Academic literature on the topic 'Dominio utile'

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Journal articles on the topic "Dominio utile"

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La Torre, Mario, Lorenzo Semplici, and Jenny Salazar Zapata. "Un Modello di Impact Finance per i Comuni: il Piano Strategico di Mandato BES-Oriented." CORPORATE GOVERNANCE AND RESEARCH & DEVELOPMENT STUDIES, no. 2 (January 2021): 141–70. http://dx.doi.org/10.3280/cgrds2-2020oa10591.

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Abstract:
Il presente lavoro propone un modello di Impact Finance per i Comuni italiani, utile a coniugare le politiche di bilancio delle amministrazioni locali con gli obiettivi sociali ed ambientali riconducibili agli indicatori di Benessere Equo e Sostenibile. Nello specifico, il Piano Strategico di Mandato BES-Oriented prevede: (i) un'analisi di contesto utile a definire il posizionamento BES del Comune, (ii) un'analisi di bilancio pubblico BES-Oriented, utile a definire l'impatto diretto delle politiche di bilancio sui temi sociali ed ambientali (iii) una matrice che consente una lettura combinata del posizionamento e del bilancio, (iv) l'utilizzo delle interazioni fra domini BES per valutare gli impatti indiretti delle politiche di bilancio sugli aspetti sociali ed ambientali. Il modello proposto consente alle Amministrazioni locali di definire priorità strategiche ed obiettivi di impatto ed in particolare di: adottare delle strategie di welfare in relazione ad un benchmark; collegare l'attivazione di specifiche progettualità in maniera sinergica, riferendole ad una o più voci di spesa pubblica ed al relativo dominio BES che ad esse viene associato; valutare l'impatto diretto che la pianificazione comunale ed i singoli progetti hanno sui conti pubblici; individuare ulteriori dimensioni di benessere sulle quali un investimento impatterà indirettamente, offrendo un quadro complessivo dell'impatto in termini di miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini; calcolare gli impatti diretti ed indiretti sulla spesa pubblica (effetto moltiplicatore).
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Gil Olcina, Antonio. "Control del dominio util y salvaguarda del directo en la enfiteusis señorial valenciana: Los Cabreves." Estudios Geográficos 59, no. 231 (July 12, 2018): 201. http://dx.doi.org/10.3989/egeogr.1998.i231.601.

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Abstract:
Control del dominio útil y salvaguarda del directo en la enfiteusis señorial valenciana: los cabreves. A finales del Antiguo Régimen los señoríos cubrían las tres cuartas partes del territorio entonces valenciano. El elemento solariego quedaba, en extensión, a la zaga del jurisdiccional, y aun más distante el total de tierras establecidas, ya que existía en aquéllos la distinción básica entre/raneas y pechadas. Sin embargo, esa misma contraposición habla de la importancia y alta frecuencia del censo enfitéutico, forma jurídica de explotación ampliamente dominante en el labrantío valenciano señorial. Fuera de algún caso singular, el establiment señorial era perpetuo e irredimible, con grave riesgo de daño o, incluso, extinción, si las transmisiones del dominio útil no eran objeto de control y seguimiento mediante la cabrevación, acto de reconocimiento formal por el enfiteuta de la sujeción al dominio directo de los bienes censidos, detalladamente descritos para prevenir falseamientos u ocultaciones. De ahí el extraordinario interés de los libros resultantes, o cabreves, para el estudio de la propiedad agraria en dicha época. [fr] Le controle du «dominio útil» et la sauvegarde du «dominio directo» en la enfiteusis valencianne: les cabreves. A la fin de l'Ancien Régime, les domaines seigneuriaux recouvraient les trois quarts du territoire alors valencien. L'élément noble restait, en étendue, en arrière des terres jiuidictionnelles, et encore plus au-delà total des terres établies puisqu'il existait déjà dans celles-ci la distinction basique entre franco et emprunts. Cependant ce même contraste met en relief l'importance et la haute Fréquence de l'emphytéose, une forme juridique d'exploitation très dominante dans le terrain cultivable valencien de la seigneurie. En dehors de cas particuliers, l'établissement seigneurial étail perpétuel et irrachetable, avec un grand risque de dommages ou même l'extinction, si la transmission du domaine utile n'était pas objet de contóle et de suivi au travers de la «cabrevación», un acte de reconnaissance formel par l'emphytéote de la possession directe des biens recensés, décrits de manière très détaillée pour prévenir des faux ou des dissimulations. De là l'extraordinaire intérêt des livres se rapportant à ce thème ou «cabreves» pour l'étude de la propriété agraire pendant cette période.
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Guerrieri, Claudia. "Linked open data e rappresentazione del patrimonio culturale: un caso applicativo per diffondere la conoscenza dei beni culturali ecclesiastici nel web semantico." DigItalia 17, no. 1 (June 2022): 184–202. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00047.

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Abstract:
Nel dominio dei beni culturali molte organizzazioni stanno applicando le tecnologie del web semantico e hanno affrontato progetti – alcuni dei quali sperimentali – di pubblicazione dei dati descrittivi del patrimonio culturale in linked open data (LOD): la sfida è far affiorare la conoscenza rappresentata dai dati rendendola immediatamente interpretabile dalle macchine. Attraverso la delicata fase di definizione non ambigua dei concetti e delle relazioni che rappresentano una determinata porzione di realtà (modellazione dei dati) il web semantico si pone come strumento per far emergere significati e produrre nuove relazioni reciproche. Questo contributo ha l’obiettivo di porre le basi per una prospettiva strategica di produzione e pubblicazione di LOD del patrimonio informativo esposto sul portale BeWeB – Beni ecclesiastici in web, scelto come esempio altamente rappresentativo del dominio culturale in virtù non solo dei suoi numeri – circa 12 milioni di schede descrittive di beni culturali di proprietà ecclesiastica – ma soprattutto della modalità in cui è costruito e quotidianamente popolato. Il portale è ideato e coordinato dall’Ufficio nazionale per i Beni Culturali ecclesiastici e l’Edilizia di culto della Conferenza Episcopale Italiana (Ufficio nazionale BCE – CEI), con l’ambizione di offrire una lettura d’insieme sui beni culturali di proprietà ecclesiastica conservati in Italia, dove gli authority data assumono il ruolo di punto di snodo per la tessitura di relazioni tra risorse culturali di natura diversa (risorse storico-artistiche, architettoniche, bibliografiche, archivistiche, fotografiche, istituti di conservazione). La proposta di integrazione nel web semantico del patrimonio informativo esposto sul portale BeWeB mira al raggiungimento di una piena interoperabilità semantica, attraverso l’analisi delle ontologie già presenti nel dominio culturale, per favorirne un loro riuso. BeWeB è dunque un case study presentato e introdotto da un inquadramento generale, utile a spiegare il contesto in cui sono inscritte le tecnologie che abilitano la realizzazione del web semantico e dei progetti di costruzione dei grafi della conoscenza (knowledge graph).
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Alessandrini, M., A. Micarelli, A. Viziano, I. Pavone, G. Costantini, D. Casali, F. Paolizzo, and G. Saggio. "Body-worn triaxial accelerometer coherence and reliability related to static posturography in unilateral vestibular failure." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 3 (June 2017): 231–36. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1334.

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Abstract:
Poichè le alterazioni della funzione vestibolare possono essere causa di disequilibrio, i principali reperti sviluppati ad oggi per misurare il controllo posturale e l’integrazione sensoriale nel danno vestibolare sono stati ottenuti grazie alla posturografia. Tuttavia, al fine di superare i problemi legati a tale genere di tecnologia, sono stati proposti gli accelerometri indossabili (ACC) come un’alternativa portatile e a basso costo per la misurazione dell’oscillazione corporea in ambienti confortevoli. D’altro canto, nessuno studio ad oggi ha dimostrato la validità sperimentale delle misurazioni ottenute con ACC - rispetto a quelle derivanti dalla posturografia - in soggetti affetti da deficit vestibolare. Pertanto, l’obiettivo del presente lavoro è stato quello di i) sviluppare e validare una strumentazione pratica che potesse consentire la misurazione dei disordini dell’oscillazione corporea nell’ambito della valutazione otoneurologica attraverso gli ACC e ii) fornire un’analisi delle oscillazioni affidabile ed automatica, che potesse implementare in modo sensibile ed accurato la possibile discriminazione di pazienti affetti da deficit vestibolare unilaterale (UVF). A tale scopo, un gruppo di 13 pazienti (sette femmine, 6 maschi; età media 48.6 ± 6.4 anni) affetti da UVF da almeno 6 mesi e un altro omogeneo di 13 soggetti sani sono stati invitati a mantenere la posizione eretta durante l’esecuzione della posturografia statica (FBP) mentre indossavano a livello lombare - vicino al centro di massa - un sensore Movit® (by Captiks) costituito da accelerometri 3-D. La correlazione ‘product-moment’ secondo Pearson ha dimostrato un elevato livello di corrispondenza di quattro misure, estratte da ACC e da FBP, nel dominio del tempo e di tre in quello della frequenza. Inoltre il t-test ha evidenziato che due parametri nel dominio del tempo e due in quello della frequenza si sono dimostrati affidabili nel discriminare i soggetti affetti da UVF. Tali aspetti, nel loro complesso, dovrebbero focalizzare l’attenzione in ambito clinico e di ricerca su tale tecnica di registrazione, considerato l’arricchimento quantitativo e qualitativo di informazioni utili nella discriminazione, diagnosi e trattamento di pazienti affetti da UVF. In conclusione, noi riteniamo che la misurazione basata su ACC offra un’alternativa confortevole, affidabile, economica ed efficiente utile, assieme ai test clinici di equilibrio e mobilità, in molteplici circostanze così come negli studi implicati nella diagnosi, controllo e riabilitazione di pazienti affetti da UVF.
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Origgi, D., L. T. Mainardi, A. Falini, G. Calabrese, G. Scotti, S. Cerutti, and G. Tosi. "Quantificazione automatica di spettri 1H ed estrazione di mappe metaboliche da acquisizioni CSI mediante Wavelet Packets." Rivista di Neuroradiologia 13, no. 1 (February 2000): 31–36. http://dx.doi.org/10.1177/197140090001300106.

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Abstract:
La quantificazione dei picchi spettrali del segnale di spettroscopia 1H in risonanza magnetica, utile per un'analisi metabolica dei tessuti in-vivo, richiede un tempo di elaborazione elevato, soprattutto quando si tratta di acquisizioni CSI dove ad essere elaborata è un'intera matrice di dati. Inoltre, la sovrapposizione dei picchi, maggiormente marcata negli spettri con tempo di eco breve (20 ms), rende spesso difficoltosa la separazione dei singoli contributi metabolici. Si propone pertanto un metodo automatico per la quantificazione dei metaboliti, che utilizza l'algoritmo delle Wavelet Packets per scomporre il segnale nel dominio del tempo (FID) in sottobande. La stima dei parametri di ampiezza, fase, frequenza e smorzamento viene quindi eseguita nelle sottobande, dove cadono i picchi di interesse, mediante metodi di predizione lineare basati sulla scomposizione a valori singolari (LPSDV). L'ampiezza stimata dei picchi viene infine utilizzata sia per il calcolo dei rapporti metabolici sia per l'estrazione di mappe metaboliche. Il metodo di quantificazione proposto è stato messo a punto su fantocci e poi applicato alle acquisizioni di volontari sani e infine su alcuni pazienti. L'elaborazione automatica dei dati spettroscopici con il metodo proposto offre la possibilità di studiare in modo efficace ed affidabile i metaboliti cerebrali nonché di rappresentare la loro distribuzione spaziale mediante mappe metaboliche.
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Celeste, Edoardo. "The Court of Justice and the Ban on Bulk Data Retention: Expansive Potential and Future Scenarios." European Constitutional Law Review 15, no. 1 (March 2019): 134–57. http://dx.doi.org/10.1017/s1574019619000038.

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Abstract:
Data retention saga – Interpretative strategy of the Court of Justice – Expansive potential of the principles set by the Court of Justice – ‘Reverse’ effet utile and conflict of competence – EU acts under threat – Domino effect on national security measures – Future scenarios – Twilight of the model of bulk data retention – Modulation of the ban on bulk data retention according to the vulnerability of data processing or depending on the prior unknowability of the threats – Divergence from the European Court of Human Rights – Legitimisation of bulk data retention‘Equo ne credite, Teucri!Quidquid id est, timeo Danaos et dona ferentes’— Virgil, Aeneid, II, 48-49
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Jhon Jerley Torres Torres, Jhon Jerley Torres Torres. "Influencia de la altitud sobre la composición florística, estructura y carbono de bosques del Chocó." UNED Research Journal 14, no. 1 (December 15, 2021): e3746. http://dx.doi.org/10.22458/urj.v14i1.3746.

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Abstract:
Introducción: A pesar de la amplia diversidad sugerida para el Chocó, a la fecha es poco lo que se ha documentado sobre la influencia de la altitud en la composición florística, estructura, diversidad, biomasa y carbono arbóreo. Objetivo: evaluar la influencia de la altitud sobre la composición florística, estructura y carbono almacenado en bosques del gradiente altitudinal Quibdó-Carmen de Atrato en el Chocó biogeográfico. Métodos: se establecieron 18 parcelas (20×20 m) distribuidas en un gradiente de 100–1700 m de altitud comprendida entre Quibdó y Carmen de Atrato, Chocó. Se identificaron todas las especies y se contabilizaron todos los individuos. La composición florística fue analizada mediante el método de Ward. Se realizó una regresión lineal simple para observar la relación entre la altitud y las variables estructurales y de biomasa. La diversidad fue estimada a través de los índices de Shannon y Simpson. Se calculó la biomasa empleando una ecuación alométrica desarrollada para este tipo de bosque. El carbono fue estimado con una fracción de carbono de 0,5. Resultados: Se registró un total de 33 familias botánicas, 90 especies y 773 individuos. Los sitios de menor altitud presentaron mayor riqueza. Las familias con mayor número de especies arbóreas fueron: Fabaceae, Malvaceae, Lauraceae y Clusiaceae. El análisis de Ward permitió separar a los sitios en dos grupos diferentes estadísticamente (p ˂ 0,05), el primero de menor altitud dominado por las especies Pouteria amygdalicarpa, Iryanthera tricornis Ducke, Brosimum utile (Kunth) Pittier. y Pithecellobium sp. y el segundo de mayor altitud dominado por Aniba puchury-minor (Mart.) Mez. A nivel de densidad se destacan pocas diferencias entre los sitios muestreados, mientras que para el área basal se aprecia que su valor disminuye conforme aumenta la altitud. Para las variables riqueza de especie, área basal, diversidad y biomasa se obtuvieron relaciones y correlaciones negativas con la altitud, mientras que para la densidad esta fue positiva. En promedio se obtuvo un carbono almacenado en la biomasa aérea de 68,28 Mg h-1 para el gradiente altitudinal Quibdó – Carmen de Atrato, el cual disminuye conforme aumenta la altitud y difiere estadísticamente entre los sitios muestreados (p ˂ 0,05). Conclusión: Se evidencia que la altitud ejerce una fuerte influencia negativa en la composición florística (riqueza de especie y recambio florístico), la estructura (área basal e Índice de Valor de Importancia) biomasa y carbono de los ecosistemas estudiados.
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O'Cinneide, M. S., Mark Keane, and M. Cawley. "Industrialization and Linguistic Change among Gaelic-Speaking Communities in the West of Ireland." Language Problems and Language Planning 9, no. 1 (January 1, 1985): 3–16. http://dx.doi.org/10.1075/lplp.9.1.02oci.

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Abstract:
Industriigo kaj lingvoŝanĝiĝo inter gaelparolantaj komunumoj en la okcidenta regiono de Irlando Oni identigis la procedon de lingva malkresko inter gaelparolantaj komunomoj kiel parte rezulton de elmigrado kaj perdoj de enloĝantaro. Per politiko de ekonomia evo-luigo oni celis reekvilibrigi la demografian malkreskon kaj sekve la malkreskon de ling-voutiligo. Ne estis klara en la apliko de tiu politiko la rilato inter la enkonduko de nova industrio kaj lingva konservado. Tiu ĉi studo argumentas per trarigardo de la litera-turo, ke ekonomia evoluigo, dum ĝi pligrandigas la enloĝantaron en difinita regiono, eventuale negative efikas ĉe la lingvo. Tiuj negativaj efikoj fluas tra pluraj kanaloj. La manko de gvidaj kaj teknikaj laborantoj necesigas dungon de anglaparolantoj el ekster la regiono. La foresto de taŭgaj teknikaj terminoj en la gaela lingvo antaŭenigas utili-gon de la angla. Kelkaj novaj industriaj postenoj estas plenigataj de iamaj elmigrintoj, kiuj revenas al la regiono kun junaj familianoj. Ĉehejma utiligo de la irlanda lingvo jam mankas en tiuj familioj, kaj tio pluire efikas en la loka komunumo. Aparte kaj in-terage, ĉiuj tiuj faktoroj kontribuas al lingvoŝanĝiĝo. Estas ankaŭ vere, ke multaj aliaj facetoj de socia kaj ekonomia evoluigo kontribuas al tiu ŝanĝoprocedo. Oni ne povas senigi gaelparolantajn komunumojn je okazoj por evoluigo, kaj la vera defio kuŝas en tio, ke oni liveru tiun evoluigon en formo, kiu plifortigu la pozicion de la irlanda. Udaras na Gaeltachta ricevis tiun apartan respondecon kaj per sia industri-iga programo ĝi multon atingis. En la dua duono de tiu ci studo oni raportas pri la rezultoj de enketo pri la lingvaj efikoj de tri industriaj entreprenoj starigitaj en la Gael-tacht. Unu superteknologia firmao, kiu uzas neindiĝenajn rimedojn, kun multnombraj anglalingvaj fakaj laborantoj, esence tunkcias per la angla. La irlanda dominas en la aliaj firmaoj, kie la proporcio de Gaeltacht-aj laborantoj kompare al ne-Gaeltacht-aj estas multe pli granda kaj la prilaborado de surlokaj krudaj materialoj estas pli ema al priskribiĝo en la irlanda. Empiriaj donitaĵoj indikas, ke la industriigo de komunumoj en la Gaeltacht ne nepre havas negativajn efikojn je la irlanda lingvo. Ili tamen ja sugestas, ke necesas zorgo en dungado de laboristoj por labori en la industriaj entreprenoj. Oni forte rekomendas politikon, kiu strikte diskriminacias favore al parolantoj de la irlanda. Ĝenerale la studo konkludas, ke evoluigo en si mem ne sufiĉos por sekurigi la pluvivon de la Gaeltacht. Necesas klara lingva strategic La verkintoj esprimas dubon pri la politika vol-forto bezonata por apogi tian politikon.
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Rudi, Fabrizio. "L’UNIFICATION ITALIENNE ET LA PRINCIPAUTÉ DE SERBIE (1859-1862) D’après des documents inédits ИТАЛИЈАНСКО УЈЕДИЊЕЊЕ И КНЕЖЕВИНА СРБИЈA (1859-1862) ИЗ НЕОБЈАВЉЕНИХ ДОКУМЕНАТА." Историјски часопис, no. 69/2020 (December 30, 2020): 303–47. http://dx.doi.org/10.34298/ic2069303r.

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Abstract:
Cet article propose une nouvelle description des relations diplomatiques entre le Royaume de Sardaigne – le Royaume d’Italie depuis 1861 – et la principauté de Serbie pendant une période de l’histoire européenne particulièrement délicate en ce qui concerne l’équilibre des Puissances dans l’Europe centrale et danubienne, au temps où la diplomatie de la France de Napoléon III dominait l’Europe. La première partie du travail, qui traite de l’action des consuls sardes à Belgrade de l’armistice de Villafranca jusqu’à la mort du prince Miloš Obrenović, qui est retourné sur le trône après la destitution du prince Aleksandar Karađorđević, s’appuie sur l’historiographie la plus récente consacrée à la matière, en particulier italienne et serbe, sans oublier les ouvrages de référence plus anciens mais toujours pertinents. La seconde partie analyse les documents diplomatiques italiens édités permettant de constater l’existence d’un projet d’insurrection générale contre les Habsbourg dans toute la Hongrie, insurrection dont les créateurs étaient Lajos Kossuth et le général Klapka. Cette insurrection devait impliquer aussi l’action des Principautés Danubiennes, de la Principauté de Serbie, gouvernée par le Prince Michel (Mihailo) Obrenović III, ainsi que du nouveau-né Royaume d’Italie. L’article est accompagné de la transcription, la plus fidèle possible, d’un couple de documents inédits trouvés dans les Archives Centrales de l’État de Rome, qui fournissent de nouveaux détails très intéressants et utiles à propos de ce projet et de sa réalisation. This paper proposes a new description of the diplomatic relations between the Kingdom of Sardinia – Kingdom of Italy since 1861 – and the Principality of Serbia during a particularly delicate period of European history regarding the balances of forces in Central and Danubian Europe, at a time in which the diplomacy of Napoleon III’s France dominated Europe. The first part of the work, which deals with the action of the Sardinian consuls in Belgrade from the armistice of Villafranca until the death of the Prince Miloš Obrenović, who returned to the throne after the deposition of the Prince Aleksandar Karađorđević, is structured taking in consideration the most recent historiography (especially Italian and Serbian) devoted to the subject, without forgetting the older but still relevant reference works. The second part follows the contents of the edited Italian diplomatic documents that reveal the existence of a plan of a general uprising against the Habsburgs in the entire Hungary, whose creators were Kossuth and the general Klapka. This insurrection should to involve the action of the Danubian Principalities, Principality of Serbia, ruled by the Prince Michel (Mihailo) Obrenović III, and of the new Kingdom of Italy. Finally, this analysis is followed by a authentic transcription of a few of unpublished documents found in the Central State Archive in Rome, which provide new, remarkably interesting, and useful details about this project and its realization.
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Rojas Navarro, José Faruk, Viviana Alexandra Quintero Zambrano, and Favio Efrey Benavides Ceballos. "Evaluación del aprovechamiento de subproductos generados a partir del procesamiento industrial del plátano (Musa paradisiaca) variedad hartón, en el municipio de Sotomayor del departamento de Nariño." SATHIRI, no. 9 (July 16, 2015): 32. http://dx.doi.org/10.32645/13906925.436.

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Abstract:
Uno de los residuos más abundantes del municipio los Andes Sotomayor, en el departamento de Nariño, es la cáscara de plátano, residuo generado en la actividad de Producción y transfor- mación del plátano. Su mala disposición y carente aprovechamiento está afectando a nivel social, ambiental y económico la población del municipio de los Andes (Sotomayor), que presenta un área destinada a la explotación del sector primario con 720 hectáreas de dos frutos de mayor demanda, el café y el plátano verde de la variedad Dominico, se encontró que en la post cosecha del plátano verde se presenta una pérdida considerable de hasta una tonelada por hectárea, re- saltando la importancia de provechar este residuo. En este sentido se evaluó el aprovechamiento del material vegetal para la obtención de cartón y para el crecimiento de microorganismos que produzcan metabolitos secundarios de interés industrial. Se realizó la caracterización de la mate- ria prima por triplicado en cuanto a látex y cáscara; para caracterizar el látex o savia, se realiza- ron cortes sobre la cáscara recolectando el látex, realizando pruebas físico químicas y obtenien- do espectros de sus principales compuestos. De la misma manera, se caracterizó el extracto de muestras aleatorias de cáscaras de plátano verde, por extracción bajo el método Soxhlet con tres solventes a saber, etanol al 96%, benceno y Diclorometano; realizando pruebas físico químicas. Se obtuvieron valores de celulosa, y lignina residual que constituyen un primer paso en la ob- tención de material celulósico; se sometió a hidrólisis ácida, empleando ácido sulfúrico {H2SO4} e hidrolisis básica con hidróxido de sodio {NaOH}, diluidos a diferentes concentraciones y tiempos de reacción según un diseño experimental 2x3x2 con tres repeticiones, obteniendo que para hi- drólisis ácida los valores mayores de celulosa se muestran en el tratamiento 1 y 4 es decir, utili- zando 2% de H2SO4 y 120 minutos; y 6% de H2SO4 y 360 minutos, respectivamente. Se observa, además, que el contenido de celulosa tiende a aumentar, conforme se incrementa los niveles de los tratamientos y para hidrolisis básica se obtienen valores mayores de celulosa en los trata- mientos 2 y 4, es decir, utilizando 20% y 40% de NaOH y 150 minutos para ambos casos; lo que in- dica que a medida que se aumenta la concentración y el tiempo de cocción, el contenido de celu- losa es mayor. Los datos obtenidos resultaron ser estadísticamente significativos e indican que es factible obtener cantidades importantes de celulosa a partir del material vegetal estudiado para la obtención de cartón. Por otro lado, a partir de los análisis de las propiedades físico químicas y cromatografías de la cáscara se identifica como resultado una presencia considerable de almidón en el material {40%}, que desde el punto de vista biotecnológico es una fuente rica de carbohidra- tos, lo que puede ser aprovechado para el crecimiento de microorganismos de interés industrial y farmacéutico como el Penicillium notatum. El almidón fue extraído por medio mecánico siendo separado de la lechada por filtración, se realizó un macerado y secado a 40ºC por 5 minutos en microondas; y se usó posteriormente para el crecimiento del hongo en medio líquido y en medio sólido. El penicillium notatum se activó previamente en medios APD y Sabouroud, presentando un crecimiento entre de 3 y 5 semanas, finalmente se evalúa la producción de metabolitos secundar- ios y con la técnica de disco de papel para distinguir su comportamiento de carácter antibiótico, donde se evaluó el efecto Biocida de los metabolitos secundarios en un lugar de muestra tratado
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Dissertations / Theses on the topic "Dominio utile"

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DONG, NENG. "Il dominium utile tra le esperienze diverse." Doctoral thesis, 2016. http://hdl.handle.net/2158/1039791.

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Abstract:
The thesis aims to clarify the historical profile, the particular characteristics and the various dissertations of the Medieval property theory dominium utile and to confront it with analogue institutions in traditional Chinese law. The author intends to confirm that dominium utile was by nature the reflection of a Medieval idea of property on the giurisprudence. Considered as an artificial introduction of the Civil Law, the dominium utile was frequently described as a secondary property by the doctores. Yet such a dipendent feature doesn't diminish the role it played on both theoritical and practical dimension. Dominium utile is deeply rooted in the system of property elaborated by Bartolus, thus reveals how the Medieval giurists emphysized the economic essence of property at the expense of the unity and exclusivity of dominium. The Roman dominium now is replaced by the Medieval dominia. In spite of the harsh rebukes of the legal humanists who were active in the 16th century, dominium utile won the support of many illustrious jurists thanks to its irreplacable value for the jurists who were engaged in responding to land problems of that time. The separation of two dominia exists in traditional Chinese law, too. Diffrent from the European experience, in China the separation of property was realized by customary law. People gave a particular attention to the economic value of a land to the extent that the tenant could claim the property of the surface of the land, while the owner had nothing more than the property of the bottom. The customary law tended to erode the formal property, which ended up becoming a right to the rent. This phenomenon can explain partly why the traditional Chinese law was not able to develop a modern conception of the property by itself. Aware of this deficit, the legislators of the Repubblic of China set out to suppress the separation of property by means of codification during the 1920s and the 1930s. For them, the establishment of a European property is necessary to modernize the country. Such a consideration doesn't disappear even afer the abolition of the codification of the Repubblic of China in Mainland China.
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Book chapters on the topic "Dominio utile"

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Santos, Francisco J. Andrés. "Dominium directum y dominium utile en las ˋSiete Partidas'." In Alfonso el Sabio y la conceptualización jurídica de la monarquía en las ‘Siete Partidas’, 151–66. Göttingen: Vandenhoeck & Ruprecht, 2021. http://dx.doi.org/10.14220/9783737012935.151.

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2

Rüfner, Thomas. "The Roman Concept of Ownership and the Medieval Doctrine of Dominium Utile." In The Creation of the Ius CommuneFrom Casus to Regula, 127–42. Edinburgh University Press, 2010. http://dx.doi.org/10.3366/edinburgh/9780748638970.003.0015.

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Rüfner, Thomas. "5 The Roman Concept of Ownership and the Medieval Doctrine of Dominium Utile." In The Creation of the Ius Commune, 127–42. Edinburgh University Press, 2010. http://dx.doi.org/10.1515/9780748642922-009.

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4

Komatsu, Sachiko. "Revaloriser l’enseignement du français au Japon." In Le Japon, acteur de la Francophonie, 41–48. Editions des archives contemporaines, 2016. http://dx.doi.org/10.17184/eac.5525.

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Abstract:
Le français, qui se plaçait traditionnellement au Japon en position prioritaire comme deuxième langue d'apprentissage, connaît aujourd'hui des difficultés, face au développement de la tendance du «tout anglais» sur la planète en même temps que la globalisation, et à la croissance de l'intérêt de nos compatriotes pour les langues des pays voisins, entre autres le chinois. À l'époque où même dans le milieu académique domine ce qu'on appelle «~la culture de résultat~», l'apprentissage du français souvent considéré comme objet de plaisir et de luxe, a un fort besoin de se remettre en valeur auprès de son public. Pour ce faire, tous les enjeux de l'enseignement du FLE au Japon semblent se trouver dans la rénovation de la didactique, qui se traduira d'une part par un appui sur la francophonie et d'autre part, par l'introduction des TICE et de l'approche actionnelle. La francophonie est une mine à exploiter pour faire comprendre la diversité historique, sociale et culturelle qu'a la langue française. Les TICE et l'approche actionnelle permettront d'ouvrir l'apprentissage du français vers l'extérieur de la classe et donner aux apprenants la conscience que le français est une langue utile. Dans cette communication, nous détaillons pourquoi et comment procéder à cette rénovation.
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