a leitmotiv declined in various ways in the personal choiches and cultural orientation of the members of the family. This ideolgical continuum is mirrored in the Photographic Collection and represents its strongest unifying element, its coherence being not merely provided by the thematic element (the travel) or by the collectors family membership.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Carrieri, Angelo. "Intelligenza emotiva e ospitalità turistica sostenibile. Alcuni studi esplorativi e il possibile ruolo della natività digitale." Doctoral thesis, 2019. http://hdl.handle.net/11393/258128.

Full text
Abstract:
Il mondo sociale cambia e la direzione del suo cambiamento è l’espressione di scelte collettive che influenzano e informano lo sviluppo individuale e sociale successivo. L’esperienza collettiva degli ultimi due decenni ha evidenziato come la tecnica stia cambiando il modo di stare nella società stessa da parte degli individui con una grande veocità. Questa società incessante appare caratterizzata dall’abbraccio fusionale tra il mondo liquido, così come annunciato di Zygmunt Bauman (2011), e la rivoluzione digitale così com’è stata prefigurata e proposta dai guru della Silicon Valley, in testa Steve Jobs, in una esaltazione per lo meno apparente di narcisismo, velocità, ambiguità, ricerca di emozioni e il bisogno di molteplici relazioni light. Nel terzo millennio l’individuo sembra proiettato verso ciò che potrà accadere in termini di possibilità in quanto tali e quindi, verso una continua ricerca di emozioni non già presenti, senza le quale avrebbe la sensazione di non esistere e di non vivere. Dall’altro lato si ha l’impressione che nel suo complesso dietro questo emotivismo che guida l’esplorazione delle possibilità si stia assistendo a una crescita dell’analfabetismo emotivo della dimensione umana. La relazione complessa tra una esternazione relazionale semplificata, evoluzione di pochi decennni di sviluppo tecnologico da una parte, e una realtà emotiva già strutturata dall’evoluzione psicofisiologica dall’altra, non può non avere un effetto concreto sulle scelte quotidiane e sulla qualità della vita. Nel solco di questo contrasto è possibile riconoscere un polo altro quasi dialettico rispetto all’eseprienza digitale che è l’intelligenza emotiva. Questa è definita generalmente come la capacita di riconoscere le emozioni proprie e altrui e di farne uso in favore di un comportamento adattivo. In questo confronto di tecnicmente acquisito e naturalmente evoluto è immersa la società dell’informazione e l’evoluzione digitale della società. Di contro a questa spinta verso il un futuro rapido, emotivamente orientato, basato sulla connessione di di individui e informazione, sul piano globale si fa sempre più pressante la sfida della sostenibilità ambientale. Questa sfida rappresenta la presa di coscienza degli effetti di una tipologia di sviluppo che ha dimostrato di essere pericolosa per l’uomo stesso nel lungo periodo e che, ad oggi, chiede alle realtà produttive, imprenditoriali e ai singoli idividui di farsi carico di un nuovo modello di sviluppo, più rispettoso dell’ambiente e con esso, infine, dell’uomo che lo abita. Questo è lo scenario sociale e le problematiche emergenti che si cerca di approfondire con il presente lavoro. Ci si è interessati ai diversi temi riportando il dibattito scientifico in corso e cercando di contribuire con alcuni piccoli contributi di ricerca. L’intero lavoro è volto a restituire un’immagine basata sull’evidenza dei fenomeni qui accennati ovvero della relazione tra la Natività Digitale, l’Intelligenza Emotiva e l’Ospitalità sostenibile nel settore turistico. I tre studi che compongono la parte di rilevazione empirica di questo lavoro sono stati progettati e condotti seguendo un rationale definito. Da un punto di vista generale si è voluto cercare di comprendere se l’appartenere alla generazione digitale possa avere un ruolo di qualche tipo nella preferenza verso l’ospitalità sostenibile nel settore turistico. Il primo studio esplora il campo da un punto di vista generale cercando dei nessi tra intelligenza emotiva e ospitalità sostenibile. La letteratura disponibile sugli aspetti applicativi dell’intelligenza emotiva da un lato e dell’ospitalità sostenibile dall’altro non presenta studi o ricerche che tentino di connettere i due argomenti, soprattutto da un punto di vista quantitativo. Questa prima ricerca si conclude con dei risultati indicativi che trovano un approfondimento nel secondo studio, in quanto uno dei limiti della prima ricerca è relativo alla validità psicometrica delle scale utilizzate. Il secondo studio è la validazione esplorativa di una scala sull’ospitalità sostenibile approfondendo i concetti già accennati nel primo studio in relazione allo stesso costrutto. In questo caso la letteratura disponibile presenta solo elementi frammentari. Tuttavia attraverso questo secondo studio si è voluto introdurre un secondo elemento, ovvero la possibilità che la propensione verso l’ospitalità sostenibile possa essere legata anche a una condizione anagrafica che, in questa sede, si è voluta identificare con la supposta differenza qualitativa intergenerazionale proposta con la definizione di nativi digitali. Più nel dettaglio, qui non si sostiene che l’esperienza digitale abbia una connessione diretta con la sostenibilità ma che indirettamente, cioè per cause concomitanti probabilmente anche all’utilizzo dei dispositivi digitali, si possa verificare una diversa propensione alla sostenibilità turistica tra nativi digitali e immigrati digitali (Prensky 2001). Lo studio qui riportato infatti porta a concludere che esistono strutture fattoriali differenti della scala sull’ospitalita turistica sostenibile in base alla natura del campione, ovvero se si tratta di giovani o adulti. In questo caso si è fatto coincidere il gruppo di giovani con i soggetti di età inferiore ai 33 anni. Tale distinzione funge da base e, a sua volta, trova una legittimazione in un lavoro ancora in fase di stesura condotto in collaborazione con l’università olandese di Stenden dove, in continuità con la loro ricerca, il target giovanile viene assunto come un campione definito i cui membri non superano l’età di 33 anni (considerando come anno corrente il 2018). Si tatta di un campione che dimostra un notevole interesse verso la natura come motivazione in sé, autonoma e sostenuta da valori capaci di superare l’egocentrismo. La scelta del punto di cut-off in relazione all’età è coerente con definizione di Prensky, per il quale i nativi digitali sono i nati dopo il 1984 e costituiscono una coorte definita, in quanto contraddistinta da elementi peculiari in termini cognitivi e di abilità pratiche. Il secondo studio dunque permette di ipotizzare che i nati dopo il 1984 possano avere un atteggiamento specifico verso la sostenibilità turistica e in particolare verso l’ospitalità sostenibile. Il terzo studio cerca di portare verso una conclusione il percorso iniziato con il primo studio e portato avanti nel secondo. Si tratta infatti di esplicitare la relazione tra intelligenza emotiva e natività digitale. Viene quindi esplorata la relazione tra gli elementi dell’intelligenza emotiva e della natività digitale, tenendo da parte la già appurata relazione tra intelligenza emotiva e ospitalità sostenibile. In questo caso però la definizione di nativo digitale non viene affidata al dato anagrafico ma al punteggio su una scala che misura la natività digitale. Il risultato di questo studio sembra coerente con alcuni lavori o intuizioni in merito alla relazione possibile tra uso dei dispositivi digitai e intelligenza emotiva. In ogni caso i risultati di qusto terzo studio spingono verso nuove riflessioni rispetto alla relazione tra intelligenza emotiva e ospitalità sostenibile nel settore turistico alla luce della specificità che la natività digitale può introdurre.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

ALESSANDRA, Campanari. "“IDENTITY ON THE MOVE” FOOD, SYMBOLISM AND AUTHENTICITY IN THE ITALIAN-AMERICAN MIGRATION PROCESS." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251264.

Full text
Abstract:
Il mio lavoro di ricerca rappresenta un contributo allo studio dell'esperienza umana dello “spazio alimentare” come costruzione sociale che comprende sia i modelli del comportamento umano, e la loro relazione sensoriale con uno specifico luogo, sia l'imprenditoria etnica. Il nucleo di questo progetto di ricerca è rappresentato da un’indagine multi-generazionale del multiforme processo della migrazione italiana in America, laddove la cultura alimentare viene utilizzata come veicolo per esaminare come gli immigrati abbiano prima perso e poi negoziato una nuova identità in terra straniera. Lo scopo generale della tesi è quello di esaminare come il cibo rappresenti un collegamento nostalgico con la patria per la prima generazione, un compromesso culturale per la seconda e un modo per rinegoziare un'etnia ibrida per le generazioni successive. La lente del cibo è anche utilizzata per esplorare lo sviluppo dei ristoranti italiani durante il Proibizionismo e il loro ruolo nel processo di omogeneizzazione culinaria e di invenzione della tradizione nel mondo contemporaneo. Per spiegare come la cucina regionale in America sia diventata un simbolo collettivo di etnia e abbia potuto creare un'identità Italo-Americana nazionale distinta da quella italiana, ho adottato il modello creato da Werner Sollors e Kathleen Neils Cozen e sintetizzato con l'espressione di “invenzione dell'etnia”. Il capitolo di apertura esplora la migrazione su larga scala che ha colpito l'Italia e la storia economica italiana per oltre un secolo e prosegue con un’analisi storica sullo sviluppo dei prodotti alimentari nel tempo. La prima sezione evidenzia il significato culturale dell'alimento e il suo ruolo nella costruzione di un'identità nazionale oltre i confini italiani e prosegue con un’analisi sulla successiva variazione delle abitudini alimentari durante l'immigrazione di massa. Il capitolo conclude illustrando il quadro teorico utilizzato per teorizzare le diverse dimensioni dell'etnia. Partendo dall'ipotesi che l'identità sia un elemento socialmente costruito e in continua evoluzione, il secondo capitolo è dedicato all'analisi della natura mutevole del cibo, esplorata attraverso tre distinti ma spesso sovrapposti tipi di spazio: spazio della "memoria individuale"; spazio della "memoria collettiva"; spazio della "tradizione inventata". Lo spazio della “memoria individuale” esplora come i primi immigrati italiani tendevano a conservare le loro tradizioni regionali. Al contrario lo spazio della memoria collettiva osserva il conflitto ideologico emerso tra la prima e la seconda generazione di immigrati italiani, in risposta alle pressioni sociali del paese ospitante. L'analisi termina con la rappresentazione di generazioni successive impegnate a ricreare una cultura separata di cibo come simbolo dell'identità creolata. Il capitolo tre, il primo capitolo empirico della dissertazione, attraverso l'analisi della letteratura migrante mostra l'importanza del cibo italiano nella formazione dell'identità italo- americana. Questa letteratura ibrida esamina il ruolo degli alimenti nelle opere letterarie italo-americane di seconda, terza e della generazione contemporanea di scrittori. Il quarto capitolo completa la discussione seguendo la saga del cibo italiano dai primi ristoranti etnici a buon mercato, frutto della tradizione casalinga italiana, fino allo sviluppo di un riconoscibile stile di cucina italo-americano. A questo proposito, i ristoranti rappresentano una "narrazione" etnica significativa che riunisce aspetti economici, sociali e culturali della diaspora italiana in America e fa luce sull'invenzione del concetto di tradizione culinaria italiana dietro le cucine americane. La sezione termina con un'esplorazione del problema moderno relativo al fenomeno dell’Italian "Sounding" negli Stati Uniti, basato sulla creazione di immagini, colori e nomi di prodotti molto simili agli equivalenti italiani, ma senza collegamenti diretti con le tradizioni e la cultura italiana. Il capitolo finale fornisce una visione etnografica su ciò che significa essere italo-americani oggi e come i ristoranti italiani negli Stati Uniti soddisfano la tradizione culinaria Italiana nel mondo contemporaneo americano. Per concludere, considerando le teorie dell'invenzione della tradizione, due casi di studio esplorativi a Naples, in Florida, vengono presentati sia per analizzare come gli italo-americani contemporanei manifestano la loro etnia attraverso il cibo etnico sia per esaminare come il cibo italiano viene commercializzato nei ristoranti etnici degli Stati Uniti, alla luce della del processo di globalizzazione.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Books on the topic "Esploratori"

1

Esploratori italiani. Vicenza: N. Pozza, 2012.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Champion, Neil. Manuale pratico di sopravvivenza per giovani esploratori. Italy: Vallardi, 2011.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Manfredi, Valerio. Mare greco: Eroi ed esploratori nel Mediterraneo antico. Milano: A. Mondadori, 1992.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Esploratori della fede: Maldonado, Petavio, Mabillon, Newman, Rosmini. Milano: Jaca book, 2018.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Gobetti, Andrea. L' ombra del tempo: Gli esploratori delle caverne. Torino: CDA & Vivalda, 2003.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Consoli, Gian Piero, and Ilaria Filograsso. Nuovi esploratori: Incroci narrativi tra libri, cinema e web. Roma: Aracne editrice S.r.l., 2012.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Bottaro, Luigi. Gli Italiani in Eritrea: Esploratori, Missionari, Medici e Artisti. Asmara: [Scoula Italian in Eritrea], 2003.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

I fantasmi dei Savoia: Avventurieri, femmes fatales, esploratori, esuli, patrioti. Torino: Spoon river, 2012.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Esploratori perduti: Storie dimenticate di naturalisti italiani di fine Ottocento. Torino: Codice, 2011.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Daniele Comboni: 1831-1881 : l'Africa degli esploratori e dei missionari. Milano: Rusconi, 1998.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Book chapters on the topic "Esploratori"

1

Dufour, Jean-François. "I nuovi esploratori." In Made by China, 109–18. Milano: Springer Milan, 2013. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2697-1_11.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Boi, Luciano. "L’universo fantastico di un esploratore delle geometrie." In Pensare l’impossibile, 143–53. Milano: Springer Milan, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1673-6_13.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

"Un esploratore della parola." In κηληθμῷ δ᾽ ἔσχοντο Scritti editi e inediti, 432–42. De Gruyter, 2020. http://dx.doi.org/10.1515/9783110648140-040.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

"16. Il “vero” esploratore del Changbaishan e il valore delle relative fonti: un’analisi critica." In Selected Manchu Studies, 259–80. De Gruyter, 2013. http://dx.doi.org/10.1515/9783112209028-020.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
We offer discounts on all premium plans for authors whose works are included in thematic literature selections. Contact us to get a unique promo code!

To the bibliography