Academic literature on the topic 'Edoardo Amaldi'

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Journal articles on the topic "Edoardo Amaldi"

1

Fano, Ugo, Maurice Goldhaber, and Victor Weisskopf. "Edoardo Amaldi." Physics Today 43, no. 10 (October 1990): 114–16. http://dx.doi.org/10.1063/1.2810737.

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2

Ricci, R. A. "Edoardo Amaldi." Europhysics News 21, no. 2 (1990): 26. http://dx.doi.org/10.1051/epn/19902102026.

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3

Lee, Hyung Mok, and John Oh. "11th Edoardo Amaldi Conference on Gravitational Waves (AMALDI 11)." Journal of Physics: Conference Series 716 (May 2016): 011001. http://dx.doi.org/10.1088/1742-6596/716/1/011001.

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4

Marka, Zsuzsa, and Szabolcs Marka. "8th Edoardo Amaldi Conference on Gravitational Waves." Journal of Physics: Conference Series 228 (April 1, 2010): 011001. http://dx.doi.org/10.1088/1742-6596/228/1/011001.

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5

Clavarino, Lodovica. "Italian Physicists and the Bomb: Edoardo Amaldi’s Network for Arms Control and Peace during the Cold War." Journal of Contemporary History 56, no. 3 (February 10, 2021): 665–92. http://dx.doi.org/10.1177/0022009420980520.

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Abstract:
This article investigates the contribution of the Italian physicist Edoardo Amaldi to the anti-nuclear peace movement at national and international level. Amaldi (1908–89) was one of the leading nuclear physicists of the twentieth century. He grew up in the extraordinary environment of the ‘Via Panisperna Boys’, a group of young physicists active in Rome during the late 1920s and 1930s, under Enrico Fermi’s leadership. Yet Amaldi was not only a renowned academic but also an avid supporter of the movement against the nuclear arms race. He advocated the peaceful and industrial use of nuclear energy and tenaciously opposed its military exploitation. The only Italian invited to the first Pugwash meeting in 1957, he soon played a leading role in the Pugwash Conferences on Science and World Affairs and other similar events throughout his life. During the 1970s and 1980s, Amaldi – and many others among his colleagues – campaigned for a different security policy based on détente and broad transnational dialogue across the Cold War blocs. This essay focuses on some practical initiatives of the Italian community of physicists, underlying the political and civil use of their scientific expertise.
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6

Hannam, Mark, Patrick Sutton, Stefan Hild, and Chris Van Den Broeck. "9th Edoardo Amaldi conference on gravitational waves (Amaldi 9) and the 2011 Numerical Relativity – Data Analysis meeting (NRDA 2011)." Journal of Physics: Conference Series 363 (June 1, 2012): 011001. http://dx.doi.org/10.1088/1742-6596/363/1/011001.

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7

Marka, Zsuzsa, and Szabolcs Marka. "Selected articles from `The 8th Edoardo Amaldi Conference on Gravitational Waves (Amaldi 8)', Columbia University, New York, 22–26 June 2009." Classical and Quantum Gravity 27, no. 8 (April 7, 2010): 080301. http://dx.doi.org/10.1088/0264-9381/27/8/080301.

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8

Scott, Susan M., and David E. McClelland. "Proceedings of the 7th Edoardo Amaldi Conference on Gravitational Waves (Amaldi7), Sydney Convention and Exhibition Centre, Darling Harbour, Sydney, Australia, 8–14 July 2007." Journal of Physics: Conference Series 122 (July 1, 2008): 011001. http://dx.doi.org/10.1088/1742-6596/120/1/011001.

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9

Goodstein, Judith. "Twentieth Century Physics: Essays and Recollections: A Selection of Historical Writings by Edoardo Amaldi. Giovanni Battimelli , Giovanni Paoloni." Isis 92, no. 1 (March 2001): 206–7. http://dx.doi.org/10.1086/385133.

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10

Scott, Susan M., and David E. McClelland. "Proceedings of the 18th International Conference on General Relativity and Gravitation (GRG18) and 7th Edoardo Amaldi Conference on Gravitational Waves (Amaldi7), Sydney, Australia, July 2007." Classical and Quantum Gravity 25, no. 11 (May 15, 2008): 110201. http://dx.doi.org/10.1088/0264-9381/25/11/110201.

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Dissertations / Theses on the topic "Edoardo Amaldi"

1

Tieves, Martin [Verfasser], Arie Marinus [Akademischer Betreuer] Koster, and Edoardo [Akademischer Betreuer] Amaldi. "Discrete and robust optimization approaches to network design with compression and virtual network embedding / Martin Tieves ; Arie Marinus Koster, Edoardo Amaldi." Aachen : Universitätsbibliothek der RWTH Aachen, 2016. http://d-nb.info/1130871932/34.

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2

Londero, Igor. "Felice Ippolito intellettuale e grand commis - La ricerca nucleare in Italia dal dopoguerra al primo centrosinistra." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2013. http://hdl.handle.net/10077/8618.

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Abstract:
2011/2012
Lo studio della fisica nucleare in Italia ebbe il suo mito fondativo nelle vicende dei “ragazzi di via Panisperna”, dal nome della via romana in cui sorgevano i laboratori diretti da Enrico Fermi. Dopo aver raggiunto la fama mondiale (in particolare con il Nobel per la fisica di Fermi nel 1938), il gruppo fu disperso a causa della politica (sia razziale che scientifica) del regime fascista. Mentre Fermi ed altri, espatriati in America, davano il proprio determinante contributo alla realizzazione della bomba atomica, in Italia rimase il solo Edoardo Amaldi che, nel dopoguerra, si trovò ad essere, nel Paese e fuori, un fondamentale punto di riferimento per la fisica italiana. Nell’immediato dopoguerra, a fronte di un sostanziale disinteresse del Governo italiano in materia di ricerca, furono le industrie elettriche private a muovere i primi passi verso la ricerca e lo sviluppo della tecnologia nucleare, concedendo il proprio appoggio ad alcuni giovani ricercatori del Politecnico di Milano che diedero vita al CISE (Centro Informazioni Studi Esperienze). Parallelamente, la “comunità dei fisici” iniziava a ritagliarsi un proprio spazio autonomo di manovra. Nel 1951 i gruppi universitari che si occupavano di fisica fondamentale diedero vita all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) mentre l'anno successivo, non senza attriti con il CISE, il Ministero dell'Industria appoggiò la creazione del Comitato Nazionale per le Ricerche Nucleari (CNRN), incaricato di promuovere e occuparsi della fisica nucleare applicata. Alla presidenza fu nominato Francesco Giordani, chimico napoletano legato all'IRI ed agli ambienti del neo meridionalismo. Il Comitato, che solo nel 1960 fu mutato in CNEN (Comitato Nazionale per l'Energia Nucleare) ottenendo la necessaria personalità giuridica, dovette costantemente far fronte alle difficoltà derivanti dalla propria fragilità istituzionale e dalle continue tensioni con l'industria elettrica privata. Ciononostante, sotto la guida del suo Segretario Generale Felice Ippolito, riuscì a dar vita ad importanti realizzazioni (come il Sincrotrone di Frascati o il Centro di ricerche nucleari di Ispra) e diede l'impulso fondamentale che portò alla costruzione, nei primi anni '60, delle prime centrali nucleari in Italia. Questo “periodo aureo” della fisica nucleare applicata iniziò a finire nell’agosto del 1963 quando una dura campagna stampa prese a mettere in discussione le gestione di Ippolito che si ritrovò al centro di un “caso” che da mediatico si fece ben presto giuridico e portò, nel marzo del 1964, all'arresto del Segretario Generale del CNEN per irregolarità amministrative. “Il caso Ippolito”, lungi dall’essere solo un processo per un isolato caso di malversazione, di fatto sancì la fine della ricerca e dello sviluppo del nucleare in Italia, facendo piazza pulita non solo dei progetti di nuove centrali atomiche, ma anche di un certo tipo di gestione degli enti pubblici che aveva fatto dell’elasticità amministrativa il proprio punto di forza, laddove in seguito si impose la burocratizzazione e la lottizzazione politica. Nella tesi in esame ho tentato di individuare, all'interno di un campo di ricerca così vario e così ricco di spunti collocati a cavallo di più discipline storiche (storia e filosofia della scienza, dell'economica e dell'industria, della cultura e della politica, delle relazioni internazionali), alcuni snodi focali ed emblematici che permettessero di sviluppare un percorso di indagine su quello che appariva come un meraviglioso tentativo di far recuperare all'Italia il tempo perduto a causa del regime fascista, in termini di sviluppo tecnologico e scientifico, ma anche culturale e politico. Tale tentativo ottenne risultati di rilievo mondiale nel dopoguerra ma andò incontro ad una nuova sconfitta, nei primi anni '60, quando emerse l'incapacità dello Stato di riformare se stesso per tener dietro ai rapidi mutamenti, non solo tecnici, che la tecnologia d'eccellenza pretende per mantenersi tale. Fin dall'inizio ho individuato in Felice Ippolito il trait d'union tra i fatti caratterizzanti le vicende trattate. Interessato alla ricerca nucleare quale geologo esperto in prospezioni minerarie, in seguito venne nominato Segretario Generale del CNRN e si trovò a rivestire un ruolo chiave, emblematico e rappresentativo, all'interno di un complesso ambiente culturale composto da intellettuali, scienziati ed alti funzionari che parteciparono ad una rete di rapporti all'interno della quale si elaborarono delle organiche strategie di sviluppo per il Paese. Ippolito divenne referente e portavoce di una comunità scientifica che si caratterizzava in quegli anni per il suo rapporto estremamente dialettico e consapevole con tutte le componenti della società, dalla classe politica al mondo dell'industria e dell'economica, dal mondo della cultura alle classi subalterne. Per comprendere l'incontro tra Ippolito e la comunità dei fisici, ho ritenuto di iniziare la tesi con un accenno all'esperienza dei “ragazzi di via Panisperna” e di Enrico Fermi, in particolare. La partenza in treno di Fermi per Stoccolma, il 6 dicembre 1938, dove avrebbe ritirato il premio Nobel prima di espatriare negli Stati Uniti (in fuga dalle leggi razziali ma soprattutto dall'incapacità del regime fascista di comprenderne e sostenerne le iniziative), è stata presentata come evento simbolico e metaforico della perdita di un primo “treno per la modernità” da parte dell'Italia. L'attenzione è stata posta soprattutto su chi rimase sulla banchina di quella stazione, ovvero Edoardo Amaldi, che pur con molti dubbi alla fine scelse di rimanere in Italia diventando il punto di riferimento per eccellenza, in virtù del suo carisma scientifico ed umano, della comunità dei fisici italiani nel dopoguerra. In particolare ho messo in evidenza il rafforzarsi in Amaldi di un punto di vista autonomo su quello che doveva essere il rapporto tra la ricerca scientifica ed il mondo della politica e dell'industria. Mentre oltreoceano Fermi delegava al Governo la valutazione etica e la gestione dei risultati del proprio lavoro scientifico, in Italia il suo allievo Amaldi fin dal dopoguerra iniziò a tessere una rete di rapporti, con l'industria e le aziende controllate dallo Stato, caratterizzati da alcuni principi imprescindibili. Quando gli industriali elettrici privati lo chiamarono al CISE, Amaldi pose perentorie condizioni alla propria partecipazione, come la difesa della sua autonomia scientifica, il rifiuto di ogni principio di segretezza, ed il fatto che la ricerca doveva andare a beneficio dell'intera collettività e non a vantaggio di pochi gruppi privati. Dopo aver delineato alcuni elementi della figura di Amaldi, ho concentrato il mio interesse su Ippolito e sui suoi rapporti con l'ambiente culturale napoletano, liberale e meridionalista, di cui anche Francesco Giordani faceva parte. Attraverso la bibliografia e gli archivi dell'ente, ho esaminato la nascita del CNRN sull'asse Ippolito-Giordani-Pietro Campilli (il Ministro dell'Industria che sostenne il progetto) e di seguito l'insorgere delle tensioni con il CISE e l'industria privata. L'obiettivo è stato di mettere in evidenza l'estrema “coerenza” dell'incontro tra i fisici rappresentati da Amaldi e la politica scientifica portata avanti da Ippolito e Giordani, capaci di soddisfarne sia le ambizioni tecnico scientifiche che etiche e politiche. Con un capitolo intermedio, su tematiche di politica nucleare internazionale, ho introdotto il tema dell'iniziatica Atoms for peace, lanciata dal Presidente americano Eisenhower, che prospettava una politica di disarmo atomico fondata sulla socializzazione della tecnologia nucleare ad uso civile. Rinunciando a proporre un inquadramento storiografico e critico complessivo, ho scelto di render conto della rappresentazione offerta da uno dei protagonisti di quegli anni, ovvero il francese Bertrand Goldschmidt, che influenzò grandemente il punto di vista di Ippolito e degli Amici del Mondo (cui Ippolito si legò) e che oggi testimonia in maniera particolarmente efficace il clima di “euforia atomica” che determinò allora fondamentali scelte di politica energetica europea. L'iniziativa Atoms for Peace diede l'occasione ad Ippolito di avviare un'intesa collaborazione con l'ambiente culturale che ruotava attorno alla rivista «Il Mondo» diretta da Mario Pannunzio e che in quel momento si presentava come la fucina, di stampo liberale radicale, dei progetti politici che portarono in seguito al Centrosinistra. Ripercorrendo le pagine della rivista ho messo in evidenza un percorso di progressiva presa di coscienza sulla questione nucleare. Se fino all'iniziativa Atoms for Peace erano considerate solo le applicazioni militari di tale tecnologia, in seguito e anche grazie all'intervento di Ippolito, il dibattito sul nucleare venne connesso alla questione della produzione energetica vista nella prospettiva della lotta contro i monopoli e per la nazionalizzazione del settore. Su questi temi centrali in quella fase politica (sulla nazionalizzazione del settore elettrico si giocò la battaglia fondamentale per il Centrosinistra), Ippolito in particolare, a metà degli anni '50, iniziò a tessere un discorso unitario tra crescente richiesta energetica, sviluppo della tecnologia nucleare e necessaria nazionalizzazione. Coerenti a questa linea iniziarono ad apparire su «Il Mondo» i “Dialoghi plutonici” di Ernesto Rossi che testimoniavano i rapporti sempre più stretti tra Ippolito e la rivista, nel contesto delle vicissitudini politiche che portarono alla nascita del Partito Radicale ed ai convegni degli Amici del Mondo “La lotta contro i monopoli” e “Atomo ed elettricità”. Usando gli atti dei convegni e analizzando i molti articoli in merito apparsi sulla rivista, ho messo in evidenza il processo che portò, a partire dalle posizioni antistataliste sempre sostenute sulle pagine di «Il Mondo» in particolare da Rossi, al definirsi della presa di posizione nazionalizzatrice espressa durante il convegno “La lotta contro i monopoli”. Del seminario “Atomo ed elettricità” ho ritenuto di particolare interesse l'identificazione operata dai relatori tra esigenze tecnico-scientifiche dell'energia nucleare e opzione nazionalizzatrice che portò ad una lettura prettamente politica delle scelte tecniche da operare in materia di filiere tecnologiche. Lettura che, come evidenzieremo, Ippolito non condividerà a favore di un approccio che preferisce le soluzioni particolari alle analisi universali. Atoms for Peace comporta un rilancio generale della politica nucleare italiana anche in termini di “gara atomica” tra ricerca e sviluppo pubblici e privati. In particolare, ho esaminato il crescente clima di ostilità tra il CNRN e l'industria privata (l'Edison in particolare) e le cause che portarono alle dimissioni di Giordani dalla Presidenza del Comitato. In un capitolo titolato “Come Mattei all'Agip” ho delineato le difficoltà istituzionali che dovette affrontare Ippolito da segretario plenipotenziario del CNRN ed il conseguente sviluppo di un modus operandi problematico che ebbe importanti conseguenze nella creazione del “caso” che sarebbe esploso. Tra le molte vicissitudini del CNRN ho seguito soprattutto il processo che portò alla costruzione delle prime centrali atomiche in Italia con particolar attenzione alla collaborazione tra CNRN e Banca Mondiale che portò alla costruzione della centrale di Garigliano e che sintetizzò istanze meridionaliste e nucleariste. Con il capitolo “Dal CNRN al CNEN” ho esaminato il percorso politico che portò alla nascita del CNEN nel contesto delle trattative per il primo Governo di Centrosinistra e della nazionalizzazione dell'energia elettrica. L'obiettivo è stato in particolare mettere in evidenza le tensioni che andarono delineandosi all'interno del nuovo ente elettrico, l'ENEL, tra le posizioni rappresentate dal Direttore Generale Angelini ed il consigliere Ippolito. Negli ultimi due capitoli ho riassunto in modo antologico l'aspetto più ampiamente trattato dalla storiografia esistente sul tema, ovvero il “caso” mediatico e giuridico che prese il nome del Segretario Generale del CNEN e che portò alla sua incarcerazione. Oltre alla fase processuale, ho ricostruito il quadro politico e gli avvenimenti che portarono alla messa in stato di accusa di Ippolito, nell'estate del 1963, ed alla sua incarcerazione l'anno successivo, che ebbero come diretta conseguenza il drastico ridimensionamento dei programmi nucleari del CNEN. Infine ho proposto un'analisi delle ipotesi interpretative date al “caso Ippolito” evidenziando anche alcuni aspetti che, per varie ragioni, non sono stati ancora indagati. In ultima analisi il presente studio tenta di mettere in luce la complessità della materia trattata che, pur prestandosi per molte ragioni alle semplificazioni complottistiche e dietrologiche di stampo giornalistico, risulta incomprensibile senza una contestualizzazione capace di connettere il percorso della fisica nucleare italiana (che a partire dall'esperienza dei “ragazzi di via Panisperna” tende a pensarsi e muoversi come una “comunità” portatrice di propri interessi e ideali), il dibattito filosofico, culturale e tecnico sulle ragioni e sui mezzi dell'intervento dello Stato nell'economia e sul ruolo di intellettuali e scienziati nella società, ed infine la storia politica italiana, europea ed internazionale che portò alla nascita del Centrosinistra.
XXIV Ciclo
1975
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Books on the topic "Edoardo Amaldi"

1

Centro interuniversitario ricerche sulla gravitazione "Edoardo Amaldi"., ed. Centro interuniversitario ricerche sulla gravitazione "Edoardo Amaldi". Roma: Universitalia, 1991.

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2

The legacy of Edoardo Amaldi in science and society: Rome, 23-25 October 2008 = [L'eredità di Edoardo Amaldi ...]. 2nd ed. Bologna: Società italiana di fisica, 2010.

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3

Clavarino, Lodovica. Scienza e politica nell'era nucleare: La scelta pacifista di Edoardo Amaldi. Roma: Carocci editore, 2014.

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4

Edoardo, Amaldi, and Meshkov Sydney, eds. Gravitational waves: Third Edoardo Amaldi Conference, Pasadena, California, 12-16 July 1999. Melville, N.Y: American Institute of Physics, 2000.

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5

Edoardo Amaldi Conference on Gravitational Waves (3rd 1999 Pasadena, California). Gravitational waves: Third Edoardo Amaldi Conference Pasadena, California 12-1 6 July 1999. Edited by Meshkov Sydney. Melville, NY: American Institute of Physics, 2000.

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6

Battimelli, Giovanni. L' eredità di Fermi: Storia fotografica dal 1927 al 1959 dagli archivi di Edoardo Amaldi. Roma: Editori riuniti, 2003.

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7

E, Coccia, Pizzella G, and Ronga F, eds. First Edoardo Amaldi Conference on Gravitational Wave Experiments, Villa Tuscolana, Frascati, Rome, 14-17 June 1994. Singapore: World Scientific, 1995.

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8

Carlo, Bernardini, and Salvini Giorgio, eds. La crisi energetica nel mondo e in Italia: Da Enrico Fermi ed Edoardo Amaldi a oggi. Bari: Dedalo, 2007.

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9

Maiani, Luciano. International Cooperation for Enhancing Nuclear Safety, Security, Safeguards and Non-proliferation: Proceedings of the XXI Edoardo Amaldi Conference, Accademia Nazionale dei Lincei, Rome, Italy, October 7–8, 2019. Cham: Springer Nature, 2020.

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10

Gravitational Waves: Proceedings of the Second Edoardo Amaldi Conference (Edoardo Amaldi Foundation). World Scientific Publishing Company, 1999.

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Book chapters on the topic "Edoardo Amaldi"

1

Gallagher, Paul Richard. "Message to the Participants of the XXI Edoardo Amaldi Conference." In International Cooperation for Enhancing Nuclear Safety, Security, Safeguards and Non-proliferation, 9–11. Cham: Springer International Publishing, 2020. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-030-42913-3_2.

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Conference papers on the topic "Edoardo Amaldi"

1

Amaldi, Ugo. "Edoardo Amaldi, Scientist." In Third edoardo amaldi conference on gravitational waves. AIP, 2000. http://dx.doi.org/10.1063/1.1291836.

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2

Barish, Barry C. "Amaldi meeting introduction." In Third edoardo amaldi conference on gravitational waves. AIP, 2000. http://dx.doi.org/10.1063/1.1291835.

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3

Coccia, E., G. Pizzella, and F. Ronga. "FIRST EDOARDO AMALDI CONFERENCE ON GRAVITATIONAL WAVE EXPERIMENTS." In Proceedings of the First Edoardo Amaldi Conference. WORLD SCIENTIFIC, 1995. http://dx.doi.org/10.1142/9789814533652.

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4

Beyersdorf, Peter T. "The polarization Sagnac interferometer as a candidate configuration for an advanced detector." In Third edoardo amaldi conference on gravitational waves. AIP, 2000. http://dx.doi.org/10.1063/1.1291857.

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5

Rakhmanov, Malik. "Transfer functions for fields in a 3-mirror nested cavity." In Third edoardo amaldi conference on gravitational waves. AIP, 2000. http://dx.doi.org/10.1063/1.1291858.

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6

Mason, James. "Signal extraction and length sensing for LIGO II RSE." In Third edoardo amaldi conference on gravitational waves. AIP, 2000. http://dx.doi.org/10.1063/1.1291859.

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7

Willke, B. "The GEO 600 stabilized laser system and the current-lock technique." In Third edoardo amaldi conference on gravitational waves. AIP, 2000. http://dx.doi.org/10.1063/1.1291860.

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8

Benabid, F. "The influence of X-ray damage on high purity sapphire optical absorption and investigation on the origin of the residual absorption @1064 nm." In Third edoardo amaldi conference on gravitational waves. AIP, 2000. http://dx.doi.org/10.1063/1.1291861.

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9

Vitale, Stefano. "Technology of free fall for LISA." In Third edoardo amaldi conference on gravitational waves. AIP, 2000. http://dx.doi.org/10.1063/1.1291862.

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10

Vecchio, Alberto. "Deep surveys of massive black holes with LISA." In Third edoardo amaldi conference on gravitational waves. AIP, 2000. http://dx.doi.org/10.1063/1.1291863.

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