Academic literature on the topic 'Errore di fatto'

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Journal articles on the topic "Errore di fatto"

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Patota, Giuseppe. "Buonismo, buonista, falso buonismo e cattivismo." X, 2019/3 (luglio-settembre) 10, no. 3 (July 8, 2019): 6–7. http://dx.doi.org/10.35948/2532-9006/2020.3192.

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Abstract:
“Nei vocabolari che ho in casa non ho trovato i termini buonismo e buonista. Li trovo raccapriccianti, non fosse che per i contesti in cui vengono proferiti (di solito nei confronti dell’accoglienza ai migranti). Qual è la loro prima attestazione?”, ci ha chiesto una lettrice. “Mi chiedo spesso perché sarebbe tanto negativo essere buonisti, quale sarebbe la differenza dall'essere semplicemente buoni e perché il suo contrario cattivismo non sia altrettanto diffuso”, ha domandato una seconda lettrice, alla quale ha fatto eco una terza, che ha chiesto: “Si potrebbe dire cattivista?”. C’è poi chi ci ha chiesto se, visto che buonismo è sinonimo di ‘falsa bontà’, riteniamo l’espressione falso o finto buonismo un pleonasmo intenzionale o un errore.
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Erlebach, Grzegorz. "Ochrona wolności nupturientów w kanonicznym porządku prawnym : zarys problematyki." Prawo Kanoniczne 52, no. 3-4 (December 10, 2009): 195–214. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2009.52.3-4.09.

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Abstract:
In primo luogo viene preso in considerazione il principio della libertà dei nubendi. L’Autore prende lo spunto dal can. 219, ma prima di affrontare gli aspetti propriamente giuridici, si sofferma su alcuni elementi dell’accezione antropologica e teologica della libertà nel contesto del consenso matrimoniale. L’ultimo aspetto permette di superare una visione meramente soggettivistica, per quanto riguarda i nubendi, e, d’altro canto, offre una chiave di lettura dello sforzo effettuato lungo i secoli da parte del Magistero della Chiesa nella difesa e nella regolamentazione dello ius connubii. Ne segue la pastorale ordinaria volta all’educazione per un retto esercizio della libertà positivamente intesa dei contraenti. Tornando sugli aspetti prettamente giuridici del principio affermato nel can. 219, l’Autore fa presente la differenza fra i confini del contenuto normativo (volto contro le varie forme di costrizione) e una più ampia ratio legis (protezione della libertà). Passando alla protezione giuridica della libertà, l’Autore esamina le principali figure di nullità del consenso, dovute alla limitazione della libertà in uno dei contraenti: costrizione, mancanza della libertà interna e raggiro. Nella materia della costrizione l’Autore distingue nettamente le figure della violenza (di cui nel can. 125, § 1) e della vis vel metus di cui nel can. 1103 (cf. can. 125, § 2). Maggiore attenzione è stata posta all’evoluzione della disciplina dal Codice Pio-Benedettino e alla sua applicazione giurisprudenziale. Un punto discusso costituisce l’origine della norma. L’Autore si sbilancia in favore del principio dell’operatività della norma ex natura rei (cioè della nullità qualora manchi nel concreto la libertà necessaria, matrimonio proportionata), quindi sostiene l’applicabilità del can. 1103, entro tali limiti, nei confronti dei matrimoni degli acattolici. La mancanza della libertà interna è presa in considerazione nel contesto dell’incapacità consensuale, in particolare della mancanza della discrezione di giudizio. Viene accennata qui la questione dell’autonomia, o meno, del capo di nullità ob defectum libertatis internae (l’Autore condivide, implicitamente, la dominante posizione giurisprudenziale, contraria a tale autonomia). Per quanto riguarda la decezione dolosa, la tutela della libertà dei nubendi è considerata come principale ratio del can. 1098. Viene brevemente delineata la specificità di questo tipo di errore qualificato. Soffermandosi sui limiti dell’applicabilità del can. 1098, l’Autore sostiene che seppure la ratio legis del can. 1098 affonda le radici nel diritto naturale, tuttavia la ratio nullitatis è riconducibile alla volontà del Legislatore. Di conseguenza, il can. 1098 è da ritenere di diritto meramente positivo e, in quanto tale, non è applicabile retroattivamente, né può essere fatto valere nel caso dei matrimoni celebrati al di fuori dell’ordinamento giuridico canonico indipendentemente dalla loro data. Invece nel caso di un errore sostanziale causato dal dolo, la nullità è operante indipendentemente dalla decezione dolosa, quindi andrebbe rilevata a livello processuale sotto il capo di quel particolare errore sostanziale. La promozione della libertà responsabile avviene soprattutto sullo sfondo dell’accezione teologica della libertà con la quale si coniuga l’accezione antropologica, soprattutto quella della “libertà per” che postula l’autodeterminazione nel consenso matrimoniale. L’incapacità o l’impossibilità di una tale autodeterminazione viene riconosciuta dal Legislatore proteggendo indirettamente la libertà consensuale nei cann. 1095, n. 2, e 1103; mentre la libertà dei nubendi è ulteriormente protetta contro il raggiro nei limiti stabiliti nel can. 1098.
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Anward, Ryan Juminta. "IDENTIFIKASI DAMPAK LIBERALISASI KEUANGAN DALAM SMALL OPEN ECONOMY: STUDI KASUS DI INDONESIA." ECOPLAN : JOURNAL OF ECONOMICS AND DEVELOPMENT STUDIES 1, no. 1 (April 30, 2018): 1–7. http://dx.doi.org/10.20527/ecoplan.v1i1.2.

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Abstract:
Abstrak- Adanya pandangan bahwa liberalisasi keuangan berperan penting dalam mendorong pertumbuhan ekonomi menyebabkan banyak negara-negara berkembang melakukan serangkaian kebijakan liberalisasi di sektor keuangan. Penelitian ini bertujuan untuk mengidentifikasi secara empiris dampak liberalisasi keuangan terhadap pertumbuhan ekonomi dan variabel makro ekonomi lainnya di Indonesia. Penelitian ini mengembangkan model empiris melalui pengukuran liberalisasi keuangan secara de fakto dan de jure. Hasil estimasi model Vector Autoregression (VAR) dalam pendekatan de jure menunjukkan bahwa indeks liberalisasi keuangan secara statistik tidak berpengaruh siginifikan terhadap pertumbuhan ekonomi dan variabel makro lainnya (inflasi, nilai tukar dan suku bunga). Dalam pendekatan de facto, hasil pengujian kointegrasi menunjukkan adanya hubungan jangka panjang antara pertumbuhan ekonomi dan seluruh indikator yang digunakan sebagai proksi liberalisasi keuangan. Hasil estimasi pada pendekatan de facto melalui model Vector Error Corrrection Model (VECM) mengindikasikan bahwa liberalisasi keuangan memberikan efek negatif terhadap pertumbuhan ekonomi melalui peningkatan kredit perbankan terhadap sektor swasta. Secara keseluruhan hasil penelitian ini tidak dapat menemukan bukti kuat terkait adanya dampak positif liberalisasi keuangan terhadap pertumbuhan ekonomi dalam small open economy seperti di Indonesia. Kata kunci : liberalisasi keuangan, pertumbuhan ekonomi, small open economy, vector autoregression (VAR), vector error correction model (VECM)
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Skytte, Gunver. "Il concetto di storia della lingua nell'opera grammaticale di Benedetto Buommattei." Linguistica 31, no. 1 (December 1, 1991): 279–89. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.31.1.279-289.

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Abstract:
Che la storia della lingua sia una disciplina linguistica di data recente, fondata nell'800, soprattutto grazie alle ricerche pionieristiche di insigni filologi tedeschi, è un'opinione comunemente accettata, ed essa è probabilmente anche giustificata attraverso la classificazione datane di disciplina. A questo dato di fatto si deve senz'altro l'opinione altrettanto estesa che prima dell'800 non esistesse il concetto di linguistica diacronica o cambiamento linguistico in senso scientifico, come pure quella non meno erronea che la linguistica, come scienza, sia stata fondata solo nell'800.
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Celsan, Lavinia. "Il cibo e lo sguardo." PSICOBIETTIVO, no. 3 (December 2021): 128–31. http://dx.doi.org/10.3280/psob2021-003008.

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Abstract:
Nel commento al caso clinico, la storia di G. viene riletta sottolineando l'importanza del corpo come dimensione relazionale e lo sguardo altrui come veicolo attraverso il quale la paziente costruisce la propria immagine corporea. All'interno della relazione terapeutica, G. può fare esperienza di un nuovo modo di entrare in contatto con l'altro, il cui sguardo fatto anche di gioco ed errori permette alla paziente di iniziare un proprio percorso di integrazione della rappresentazione di sé.
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Chen, Xu, Jinghe Xiao, Juan Pang, Shen Chen, Qing Wang, and Wenhua Ling. "Pancreatic β-Cell Dysfunction Is Associated with Nonalcoholic Fatty Liver Disease." Nutrients 13, no. 9 (September 9, 2021): 3139. http://dx.doi.org/10.3390/nu13093139.

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Abstract:
Background: Nonalcoholic fatty liver disease (NAFLD) is associated with decreased insulin sensitivity. However, the association between NAFLD and pancreatic β-cell function is still ambiguous. Here, we assessed whether pancreatic β-cell function is associated with NAFLD. Method: The data of NHANES III from 1988 to 1994 were used. NAFLD was diagnosed when subjects had ultrasonographically hepatic steatosis without other liver diseases. Disposition index (DI) was employed to assess pancreatic β-cell function. A total of 6168 participants were included in this study. Results: NAFLD participants had much higher HOMA2-%B (weighted mean, 124.1; standard error, 1.8) than the non-NAFLD participants (weighted mean, 100.7; standard error, 0.9). However, when evaluating the β-cell function in the context of insulin resistance by using DI index, DI levels were much lower in NAFLD subjects (weighted mean, 79.5; standard error, 1.0) compared to non-NAFLD (weighted mean, 95.0; standard error, 0.8). Multivariate logistic regression analyses showed that DI was inversely associated with NAFLD prevalence. The adjusted OR (95% CI) for quartile 1 versus quartile 4 was 1.81 (1.31–2.50) (p < 0.001 for trend). Moreover, DI was also inversely associated with the presence of moderate to severe hepatic steatosis. The multivariable-adjusted ORs across quartiles of DI were 2.47, 1.44, 0.96 and 1.00 for the presence of moderate to severe hepatic steatosis (p < 0.001 for trend). Conclusions: Pancreatic β-cell function might be a new predictor for the presence of NAFLD, and insufficient compensatory β-cell function is associated with NAFLD.
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Cubeddu, Raimondo. "Remarks on Hayek’s Critique of Social Justice*." Journal of Public Finance and Public Choice 11, no. 2 (October 1, 1993): 141–56. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907539734.

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Abstract:
Abstract Scopo di questo saggio è colmare la lacuna che ha reso più complicata la comprensione defla critica di Hayek al concetto di giustizia sociale, considerata ingiustamente di natura essenzialmente ideologica.L’argomento centrale di Hayek, è che la teoria della giustizia sociale è fondata su una erronea concezione del processo della catallattica e sulla sua subordinazione a fini etici e politici.La tesi qui sostenuta è che la scarsa comprensione delle idee di Hayek (con la conseguente ostilità nei loro confronti) può essere attribuita al fatto che lo stesso Hayek abbia omesso esplicite chiarificazioni dei presupposti gnoseologici ed economici della sua critica.L’esame di questi presupposti, inoltre, può fornire la base per una obiettiva riflessione sulla validità delle argomentazioni di Hayek, dimostrando l’infondatezza dell’accusa di fondarsi su motivazioni puramente ideologiche.
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Pittaluga, Roberta. "La pragmatica dell’articolo determinativo plurale in italiano: un caso di studio." Caplletra. Revista Internacional de Filologia, no. 73 (October 5, 2022): 257. http://dx.doi.org/10.7203/caplletra.73.24641.

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Abstract:
La categoria della determinazione (o indeterminazione) è comune a tutte le lingue e in italiano è grammaticalizzata e si presenta sotto forma di articoli. Gli articoli sono da sempre considerati una delle caratteristiche della grammatica italiana che gli studenti di madrelingua russa trovano ostica. Ciò si deve in parte alla presenza di numerose eccezioni alle regole, in parte all’esistenza di una terminologia che, invece di semplificare, complica le cose. L’analisi della produzione scritta di studenti russi di italiano ha dimostrato che circa un terzo degli errori nell’uso degli articoli riguarda la contrapposizione della categoria definito vs indefinito al plurale (ho passato le/delle vacanze bellissime). Una fase di discussione con gli studenti ha portato alla luce il fatto che molto spesso non sono in grado di «sentire» la differenza, soprattutto a livello pragmatico (e quindi implicazionale) tra i due articoli. A questo proposito, una riflessione metalinguistica incentrata sull’applicazione dei concetti chiave della grammatica valenziale può essere un efficace strumento per colmare lo scarto che esiste tra conoscenze teoriche e applicazione pratica.
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Yang, Lishan, Bin Nie, Adwait Jog, and Evgenia Smirni. "SUGAR: Speeding Up GPGPU Application Resilience Estimation with Input Sizing." ACM SIGMETRICS Performance Evaluation Review 49, no. 1 (June 22, 2022): 45–46. http://dx.doi.org/10.1145/3543516.3453917.

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Abstract:
As Graphics Processing Units (GPUs) are becoming a de facto solution for accelerating a wide range of applications, their reliable operation is becoming increasingly important. One of the major challenges in the domain of GPU reliability is to accurately measure GPGPU application error resilience. This challenge stems from the fact that a typical GPGPU application spawns a huge number of threads and then utilizes a large amount of potentially unreliable compute and memory resources available on the GPUs. As the number of possible fault locations can be in the billions, evaluating every fault and examining its effect on the application error resilience is impractical. Application resilience is evaluated via extensive fault injection campaigns based on sampling of an extensive fault site space. Typically, the larger the input of the GPGPU application, the longer the experimental campaign. In this work, we devise a methodology, SUGAR (Speeding Up G PGPU Application Resilience Estimation with input sizing), that dramatically speeds up the evaluation of GPGPU application error resilience by judicious input sizing. We show how analyzing a small fraction of the input is sufficient to estimate the application resilience with high accuracy and dramatically reduce the duration of experimentation. Key to our estimation methodology is the discovery of repeating patterns as a function of the input size. Using the well-established fact that error resilience in GPGPU applications is mostly determined by the dynamic instruction (DI) count at the thread level, we discover the patterns that allow to accurately predict application error resilience for arbitrarily large inputs. For the cases that we examine in this paper, this new resilience estimation provides significant speedups (up to 1336 times) and 97.0 on the average, while keeping estimation errors to less than 1%, for details see the full version of this SIGMETRICS paper.
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Boldreghini, Fulvio, and Giuseppe Sancetta. "Early warning system e governance del rischio di credito: l'emersione anticipata della crisi d'impresa dal punto di vista dei creditori finanziari." CORPORATE GOVERNANCE AND RESEARCH & DEVELOPMENT STUDIES, no. 2 (January 2022): 147–75. http://dx.doi.org/10.3280/cgrds2-2021oa12637.

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Abstract:
La capacit&agrave; di stimare la probabilit&agrave; di default &egrave; da sempre uno degli obiettivi principali delle istituzioni finanziarie e, nell'imminente futuro, sar&agrave; sicuramente la chiave per far fronte all'aumento delle esposizioni deteriorate dovuto agli impatti dell'emergenza pandemica da Covid-19. Il presente lavoro si propone di indagare le pratiche di governance e gli strumenti di gestione del rischio di credito adottati per rilevare tempestivamente segnali di squilibrio economico e finanziario delle societ&agrave;. Di conseguenza, &egrave; stata prima condotta una revisione approfondita dei modelli di previsione dell'insolvenza per illustrare limiti e punti di forza ampiamente discussi in letteratura. In secondo luogo, si &egrave; fatto ricorso all'analisi di un case study per descrivere sia la metodologia dell'Early Warning System (EWS), sia le pratiche di governance interna adottate per monitorare e gestire tempestivamente i segnali di deterioramento del merito creditizio. I risultati evidenziano la necessit&agrave; di combinare modelli quantitativi con un approccio di tipo judgmental per costruire un processo di monitoraggio in grado di intercettare anomalie ed evitare errate classificazioni. L'analisi del case study mostra inoltre come il coinvolgimento anticipato degli esperti di ristrutturazione del debito sia un elemento chiave nella definizione delle azioni volte a prevenire eventi di default.&nbsp;
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Dissertations / Theses on the topic "Errore di fatto"

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GIALUZ, MITJA. "IL RICORSO STRAORDINARIO PER ERRORE DI FATTO." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2004. http://thesis2.sba.units.it/store/handle/item/12548.

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Abstract:
2002/2003
Inserito nel tessuto codicistico quasi surrettiziamente, nel contesto di una manovra legislativa diretta a rafforzare gli strumenti normativi a «tutela della sicurezza dei cittadini», il «ricorso straordinario per errore materiale o di fatto» costituisce un unicum nella storia legislativa dell'Italia unita. Prima del 2001, non era mai stato previsto - almeno in ambito processuale penale - un mezzo destinato a porre rimedio agli errori della Corte di cassazione, i provvedimenti della quale, in virtù della posizione di vertice attribuita alla suprema istanza giurisdizionale (art. 65 o.g.), erano da sempre considerati assolutamente inoppugnabili. In passato, per la verità, non erano mancati tentativi - mai, peraltro, andati a buon fine - volti a superare la rigidità di tale canone: non nasce certo nel nuovo millennio quell'ansia di giustizia che reclama l'emendabilità degli errori palesi del giudice ultimo. Sennonché, prima del 200 l, il legislatore aveva sempre ritenuto prevalente l'esigenza di tutela del giudicato formale, mantenendo fermo il principio dell'assoluta intangibilità; con la conseguenza che la risposta alle esigenze di equità cui si è fatto cenno finiva per essere affidata esclusivamente ai rimedi pretori individuati dalla Cassazione: da un lato, alla correzione degli errori materiali e, dall'altro, alla revoca delle ordinanze. Si trattava, però, di istituti destinati ad altri fini, di guisa che il loro impiego in chiave impugnatoria implicava notevoli forzature, determinando una prassi comprensibilmente variegata e, ciò che più conta, incerta. In alcuni casi, il supremo Collegio sostituiva le proprie decisioni viziate da errori manifesti, mentre in altri, privilegiando l'istanza di tutela dei valori sottesi all'assoluta inoppugnabilità, rigettava le richieste di "correzione". A mutare il quadro sono intervenute alcune pronunce con cui la Corte costituzionale ha affermato - anzitutto in ambito processuale civile (Corte cast. 17/86 e 36/91 ), poi nell'orbita del rito penale (Corte cost. 395/2000)- la necessità di prevedere rimedi agli errori di fatto in cui incorra la Cassazione. Proprio per adeguare i distinti sistemi processuali alle sollecitazioni della giurisprudenza costituzionale, il legislatore ha introdotto, prima la revocazione delle decisioni della Cassazione civile e, più recentemente, il ricorso straordinario avverso le pronunce adottate dalla Cassazione in sede penale. La disciplina positiva dell'istituto di recente conio risulta- anche a causa delle sue vicende genetiche- per un verso ambigua, sia sul piano dell'inquadramento sistematico del rimedio, sia su quello del vizio censurabile; per altro verso, lacunosa, soprattutto in relazione ai profili procedimentali. Nell'elaborato si è, dunque, analizzato il concorso straordinario per errore di fatto, tentando di far luce su tre snodi cruciali: a) l profili sistematici -+ Da tale punto di vista, dopo aver preso atto dell'irriducibile eterogeneità del ricorso per errore materiale - avente natura stricto sensu correttiva - e del ricorso per errore di fatto, si è verificata la possibilità di ricondurre quest'ultimo alla categoria dogmatica della revoca. L'indagine ha avuto esito negativo e, pertanto, si è approdati ali' assunto secondo cui il mezzo in parola ha natura impugnatoria. A questo punto, si imponeva di specificare se esso appartenga alla species delle impugnazioni ordinarie o a quella dei mezzi straordinari. È sulla scorta di indici testuali e costituzionali, che si è giunti a ritenere che il mezzo de quo si collochi nel novero delle impugnazioni extra ordinem. Sempre valorizzando le direttive desumibili dalla Grzmdnorm, si è tentato di dimostrare che, se di impugnazione straordinaria si tratta, è pur sempre un mezzo dotato di duplice fisionomia. In particolare, nei casi in cui l'errore di fatto abbia condotto a negare al condannato il controllo di legittimità, il ricorso straordinario presenta carattere strettamente rescindente: in sintesi, il rimedio comporta l'annullamento della decisione della Cassazione, la conseguente caducazione del precedente giudicato fondato su di essa e, quindi, la riapertura del processo. Proprio perciò, esso mostra una forma ibrida. Al di fuori delle ipotesi di violazione del diritto al processo di cassazione, invece, il ricorso si atteggia a rimedio rinnovatori o. All'esito di questa prima parte, si sono esaminati i due corollari della natura straordinaria dell'impugnazione: da un canto, la regola secondo cui il mezzo si rivolge esclusivamente ai provvedimenti che definiscono il processo; dall'altro, la norma che ne limita l' operatività alle sole evenienze in cui la decisione viziata abbia concorso a perfezionare la fattispecie del giudicato di condanna. b) La nozione di errore di fatto -+ Con riferimento al vizio denunciabile mercé il ricorso, il codice impiega una locuzione - "errore di fatto" - i confini della quale appaiono piuttosto sfumati. Anzitutto, viene da chiedersi a quale nozione di fatto si riferisca la norma dell'art. 625-bis c.p.p., posto che la Cassazione è notoriamente giudice deputato a sindacare solo la quaestio iuris. Al fine di risolvere il quesito, ci si è brevemente intrattenuti sulla natura della cognizione della suprema Corte. Si è constatato come alla base del giudizio di legittimità si collochino sempre dei fatti: quelli, nella specie, espressi da enunciati relativi alle condotte tenute dalle parti o riguardanti l'attività svolta dal giudice nel corso del processo. Fatti, questi, per lo più rappresentati in documenti - intesi come supporto cartolare, frutto della verbalizzazione- suscettibili di essere interpretati. È qui che è sorto il secondo interrogativo: ci si è chiesti se, ai fini del ricorso straordinario, rilevi unicamente l'errore nella conoscenza immediata del fatto cartolare- ciò che si è ridefinito "errore protocollare"- oppure anche l'errore di interpretazione, di valutazione dello stesso. La tesi restrittiva si è giustificata facendo leva, in particolare, sulla necessità di tutela del giudicato. Appurato dunque che, nel contesto dell'art. 625-bis c.p.p., è destinato a rilevare il solo errore protocollare, si è posto in luce come questo non sia, per così dire, autosufficiente: in tanto risulta censurabile, in quanto si sia effettivamente tradotto nell'invalidità- intesa in senso ampio, come ingiustizia o nullità-- della pronuncia del supremo Collegio. Ne discende che l'errore di fatto si configura, in realtà, come figura complessa, risultante dalla somma di errore protocollare e invalidità, e destinata anch'essa - come l'impugnazione - ad acquisire lineamenti diversi: vero e proprio vizio, quando si traduce nella lesione del diritto al sindacato di legittimità; semplice condizione di ammissibilità di un nuovo giudizio da parte della Cassazione, negli altri casi. c) l profili procedimentali -+ In relazione al modus procedendi, la normativa contenuta nell'art. 625-bis c.p.p. si rivela alquanto lacunosa. Il che suscita molteplici questioni, la soluzione delle quali si è individuata suggerendo l'applicazione, vuoi delle regole generali tese a disciplinare i rimedi aventi natura impugnatoria, vuoi delle norme sul ricorso ordinario per cassazione. Alle disposizioni dettate dal titolo primo del libro nono si è fatto capo per integrare la disciplina sotto il profilo dei soggetti legittimati a impugnare e delle modalità di presentazione del ricorso; mentre, al fine di risolvere i dubbi legati al vaglio preliminare di inammissibilità del ricorso, si è prospettata la necessità di applicare la statuizione dell'art. 61 O c.p.p. Infine, si è affrontato il tema dei provvedimenti conclusivi dell'udienza camerale, destinata all'accertamento dell'errore di fatto: sebbene il codice menzioni genericamente i «provvedimenti necessari per correggere l'errore», ancora una volta, assumerà rilevanza la distinzione tra le fattispecie in cui il ricorso ha natura rescindente e quelle in cui presenta carattere rinnovatorio. Unicamente nelle prime, al termine dell'udienza in camera di consiglio, ove la Corte accerti l'effettiva sussistenza dell'errar facti, dovrà annullare il proprio precedente decisum e rescindere il giudicato di condanna. Nelle altre, invece, potrà rinnovare ~ se del caso, immediatamente ~ il sindacato sulle censure proposte con l'originario ricorso e, solo al termine del giudizio, sarà chiamata eventualmente a porre nel nulla il provvedimento impugnato.
XVI Ciclo
1975
Versione digitalizzata della tesi di dottorato cartacea.
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MONTI, CLAUDIA. "La tassatività delle ipotesi di impugnazione del lodo rituale e l'errore di fatto degli arbitri." Doctoral thesis, Luiss Guido Carli, 2016. http://hdl.handle.net/11385/201088.

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Abstract:
La stabilità del lodo nel sistema delle impugnazioni. Profili comparatistici. Tassatività e altri limiti alla impugnazione del lodo arbitrale. La revocazione ordinaria, in particolare l'errore di fatto dell'arbitro: limiti ed aperture per una critica coerente con le esigenze di tutela delle parti.
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Books on the topic "Errore di fatto"

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Bargi, Alfredo. Controllo di legittimità ed errore di fatto nel giudizio di cassazione. Padova: CEDAM, 2004.

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2

Baldassarre, Cristian. Malasanità : Risarcimento Facile: Tutela la Tua Salute e Fatti Risarcire in Caso Di Errore Medico. Independently Published, 2021.

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COZZI, Luca, and Eugenio Ceroni. Ponte Morandi - Autopsia Di una Strage: I Motivi Tecnici, le Colpe, gli Errori. Quel Che Si Poteva Fare e Non Si è Fatto. Independently Published, 2019.

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