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van Meerhaeghe, Marcel A. G. "The Church and the Economy." Journal of Public Finance and Public Choice 5, no. 2 (October 1, 1987): 97–104. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907344299.

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Abstract:
Abstract La religione rientra, oltre che nell’ambito dei credenti, anche in quello di coloro che non lo sono, dato che essa costituisce un elemento fondamentale della cultura. Se, poi, le autorità ecclesiastiche prendono posizione su aspetti fondamentali del codice economico occidentale, è giustificato I’intervento nel dibattito da parte degli economisti.Le encicliche pontificie contengono numerosi enunciati di natura economica che sono a dir poco discutibili. Si dà per scontato che le differenze di reddito siano ingiuste, senza spiegare perchè coloro che contribuiscono maggiormente alla produzione non dovrebbero essere quelli che ottengono i redditi più elevati.Posizioni analoghe sono assunte in diverse occasioni dall’episcopato di diversi Paesi, che pur si dichiara sovente impreparato a discutere in profondità le problematiche dell’economia, non prospettando, comunque, serie alternative all’economia di mercato. Questo vale in modo particolare con riguardo ai problemi economici dei paesi del Terzo Mondo, nella cui trattazione i cattolici assumono posizioni che spesso non sono facilmente distinguibili da quelle marxiste.
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Livraghi, Renata. "Etica ed economia: i fondamenti della teoria economica islamica." QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no. 110 (April 2020): 159–81. http://dx.doi.org/10.3280/qua2019-110008.

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Colombo, Sabrina. "Universitŕ e contesto socio-economico nel Regno Unito. Il contributo della ricerca universitaria allo sviluppo." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 118 (July 2010): 67–79. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-118005.

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Abstract:
A partire dagli anni settanta del secolo scorso nelle teorie dello sviluppo economico inizia a legittimarsi un nuovo framework concettuale. In precedenza, lo sviluppo era visto come accumulazione di fattori legati al lavoro e al capitale. A seguito tuttavia dei mutamenti nei modelli produttivi indotti dalla crescente competizione internazionale, accumulazione di conoscenza (capitale umano) e innovazione si impongono come elementi fondamentali per lo sviluppo delle economie piů avanzate. Nelle scienze sociali e nelle agende politiche nazionali e sovra nazionali trova crescente legittimazione quindi il concetto di knowledge economy, in cui alle universitŕ spetta un ruolo fondamentale, sia per l'attivitŕ di formazione di capitale umano, sia per l'attivitŕ di ricerca. Le universitŕ dovrebbero pertanto integrarsi sempre piů nella societŕ, per rispondere alle esigenze dei principali stakeholders (studenti e attori economici) e produrre innovazione in collaborazione con (e per) l'ambiente esterno. In Europa il sistema di formazione terziaria del Regno Unito č considerato tra i piů aperti alle esigenze del mondo economico, anche a seguito degli interventi di policy iniziati dai governi conservatori degli anni ottanta. La ricerca presentata in questo articolo mette in evidenza la non linearitŕ di tale visione e soprattutto le contraddizioni e le retoriche intrinseche alle teorie e alle policies legate alla knowledge economy. Lo studio, che discute il rapporto tra universitŕ e attori socio-economici esterni nel Regno Unito, si basa sull'analisi di dati aggregati e interviste qualitative a testimoni privilegiati sia a livello nazionale sia in quattro studi di caso svolti a Manchester e Liverpool.
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Lissowska, Maria. "Approaches, Hopes and Reality in Transition Economies." QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no. 4 (December 2010): 7–32. http://dx.doi.org/10.3280/qu2010-004001.

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Abstract:
Sono passati poco piů di venti anni dalla caduta del Muro di Berlino. La transizione dall'economia pianificata all'economia di mercato avrebbe dovuto portare sia democrazia che sviluppo economico nei Paesi ex comunisti. Tuttavia, molte economie in transizione non hanno ancora raggiunto ne un piů alto livello di ricchezza economica ne un maggiore sviluppo democratico, mentre si osservano fondamentali differenze nei sentieri di transizione di quei Paesi. La relativa migliore posizione nella transizione della maggior parte dei Paesi dell'Europa Centro Orientale rispetto alle Repubbliche ex Sovietiche, sia in termini economici che politici, puň essere spiegata sulla base dei diversi livelli di capitale sociale, fiducia, coinvolgimento della societŕ civile, performance del mercato del lavoro, e dall'emergenza di una classe media che ha portato migliori livelli di democrazia e poi di sviluppo.
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Bavetta, Sebastiano. "Individual Liberty Betrayed: The Case of the ‘Freedom of Choice Literature’*." Journal of Public Finance and Public Choice 13, no. 1 (April 1, 1995): 35–49. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907540048.

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Abstract:
Abstract Questo lavoro rappresenta un tentativo di superare la ristrettezza etica del contesto utilitarista dell’economia del benessere considerando la libertà un principio morale intrinsecamente rilevante nella valutazione dei vari stati economici. L’analisi giunge a due conclusioni fondamentali: 1) benché lodevole nelle intenzioni, questo approccio non riesce a realizzare l’obiettivo che si propone, dal momento che il concetto di libertà che esso adotta (libertà come disponibilità delle scelte) è piuttosto un concetto di potere o controllo sulle risorse; 2) nonostante fallisca nell’affrontare il tema della libertà, questa letteratura ha il merito di fornire fondamenti più solidi al concetto di razionalità, concetto che necessita di ulteriore attenzione da parte di chi è interessato a costruire un’economia del benessere pluralista.
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Hirschman, Albert O. "IL CONCETTO DI INTERESSE: DALL'EUFEMISMO ALLA TAUTOLOGIA." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 17, no. 1 (April 1987): 3–22. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200016415.

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Abstract:
IntroduzioneIl concetto di «interesse» o «interessi» è uno dei piò centrali e controversi in economia e, piò in generale, nelle scienze sociali e nella storia. è anche un concetto con molti sensi, per non dire ambiguo, e il suo significato ha subito via via grossi spostamenti. Da quando è entrato nel linguaggio comune di diversi paesi europei, attorno alla metà del XVI secolo, come termine di derivazione latina (intérêt, interest, ecc.), il concetto ha indicato le forze fondamentali, basate sulla spinta dell'autoconservazione e all'auto-accrescimento, che motivano o dovrebbero motivare le azioni del principe o dello Stato, dell'individuo, e poi di gruppi di persone che occupano una posizione sociale o economica omogenea (classi, gruppi d'interesse). Quando è riferito all'individuo, il concetto ha assunto talvolta un significato assai ampio, inglobando per esempio l'interesse per l'onore, la gloria, l'amor proprio, e persino per l'aldilà. In altre epoche, al contrario, si è limitato ad indicare esclusivamente la ricerca di un vantaggio economico. In maniera analoga, l'espressione « perseguire i propri interessi» può ricoprire — fino ad essere una tautologia — tutto l'insieme delle azioni umane, ma spesso servirà, piò utilmente, ad indicare un modo specifico o stile di condotta, variamente concepito come azione « razionale » o « strumentale». Anche la stima in cui è tenuto il comportamento motivato dall'interesse ha subito considerevoli variazioni. Il termine entrò originariamente in uso, già alla fine del Medioevo, come eufemismo inteso a rendere rispettabile una data attività, quella di percepire un interesse sui prestiti, da tempo considerata contraria alla legge divina e conosciuta come il peccato dell'usura. Nella sua accezione piò ampia, ha acquistato talvolta un grande prestigio come chiave di un ordine sociale realizzabile, pacifico e progressista. E tuttavia è stato anche attaccato come concetto che degrada lo spirito umano ed è suscettibile di distruggere e di corrodere pericolosamente le fondamenta della società. Indagare su questi molteplici significati e su queste molteplici valutazioni significa di fatto esplorare buona parte della storia economica e in particolare della storia delle dottrine economiche e politiche occidentali nell'arco degli ultimi quattro secoli.
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Palumbo, Antonella, and Attilio Trezzini. "Pierangelo Garegnani: le implicazioni di politica economica della critica dell'economia politica." QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no. 4 (December 2011): 143–56. http://dx.doi.org/10.3280/qu2011-004005.

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Abstract:
Pierangelo Garegnani: le implicazioni di politica economica della critica dell'economia politica Nonostante il suo fondamentale contributo alla critica della nozione neoclassica di capitale, il cuore della ricerca di Pierangelo Garegnani č nell'individuazione di una impostazione teorica alternativa a quella dominante. Nel solco di Sraffa, essa consiste nella riproposizione della teoria classica del valore e della distribuzione e nella costruzione di un approccio classico-keynesiano alla determinazione dell'output. In esso i prezzi non sono indicatori di scarsitŕ, la mancanza di una tendenza spontanea al pieno impiego cancella l'ottimalitŕ delle economie di mercato, la distribuzione del reddito č il risultato di forze sociali e non naturali. Ne consideriamo le implicazioni di politica economica.
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de Bernis, Gérard. "Une pensée classique moderne, un débat fondamental." Recherches économiques de Louvain 61, no. 3 (1995): 343–58. http://dx.doi.org/10.1017/s077045180000645x.

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Abstract:
RésuméL’ouvrage de Duménil et Lévy rouvre le débat, fondamental en économie, entre le point de vue classique de la production et celui de l’échange qui s’opposent comme deux disciplines, différentes par l’objet, plus que par la méthode. Le premier met au cœur de l’analyse le profit, d’où l’on peut construire l’alternance des phases de stabilité de l’accumulation et de ses phases d’instabilité. La périodisation du capitalisme américain proposée par les auteurs est féconde par les voies de recherche nouvelles qu’elle suggère, parmi lesquelles les transformations historiques de l’espace du système productif américain (l’indissociabilité du temps et de l’espace), la «représentativité» du capitalisme américain, ou les conditions dans lesquelles les Etats-Unis sont sortis de la crise de l’entre-deux-guerres.
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Galli, Emma. "Methodological Individualism: a Comment on Professor Hodgson’s «Economics and Institutions» (*)." Journal of Public Finance and Public Choice 10, no. 1 (April 1, 1992): 51–56. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907539383.

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Abstract In «Economia e istituzioni» Hodgson fornisce uno stimolante riesame critico dei presupposti fondamentali della teoria economica dominante, in un’ottica istituzionalista.La presente nota intende discutere un solo punto del lavoro di Hodgson, ossia la critica di atomismo che egli rivolge all’individualismo metodologico, nella sua formulazione sia neo-classica che austriaca. Se l’interpretazione semplicistica che di questo principio è stata data dall’economia neoclassica può dare adito a questo tipo di critica, lo stesso non si può sostenere con riferimento alla formulazione dell’individualismo metodologico nei lavori degli economisti austriaci, ed in particolare in quelli di Mises, in cui la natura sociale dell’individuo viene opportunamente evidenziata.
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Farjat, Gérard. "Le droit, l'économie et le fondamental." Revue internationale de droit économique XIX, 4, no. 4 (2005): 431. http://dx.doi.org/10.3917/ride.194.0431.

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Pernazza, Federico. "L’INSEGNAMENTO DEL DIRITTO COMPARATO DELL’ECONOMIA: A PROBLEM-ORIENTED APPROACH." Revista Eletrônica do Curso de Direito da UFSM 12, no. 1 (April 19, 2017): 255. http://dx.doi.org/10.5902/1981369426368.

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Abstract:
Il Diritto Comparato ha un ruolo crescente nella formazione dei professionisti in Scienze Giuridiche, ma anche negli studi in Scienze Politiche ed in Economia. Il Diritto Comparato dell’Economia costituisce, in particolare, una integrazione necessaria degli studi di Law and Economics, specie se l’insegnamento è impostato secondo un problem oriented approach. Il problem solving approach appare il più efficace nella didattica, ma costituisce anche un prezioso metodo comparatistico che rivaluta il ruolo del giurista quale tutore di valori e diritti fondamentali nel contesto globale delle Scienze Sociali contemporanee, che appaiono dominate dall’efficientismo economico.
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Drouhin, Nicolas. "Choix intertemporel et loi psychologique fondamentale." Recherches économiques de Louvain 73, no. 3 (2007): 273–92. http://dx.doi.org/10.1017/s0770451800011714.

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Abstract:
RésuméCet article revient sur les liens entre la loi psychologique fondamentale de Keynes et la théorie du choix intertemporel. Nous démontrons dans un modèle de choix intertemporel à deux périodes que dès lors que l'utilité est additivement intertemporellement séparable la loi psychologique fondamentale est un résultat partagé de la théorie keynésienne et de la théorie du choix intertemporel. Nous montrons ensuite qu'il ne s'agit pas d'un hasard et nous revenons ensuite sur l'analyse de la théorie générale de Keynes ainsi que sur celle du contexte dans lequel elle a été élaborée pour discuter l'identité du cadre d'analyse, et peut-être même de la méthode analytique, entre la théorie keynésienne de la consommation et la théorie du choix intertemporel.
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Drouhin, Nicolas. "Choix intertemporel et loi psychologique fondamentale." Recherches économiques de Louvain 73, no. 3 (2007): 273. http://dx.doi.org/10.3917/rel.733.0273.

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Bellanca, Nicolò. "Vulnerabili e appassionati. Sui fondamenti antropologici della scienza economica." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 50 (September 2014): 133–46. http://dx.doi.org/10.3280/las2014-050007.

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Baumol, William J., and Cédric Laguerre. "Une solution au dilemme fondamental de la politique d’innovation." Revue d'économie industrielle, no. 135 (September 15, 2011): 133–38. http://dx.doi.org/10.4000/rei.5150.

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Do Valle, Ulisses. "RACIONALIZAÇÃO E MONETARIZAÇÃO: categorias da globalização." Caderno CRH 30, no. 80 (December 5, 2017): 315–32. http://dx.doi.org/10.9771/ccrh.v30i80.20048.

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Abstract:
Este artigo procura analisar alguns aspectos de uma dimensão central do fenômeno frequentemente conhecido como globalização. Trata-se de entender a economia monetária global à luz de duas categorias fundamentais da sociologia: racionalização (Max Weber) e monetarização (Georg Simmel). A partir disso, apresentaremos algumas ideias do sociólogo franco-suíço Aldo Haesler, no que toca às consequências da eletronização dos fluxos monetários que está na base da globalização. Entre outros aspectos, Haesler nos chama a atenção ao correlacionar, de maneira sistemática, três aspectos fundamentais associados à economia monetária global: a invisibilização do dinheiro, a indolorização do sacrifício efetuado nas trocas econômicas, e a dissolução do esquema reciprocitário da ação.Palavras-Chave: Racionalização; Monetarização; Dinheiro; Globalização; Aldo HaeslerRATIONALIZATION AND MONETIZATION: categories of globalizationABSTRACTThis article aims to analyze some aspects of central dimension in the phenomenon often known as globalization. The main objective is to understand the global monetary economy according to two fundamental categories of sociology: rationalization (Max Weber) and monetization (Georg Simmel). Based on this, we will present some ideas of the French-Swiss sociologist Aldo Haesler regarding the consequences of the electronization of monetary flow that is in the bases of globalization. Among other aspects, Haesler draws attention to the systematic correlation of three fundamental aspects associated with the global monetary economy: the invisibility of money, the painlessness of the sacrifice made in economic exchanges, and the dissolution of the reciprocal scheme of action.Key words: Rationalization; Monetization; Money; globalization; Aldo HaeslerRATIONALISATION ET MONÉTARISATION: catégories de la mondialisationABSTRACTCet article se veut d’analyser certains aspects de la dimension centrale du phénomène souvent connu sous le nom de mondialisation. Il s’agit de comprendre l’économie monétaire mondiale à la lumière de deux catégories fondamentales de la sociologie: la rationalisation (Max Weber) et la monétarisation (Georg Simmel). Sur cette base, nous présenterons quelques idées du sociologue franco-suisse Aldo Haesler, concernant les conséquences de la digitalisation des flux monétaires qui est à la base de la mondialisation. Haesler attire l’attention, entre autres, sur la corrélation systématique de trois aspects fondamentaux associés à l’économie monétaire mondiale: l’argent invisible, le sacrifice indolore dans les échanges économiques et la dissolution du schéma d’action réciproque.Key words: Rationalisation; Monétarisation; Argent; Mondialisation; Aldo Haesler
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Salerno, Marcello. "La Costituzione di Querètaro tra diritti fondamentali e principi di costituzione economica." Cuestiones Constitucionales Revista Mexicana de Derecho Constitucional 1, no. 42 (February 12, 2020): 459. http://dx.doi.org/10.22201/iij.24484881e.2020.42.14351.

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Silva, Walter Guedes, and Mateus Boldrine Abrita. "Políticas Públicas de Desenvolvimento Regional: uma análise a partir da atuação da primeira Superintendência de Desenvolvimento do Centro-Oeste (1967-1990)." Ateliê Geográfico 11, no. 1 (June 5, 2017): 235. http://dx.doi.org/10.5216/ag.v11i1.37387.

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Abstract:
ResumoConsiderada pelo governo militar como um vazio demográfico que deveria ser ocupado, a região Centro-Oeste brasileira vivenciou, durante os anos 70 e 80 do século 20, um processo de modernização das atividades agrícolas e de consumo de produtos industriais. Uma integração que atendeu aos interesses do capital, que associado ao Estado brasileiro conduziu o Centro-Oeste à especialização na produção de commodities. Entre as estratégias utilizadas pelo governo, destacamos a criação da Superintendência de Desenvolvimento do Centro-Oeste (SUDECO), em 1967, que teve a tarefa de conduzir o Centro-Oeste a uma integração com as demais regiões do Brasil. Com o objetivo de analisar o papel da Primeira Sudeco (1967 a 1990) como órgão de planejamento e desenvolvimento do Centro-Oeste, esse trabalho foi conduzido por meio do levantamento da literatura regional que discute o papel da Superintendência no processo de desenvolvimento da região Centro-Oeste brasileira, de dados e indicadores estatísticos e dos documentos da própria Superintendência. A ação estatal na região foi fundamental para consolidar os interesses do capital agroindustrial com a integração da região Centro-Oeste à economia nacional.Palavras-chave: Estado, planejamento, integração, commodities. AbstractConsidered by the military government as a demographic vacuum which should be occupied, the Brazilian mid-west region went through a process of modernization in its agricultural activities and demand for manufactured goods through the 70s and 80s of the 20th century. There was integration that fulfilled the interests of capital, and associated with the Brazilian Government, it led the Mid-West to specialize in the production of commodities. Among the strategies used by the government, we point out the creation of Superintendência de Desenvolvimento do Centro-Oeste (SUDECO), in 1967, which aimed to lead the Mid-West to integrate into the other regions in Brazil. With the objective of analyzing the role of the first Sudeco (from 1967 to 1990) as a planning and development institution in the Mid-West, this work was carried out through analyzing regional literature that discuss the role of the Institution in the development process of the Brazilian mid-west region, and also the Institution’s data, statistical indicators and documents. The governmental action in the region was essential to consolidate the interests of agricultural and industrial investments with the integration of the Mid-West region into the national economy.Keywords: State, planning, integration, commodities. RésuméConsiderée, à l’époque du régime militaire, comme un vide démographique destiné à être peuplé, la région du centre-ouest brésilien a connu, durant les années 1970 et 1980, un processus de mordernisation de ses activités agricoles et de consommation de produits industriels. Lié aux intérêts du capital, cet effort d’intégration, en association avec l’État brésilien, a conduit la région du Centre-Ouest vers l’expertise dans la production de commodities. Parmi les stratégies mises en place par le gouvernement se situe, en particulier, la création de la Surintendance de Développement du Centre-Ouest (Sudeco) en 1967, dont le but était de promouvoir une intégration avec les autres régions du Brésil. Ayant pour but d’analyser le rôle de la première Sudeco (1967-1990) en tant qu’organe de plannification et de développement du Centre-Ouest, cette recherche s’est basée sur la révision de la littérature régionale disponible, notamment le rôle de la Surintendance dans le processus de développement de la région Centre-Ouest brésilienne. Sont également présentés des données, des indicateurs statistiques et des documents élaborés par la Surintendance. L’action de l’état dans la région a joué un rôle fondamental dans la consolidation des intérêts du capital agro-industriel, à la suite de l’intégration de la région dans l’économie nationale.Mots-clés: État, plannification, intégration, commodities.
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Antonietti, Roberto, and Francesca Gambarotto. "I luoghi fertili per l'innovazione. uno studio sulla localizzazione delle start-up innovative in Italia." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 3 (December 2018): 52–61. http://dx.doi.org/10.3280/es2018-003005.

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Abstract:
Lo start-up d'impresa è uno strumento fondamentale per trasformare la conoscenza in nuovi prodotti/servizi innovativi. In Italia da pochi anni si è intervenuti a sostegno della nascita di nuove imprese innovative ma poca rilevanza viene data alle caratteristiche ambientali che favoriscono questo processo creativo. In questo lavoro, utilizzando il registro delle start-up innovative di Unioncamere e i sistemi locali del lavoro di Istat, analizziamo la distribuzione territoriale delle start-up per capire quali sono i fattori che ne influenzano maggiormente la nascita e la localizzazione. Dall'analisi emerge che i centri urbani di dimensioni mediograndi grazie alla varietà della loro economia, alla presenza di attori cruciali come i centri universitari e gli incubatori e alla performance economica aperta verso mercati internazionali caratterizzano gli habitat più fertili per sostenere la nascita di start-up innovative.
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Buchanan, J. M. "The Economic Consequences of the Deficit*." Journal of Public Finance and Public Choice 4, no. 3 (October 1, 1986): 149–56. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907117417.

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Abstract:
Abstract Le conseguenze economiche di un deficit di bilancio finanziato con debito pubblico sono equivalenti, nei loro termini più semplici, alle conseguenze del finanziamento con debiti per ogni unità economico-finanziaria, sia essa una persona, una famiglia, una società, un club, una chiesa o un sindacato.Il finanziamento della spesa pubblica mediante debito è equivalente a «mangiare” il capitale della Nazione. Ciò è vero sia se il debito è sottoscritto all’interno, sia se lo è all’estero.Questo aspetto fondamentale viene spesso trascurato, dato che si preferisce soffermarsi sull’effetto di «crowding out», che è pure importante, ma molto meno del primo.Non è dubbio che il governo federale si sia immesso in un meccanismo di spesa e debito che non può essere sostenuto in permanenza. Perchè il sistema sia modificato è, tuttavia, necessario che le regole siano cambiate. Vi sono alcuni sintomi che fanno sperare che ciò possa avvenire prima che sia troppo tardi.
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Fiocca, Mariateresa. "From the Homo Oeconomicus to the Philanthropic Man*." Journal of Public Finance and Public Choice 6, no. 1 (April 1, 1988): 47–62. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907344497.

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Abstract:
Abstract L’ipotesi fondamentale della teoria economica è il postulato di razionalità, secondo cui ciascun individuo cerca di massimizzare la propria funzione di utilità, il cui valore è in relazione con i beni posseduti e goduti personalmente, nell’ambito di vincoli esogeni di carattere istituzionale.Quest’ipotesi non è, tuttavia, in grado di spiegare le preferenze dei cittadini per alcuni beni pubblici la cui domanda non sembra essere attribuibile a motivazioni di carattere egoistico.Lo studio economico della filantropia richiede una definizione più comprensiva di «razionalità», che implica particolari benefici individuali (collegati al benessere degli altri) e alcuni vincoli morali (che spingono gli individui ad agire in modo non motivato da interesse personale immediate).Una volta che sia riconosciuta l’esistenza di motivazioni o vincoli di natura diversa da quelli inclusi nei postulato tradizionale dell’«homo oeconomicus», non è necessario far ricorso ad una «scienza morale»: bisogna però introdurre nell’analisi dell’economista tali motivazioni e vincoli.
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Rouban, Luc. "La politique d’innovation technologique et la crise de la recherche fondamentale." Mondes en développement 194, no. 2 (June 29, 2021): 147. http://dx.doi.org/10.3917/med.194.0147.

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Celi, Giuseppe, Andrea Ginzburg, Dario Guarascio, and Annamaria Simonazzi. "Una Unione divisiva. Una prospettiva centro-periferia della crisi europea." Il Politico 252, no. 2 (January 19, 2021): 195–98. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2020.522.

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Abstract:
La storia dell’integrazione europea resta ancora oggi, a sessantatré anni dalla fondazione della Comunità Economica Europea, uno dei temi fondamentali per comprendere l’Unione e i suoi sviluppi politici. Molti dei conflitti, delle tensioni, dei problemi strutturali e delle inefficienze che si riconducono all’Unione Europea, così come anche molti dei successi e delle fortune, sono realmente comprensibili soltanto con una conoscenza della storia delle istituzioni europee e della progressiva integrazione degli Stati Membri.
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Napolitano, Giulio. "La cultura delle regole e le torri dei giuristi." QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no. 3 (September 2010): 159–63. http://dx.doi.org/10.3280/qu2010-003011.

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Abstract:
Il volume di Salvatore Rossi illustra in modo chiaro ed efficace i problemi dello sviluppo economico italiano, le cause della crisi e i vantaggi che potrebbero derivare da un ripresa delle politiche in favore della concorrenza. Fondamentale, perň, č anche una piů appropriata definizione dei modelli di regolazione e lo sviluppo di nuove forme di dialogo tra scienze economiche e scienze giuridiche.
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Pennisi, Giuseppe. "Economic Appraisal of Environment-Related Projects. Many Certainties and a Few Uncertainties." Journal of Public Finance and Public Choice 7, no. 1 (April 1, 1989): 29–43. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907344668.

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Abstract:
Abstract Questo scritto si concentra sulle metodologie dell’analisi costi-benefici, che pur non fornendo, probabilmente, le tecniche e le procedure più appropriate, sono tuttavia quelle più comunemente adoperate per questo tipo di analisi.Esso si divide in quattro sezioni, la prima delle quali è dedicata alle « certezze procedurali » connesse con l’identificazione e la quantificazione dei costi e benefici ambientali. Le altre tre sezioni, invece, si soffermano sulle « incertezze metodologiche », riguardanti a) l’attribuzione di valori economici ai costi ed ai benefici ambientali; b) l’inclusione dell’ambiente tra i beni sociali o tra quelli di merito; c) il trattamento delle implicazioni intergenerazionali.Si conclude che, quando si tratta di valutare progetti connessi con l’ambiente, le certezze procedurali non sono sufficienti a garantire la qualità dei risultati, in assenza di certezze metodologiche sui tre aspetti fondamentali che sono stati indicati.
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Favalli, Silvia. "MISURE DI AUSTERITÀ E DISCRIMINAZIONE SULLA BASE DELLA DISABILITÀ: UNA RECENTE DECISIONE DELLA CORTE DI STRASBURGO." Il Politico 252, no. 2 (January 15, 2021): 168–83. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2020.514.

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Abstract:
Le misure di austerità messe in campo da molti paesi europei a seguitodella ben nota crisi economica del 2008 sono state, negli ultimianni, non solo oggetto di critica politica, ma anche sottoposte allo scrutiniodella Corte europea dei diritti dell’uomo (Corte EDU) per violazionedei diritti fondamentali dell’individuo. In particolare, in più diun’occasione, i giudici di Strasburgo sono stati chiamati a giudicare lacompatibilità di tali restrizioni con i diritti sanciti all’interno della Convenzioneeuropea dei diritti dell’uomo (CEDU)1.
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Gambino, Silvio, and Walter Nocito. "Governance europea dell'economia, crisi degli. Stati e diritti fondamentali: notazioni costituzionali." CITTADINANZA EUROPEA (LA), no. 2 (November 2012): 5–33. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2012-002001.

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Abstract:
La crisi economico-finanziaria ha importanti ricadute sul diritto interno e su quello europeo in termini di riforme accompagnate da previsioni di rango costituzionale sul vincolo del pareggio di bilancio, insieme con l'approvazione di nuovi trattati e la creazione di nuove strutture istituzionali in ambito europeo per assicurare il rispetto degli standard macroeconomici da parte degli stati membri dell'eurozona. Gli effetti di queste riforme si ripercuotono in particolare sulla tenuta del modello statale ed europeo di Welfare e sulla effettivitŕ dei diritti, con particolare riguardo a quelli sociali. Il saggio riflette su tali complesse tematiche evolutive (e di trasformazione) degli ordinamenti europei, interrogandosi problematicamente sulla stessa esigibilitŕ dei diritti sociali al livello di ordinamenti interni e di ordinamento dell'Unione, le cui costituzioni si ispirano al riconoscimento e alla garanzia di tali diritti.
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Bronzini, Giuseppe. "Il reddito minimo garantito nell'Unione europea: dalla Carta di Nizza alle politiche di attuazione." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 130 (June 2011): 225–45. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2011-130002.

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Abstract:
Il diritto al reddito minimo garantito č un diritto fondamentale di matrice europea perché cosě riconosciuto sia dalla Carta di Nizza che dalla Carta sociale europea. Inoltre, ledell'UE lo hanno da tempo previsto come base per la lotta all'esclusione sociale sino ad integrarlo nel 2007 nei principi comuni di, asse di riferimento anche per la nuova Strategia 2020, che ha preso il posto della. La natura di diritto sociale fondamentale, diretto a salvaguardare la dignitŕ della persona, come precisato in alcune recenti Risoluzioni del Parlamento europeo, esclude modalitŕ irragionevolmente condizionate e lesive dell'autonomia delle persone nella garanzia delle prestazioni. Nonostante le univoche indicazioni sovranazionali l'Italia č l'unico Paese dell'UE, insieme a Grecia ed Ungheria, a non avere alcuno schema di reddito minimo. Solo le Regioni hanno cercato di rispondere alle ripetute sollecitazioni dell'Unione, in particolare la Regione Lazio, con un provvedimento del 2009, ormai decaduto. Tuttavia, le emergenze determinate dalla crisi economica e dell'euro potrebbero spingere l'Unione ad adottare una normativa propria e vincolante che rafforzi la solidarietŕ e la coesione sociale interna.
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Benvenuti, Marco. "La spada e lo scudo. Prime note sulle nuove forme di intervento diretto dello Stato nell'economia con finalità di politica industriale." DIRITTO COSTITUZIONALE, no. 1 (March 2021): 13–45. http://dx.doi.org/10.3280/dc2021-001002.

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Abstract:
L'articolo affronta, in una prospettiva di diritto costituzionale, il tema delle nuove forme di intervento diretto dello Stato nell'economia con finalità di politica industriale. In una prima parte, si ritorna agli albori del processo di privatizzazione delle partecipazioni societarie dello Stato. Una seconda parte è dedicata all'analisi di un fondamentale strumento di intervento proiettivo dello Stato nell'attività economica pubblica, qual è la Cas-sa depositi e prestiti S.p.A. Una terza parte, infine, tratta uno strumento cruciale di intervento protettivo dello Stato nei confronti dell'attività economica pubblica e privata, dato dai poteri speciali, che tendono anche ad assumere, oggi, una spiccata finalità di politica industriale.
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Guazzarotti, Andrea. "La politica monetaria: il modello ibrido dell'UEM." DIRITTO COSTITUZIONALE, no. 1 (March 2021): 47–71. http://dx.doi.org/10.3280/dc2021-001003.

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Abstract:
L'articolo affronta, in una prospettiva di diritto costituzionale, il tema delle nuove forme di intervento diretto dello Stato nell'economia con finalità di politica industriale. In una prima parte, si ritorna agli albori del processo di privatizzazione delle partecipazioni societarie dello Stato. Una seconda parte è dedicata all'analisi di un fondamentale strumento di intervento proiettivo dello Stato nell'attività economica pubblica, qual è la Cas-sa depositi e prestiti S.p.A. Una terza parte, infine, tratta uno strumento cruciale di intervento protettivo dello Stato nei confronti dell'attività economica pubblica e privata, dato dai poteri speciali, che tendono anche ad assumere, oggi, una spiccata finalità di politica industriale
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de Vroey, Michel. "La revanche d’Adam Smith." Recherches économiques de Louvain 61, no. 3 (1995): 329–41. http://dx.doi.org/10.1017/s0770451800006448.

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Abstract:
RésuméMa contribution à la discussion du livre The Economics of the Profit Rate de Duménil et Lévy vise à mettre en avant trois thèmes, mêlant des considérations de critique et de clarification. D’abord, je discute la notion d’équilibre adoptée par ces auteurs. Ensuite, je commente la manière dont ils se séparent méthodologiquement de l’approche walrasienne. Enfin, au risque de soulever la polémique, je suggère que leur travail manifeste l’existence d’un décalage significatif entre une rhétorique marxienne et un message fondamental qui penche du côté de Smith et Hayek.
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Dufrénot, Gilles, Sandrine Lardic, Laurent Mathieu, Valérie Mignon, and Anne Péguin-Feissolle. "Coïntégration entre les taux de change et les fondamentaux." Revue économique 55, no. 3 (2004): 449. http://dx.doi.org/10.3917/reco.553.0449.

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Guerraggio, Angelo. "Le equazioni funzionali nei fondamenti della matematica finanziaria." Rivista di Matematica per le Scienze Economiche e Sociali 9, no. 1 (March 1986): 33–52. http://dx.doi.org/10.1007/bf02093734.

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Campiotti, Carlo Alberto, Corinna Viola, Matteo Scoccianti, and Giuseppe Alonzo. "Agroalimentare e sviluppo economico sostenibile: energia, efficienza energetica, ambiente e cibo." RIVISTA DI STUDI SULLA SOSTENIBILITA', no. 2 (February 2013): 69–86. http://dx.doi.org/10.3280/riss2012-su2006.

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Abstract:
Nell'ultimo decennio, il sistema agroalimentare nazionale nella sua accezione piů ampia di agricoltura e industria alimentare, ha assunto una configurazione fortemente sistemica, aperta al contributo di diverse discipline e tecnologie. Tale evoluzione ha consentito al sistema agricolo di raggiungere posizioni ragguardevoli se consideriamo che nel complesso l'agroalimentare rappresenta per l'economia italiana un valore di 250 miliardi €, pari a circa 16% del PIL. Il mondo agricolo, nel suo complesso, costituisce ormai uno snodo fondamentale per attivitŕ che riguardano: l'energia, l'ambiente, il cibo, il territorio, il benessere dei cittadini, il sistema economico aree urbane-aree rurali. Il lavoro č focalizzato sul ruolo strategico dell'agroalimentare per gli obiettivi del Pacchetto Europeo 20-20-20 nonché per lo sviluppo economico sostenibile del sistema Paese.
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Granger, Clotilde. "Normes de travail fondamentales et échanges sud-nord." Économie internationale 101, no. 1 (March 1, 2005): 47–62. http://dx.doi.org/10.3917/ecoi.101.0047.

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Bruzzo, Aurelio. "Il livello della qualitŕ della vita: questioni territoriali." ARGOMENTI, no. 29 (October 2010): 57–84. http://dx.doi.org/10.3280/arg2010-029003.

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Abstract:
L'articolazione in due parti del presente paper riflette da vicino il suo duplice obiettivo: da un lato, condurre una breve rassegna sul concetto di qualitŕ della vita e degli indicatori ad esso connessi, mettendone in evidenza le principali caratteristiche; dall'altro, illustrare le principali problematiche che emergono dal punto di vista territoriale, sebbene il territorio - assieme all'ambiente - costituisca un aspetto fondamentale della qualitŕ della vita nei paesi avanzati dal punto di vista economico e sociale, come l'Italia.
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Corritore, Renzo P. "Horrea. Un'istituzione che «va e viene» nella politica annonaria delle cittŕ di antico regime." STORIA URBANA, no. 134 (June 2012): 11–29. http://dx.doi.org/10.3280/su2012-134002.

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Abstract:
Approvvigionamento - Conservazione e distribuzione dei grani - Mercato - Storia urbana - Cittŕ italiane, secc. XIII-XVIII Quanto sia diffuso e quale natura abbia - innanzi agli interessi privati soprattutto - il Magazzino pubblico dei grani nelle cittŕ dell'Italia centro settentrionale nei secoli XIII-XVIII sono aspetti sufficienti a porre in discussione alcuni capisaldi della concezione tradizionale dell'Annona. In cittŕ la formazione di stock alimentari eccedenti il fabbisogno dei consumatori č di fatto un miraggio. Granai, magazzini, solai, strutture specializzate per il ricovero delle derrate sono un bene raro. La distribuzione del raccolto č ineguale, la struttura delle scorte fra i particolari ancor piů sperequata. Anche laddove si manifesta la volontŕ del ceto di governo o dell'autoritŕ di istituire un Magazzino municipale (o statale) non si esce da una forzata sussidiarietŕ - per la carenza degli spazi di ricovero - fra strutture pubbliche e granai privati. L'istituzione di un Magazzino pubblico dei grani a carattere permanente č quindi piů l'eccezione che la regola nelle cittŕ di antico regime. Qualora invece lo si faccia, si tratta di un'istituzione transitoria (da economia di guerra) oppure tende ad assumere il ruolo di fondamentale leva economica alla quale il ceto dirigente affida il compito di stabilizzare i prezzi di mercato anche nelle fasi di sovrapproduzione.
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Fregonara, Elena, and Alice Barreca. "Economics for sustainability: impacts on the real estate appraisal and economic evaluation of projects." Valori e Valutazioni 29 (January 2022): 5–22. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20212903.

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Abstract:
The aim of this piece of work is to present the recent developments of the discipline of Real Estate Appraisal and Economic Evaluation of Projects in relation to Sustainable Architecture and its design. The focus is on the principles borrowed from economics and, in particular, on the transition from a linear to a circular thinking and the related impacts on estimative theories and practices. Starting from the urgency of the underlying problems, Life Cycle Thinking is recalled within which the theories of the Green Economy, the Circular Economy and, recently, the Helical Economy are developed. The reasoning then recalls some passages of disciplinary evolution to include the public, environmental and social dimension. A methodological survey follows with attention to the recent – and now almost consolidated – approaches for projects evaluation and market analysis, attributable to international energy-environmental policies. In terms of the evaluation of new construction projects or retrofitting existing assets, the transition from the financial perspective, in terms of Linear Economy, to the perspective of economic-energy-environmental sustainability, from a Circular Economy perspective, is a central point. From the point of view of market analysis, the importance of exploring the impact of sustainable architecture on the values and dynamics of supply and demand is underlined. The results of the work show that the use of life cycle valuation is essential for the reuse of resources, but also for the containment of their consumption in the production phase. The use of tools capable of jointly analyzing energy and costs could guide decision-making processes between different design options, encouraging conversion and efficiency strategies, even in contexts of weak sustainability. Obiettivo del lavoro è presentare i recenti sviluppi espressi dalla disciplina dell’Estimo e Valutazione Economica dei Progetti in relazione all’Architettura sostenibile e alla sua progettazione. L’attenzione è posta sui principi mutuati dall’Economia e, in particolare, sul passaggio dalla visione lineare alla visione circolare e i relativi impatti sulle teorie e pratiche estimative. A partire dall’urgenza dei problemi sottostanti, viene richiamato il Life Cycle Thinking in seno al quale si sviluppano le teorie dell’Economia Verde, dell’Economia Circolare e, recentemente, dell’Economia Elicoidale. Il ragionamento richiama poi alcuni passaggi dell’evoluzione disciplinare per includere la dimensione pubblica, ambientale e sociale. Segue una ricognizione metodologica con attenzione agli approcci recenti - ma ormai consolidati - per la valutazione dei progetti e per le analisi di mercato, riconducibili alle politiche internazionali in materia energetico-ambientale. Sul versante della valutazione dei progetti di nuova costruzione o di retrofit del patrimonio esistente, centralità è posta sul passaggio dalla prospettiva finanziaria, in ottica di Economia Lineare, alla prospettiva della sostenibilità economico-energetico-ambientale, in ottica di Economia Circolare. Sul versante delle analisi di mercato, è rimarcata l’importanza di esplorare l’impatto dell’architettura sostenibile sui valori e sulle dinamiche della domanda e dell’offerta. I risultati del lavoro evidenziano come l'impiego della valutazione nel ciclo di vita sia fondamentale per il riuso delle risorse, ma anche per il contenimento del loro consumo in fase produttiva. L’uso di strumenti capaci di analizzare congiuntamente l’energia e i costi potrebbe orientare i processi di decisione fra opzioni progettuali diverse, incentivando strategie di conversione e efficienza, sia pure in contesti di sostenibilità debole.
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Chieco, Pasquale. ""Riforme strutturali" del mercato del lavoro e diritti fondamentali dei lavoratori nel quadro della nuova governance economica europea*." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 147 (December 2015): 359–410. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2015-147003.

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Zampino, Ludovica. "Dall'autopoiesi all'autocostituzionalizzazione dei frammenti. la via teubneriana alla tutela dei diritti fondamentali "settoriali" al tempo della globalizzazione." SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no. 2 (July 2012): 89–104. http://dx.doi.org/10.3280/sd2012-002005.

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Abstract:
Gli ultimi sviluppi nella teoria dei sistemi secondo Gunther Teubner affrontano le contraddizioni aperte dal costituzionalismo contemporaneo, tematizzando le criticitŕ del tradizionale rapporto tra costituzione ed autonomie sociali. Il focus della riflessione teubneriana si incentra sul concetto di costituzione sociale, che fissa i principi basilari di diritto e, al contempo, organizza i modi della produzione giuridica in ogni settore funzionale (politica, economia, religione... ). Il diritto attuale, in mancanza di un'istanza terza, si presenta frammentato in una miriade di ordinamenti parziali che riflettono la differenziazione della societŕ. I processi di autocostituzionalizzazione che riguardano i diritti settoriali mirano a garantire la pluralitŕ e a tutelare l'autonomia giuridica, per scongiurare tentazioni riduzionistiche totalitarie.
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Mancini, Elena. "Diritto alla salute, equità e governance delle malattie neglette e della povertà / Right to health, equity and governance of neglected diseases and poverty." Medicina e Morale 65, no. 4 (October 6, 2016): 477–93. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2016.444.

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Abstract:
L’articolo esamina la salute quale diritto umano fondamentale nelle principali Carte internazionali. Sarà in particolare ricostruito il percorso storico-concettuale che ha portato al riconoscimento della natura complessa e inclusiva del diritto alla salute. Il fallimento delle politiche sanitarie mirate a sconfiggere singole malattie - come avvenuto nel caso della malaria - ha imposto una maggiore attenzione verso i determinanti sociali della salute, dando origine ad un processo che ha portato a concepire la salute quale problema di equità internazionale la cui soluzione richiede la realizzazione di condizioni sociali, economiche e ambientali e la promozione di libertà umane fondamentali. Il diritto a godere del più alto livello di salute ricomprende oltre al diritto all’accesso a cure mediche e a farmaci di qualità, anche la disponibilità di misure igieniche, di corrette informazioni sanitarie e la protezione di libertà fondamentali quali la libertà dall’esclusione sociale e il possesso di titoli per l’accesso concreto alle cure essenziali primarie. Viene proposta una interpretazione dei diversi modelli di giustizia sanitaria elaborati per l’individuazione delle priorità nella utilizzazione delle risorse sanitarie, nella pianificazione degli interventi anche a livello internazionale e per la valutazione dei risultati da questi conseguiti in termini di equità e di protezione dei diritti umani. Sono esaminati gli indicatori e i parametri utilizzati per monitorare la progressiva realizzazione del diritto alla salute e l’efficacia degli interventi internazionali nel promuovere l’accesso universale alle cure con particolare attenzione alle strategie di contrasto delle malattie neglette e della povertà. In particolare viene illustrato il modello delle libertà sostanziali quali “capacitazioni” teorizzato da Amartya Sen e sviluppato da Martha Nussbaum nelle sue possibili applicazioni nell’ambito dell’accesso universale alle cure e delle possibili linee di azione della solidarietà internazionale.----------The aim of this article is to study health as a fundamental right in the main International Charters. We want to underline the historical and conceptual way that led to the recognition of the complex and inclusive nature of right to health. The failure of some sanitary policies supposed to defeat some illnesses – as it happened for malaria fever – obliged to give a better attention towards the social and economic determinants of health and consider the process that led to a new meaning of health: health as a problem of international equity. To realize this goal, is necessary, first of all, to understand social, economic and environmental conditions and to promote fundamental human freedoms. The right to enjoy a good level of health means not only to have the right to access to medical treatments or to high qualities medicines, but also to have a high level of sanitary measures and a correct sanitary information and to enjoy the right of freedom in order to avoid social exclusion and to obtain the access to primaries health treatment. In this article there is a proposal to help a better interpretation of the different models of justice in health care which are supposed to define equity in allocating main resources that are necessary to the international planning of the interventions. The results reached by international health policies are evaluated with regard to equity and protection of human rights. This proposal analyses the indicators and the parameters used to realize and control the progressive realization of the right to health and the impact of the international interventions used in order to promote a universal access to treatments; in particular it examines the strategies used against the neglected tropical diseases. In details it explains the model of substantial freedoms as capabilities, as it has been theorized by Amartya Sen and developed by Martha Nussbaum, used in their possible applications with regards to universal access to treatments and also to feasible international solidarity actions.
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Rao, Anna Maria. "Pasquale Villani storico moderno." SOCIETÀ E STORIA, no. 171 (February 2021): 143–63. http://dx.doi.org/10.3280/ss2021-171007.

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Abstract:
Il saggio esamina il contributo dato da Pasquale Villani agli studi di storia moderna e di storia della storiografia. Dalla metà degli anni cinquanta del novecento, Villani ebbe un ruolo fondamentale nel rinnovamento degli studi storici italiani, convinto della necessità di promuovere ricerche di storia economica e sociale, in polemica con la tradizione crociana di storia delle idee. La sua riflessione sugli aspetti storiografici e metodologici del lavoro storico e sui rapporti tra storia e scienze sociali ha esercitato un'influenza durevole su generazioni di studiosi. Le sue indagini sulla storia del Mezzogiorno nel Settecento e nell'età napoleonica sono ancora oggi un punto di riferimento ineludibile.
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Corvo, Paolo. "Reinvenzione del cibo e sviluppo del territorio: il turismo enogastronomico." CULTURE DELLA SOSTENIBILITA ', no. 6 (June 2010): 90–101. http://dx.doi.org/10.3280/cds2009-006006.

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Abstract:
Il rapporto tra le dimensioni fondamentali del vivere sociale e le caratteristiche dei ‘nuovi' turisti sono molto strette, a dimostrazione del ruolo rilevante assunto dal fenomeno turistico; la dimensione globale, lo spazio estetico, la ridefinizione delle coordinate spazio-temporali, il desiderio di recuperare relazioni interpersonali significative determinano in modo decisivo le scelte turistiche. L'autore si sofferma sulla crescente attenzione per la natura e per la ruralitŕ, che conduce alla diffusione di nuove forme di fruizione del territorio, come le greenways, e di modelli innovativi di ricettivitŕ come gli agriturismi. Lo stretto legame che si instaura tra turismo e ambito rurale si esprime in particolare nella riscoperta delle culture e delle tradizioni dei luoghi d'origine dei prodotti enogastronomici. Il binomio turismo-agricoltura č rafforzato dal fatto che la ristorazione e le ricette locali sono parte integrante di ogni tipologia di prodotto turistico. Anche alcune aree montane in difficoltŕ possono trovare occasioni di rinascita sociale ed economica sviluppando il turismo enogastronomico. La rete locale dei soggetti che agisce sul territorio per sviluppare una tale offerta turistica deve peraltro essere suggellata da una progettualitŕ condivisa, che coinvolga la popolazione locale e si ispiri a modelli di sostenibilitŕ: una delle componenti fondamentali del sistema turistico č costituita dalla partnership strategica tra i partecipanti, che li accomuna attorno a progetti di sviluppo.
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Courtault, Jean-Michel. "Économétrie du portefeuille : l'approche de l'information." Recherches économiques de Louvain 60, no. 2 (June 1994): 211–48. http://dx.doi.org/10.1017/s0770451800005807.

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Abstract:
RésuméDans cet article nous développons l'approche de l'information de Theil [1975] au problème de la sélection de portefeuille. L'équation matricielle fondamentale de la théorie de la sélection de portefeuille est résolue et les propriétés des demandes d'actifs sont étudiées. L'accent est mis en particulier sur l'étude des effets de substitution spécifiques et généraux et des effets richesse. Nous proposons un modèle de sélection de portefeuille analogue au modèle de consommation dit «modèle de Rotterdam». Enfin nous étudions les implications de nos résultats pour le modèle de Parkin [1970].
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Bozzao, Paola. "Reddito minimo e welfare multilivello: percorsi normativi e giurisprudenziali." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 132 (November 2011): 589–629. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2011-132003.

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Abstract:
Il saggio, muovendo dalla assenza di misure di reddito minimo per le persone in difficoltŕ economica nel sistema diitaliano, ricostruisce ed analizza criticamente ilin materia a livello europeo, nazionale e locale. Nell'esaminare tale complesso assetto giuridico istituzionale l'A. si sofferma, in particolare, sugli spazi di intervento regolativo delle misure di reddito minimo nell'ordinamento statale e sub-statale. L'indagine conduce l'A. alla prospettazione di un modello di inclusione sociale attiva che - sulla base di una lettura attualizzata dei principi costituzionali sottesi agli artt. 4 e 38 Cost. - consenta di estendere tale fondamentale misura di lotta all'esclusione sociale ai soggetti abili involontariamente privi di lavoro che si mostrino disponibili a partecipare attivamente al progresso materiale o spirituale della societŕ.
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Vigneri, Adriana. "Il punto sui servizi pubblici locali dopo gli interventi legislativi del 2011 e 2012." ARGOMENTI, no. 34 (June 2012): 37–50. http://dx.doi.org/10.3280/arg2012-034002.

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Abstract:
In seguito all'abrogazione referendaria dell'art. 23-bis, si è giunti attraverso più interventi legislativi (ultima la legge 27/2012) ad introdurre un sistema normativo pressoché completo, che riguarda in generale i servizi pubblici locali a rilevanza economica, e comprende settori prima esclusi, i trasporti regionali anche per ferrovia, e i trasporti locali metropolitani e su gomma. L'impostazione fondamentale richiede agli enti locali competenti a decidere le modalità di gestione, di valutare prima di tutto, una volta individuati gli obblighi di servizio pubblico da garantire per ciascuna attività, la possibilità di liberalizzare il servizio ammettendone l'erogazione da parte di una pluralità di soggetti. Soltanto ove questo non sia possibile si affiderà in esclusiva il servizio tassativamente mediante una gara.
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Sgreccia, Elio. "La fecondazione artificiale di fronte all'etica." Medicina e Morale 42, no. 1 (February 28, 1993): 183–204. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1993.1076.

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Abstract:
Il rapido sviluppo delle tecniche di fecondazione artificiale ha suscitato molteplici problemi di natura etica (medico-etici, etico-giuridici, etico-economici). Ma le questioni etiche fondamentali riguardano: la soppressione e/o manipolazione della vita embrionale nel corso o a causa delle tecniche di fecondazione artificiale; la scissione tra coniugalità e genitorialità all'interno del matrimonio e della famiglia; la divisione tra le due dimensioni (unitiva e procreativa) dell'atto umano. Alla luce dell'insegnamento del Magistero Cattolico sul tema, insegnamento esplicitato, in particolar modo, nel "Documento "Donum Vitae", l'Autore fornisce le chiavi di lettura per un migliore discernimento di quelle tecniche che rispettano la dignità dell'embrione umano e l'integrità dell'atto sponsale e dell'istitituto familiare.
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Abrams, Burton A. "The Supply of Politicians." Journal of Public Finance and Public Choice 3, no. 2 (October 1, 1985): 85–95. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907117084.

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Abstract:
Abstract La competizione in campo politico sembrerebbe almeno altrettanto importante, per una democrazia, quanto la concorrenza in campo economico per un’economia di mercato.Questo fa si che l’eliminazione delle barriere all’entrata sia fondamentale per il funzionamento del mercato politico. Nel sistema statunitense esistono una serie di barriere, come l’adempimento di alcune formalità riguardanti sponsorizzazione di partiti, firme, versamenti di somme di danaro. Sebbene esse siano state spesso oggetto di discussione, non è mai stata tentata una stima quantitativa del loro ruolo sull’accesso alia politica.È quanto, invece, viene compiuto in questo scritto, dal quale appare la rilevanza dei requisiti per l’ammissione dei candidati alle elezioni, in termini di barriere all’entrata.
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Mongillo, Vincenzo. "Imprese multinazionali, criminalità transfrontaliera ed estensione della giurisdizione penale nazionale: efficienza e garanzie "prese sul serio"." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 170 (August 2021): 179–213. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2021-170002.

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Abstract:
In un mondo in cui l'attività economica si è globalizzata e la dimensione transfrontaliera del crimine di impresa è esponenzialmente cresciuta, il tema dell'estensione spaziale delle leggi penali nazionali assume rilievo centrale. La parcellizzazione della produzione in gruppi societari, joint venture e catene di approvvigionamento globali, oltre a fomentare reati e violazioni di diritti umani da parte delle imprese multinazionali o transnazionali, erode la capacità di enforcement degli Stati. Il saggio si concentra, così, sulle nuove forme di giurisdizione extraterritoriale - sia autentiche che "mimetizzate" sotto una nozione di territorialità dilatata all'estremo - da una duplice prospettiva: efficacia della risposta punitiva e tutela dei diritti fondamentali dei soggetti (individui e società) sottoposti a procedimento penale da parte di molteplici autorità nazionali, nell'ottica di un equilibrio ragionevole.
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Di Nubila, Marco. "Dalla libertŕ alla responsabilitŕ del futuro: percorso di strategia verso un nuovo sviluppo economico sostenibile di San Marino." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 3 (September 2011): 35–65. http://dx.doi.org/10.3280/sa2011-003004.

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Abstract:
Partendo dal presupposto che l'ideale di libertas perpetua, che anima la storia della piů antica Repubblica, implichi per San Marino la responsabilitŕ di ricreare il proprio futuro ad ogni svolta della storia, il saggio ne affronta le implicazioni in una logica conseguente: dalla necessitŕ di reinterpretare la propria identitŕ millenaria nel mondo globalizzato, alla definizione di una nuovaper il Paese; dall'elaborazione di un piano strategico, allo sviluppo delle necessarie capacitŕ esecutive; fino all'attivazione delle leve fondamentali per l'avvio del cambiamento. Č un percorso di strategia quello proposto dall'Autore nella ricerca di una via di uscita dalla crisi, verso un nuovo modello di sviluppo economico competitivo e sostenibile. Facendo uso degli strumenti essenziali di strategia in ambito economico, emerge la proposta di una direzione organica di marcia nel medio-lungo periodo, che diviene riferimento essenziale anche nell'affrontare l'emergenza della crisi nell'immediato.
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