Academic literature on the topic 'Economia della difesa'

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Journal articles on the topic "Economia della difesa"

1

CORSI, PIETRO. "THE HERITAGE OF DUGALD STEWART: OXFORD PHILOSOPHY AND THE METHOD OF POLITICAL ECONOMY." Nuncius 2, no. 2 (1987): 89–144. http://dx.doi.org/10.1163/182539187x00042.

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Abstract:
Abstracttitle RIASSUNTO /title L'articolo esamina il dibattito sulla metodologia dell'economia politica che anim i circoli intellettuali anglicani degli inizi del diciannovesimo secolo. Ad Oxford, l'approccio all'economia politica era fortemente condizionato dalla riflessione critica sulle proposte epistemologiche avanzate da Dugald Stewart nel suo Elements of the Philosophy of the Human Mind. I pensatori dell'Oriel College che presero parte al dibattito erano preoccupati dal processo di rapida trasformazione della societ inglese, e dall'emergere di fonti di autorit culturale indipendenti dalla, se non apertamente contrarie alla Chiesa Anglicana ed alle Universit. La discussione della metodologia dell'economia politica investiva dunque diversi aspetti della vita sociale ed intellettuale del tempo. Il dibattito oxoniense ruotava intorno al parallelismo che molti credevano di notare tra il metodo della meccanica razionale e quello dell'economia politica. Pur avallando le pretese di scientificit avanzate dagli economisti classici, i docenti di Oxford negavano che i risultati ottenuti in economia politica fossero immediatamente applicabili alla realt sociale: al pari dei cultori della meccanica razionale, l'economista doveva tenere presenti le frizioni generate dalle esistenti strutture politiche e sociali. A Cambridge, William Whewell e Richard Jones valutavano con preoccupazione la difesa dell'economia politica elaborata dai colleghi di Oxford. A loro avviso, gli studiosi dell'Oriel College concedevano troppo all'economia politica ricardiana. Alla fine degli anni venti del diciannovesimo secolo, gli intellettuali cantabrigensi sottoposero a critica severa il preteso parallelismo tra meccanica razionale ed economia politica che i seguaci di Ricardo e i ?CTRLerr type="1" mess="Doute Cars isoles avec recollage" ?docenti di Oxford ponevano al centro delle loro riflessioni. L'economia politica, si diceva a Cambridge, era una disciplina troppo giovane per poter assumere procedure assiomatico-deduttive. Laboriose ricerche erano ancora da intraprendere, prima che si potesse procedere alla costruzione di un sistema di economia teorica. Il presente saggio sottolinea la centralit di Dugald Stewart nel dibattito sulla metodologia dell'economia politica dei primi decenni del diciannovesimo secolo. Si sostiene inoltre che la lettura critica delle tesi epistemologiche avanzate dallo Stewart rappresent un momento cruciale nella elaborazione della metodologia dell'economia politica proposta da John Stuart Mill. I risultati di questo studio impongono una revisione delle interpretazioni classiche dei dibattiti filosofici e culturali in genere del primo Ottocento inglese.
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Fand, David I. "Classical Mercantilism, Neomercantilism and Contemporary Rent Seeking*." Journal of Public Finance and Public Choice 7, no. 1 (April 1, 1989): 3–16. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907344640.

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Abstract:
Abstract Il mercantilismo costituisce un sistema di politica economica del periodo pre-industriale che, sebbene sia stato sottoposto a critiche radicali nella Ricchezza delle Nazioni di Adamo Smith e dopo di allora da parte dei più eminenti economisti, è tuttavia rimasto un punto di riferimento molto importante del pensiero popolare e anche di quello politico.Le idee mercantilistiche hanno ricevuto incoraggiamento dalla crisi del 1929 e sono state quindi riprese nel mondo occidentale dopo la seconda guerra mondiale in conseguenza del ruolo crescente dello Stato. Tutti coloro che, in un modo o nell’altro, sono influenzati negativamente da un cambiamento economico, chiedono un intervento pubblico di sostegno.Si tratta di fenomeni che si possono inquadrare nella categoria del rent-seeking ed i cui effetti negativi sono stati sottovalutati dagli studi tradizionali, basati su analisi statiche di equilibrio parziale.Gli studi più recenti, tuttavia, condotti sulla base di impostazioni di equilibrio generale, hanno dimostrato la rilevanza dei costi di questi interventi, in relazione al prodotto interno lordo. Tali costi, inoltre, tenderanno ad aumentare nel tempo secondo un tasso composto.Inoltre, rispetto ai tradizionali interventi protezionistici, essenzialmente di natura doganale, il moderno mercantilismo fa ricorso a tutti gli strumenti d’intervento disponibili, ivi inclusa la politica della difesa. Anche sotto questo profilo, quindi, il nuovo protezionismo costituisce una seria minaccia per le economie di mercato.
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Lutfalla, Michel. "19th Century Enlightenment: French Economic Liberals, 1789-1851, as Seen by a French Economist." Journal of Public Finance and Public Choice 4, no. 3 (October 1, 1986): 165–76. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907117435.

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Abstract:
Abstract L’llluminismo può essere considerato il risultato della confluenza del cartesianesimo e del sensismo di Locke.Secondo Condillac, che può essere considerato l’espositore in Francia del sensismo lockiano, lo scambio deriva dal confronto fra utilità individuali. Ciò gli consente di giungere alla conclusione che l’industria non è sterile, come avevano invece sostenuto i fisiocrati, ma produttiva come l’agricoltura.Gli «ideologhi» (1789-1835) applicarono il metodo degli enciclopedisti all’intera sfera della conoscenza umana. I loro rappresentanti più illustri, J.B. Say e Destutt de Tracy, collegano gli ideologhi ai liberali francesi del 19° secolo, una cui caratteristica fu la difesa del libero scambio. Essi riconobbero i problemi legati allo sviluppo economico, ma ritennero che l’intervento dello Stato avrebbe soltanto peggiorato la situazione.
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da Empoli, Domenico. "A Science for Liberty: Public Finance According to Luigi Einaudi’s Thought." Journal of Public Finance and Public Choice 4, no. 3 (October 1, 1986): 195–201. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907117453.

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Abstract:
Abstract Durante gli Anni Trenta ha avuto luogo in Italia un vivace dibattito tra i cultori di scienza delle finanze sul problema se lo studio dell’attività finanziaria pubblica dovesse essere condotto solamente con metodologia economica, o se lo studioso dovesse anche far uso della metodologia giuridica, nonchè tener conto degli aspetti politici del fenomeno finanziario.La prima tesi era quella tradizionale, essendo la scienza delle finanze nata come disciplina economica. La seconda era piuttosto recente, dato che era stata formulata pochi anni prima da Benvenuto Griziotti, professore presso l’Università di Pavia dal 1920 al 1954.In difesa dell’impostazione economica tradizionale, Luigi Einaudi in diversi scritti espresse I’opinione che la metodologia economica nello studio del sistema fiscale fosse più rigorosa scientificamente di quella giuridica.Una lettera inedita di Einaudi all’economista americano E.R.A. Seligman, del 1937, spiega come questa sua posizione polemica avesse anche una base politica che Einaudi non aveva potuto presentare pubblicamente, date le restrizioni imposte dal regime dell’epoca. Lo studio dal punto di vista economico delle istituzioni fiscali, secondo Einaudi, garantisce una libertà di valutazione critica non consentita al giurista, che deve sempre fare riferimento all’ordinamento positive.
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Orazi, Francesco. "Innovazione, tecnologia e governance: il ruolo dell'universitŕ nel rilancio delle economie locali." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 125 (March 2012): 155–73. http://dx.doi.org/10.3280/sl2012-125010.

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Abstract:
L'articolo, a partire da ipotesi innovative di governance (Rete di Competenza) descrive il ruolo strategico dell'universitŕ in un contesto di economie basate sul fattore conoscenza, mettendo in luce ipotesi di ammodernamento dei sistemi territoriali. L'obiettivo del lavoro intende verificare le condizioni di persistenza, presso i territori provinciali della Terza Italia, di condizioni favorevoli per lo sviluppo di tessuti produttivi innovativi basati sui fattori tecnologia e conoscenza e caratterizzati per capacitŕ operative di tipo reticolare/virtuale. Il prodotto della ricerca da un lato propone una specifica pratica di governance diffusa per il coordinamento istituzionale delle risorse di sviluppo, dall'altro una dorsale connettiva web based per l'interazione strategica degli attori produttivi, istituzionali e sociali e per l'incremento delle attivitŕ di networking territoriale e virtuale.
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Ciglioni, Laura. "L'Italia del miracolo economico e la stampa statunitense." MONDO CONTEMPORANEO, no. 3 (March 2013): 81–128. http://dx.doi.org/10.3280/mon2012-003003.

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Abstract:
Il saggio ricostruisce l'atteggiamento, le analisi e i giudizi della stampa statunitense di fronte al miracolo economico italiano tra il 1960 e il 1964. Il contributo offre due diversi piani di lettura, fra loro complementari. Da un lato, propone una ricostruzione delle dinamiche del miracolo economico (i fattori della crescita, i settori trainanti, le radici della crisi), filtrate attraverso lo sguardo degli osservatori statunitensi, con l'intento di comprendere quali luci e ombre la stagione del boom contribuě a proiettare sull'immagine complessiva dell'Italia allora diffusa oltreoceano. Dall'altro, intende contribuire a un'analisi dell'opinione pubblica americana negli anni Sessanta, facendone emergere in controluce orientamenti e percezioni, convinzioni e prioritŕ, pregiudizi e paure, anzitutto rispetto al problema della crescita economica e dei modelli di sviluppo nel contesto della Guerra Fredda, ma anche in relazione ad alcune scelte dell'amministrazione Kennedy verso l'alleato europeo e ai processi di modernizzazione in corso nella penisola. La ricerca č basata, oltre che su documentazione del Dipartimento di Stato americano, su quotidiani e periodici statunitensi selezionati in base a diffusione, autorevolezza, orientamento e pubblico di riferimento.
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Candela, Andrea. "Il contributo della riflessione ecologica negli studi di storia della cultura materiale. Considerazioni di sintesi." SOCIETÀ E STORIA, no. 137 (September 2012): 627–39. http://dx.doi.org/10.3280/ss2012-137005.

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Abstract:
La storia della cultura materiale ha ormai assunto la funzione di utile strumento di ricerca mediante il quale accrescere l'insieme delle conoscenze riguardanti una specifica area geografica, consentendo la valorizzazione del suo complesso patrimonio di risorse naturali ed antropiche. Gli studi di cultura materiale hanno infatti acquisito, nel contesto delle indagini storiche e paesaggistiche italiane, sulla scia della lezione europea ed internazionale, un ruolo preliminare nelle differenti iniziative di riqualificazione economica e culturale del territorio. Si veda, ad esempio, l'esperienza, ormai diffusa, che ha incoraggiato la nascita di diverse realtÀ ecomuseali. L'articolo cerca dunque di chiarire l'importanza di tale settore di ricerche nello studio interdisciplinare della storia e della conservazione del territorio, ripercorrendone gli andamenti storico-epistemologici e illustrandone alcune linee di sviluppo relativamente recenti, che hanno coinvolto ambiti quali le scienze naturali e biologiche.
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Borghi, Vando, and Lisa Dorigatti. "Trasformazioni del lavoro, globalizzazione e ricerca sociale: piste di esplorazione per rinnovare la difesa del lavoro." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 123 (September 2011): 32–48. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-123003.

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Abstract:
L'articolo si colloca al crocevia tra tre ambiti problematici: le trasformazioni del capitalismo contemporaneo, gli orizzonti dell'azione sindacale e il ruolo della ricerca sociale. Alcune delle principali caratteristiche del capitalismo reticolare, che è la forma assunta dal capitalismo nei decenni più recenti, vengono schematicamente richiamate. è in questo contesto, infatti, che l'azione sindacale è venuta mostrando crescenti segni di affanno e di difficoltŕ, sia per quanto riguarda il suo ‘potere strutturale' che quello ‘associativo'. Tuttavia, è in questo stesso contesto che emergono, in diverse parti del mondo, esperienze significative di innovazione dell'azione sindacale stessa. Queste risultano assai interessanti per rinnovare il patrimonio delle risorse cognitive e metodologiche cui la solidarietŕ organizzata puň attingere. Si tratta di uno scenario in cui, a fronte dell'ondata espansiva della mercificazione che ha segnato i decenni più recenti, sembra particolarmente utile riprendere il concetto messo a fuoco da Karl Polanyi, di ‘contro-movimento'. A tale proposito, la ricerca sociale svolge un ruolo assai importante, per quanto delicato.
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Todesco, Fabio. "Messina e la sua cinta murata dopo l'unitŕ d'Italia." STORIA URBANA, no. 136 (March 2013): 197–223. http://dx.doi.org/10.3280/su2012-136007.

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Abstract:
Gli studi sul complesso sistema di fortificazioni di Messina hanno per lo piů indagato gli aspetti legati alla storia delle opere di difesa e strategia militare in etŕ preunitaria. Meno indagate, invece, sono le vicende che riguardano la fase di dismissione di tali strutture dopo l'Unitŕ, inizialmente suggerita, come in molti altri casi, da ragioni ideologiche, ma concretamente incoraggiata, in un secondo tempo, da fattori socioeconomici, demografici e, non ultimi, utilitaristici. All'indomani della presa della Cittadella da parte dei garibaldini, si avviň un dibattito incentrato sulla demolizione dell'ingombrante opera pentagonale edificata a seguito della rivolta antispagnola dal Grunenbergh, della cinta muraria e del sistema dei forti sulle colline che delimitavano la cittŕ considerati simboli dell'oppressione straniera. Di altra natura, tuttavia, furono i provvedimenti che determinarono il destino delle fortificazioni messinesi. Il radicale e traumatico mutamento del sistema economico della cittŕ - che vide esaurirsi in meno di un secolo il suo antico ruolo industriale e mercantile, con una significativa perdita di importanza del suo porto - e la lunga serie di catastrofi che ne hanno pesantemente condizionato l'andamento demografico e l'impianto urbanistico, nonché il susseguirsi di amministrazioni civiche poco lungimiranti, č alla base del caotico processo di dismissione di tali strutture. Il saggio indaga le ragioni e gli esiti di tale processo, addentrandosi nel controverso dibattito che, dal 1860 e attraverso le numerose cesure dettate dalle scelte economiche e dalle catastrofi naturali, vide coinvolte amministrazioni locali e governo centrale, tecnici e cittadinanza.
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Canivell, Joaquin Martin. "L’esperienza spagnola nella difesa della concorrenza." Journal of Public Finance and Public Choice 8, no. 2 (October 1, 1990): 125–28. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907345063.

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Abstract:
Abstract The promulgation of the new Italian Law for the protection of competition and the market urges a comparison with the corresponding Spanish legislation, taking also account of its evolution.In 1963 a first competition law was introduced in Spain as a consequence of a request by the United States, whose intention was to increase its business activities in Spain. Another justification of the interest of Spain for introducing this law was the idea that it could be a step forward the European Common Market.This law was not very effective and, furthermore, its life has not been very easy, though it included the main legal definitions of the EEC Treaty, in particular provisions for cartels and for abuse of a dominant position. In addition, the Spanish law introduced a definition for «dominant position».In order to implement the law, two organisms have been created: the «Service for the Defence of Competition” and the Tribunal having the same name.Both the law and the administrative system organized on its basis became almost useless, because for the first two decades very few decisions had been taken and the only proposal by the Tribunal to the Government for inflicting a sanction was not approved. By consequence, the Tribunal made no other attempts to propose measures to the Government.The revival came after the introduction in Spain of the Constitution, which was promulgated in 1978 and which established, in art. 38, a free-enterprise system in the framework of a market economy to be protected by the public authorities.A judgement by July 1st, 1986, of the Constitutional Court, confirmed that competition is a component of the market economy which protects rather than restrict the freedom of enterprise.By the end of 1985 the Service for the Defence of Competition started a new life. The same happened with the activities of the Tribunal. The number of examinations increased and after 1988 the Tribunal tried again to inflict sanctions, and it was successful.A new law for the protection of the competition was approved by the Parliament on July 17th, 1989 and is in force in Spain since that time. It is founded on the EEC Treaty and it also benefits from the experience with the previous law.Cartels and abuse of dominant position are the main objects of the law which introduced, in addition, the case of «unfair competition».The Tribunal can injunct to the undertakings to suspend their action and to eliminate its consequences. Another innovation of the law was the attribution to the Tribunal of the power to inflict fees up to 150 million pesetas (about 1,7 billion Italian lire), to be increased until the 10 per cent of the turnover.As it was with the first law, two organs are committed to the safeguard of competition: the Service for the Defence of Competition and the Tribunal. The Service has the assignment to start preliminary investigations, to supervise the enforcement of the judgements of the Tribunal, to keep the register with the annotations of authorizations, prohibitions and concentrations and to make studies on the economic system.The Tribunal is an organ of the Ministry for Economy and Finances, but is functionally independent. Its eight members (economists and lawyers) and the president are appointed by the Government for six years and can be confirmed. The president is Secretary of State and the members have the rank of general directors. Decisions are taken by the Tribunal with a majority of six votes (including that of the president or of the vicepresident).Apart from its judiciary powers, the Tribunal can express opinions and give advices upon request by the Parliament, by the Government or by Ministers, as well as by local governments, by unions and by organizations of producers and consumers.The Tribunal has also the power to authorize agreements and other actions prohibited by the competition legislation, on the basis of these reasons: 1) productive improvements or better wholesalers’ organization, technical or technological progress; 2) partecipation by the consumers to the resulting benefits.No limitations to competition can be introduced in order to obtain such results. Competition cannot be eliminated from the market or from a relevant part of it.Such authorizations are not retroactive and can be renewed or revoked.On the subject of economic concentrations, the Tribunal can take action only on request by the Minister for Economy and Finances. The notification by undertakings is voluntary. The advice provided by the Tribunal to the Minister is not binding, since the power to decide on concentrations is entirely under the responsibility of the government.The rules of procedure adopted by the Tribunal and the Service are flexible and effective in order to guarantee the rights of the citizens. The judgements of the Tribunal can be taken to the Civil Courts. Also damage compensation is decided by the Civil Courts.At the moment, there are not yet cases on the basis of the new law and those pending follow the rules of the old law.Some authorizations, instead, have been decided already by the Tribunal whose advice has been requested twice on cases of concentration.New regulations for authorizations by category will be issued in the next future. Other rules for cases of individual authorization will also be provided.The number of cases submitted to the Tribunal increases and the number (as well as the amount) of fees goes up as the public opinion realizes how beneficial can be competition for the general welfare.
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Dissertations / Theses on the topic "Economia della difesa"

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Favaro, Stefano <1986&gt. "IL RUOLO DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE NELLA TUTELA DELL’AMBIENTE: IL CASO DELL’ENTE PARCO NELLA DIFESA DELLA NATURA E NELLA PIANIFICAZIONE E PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1767.

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Abstract:
Nel presente lavoro intendo analizzare come la PA interviene nella tutela dell'ambiente e nella pianificazione del territorio. Prendo in considerazione il caso dell'Ente Parco in quanto ente deputato alla difesa della natura ed alla pianificazione urbanistica ed ambientale delle aree adibite a parco.
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Bove, Vincenzo. "The economics of peacekeeping." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2012. http://hdl.handle.net/10556/273.

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Abstract:
2007 - 2008
Since the end of the Cold War, the incidence of civil war has decreased and the use of peacekeeping has increased. This thesis examines some of the factors that influence the demand for peacekeeping missions, in particular the forces prompting civil war, and the supply of peacekeeping, the ability and desire of nations to intervene through peacekeeping missions. Given the considerable ambiguities associated with peacekeeping, we attempt to integrate third party intervention into traditional bilateral models of conflict and investigate the extent to which conflict models can help the intervening nation develop more effective strategies. Determining the objectives of the intervening governments is crucial. The second part of this thesis addresses the motivations that interact to produce troop contribution by a diverse pool of participants. Results suggest that at the domestic level the comparative advantage in manpower, the tolerance of casualties and the sustainability of multiple missions, all play a role. At the international level peacekeeping contributions are driven by the global security threat, the proximity to the conflict area and the number of displaced people. A number of NATO members have suspended compulsory military services, moving to an All-Volunteer Force. Since ending conscription tends to have two opposite effects, fewer soldiers paid higher wages, it is not obvious what the net effect on personnel cost is. We show that while the end of conscription did not reduce the share of spending on personnel, NATO forces are increasingly less reliant on soldiers and more on capital. The final part of the thesis returns to the demand side. Security incidents in Afghanistan have been rising since 2003. Given the links between anti-government elements in the country and its drug economy, we investigate the interaction between opium prices, alternative measures of income, and insurgency activities in the Afghan provinces. We find that unobservable common channels prevail in determining how income and conflict dynamics interact. [edited by author]
VII n.s.
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Villalta, Alessandro <1989&gt. "Il Contratto di Rete come soluzione alla crescita delle PMI italiane: svolgimento e difesa di un’idea." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3619.

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Abstract:
In una visione d’insieme, non solo limitata ai confini del sistema economico italiano, ma allargata anche alla realtà europea e al mondo internazionale, emerge la congiuntura economica che ha afflitto, affligge ed affliggerà l’intero scenario globale. Il primo capitolo si dedica alle imprese italiane, emblema per la ridotta dimensione e i modelli di governance semplificata, le quali faticano oggi a cogliere l’opportunità presentata dalla domanda internazionale che, relativamente ai Paesi ad elevato tasso di sviluppo, permetterebbe di colmare il drastico calo in atto dei consumi interni. Si introduce, inoltre, il tema della crescita dimensionale, con alla base l’obiettivo di innalzare la performance delle attività economiche della Penisola. Entra anche in scena la Rete (Contrattuale) di Imprese, poiché rappresenta la possibile soluzione alle problematiche osservate; si tratta di una forma di aggregazione aziendale che, grazie alle sue peculiarità, si orienta al raggiungimento di migliori livelli di innovazione e competitività per le imprese aderenti. In ottica aziendalistica, invece, si analizzano più in generale le varie forme di aggregazione aziendale. Data la vastità del tema, però, lo studio si orienta soprattutto su quelle fattispecie rivolte, o consigliate, alle piccole e medie imprese e, in particolare, a quelle collaborazioni aziendali che maggiormente ricordano le Reti di Imprese, riportandone, con estrema chiarezza, analogie e differenze. Spostandosi su un piano prettamente giuridico, si ripercorre, anno dopo anno, il lavoro svolto dal legislatore italiano in riferimento al Contratto di Rete, la forma più aggiornata e strutturata di una certa modalità di cooperazione tra imprese. Si tratta di un’evoluzione normativa molto dinamica, che, dal 2008, si protrae fino ai giorni odierni, lasciando intendere futuri ed ulteriori aggiornamenti. Lo si analizza in ogni suo punto e si precisa l’ampia gamma di “retisti”, i quali, attraverso la costituzione della Rete, possono giovare dei numerosi vantaggi offerti dall’istituto. Si fa riferimento a quanto studiato dagli istituti di ricerca, riportato dagli esperti in letteratura, compreso nelle norme dell’ordinamento giuridico e, in generale, ad ogni contributo di quanti si sono misurati con il tema in questione. Ne risulta, quindi, una visione d’insieme, completa, poiché analizzata dal punto di vista sia economico, sia aziendalistico che giuridico. Dopo aver esposto il pensiero iniziale, nel primo capitolo, ed averlo successivamente argomentato, nei successivi, segue in coda un capitolo conclusivo. In esso, che rappresenta pertanto il punto d’arrivo dell’elaborato, vengono rinfrescati gli obiettivi iniziali e desunti i risultati finali.
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BUDETTA, MICHELE. "Mappatura dei rimedi di difesa commerciale e delle barriere tecniche al commercio negli accordi commerciali regionali." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/224.

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Abstract:
La riduzione delle barriere tariffarie ha spostato il dibattito tra gli esperti di commercio internazionale sulle misure protezionistiche alternative (regole d'origine, proprietà intellettuale etc.). inoltre durante gli ultimi dieci anni la proliferazione degli accordi commerciali regionali ha acuito i timori di coloro che ritengono che la strada verso la liberalizzazione dei flussi commerciali internazionali debba passare attraverso l'OMC. questa tesi analizza il nesso tra i rimedi di difesa commerciale, le barriere tecniche al commercio e gli accordi commerciali regionali mediante un esercizio di mappatura di 53 accordi. tale mappatura è sviluppata mediante l'impiego di tabelle che riassumono il contenuto di ogni accordo per quanto concerne le barriere tecniche al commercio e i rimedi di difesa commerciale. Inoltre il presente lavoro effettua una ricognizione della letteratura empirica e teorica sull'argomento fornendo infine un contributo originale mediante l'utilizzo di un modello probit per l'analisi dei dati raccolti. i risultati ottenuti in parte confermano ed in parte smentiscono, a volte anche in maniera contro-intuitiva, alcuni fatti stilizzati dalla letteratura.
The reduction of tariff duties at multilateral and regional level has shifted the focus of international trade debate to other beyond-the-border protectionist measures (i.e. rules of origin, intellectual property, trade remedies etc.). Further during the last ten years the proliferation of regionalism has increased more and more the concern in the supporters of multilateral trading system. This thesis explores the linkages among trade remedies, technical barriers to trade and regional trade agreements. This analysis is performed through the creation of 4 benchmarking exercises (templates) mapping the provisions relevant to antidumping measures, countervailing duties, safeguards measures and technical barriers to trade included in 53 regional trade agreements. The aim of this thesis is to overview both theoretically and empirically the existing relevant literature in order to supply an original contribution to the understanding of the subject. The collection and the processing of the data offer some insight and, sometimes, counterintuitive findings about the modelling of trade remedies and technical barriers provisions in the regional trade agreements.
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BUDETTA, MICHELE. "Mappatura dei rimedi di difesa commerciale e delle barriere tecniche al commercio negli accordi commerciali regionali." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/224.

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Abstract:
La riduzione delle barriere tariffarie ha spostato il dibattito tra gli esperti di commercio internazionale sulle misure protezionistiche alternative (regole d'origine, proprietà intellettuale etc.). inoltre durante gli ultimi dieci anni la proliferazione degli accordi commerciali regionali ha acuito i timori di coloro che ritengono che la strada verso la liberalizzazione dei flussi commerciali internazionali debba passare attraverso l'OMC. questa tesi analizza il nesso tra i rimedi di difesa commerciale, le barriere tecniche al commercio e gli accordi commerciali regionali mediante un esercizio di mappatura di 53 accordi. tale mappatura è sviluppata mediante l'impiego di tabelle che riassumono il contenuto di ogni accordo per quanto concerne le barriere tecniche al commercio e i rimedi di difesa commerciale. Inoltre il presente lavoro effettua una ricognizione della letteratura empirica e teorica sull'argomento fornendo infine un contributo originale mediante l'utilizzo di un modello probit per l'analisi dei dati raccolti. i risultati ottenuti in parte confermano ed in parte smentiscono, a volte anche in maniera contro-intuitiva, alcuni fatti stilizzati dalla letteratura.
The reduction of tariff duties at multilateral and regional level has shifted the focus of international trade debate to other beyond-the-border protectionist measures (i.e. rules of origin, intellectual property, trade remedies etc.). Further during the last ten years the proliferation of regionalism has increased more and more the concern in the supporters of multilateral trading system. This thesis explores the linkages among trade remedies, technical barriers to trade and regional trade agreements. This analysis is performed through the creation of 4 benchmarking exercises (templates) mapping the provisions relevant to antidumping measures, countervailing duties, safeguards measures and technical barriers to trade included in 53 regional trade agreements. The aim of this thesis is to overview both theoretically and empirically the existing relevant literature in order to supply an original contribution to the understanding of the subject. The collection and the processing of the data offer some insight and, sometimes, counterintuitive findings about the modelling of trade remedies and technical barriers provisions in the regional trade agreements.
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Barbaro, Nicolo' <1991&gt. "Rapporti militari ed economici tra Atene ed Egitto nell’ottica delle guerre di difesa antipersiane del IV sec a.C." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16330.

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Abstract:
Attraverso lo studio di fonti epigrafiche, papirologiche e storiografiche, di matrice greca, egizia e persiana, approfondire quelli che sono i rapporti di tipo militare ed economico intercorsi tra Atene e l’Egitto in un periodo di grossi cambiamenti per entrambi quale è il IV secolo. In particolar modo per quanto riguarda i rapporti militari andrò a trattare l’appoggio di generali greci e Ateniesi durante le ultime dinastie della ritrovata indipendenza egizia (XXIX e XXX Dinastia). A riguardo invece dei rapporti di tipo economico, mi concentrerò sulla documentazione aramaica, demotica e numismatica, per andare a trattare l’introduzione della monetazione in Egitto grazie ai contatti con Atene e a causa delle ingenti spese di carattere militare sostenute durante le lotte di indipendenza contro la Persia. Attraverso queste tematiche andrò perciò ad indagare in quale modo si inseriscono le relazioni tra Atene ed Egitto in questo periodo, all’interno di un quadro più ampio di rapporti tra potenze mediterranee quali Tebe, la Persia e la Macedonia.
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Pozzato, Giulia <1991&gt. "LO SVILUPPO DEI SISTEMI TURISTICI TRANSNAZIONALI Il caso delle Opere di difesa veneziane tra XVI e XVII secolo: Stato da Terra – Stato da Mar Occidentale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11533.

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Abstract:
Nell’ambito della candidatura del sito seriale e transnazionale “Opere di difesa veneziane dal XVI al XVII”, il mio elaborato si pone l’obiettivo di analizzare i processi che l’hanno portato all’inclusione in Tentative List nel 2014 e nella World Heritage List nel 2017, le criticità presentate e le possibili opportunità di sviluppo per le comunità locali coinvolte in ambito turistico. Le fortificazioni dislocate nel vasto territorio, articolato in “Stato di Terra” in cui sono comprese le regioni italiane di Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia e “Stato di Mare” costituito da Croazia e Montenegro; racchiudono come in un laboratorio a cielo aperto più di 2000 anni di storia di tolleranza, integrazione e sviluppo in contesti multiculturali. L’analisi comprenderà anche uno studio dei diversi piani di gestione del sito attuati dagli stati coinvolti e le diverse strategie di promozione turistica del patrimonio; che rappresenta un’importante occasione per conferire visibilità ad un tesoro così difficile da comunicare e trasmettere (soprattutto per gli stati di Croazia e Montenegro). Un esempio di valore può essere considerato il progetto VeRoTour, un itinerario di tipo turistico e culturale promosso a livello comunitario basato sul sistema di rotte, insediamenti e fortificazioni legate alle tracce veneziane lasciate nel Mediterraneo, e soprattutto nel Mar Adriatico. Radici comuni come quelle veneziane, una valorizzazione del mare e del patrimonio storico e architettonico sovranazionale costituiscono prospettiva per uno sviluppo non solo in ambito economico e sociale ma anche, e soprattutto, turistico nell’area adriatica orientato alla sostenibilità e alla destagionalizzazione. In tutto questo non mancano delle criticità, rilevate dall’ICOMOS, che hanno rischiato di mettere in standby il processo di candidatura, come il frammentario arco temporale in cui si distribuiscono le mura e la mancata inclusione delle fortezze veneziane di Grecia e Cipro.
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Benvegnu, Carlotta. "Nelle officine della circolazione. Un'etnografia del lavoro logistico tra il Grand Paris e la metropoli diffusa veneta." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2018. http://hdl.handle.net/11577/3424828.

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Abstract:
Abstract: In the Workshops of Circulation: an Ethnography of Logistics Labour between Greater Paris and the Venetian Widespread Metropolis. Zipper between production and consumption, the logistics warehouses, rather than a specific good, product a flow of commodities. The sector has been growing fastly in the last years, and it is usually studied from a global perspective within social sciences. The aim of this thesis is to elaborate an in depth analysis on two warehouses of the same multinational logistics company within two distinct national and regional contexts: the Italian North-East and the Paris metropolis. The thesis is structured around many research questions: How do the logistics multinational companies adapt to the juridical, economic, and social context where they operate? How do they contribute to its transformation? Which recruitment policies do they apply? What are the practices and the working conditions? The analysis is then focused on the organization of the labour process, on the specific effects that the recruitment policies and the labour-force management produce on the social experiences of local and migrant workers, on the interactions and relationships between groups within the workplace, as well as on the formal and informal resistance practices played by the workers. The research is based on an ethnographic enquiry inside the two warehouses and on a series of biographic interviews. The thesis is at the crossroad between different sociological approaches: sociology of work and organizations, collective mobilizations and the segmentation of labour market, popular classes and, to a lesser extent, sociology of urban spaces.
Abstract: Nelle officine della circolazione.Un'etnografia del lavoro logistico tra il Grand Paris e la metropoli diffusa veneta. Dentro ai magazzini della logistica, settore cerniera tra produzione e consumo, ad essere prodotta non è una merce in particolare, ma un flusso di merci. Il settore, che ha conosciuto un forte sviluppo durante gli ultimi anni, è generalmente studiato dalle scienze sociali da una prospettiva globale. L'obiettivo della tesi è analizzare in maniera approfondita due magazzini della stessa multinazionale logistica in due contesti nazionali e regionali distinti, il nord-est dell'Italia e la metropoli parigina. La tesi è attraversata da più domande di ricerca. Come si adattano le multinazionali logistiche al contesto giuridico, economico, sociale in cui operano e come partecipano a trasformarlo? Quali politiche di reclutamento mettono in campo? Quali sono le pratiche e le condizioni lavorative? L'analisi si sofferma quindi sull'organizzazione del processo lavorativo, sull'effetto delle diverse politiche in materia di reclutamento e gestione della manodopera sulle esperienze sociali di lavoratori locali e migranti, sulle interazioni e sui rapporti tra gruppi all'interno dei posti di lavoro, nonché sulle pratiche di resistenza formali e informali messe in campo dai lavoratori. La ricerca si fonda su un’indagine etnografica nei due magazzini nonché su una serie d’interviste biografiche. La tesi si situa dunque all’incrocio tra la sociologia del lavoro e delle organizzazioni, delle mobilitazioni collettive e della segmentazione del mercato del lavoro, delle classi popolari e, in minor misura, della sociologia degli spazi urbani.
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Rigato, Elisa <1995&gt. "Turismo open air: filosofia e tratti distintivi della vacanza all'aria aperta. In viaggio verso la capitale europea del turismo en plein air, il Litorale di Cavallino-Treporti e le terre d’Australia, dove l’andare in campeggio non solo è pratica amata e diffusa, ma rappresenta un tratto culturale definitorio del popolo amante del Great Outdoors." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/20728.

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Abstract:
L’intento dell’elaborato è quello di analizzare l’importanza del comparto turistico open air e di approfondirne gli aspetti caratterizzanti. Il turismo all’aria aperta dedica notevole attenzione alla salvaguardia dei valori paesaggistici, alle tradizioni locali e al rapporto con la natura ed il territorio, condizioni che contribuiscono alla creazione di un turismo sostenibile ed esperienziale. Oggigiorno infatti per soddisfare le esigenze dei viaggiatori, è indispensabile offrire una vacanza che sia sinonimo di esperienza autentica e sostenibile al fine di far vivere momenti memorabili e di valore al visitatore. Con l’avvento del Covid-19 tutto si complica e ai desideri dei viaggiatori si aggiungono la ricerca di sicurezza, di spazi aperti e libertà. L’elaborato vuole dunque dimostrare come la risposta ad un turismo in tempi di pandemia sia da trovare nell’open air: autenticità, natura ed innovazione sono l’essenza di questo settore. Il Covid-19 ha infatti contribuito ad evidenziare gli aspetti caratterizzanti della vacanza outdoor: piena e totale libertà di movimento, contatto con la natura e l’ambiente circostante, disponibilità di ampi spazi all’aperto. Tutto ciò consente di raggiungere l’equilibrio necessario per garantire lo svolgimento di una vacanza in sicurezza, evidenziando come questo comparto è per tali ragioni il candidato ideale per guidare il turismo post pandemia. La ricerca prenderà in esame una delle eccellenze dell'offerta turistica open air: il litorale di Cavallino-Treporti, focalizzando l’attenzione sulla struttura Camping Village Mediterraneo, realtà molto attenta ai valori della sostenibilità e che di recente, nel 2020, ha ottenuto la quinta stella. Una parte dell'elaborato verrà poi dedicata all'approfondimento del settore del turismo open air presente in Australia al fine di confrontare due realtà molto distanti tra loro ma accomunate dalla stessa passione per la vacanza all'aria aperta: andare in campeggio è considerata la quintessenza australiana e la destinazione Cavallino-Treporti viene definita capitale europea dell'ospitalità open air.
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Books on the topic "Economia della difesa"

1

Giuseppe, Catalano, and Istituto di ricerche economiche e sociali della Toscana., eds. Il sistema economico della difesa in Toscana: Rapporto 1990. Firenze: EMF, 1991.

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2

Centro pontino di iniziative giuridico sociali and Convegno nazionale "Mafia e investimenti" (1986 : Latina, Italy), eds. Gli Investimenti della mafia: La difesa del sistema economico finanziario. Ancona: Nuove ricerche, 1987.

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3

Oneto, Gilberto. Polentoni o Padani?: Apologia di un popolo di egoisti, xenofobi, ignoranti ed evasori : in difesa della comunità più diffamata della storia. Rimini]: Il cerchio, 2012.

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Grandi partiti e piccole imprese: Comunisti e democristiani nelle regioni a economia diffusa. Bologna: Il Mulino, 1986.

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1967-, Brunelli Michele, ed. Produzione e commercio delle armi: Industria militare e politiche per la difesa. Bologna: EMI, 2003.

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Filippo, Andreatta, ed. La moneta e la spada: La sicurezza europea tra bilanci della difesa e assetti istituzionali. Bologna: Il mulino, 2007.

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Filippo, Andreatta, ed. La moneta e la spada: La sicurezza europea tra bilanci della difesa e assetti istituzionali. Bologna: Il mulino, 2007.

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Congresso di studi storici internazionali "L'Italia e la Grande Guerra, la neutralità (1914-1915), la situazione diplomatica socio-politica, economica e militare italiana" (2014 Rome, Italy). La neutralità 1914-1915: La situazione diplomatica, socio-politica, economica e militare italiana : congresso di studi storici internazionali, Stato maggiore della difesa : Roma, 4-5 dicembre 2014, Salone d'onore della Caserma "Sante Laria" del Comando generale della Guardia di finanza, Roma, Piazza Mariano Armellini, 20 : atti del congresso. Roma: Ministero della difesa, Ufficio storico del V Reparto dello SMD, 2015.

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9

Fausto, Anderlini, and Chinello Cesco, eds. Operai e scelte politiche: Il caso delle zone bianche a economia diffusa del Veneto. Milano, Italy: F. Angeli, 1986.

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10

La Struttura sociale e produttiva delle famiglie e delle aziende agricole in Toscana: Agricoltura a tempo pieno e a tempo parziale in una regione a industrializzazione diffusa (Economia). Pacini, 1987.

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Book chapters on the topic "Economia della difesa"

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Saccone, Giuseppe. "La biotecnologia, la produzione di cibo e la difesa da malattie: La difficile dialettica tra economia, salute dell’uomo e rispetto della natura." In Frontiere mobili, 129–40. Mimesis Edizioni, 2014. http://dx.doi.org/10.4000/books.mimesis.2873.

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