Academic literature on the topic 'Esperienza artistica'

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Journal articles on the topic "Esperienza artistica"

1

Gislon, Maria Clotilde. "Apprendere la psicoterapia: la bottega d'arte." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 1 (April 2022): 91–98. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2022-001005.

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Abstract:
Il termine bottega d'arte è mutuato dalla tradizione artistica rinascimentale. In questo luogo la trasmissione del sapere avviene da parte del maestro agli apprendisti, secondo modalità che hanno rispetto della creatività individuale. Questo è il dispositivo funzionale che Giovanni Carlo Zapparoli e i suoi Collaboratori, a partire dalla esperienza del Centro di Psicologia della Provincia di Milano, hanno messo a punto per favorire la trasmissione del sapere in campo psicoterapeutico. L'Autore ne evidenzia i punti di forza nella saggezza clinica e nella capacità di differenziare gli aspetti essenziali e superflui all'interno del processo terapeutico.
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2

Weber, Carla. "Fatti d'arte." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 16 (September 2011): 26–60. http://dx.doi.org/10.3280/eds2011-016003.

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Abstract:
Gli incontri con Tullio Pericoli e con Michelangelo Pistoletto, rilevanti artisti del nostro tempo, vengono proposti per approfondire i processi generativi e creativi nella loro esperienza artistica e permetterci di seguire in prima persona il manifestarsi di quella competenza che qualifica il nostro essere umani. Le due testimonianze permettono di avvicinarsi al vivo di una ricerca tensiva volta a trasformare il dato originario dell'esistenza in un dato originale, reso manifesto nell'opera che li rende artisticamente unici e allo stesso tempo parte attiva della realtŕ sociale in cui essi stessi si esprimono. Accedere alla propria bellezza, comporta il sostenere l'angoscia che l'espressione di sé nell'opera, nel segno, nella parola e nell'azione richiede. La via č quella dell'apprendere a sopportare il necessario patire di ogni travaglio, a sostare nel vuoto abbastanza da accogliere il nuovo. La sfida sembra essere soprattutto quella dell'accrescere la capacitŕ di conoscere e trasformare creativamente l'ineludibile conflittualitŕ interna ed esterna propria del processo di riconoscimento della propria creativitŕ, che per compiersi ha bisogno di realizzarsi nella forma attiva, riflessiva e passiva.
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3

Amoruso, Chiara. "“TIJAN CHE VOLEVA ANDARE A SCUOLA”. DAL RACCONTO DI SÉ ALLA NARRAZIONE SCENICA." Italiano LinguaDue 14, no. 1 (July 21, 2022): 76–79. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/18156.

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Abstract:
Queste pagine vogliono raccontare, seppure per brevi cenni, il percorso e l’esito del laboratorio di “Narrazione e teatro” che si è svolto tra dicembre 2021 e marzo 2022 e che ha visto come partecipanti Mustapha Jarjou, Souleymane Bah e Sambare Brunon. A partire dai loro racconti di infanzia, relativi soprattutto alla prima esperienza scolastica, è stata scritta una narrazione in cui le tre storie personali dei partecipanti confluiscono incastrandosi perfettamente. La narrazione è stata poi trasformata in un testo scenico, in parte riportato di seguito, in cui sequenze narrative si alternano a dialoghi inscenati e che gli stessi ragazzi hanno portato al pubblico mettendo in gioco la loro fisicità e le loro voci. I tre bambini veri si trasfigurano in un personaggio inventato, le tre storie personali diventano la materia viva di una forma espressiva più alta, dove le persone in quanto tali si riscoprono profondamente simili nella loro comune aspirazione alla bellezza e alla comunicazione. Si realizza così un nuovo precario equilibrio tra verità e bellezza, tra espressione autentica e comunicazione artistica. “Tijan che voleva andare a scuola”. From self-telling to scenic narration We intend to briefly report the path and outcome of the “Narration and Theatre” workshop which took place between December 2021 and March 2022 thanks to participation of Mustapha Jarjou, Souleymane Bah and Sambare Brunon. Starting from their childhood stories, mainly related to their first school experiences, a narrative text was written where their three personal tales cross and fit perfectly together. The text was then transformed into a script, partially included below, where the narrative sequences alternate with staged dialogues which the participants themselves performed for the public using their bodies and their voices. The three real children were transfigured into an invented character, the three personal stories became the living matter of a higher expressive form, where people discovered deep similarities in their shared aspiration towards beauty and communication. Thus a new, precarious balance was created between truth and beauty, between self-expression and artistic communication.
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4

Vilei, Leonardo. "Nota introduttiva." Cuadernos de Filología Italiana 29 (June 24, 2022): 9–10. http://dx.doi.org/10.5209/cfit.75604.

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Abstract:
Il 5 marzo del 1922 nasceva a Bologna Pier Paolo Pasolini e Cuadernos de Filología Italiana ha scelto di inaugurare con il suo nome il ritorno editoriale di una proposta monografica che da questo numero accompagnerà nuovamente le tradizionali sezioni di linguistica, letteratura e delle recensioni. Gli anniversari, si sa, possono essere momenti ambigui della riflessione e a volte convogliano su un dato autore attenzioni dal valore più mondano che intellettuale; il 2022, per giunta, ci ricorda che cento anni fa nascevano anche, solo per restare in ambito letterario, Beppe Fenoglio, Giorgio Manganelli, Luigi Meneghello e Luciano Bianciardi. Le ragioni della nostra scelta si fondano innanzitutto sulla capacità che Pasolini ha di interrogare ancora e sempre i nostri studenti, spesso stupiti nei loro primi approcci con l’autore che più di ogni altro, nella complessa costellazione del nostro Novecento, rinnova in ugual misura sconcerto e ammirazione in chi gli si avvicina per la prima volta, anche grazie o a causa del suo essere arcipelago di linguaggi e proposte. La sua esperienza artistica, per giunta, compressa in un trentennio vertiginoso, non può essere ascritta a una sola disciplina di studi e ciò ci pone automaticamente nella circostanza di aprire le maglie della nostra specializzazione ad altri sguardi e altri saperi. Vastità e complessità – e ben inteso, inciampi e contraddizioni – restano a buon conto caratteri essenziali della sua opera, eredità da coltivare e mettere in valore. Quasi cinquant’anni dopo la sua morte, pensiamo inoltre che sia possibile osservare la sua traiettoria consapevoli che ai significati della sua opera, per usare un’acuta analisi di Walter Siti (2005: 135), si è andato sovrapponendo il significante del «mito Pasolini». Non ignoriamo, del resto, che è a quel mito che spesso si avvicinano abbagliati altri giovani e altri artisti, ma ciò non ci esime, semmai ci incita, dal proseguire il lavoro ermeneutico, filologico e culturale che qui presentiamo.
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5

Pullan, Brian. "Le Confratenite romane: esperienza religiosa, società, commiltenza artistica. Edited by Luigi Fiorani. (Ricerche per la Storia Religiosa di Roma, 5.) Pp. 443. Rome: Edizioni di Storia e Letteratura, 1984." Journal of Ecclesiastical History 37, no. 3 (July 1986): 491–92. http://dx.doi.org/10.1017/s0022046900021795.

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6

Fix, Adam. "Esperienza, Teacher of All Things." Nuncius 34, no. 3 (December 10, 2019): 535–74. http://dx.doi.org/10.1163/18253911-03403016.

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Abstract:
Abstract This paper reexamines the music and experimental science of Vincenzo Galilei through the lens of artisanal epistemology. Where previous scholars have questioned the veracity of Vincenzo’s experiments, I unpack how Vincenzo himself understood and utilized esperienza. Arguing against Cohen and Prins especially, I assert that Vincenzo’s esperienza functioned as a rational-empirical way of studying nature. I then show how esperienza played analogous roles in his science and practice. By treating his music as artisanal epistemology, I portray Vincenzo’s musical composition, like his experimentalism, as a form of natural knowledge-making. He deployed esperienza in science to capture knowledge of consonance and in art to express knowledge of music’s effects on passions. Finally, I situate Vincenzo within broader humanistic and artistic trends and consider his influence on Galileo. This study explores Renaissance music at the nexus of mathematical theory and empirical and instrumental practice while reinterpreting the early modern concept of esperienza.
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7

Salvato, Valentina, and Giuseppe Paternostro. "LA NARRAZIONE COME STRUMENTO DIDATTICO E DI RICERCA NELLA ESPERIENZA DI ITASTRA." Italiano LinguaDue 14, no. 1 (July 21, 2022): 49–62. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/18153.

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Abstract:
L’obiettivo di questo lavoro è quello di presentare il ruolo della narrazione nel modello didattico e di ricerca della Scuola di lingua italiana per Stranieri dell’Università di Palermo. In particolare, gli autori illustrano i tre pilastri su cui poggia l’impianto narrativo del modello di Itastra: l’autobiografia linguistica (§ 2); i laboratori artistico-narrativi (§ 3); la narrazione come pratica discorsiva metacomuncativa (§ 4). In conclusione del lavoro (§ 5) si evidenzia, da un lato, come la narrazione consenta di ampliare la capacità degli insegnanti di riflettere sulla loro attività didattica; dall’altro come essa contribuisca alla costruzione di una comunità di apprendimento centrata sulla forza che le lingue hanno di valorizzare le diversità e favorire la loro convivenza. Narrative as a teaching and research method. The experience of ItaStra The paper illustrates the role of narratives in the teaching and research model developed by the Italian language school for Foreigners of the University of Palermo (ItaStra). In particular, we discuss the three pillars on which the narrative model is based: linguistic autobiography (§ 2); artistic and narrative labs (§ 3); narrative as a meta-communicative practice (§ 4). In the last section (§ 5), we focus the fact that narrative can help teachers broaden their reflective capacity about teaching; narratives support the construction of a learning community where multilingualism plays a central role.
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8

Fionda, Barbara. "Bohemian Rhapsody. La forza creativa dei Queen." PSICOBIETTIVO, no. 1 (March 2022): 147–54. http://dx.doi.org/10.3280/psob2022-001011.

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Abstract:
Lo scritto offre una lettura psicologica ed estetica del film del 2018 Bohemian Rhapsody, evidenziando la capacita creativa della band musicale ed in particolare il talento artistico e l'intensa esperienza esistenziale di Freddie Mercury, leader e voce dei Queen. Spunti di riflessioni in merito vengono raccolti dalla psicologia junghiana e dalle neuroscienze. Tributo a una band che e stata e sara sempre una leggenda nel panorama mondiale della musica moderna.
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9

Ramazza, Elena. "Ripensare i confini: l’incursione degli architetti modernisti nel «lettering» di ispirazione medievale." Locus Amoenus 20 (December 22, 2022): 117–38. http://dx.doi.org/10.5565/rev/locus.460.

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Abstract:
Il presente studio esplora il contatto tra architetti modernisti catalani e la produzione di libri, sotto il punto di vista specifico del lettering di ispirazione medievale. L’indagine permette di approfondire le modalità di rielaborazione delle forme medievali durante il Modernismo, condivise anche dal restauro «in stile» alla maniera di Viollet-le-Duc e argomento spesso trascurato in quanto considerato una sfortunata inflessione del gusto. Allargando invece lo sguardo al contesto generale e alle fonti d’ispirazione, vediamo che tale rielaborazione risponde a una necessità di rigenerazione sociale e comunitaria, che si riflette anche nella parallela riscoperta dei manoscritti medievali e nel restauro del Monastero di Ripoll. Esaminando lo stato della paleografia dell’epoca, troviamo che le illustrazioni dei testi paleografici e il design degli architetti condividono l’ibridazione tra filologia e creatività artistica. Allo stesso tempo, la produzione di lettere goticheggianti da parte della tipografia editoriale mostra i contatti tra l’estetica medievalista e l’industria. Segue l’analisi delle esperienze di lettering degli architetti Lluís Domènech i Montaner, principale punto di contatto tra architettura ed editoria ed esploratore di numerosi stili di lettering medievale, Camil Oliveras i Gensana, che giunse a una sintesi tra forme medievali e moderne, Josep Vilaseca i Casanovas, collaboratore di Domènech, e infine dell’illustratore Josep Pellicer i Fenyé, che utilizzò l’ispirazione medievale insieme ad altre, a seconda delle finalità nella trasmissione del messaggio artistico.
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10

Michelacci, Lara. "modello per Pirandello: Capuana e gli spiriti." Revista de Italianística, no. 37 (December 30, 2018): 66–77. http://dx.doi.org/10.11606/issn.2238-8281.v0i37p66-77.

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Abstract:
Il saggio analizza l’influenza di Capuana sull’opera di Luigi Pirandello. Dalle riflessioni sullo spiritismo, e dalle esperienze mediatiche: di scrittura automatica, Capuana elabora la teoria dell’allucinazione artistica e proclama il principio di un’arte che crea personaggi vivi, capaci di agire nella realtà come esseri autonomi. Tra il 1904 e il 1915, il giovane Pirandello raccoglierà alcuni spunti di quelle riflessioni, com’è evidente ne Il Fu Mattia Pascal, per la scena della seduta spiritica, e soprattutto nel racconto Personaggi e poi in Sei personaggi in cerca d’autore. Il mistero della perce- zione sensibile è il nodo comune dei due scrittori siciliani che, alle soglie del Novecen- to, sembrano passarsi il testimone sulle domande relative al principio della duplicità dell’essere.
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Dissertations / Theses on the topic "Esperienza artistica"

1

Disarò, Gaia <1993&gt. "MADE IN VENICE. LA PRODUZIONE ARTIGIANALE E ARTISTICA COME OCCASIONE PER UNA NUOVA ESPERIENZA TURISTICA." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13907.

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Abstract:
Venezia è, da molto tempo ormai, oggetto di studi e dibattiti che tentano di valutarne lo stato di conservazione e di tutela, in particolare tenendo in considerazione il delicato rapporto che intercorre tra turismo, economia e società. L’obiettivo è di decretare se il periodo che sta vivendo oggi porterà la città irrimediabilmente verso la fine o se c’è ancora la possibilità di cogliere qualche occasione per rinascere. Oggi a Venezia esistono molte realtà che mantengono vive le tradizioni della città, puntando su una produzione Made in Venice e tentando di offrire ai propri clienti, turisti o cittadini che siano, un prodotto di alta qualità che si differenzi dalle proposte turistiche odierne. Artigiani che producono carta, borse fatte a mano, che rilegano antichi libri e artisti generano tutto un mondo di prodotti che scorre in parallelo a quello dei prodotti del turismo. In questi ultimi decenni sono sorti alcuni problemi, ma il principale è che questo tipo di realtà sta via via scomparendo sotto l’invasione di un turismo di massa che ormai ha colonizzato ogni angolo della città.
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2

Finocchi, Valeria <1982&gt. "Venezia tra esperienza e rappresentazione : criteri e strategie per la fruizione della città." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3054.

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Abstract:
Il progetto di ricerca si pone come obiettivo l’elaborazione di proposte di fruizione dello spazio urbano della città di Venezia, realizzate sfruttando le possibilità offerte dalle tecnologie multimediali e interattive e finalizzate a una piena e corretta interpretazione della città. Le proposte si basano su specifiche forme di rappresentazione e percezione dello spazio urbano veneziano elaborate tra la fine del XVII e i primi decenni del XIX secolo, che vengono messe a fuoco attraverso l’analisi di diverse tipologie di fonti iconografiche e testuali (diari di viaggio, guide della città, vedute) e confrontate successivamente con gli studi critici e le esperienze espositive dedicate a Venezia dal secondo dopoguerra. Viene altresì condotta una disamina di attuali esperienze in musei e mostre dedicati alla città, che fungono da termine di confronto con le proposte elaborate.
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3

MILITELLO, RITA. "Il laboratorio artistico-performativo a scuola: riflessioni sull'esperienza di educarte." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2011. http://hdl.handle.net/10281/24060.

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Abstract:
The present work comes through a 5 year research and development experience on some laboratories of performing art, musical and theatre ones, held in different schools of Milan in the frame of the Educarte project as a result of the cooperation between Fondazione Scuole Civiche Milano and the University of Milano-Bicocca and financed by Fondazione Cariplo. The leading purpose however is not much that of reporting the experience of Educarte but rather that of focusing on a subject among the many possible ones. This to go in depth two directions suggested by the empiric research assuming such directions could show a way to think and make theatre that disclose the artistic issue just in the middle of an extremely educational issue. The subject – the theatre laboratory - is therefore considered as an artistic performing laboratory. There’s no cosmetic attempt in this other than the purpose to underline the importance of approaching the artistic – performing perspective to the laboratorial one. The first suggests under a semeiotic point of view the possibility to feature the theatre as an artistic experience feeding particularly on temporality linked to the “body on the stage” and to the simultaneous presence of other bodies. The second one based on the deweyane suggestions shows the laboratory as a context that leads to think on learning, doing and on the school according to a pedagogic view that cannot be by-passed and is actually very often weakened by the scholastic daily life. The attempt to analyze such research directions by reviewing the “big test” resulting from the documentation of the project Educarte meant in the frame of the present work not only to go in depth the educational value of the theatre with the purpose to educate through the art but also to focus on the relationship between school and laboratory as a crucial point to wholly develop the potential of such experiences. Under this perspective the analysis explores either the relationship between the adults, the artistic operators and/or teachers or the one between those who lead and those are led identifying as central the reading of the leading task, that is able to keep together the different issues arisen by such leading task. It comes out from here the need to articulate categories, tools, attention fields, questions to go through to read and to direct the projecting work and the realization of these activities in such a way to respect and value the richness of the educational as well as the artistic field. As a result the need to promote in the laboratory responsibles, teachers as well as artistic operators, a research attitude interested in a pedagogic confrontation with the laboratorial practice by dealing with the projecting process as well as that of realization and assessment. This perspective suggests not only the necessity of a specific training for the responsible of the artistic- performing laboratory at school but also identify some areas to go in depth to establish “a common language” between artistic operators and teachers committed in the attempt of wholly developing the educational value of the theatre experience at school.
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4

Testa, Camilla <1993&gt. "Percorso storico della didattica artistica: esperienze didattiche italiane a confronto." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14876.

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Abstract:
Il primo capitolo affronta il tema dell'educazione nel corso della storia secondo il punto di vista di diversi studiosi. il secondo capitolo si concentra su alcune esperienze didattiche italiane, mentre nel terzo capitolo esporrò la mia personale esperienza nei lavoratori didattici a ca'rte lab di Ca' Foscari.
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5

Vindigni, Marta <1993&gt. "Artigianato artistico come esperienza turistica innovativa: costruzione di contenuto e storytelling." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15256.

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Abstract:
Venezia è conosciuta a livello mondiale per la sua importanza in quanto città creativa, grazie anche alla grande produzione di artigianato artistico di altissima qualità. Tuttavia, da qualche decennio a questa parte Venezia vive un momento di grande difficoltà poiché la città, da centro produttivo e creativo si sta man mano trasformando in un mero spazio espositivo. I centri di produzione si sono spostati dal centro storico a luoghi al di fuori dei circuiti turistici, come le isole (Giudecca, Murano o Burano), e la terraferma. Nel presente lavoro dunque, si analizzerà Venezia in quanto destinazione turistica e città creativa, focalizzandosi su quelle ormai poche realtà che producono artigianato veneto di grande qualità. Si introdurrà poi il progetto “MACC- Manifattura, Commercio e Cultura - Trasformare l’autenticità del territorio veneto in esperienza turistica”, nato dalla collaborazione tra la Regione Veneto e la Fondazione Ca’ Foscari”. Il progetto punta alla creazione di una rete tra quelle aziende che resistono e sopravvivono all’interno del territorio, e a far crescere le loro competenze, sia per quanto riguarda la creazione di contenuto, sia nelle modalità di approccio nei confronti del turista esperienziale. Si esaminerà in particolare lo storytelling come strumento per avvicinare il pubblico all’artigianato artistico e verrà osservato in che chiave il progetto MACC lo abbia proposto agli artigiani partecipanti, ovvero attraverso la realizzazione di un profilo Instagram condiviso, la partecipazione a lezioni di teatro d’impresa e la creazione di un gioco chiamato Escape Cloister Venice.
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6

Ballarin, Silvia <1994&gt. "La via dell'arte sostenibile. Condizioni, esperienze e limiti di una pratica artistica emergente." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16640.

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Abstract:
Oggi lo sviluppo sostenibile è, o meglio, dovrebbe essere l’unica forma di sviluppo possibile. Questa idea ha influenzato le pratiche artistiche contemporanee. Viene indagato il recente dibattito accademico riguardante questo tipo di pratiche per capire se si possa parlare di un’arte sostenibile e cosa si intenda per essa. Si analizzano poi i vari tipi di approcci adottati dalle fonti al fine di comprendere e ipotizzare cosa possa essere incluso ed escluso dalle pratiche artistiche sostenibili, anche attraverso esempi di opere. Dopo un’analisi delle fonti, si procede con una rassegna delle organizzazioni e delle pratiche artistiche che si occupano di arte sostenibile in Europa. Riferendosi, come arco temporale di indagine, agli ultimi vent'anni, ossia da quando si è cominciato a diffondere il concetto di sviluppo sostenibile. Ci si chiede come e se l’arte possa contribuite attivamente ad uno sviluppo sostenibile.
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7

Savoldelli, Matteo <1996&gt. "Esperienze artistiche del XXI secolo tra critica e trasformazione. Dewey e Marcuse sulle potenzialità dell'arte." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18890.

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Abstract:
L'approccio negativo e militante di Herbert Marcuse verrà confrontato con il pragmatismo di John Dewey, così da giungere a una sintesi capace di realizzare le istanze utopiche attraverso il rinnovamento della condotta e delle istituzioni. L'essere umano, sostenuto dall’educazione estetica e impegnato nella trasformazione critica della realtà, diviene chiave di volta per l'emancipazione e il compimento dell’esperienza. L'arte si inserisce all'interno di tale processo, permettendo di rompere gli schemi irrigiditi e repressivi e di rinnovare circolarmente soggettività e ambiente, intrinsecamente connessi tra loro. Le potenzialità dell'arte andranno ad essere declinate nel contesto odierno, da un lato focalizzandosi sulle possibilità esistenti entro il campo dell'arte visiva contemporanea, adottando un approccio volto alla rimodulazione degli attuali paradigmi estetico-critici, dall'altro prospettando una potenziale espansione dell'estetico capace di accogliere la molteplicità degli individui e delle loro pratiche critiche. Il rinnovamento deweyano delle pratiche e delle istituzioni verrà confrontato con le speranze marcusiane di trasfusione dell'arte nei processi politico-sociali, evidenziando potenzialità e criticità emergenti dai due orientamenti.
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8

Bisello, Matteo <1984&gt. "Allestimenti per esposizioni temporane a "Cà da Noal"Musei civici di Treviso Metodologia ed esperienze dal 1980 al 2011." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1572.

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9

Bianchi, Valentina <1994&gt. "Artisti contemporanei giapponesi in Italia: le esperienze di Kiyohara O’Tama, Shimamoto Shōzō e Izumi Ōki." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/16067.

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Abstract:
Con questo elaborato si vuole analizzare la presenza di artisti giapponesi attivi in Italia, in particolare nel ventesimo secolo. Nel primo capitolo si vuole introdurre la vicenda storica dell'arte giapponese in Italia e le prime esposizioni e collezioni che la rappresentavano. Nei capitoli seguenti, Kiyoahra O’Tama, Shimamoto Shōzō e Izumi Ōki sono i tre principali artisti di cui si tratta, date le loro particolari caratteristiche, la specificità del loro rapporto con l'Italia e il momento storico in cui hanno operato. Di ogni artista viene descritta la produzione e partecipazione alla scena artistica italiana: nel primo caso si presenta il raro esempio di un'artista donna giapponese in Italia alla fine del diciannovesimo secolo, nel secondo le ultime performance italiane di un ex componente del Gutai, nel terzo la ricerca sperimentale di una scultrice giapponese che tutt'ora lavora a Milano. Tutti e tre gli artisti presi in esame hanno espresso in modo più o meno esplicito la volontà di creare canali di comunicazione tra le due culture, tra i due modi di intendere l’arte. In conclusione, si è cercato di individuare nelle tre esperienze estetiche elementi di eventuale "giapponesità", discutendone la nozione e mettendo in luce l'individualità degli artisti.
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10

Campalani, Marta <1988&gt. "'Abbiamo occhi così come orecchie' Il cinema di Mauricio Kagel e la sua esperienza con gli artisti del movimento Fluxus." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3318.

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Books on the topic "Esperienza artistica"

1

Fotografia e museo: Prospettive critiche ed esperienze artistiche. Roma: Aracne, 2011.

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2

Indizi, sintomi, impronte: Esperienze artistiche e scientifiche nell'Ottocento. Roma: Albatros, 2010.

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3

Videoculture: Storia, teoria ed esperienze artistiche dell'audiovisivo sperimentale. Latina, Italy: Tunué, 2012.

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4

Cafagna, Fabio. Indizi, sintomi, impronte: Esperienze artistiche e scientifiche nell'Ottocento. Roma: Albatros, 2010.

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5

Il colore dei pensieri e dei sentimenti: Nuove esperienze d'educazione artistica. Scandicci (Firenze): La nuova Italia, 1990.

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6

D'Ecclesia, Alfredo. Esperienza estetica e interpretazione dell'arte: Lettura fenomenologica delle espressioni artistiche e culturali contemporanee. Foggia: Bastogi, 2003.

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7

Paparoni, Demetrio. Il corpo parlante dell'arte: La nuova scena internazionale : linguaggi, esperienze, artisti. Roma: Castelvecchi, 1997.

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8

Palamidessi, Tommaso. L' icòna, i colori e l'ascesi artistica: Dottrina ed esperienze per una via verso l'autosuperamento ed una coscienza divina nell'arte. Roma: Archeosofica S. Palamidessi, 1986.

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9

Nesi, Alessandro. Pierantonio Palmerini: cultura figurativa ed esperienze artistiche di un pittore urbinate, prima e durante la decorazione dell'Imperiale di Pesaro. [S. l.]: Centro studi G. Mazzini, 2004.

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10

1500-1538, Palmerini Pierantonio approximately, ed. Pierantonio Palmerini: Cultura figurativa ed esperienze artistiche di un pittore urbinate, prima e durante la decorazione dell'Imperiale di Pesaro. Fermignano, Italy]: Centro studi "G. Mazzini", 2004.

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Book chapters on the topic "Esperienza artistica"

1

"2 • L’impresa significante nella prospettiva spazio-temporale." In L’impresa significante fra tradizione e innovazione. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2021. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-572-8/002.

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Abstract:
2.1 L’impresa famigliare e longeva. – 2.1.1 Il Significato dell’impresa famigliare. – 2.1.2. Il Significato dell’Impresa Longeva. – 2.2 Il caso aziendale Barovier&Toso. – 2.2.2. Antonio Salviati (1866-1878): valorizzare la tradizione artigianale (e mercantile) di un territorio. – 2.2.3 Giovanni Barovier & nipoti (1878-1919): valorizzare la tradizione artigianale di una famiglia (e di un territorio), innovando i prodotti. – 2.2.4 Ercole Barovier (1919-1936): dall’artigiano artista all’imprenditore designer per perseguire la strategia delle ‘2e’ (esperienza estetica & efficienza). – 2.2.5 Ercole e Angelo Barovier (1936-1972): dalla strategia delle ‘2e’, a quella delle ‘2b’ (big & better) per rispondere alle discontinuità ambientali. – 2.2.6 Angelo e Jacopo Barovier (1972-1990): valorizzare la tradizione artigianale di un’impresa famigliare, innovando il modello di business. – 2.2.7 Jacopo Barovier (1990-2013): dall’imprenditore manager, al manager imprenditore per perseguire la strategia delle ‘2f’ (focalizzazione e funzione). – 2.2.8 Visione, Missione, Strategia, Paradossi Strategici, Modello di Business di Barovier&Toso.
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Conference papers on the topic "Esperienza artistica"

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Liu, Haotian. "RESEARCH ON THE CLASSIFICATION OF OIL PAINTING ARTISTIC LANGUAGE." In RICERCHE SCIENTIFICHE E METODI DELLA LORO REALIZZAZIONE: ESPERIENZA MONDIALE E REALTÀ DOMESTICHE. European Scientific Platform, 2021. http://dx.doi.org/10.36074/logos-14.05.2021.v2.47.

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Crupi, Valentina. "Verso una nuova consapevolezza dell'ambiente: l'agire collettivo per la definizione di nuovi spazi pubblici della città." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7957.

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Abstract:
La necessità di reagire a situazioni nuove in ambito urbano, come quelle legate gli effetti dei cambiamenti climatici, sta favorendo lo sviluppo, in alcune città europee e americane, di azioni innovative da parte della cittadinanza. Se da un lato, infatti, sono ampiamente sperimentate politiche pubbliche urbane di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, dall'altro iniziano a fiorire esperienze 'dal basso' che si manifestano nello spazio quotidiano attraverso processi di cura e tutela del territorio promossi dagli abitanti. La traduzione fisica di queste pratiche sembra mostrare l'emergere di un nuovo tipo di spazio pubblico, dal forte carattere sociale, in cui si manifestano le volontà ecologiche della comunità. Queste esperienze, nate in America ma che hanno ormai una larga diffusione in altre parti del mondo, consistono in azioni più o meno organizzate, coordinate da amministrazioni e università, ma anche da associazioni studentesche, collettivi artistici e comunità di quartiere, e si attuano grazie alla presenza di una cittadinanza attiva e ricettiva. Il seguente intervento sostiene l'ipotesi che simili fenomeni rappresentino una risorsa importante per la conoscenza dei luoghi e lascino intravedere lo sviluppo di una rinnovata prospettiva di responsabilità condivisa e presa di coscienza sulle questioni ambientali. Si tenterà dunque di illustrare gli elementi che favoriscono un progetto condiviso di convivenza col rischio; delineare e definire quelli che sembrano essere i caratteri di un nuovo tipo di spazio pubblico; comprendere come la tecnologia 2.0 possa divenire dispositivo per lo scambio di risorse e di informazioni. Si tratta di una prima ricognizione che però lascia intravedere la ricchezza degli approcci e di possibili soluzioni.
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Drazhan, Nataliia. "MODERN INNOVATIVE METHODS OF TEACHING FOREIGN LITERATURE IN HIGHER EDUCATION INSTITUTIONS OF I-II LEVELS OF ACCREDITATION AND THEIR INFLUENCE ON EXPANDING THE POTENTIAL OF PERCEPTION BY STUDENT READER OF LITERARY AND ARTISTIC WORKS." In RICERCHE SCIENTIFICHE E METODI DELLA LORO REALIZZAZIONE: ESPERIENZA MONDIALE E REALTÀ DOMESTICHE. European Scientific Platform, 2021. http://dx.doi.org/10.36074/logos-14.05.2021.v2.03.

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