Journal articles on the topic 'Esperienza comunitaria'

To see the other types of publications on this topic, follow the link: Esperienza comunitaria.

Create a spot-on reference in APA, MLA, Chicago, Harvard, and other styles

Select a source type:

Consult the top 18 journal articles for your research on the topic 'Esperienza comunitaria.'

Next to every source in the list of references, there is an 'Add to bibliography' button. Press on it, and we will generate automatically the bibliographic reference to the chosen work in the citation style you need: APA, MLA, Harvard, Chicago, Vancouver, etc.

You can also download the full text of the academic publication as pdf and read online its abstract whenever available in the metadata.

Browse journal articles on a wide variety of disciplines and organise your bibliography correctly.

1

Repossi, Alessia, and Elisabetta Conte. "Essere fratelli oggi: abitare il rapporto tra pari nella post-modernità. Riflessioni sullo sfondo sociale e sulle implicazioni terapeutiche." QUADERNI DI GESTALT, no. 1 (June 2022): 29–46. http://dx.doi.org/10.3280/gest2022-001003.

Full text
Abstract:
Questo scritto nasce da un interesse per la dimensione clinica e comunitaria dell'espe¬rienza umana e da uno sguardo alla psicopatologia vista nel riverbero del vivere sociale. L'esperienza del rapporto tra pari e la dimensione orizzontale sono considerati la chiave di lettura del para-digma fraterno e occasione per superare il paradigma narcisistico. Il fraterno è visto non solo come esperienza specifica della vita familiare ma come richiamo al vivere comunitario e sociale di un oggi bisognoso di nuovi strumenti dello stare insieme. Le autrici descrivono il contesto sociale in cui si inserisce il tema della fraternità approfondendone le numerose sfaccettature. Su questo sfondo, analizzano il tema dal punto di vista della psicoterapia della Gestalt, sofferman-dosi sul concetto di intenzionalità di contatto fraterno e sulla dimensione orizzontale nella clini-ca.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Ornelas, José, Maria Vargas-Moniz, Beatrice Sacchetto, and Francesca Esposito. "Contributi della psicologia di comunitŕ per lo sviluppo dei servizi su base comunitaria per le persone con malattie mentali." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 1 (September 2010): 101–9. http://dx.doi.org/10.3280/psc2010-001009.

Full text
Abstract:
In questo articolo si discuteranno i contributi dei paradigmi della psicologia di comunitŕ, tra i quali l'analisi contestuale ed ecologica incentrata sull'ampliamento delle reti e delle risorse individuali; l'applicabilitŕ della filosofia di empowerment; e il riconoscimento di recovery come base per lo sviluppo di un sistema su base comunitaria di servizi e supporto nel campo della salute mentale. Gli autori inoltre descriveranno come un gruppo di persone con esperienza personale di malattia mentale insieme a familiari e professionisti del settore hanno fondato un'organizzazione, con lo scopo ultimo di influenzare lo sviluppo dei servizi e della politica pubblica nell'ambito della salute mentale.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Voghera, Angioletta, and Valerio Avidano. "Contratti di fiume. Una proposta metodologica per il torrente tinella, nel quadro delle esperienze italiane." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 103 (July 2012): 42–65. http://dx.doi.org/10.3280/asur2012-103004.

Full text
Abstract:
Il quadro nazionale e comunitario degli strumenti e delle esperienze di riqualificazione fluviale impone la necessità di operare con un approccio intersettoriale. In questa logica, i contratti di fiume (CdF) possono conciliare gli interessi locali e costruire strategie integrate di riqualificazione dei territori fluviali. In assenza di una normativa nazionale sui CdF, il paper mette in luce i punti di forza e le debolezze di alcune esperienze italiane. È stata elaborata quindi una proposta metodologica per la costruzione partecipata di un CdF, che muove dal coinvolgimento degli attori sociali locali per la costruzione di strategie multi-settore con riferimento al territorio del Torrente Tinella.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Grion, V., S. Roberts, and G. Casanova. "Valutare gli insegnanti italiani? Uno sguardo alle esperienze europee." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 49 (May 2012): 119–35. http://dx.doi.org/10.3280/riv2011-049008.

Full text
Abstract:
La problematica della valutazione degli insegnanti italiani risulta oggi al centro di un emergente dibattito sia all'interno delle scuole, sia in ambito di politica scolastica. L'evoluzione del ruolo e dei compiti dell'insegnante nel contesto dei processi di autonomia delle scuole e i richiami, provenienti dall'Europa comunitaria, alla ricerca di una migliore qualitŕ dei sistemi scolastici nazionali rendono sempre piů urgente la necessitŕ di fornire alle scuole e ai decisori politici, strumenti per valutare la professionalitŕ del personale scolastico. L'Italia, in effetti, rappresenta in tal senso il fanalino di coda dei paesi europei, non disponendo di alcun sistema di valutazione degli insegnanti. In questo contesto, il contributo qui presentato, frutto di un lavoro di ricerca teorica comparativa, svolta su documenti di ricerca relativi alla valutazione degli insegnanti in ambito internazionale, intende mettere in luce vantaggi e limiti di diversi sistemi e strumenti di valutazione dei docenti, abbozzando una proposta per la messa in atto di un sistema valutativo nazionale. I risultati ottenuti sono discussi in relazione allo specifico punto di vista pedagogico assunto dalle ricercatrici.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Brill, Penny A., and Emily Menhorn. "Addressing Community Concerns through Music." Music and Medicine 8, no. 3 (July 31, 2016): 112. http://dx.doi.org/10.47513/mmd.v8i3.447.

Full text
Abstract:
Abstract: Orchestras are responding to changing demographics and concerns regarding inequality, poverty, community trauma and racial tensions by developing innovative community programs. My purpose in describing the two contrasting programs below is to illustrate the difference in the orchestra players’ effectiveness if they team with professionally trained music specialists. I will demonstrate that using specialists, particularly music therapists, to help plan and implement community programs enables them to be more effective in addressing community concerns.Keywords: community programs, music therapists, orchestras, special needsSpanishIdentificando preocupaciones comunitarias a través de la músicaLas orquestas están respondiendo a los cambios demográficos y a las preocupaciones en relación a desigualdad, pobreza y traumas en la comunidad y tensiones raciales desarrollando programas innovadores para servir a la comunidad. Mi propósito a continuación es describir dos programas contrastantes para ilustrar la diferencias en la efectividad de los interpretes orquestales cuando tienen la posibilidad de armar equipo con músicos especialistas profesionales. Demostraré como trabajar junto a especialistas con experiencia y entrenamiento y en particular con musicoterapeutas que asisten con el planeamiento e implementación de los programas comunitarios, permite que ellos tengan mayor efectividad en identificar las problemáticas comunitarias. Palabras claves: Programas comunitarios , musicoterapeutas , orquestas , necesidades especiales GermanMusik, um Sorgen innerhalb der Community anzugehenAbstract: Orchester antworten auf sich die verändernde demographische Entwicklung und die Sorgen hinsichtlich Ungleichheit, Armut, Community-Traumen und rassistische Spannungen mit der Entwicklung innovativer Programme, die der Gemeinschaft dienen sollen. Meine Absicht bei der Beschreibung von zwei kontrastierenden Programmen ist, den Unterschied in der Effektivität von Orchestermusikern darzustellen, wenn sie in der Lage sind, mit professionell ausgebildeten Musikern zusammen zuarbeiten. Ich will zeigen wie sie, wenn sie mit mit Spezialisten insbesondere Musiktherapeuten die Erfahrung und Ausbildung darin haben, Community-Progamme zu planen und einzurichten, zusammenarbeiten, dazu befähigt werden, effektiver mit Community-Sorgen umzugehen. Keywords: Community-Programme, Musiktherapeuten, Orchester, besondere BedürfnisseItalianAddressing Community Concerns Through MusicLe Orchestre stanno rispondendo ai cambiamenti demografici e alle preoccupazioni riguardanti l’inuguaglianza, la povertà e le tensioni razziali, attraverso lo sviluppo di programmi innovative che servono la comunità.Il mio scopo nel descrivere di seguito questi due programmi contrastanti è quello di illustrare la differenza di efficacia dei membri dell’orchestra, quando sono in grado di collaborare con specialisti di musica professionalmente preparati. Io dimostrerò come lavorare al fianco di specialisti con esperienza e formazione, in particolare i musicoterapeuti, per aiutare a pianificare e attuare programmi comunitari, permetterà loro di essere più efficaci nell’affrontare le preoccupazioni della comunitá.Parole Chiave: musicoterapeuta, orchestraJapanese音楽を通したコミュニティ問題に対する取り組みペニー・ブリルエミリー・メンホーンオーケストラは、変わりゆく人口統計や様々なコミュニティ問題(格差、貧困、地域的トラウマ、人種差別など)に関して、コミュニティに刷新的なプログラムを提供することで対応している。本研究の目的は、2つの異なるプログラムを紹介し、オーケストラ奏者と特別な訓練を受けた音楽専門職とがチームを組むことでもたらされる効果を検証する。経験豊富で且つ訓練を受けた専門職、特に音楽療法士とチームを組みながらコミュニティプログラムの計画/実施することを通して、コミュニティ問題に対して効果的なプログラムを可能にすることができた実例を考察する。キーワード:コミュニティプログラム、音楽療法士、オーケストラ、特別支援
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Novara, Cinzia, Gaetano Di Napoli, and Fortuna Procentese. "Emozioni e reazioni dei docenti ai cambiamenti in tempo di COVID-19. Dalla "didattica in presenza" alla "presenza didattica"." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 1 (June 2021): 63–80. http://dx.doi.org/10.3280/psc2021-001005.

Full text
Abstract:
Il contributo ha l'obiettivo di comprendere come la comunita` accademica si sia riorganizza-ta in tempo di COVID-19, muovendosi tra difficolta` e soluzioni innovative, poste dalla didatti-ca a distanza. Nello specifico, mediante una metodologia di ricerca mista quali-quantitativa, si analizzano le esperienze di 40 docenti dell'Università di Palermo che a livello emozionale, co-gnitivo e situazionale hanno fronteggiato il cambiamento, riorganizzando le proprie scelte di-dattiche. Vengono inoltre analizzati i fattori ritenuti centrali per l'efficacia didattica e la flessibilità della propria visione del mondo. I risultati confermano l'importanza degli aspetti relazionali nella didattica - anche quando a distanza - e la connotazione "comunitaria" della risposta che l'Università ha saputo mettere in campo.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Argentino, Paola. "7. Una esperienza di formazione per operatori di SR: il progetto siciliano." Epidemiologia e psichiatria sociale. Monograph Supplement 13, S7 (September 2004): 85–86. http://dx.doi.org/10.1017/s1827433100000113.

Full text
Abstract:
Il progetto PROGRES prevedeva, laddove vi fossero state le condizioni, una fase successiva alla ricerca in senso stretto, volta a realizzare corsi di formazione per operatori di SR (fase 3), a partire proprio dalle informazioni raccolte nell'ambito della ricerca. Nella Regione Siciliana, grazie all'impegno dell'Assessorato alla Sanità, è stato possibile realizzare la fase 3 (Argentino, 2002, 2003). Il progetto di formazione si è sviluppato in due programmi, di base e avanzato. Il programma di base prevedeva l'addestramento degli operatori all'utilizzo dei principi e delle metodologie di valutazione e pianificazione descritti nel manuale per la ‘Valutazione di Abilità e Definizione di Obiettivi’ (VADO) (Morosini et al., 1998). Il programma avanzato prevedeva, invece, la possibilità per i partecipanti di scegliere tra vari modelli teorici e pratici; è stato quindi deciso, dopo una rilevazione tra gli stessi partecipanti, di orientare il programma di formazione avanzato sull'applicazione nelle SR della psicoterapia della Gestalt (Perls et al. 1951; Spagnuolo Lobb, 2001).I corsi di formazione PROGRES sono stati articolati su due moduli: il 1° modulo di quattro giorni (32 ore didattiche) ha approfondito gli aspetti teorici, clinici e valutativi, sviluppando inoltre gli strumenti di intervento terapeutico e riabilitativo. Il 2° modulo di tre giorni (24 ore didattiche) è stato indirizzato alla verifica dell'applicazione degli strumenti forniti e alla supervisione clinica. Tra il 1° e 2° modulo è stata favorita l'attuazione degli argomenti trattati nella realtà lavorativa dei partecipanti, con la realizzazione dei cosiddetti ‘Progetti Work’. Tutte le unità didattiche, compresi i progetti work, hanno ruotato attorno al nucleo portante costituito dal “Modello Gestaltico Comunitario” (Argentino, 1997, 2001; Spagnuolo Lobb, 1997).
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Cavicchioli, Giorgio, and Luciana Bianchera. "Ospiti o nemici? Esperienze nei gruppi di formazione e di supervisione degli operatori che si occupano di accoglienza dei migranti." GRUPPI, no. 1 (October 2020): 17–30. http://dx.doi.org/10.3280/gruoa1-2020oa10479.

Full text
Abstract:
Il testo prende in considerazione e cerca di integrare il compito di ospitalità dei migranti nei centri di accoglienza e i processi formativi gruppali che accompagnano questo lavoro. Nello svolgimento dello scritto, si analizzano difficoltà, difese e fenomeni che appaiono in questi setting, con particolare attenzione alle dinamiche e ai processi gruppali, sia nella vita comunitaria che nei contesti di formazione e supervisione degli operatori dell'accoglienza. Nelle riflessioni che seguono, così come nelle metodologie applicate sul campo, si ricerca una integrazione possibile tra psicoanalisi operativa, facendo riferimento soprattutto alle opere di Pichon-Rivière e Bleger, approccio gruppale e alcuni elementi della scuola etnopsichiatrica.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Howe, Martin. "Reflections on the Italian Law for the Protection of Competition and the Market." Journal of Public Finance and Public Choice 8, no. 2 (October 1, 1990): 135–45. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907345081.

Full text
Abstract:
Abstract La nuova legge italiana per la protezione della concorrenza e del mercato è oggetto di grande interesse nel Regno Unito, a motivo dell’intenzione del governo di modificare il sistema britannico di regolamentazione della concorrenza, soprattutto per quanto riguarda i cartelli.La nuova legge deve ancora essere presentata, ma un libro bianco è stato preparato dal governo.La necessità di cambiare la legislazione al riguardo è emersa, in parte, perché essa è piuttosto antica (la prima legge è del 1948) e per vari aspetti inefficace, ed in parte per la difficoltà di conciliarla con la regolamentazione comunitaria.L’industria britannica teme che la diversità tra sistema nazionale e sistema comunitario di tutela della concorrenza possa tradursi in procedure concorrenti e con risultati discordanti, cosa che metterebbe in svantaggio le imprese britanniche rispetto a quelle degli altri partners comunitari.È rimarchevole il fatto che la legge italiana sia non soltanto modellata sulla base della legge comunitaria, ma che essa affermi che la legge nazionale non sarà applicata quando la Comunità europea abbia giurisdizione.Nel Regno Unito, invece, si insiste sulla possibilità di compiere indagini a livello nazionale, pur accettando il primato della legislazione comunitaria, in caso di contrasto. Si ammette che pratiche o accordi vietati dalla Commissione non possono essere consentiti, ma si sostiene che possono essere vietati, a livello nazionale, accordi e pratiche ammessi a livello comunitario.Peraltro, l’apparentemente chiara distinzione contenuta nella legge italiana tra i compiti della legislazione nazionale e quelli della legislazione comunitaria rischia di venir meno tutte le volte che i due ordinamenti interpreteranno le leggi in modo diverso. Questa possibility era stata alla base dell’opposizione del Regno Unito al conferimento alla Commissione europea della giurisdizione esclusiva per le fusioni di «dimensione comunitaria».Il sistema britannico è basato sul concetto di «interesse pubblico», che è per sua natura impreciso, anche se esso viene applicato in modo pragmatico e flessibile, cosa da non sottovalutare se si tiene conto del fatto che in questo campo le opinioni convenzionalmente accolte possono cambiare.Vi sono tuttavia numerosi vantaggi in un sistema che, come quello italiano, è basato su proibizioni, e di essi tiene conto il libro bianco governativo: dà messaggi più chiari alle industrie su cosa sia consentito, conferisce poteri investigativi più precisi all’Autorità della concorrenza e può anche stabilire sanzioni per comportamenti illegali, con possibili effetti deterrenti.L’Autorità italiana dovrebbe dare assoluta priorità alla eliminazione degli accordi decisamente anti-concorrenziali, come quelli diretti alla fissazione dei prezzi, alle domande ed offerte concordate, ed alla suddivisione del mercato. Si tratta di accordi che hanno raramente una giustificazione di carattere efficientistico o di altra natura.I cartelli su cui è necessario concentrarsi sono quelli di carattere orizzontale, mentre i cartelli verticali non sembrano rilevanti, almeno di regola. Pertanto, l’avere inserito anche i cartelli verticali nella legislazione italiana (conformemente a quella europea) complica molto il lavoro dell’Autorità (a motivo dell’intenso lavoro burocratico che ne conseguira) senza effettivamente contribuire alla tutela della concorrenza, che potrebbe in questo caso avvenire attraverso il ricorso alla categoria dell’abuso di posizione dominante.Per quanto riguarda le concentrazioni, sebbene quelle orizzontali siano il modo più semplice mediante cui si può giungere all’abuso di posizione dominante, bisogna riconoscere che esse costituiscono una parte molto controversa della politica della concorrenza. Vi è il problema di stabilire le dimensioni della concentrazione da sottoporre a controllo, nonché quello della prevalenza di altre considerazioni, attinenti, per esempio, alla promozione dello sviluppo regionale, rispetto ai principii della concorrenza.A proposito delle concentrazioni, bisogna distinguere il caso in cui le attività in questione siano esposte alla concorrenza internazionale da quello in cui non lo siano. In quest’ultimo caso, gli effetti delle concentrazioni devono essere esaminati con attenzione maggiore, per verificare se possano aver luogo benefici sotto il profilo di una maggiore efficienza o sotto altri aspetti. Si tratta, comunque, di valutazioni molto complesse, che non possono risolversi con una semplice formula circa il tasso di concentrazione.La repressione dell’abuso di posizione dominante è indubbiamente una parte essenziale della legislazione per la tutela della concorrenza. Tale è quindi anche nel Regno Unito, dove peraltro l’inesistenza di proibizioni rende difficile ottenere effetti deterrenti. Peraltro, un limite all’accoglimento del sistema previsto dall’art. 86 del Trattato CEE (così come del corrispondente articolo 3 della legge italiana) è costituito dalla difficoltà di definire l’«impresa dominante” e, ancor più, l’«abuso», con la conseguenza che si rischia di rendere ancora più difficile la vita delle imprese, che si troverebbero di fronte al divieto di compiere atti «illegali” che non sono precisamente definiti.Sebbene siano state numerose nel Regno Unito le indagini in materia di abuso di posizione dominante, nella maggior parte dei casi esse hanno condotto alla conclusione della loro infondatezza. È probabile che l’Autorità italiana abbia esperienze analoghe.Per quanto possano essere diverse, da Paese a Paese, le leggi sulla concorrenza e gli stessi ordinamenti, nonché i sistemi economici e sociali, è sorprendente la somiglianza tra i problemi che le autorità responsabili della tutela della concorrenza si trovano di fronte.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Duranti, Silvia, Patrizia Lattarulo, and Letizia Ravagli. "Risorse, esperienza e caratteristiche dell'amministrazione dietro i fondi comunitari dei comuni. La capacità di assorbimento delle amministrazioni nel caso toscano." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 66 (September 2017): 139–57. http://dx.doi.org/10.3280/riv2016-066009.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
11

Ramazza, Elena. "Ripensare i confini: l’incursione degli architetti modernisti nel «lettering» di ispirazione medievale." Locus Amoenus 20 (December 22, 2022): 117–38. http://dx.doi.org/10.5565/rev/locus.460.

Full text
Abstract:
Il presente studio esplora il contatto tra architetti modernisti catalani e la produzione di libri, sotto il punto di vista specifico del lettering di ispirazione medievale. L’indagine permette di approfondire le modalità di rielaborazione delle forme medievali durante il Modernismo, condivise anche dal restauro «in stile» alla maniera di Viollet-le-Duc e argomento spesso trascurato in quanto considerato una sfortunata inflessione del gusto. Allargando invece lo sguardo al contesto generale e alle fonti d’ispirazione, vediamo che tale rielaborazione risponde a una necessità di rigenerazione sociale e comunitaria, che si riflette anche nella parallela riscoperta dei manoscritti medievali e nel restauro del Monastero di Ripoll. Esaminando lo stato della paleografia dell’epoca, troviamo che le illustrazioni dei testi paleografici e il design degli architetti condividono l’ibridazione tra filologia e creatività artistica. Allo stesso tempo, la produzione di lettere goticheggianti da parte della tipografia editoriale mostra i contatti tra l’estetica medievalista e l’industria. Segue l’analisi delle esperienze di lettering degli architetti Lluís Domènech i Montaner, principale punto di contatto tra architettura ed editoria ed esploratore di numerosi stili di lettering medievale, Camil Oliveras i Gensana, che giunse a una sintesi tra forme medievali e moderne, Josep Vilaseca i Casanovas, collaboratore di Domènech, e infine dell’illustratore Josep Pellicer i Fenyé, che utilizzò l’ispirazione medievale insieme ad altre, a seconda delle finalità nella trasmissione del messaggio artistico.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
12

Tramma, Sergio. "Terrorismo e radicalizzazione: orientamenti pedagogici." EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no. 1 (October 2021): 54–67. http://dx.doi.org/10.3280/erp1-special-2021oa12467.

Full text
Abstract:
Il terrorismo è un fenomeno che deve essere considerato presente anche nelle fasi nelle quali non si manifesta in maniera tragica ed evidente. In questi ultimi decenni il terrorismo prevalente è stato quello che fa riferimento alla tradizione islamica, interessando gli scenari globali e manifestandosi anche nei paesi occidentali, intrecciandosi con altri processi quali la globalizzazione asimmetrica, l'aumento delle diseguaglianze, l'occidentalizzazione del mondo. È un fenomeno che deve essere analizzato anche pedagogicamente, ponendo particolare attenzione ai processi di radicalizzazione cioè a quell'insieme di esperienze che portano le persone coinvolte ad aderire alle ideologie e ai metodi terroristici. Un'analisi che deve collocarsi in particolare nei territori urbani caratterizzati da forte marginalità economica e sociale, dove possono svilupparsi simpatie e adesioni nei confronti del terrorismo, in particolare da parte di persone che hanno nella loro storia familiare migrazioni da paesi a religione islamica. Il territorio è considerato il luogo nel quale le dinamiche globali e i fenomeni generali trovano la loro espressione nel "qui ed ora" della loro materialità quotidiana e diventano vita vissuta: dalle migrazioni internazionali ai processi di delocalizzazione, dalla omologazione culturale ai moti di resistenza a tale omologazione. Il terrorismo si sviluppa anche in opposizione alla modernità, e in questo è associabile a ogni forma di integralismo che si richiama a un passato caratterizzato da una presunta dimensione comunitaria di unione materiale e spirituale. Questione pedagogica centrale diventa quella delle appartenenze, e dei processi educativi che possono rafforzare o indebolire il senso delle appartenenze. Ciò che si auspica è un'educazione che fornisca ai soggetti strumenti per disvelare e criticare le proprie appartenenze e ricercare modalità radicali e non terroristiche di critica al presente.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
13

Alpa, Guido. "Gli obblighi informativi precontrattuali nei contratti di investimento finanziario. Per l'armonizzazione dei modelli regolatori e per l'uniformazione delle regole di diritto comune." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 3 (June 2010): 395–421. http://dx.doi.org/10.3280/ed2009-003001.

Full text
Abstract:
A proposito della violazione di obblighi informativi precontrattuali l'interrogativo che si pongono gli interpreti, nella nostra esperienza ed in altre, ad essa simili o da essa distanti, č se sia possibile qualificare la fattispecie mediante le regole generali del contratto, e far sopravvivere l'orientamento interpretativo che distingue le regole di validitŕ dalle regole di comportamento, essendo le prime dirette - primieramente - ad incidere il vincolo contrattuale, e le seconde - primieramente - a salvare il vincolo comportando perň una responsabilitŕ (precontrattuale, contrattuale, extracontrattuale) a carico della parte inadempiente, oppure se non convenga distinguere fattispecie da fattispecie e, adottando un'ottica funzionale volta alla protezione dell'interesse pubblico e alla protezione dell'interesse del contraente piů debole, scegliere il rimedio piů confacente alla bisogna. Per rispondere all'interrogativo si possono seguire vie diverse. Operare una ricognizione delle disposizioni contenute nei codici e nei repertori della giurisprudenza, nei progetti di legge di riforma dei codici, nei progetti di uniformazione del diritto contrattuale, e poi nelle leggi speciali, sempre in correlazione con le fonti del diritto comunitario. Operare una tripartizione per modelli contrattuali, tenendo conto del ruolo e dello status delle parti, e quindi distinguendo i contratti conclusi tra privati e contratti conclusi tra professionisti (C2C e B2B), i contratti conclusi tra professionisti e consumatori (B2C), i contratti conclusi tra professionisti con maggior potere contrattuale e professionisti piů deboli, esposti dunque all'abuso di dipendenza economica o comunque all' esercizio del un potere preponderante della controparte (B2b). Operare una valutazione degli scopi perseguiti sulla base dell'analisi economica del diritto e delle esigenze del mercato. Nell'ampia letteratura che si č venuta raccogliendo in questi ultimi anni si rinvengono contributi che esplorano una o piů di queste prospettive, che si possono separare per mere esigenze espositive, dal momento che esse sono per lo piů intrecciate tra loro. La linea seguita in queste pagine corrisponde al primo percorso, ma per prospettare uno scenario piů compiuto della problematica anche gli altri due percorsi dovrebbero essere sviluppati, o comunque esser tenuti in considerazione, almeno sullo sfondo.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
14

Papa, Anna. "La complessa realtŕ della Rete tra "creativitŕ" dei fornitori di servizi Internet ed esigenze regolatorie pubbliche: la sottile linea di demarcazione tra provider di servizi "content" e di "hosting attivo"." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 2 (November 2012): 221–53. http://dx.doi.org/10.3280/ed2012-002004.

Full text
Abstract:
La Rete Internet si presenta come una realtŕ complessa nell'ambito della quale alla funzione di trasmissione di dati si associano, acquisendo sempre maggiore rilevanza, funzioni legate all'utilizzo diffuso degli strumenti propri della societŕ dell'informazione e della comunicazione. In costante crescita sono anche i soggetti che offrono servizi legati alle funzioni ora citate, in particolare fornitori di connettivitŕ e gestori di applicazioni in grado di consentire la comunicazione e la diffusione in Internet di notizie, opinioni e contenuti. A fronte di una cosě complessa realtŕ, la legislazione nazionale, in linea con la normativa europea, in materia si presenta ancora poco sensibile alle differenziazioni dei ruoli ricoperti dai soggetti operanti in Rete, come fornitori di servizi e come utenti. Essa attribuisce centralitŕ, soprattutto sul piano della responsabilitŕ, all'Internet provider, considerato come il soggetto centrale della fruizione dei servizi Internet, pur nella tripartizione ora prevista dalla normativa nazionale (in ossequio a quella comunitaria) che distingue tra access, caching e hosting. In realtŕ, pur certi dell'importanza dei Service per il funzionamento (e il controllo) della Rete, appare ormai evidente che i fornitori di servizi Internet si presentano come un universo ben piů articolato e dinamico, con prestazioni che vanno a collocarsi nello spazio creato dalla Rete e non semplicemente nella funzione di trasmissione o conservazione dei dati immessi o prodotti. Una prima importante conseguenza č la difficoltŕ di distinguere tra "hosting" e "content" provider. Sono soprattutto questi ad essersi molto evoluti negli ultimi anni. Nel saggio ne vengono forniti tre esempi: siti istituzionali, gestori di piattaforma e curatori di luoghi di discussione. In assenza di una regolamentazione normativa, a livello europeo e nazionale, la giurisprudenza sta cercando di individuare un punto di bilanciamento tra i diversi interessi coinvolti che tenga conto delle caratteristiche e del carattere innovativo della Rete rispetto ad esperienze e contesti preesistenti. Appare tuttavia evidente che l'azione giurisprudenziale da sola non č in grado di stabilizzare e di dare affidabilitŕ ad un comparto che necessita invece di regole, frutto di una riflessione condivisa, idonee a garantire una operativitŕ "regolata", rispettosa dei diritti individuali, della concorrenza ma nel contempo capace di assecondare la profonda innovazione dell'informazione e della comunicazione che la Rete sta realizzando
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
15

MENDONÇA, Caroline Farias Leal. "Retomada da educação escolar: Um estudo sobre educação, território e poder na experiência Pankará." INTERRITÓRIOS 5, no. 9 (December 9, 2019): 39. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v5i9.243605.

Full text
Abstract:
RESUMOO povo Pankará da Serra do Arapuá, localizada no Sertão de Pernambuco, deflagra um movimento chamado “Retomada da Educação” no ano de 2004. Desde então, a escola é apropriada como uma importante estratégia pedagógica para a formação, politização, mobilização e organização do povo face a antagonistas históricos. O artigo tem como objetivo refletir como a categoria política “retomada” é apropriada pelos Pankará na luta pela educação escolar e quais sentidos atribuem a ela. O texto inicia com um breve histórico da formação social na Serra do Arapuá e da resistência dos Pankará. Em seguida traz a descrição etnográfica da Retomada da Educação como um projeto que articula Território e Poder. Por fim, o texto analisa o Projeto Político Pedagógico que nasce das experiências comunitárias dos indígenas com seus parentes do quilombo-indígena Tiririca dos Crioulos, evidenciando os modos de fazer, conteúdos e intencionalidades presentes neste projeto específico de escola. Escola Indígena. Retomada. Pankará. Tiririca dos Crioulos. Resumption of School education: A study on education, territory and power in the Pankará experience ABSTRACT The Pankará people of Serra do Arapuá, located in the Pernambuco backlands, set off a movement called “Retaking of Education” in 2004. Since then, the school has been appropriate as an important pedagogical strategy for the formation, politicization, mobilization and organization of the people against their historical antagonists. The article aims to reflect how the “retaking” political category is appropriated by the Pankará in the struggle for school education and what meanings they attribute to it. The text begins with a brief history of social formation in the Serra do Arapuá and the resistance of the Pankará, followed by the ethnographic description of the Resumption of Education as a project that articulates Territory and Power. Finally, the text analyzes the Pedagogical Political Project that is born from the community experiences of the indigenous with their relatives of the Quilombo-indigenous Tiririca dos Crioulos, highlighting the ways of doing, contents and intentionalities present in this specific school project. Indian School. Retaking. Pankará. Creole Tiririca. Ripresa dell'istruzione scolastica: uno studio sull'educazione, il territorio e il potere nell'esperienza di Pankará RIASSUNTO Il popolo Pankará di Serra do Arapuá, situato in Pernambuco, Brasile, nel 2004 ha avviato un movimento chiamato "Ripresa dell'educazione". Da allora, la scuola è stata appropriata come importante strategia pedagogica per la formazione, la politicizzazione, la mobilitazione e l'organizzazione di persone di fronte agli antagonisti storici. L'articolo ha lo scopo di riflettere su come la categoria politica "ripresa" viene appropriata dal popolo Pankará nella lotta per l'istruzione scolastica e quali significati attribuiscono ad essa. Il testo inizia con una breve storia della formazione sociale nella Serra do Arapuá e la resistenza del Pankará. Poi arriva la descrizione etnografica della Ripresa dell'educazione come progetto che articola Territorio e Potere. Infine, il testo analizza il Progetto politico pedagogico che nasce dalle esperienze della comunità degli indigeni con i loro parenti della Tiririca dos Crioulos Quilombo-indigena, evidenziando il modo di fare, i contenuti e le intenzioni presenti in questo specifico progetto scolastico. Scuola indiana. Ripresa. Pankará. Creole Tiririca. Reanudación de la Educación Escolar: un estudio sobre educación, territorio y poder en la experiencia Pankará RESUMEN El pueblo Pankará de Serra do Arapuá, ubicado en el sertão de Pernambuco, empieza un movimiento llamado "Retomada da Educação" en 2004. Desde entonces, la escuela ha sido apropiada como una estrategia pedagógica importante para la formación, politización, movilización y organización del pueblo frente a antagonistas históricos. El artículo tiene como objetivo reflejar cómo los Pankará se apropian de la categoría política "reanudación" en la lucha por la educación escolar y qué significados le atribuyen. El texto comienza con una breve historia de la formación social en la Serra do Arapuá y la resistencia de los Pankará. Luego viene la descripción etnográfica de la Reanudación de la Educación como un proyecto que articula Territorio y Poder. Finalmente, el texto analiza el Proyecto Político Pedagógico que nace de las experiencias comunitarias de los indígenas con sus familiares de lo quilombo-indígena Tiririca dos Crioulos, destacando las formas de hacer, los contenidos y las intenciones presentes en este proyecto escolar específico. Escuela Indígena. Reanudación. Pankará. Tiririca dos Crioulos.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
16

"I gruppi multifamiliari in una comunità terapeutica: l'esercizio della mente ampliada." INTERAZIONI, no. 1 (April 2022): 82–94. http://dx.doi.org/10.3280/int2022-001010.

Full text
Abstract:
Gli autori trattano di una esperienza svolta in comunità terapeutiche e tentano di comprendere il funzionamento della mente ampliada all'interno del gruppo psicoanalitico multifamiliare (GMF). Propongono i motivi della scelta di questo modello metodologico, rifacendosi alle esperienze antiistituzionali e alle caratteristiche specifiche della terapia di gruppo. Evidenziano poi quali sono i fattori terapeutici classici e quelli particolari del GMF, nonché quelli insiti nel trattamento comunitario. Propongono poi alcune vignette cliniche dalle quali evincono una ipotesi teorica che riguarda lo sviluppo di una fantasia di cura precedentemente assente che coinvolge tutti i membri del gruppo attraverso lo sviluppo di una mente ampliada. Si descrive il meccanismo ipotetico di cambiamento dei legami tra i membri del gruppo e nella gruppalità interna dei singoli. Si conclude descrivendo le caratteristiche significative dell'utilizzo del gruppo multifamiliare all'interno di una comunità terapeutica.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
17

Torres, Vicente Antonio. "comunidad y etno-cultura." Nodos y Nudos 2, no. 11 (December 14, 2001). http://dx.doi.org/10.17227/01224328.1174.

Full text
Abstract:
Esta esperiencia describe aspectos significativos del proyecto etnoeducativo, título de este trabajo, en comunidades negras. Tratar de escribir la experiencia vivida duarnte catorce años por 52 maestros rurales, 680 padres de familia y 1200 estudiantes de las diez escuelas, es casi imposible, pues se corre el riesgo de no decir cuanto se debe o de no lograr plasmar en su dimensión el proceso desarrollado en la contrucción colectiva y participativa del currículo alternativo, hoy día titulado proyecto Educativo Comunitario.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
18

Malavasi, Pierluigi. "Pedagogia ed economa civile per imparare l'umano." MeTis. Mondi educativi. Temi, indagini, suggestioni 10, no. 2 (December 2020). http://dx.doi.org/10.30557/mt00135.

Full text
Abstract:
Esperienze educative e progettazione pedagogica si misurano con le differenze e le peculiarità del territorio, sono locali. Ma la qualità e la reale incisività dei processi formativi si proiettano oggi in uno scenario inedito, suscitando pressanti interrogativi in chi ha a cuore un’idea di civiltà imperniata sulla ricerca del bene comune. É imprescindibile il riferimento, per quanto approssimato e allusivo, alla pervasività delle trasformazioni politiche e sociali, tecnologiche e sanitarie, educative e religiose che interessano l’intero pianeta. Il dialogo tra economia e pedagogia richiama al compito di rendere lo sviluppo davvero umano ovvero plausibile e adeguato alla pienezza della realizzazione personale e comunitaria, cui abbiamo il dovere di aspirare. Si nasce umani e si deve imparare ad esserlo. L’arena della comunicazione pubblica, l’attività finanziaria e la ricerca scientifica non possono essere arbitrariamente ridotte a misura dei social network o dei sostenitori dell’economia di mercato, per i quali sovente ogni cosa ha il suo prezzo ma nulla ha in realtà valore. Il saggio, alla luce di una visione antropologica pedagogicamente legittimata, accredita l’ipotesi che anche, e in misura considerevole, «dai risultati della ricerca scientifica e dai modelli educativi proposti dipende la possibilità di continuare a garantire il benessere sin qui raggiunto, ampliandone il grado di coinvolgimento dei popoli» (Ornaghi, 2007, p. VII). Tra pedagogia e economia, educazione e politica, fondamentale è pensare il civile, tra dinamiche globali e agire locale. Secondo una prospettiva storica e sistemica (Pasquino, 2020), occorre riconoscere la centralità della dimensione relazionale per la costruzione della cittadinanza democratica, di una economia e di una pedagogia civile.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
We offer discounts on all premium plans for authors whose works are included in thematic literature selections. Contact us to get a unique promo code!

To the bibliography