Journal articles on the topic 'Eccesso'

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1

Sitá, Michele. "Hans Jonas: responsabilitá ed eccesso." Verbum 5, no. 2 (November 2003): 397–408. http://dx.doi.org/10.1556/verb.5.2003.2.7.

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2

Cangini, A., P. Folino Gallo, and G. Rasi. "Sovraconsumo di antibiotici ed eccesso di spesa farmaceutica." PharmacoEconomics Italian Research Articles 12, no. 3 (November 2010): 133–41. http://dx.doi.org/10.1007/bf03320671.

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3

Argentin, Gianluca, Gabriele Ballarino, and Sabrina Colombo. "Accesso ed esiti occupazionali a breve del dottorato di ricerca in Italia. Un'analisi dei dati Istat e Stella." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 126 (May 2012): 165–81. http://dx.doi.org/10.3280/sl2012-126011.

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Abstract:
Negli anni recenti il numero di dottori di ricerca č cresciuto molto. Si mostra che tale processo non ha ridotto le disuguaglianze sociali e di genere nell'accesso al dottorato; le evidenze empiriche portate supportano poi l'ipotesi di un eccesso di offerta di dottori di ricerca nel mercato accademico.
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4

Sbraccia, Paolo, Monica D’Adamo, and Valeria Guglielmi. "Obesità: malnutrizione per eccesso o vera e propria malattia?" L'Endocrinologo 21, no. 1 (January 23, 2020): 35–41. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-020-00669-4.

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5

Fioritti, Angelo, Daniela Lipparini, and Vittorio Melega. "Mortality of long-term psychiatric inpatients. Retrospective study on a cohort of long-term patients in the psychiatric hospital of Bologna, Italy." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 3, no. 2 (August 1994): 107–14. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00003559.

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Abstract:
RiassuntoScopo - Il presente studio è stato condotto per determinare il rischio di mortalità nei pazienti psichiatrici lungo-degenti. Setting - Ex ospedale psichiatrico provinciale «F. Roncati» di Bologna. Disegno - Studio di coorte retrospettivo con un follow-up di dieci anni in cui si è calcolato il tasso di mortalità complessivo e disaggregato per diagnosi psichiatrica, durata del ricovero e condizione «ricoverato al termine del follow-up/dimesso», dei 264 pazienti degenti presso l'istituto l'1.1.1981. Misure utilizzate - I tassi di mortalità sono stati calcolati e successivamente confrontati utilizzando il Rapporto Standardizzato di Mortalità (Standardized Mortality Ratio - SMR). La standardizzazione per sesso e classi di età è avvenuta prendendo come riferimento la mortalita della popolazione residente a Bologna nel decennio 1981-1991. La presenza nella coorte dei singoli soggetti è stata misurata in anni-persona. Risultati - La condizione di de- gente comporta un eccesso di mortalità di 2.89 per gli uomini (IC 95%: 2.12-3.86) e di 2.38 (IC: 1.66-3.31) per le donne. Si è registrato inoltre un forte eccesso di mortalità per la classe di eta dai 15 ai 44 anni sia per gli uomini (18.33; IC: 9.14-32.81) che per le donne (60; IC: 21.91-130.6) e nei soggetti con diagnosi di caratteropatia/alcolismo (uomini, 11.25; IC: 5.13-21.36; donne, 5; IC: 1.35-12.8). Si è registrata infine una diminuzione dell'eccesso di mortalita al crescere della durata del ricovero e della eta dei pazienti. Conclusioni - Lo studio conferma l'esistenza di un forte rischio di mortalita associato alia condizione di paziente psichiatrico istituzionalizzato, concentrato soprattutto nelle classi d'età piu giovani, nei primi anni di ricovero e nei soggetti con diagnosi di caratteropatia/alcolismo.
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6

Tonutti, Sabrina. "Imo e Ogotemmeli: eccesso di personalità Una riflessione attorno a soggettività, informatori, cultura, persone." La Ricerca Folklorica, no. 54 (October 1, 2006): 115. http://dx.doi.org/10.2307/40205636.

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7

Lorenzi, F. "Breve Storia del Metodo Gemellare." Acta geneticae medicae et gemellologiae: twin research 46, no. 4 (October 1997): 231–39. http://dx.doi.org/10.1017/s0001566000000465.

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Abstract:
I gemelli sono i rappresentanti di un'eccezione biologica della specie umana, di un avvenimento fuori dal consueto, per cui il parto della donna non dà origine ad un nuovo essere, ma a due o più rappresentanti della specie. Questa eccezione è così evidente e caratteristica che non ha mancato, come non manca, di impressionare l'intelligenza e la fantasia dell'uomo presso ogni popolo e in ogni epoca della storia.Anche il sapere medico, prima ancora che si organizzasse in scienza, ha fermato la sua attenzione sul fenomeno della gemellanza cercandone la causa e le applicazioni.Secondo la scienza Talmudica la nascita dei gemelli è dovuta al fatto che una goccia di sperma si è divisa in due parti. Del pari Ippocrate ritiene che il concepimento gemellare avvenga per la bipartizione dello sperma e ciascuna parte penetri in una delle due corna dell'utero. Nell'antichità classica il fenomeno della gemellarità fu riportato al caso delle formazioni doppie dovuto, secondo Empedocle, ad un eccesso dello sperma emesso in una sola volta, dovuto invece, secondo Democrito, allo sperma emesso in più volte, ad ognuna delle quali corrisponderebbe un embrione.Secondo Aristotele invece, le mostruosità doppie «sarebbero originate da un fenomeno di concrescenza per il quale due embrioni, dapprima separati, vengono a fondersi parzialmente, in modo da costituire una sola formazione, nella quale però sono riconoscibili le due componenti».Galeno sembra accettare l'ipotesi di Empedocle, aggiungendo tuttavia che il calore eccessivo dell'utero possa dividere il seme in più parti, donde originerebbe formazioni doppie, triple, ecc… Plinio non aggiunge nulla di nuovo alle idee dominanti e si limita a fornire descrizioni più o meno esaurienti di gravidanze multiple.
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8

Boudreaux, Don. "Rent Seeking and Legal Barriers to Entry*." Journal of Public Finance and Public Choice 6, no. 1 (April 1, 1988): 63–68. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907344505.

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Abstract:
Abstract Nell’ambito della letteratura sul rent-seeking non vi è accordo circa l’entità della distruzione di risorse rispetto al valore complessivo delle rendite disponibili. Alcuni studiosi sostengono la tesi della completa dissipazione delle rendite, ma su questo punto non vi è generale accordo, anche perchè manca un consenso diffuso sull’ambito istituzionale del rent-seeking e in particolare sul fatto se esso debba essere limitato al settore pubblico o possa anche riguardare le attività private.In questo scritto si dimostra che, pur accettando la tesi secondo cui il rent-seeking si estenda anche al settore privato, il modello di stima della perdita di risorse che viene adottato per il settore pubblico non può essere applicato anche a quello privato, nel quale esso darebbe luogo a valutazioni in eccesso delle perdite sociali dovute a rent-seeking.
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9

Politi, Pierluigi, Cristina Montomoli, and Cesare Fratti. "Mortalità di una coorte di pazienti ricoverati in un Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC)." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 2, no. 3 (December 1993): 199–204. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00007028.

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Abstract:
RiassuntoScopo e Setting - Nel lavoro vengono presentati i risultati di uno studio di mortalità relativo ai pazienti ricoverati presso il Servizio Psichiatrico di Diagnosi è Cura di Pavia nel periodo 1.1.1986-31.12.1991. Principali misure utilizzate - La mortalita della coorte è stata stimata utilizzando il rapporto standardizzato di mortalità. Il numero di morti osservato per sesso, età e causa specifica è stato confrontato con il numero di morti attese utilizzando come popolazione di riferimento quella dello stesso bacino di utenza del Servizio (USSL di Pavia), specifica per sesso ed eta. Risultati - La mortalità della coorte in studio e risultata circa tre volte quella della popolazione generale. L'eccesso di mortalita si verifica sia per quanto riguarda le cause di morte naturale, sia per quelle di morte violenta. In particolare, si verifica un eccesso di mortalità in entrambi i sessi per quanto riguarda le cause legate alle malattie del sistema circolatorio, ai disturbi psichici e ai traumatismi ed avvelenamenti.
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Cirlŕ, Mario. "Auri sacra fames." COSTRUZIONI PSICOANALITICHE, no. 21 (April 2011): 45–57. http://dx.doi.org/10.3280/cost2011-021002.

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Abstract:
Attraverso il significato di misura di tutti i valori attribuito al denaro nell'etŕ moderna e nell'attuale fase dello sviluppo capitalistico, l'autore rinviene nella ritualitŕ del dono, nella gratuitŕ della festa, l'esatto corrispettivo della valorizzazione operata dal denaro, in quanto incontro che sospende e dispone un ridimensionamento della circolazione e dell'accumulo di ricchezza. Il dono č un prodotto del superfluo e la societŕ dei consumi ha l'unico fine di eliminare il superfluo. Il lavoro psicoanalitico, non diversamente dal lavoro capitalistico, ha da sempre a che fare con l'eccedenza, con un qualcosa che ha sostituito la mancanza della mancanza originaria (angoscia) con un eccesso di produzione fantasmatica (consumistica). Č ipotizzabile, da Lacan a Levinas, che la seduta psicoanalitica abbia a che fare con il riconoscimento del volto dell'altro, e si inscriva, nella sua essenza, in una pratica di accoglienza ed ospitalitŕ dell'altro. Il necessario scambio economico esplicito nel pagamento dell'onorario dell'analista diventa un rituale che apre alla spontaneitŕ, all'accoglienza, all'ospitalitŕ tesa a rendere sensato il superfluo, a rendere ragionevole il doloroso accedere alla propria origine.
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Giannetti, Daniela. "IL NEO-ISTITUZIONALISMO IN SCIENZA POLITICA: IL CONTRIBUTO DELLA TEORIA DELLA SCELTA RAZIONALE." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 23, no. 1 (April 1993): 153–83. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200022073.

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Abstract:
IntroduzioneInsieme alla ripresa di interesse per il tema dello stato, lo studio delle istituzioni è tornato al centro dell'analisi politologica. È opinione condivisa che il rinnovato interesse per le istituzioni rappresenti una reazione alla rivoluzione comportamentista, la quale a sua volta - con l'enfasi sul comportamento osservabile e sui processi informali di potere e influenza - reagiva all'impostazione legalistica e formalistica degli esordi della disciplina. Ciò che, non senza qualche eccesso polemico, è stato definito uno «slittamento paradigmatico» ha coinvolto una varietà di approcci, accomunati dal riconoscimento dei limiti della behavioral persuasion, e in particolare dei due orientamenti teorici ad essa associati in scienza politica: il pluralismo, con l'accento posto sulla politica come processo e la conseguente messa in ombra degli elementi strutturali, e il funzionalismo, un approccio tendenzialmente più inclusivo ma che in scienza politica si è identificato sostanzialmente con la versione almondiana. Rispetto ai più ambiziosi tentativi teorici del funzionalismo sociologico, essa ha fornito soprattutto uno schema categoriale per l'analisi comparata dei sistemi politici, in cui è attribuito rilievo centrale alle funzioni di input o ai processi che vanno dalla società alla politica.
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Betti, Matilde. "Maternitŕ e infanticidio: lo sguardo del diritto penale." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 3 (December 2012): 97–106. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2012-003006.

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Abstract:
Il neonaticidio č presente sin dall'antichitŕ, quando veniva praticato al fine del controllo demografico o per evitare l'infamia conseguente ad una maternitŕ in nubilato o illegittima. Tale fenomeno purtroppo non č andato scomparendo con la civilizzazione e, anzi, si pensa che la sua frequenza sia attualmente sottostimata per la maggior facilitŕ di occultare il cadavere o di far passare tale delitto per una morte infantile improvvisa. La criminologia clinica distingue in base a criteri cronologici, psicologici, sociali e statistici il neonaticidio dal figlicidio: mentre in quest'ultimo la vittima ha piů di un anno, il neonaticidio č commesso in epoca piů vicina al parto che avviene solitamente senza assistenza, generalmente da madri giovani, immature, disoccupate o studentesse, con sentimenti di ostilitŕ ed estraneitŕ verso il neonato. Entrambi i crimini sono spiegati solo in una minoranza dei casi dalla malattia mentale, poiché possono essere dovuti anche ad eccesso di mezzi disciplinari, a motivi di convenienza o pressione sociale, ideologici, a trascuratezza, a rivalsa nei confronti del partner. Fra le motivazioni patologiche si hanno le forme di psicopatologia puerperale. Vi sono poi dinamiche particolari, e appare chiaro come il primo passo in una prospettiva tesa a prevenire questi reati consista nella conoscenza di tali dinamiche e, in particolare, di tutte quelle situazioni considerate "a rischio".
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Cavazzuti, F., R. Nardi, and C. D'Anastasio. "Implicazioni etiche nel trattamento farmacologico dell'anziano." Medicina e Morale 43, no. 4 (August 31, 1994): 637–65. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1994.1006.

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Abstract:
In età senile la prescrizione di un trattamento farmacologico implica numerosi problemi etici poiché la patologia iatrogenica da farmaci assume maggiore importanza e gravità rispetto alle età precedenti. Un eccesso di medicamenti espone l'anziano ad una più elevata percentuale di effetti collaterali e sono frequenti in età senile l'autoprescrizione di medicamenti e la scarsa adesione al trattamento farmacologico instaurato dal medico. Gli Autori ribadiscono alcuni principi etici nella prescrizione di farmaci a pazienti anziani per indurre, nel rispetto della persona, minimi rischi con il massimo di benefici. E' necessario abituarsi ad una corretta anamnesi farmacologica, circoscrivere l'obiettivo terapeutico principale, non prescrivere più farmaci di quanto il soggetto possa tollerare. E' anche indispensabile semplificare lo schema di trattamento e fornire tutte le informazioni possibili al paziente ed ai familiari per migliorare l'adesione alla terapia prescritta. Occorre infine controllare la comparsa di eventuali effetti collaterali, tenendo presente che l'anziano è sempre un soggetto ad alto rischio di patologia iatrogenica da farmaci e di inadeguata compliance al trattamento. Nella "cura globale" del paziente in età senile l'obiettivo principale è di recuperare il massimo dell'autonomia consentita e di mantenerla il più a lungo possibile. Ciò significa non soltanto una terapia farmacologica, ma anche la prescrizione di interventi riabilitativi, di attività motoria, di attività occupazionali e socializzanti. L'età avanzata e molto avanzata non è mai un ostacolo ad un trattamento farmacologico, ma occorrono più prudenza, maggiori controlli e verifiche ed una nuova cultura meno medicalizzante. Gli Autori elencano i criteri utili per migliorare l'adesione alla terapia con farmaci, i possibili livelli di responsabilit del medico nell'indurre i rischi di una patologia da medicamenti in età senile e le ipotesi di soluzione dei problemi etici connessi. Presenza di patologia multipla non significa sempre poliprescrizione. I farmaci vanno limitati alle patologie emergenti, creando delle priorità di trattamento per problemi clinici, riducendo i dosaggi ed evitando medicamenti di non comprovata utilità ed efficacia.
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Spadaro, Carmela Maria. "Rivolte tra i gelsomini. Raccoglitrici di fiori in Calabria e diritti sociali nella seconda metà del Novecento (primi risultati di una ricerca)." Italian Review of Legal History, no. 7 (December 22, 2021): 451–84. http://dx.doi.org/10.54103/2464-8914/16895.

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Abstract:
Una vicenda poco nota, relativa ad una stagione di battaglie sindacali è quella di cui si resero protagoniste le raccoglitrici di fiori di gelsomino della Calabria jonica. Il loro lavoro rappresentò, tra gli anni Cinquanta e gli anni Settanta del ‘900, un elemento importante nella storia economica e sociale del territorio calabrese, favorendo la creazione di un’interessante rete di collegamento tra le numerose imprese agricole di piccole e medie dimensioni operanti nel territorio ed alcuni tra i più noti marchi dell’industriaprofumiera francese.L’acquisita consapevolezza del profilo “internazionale” e, dunque, dell’importanza del proprio lavoro nella promozione industriale e sociale del territorio, fu all’origine di una stagione di rivendicazioni, che sancirono un netto miglioramento delle condizioni lavorativeed una maggiore considerazione sociale per queste donne trovatesi improvvisamente, anche per effetto della disoccupazione maschile e dell’emigrazione, a ricoprire il ruolo di capo-famiglia; altresì posero all’attenzione del Parlamento la necessità di darericonoscimento normativo alle istanze delle lavoratrici. Nella lotta sindacale condotta da queste pioniere dei diritti delle lavoratrici si intrecciarono, ad un certo punto, interessi che rischiarono di snaturane il significato, ma esse seppero tenere testa alle strumentalizzazioni che provenivano da varie parti, battendosi solo per i loro diritti.La crisi del settore, determinata da un eccesso di produzione rispetto alla domanda e dalla concorrenza di alcuni paesi esteri (Egitto, Israele, Spagna, Algeria, Tunisia), che poterono giovarsi anche dei minori costi della manodopera, provocò un crollo verticale dellevendite di gelsomino, conducendo nel giro di pochi anni alla totale sparizione della coltura dalle coste calabresi.Il legislatore intervenne tardivamente per disciplinare molti di quei diritti che le raccoglitrici di gelsomino erano riuscite a conquistare, ottenendo una contrattazione collettiva provinciale che rispettava e richiamava il diritto consuetudinario. L’intervento dello Stato fu tardivo perché alla fine degli anni Settanta quasi più nessuno in Calabria coltivava il gelsomino e le mutate condizioni del mercato internazionale dirottarono le commesse dell’industria francese verso Paesi più competitivi. Tuttavia, il ruolo pionieristico di queste donne, il cui lavoro tracciava di per sé un’identità di genere, segnò sicuramente un passo decisivo verso il cambiamento sociale e l’emancipazione femminile, che sembra doveroso ricordare.
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Minetti, Maria Grazia. "Abitare il tempo tra continuità e cambiamento." PSICOTERAPIA PSICOANALITICA, no. 2 (November 2021): 52–69. http://dx.doi.org/10.3280/psp2021-002004.

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Abstract:
L'autrice si interroga sulla tendenza di alcuni pazienti a fermare il tempo in attesa che il passato cambi, e a vivere ogni cambiamento come una catastrofe, per lo scatenamento di angosce di frammentazione e di perdita della propria continuità di esistenza. Questa continuità è illusoriamente mantenuta fermando il passato in attesa che cambi. La difficoltà ad abitare la propria vita e proiettarsi nel futuro è collegata a una impasse nel processo di soggettivazione che nasce dal conflitto tra l'essere conforme ai desideri inconsci dei genitori e al desiderio di esprimere un proprio progetto, seguendo i propri ideali dell'Io. Il conflitto viene negato e non affrontato per la paura del proprio odio e la fantasia conseguente di far morire i genitori. Si tratta del conflitto identificatorio di cui parla Piera Aulagnier, fra l'essere identificato e potersi identificare, che se non risolto dalla mediazione dell'Io, fra continuità e cambiamento, inchioda il soggetto a una identificazione alienante. Continuità coi valori e gli ideali del gruppo familiare e possibilità di uscire dal verdetto genitoriale e proiettare i propri ideali fuori dalla famiglia. Abitare quindi una genealogia, far parte di una catena generazionale, che in questi casi è bloccata, come se si dovesse restare figli per sempre, cloni dei propri genitori. L'analisi dovrà attivare una disidentificazione rispetto all'identificazione alienante che vive il soggetto, attraverso la funzione di rispecchiamento e di holding, coadiuvata dal setting, con la regolarità delle sedute, e con la sua funzione di terzo, che immette uno spazio fra simmetria e asimmetria, continuità e discontinuità. In particolare, l'analista dovrà tollerare momenti di impantanamento e, in alcuni casi, delle vere reazioni terapeutiche negative, soprattutto per la difficoltà a elaborare il lutto per ciò che non c'è stato e avrebbe potuto accadere ma non può avvenire. In queste situazioni, a volte, sembra presente un dissidio insanabile più che un conflitto, del tipo mors tua vita mea, che blocca l'attività di pensiero e ogni lavoro psichico. L'analista dovrà lavorare molto sul proprio controtransfert, reinterrogando il suo desiderio rispetto al paziente e alla propria identità di analista. Navigando tra i diversi registri dell'analisi, potrà incontrare il blocco del proprio pensiero, il sentimento di impotenza a cui potrebbe reagire con intolleranza verso il paziente e con un eccesso di furor curandi. Si tratta in fondo di riuscire a mantenere integra la propria capacità analizzante, quel restare vivo di winnicottiana memoria.
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Tirinanzi De Medici, Carlo. "Il testo nel fuori-testo. Su Eccessi d’autore di Filippo Pennacchio." ENTHYMEMA, no. 31 (February 1, 2023): 357–76. http://dx.doi.org/10.54103/2037-2426/19770.

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Abstract:
Il contributo recensisce Eccessi d’autore. Retoriche della voce nel romanzo italiano di oggi (Mimesis, Milano-Udine 2020) e vi entra in dialogo provando ad allargare lo sguardo ai problemi cui il volume accenna o che sottende.
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De Martino, Francesco. "«Lenticchie e salumi»: l’ekphrasis negli storici greci." Veleia, no. 32 (September 15, 2015): 29–46. http://dx.doi.org/10.1387/veleia.14971.

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Abstract:
Come mostrano numerose testimonianze, la storiografia è il genere più congeniale —persino più dell’epica— alle descrizioni. Il monito di moderare l’uso dell’ekphrasisprende di mira gli eccessi di alcuni storici, tipo quelli ridicolizzati da Luciano inCome si scrive la storia.
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Viviani, M. "Theoretical study of the 3H(p, e + e )4He and 3He(n, e + e )4He processes and the X17 anomaly." Journal of Physics: Conference Series 2391, no. 1 (December 1, 2022): 012009. http://dx.doi.org/10.1088/1742-6596/2391/1/012009.

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Abstract:
Abstract The unexpected observation of eccess of events in the angular distribution of e−e+ pairs in various nuclear transitions has spurred a large interest, both experimentally and theoretically. This eccess has been interpreted as the possible existence of a new bosonic particle, the so-called X17, of mass around 17 MeV. In the present work, we investigate theoretically the possible effects of the presence of the X17 in the 3H(p, e + e −)4He and 3H(n, e + e −)4He reactions. For these processes it is possible to compute accurate ab initio bound- and continuum-states wave functions, so the existence of X17 can be unambigously revealed. Moreover, by exploiting the rich structure of the 4He spectrum, it is possible to determine its quantum number, as, for example, if it is either a scalar, a pseudoscalar, a vector, or an axial particle.
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Aimi, A., and M. Diligenti. "Difetti ed eccessi degli autovalori del classico problema di «buckling»." Calcolo 29, no. 3-4 (September 1992): 313–28. http://dx.doi.org/10.1007/bf02576188.

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Piperno, Martina. "“Eccetto l’Ariosto”: Giacomo Leopardi legge l’Orlando furioso." I Tatti Studies in the Italian Renaissance 20, no. 2 (September 2017): 295–315. http://dx.doi.org/10.1086/693918.

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Benamou, P. H. "Congrès IOF-ECCEO 2012." Médecine et Chirurgie du Pied 28, no. 2 (May 3, 2012): 48–50. http://dx.doi.org/10.1007/s10243-012-0339-y.

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Just, Andreas, C. Möllenhoff, and A. Borch. "An Evolutionary Disc Model of NGC 5907." Proceedings of the International Astronomical Union 2, S235 (August 2006): 112. http://dx.doi.org/10.1017/s1743921306005448.

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Abstract:
AbstractWe present the first physical disc model of NGC 5907, which reproduces simultaneouly the multi-band photometry in U, B, V, R, and I- band (Just et al., 2006, A&A in press, astro-ph/0608196). The model is based on the star formation history and dynamical evolution of the disc and includes dust extinction consistent with the dust properties derived from FIR observations. We also find naturally the stellar light eccess of the young sub-population near the midplane (hidden by the dust), which is required to heat the dust.
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Benegiamo, Marcello, and Paola Nardone. "Tecnocrazia e politica in Italia dalla crisi del 1907 al Primo Dopoguerra = Technocracy and political crisis in Italy from 1907 till the early after World War." Pecvnia : Revista de la Facultad de Ciencias Económicas y Empresariales, Universidad de León, no. 19 (February 2, 2016): 43. http://dx.doi.org/10.18002/pec.v0i19.3581.

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Abstract:
<p>Uscito a pezzi dalla pesante crisi finanziaria e industriale del 1907, che aveva messo a nudo i limiti della struttura economica del Paese, il capitalismo industriale italiano elaborò un programma, portato avanti fino al primo dopoguerra, che prevedeva l’instaurazione di un governo di tecnocrati. Questo avrebbe dovuto trainare il Paese fuori dalla crisi, pianificarne l’economia e trasformarlo in una grande potenza industriale, con forti connotazioni imperialistiche. Segnali in tale direzione si erano registrati anche nei decenni precedenti, tra fine Ottocento e inizi Novecento, quando ebbe inizio un processo di concentrazione nel settore siderurgico e meccanico. Un percorso peraltro stimolato dalle commesse statali sempre più consistenti (Galli Della Loggia, 1970; Battilossi, 1999; Amatori e Colli, 1999; Bolchini, 2002). La crisi industriale e finanziaria del 1907 e la recessione a livello mondiale che ne seguì, accelerarono la soluzione tecnocratica, che prevedeva un’alleanza, più o meno stretta, con una parte della classe politica e l’entrata in guerra. Negli anni immediatamente seguenti il conflitto, il potere dei tecnocrati sulla scena politica italiana sembrò accrescersi notevolmente, soprattutto quando il governo progettò un programma di espansione economica nelle regioni del Caucaso, nei Balcani e nel Levante ex ottomano, territori in grado di fornire materie prime e di assorbire la produzione italiana in eccesso rispetto alle richieste di un mercato interno asfittico. La collaborazione tra mondo imprenditoriale, bancario e politico non produsse il risultato sperato. La caduta del governo Nitti e il ruolo destabilizzante e filotedesco della Banca Commerciale Italiana nell’Est europeo e nel Caucaso furono tra le cause principali che impedirono il decollo del progetto tecnocratico,<strong> </strong>provocando una dura reazione da parte dei fratelli Perrone alla guida del gruppo Ansaldo.</p><p>Heavily Weakened by the financial and industrial crisis of 1907, which showed all the limits of the economic structure of Italy, the Italian industrial capitalism developed a program that continued until the early after World War, which was taking into account the establishment of a government of technocrats.</p><p>This should had to take the country out of crisis, establish an economical plan and turn it into a major industrial power, with strong imperialist characteristics. Signals in this direction were also recorded in the previous decades, from the late nineteenth and early twentieth century, when a process of concentration of the main groups of entrepreneurs and capitalists began in the steel and mechanical industry. A path anyway enhanced by more and more orders from the government (Galli Della Loggia, 1970; Battilossi, 1999; Amatori and Colli, 1999; Boldrini, 2002). The industrial and financial crisis of 1907 and the global recession that followed, accelerated the technocratic solution, which were looking for a more or less closer alliance, with a part of the political class and going into war. Soon after the war, the political power of the technocrats in Italy seemed to grow significantly, especially when the Government developed a program of economic expansion in the regions of the Caucasus, Balkans and on the countries of the ex East Ottoman, these territories could provide raw materials and, with respect of an internal market completely saturated, to absorb the exceeding Italian production. The collaboration within the world of business, banking and politics did not produce the desired result. The fall of the Nitti´s Government and the pro German and destabilizing role of the Italian Commercial Bank in Eastern Europe and on the Caucasus were the major drivers against the launch of the technocratic project, inducing a though reaction by the Perrone brothers leading the group Ansaldo.</p>
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Gay, A., P. Samson, D. Guinard, and R. Legré. "Chirurgia delle perdite di sostanza cutanee dell’arto superiore (eccetto le dita)." EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Plastica¸ Ricostruttiva ed Estetica 7, no. 4 (January 2009): 1–14. http://dx.doi.org/10.1016/s1769-6704(09)70084-1.

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Musarň, Pierluigi. "Cooperare per lo sviluppo. Partecipazione o mestiere (im)possibile?" SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 123 (September 2011): 191–205. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-123012.

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Abstract:
Il saggio analizza i cambiamenti intervenuti nella cooperazione internazionale allo sviluppo e, in particolare, la difficoltŕ di lavorare oggi come operatore dello sviluppo. Dopo una breve rassegna delle fasi che hanno caratterizzato l'ascesa del movimento umanitario, il saggio esplora le principali problematiche legate alla "professione" di quanti operano nelle Ong, evidenziando come molti di questi organismi abbiano subito oggi un processo di burocratizzazione, finendo di conseguenza sotto accusa per il loro eccessivo allontanamento dalla societŕ civile.
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Warchałowski, Krzysztof. "Nauczanie religii w formie obligatoryjnej w umowach konkordatowych z państwami europejskimi." Prawo Kanoniczne 40, no. 3-4 (December 10, 1997): 203–38. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1997.40.3-4.06.

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Abstract:
La formula obbligatoria dell’insegnamento della religione nella scuola publica sta nel fatto che religione un ogetto ordinario dell’educazione scolastica e come tale obligata tutti studenti, eccetto quelli dei quali genitori esibiscono una dichiarazione espressa che esprime loro voglia di non partecipare dei loro figli in geste lezioni. Questa formula obbligatoria stata garantita nei con i segnenti paesi europei: Repubblica Tedesca (1933), Bavieria (1924) /attualizzato nel 1968 e nel 1974/, Bassa Sassonia (1965), Sara (1985), Austria (1962), Portogallo (1940).
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Iermano, Toni. "Due inediti dell’illuminismo italiano: Scritti giovanili di Giuseppe Maria Galanti." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 48, no. 3 (August 20, 2014): 594–605. http://dx.doi.org/10.1177/0014585814542773.

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Abstract:
L’economista, giurista, geografo e letterato Giuseppe Maria Galanti, allievo brillante della scuola di Antonio Genovesi, fu uno dei protagonisti della fertile stagione riformatrice che visse Napoli tra gli inizi del regno del piccolo Ferdinando IV e lo scoppio della Rivoluzione francese. Nei suoi viaggi nel Contado del Molise, in Calabria, nelle tante città e villaggi dello Stato borbonico l’illuminista esplorò e descrisse con metodo scientifico le ragioni del ritardo del Mezzogiorno rispetto all’Europa coeva; i suoi studi furono un fondato tentativo per trovare rimedio alle contraddizioni sociali, economiche e culturali di una capitale popolosa e disordinata e di province dilaniate tra gli eccessi del potere regio e gli abusi dei baroni. Il ritratto intellettuale del molisano Galanti viene a definirsi meglio grazie alla pubblicazione di due preziosi inediti giovanili ritenuti perduti, ritrovati nei sotterranei del palazzo di famiglia a Santa Croce del Sannio, e ora pubblicati in un volume arricchito da un cospicuo apparato filologico e un ampio saggio storico-critico.
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Jean, Carlo. "SICUREZZA E DIFESA IN ITALIA." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 17, no. 3 (December 1987): 377–97. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200016968.

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Abstract:
IntroduzioneDopo il disastro della seconda guerra mondiale si produsse in Italia un sentimento collettivo di rimozione del problema politico della guerra. Da esso derivò la rinuncia, solennemente sancita nella costituzione postbellica, all'uso della forza, eccetto nel caso dell'autodifesa dello stato e dell'ordine democratico. Tale scelta andava al di là della situazione di fatto contingente, cioè della disfatta e dei limiti imposti dal trattato di pace. Comportava per l'Italia, così come per la Germania e per il Giappone, una radicale ridefinizione dei propri interessi ed aspirazioni nazionali.
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Löbl, Ivan. "La sovrastima dei metodi molecolari e dei modelli matematici rispetto a quelli tradizionali può condurre a problemi reali nella conoscenza della biodiversità mondiale." Memorie della Società Entomologica Italiana 92, no. 1-2 (December 15, 2015): 85. http://dx.doi.org/10.4081/memoriesei.2015.85.

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Abstract:
Fin dal 1992, con la Convenzione sulla Diversità Biologica di Rio de Janeiro, la biodiversità della terra è una materia di costante interesse pubblico, ma la comunità scientifica, impegnata nel descrivere e identificare le specie animali includendole in grandi raggruppamenti diversificati, deve affrontare difficoltà in continua crescita. I problemi derivano dalla scarsa comprensione della specificità della tassonomia e dall’assegnare eccessivo valore ai metodi quantitativi e alle moderne tecnologie. Dato che la maggior parte delle specie animali deve essere ancora scoperta e studiata, è necessario affrontare la situazione con metodi più equilibrati.
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Prodi, Romano. "Uguaglianze/disuguaglianze nel mondo e in Italia." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 5 (December 2011): 228–36. http://dx.doi.org/10.3280/qg2011-005016.

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Abstract:
Questo inizio di millennio vede mutamenti profondi sia sotto il profilo demografico che sotto quello economico. In particolare nei Paesi emergenti (a cominciare dalla Cina e dall'India) che stanno facendo miracoli. Sarebbe ragionevole che questo grande sviluppo producesse maggiore giustizia. Sotto certi aspetti č cosě. La popolazione dei Paesi che hanno uno sviluppo crescente č di miliardi di persone, ma anche nell'ambito di questi Paesi le ingiustizie sono fortemente aumentate. Dagli anni Ottanta in poi il livello di disparitŕ nel mondo č cresciuto ovunque, eccetto che nei Paesi scandinavi e in Brasile. E ciň pone problemi drammatici all'interno dei singoli Stati e per l'intero pianeta.
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Brancaccio, Matilde. "Csm e organizzazione degli uffici di procura dopo le modifiche ordinamentali del 2006." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 5 (December 2011): 165–86. http://dx.doi.org/10.3280/qg2011-005012.

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Abstract:
La modifica del 2006 dell'ordinamento giudiziario č figlia di un'epoca tormentata di rapporti tra la politica e la magistratura, in particolare quella requirente, e frutto della volontŕ di impedire la (ritenuta) eccessiva autonomia del singolo pubblico ministero, faticosamente acquisita a seguito di un percorso pluridecennale, e di accentrare nel solo procuratore della Repubblica la responsabilitŕ dell'operato dell'ufficio. A molti č parso inoltre evidente l'intento di avviare un percorso verso una caduta di indipendenza "esterna" del pubblico ministero, con l'abbandono del circuito che aveva garantito (in modo ritenuto eccessivo) l'indipendenza "interna" del singolo sostituto. Anche per questo č utile l'analisi delle interpretazioni del Csm e della normativa secondaria da esso emanata.
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Graham, Richard. "L'adolescenza oggi." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 2 (July 2010): 79–94. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2010-002007.

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Abstract:
Nella storia dell'umanitŕ, la pubertŕ e la sua risposta psicologica, ovvero l'adolescenza, possono entrambi variare nel tempo di insorgenza e nella durata. L'adolescenza, come noi la intendiamo attualmente, sembra essere una conseguenza della vita urbana a seguito dei cambiamenti indotti dalla rivoluzione industriale. Nel corso degli ultimi cinquant'anni i rapidi sviluppi della tecnologia hanno ulteriormente infuenzato il corso dell'adolescenza, e i problemi che possono insorgere durante questo periodo. La facilitazione dell'accesso ai mezzi di comunicazione visiva ed il conseguente coinvolgimento dell'adolescente ha fatto crescere i livelli di disturbo dell'immagine corporea e l'uso problematico ed eccessivo della tecnologia. La crescita dell'accesso alle informazioni modella l'identitŕ e crea una pluralitŕ di identificazioni, aumentando in questo modo la lotta dell'adolescente per trovare un sé autentico.
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Rodríguez Mesa, Francisco José. "Due pittrici greche nel De mulieribus claris (I): Tamari (it)." Futhark. Revista de Investigación y Cultura, no. 13 (2018): 91–103. http://dx.doi.org/10.12795/futhark.2018.i13.06.

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Abstract:
Fra le centosei biografie muliebri che compongono il De mulieribus claris di Giovanni Boccaccio si annovera un certo gruppo di donne che spiccarono per la loro saggezza o per il loro virtuosismo in diverse arti. All’interno di questa categoria, il certaldese narra brevemente il talento di due pittrici che vissero nella Grecia dell’Antichità: Tamari, figlia di Micone (capitolo LVI), e Irene, figlia di Cratino (LIX). Il presente articolo – primo di due studi che prenderanno in analisi le due vite suddette – studia le particolarità del capitolo dedicato a Tamari (LVI) analizzando le fonti utilizzate dall’autore e la struttura della vita, che viene paragonata agli altri modelli presenti nella silloge, sia per quanto riguarda l’estensione, sia rispetto ai motivi per i quali eccelse la protagonista.
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Harriss, C. L. "Use of Income From Urban Land: Thoughts From U.S. Esperience*." Journal of Public Finance and Public Choice 5, no. 3 (October 1, 1987): 213–17. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907344415.

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Abstract:
Abstract Questo scritto costituisce una critica al modo in cui negli Stati Uniti si è fatto uso della rendita edilizia.La terra, in essenza, costituisce una risorsa la cui esistenza non dipende dal suo prezzo. Un’imposizione elevata ridurrà l’offerta di qualsiasi bene, eccetto la terra, che non può spostarsi in un’altra giurisdizione. Ne deriva che la rendita edilizia può essere utilizzata per fornire entrate agli enti locali, i quali, invece, basano prevalentemente i loro introiti sulla property tax, che non si limita a colpire il terreno, ma comprende anche edifici, macchinari, scorte, ecc.Se l’obiettivo fondamentale dev’essere quello di incoraggiare gli investimenti edilizi ed industriali, è necessario seguire il suggerimento di Henry George e limitare il prelievo fiscale alia sola rendita urbana. In tal modo, i benefici dello sviluppo urbano in termini di prezzi dei terreni potrebbero essere utilizzati per finanziare le attività collettive.
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Neroni, M., P. G. Milza, S. Esposito, C. Candia, E. Santini, R. Di Segni, and P. Silipo. "Utilità dell'Ecotomografia nello studio del nervo sciatico: Patologia traumatica e neoplastica Considerazioni su 17 casi." Rivista di Neuroradiologia 8, no. 3 (June 1995): 451–56. http://dx.doi.org/10.1177/197140099500800312.

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Abstract:
L'ecotomografia è una metodica diagnostica che si è dimostrata utile nello studio di patologie di molti organi ed apparati tra cui quelle che interessano il sistema nervoso periferico e in particolare quelle del nervo sciatico. Il nostro studio è stato condotto su 17 pazienti portatori di patologie traumatiche e neoplastiche del nervo sciatico nonché su individui sani. Il nostro strumento ha fornito immagini rivelatesi poi fondamentali per il conseguimento della diagnosi senza richiedere il supporto di esami molto più complessi e costosi corne TC e RM. Dallo studio neurofisiologico e neuroradiologico délle patologie occorse nel nostro reparto è emerso che chiarezza d'immagine, assoluta non-invasività, visualizzazione del tronco nervoso in tutto il suo decorso eccetto quello perisacrale-intrapelvico3,5 si associano nella ecotomografia ad un basso costo operativo, una veloce esecuzione, al minimo ingombro dello strumento e alla possibilità di usarlo intraoperativamente.
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Venturi, Antonello. "Risorgimento e regno d'italia nella storiografia russa tra fine ottocento e primo novecento: n.i. kareev e e.v. tarle." MONDO CONTEMPORANEO, no. 3 (March 2013): 129–48. http://dx.doi.org/10.3280/mon2012-003004.

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Abstract:
Tarle sono tra i piů noti specialisti di storia europea nella Russia di fine Ottocento e di inizio Novecento. I loro testi di alta divulgazione di questi anni, che riflettono direttamente quel che si insegnava nelle universitŕ dell'impero, ben illustrano la loro idea della piů recente storia italiana. Forte č qui l'influenza del radicalismo politico russo degli anni Sessanta dell'Ottocento: chi veramente cambia l'ordine europeo č Napoleone III, Mazzini incarna il peso eccessivo della religione nella vita politica italiana, Cavour č anzitutto un nemico della rivoluzione popolare. Anche Garibaldi per Kareev č sostanzialmente l'uomo capace di unire l'elemento monarchico a quello popolare, piů che un rappresentante di quest'ultimo, anche se Tarle riprende invece il grande mito russo dell'eroe popolare. I primi anni del regno d'Italia riuniscono invece i due autori nella sconsolata visione di un paese povero, dalle forme sociali arretrate, afflitto dall'ignoranza e vittima di continue politiche anti-popolari.
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Biffi, Giuseppe, Giuseppe Cuttitta, Roberto Bezzi, Germana Magnani, Daniele Piacentini, Maurizio Ramonda, Luigina Ferrigno, and Pierluigi Morosini. "Variability of clinical and managerial decisions in mental health services of Region Lombardia: the vignette method." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 6, no. 1 (April 1997): 48–58. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00008630.

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Abstract:
SUMMARYThis paper concerns one of the four research projects developed during a training course in clinical epidemiology managed by the Lombardy training centers IREF. Objectives — To compare the recommandations for treatment concerning 9 vignettes derived from the Australian Quality Assurance Project. Setting — Six Mental Health Services of Regione Lombardia. Design and Participants — For each vignette, all psychiatrists working in the 6 Mental Health Services were asked to fill in a questionnaire about treatment location, psychopharmacology, psychotheraphy, priority between psychotherapy and psychopharmacology and degree of difficulty in answering. Results — 44 out of 52 target psychiatrists took part to the study. Remarkable variability for treatment location and psychotherapies; moderate variation for psychodrugs prescriptions and a good agreement for diagnoses were observed. In drugs prescription an eccess of association was observed. The most prevalent model of psychotherapy was the psychodynamic, followed by the cognitivebehavioural and the family-systemic. There was a tendency toward a flexible approach, as suggested by recommendations of different psychotherapeutic models according to the nature of the disorder. No case were judged very difficult; only in 3 cases a judgement of «somewhat difficult» was expressed by more than 20% (but less than 30%) of the psychiatrists. Conclusions — Studies of this type are very easy to carry out and give useful information for continuous training programs and Continuous Quality Improvement projects.
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Costantino, Maria, Amelia Filippelli, Grazia Cioffi, Giuseppina Moccia, and Francesco De Caro. "Stewardship per l’utilizzo degli antibiotici." La Sanità Pubblica. Ricerca applicata 2 (July 25, 2021): 11–48. http://dx.doi.org/10.48268/antibioticoresistenza/2021/0001.1.

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Abstract:
Ridurre l’uso eccessivo, incontrollato o inappropriato degli antibiotici, è essenziale per garantire la sicurezza dei pazienti e la qualità dell’Assistenza Medica. Per prevenire e controllare le infezioni correlate all’assistenza (ICA) e lo sviluppo dell’antimicrobico-resistenza si possono utilizzare varie strategie: • adozione di programmi di sorveglianza e controllo condivisi a livello nazionale, comprendenti lo sviluppo di percorsi diagnostici e terapeutici comuni, • implementazione della stewardship antimicrobica e dei programmi di formazione rivolti al personale sanitario, finalizzati alla promozione di una maggiore osservanza delle Linee Guida, • incremento della sorveglianza, effettuando studi di prevalenza ripetuti nel tempo, per poter identificare precocemente eventuali criticità e valutare l’efficacia dei presidi messi in atto, • potenziamento delle strutture ospedaliere, aumento delle camere singole destinate all’isolamento di pazienti particolarmente a rischio, • miglioramento delle procedure di pulizia e sanificazione e dei percorsi dedicati all’igiene delle mani, • promozione di campagne di sensibilizzazione rivolte non solo al personale sanitario, ma anche ai cittadini, allo scopo di rendere i pazienti parte attiva del processo di lotta alle infezioni.
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Posner, Richard A. "The Justice of Economics*." Journal of Public Finance and Public Choice 5, no. 1 (April 1, 1987): 15–25. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907117516.

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Abstract:
Abstract L’ipotesi. di massimizzazione della ricchezza sostiene che una transazione o qualche altra modifica nell’uso o nella proprietà delle risorse dev’essere giudicata positivamente se in conseguenza di essa aumenta la ricchezza della collettività.Quest’ipotesi è stata sottoposta a numerose critiche, la prima delle quali, in ordine logico, è che essa attribuisce un ruolo eccessivo alla capacità delle persone di compiere scelte razionali, non distinguendo tra le valutazioni «ex-ante» e quelle «ex-post».Un’obiezione più seria è che le scelte sono vincolate dalla distribuzione della ricchezza. Si tratta di un problema complesso, per la cui soluzione è necessario tener conto di numerose circostanze. Sembra comunque plausibile, in un sistema basato sull’ipotesi di massimizzazione della ricchezza, ipotizzare la preferenza per un sistema di assicurazioni sociali contro le incertezze della vita.Infine, l’obiezione secondo cui l’ipotesi di massimizzazione non tiene conto dei diritti individuali inalienabili non sembra pertinente, dato che le possibilità di scelta degli individui devono comunque rientrare nei limiti posti dalla Costituzione federale.
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Benedetto, Loredana, Massimo Ingrassia, and Mariagrazia Rosano. "Credenze materne sull'alimentazione salutare nell'infanzia." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 1 (September 2010): 55–69. http://dx.doi.org/10.3280/psd2010-001003.

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Abstract:
Gli autori indagano alcune credenze materne circa il regime alimentare dei propri figli. La letteratura ha evidenziato differenze socioculturali: a un livello d'istruzione piů elevato sono solitamente associate abitudini piů restrittive e in linea con le raccomandazioni per un'adeguata alimentazione infantile. Scopo della ricerca č verificare se a un piů elevato livello d'istruzione delle madri corrispondano differenti credenze circa le restrizioni alimentari. Metodo. Hanno preso parte alla ricerca 35 madri con livello d'istruzione basso (licenza elementare o media) e 93 medio-alto (maturitŕ o laurea). Lo strumento era un questionario self-report che conteneva una lista di 20 cibi/bevande tipici della dieta dei bambini italiani in etŕ scolare e un elenco di 12 item volti a misurare l'importanza attribuita ad alcuni fattori nelle scelte alimentari. Risultati. Le differenze piů evidenti sono quelle concernenti i motivi delle restrizioni: le madri di livello socioculturale basso erano piů attente al consumo eccessivo. L'altro gruppo di madri sembrava invece piů attento ai problemi di salute. Ciň appare rilevante in considerazione dell'interesse crescente circa il peso dei fattori ecoculturali nella promozione del benessere dei bambini (Christensen, 2004).
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Peresso, Patrizia. "L'Analista e l'analizzando come &quot;cittadini del mondo&quot;." STUDI JUNGHIANI, no. 51 (July 2020): 76–95. http://dx.doi.org/10.3280/jun51-2020oa9711.

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Abstract:
Partendo dalle riflessioni di Jung sull'individuazione, l'articolo esamina la relazione analitica in rapporto alla realt&agrave; odierna. Quest'ultima esercita pressioni "difficilmente sostenibili" che non favoriscono l'individuazione. Secondo autorevoli "geopolitici", infatti, nella societ&agrave; attuale si evidenzierebbe la presenza di individui e/o gruppi con un eccessivo amore per se stessi che si rivela, inter alia, cercando il predominio sugli altri. Considerato come tale sopraffazione si presenti oggi diffusamente, quindi anche nei posti di lavoro, questo scritto si focalizza su come sostenere il numero crescente di professionisti che, pur di "successo", chiedono un'analisi, proprio risentendo profondamente di tale clima. Il "movimento progressivo", insieme indicatore e fattore di cambiamento viene studiato nei processi narrativi emergenti dall'attivit&agrave; onirica, incluso il "sognare con le mani nella sabbiera". L'articolo sottolinea come tale "movimento progressivo", fondato sulla competenza narrativa e sulla funzione riflessiva generi, nel co-transfert, forme di "speranza realistica". Quest'ultima segnala l'avvio del processo dell'individuazione nella coppia terapeutica e, simultaneamente, la trasformazione di analista e analizzando in "cittadini del mondo sufficientemente sani".
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Peresso, Patrizia. "L'Analista e l'analizzando come "cittadini del mondo"." STUDI JUNGHIANI, no. 51 (July 2020): 76–95. http://dx.doi.org/10.3280/jun1-2020oa9711.

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Abstract:
Partendo dalle riflessioni di Jung sull'individuazione, l'articolo esamina la relazione analitica in rapporto alla realt&agrave; odierna. Quest'ultima esercita pressioni "difficilmente sostenibili" che non favoriscono l'individuazione. Secondo autorevoli "geopolitici", infatti, nella societ&agrave; attuale si evidenzierebbe la presenza di individui e/o gruppi con un eccessivo amore per se stessi che si rivela, inter alia, cercando il predominio sugli altri. Considerato come tale sopraffazione si presenti oggi diffusamente, quindi anche nei posti di lavoro, questo scritto si focalizza su come sostenere il numero crescente di professionisti che, pur di "successo", chiedono un'analisi, proprio risentendo profondamente di tale clima. Il "movimento progressivo", insieme indicatore e fattore di cambiamento viene studiato nei processi narrativi emergenti dall'attivit&agrave; onirica, incluso il "sognare con le mani nella sabbiera". L'articolo sottolinea come tale "movimento progressivo", fondato sulla competenza narrativa e sulla funzione riflessiva generi, nel co-transfert, forme di "speranza realistica". Quest'ultima segnala l'avvio del processo dell'individuazione nella coppia terapeutica e, simultaneamente, la trasformazione di analista e analizzando in "cittadini del mondo sufficientemente sani".
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Zojaji, R., M. Keshavarzmanesh, M. Bakhshaee, R. Behdani, S. Esmaeelzadeh, and M. Mazloum Farsi Baf. "Gli effetti sul flusso aereo nasale della turbinoplastica inferiore in corso di rinosettoplastica." Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, no. 2 (April 2016): 97–100. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-410.

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Abstract:
La rinoplastica è una procedura chirurgica molto comune e al tempo stesso di elevata complessità. Uno degli aspetti più discussi di tale chirurgia sono gli insoddisfacenti esiti funzionali dovuti spesso ad un eccessivo restringimento dell’area della valvola nasale. Alcune procedure, come la turbinoplastica inferiore, possono favorire la prevenzione di tali problematiche ostruttive. L’intento del presente studio è quello di indagare gli effetti della turbinoplastica inferiore sulla resistenza nasale e sull’ostruzione respiratoria. In 50 pazienti è stata effettuata un’analisi preoperatoria e sei mesi dopo rinoplastica con turbinoplastica inferiore mediante rinomanometria anteriore attiva. Nessuno dei pazienti ha lamentato sintomatologia ostruttiva nasale nel preoperatorio o nel corso del postoperatorio. In accordo con i dati rinomanometrici sia le resistenze inspiratorie che quelle espiratorie hanno presentato valori migliori nel postoperatorio, ma solo le resistenze espiratorie hanno presentato una significatività statistica (p = 0,034). Le differenze in termini di flusso nasale fra maschi, femmine e differenti gruppi di età non sono state significative (p > 0,05). In conclusione dai dati del nostro studio emerge che la rinosettoplastica, associate a turbinoplastica parziale non ha un impatto negativo sulla funzionalità nasale ed in particolare sul flusso aereo attraverso le cavità nasali.
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Barra, Maria Angela, Rosa Alba A. Moretti, Giovanna La Rocca, Rosa Linda Ricci, and Marianna Romano. "Dipendenze a confronto: gioco d'azzardo patologico e dipendenza da sostanze." S & P SALUTE E PREVENZIONE, no. 52 (July 2009): 19–32. http://dx.doi.org/10.3280/sap2009-052002.

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Abstract:
- La seguente ricerca nasce con lo scopo di valutare se le persone con problemi di dipendenza da sostanze psicotrope abbiano anche una dipendenza dal gioco d'azzardo o una tendenza a svilupparla. Per condurre l'indagine, presso il Ser.T. in cui operiamo, č stata utilizzata la versione modificata del SOGS (South Oaks Gambling Screen) di Lesieur H.R. e Blume S.B. In base al punteggio ottenuto č stato possibile individuare un tipo di giocatore sociale, un giocatore eccessivo o problematico e uno patologico. Ai fini del nostro lavoro abbiamo considerato i giocatori eccessivi e patologici come appartenenti ad un unico gruppo di soggetti aventi con il gioco un rapporto problematico. Il questionario č stato somministrato a tre campioni. Il primo č costituito da utenti del Ser.T., il secondo da studenti universitari e il terzo, infine, da clienti assidui di Bingo e Punto Snai. Dall'analisi dei dati č emerso che all'interno del campione degli utenti del Ser.T. una quota consistente di soggetti rientra nel gruppo dei giocatori eccessivi o patologici (26%). I risultati, in linea con altre ricerche nazionali ed internazionali, sembrerebbero confermare, dunque, l'ipotesi iniziale che vi sia una relazione tra abuso di sostanze e gioco d'azzardo.
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Gouchan, Yannick. "Luca Bani, « Ditemi, o pietre ! parlatemi, eccelsi palagi ». La rappresentazione di Roma nella lirica italiana tra Otto e Novecento : Carducci, D’Annunzio, Pascoli." Cahiers d'études romanes, no. 27 (July 15, 2013): 570–73. http://dx.doi.org/10.4000/etudesromanes.4266.

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Jemielity, Witold. "Obsada stanowisk kościelnych w Królestwie Polskim do powstania styczniowego." Prawo Kanoniczne 43, no. 3-4 (December 10, 2000): 351–85. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2000.43.3-4.10.

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Abstract:
Nel secolo XIX esistevano continuamente forti legami delle potestà civili ed ecclesiali. Il Governo del Regno Polacco in modo più eccessivo decideva nei molti campi della vita dei religiosi anche del personale dei uffici ecclesiastici. Il proveddimento dello Zar del 6/18 marzo dell'anno 1817 sottometteva al controllo dello Stato l’elezione dei vescovi, dei membri del capitolo ecclesiale, lavoratori del consistorio, dei decani-arcipreti e dei parrocchi; dei amministratori delle parrocchie e dei vicarii parrocchiali nominavano i vescovi stessi. Dei disposizioni più numerosi dello Stato riguardava dei benefici di parrocci e dei membri del capitolo ecclesiale. L'esistevano tappe: presentare il candidato insieme con docu­ menti, il permesso del Governo, la nomina del vescovo e possesso. Per l'elezione del candidato influivano „kollatorzy” nelle parrocchie di „kollacji” privato e l’impiegati nelle parrocchie di „kollacji” del Governo. Per quanto riguarda prendere in possesso delle parrocchie facevano il protocollo esatto di aquisto-consegna. L’ingresso stesso del candidato al tempio aveva il carrattere sollenne. Per quanto riguarda il personale dei uffici ecclesiastici richiedevano tanti documenti; ultima parola aveva la Commissione dei Governo delle Confessioni Religiosi e l’Illuminazione Pubblica; questa influiva pure di espropriare del posto di lavoro. I vescovi in questo caso non sono stati bravi padroni della diocesi. La situazione si è peggiorata ancora dopo L'Insurrezione del Gennaio.
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Marossi, Walter. "Paolo Valera, il cantore dei bassifondi." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 54, no. 1 (March 19, 2020): 256–76. http://dx.doi.org/10.1177/0014585820910086.

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Abstract:
Personaggio a tutto tondo, giornalista, scrittore e sobillatore sociale, Valera esprime la sua vitalità umana e artistica tra la fine dell’Ottocento e il primo quarto del Novecento. Benché il suo protagonismo si esprima quasi esclusivamente all’interno della realtà milanese, per contenuti e diffusione, la sua opera letteraria può a ragione essere ritenuta di interesse nazionale. Ebbe la capacità di immergersi nelle immondizie e contraddizioni umane del suo tempo, in particolare quelle di alcune città europee, tra le quali Milano, senza restarne contaminato. La sua dirittura morale, nonostante l’inesauribile serie di querele, confini, arresti ai quali fu sottoposto dal potere costituito e dai borghesi del tempo, non fu infatti mai messa in questione da nessuno. Di interesse storico il sodalizio con Mussolini, prima che questi saltasse definitivamente il fosso della reazione e delle politiche contrarie agli interessi del mondo del lavoro. Benedetto Croce non volle considerare la sua vasta opera “letteratura”; ebbe probabilmente ragione se per letteratura si intendono testi codificati sulla base di canoni fissati dalla “norma” del tempo nel quale si scrive. Tuttavia, Valera, come è ampiamente documentato nella parte finale di questo saggio, registra da mezzo secolo nuova vita, fatta di ristampe, riletture, dibattiti, saggi critici. Il suo stile infiammato ed eccessivo, i contenuti dei suoi lavori, tornano probabilmente di attualità nel nostro tempo.
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Ardizzone, Francesca. "Misurare lo stress psico-fisico del caregiver di pazienti cronici: risultati di uno studio." Dissertation Nursing 1, no. 1 (July 29, 2022): 49–63. http://dx.doi.org/10.54103/dn/17647.

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Abstract:
INTRODUZIONE: Il carico dei caregiver è associato a un peggioramento della loro qualità di vita: aumentato rischio d'insorgenza di malattie cardiovascolari, ipertensione arteriosa, depressione e disturbi d'ansia vengono riportati in letteratura. Ad un aumento del carico assistenziale del caregiver è associata anche una precoce istituzionalizzazione del familiare. OBIETTIVI: Misurare i livelli di burden in un campione dei caregiver informali di pazienti cronici attraverso la creazione e validazione di una versione italiana modificata del Caregiver Strain Index. METODI: Lo studio ha previsto la traduzione e modifica del Caregiver Strain Index, in seguito somministrato ad un campione di convenienza di caregivers informali di pazienti cronici arruolato nei poliambulatori di un singolo centro ospedaliero. RISULTATI La scala ha un’ottima validità di contenuto (CVI-S=0.95) e di facciata e una buona consistenza interna (α di Cronbach=0.78). Il 75% del campione presenta una situazione di burden eccessivo (Me =8, IQR = [7; 9] cutoff 8). Valori più alti sono riportati nelle donne, nei soggetti con licenza media-inferiore e laurea, nei caregiver conviventi, in quelli che assistono più persone e in quelli i cui assistiti sono affetti da Parkinson (p<0.05 per tutte le variabili). Conclusioni: La versione italiana modificata del Caregiver Strain Index è uno strumento valido, affidabile, veloce e di semplice utilizzo capace di valutare i livelli di burden nei caregivers che assistono i pazienti cronici. Gli alti livelli di burden riferiti rivelano la necessità della figura dell’infermiere case manager per la continuità assistenziale al domicilio.
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Guerzoni, Guido. "«E cosa da Principe far chiari gli splendori dell’opre eccelse e illustri di animo generoso» : politica edilizia e congiuntura economica negli Stati estensi del Cinquecento." Mélanges de l’École française de Rome. Italie et Méditerranée 119, no. 2 (2007): 507–29. http://dx.doi.org/10.3406/mefr.2007.10382.

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Della, Vedova A. M., B. Ducceschi, A. Lojacono, M. Guana, A. Imbasciati, and C. Cristini. "Variabili psicologiche materne e andamento del parto: rilevazione in un campione di donne italiane alla prima esperienza di parto." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (June 2012): 191–219. http://dx.doi.org/10.3280/rip2011-002003.

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Abstract:
Le ricerche recenti documentano l'influenza dei fattori psicosociali sull'andamento della gravidanza e sulla salute materno-fetale. Il presente lavoro si propone di indagare l'eventuale relazione tra caratteristiche psicologiche e di contesto della gestante e andamento clinico del parto. Attraverso questionari di autovalutazione, applicati ad un campione di 114 gestanti italiane, nullipare e con gravidanza a basso rischio, sono state rilevate variabili psicologiche (ansia, depressione, alessitimia) e psicosociali (supporto sociale, legame parentale, aspetti intergenerazionali incluse caratteristiche del parto della madre della gestante), considerando anche la presenza di eventi stressanti e variabili relative alla gravidanza. L'ipotesi della ricerca riguarda la possibilitŕ che tali fattori possano influire sull'andamento clinico del parto valutato attraverso una griglia di rilevazione che permette di classificare il processo di parto in base agli eventi biologici e medico-assistenziali registrati nella cartella clinica ospedaliera. Lo studio ha previsto due fasi: a) rilevazione delle variabili materne al terzo trimestre di gravidanza; b) valutazione dell'andamento clinico del parto tramite dati della cartella clinica ospedaliera. I risultati di questo studio supportano l'ipotesi che gli aspetti della struttura psichica materna possano influire sull'andamento clinico del parto: maggiori punteggi alla scala di rilevazione della depressione e dell'alessitimia si associano rispettivamente a travaglio piů lungo e parto operativo. Ansia e depressione si associano inoltre ad un aumento eccessivo di peso durante la gravidanza. Infine sembra emergere un ruolo significativo degli aspetti intergenerazionali: il parto operativo risulta associato alla presenza di complicazioni del parto della madre della gestante. L'interpretazione di questi risultati invita alla prudenza, considerata la ridotta estensione del campione e la complessitŕ delle variabili in gioco, tuttavia lo studio offre spunti di riflessione sulla psicosomatica del parto e sottolinea l'importanza delle variabili psicosociali nell'ambito dell'assistenza perinatale.
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