Academic literature on the topic 'Esperienza comunitaria'

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Journal articles on the topic "Esperienza comunitaria"

1

Repossi, Alessia, and Elisabetta Conte. "Essere fratelli oggi: abitare il rapporto tra pari nella post-modernità. Riflessioni sullo sfondo sociale e sulle implicazioni terapeutiche." QUADERNI DI GESTALT, no. 1 (June 2022): 29–46. http://dx.doi.org/10.3280/gest2022-001003.

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Abstract:
Questo scritto nasce da un interesse per la dimensione clinica e comunitaria dell'espe¬rienza umana e da uno sguardo alla psicopatologia vista nel riverbero del vivere sociale. L'esperienza del rapporto tra pari e la dimensione orizzontale sono considerati la chiave di lettura del para-digma fraterno e occasione per superare il paradigma narcisistico. Il fraterno è visto non solo come esperienza specifica della vita familiare ma come richiamo al vivere comunitario e sociale di un oggi bisognoso di nuovi strumenti dello stare insieme. Le autrici descrivono il contesto sociale in cui si inserisce il tema della fraternità approfondendone le numerose sfaccettature. Su questo sfondo, analizzano il tema dal punto di vista della psicoterapia della Gestalt, sofferman-dosi sul concetto di intenzionalità di contatto fraterno e sulla dimensione orizzontale nella clini-ca.
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2

Ornelas, José, Maria Vargas-Moniz, Beatrice Sacchetto, and Francesca Esposito. "Contributi della psicologia di comunitŕ per lo sviluppo dei servizi su base comunitaria per le persone con malattie mentali." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 1 (September 2010): 101–9. http://dx.doi.org/10.3280/psc2010-001009.

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Abstract:
In questo articolo si discuteranno i contributi dei paradigmi della psicologia di comunitŕ, tra i quali l'analisi contestuale ed ecologica incentrata sull'ampliamento delle reti e delle risorse individuali; l'applicabilitŕ della filosofia di empowerment; e il riconoscimento di recovery come base per lo sviluppo di un sistema su base comunitaria di servizi e supporto nel campo della salute mentale. Gli autori inoltre descriveranno come un gruppo di persone con esperienza personale di malattia mentale insieme a familiari e professionisti del settore hanno fondato un'organizzazione, con lo scopo ultimo di influenzare lo sviluppo dei servizi e della politica pubblica nell'ambito della salute mentale.
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3

Voghera, Angioletta, and Valerio Avidano. "Contratti di fiume. Una proposta metodologica per il torrente tinella, nel quadro delle esperienze italiane." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 103 (July 2012): 42–65. http://dx.doi.org/10.3280/asur2012-103004.

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Abstract:
Il quadro nazionale e comunitario degli strumenti e delle esperienze di riqualificazione fluviale impone la necessità di operare con un approccio intersettoriale. In questa logica, i contratti di fiume (CdF) possono conciliare gli interessi locali e costruire strategie integrate di riqualificazione dei territori fluviali. In assenza di una normativa nazionale sui CdF, il paper mette in luce i punti di forza e le debolezze di alcune esperienze italiane. È stata elaborata quindi una proposta metodologica per la costruzione partecipata di un CdF, che muove dal coinvolgimento degli attori sociali locali per la costruzione di strategie multi-settore con riferimento al territorio del Torrente Tinella.
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Grion, V., S. Roberts, and G. Casanova. "Valutare gli insegnanti italiani? Uno sguardo alle esperienze europee." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 49 (May 2012): 119–35. http://dx.doi.org/10.3280/riv2011-049008.

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Abstract:
La problematica della valutazione degli insegnanti italiani risulta oggi al centro di un emergente dibattito sia all'interno delle scuole, sia in ambito di politica scolastica. L'evoluzione del ruolo e dei compiti dell'insegnante nel contesto dei processi di autonomia delle scuole e i richiami, provenienti dall'Europa comunitaria, alla ricerca di una migliore qualitŕ dei sistemi scolastici nazionali rendono sempre piů urgente la necessitŕ di fornire alle scuole e ai decisori politici, strumenti per valutare la professionalitŕ del personale scolastico. L'Italia, in effetti, rappresenta in tal senso il fanalino di coda dei paesi europei, non disponendo di alcun sistema di valutazione degli insegnanti. In questo contesto, il contributo qui presentato, frutto di un lavoro di ricerca teorica comparativa, svolta su documenti di ricerca relativi alla valutazione degli insegnanti in ambito internazionale, intende mettere in luce vantaggi e limiti di diversi sistemi e strumenti di valutazione dei docenti, abbozzando una proposta per la messa in atto di un sistema valutativo nazionale. I risultati ottenuti sono discussi in relazione allo specifico punto di vista pedagogico assunto dalle ricercatrici.
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5

Brill, Penny A., and Emily Menhorn. "Addressing Community Concerns through Music." Music and Medicine 8, no. 3 (July 31, 2016): 112. http://dx.doi.org/10.47513/mmd.v8i3.447.

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Abstract:
Abstract: Orchestras are responding to changing demographics and concerns regarding inequality, poverty, community trauma and racial tensions by developing innovative community programs. My purpose in describing the two contrasting programs below is to illustrate the difference in the orchestra players’ effectiveness if they team with professionally trained music specialists. I will demonstrate that using specialists, particularly music therapists, to help plan and implement community programs enables them to be more effective in addressing community concerns.Keywords: community programs, music therapists, orchestras, special needsSpanishIdentificando preocupaciones comunitarias a través de la músicaLas orquestas están respondiendo a los cambios demográficos y a las preocupaciones en relación a desigualdad, pobreza y traumas en la comunidad y tensiones raciales desarrollando programas innovadores para servir a la comunidad. Mi propósito a continuación es describir dos programas contrastantes para ilustrar la diferencias en la efectividad de los interpretes orquestales cuando tienen la posibilidad de armar equipo con músicos especialistas profesionales. Demostraré como trabajar junto a especialistas con experiencia y entrenamiento y en particular con musicoterapeutas que asisten con el planeamiento e implementación de los programas comunitarios, permite que ellos tengan mayor efectividad en identificar las problemáticas comunitarias. Palabras claves: Programas comunitarios , musicoterapeutas , orquestas , necesidades especiales GermanMusik, um Sorgen innerhalb der Community anzugehenAbstract: Orchester antworten auf sich die verändernde demographische Entwicklung und die Sorgen hinsichtlich Ungleichheit, Armut, Community-Traumen und rassistische Spannungen mit der Entwicklung innovativer Programme, die der Gemeinschaft dienen sollen. Meine Absicht bei der Beschreibung von zwei kontrastierenden Programmen ist, den Unterschied in der Effektivität von Orchestermusikern darzustellen, wenn sie in der Lage sind, mit professionell ausgebildeten Musikern zusammen zuarbeiten. Ich will zeigen wie sie, wenn sie mit mit Spezialisten insbesondere Musiktherapeuten die Erfahrung und Ausbildung darin haben, Community-Progamme zu planen und einzurichten, zusammenarbeiten, dazu befähigt werden, effektiver mit Community-Sorgen umzugehen. Keywords: Community-Programme, Musiktherapeuten, Orchester, besondere BedürfnisseItalianAddressing Community Concerns Through MusicLe Orchestre stanno rispondendo ai cambiamenti demografici e alle preoccupazioni riguardanti l’inuguaglianza, la povertà e le tensioni razziali, attraverso lo sviluppo di programmi innovative che servono la comunità.Il mio scopo nel descrivere di seguito questi due programmi contrastanti è quello di illustrare la differenza di efficacia dei membri dell’orchestra, quando sono in grado di collaborare con specialisti di musica professionalmente preparati. Io dimostrerò come lavorare al fianco di specialisti con esperienza e formazione, in particolare i musicoterapeuti, per aiutare a pianificare e attuare programmi comunitari, permetterà loro di essere più efficaci nell’affrontare le preoccupazioni della comunitá.Parole Chiave: musicoterapeuta, orchestraJapanese音楽を通したコミュニティ問題に対する取り組みペニー・ブリルエミリー・メンホーンオーケストラは、変わりゆく人口統計や様々なコミュニティ問題(格差、貧困、地域的トラウマ、人種差別など)に関して、コミュニティに刷新的なプログラムを提供することで対応している。本研究の目的は、2つの異なるプログラムを紹介し、オーケストラ奏者と特別な訓練を受けた音楽専門職とがチームを組むことでもたらされる効果を検証する。経験豊富で且つ訓練を受けた専門職、特に音楽療法士とチームを組みながらコミュニティプログラムの計画/実施することを通して、コミュニティ問題に対して効果的なプログラムを可能にすることができた実例を考察する。キーワード:コミュニティプログラム、音楽療法士、オーケストラ、特別支援
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Novara, Cinzia, Gaetano Di Napoli, and Fortuna Procentese. "Emozioni e reazioni dei docenti ai cambiamenti in tempo di COVID-19. Dalla "didattica in presenza" alla "presenza didattica"." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 1 (June 2021): 63–80. http://dx.doi.org/10.3280/psc2021-001005.

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Abstract:
Il contributo ha l'obiettivo di comprendere come la comunita` accademica si sia riorganizza-ta in tempo di COVID-19, muovendosi tra difficolta` e soluzioni innovative, poste dalla didatti-ca a distanza. Nello specifico, mediante una metodologia di ricerca mista quali-quantitativa, si analizzano le esperienze di 40 docenti dell'Università di Palermo che a livello emozionale, co-gnitivo e situazionale hanno fronteggiato il cambiamento, riorganizzando le proprie scelte di-dattiche. Vengono inoltre analizzati i fattori ritenuti centrali per l'efficacia didattica e la flessibilità della propria visione del mondo. I risultati confermano l'importanza degli aspetti relazionali nella didattica - anche quando a distanza - e la connotazione "comunitaria" della risposta che l'Università ha saputo mettere in campo.
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7

Argentino, Paola. "7. Una esperienza di formazione per operatori di SR: il progetto siciliano." Epidemiologia e psichiatria sociale. Monograph Supplement 13, S7 (September 2004): 85–86. http://dx.doi.org/10.1017/s1827433100000113.

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Abstract:
Il progetto PROGRES prevedeva, laddove vi fossero state le condizioni, una fase successiva alla ricerca in senso stretto, volta a realizzare corsi di formazione per operatori di SR (fase 3), a partire proprio dalle informazioni raccolte nell'ambito della ricerca. Nella Regione Siciliana, grazie all'impegno dell'Assessorato alla Sanità, è stato possibile realizzare la fase 3 (Argentino, 2002, 2003). Il progetto di formazione si è sviluppato in due programmi, di base e avanzato. Il programma di base prevedeva l'addestramento degli operatori all'utilizzo dei principi e delle metodologie di valutazione e pianificazione descritti nel manuale per la ‘Valutazione di Abilità e Definizione di Obiettivi’ (VADO) (Morosini et al., 1998). Il programma avanzato prevedeva, invece, la possibilità per i partecipanti di scegliere tra vari modelli teorici e pratici; è stato quindi deciso, dopo una rilevazione tra gli stessi partecipanti, di orientare il programma di formazione avanzato sull'applicazione nelle SR della psicoterapia della Gestalt (Perls et al. 1951; Spagnuolo Lobb, 2001).I corsi di formazione PROGRES sono stati articolati su due moduli: il 1° modulo di quattro giorni (32 ore didattiche) ha approfondito gli aspetti teorici, clinici e valutativi, sviluppando inoltre gli strumenti di intervento terapeutico e riabilitativo. Il 2° modulo di tre giorni (24 ore didattiche) è stato indirizzato alla verifica dell'applicazione degli strumenti forniti e alla supervisione clinica. Tra il 1° e 2° modulo è stata favorita l'attuazione degli argomenti trattati nella realtà lavorativa dei partecipanti, con la realizzazione dei cosiddetti ‘Progetti Work’. Tutte le unità didattiche, compresi i progetti work, hanno ruotato attorno al nucleo portante costituito dal “Modello Gestaltico Comunitario” (Argentino, 1997, 2001; Spagnuolo Lobb, 1997).
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Cavicchioli, Giorgio, and Luciana Bianchera. "Ospiti o nemici? Esperienze nei gruppi di formazione e di supervisione degli operatori che si occupano di accoglienza dei migranti." GRUPPI, no. 1 (October 2020): 17–30. http://dx.doi.org/10.3280/gruoa1-2020oa10479.

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Abstract:
Il testo prende in considerazione e cerca di integrare il compito di ospitalità dei migranti nei centri di accoglienza e i processi formativi gruppali che accompagnano questo lavoro. Nello svolgimento dello scritto, si analizzano difficoltà, difese e fenomeni che appaiono in questi setting, con particolare attenzione alle dinamiche e ai processi gruppali, sia nella vita comunitaria che nei contesti di formazione e supervisione degli operatori dell'accoglienza. Nelle riflessioni che seguono, così come nelle metodologie applicate sul campo, si ricerca una integrazione possibile tra psicoanalisi operativa, facendo riferimento soprattutto alle opere di Pichon-Rivière e Bleger, approccio gruppale e alcuni elementi della scuola etnopsichiatrica.
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Howe, Martin. "Reflections on the Italian Law for the Protection of Competition and the Market." Journal of Public Finance and Public Choice 8, no. 2 (October 1, 1990): 135–45. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907345081.

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Abstract:
Abstract La nuova legge italiana per la protezione della concorrenza e del mercato è oggetto di grande interesse nel Regno Unito, a motivo dell’intenzione del governo di modificare il sistema britannico di regolamentazione della concorrenza, soprattutto per quanto riguarda i cartelli.La nuova legge deve ancora essere presentata, ma un libro bianco è stato preparato dal governo.La necessità di cambiare la legislazione al riguardo è emersa, in parte, perché essa è piuttosto antica (la prima legge è del 1948) e per vari aspetti inefficace, ed in parte per la difficoltà di conciliarla con la regolamentazione comunitaria.L’industria britannica teme che la diversità tra sistema nazionale e sistema comunitario di tutela della concorrenza possa tradursi in procedure concorrenti e con risultati discordanti, cosa che metterebbe in svantaggio le imprese britanniche rispetto a quelle degli altri partners comunitari.È rimarchevole il fatto che la legge italiana sia non soltanto modellata sulla base della legge comunitaria, ma che essa affermi che la legge nazionale non sarà applicata quando la Comunità europea abbia giurisdizione.Nel Regno Unito, invece, si insiste sulla possibilità di compiere indagini a livello nazionale, pur accettando il primato della legislazione comunitaria, in caso di contrasto. Si ammette che pratiche o accordi vietati dalla Commissione non possono essere consentiti, ma si sostiene che possono essere vietati, a livello nazionale, accordi e pratiche ammessi a livello comunitario.Peraltro, l’apparentemente chiara distinzione contenuta nella legge italiana tra i compiti della legislazione nazionale e quelli della legislazione comunitaria rischia di venir meno tutte le volte che i due ordinamenti interpreteranno le leggi in modo diverso. Questa possibility era stata alla base dell’opposizione del Regno Unito al conferimento alla Commissione europea della giurisdizione esclusiva per le fusioni di «dimensione comunitaria».Il sistema britannico è basato sul concetto di «interesse pubblico», che è per sua natura impreciso, anche se esso viene applicato in modo pragmatico e flessibile, cosa da non sottovalutare se si tiene conto del fatto che in questo campo le opinioni convenzionalmente accolte possono cambiare.Vi sono tuttavia numerosi vantaggi in un sistema che, come quello italiano, è basato su proibizioni, e di essi tiene conto il libro bianco governativo: dà messaggi più chiari alle industrie su cosa sia consentito, conferisce poteri investigativi più precisi all’Autorità della concorrenza e può anche stabilire sanzioni per comportamenti illegali, con possibili effetti deterrenti.L’Autorità italiana dovrebbe dare assoluta priorità alla eliminazione degli accordi decisamente anti-concorrenziali, come quelli diretti alla fissazione dei prezzi, alle domande ed offerte concordate, ed alla suddivisione del mercato. Si tratta di accordi che hanno raramente una giustificazione di carattere efficientistico o di altra natura.I cartelli su cui è necessario concentrarsi sono quelli di carattere orizzontale, mentre i cartelli verticali non sembrano rilevanti, almeno di regola. Pertanto, l’avere inserito anche i cartelli verticali nella legislazione italiana (conformemente a quella europea) complica molto il lavoro dell’Autorità (a motivo dell’intenso lavoro burocratico che ne conseguira) senza effettivamente contribuire alla tutela della concorrenza, che potrebbe in questo caso avvenire attraverso il ricorso alla categoria dell’abuso di posizione dominante.Per quanto riguarda le concentrazioni, sebbene quelle orizzontali siano il modo più semplice mediante cui si può giungere all’abuso di posizione dominante, bisogna riconoscere che esse costituiscono una parte molto controversa della politica della concorrenza. Vi è il problema di stabilire le dimensioni della concentrazione da sottoporre a controllo, nonché quello della prevalenza di altre considerazioni, attinenti, per esempio, alla promozione dello sviluppo regionale, rispetto ai principii della concorrenza.A proposito delle concentrazioni, bisogna distinguere il caso in cui le attività in questione siano esposte alla concorrenza internazionale da quello in cui non lo siano. In quest’ultimo caso, gli effetti delle concentrazioni devono essere esaminati con attenzione maggiore, per verificare se possano aver luogo benefici sotto il profilo di una maggiore efficienza o sotto altri aspetti. Si tratta, comunque, di valutazioni molto complesse, che non possono risolversi con una semplice formula circa il tasso di concentrazione.La repressione dell’abuso di posizione dominante è indubbiamente una parte essenziale della legislazione per la tutela della concorrenza. Tale è quindi anche nel Regno Unito, dove peraltro l’inesistenza di proibizioni rende difficile ottenere effetti deterrenti. Peraltro, un limite all’accoglimento del sistema previsto dall’art. 86 del Trattato CEE (così come del corrispondente articolo 3 della legge italiana) è costituito dalla difficoltà di definire l’«impresa dominante” e, ancor più, l’«abuso», con la conseguenza che si rischia di rendere ancora più difficile la vita delle imprese, che si troverebbero di fronte al divieto di compiere atti «illegali” che non sono precisamente definiti.Sebbene siano state numerose nel Regno Unito le indagini in materia di abuso di posizione dominante, nella maggior parte dei casi esse hanno condotto alla conclusione della loro infondatezza. È probabile che l’Autorità italiana abbia esperienze analoghe.Per quanto possano essere diverse, da Paese a Paese, le leggi sulla concorrenza e gli stessi ordinamenti, nonché i sistemi economici e sociali, è sorprendente la somiglianza tra i problemi che le autorità responsabili della tutela della concorrenza si trovano di fronte.
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10

Duranti, Silvia, Patrizia Lattarulo, and Letizia Ravagli. "Risorse, esperienza e caratteristiche dell'amministrazione dietro i fondi comunitari dei comuni. La capacità di assorbimento delle amministrazioni nel caso toscano." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 66 (September 2017): 139–57. http://dx.doi.org/10.3280/riv2016-066009.

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Dissertations / Theses on the topic "Esperienza comunitaria"

1

ONORATO, Giusi. "Il principio di sussidiarietà e la sua ragionevole applicazione. Esperienze comunitaria ed italiana a confronto." Doctoral thesis, 2007. http://hdl.handle.net/11562/337851.

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Abstract:
Cosa si intende quando si parla di sussidiarietà? In termini estremamente generali, con tale termine oggi si allude ad un “criterio di organizzazione sociale in base al quale i compiti di governo devono essere svolti da quello, tra tutti i livelli di potere astrattamente idonei, più vicino al cittadino. In questo senso il ruolo di ogni singolo livello deve essere sussidiario rispetto a quello del livello immediatamente inferiore: il primo, cioè, deve intervenire solo in caso di incapacità del secondo nell’affrontare una determinata questione, nonché nei limiti di tale incapacità”. Si può rilevarne il nucleo essenziale nell’idea che, nel rapporto tra entità aventi dimensione diversa, la preferenza sia da accordare a quelle minori e che gli interventi delle entità maggiori debbano essere volti a sopperire ad eventuali inadeguatezza delle prime: emerge con tutta evidenza la ratio garantista che vi è sottesa, nonché la sua struttura relazionale, dal momento che si applica ai rapporti tra entità di vario tipo. In verità, la sussidiarietà si presenta come un concetto estremamente flessibile e versatile, in grado di travalicare il mero contesto politico per informare di sé non solo i rapporti tra poteri pubblici allocati ai diversi livelli di governo, ma ogni rapporto tra minore e maggiore, tra inferiore e superiore, tra pubblico e privato. Se è vero che si applica principalmente alle relazioni tra lo Stato ed i gruppi che nascono in seno alla società, ciò significa solo che il soggetto statale costituisce l’autorità per eccellenza, ma non esaurisce tale categoria: basti pensare al padre o alla madre che rappresentano l’autorità nell’ambito della famiglia, la quale si assume come l’aggregazione sociale prima e fondamentale. L’idea di sussidiarietà concerne qualunque autorità e può dunque essere applicata a qualsiasi raggruppamento umano, a prescindere dalle sue dimensioni e dalla sua natura, ancorché in maniera diversa ed in funzione della natura stessa del raggruppamento. Quello sussidiario inoltre si configura come un meccanismo suscettibile di diverse modalità operative, in grado di muoversi in direzioni differenti ed, in effetti, è proprio questo suo aspetto “camaleontico” che ha contribuito a suscitare grande diffidenza intorno a tale principio, accusato di essere facilmente strumentalizzabile in ragione della forte connotazione politica che lo caratterizza. Inoltre, la sua notevole versatilità, che si manifesta su diversi piani, ha concorso a renderne nebulosi i confini, contribuendo a diffondere l’idea della sua forte ambiguità. Ciò ha spinto la dottrina ha ricondurre tale principio di volta in volta entro classificazioni e finalità differenti giungendo così a coglierne diverse accezioni ed elaborando corrispondenti categorie dogmatiche.
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Books on the topic "Esperienza comunitaria"

1

Silingardi, Gabriele. Gli slots: Il caso Italia fra esperienza statunitense e comunitaria. Torino: G. Giappichelli, 1997.

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2

Vaccà, Cesare. I contratti di distribuzione dei carburanti: Esperienze nazionali, disciplina comunitaria e tipizzazioni contrattuali. Padova: CEDAM, 1990.

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3

Pacente, Carmine. La città metropolitana nell'Unione europea: Programmazione comunitaria, esperienze europee a confronto e nuove prospettive. Milano: Egea, 2013.

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