Academic literature on the topic 'Dolore e scrittura di se’'

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Journal articles on the topic "Dolore e scrittura di se’"

1

Rusconi, Fabrizio. "Scrittura e intertestualità ne La Cognizione del Dolore di Carlo Emilio Gadda." Revista de Italianística, no. 37 (December 30, 2018): 58–65. http://dx.doi.org/10.11606/issn.2238-8281.v0i37p58-65.

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Abstract:
L’articolo, prendendo spunto da una espressione di Gianfranco Conti- ni che a proposito di Gadda parla di “rimpianto della letteratura perduta”, si ripropone di analizzare, ne La Cognizione del Dolore di Carlo Emilio Gadda, l’emersione di una nostalgia testuale verso quelli autori e quelle opere del passato in cui tra letteratura e mondo non si era ancora frapposto il sospetto, l’incomprensione che caratterizzeranno il XX secolo. Gli spazi, le forme e i modi attraverso cui questa nostalgia si fa sensibi- le dipendono dal complesso gioco intertestuale affidato al testo. Pastiche, citazione, traduzione sono tra le principali modalità che l’autore della Cognizione sceglie per tematizzare ambiguamente la discontinuità tra presente e passato. Dietro all’apparente sarcasmo e all’ironia con cui sono trattati gli autori catturati nella vertigine intertestu- ale il lettore potrà avvertire un sentimento di lontananza, rimpianto e nostalgia.
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2

Dziadosz, Dariusz. "Boże i ludzkie patrzenie według Wj 2,11-25." Verbum Vitae 16 (December 14, 2009): 53–84. http://dx.doi.org/10.31743/vv.1524.

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Abstract:
Quando si parla delia manifestazione visibile di Dio e delia sua grande potenza nella Sacra Scrittura, in visioni profetiche oppure direttamente nella storia del popolo di Israele, si nota subito che non c' e niente che appaghi la curiosita su Dio. Le affermazioni veterotestamentarie sulle teofanie non sono unitarie. Dio appare, faccia a faccia, solo ad Abramo, Isacco, Giacobbe e Mose, ad al tri si manifesta solamente tramite le opere delia sua bonta e giustizia. Per l’Antico Testamento e un fatto scontato che Dio veda e osservi tutti gli uomini per ripagare loro secondo le loro opere. Egli vede la giustizia, ma anche l'ingiustizia, la goia, ma pure il dolore e la sofferenza umana, ed esempre pronto a intervenire quando vengono calpestate regole stabilite da Lui.
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3

Carratelli, Teresa Iole. "L'Uomo nello scrittore e lo Scrittore nell'uomo." PSICOANALISI, no. 2 (February 2013): 79–87. http://dx.doi.org/10.3280/psi2012-002005.

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Abstract:
L'autrice riflette sul ruolo che ha avuto lo Scrittore nell'aiutare l'Uomo-Levi a contenere il dolore fisico e mentale "senza nome" nel corso della schiavitů subita assieme alla sua Comunità nel lager e nel viaggio avventuroso del ritorno verso casa. Attraverso i suoi romanzi egli ha reso pubblico un proprio "lavoro sui-generis di autoanalisi", testimoniando come la sua capacità di osservare e di pensare sono risultati importanti fattori di sopravvivenza in quelle condizioni estreme.
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4

Bombara, Daniela. "Al margine dei margini: ribellione, esperienza del dolore e denuncia sociale in Letteria Montoro, donna siciliana e scrittrice del Romanticismo." Revista Internacional de Culturas y Literaturas, no. 20 (2017): 171–87. http://dx.doi.org/10.12795/ricl.2017.i20.13.

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Abstract:
Questo lavoro esamina la produzione della messinese Letteria Montoro (1825-1893), poetessa e autrice di Maria Landini, romanzo popolare con protagonista una donna ribelle, che combatte per affermare la propria libertà nello squallido scenario di una società degradata. Volontà di impegno politico, critica sociale e ‘cattiveria rappresentativa’ configurano la produzione di Montoro, apparentemente marginale e del tutto ignorata dalla critica, come perfettamente inserita nel contesto ideologico del Romanticismo italiano.
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5

Strazzer, Sandra. "L'incomunicabilitŕ del dolore e il dolore dell'incomunicabilitŕ." CHILD DEVELOPMENT & DISABILITIES - SAGGI, no. 1 (January 2011): 21–32. http://dx.doi.org/10.3280/cdd2010-001003.

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Abstract:
Il dolore o, meglio, la sofferenza, č un'esperienza che ha il sapore dell'incomunicabilitŕ. Non si riesce a "dire", e quello che viene detto con le parole non riesce in alcun modo ad essere esaustivo. In queste riflessioni ho pensato di raccontare la mia esperienza sul "modo di comunicare la veritŕ del dolore" dando voce ai protagonisti, in particolare ai bambini con cui vivo gran parte del mio tempo, e ho pensato di riportare, nella seconda parte, un altro aspetto che mi sta a cuore: il dolore del silenzio. Ciň che provoca maggiore "dolore" in chi č accanto ad una persona nella specifica condizione di stato vegetativo č l'impossibilitŕ di "parlare", cioč di relazionarsi con lei.
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Ceretta, Omar. "L'AUTOBIOGRAFIA CHE CURA: ESPERIENZA E SCRITTURA DEL DOLORE IN OTTIERO OTHERI." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 36, no. 2 (September 2002): 339–59. http://dx.doi.org/10.1177/001458580203600205.

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Piazza, Ornella, Renato Gammaldi, Giorgio Iaconetta, and Vincenzo De Paola. "Modello operativo di valutazione e trattamento del paziente con dolore cronico che necessita di cure palliative." La Sanità Pubblica. Ricerca applicata 2, no. 2 (July 25, 2021): 49–56. http://dx.doi.org/10.48268/dolorecronico/2021/0001.1.

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Abstract:
Per garantire un’adeguata assistenza ai malati domiciliarizzati e già inseriti nel percorso delle cure palliative è talora necessario garantire un ricovero temporaneo, in ambito ospedaliero, per il tempo necessario ad eseguire manovre assistenziali non sempre facilmente realizzabili al domicilio come, ad esempio, il posizionamento di un catetere venoso centrale ad inserimento periferico (PICC) o la somministrazione di terapie antalgiche che possono richiedere manovre minimamente invasive. Per affrontare il “dolore totale” di un individuo nel proprio contesto socio-culturale e familiare il medico deve porre in atto quell’”approccio globale” che tiene conto di tutti gli aspetti fisici, psicologici, sociali, relazionali e spirituali del dolore, e attivare le possibili risorse che da tali valutazioni possono emergere (valorizzazione di approcci sistemici, delle reti amicali e di sostegno, organizzazione delle più appropriate reti di cura). Il dolore da cancro ha delle peculiarità rispetto al “dolore cronico” tout-court, spesso chiamato impropriamente dolore cronico “benigno” in quanto non provocato da patologia oncologica. Nel dolore oncologico il dolore non è l’unico sintomo ma fa parte di un corteo sintomatologico complesso, talora aggregato in cluster, talora meno prevedibile, per cui il trattamento del dolore si è rivelato più efficace quando inserito in una cura palliativa di più ampio respiro.
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Lazzaretti, Letizia. "Efficacia di un progetto di educazione linguistica inclusivo su auto-percezioni e struttura di testi narrativi." DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, no. 2 (November 16, 2022): 11–41. http://dx.doi.org/10.33683/didit.22.02.01.

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Abstract:
Lo studio ha confrontato gli alunni con DSA di 4 classi sperimentali (tot. 8) e 3 di controllo (tot. 7) su abilità di scrittura e auto-percezioni su atteggiamenti di scrittura e benessere di classe. Le classi sperimentali hanno seguito un progetto di educazione linguistica che, tra i suoi obiettivi, annovera la promozione di atteggiamenti motivati e strategici verso la scrittura e la costruzione di un clima di classe sereno e inclusivo; le classi di controllo hanno seguito la normale programmazione prevista per l’anno scolastico in corso. Gli alunni hanno scritto un testo narrativo, valutato con procedure olistiche e analitiche, e completato tre questionari di auto-percezione inerenti a autoefficacia, strategie di scrittura e benessere di classe. I risultati evidenziano che le abilità di scrittura e le percezioni sono migliori per il gruppo sperimentale, soprattutto per gli alunni con DSA. Da qui emerge l’efficacia del Progetto nel garantire una didattica inclusiva e un miglioramento di abilità e percezioni di scrittura per tutti gli studenti con difficoltà, anche quelli con DSA.
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9

Marri, Marcello. "Valutazione e terapia del dolore nel disabile grave." CHILD DEVELOPMENT & DISABILITIES - SAGGI, no. 3 (April 2012): 49–54. http://dx.doi.org/10.3280/cdd2010-003008.

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Abstract:
Negli ultimi anni la ricerca di laboratorio e quella clinica hanno aperto nuovi scenari nella fisiopatologia del dolore, permettendo un'approfondita comprensione di numerosi eventi presenti nella persona sofferente. La trasformazione del dolore da "sintomo-segnale d'allarme" caratteristico dell'evento acuto in una vera e propria sindrome "dolore-malattia" caratteristica del quadro cronico č in funzione della "persistenza nel tempo" o della "alta intensitŕ non controllata". All'evoluzione temporale del dolore č associato l'impatto negativo sulla persona. Differenze di ordine neurofisiologico, neuropsicologico e comportamentale giustificano la distinzione dolore acuto-sintomo/dolore cronico-sindrome [4]. Queste scoperte, insieme ad una nuova sensibilitŕ culturale che si č fatta strada nella societŕ civile, hanno permesso a molti operatori sanitari di porre il dolore al centro dell'attenzione della loro attivitŕ assistenziale. Pertanto si sono predisposti e vengono seguiti in molti Centri di cura protocolli e/o procedure che prevedono l'utilizzazione di scale per la valutazione dell'intensitŕ percepita del dolore o della inabilitazione che ne consegue e per la misurazione della componente affettiva, in diversi tipi di soggetti e/o in diversi quadri patologici, utilizzando, come nel caso dei neonati/lattanti o di condizioni cliniche estreme (coma farmacologico), il rilievo del cambiamento di alcuni parametri vitali o fisiologici. Queste scale possono essere distinte, semplificando e dal punto di vista della modalitŕ di "somministrazione", in due gruppi: quelle di Autovalutazione e quelle di Eterovalutazione. Numerose équipe hanno lavorato per trovare i segni comportamentali e fisici idonei a reperire e misurare il dolore nel bambino con disabilitŕ complessa e che non puň esprimersi verbalmente [3]. In Francia l'équipe dell'Ospedale "San Salvadour" (Hyčres) ha messo a punto una scala di 10 item, la DESS (Douleur Enfant San Salvadour), sul modello della DEGR (Douleur Enfant Gustave Roussy). I 10 punti si riferiscono alle modificazioni, in presenza di dolore, di segni neurologici abituali [2]. Un gruppo canadese ha messo a punto e validato una lista di 30 item molto semplici (pianto, grido, gemito, smorfia ecc.) che non necessita di conoscenza preliminare del bambino con disabilitŕ: č la NCCPC (Non-Communicating Children's Pain Checklist) [1]. Per trattare il dolore abbiamo a disposizione due approcci: cercare di interferire con il Sistema Eccitatorio filtrando o inibendo la trasmissione del messaggio "dolore" o rinforzare il Sistema Inibitorio. I mezzi a disposizione per ridurre il dolore sono numerosi e complementari. Per ottenere buoni risultati č sovente necessario associarne molti.
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Del Missier, Giovanni, and Laura Colautti. "Terapia del dolore." Medicina e Morale 51, no. 2 (April 30, 2002): 255–60. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2002.700.

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Abstract:
L’articolo, in modo sintetico, esamina anzitutto gli elementi di novità apportati dalla legge n. 12 del 19 febbraio 2001 recante “Norme per agevolare l’impiego di farmaci oppiacei nella terapia del dolore”. Sotto il profilo etico la normativa è da accogliere positivamente in una prospettiva personalista nella misura in cui è volta a favorire una solidarietà disinteressata verso il paziente. Viene inoltre rammentato che sebbene l’uso di oppioidi possa comportare in alcuni casi l’anticipazione della morte, ciò non deve ostacolare un loro corretto utilizzo se non vi sono altre possibilità di intervento, se l’entità delle sofferenze è proporzionata al rischio e se l’intenzione di chi agisce è determinata dall’unico scopo di sedare il dolore, senza volere in alcun modo procurare la morte. Parimenti, si ricorda che è tollerabile che alla terapia del dolore possa conseguire una minore lucidità fino alla perdita di coscienza, ma solo dopo aver dato al malato la possibilità di adempiere i suoi doveri morali, familiari e religiosi, e nei casi in cui la sofferenza sia veramente grave ovvero si presenti in modo violento e insopportabile.
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Dissertations / Theses on the topic "Dolore e scrittura di se’"

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HOLZKNECHT, ORNELLA. "Dalla scrittura autobiografica alla scrittura di introspezione: la prospettiva clinica della scrittura di se' nei linguaggi della cura." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2011. http://hdl.handle.net/10281/30153.

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Abstract:
Uno studio intriso di interrogativi linguistici, di significati semantici, di ricorrenze etimologiche che, muovendosi in un territorio intermedio tra riflessione pedagogica, filosofica ed etica, promuove la ricerca, la riflessione e l’analisi del ruolo pedagogico e del valore clinico della SCRITTURA DI SE’ nei linguaggi della cura. Nel delineare una cornice epistemologica della scrittura di sé che, nei processi educativi, formativi, evolutivi genera un incontro fecondo tra orientamento pedagogico, clinico e terapeutico, si rintracciano le radici del legame tra scrittura e cura. L’attenzione peculiare alla dimensione della soggettività, alla valorizzazione del pensiero e della sensibilità creativa individuale, svela la scrittura introspettiva e conduce ad esplorare le fragilità esistenziali nella parola scritta approfondendone lo studio teorico e la sperimentazione clinica. Attraverso la consulenza autobiografica, nella specificità di una relazione “dia-grafica” che favorisce processi di autoriflessione, autoanalisi, riprogettazione esistenziale conoscitiva e trasformativa, si condividono orizzonti epistemologici, ambiti di ricerca, direzioni di senso con campi disciplinari diversi, aperti al futuro dei nuovi linguaggi della cura.
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MAPELLI, MARIO. "Lutto e formazione di sè. Prospettive di consulenza autobiografica." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2011. http://hdl.handle.net/10281/29457.

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Abstract:
Nel mio lavoro di ricerca ho preso le mosse da un’analisi storico-sociale che ha individuato nella rimozione della morte e nella progressiva erosione delle pratiche comunitarie di lutto una delle caratteristiche della nostra società. In particolare, servendomi della categoria del narcisismo (nello specifico secondo l’accezione datane da Cristopher Lash) ho avanzato l’ipotesi di una relazione tra “cultura del narcisismo” ed il problema della separazione, testimoniata anche dalla diffusione delle, cosiddette, “nuove patologie”. Tuttavia, prima ancora di manifestarsi in chiave patologica, il nodo esistenziale del lutto rientra a pieno titolo in quelle dolorose esperienze apicali di crisi, che contengono in sé un alto potenziale di trasformatività, così come un concreto rischio di smarrimento. Privato dei tradizionali contenitori culturali, che fungevano da mediatori tra sé e la propria sofferenza, l’individuo oggi si trova solo di fronte al dolore della perdita. Di qui la responsabilità per l’educazione, intesa come pratica culturale volta a sostenere il soggetto nel faticoso compito di significazione degli accadimenti della vita, di presidiare “pedagogicamente” i momenti di crisi e, quindi, di porre il tema del lutto al centro della sua riflessione teorica. Ciò è tanto più necessario nel momento in cui, laddove ponga come suo obiettivo l’autonomia del soggetto, una dimensione luttuosa risulta essere sottesa alla stessa pratica educativa e quindi quella del lutto si presenta coma una possibile categoria interpretativa da cui guardare ed interrogare il lavoro pedagogico medesimo. La mia ricerca, pertanto, ha preso due direzioni: da una parte, a partire da ciò che esiste già sul campo, ha cercato di ipotizzare l’allestimento di esperienze in grado di sostenere gli individui nell’elaborazione della perdita; dall’altro ha pensato percorsi di secondo livello che invitassero gli educatori a riflettere biograficamente sul tema della separazione, in funzione di una maggior consapevolezza nel loro operare. In entrambi i casi la scrittura è stata scelta come medium privilegiato per questo lavoro di introspezione, comunque sia sempre proposto all’interno di setting di gruppo. All’interno del paradigma narrativo, oltre a sottolineare la potenzialità della scrittura autobiografica per la costruzione identitaria, nonché il suo valore decisivo nell’introdurre ad un livello di riflessività “meta” in grado di “condensare” l’esperienza, ho cercato di indagare la specificità di questo mezzo in relazione allo specifico tema del lutto. In particolare, muovendo da un parallelismo tra lavoro di memoria e lavoro di lutto, ho evidenziato come la parola scritta, in quanto simbolo, rimandi inevitabilmente ad un’assenza. Scrivere i propri ricordi significa di per sé instaurare una distanza rispetto a ciò che è stato. Nel momento in cui si è in grado di tollerare il senso di perdita in-scritto in questo gesto, guadagniamo quel distacco necessario all’elaborazione. Allo stesso tempo, è lo stesso carattere postumo della scrittura a farne strumento principe di testimonianza. In questo senso, scrivere la perdita ha il valore di un gesto di restituzione nei confronti di chi non c’è più. Si tratta in certo qual modo di re-istituire un legame, di mettere in scacco il fluire del tempo. Tuttavia ciò che prende corpo non è un nostalgico ed inerte monumento, giacchè lo scrittura porta in sé un intrinseco carattere dinamico. Restituendoci un protagonismo sugli eventi avvenuti che probabilmente non sentivamo di avere nel momento in cui si sono verificati, la scrittura introduce in uno spazio finzionale dove è possibile sperimentare interpretazioni diverse, proponendosi così come una possibile risposta creativa al dolore.
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3

Girotto, Elisa <1988&gt. "La scrittura civile di Gina Lagorio." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/5819.

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Abstract:
Analisi di alcuni testi della scrittrice che evidenziano temi rilevanti della sua narrativa: il senso civico, l'attivismo politico, la forza di indignarsi davanti alle troppe situazioni di indifferenza.
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TRAVAGIN, GABRIELE. "Scrittura espressiva in adolescenza: Dalla meta-analisi ad un test sperimentale di un nuovo intervento di scrittura." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1256.

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Abstract:
Il presente programma di ricerca approfondisce l’uso dell’Expressive Writing (EW) con gli adolescenti a partire da tre studi, organizzati in modo sequenziale. Lo Studio 1 indaga l’efficacia e i fattori di moderazione dell’EW con gli adolescenti tramite meta-analisi. In particolare, è stata eseguita una review quantitativa degli studi sull’EW con partecipanti in età adolescenziale, attraverso i seguenti passaggi: ricerca sistematica e codifica degli studi; calcolo degli effect size; analisi dei moderatori. Lo Studio 2 confronta sperimentalmente sugli adolescenti gli effetti a breve e lungo termine di due tipi di istruzioni di scrittura, una convenzionale (EW) e l’altra orientata cognitivamente (CEW), elaborata sulla base dei risultati della meta-analisi. Le analisi sono state finalizzate a testare gli effetti della modificazione delle consegne di scrittura sul funzionamento emotivo e sociale degli adolescenti. Lo Studio 3 consiste in un’analisi secondaria dello Studio 2 ed esplora l’esito dell’intervento in funzione delle traiettorie di cambiamento dei meccanismi cognitivi (“Self-distancing”) rilevati negli scritti, tramite Group-Based Trajectory Modeling. I risultati degli studi sono discussi in funzione delle loro implicazioni teoriche e pratiche.
The present research program aims at evaluating the use of Expressive Writing (EW) with adolescents through three studies, organized in a progressive fashion. Study 1 investigates the efficacy and moderators of EW with adolescents through a meta-analysis. The study performed a quantitative review of the EW interventions with adolescent samples, according to the following steps: systematic literature search and coding of the studies; calculation of the effect size; analysis of the moderators. Study 2 experimentally compares the short- and long-term effects of the traditional writing condition (EW) to a cognitively-oriented EW condition (CEW) on a sample of adolescents. The analyses had the objective to test the effects of altering the writing instructions on social and emotional adjustment of participants. Study 3 consists in a secondary analysis of the written essays collected in Study 2 with the intent of examining the effects of the intervention as a function of the cognitive processes (“Self-distancing”) observed during the writing sessions by means of the Group-Based Trajectory Modeling. The findings are discussed on the basis of their theoretical and practical implications.
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Nardari, Annamaria <1961&gt. "<> La scrittura di viaggio di Cino Boccazzi." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18487.

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Abstract:
La tesi si presenta come un primo studio sulla scrittura di viaggio di Cino Boccazzi medico, scrittore e viaggiatore (Aosta, 7 febbraio 1916 – Treviso, 6 agosto 2009). Lo studio si pone l'obiettivo di inserire la sua opera nella più grande tradizione della letteratura odeporica attraverso l'individuazione dei temi e degli elementi caratterizzanti del genere presenti nei suoi testi. La prima parte dell’elaborato ricostruisce il profilo biobibliografico dell’autore e presenta la sua attività di scrittore e pubblicista. La seconda parte verte sull’analisi della figura del viaggiatore. Dopo un inquadramento teorico, storico-letterario, sul tema del viaggio, vengono esaminate le motivazioni che hanno spinto l’autore a viaggiare. Viene poi affrontata l’analisi dei suoi testi odeporici cogliendo gli spunti sia di carattere letterario sia di carattere antropologico. Nella terza e ultima parte viene approfondito il suo personale itinerario attraverso i deserti, dalla raffigurazione e descrizione dello spazio paesaggistico alla rappresentazione dell’alterità, per cogliere gli aspetti narrativi, descrittivi e retorici di rilievo, al fine di dimostrare il grado di letterarietà della sua scrittura odeporica.
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Ben, Ahmed Samir. "Ragione e scrittura : l'opera di Leonardo Sciascia." Thesis, McGill University, 1993. http://digitool.Library.McGill.CA:80/R/?func=dbin-jump-full&object_id=68073.

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Abstract:
This thesis focuses on the underlying mechanisms of Sciascia's writing, especially on its social destiny and literary scope. Beyond realism, Sciascia's writing comprises important information regarding the author's conception of the intellectual's work in the political and social domains. Sciascia had to develop writing techniques that enable him to efficiently merge his essayist bent and narrative inspiration, his penchant to document facts and his capacity to create them artistically. These are the origins of his unusual narrative technique--an amalgam of the eighteenth century essay and contemporary detective novel, locked in a crossroads of reason and non-reason. Sciascia's cultural background, a section between illuminism and Marxism, is the reason behind his need to ignore the traditional divisions between literary genres in order to originate a text which vehicles both his social and political engagement and his artistic creation. Although Sciascia's works reflect this unique pattern, critical studies to date have overlooked it, mislead, as they may be, by the polemic impact of the text and the man behind it.
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Martari, Yahis <1978&gt. "Lo scenario di scrittura nella didattica universitaria." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/560/1/martari.pdf.

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Martari, Yahis <1978&gt. "Lo scenario di scrittura nella didattica universitaria." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/560/.

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9

Gallo, Giulia <1996&gt. "Metamorfosi del mito nella scrittura di Leopardi." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20427.

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Abstract:
Con l’avvento dell’Ottocento in Europa si assiste ad una svolta di rilevante portata: è il secolo delle grandi trasformazioni. Questo arco temporale, infatti, vede cambiare l’assetto politico, economico e sociale del territorio europeo, rivelandosi poi una tappa fondamentale per lo sviluppo della modernità. I cambiamenti che investono questi campi hanno ripercussioni anche in ambito artistico e culturale, dove si assiste alla diffusione del Romanticismo: una nuova sensibilità che tende a focalizzare l’attenzione sull’individuo, sul suo rapporto con la natura, sulle emozioni e i sentimenti che ne agitano l’animo e sugli aspetti propri della sfera irrazionale. In questo contesto ricco di nuovi stimoli, anche il dibattito culturale acquista vitalità e assume respiro europeo; in Italia tali sviluppi portano all’opposizione tra classicisti e romantici. Un ruolo singolare è occupato da Leopardi che, pur rimanendo ai margini del dibattito, affronta questioni in esso centrali come il rapporto uomo-natura, il mito, l’immaginazione, l’antico. Questo lavoro mira ad evidenziare come le tematiche già presenti nella prima produzione leopardiana si modificheranno nel corso del tempo, con particolare attenzione all’evoluzione del tema del mito. La mia analisi prenderà in esame le diverse attuazioni letterarie che il motivo trova a partire dagli scritti giovanili in prosa, passando per i Canti, fino ad arrivare alle Operette morali, con costante riferimento allo Zibaldone.
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Del, Longo Silvia. "Strategie e strumenti di scrittura per argomentare. Ipotesi di intervento." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2014. http://hdl.handle.net/11577/3424064.

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Abstract:
The three years of Doctoral Program were devoted to the exploration of the role of note-taking, drafting, mapping, and outlining in learning strategies for argumentative writing and speaking in secondary school students. The successful performance in argumentative discourse tasks is expected at the end of the secondary school all over the world. In spite of these expectations, though, what researchers have been observing for decades are the difficulties encountered by students in performing academic writing and speaking tasks. Moreover, further investigation is needed in order to explore the role of writing in supporting strategic learning in argumentative discourse. Therefore, under the supervision of professor Lerida Cisotto, the doctoral student designed a series of exploratory studies and developed an intervention about writing strategies for argumentation, with the aim to improve the argumentative discourse processes and products of the students involved. The aim of the two studies reported here was to investigate the positive influence on the quality of written and oral argumentation of an intervention about strategic writing tools for argumentation. In particular, students who attended four workshops on writing tools were expected to show greater improvement in their argumentative performances than students who were involved in curricular activities about written and oral argumentation. The participants were 124 secondary students attending either 11th or 12th grade, and were assigned either to the Writing for argumentative discourse group or to the Practising for argumentative discourse group. Participants were administered pre- and post-intervention tests to analyze their performances in argumentative speaking and writing, using several indices of quality. Multivariate analyses of variance revealed a significant effect of the intervention about writing tools for argumentation on the quality of persuasive essay writing, and a moderate effect on the quality of debate speaking. The actual use of strategic writing tools during argumentative writing and speaking has also been explored. Findings indicate that instruction in writing tools for argumentation has the potential to influence the learning of strategies for argumentative writing and speaking, especially when strategic writing tools support the use of metacognitive and self-regulation strategies.
I tre anni di ricerca dottorale sono stati dedicati ad esplorare il ruolo di appunti, bozze, mappe e scalette nell’apprendimento di strategie per l’argomentazione orale e scritta da parte di ragazzi della scuola secondaria di II grado. In tale ordine scolastico, infatti, ci si attende che i ragazzi sappiano esprimere e supportare le proprie opinioni in modo convincente e appropriato al contesto. Nonostante le aspettative, tuttavia, le ricerche degli ultimi decenni hanno rilevato le difficoltà incontrate dagli studenti nelle prestazioni argomentative orali e scritte. Inoltre, si ravvisa la necessità scientifica di esplorare il ruolo dello scrivere come strumento di supporto nell’apprendimento strategico del discorso argomentativo. Pertanto, con la supervisione della prof.ssa Lerida Cisotto, la dottoranda ha progettato e condotto una serie di studi esplorativi ed ha sviluppato un percorso didattico laboratoriale sugli strumenti strategici di scrittura per l’argomentazione, con l’intento di migliorare i processi e i prodotti argomentativi degli studenti coinvolti nella ricerca. La finalità dei due studi condotti è stata di indagare l’influenza positiva del laboratorio sulla qualità della scrittura e dell’oralità argomentativa. In particolare, ci si attendeva che gli studenti coinvolti in quattro laboratori sugli strumenti di scrittura mostrassero un miglioramento più consistente nelle loro prestazioni argomentative rispetto ad altri ragazzi coinvolti in attività didattiche curricolari sull’argomentazione scritta e orale. Hanno preso parte alla ricerca 124 studenti della scuola secondaria di II grado, frequentanti la classe seconda o terza, e assegnati casualmente al gruppo Scrivere per argomentare oppure al gruppo Esercitarsi per argomentare. I partecipanti sono stati coinvolti in sessioni di rilevazione iniziali e finali allo scopo di analizzare le loro prestazioni in compiti di oralità e scrittura argomentativa attraverso la presenza di elementi qualificanti. Le analisi multivariate della varianza hanno rivelato un effetto significativo del laboratorio Scrivere per argomentare sulla qualità dei testi argomentativi e un effetto moderato sulla qualità degli interventi di dibattito. Nel corso della ricerca dottorale è stato anche esplorato l’uso effettivo degli strumenti strategici di scrittura a supporto dell’argomentazione orale e scritta. I risultati degli studi indicano che l’insegnamento di strumenti strategici di scrittura per l’argomentazione ha il potenziale di influenzare l’apprendimento di strategie per l’argomentazione orale e scritta, soprattutto quando lo scrivere supporta e guida l’uso di strategie metacognitive e per l’autoregolazione.
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Books on the topic "Dolore e scrittura di se’"

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La rappresentazione del dolore nella scrittura poetica di Giuseppe Ungaretti e César Vallejo. Arezzo: F&C edizioni, 2014.

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Turi, Nicola, ed. Raccontare la guerra. Florence: Firenze University Press, 2017. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-516-6.

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Abstract:
La guerra è evento, tema, topos che più di ogni altro induce la fiction – stimolando, si direbbe, istanze superegoiche di fedeltà storica – a premere sui propri confini, inibire lo spazio dell’invenzione e confondersi con forme di scrittura non finzionali (memorialistica, diario, reportage…). Ma in che modo e in che misura la sua rappresentazione letteraria (e teatrale, cinematografica, a fumetti…) è mutata – in quanto a tono e strategie, a grado di deformazione del reale noto e condiviso – nello spazio di un secolo che ha visto trasformate anche le strategie belliche, la copertura mediatica e di conseguenza l’immaginario collettivo legato ai conflitti? Il volume pensato e curato da Nicola Turi, mentre approfondisce in relazione al tema singoli percorsi d’autore noti e meno noti, italiani e non (da Leopardi a Zanzotto, da Gadda a Calvino, da Salsa a Dessí, da Luzi e Fenoglio fino a Leavitt, Eisner e Celestini), stimola ed elabora una riflessione profonda sullo smarrimento e la naturale attrazione del gesto artistico (di volta in volta all’insegna dell’ironia feroce, della disperata incredulità, dell’elegiaca testimonianza) per il male, il dolore, il marziale stravolgimento del contesto umano, sociale e politico.
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3

Dolfi, Anna, ed. Stabat mater. Florence: Firenze University Press, 2018. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-688-0.

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Abstract:
Lo stabat mater, come pochi altri oggetti della tematologia, vede una stessa postura tradursi in linguaggi diversi, registra il modificarsi e il persistere di una gestualità che dà voce all’inaccettabilità della perdita e alla durata immobile del dolore. Dalle mères en deuil dell’antichità classica al venir meno di Maria ai piedi delle crocifissioni che hanno scandito la storia dell’arte, da Jacopone da Todi, dal Giotto degli Scrovegni ad oggi, rilievi in pietra e in marmo, pannelli lignei, affreschi, vetrate, incisioni, tempere, olii, manoscritti, scrittura, accanto alle note di Palestrina, Vivaldi, Scarlatti, Pergolesi, Boccherini, Rossini…, hanno riproposto la figura della madre dolente. In questo libro si è cercato di registrare le costanze e le alterazioni del topos, sottolineando le differenze che esistono tra espressioni verbali, musicali, visive in relazione al mutamento dei tempi, al rovesciamento del ruolo. Se la narrativa, soprattutto italiana, è presente con Manzoni, Fogazzaro, D’Annunzio, Gadda, Vittorini, Pavese, Dessí, la Morante, Calvino…; la poesia con Gatto, Jaccottet, la Szymborska, la Merini, Yves Bichet…, quanto intriga, in questo complesso volume ideato e curato da Anna Dolfi , è il tentativo di muoversi su terreni quasi di confine, facendo parlare il cinema (Pasolini), l’architettura, facendo interagire la musica con la letteratura e i libretti d’opera, intrecciando colonne sonore con film di successo, dando modelli figurativi alla fotografi a (con gli scatti di Letizia Battaglia). Testi poetici di De Signoribus e Vegliante, per l’occasione ricondotti al tema, sigillano una ricerca che si interroga su modelli e tipologie, mostrando anche l’esistenza di un ulteriore recente rovesciamento, quello, inedito, che vuole che sia la pietas del figlio a posare accanto alla madre.
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4

Rella, Franco. Pathos: Scrittura del corpo, della passione, del dolore. Bologna: Pendragon, 2000.

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5

Cini, Lucia. Strategie di scrittura: Quaderno di scrittura livello intermedio. Rome: Bonacci Editore, 1998.

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6

Albertazzi, Silvia. Scuola di scrittura. Venezia: Marsilio, 1996.

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7

Garretto, Giuseppe. Sicilia, terra di dolore: Romanzo. Milano: Mondadori, 1991.

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8

Paganini, Gloria. Ìssimo: Quaderno di scrittura. Roma: Bonacci, 1994.

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Brugnolo, Stefano. Ricettario di scrittura creativa. Roma: Theoria, 1997.

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10

Binetti, Paola. Il dolore narrato: pagine di letteratura. Roma: CMP, 2005.

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Book chapters on the topic "Dolore e scrittura di se’"

1

Cugno, Stefano, Valentina Forni, Daniele Rovaris, Paola Cuzziol, Enrico Molinari, and Gianluca Castelnuovo. "Il concetto di dolore: definizioni, contesti di interesse e modelli teorici." In Psicologia clinica del dolore, 5–13. Milano: Springer Milan, 2010. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1469-5_2.

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2

Cugno, Stefano, Valentina Forni, Daniele Rovaris, Paola Cuzziol, Enrico Molinari, and Gianluca Castelnuovo. "I sistemi di classificazione del dolore." In Psicologia clinica del dolore, 15–23. Milano: Springer Milan, 2010. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1469-5_3.

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3

Casale, Roberto, and Pier Carlo Sarzi Puttini. "Il dolore nella fibromialgia come modello biopsicosociale di dolore cronico." In Stress e disturbi da somatizzazione, 163–73. Milano: Springer Milan, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2080-1_11.

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4

Zacchetti, Emanuele. "L’esperienza del dolore nell’ambulatorio del medico di famiglia." In Psicologia clinica del dolore, 195–210. Milano: Springer Milan, 2010. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1469-5_15.

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5

Cottini, Andrea, and Daniela Ambrosi. "Servizio interno di Psicologia Clinica in un contesto ospedaliero ortopedico." In Psicologia clinica del dolore, 169–76. Milano: Springer Milan, 2010. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1469-5_13.

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6

Molinari, Enrico. "Fede e ragione di fronte al dolore innocente: conversazione con Vito Mancuso." In Psicologia clinica del dolore, 111–27. Milano: Springer Milan, 2010. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1469-5_10.

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7

Cottini, Andrea, Michele Monticelli, and Carlo Nobili. "Clinica, metodologia e ricerca psicologica: applicazioni in un ambulatorio di Terapia del dolore." In Psicologia clinica del dolore, 151–68. Milano: Springer Milan, 2010. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1469-5_12.

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8

David, Vincenzo. "Cenni sul programma di video-scrittura Word." In Elementi di informatica in diagnostica per immagini, 285–302. Milano: Springer Milan, 2010. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1667-5_21.

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9

Cuzziol, Paola, Andrea Brioschi, Alessandro Mauro, Enrico Molinari, and Gianluca Castelnuovo. "Dolore e obesità: una ricerca preliminare del Servizio di Psicologia Clinica dell’IRCCS Istituto Auxologico Italiano." In Psicologia clinica del dolore, 177–94. Milano: Springer Milan, 2010. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1469-5_14.

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10

Raffaelli, Alberto, and Diego Kriscak. "Le ultime frontiere per il trattamento del dolore: Realtà Virtuale 4D e lettino vibroacustico del Centro CARMA di Udine." In Psicologia clinica del dolore, 211–28. Milano: Springer Milan, 2010. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1469-5_16.

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