Journal articles on the topic 'Disuguaglianze sociali'

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Dubet, François, Marie Duru-Bellat, and Antoine Vérétout. "Le diseguaglianze scolastiche a monte e a valle. Organizzazione scolastica e influenza dei titoli di studio." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 120 (February 2011): 50–79. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-120004.

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Abstract:
Ovunque la scuola riproduce la disuguaglianza sociale risultando piů favorevole per gli studenti socialmente e culturalmente avvantaggiati. Tuttavia questa "legge" č troppo generica per spiegare le forti variazioni del livello di riproduzione sociale rilevata tramite confronti internazionali. Sulla base di tali indagini, il saggio illustra innanzitutto che tali variazioni non sono spiegate direttamente dalla portata delle disuguaglianze sociali, ma occorre fare riferimento ad altri due fattori. Il primo ha a che fare con l'organizzazione dei sistemi scolastici, la quale incrementa o attenua gli effetti della disuguaglianza sociale sulle disuguaglianze scolastiche. Il secondo si colloca a valle della scuola ed ha a che fare con l'intensitŕ dell'influenza dei titoli di studio sull'accesso alle diverse posizioni sociali; in tal senso si mostra che tanto piů tale influenza č forte, tanto piů sono marcate le diseguaglianze di istruzione e rigida la riproduzione delle diseguaglianze sociali. In definitiva č il ruolo assegnato alla scuola dalle varie societŕ che determina il livello della riproduzione sociale. A partire dalle risultanze dello studio illustrato, condotto su un campione di paesi, che analizza dati a livello aggregato sarebbe molto utile effettuare approfondimenti qualitativi complementari per comprendere come opera la riproduzione sociale.
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Volturo, Stella. "Lotta alla povertà minorile. Il ruolo delle politiche di supporto all'infanzia." SICUREZZA E SCIENZE SOCIALI, no. 2 (September 2022): 204–23. http://dx.doi.org/10.3280/siss2022-002014.

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Abstract:
L'articolo analizza il fenomeno della povertà minorile nella sua multidimensionalità, presentando dati sulla situazione italiana in prospettiva comparata europea. La prospettiva analitica adottata concepisce la povertà minorile come una forma estrema di disuguaglianza e riflette sul ruolo delle politiche sociali in ambito minorile nel contrasto alle disuguaglianze.
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Vineis, Paolo. "Infiammazione e disuguaglianze sociali." PNEI REVIEW, no. 1 (June 2020): 49–53. http://dx.doi.org/10.3280/pnei2020-001006.

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Amaturo, Enrica, and Antonio de Lillo. "Disuguaglianze sociali e stratificazione occupazionale." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 112 (April 2009): 17–28. http://dx.doi.org/10.3280/sl2008-112002.

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Abstract:
- The article intends to supply a general theoretical picture within which the meanings of the concepts of social inequality and social stratification are explained, and the dimensions through which is possible to analyze such concepts are specified. A critical treatment is then devoted to the use of the Social evaluation of the occupations scale.Key words: Social Stratification, Social inequality, Stratification Scale, Social evaluation of the occupational scale, Prestige, Power
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Giarelli, Guido. "Modelli esplicativi delle disuguaglianze di salute: una riflessione sociologica." SALUTE E SOCIETÀ, no. 1 (March 2009): 19–30. http://dx.doi.org/10.3280/ses2009-001003.

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Abstract:
- This essay offers a sociological reading of the different explanatory models of social inequalities in health, through Ardigň's "quadrilateral" scheme, which identifies four types of causal factors of inequalities. Failure to remove such causes generates the so-called paradox of health inequalities, that persist even in the face of overall improvement of health status in post-industrial societies. Keywords: health inequalities, social inequalities, explanatory models, aetiological pathways, social stratification, sociology of health. Parole chiave: disuguaglianze di salute, disuguaglianze sociali, modelli esplicativi, percorsi eziologici, stratificazione sociale, sociologia della salute.
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Nicoletta, Vincenzo. "Crisi e stratificazione sociale. Come cambiano le disuguaglianze sociali in Italia." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 131 (July 2013): 171–89. http://dx.doi.org/10.3280/sl2013-131011.

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Iseppato, Ilaria. "Disuguaglianze sociali, digital divide ed accesso ai servizi sanitari." SALUTE E SOCIETÀ, no. 1 (May 2009): 103–17. http://dx.doi.org/10.3280/ses2009-su1009.

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Abstract:
- After a short description of the main sociological approaches to social inequalities, the article proposes a co-relational reading of social inequalities in access to health services. Even if Italian healthcare system ensures universalistic and public access to care, social and regional disparities persist. The application of digital technologies to healthcare, if embedded in social complexity, can help in tackling obstacles to access.Keywords: social inequalities; health divide; Italian healthcare system; access to care; digital divide; health literacy.
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Argentin, Gianluca, Gabriele Ballarino, and Sabrina Colombo. "Accesso ed esiti occupazionali a breve del dottorato di ricerca in Italia. Un'analisi dei dati Istat e Stella." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 126 (May 2012): 165–81. http://dx.doi.org/10.3280/sl2012-126011.

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Abstract:
Negli anni recenti il numero di dottori di ricerca č cresciuto molto. Si mostra che tale processo non ha ridotto le disuguaglianze sociali e di genere nell'accesso al dottorato; le evidenze empiriche portate supportano poi l'ipotesi di un eccesso di offerta di dottori di ricerca nel mercato accademico.
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Colombo, Maddalena. "I giovani migranti nelle scuole italiane: percorsi formativi, disuguaglianze, risorse." REMHU : Revista Interdisciplinar da Mobilidade Humana 22, no. 42 (June 2014): 159–70. http://dx.doi.org/10.1590/s1980-85852014000100010.

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Abstract:
Nel 2013 la presenza di minori stranieri in Italia ha raggiunto quote numeriche importanti, soprattutto per la presenza di seconde generazioni (44%). Famiglie e giovani stranieri puntano sull'istruzione anche a compensazione di diritti sociali che sentono negati (ius sanguinis); i livelli formativi degli immigrati stanno aumentando gradatamente, ma si segnalano alcune criticità: a) la persistenza di un gap negativo tra i risultati scolastici degli alunni di nazionalità italiana e straniera; b) in certi istituti la maggiore visibilità delle diverse provenienze etniche in alcune aree sembra provocare disagi nelle interazioni tra autoctoni e immigrati; c) in alcune sezioni scolastiche ad elevata incidenza di stranieri, la concentrazione di problematiche sociali mette in allarme la concezione anti-discriminatoria e liberale della scuola. Tuttavia anche in tali sezioni ci sono risorse educative che non vanno sottovalutate.
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Arace, Angelica. "Stereotipi e disuguaglianze di genere nell'istruzione scolastica." MINORIGIUSTIZIA, no. 3 (January 2021): 23–32. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-003003.

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Abstract:
Gli stereotipi di genere condizionano, sin dalla scolarizzazione di base, atteggiamenti, preferenze e impegno nei confronti delle diverse materie scolastiche: quelle scientifiche e tecnologiche vengono etichettate come più confacenti ai maschi, mentre le materie umanistiche sono considerate più "da femmine". Numerosi studi dimostrano che tali stereotipi influenzano le scelte formative e gli esiti scolastici dei ragazzi e delle ragazze e sono responsabili di meccanismi di segregazione formativa e professionale che distinguono nettamente tra percorsi di studio e mestieri adatti agli uomini e alle donne. La letteratura evidenzia inoltre come sia di primaria importanza attuare programmi sociali ed educativi di contrasto alle disuguaglianze di genere nelle opportunità formative e di successo scolastico, sia per i maschi sia per le femmine, come dimostrato dai dati sull'abbandono scolastico e sui giovani Neet.
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Filandri, Marianna, and Gabriella Paulì. "La finanziarizzazione del bene casa: accesso al credito e disuguaglianze sociali." Quaderni di Sociologia, no. 76 (April 1, 2018): 81–105. http://dx.doi.org/10.4000/qds.1862.

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Meraviglia, Cinzia. "Classi sociali, famiglie e disuguaglianze di istruzione in Italia, 1899-1984." Quaderni di Sociologia, no. 62 (October 1, 2013): 105–25. http://dx.doi.org/10.4000/qds.457.

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Costa, Giuseppe, and Teresa Spadea. "I dati per la misura delle disuguaglianze di salute: adeguatezza, accessibilitÀ, integrazione." SALUTE E SOCIETÀ, no. 1 (March 2009): 43–57. http://dx.doi.org/10.3280/ses2009-001005.

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Abstract:
- Scientific literature provides substantial evidence on how socioeconomic circumstances influence health, showing that this association holds with any indicator of socioeconomic position, independently of the theoretical approach on which is based. The open question on the indicators used to represent socioeconomic position is: are they equal proxy of a third variable, social classification or stratification, or do they capture specific dimensions of this stratification, the impact of which would be measurable independently of the others? This paper gives a tentative answer, from the epidemiological point of view, examining the indicators of socioeconomic position most used in health research (education, employment status, occupational class, income and goods), particularly focusing on their meaning, i.e. what they intend to measure, together with how data are elicited and the validity and limitations of the indicators. Keywords: indicators, education, social class, income, sources, epidemiology, social determinants of health. Parole chiave: indicatori, istruzione, classe sociale, reddito, fonti, epidemiologia, determinanti sociali di salute.
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Mattioli, Cristiana, and Bruna Vendemmia. "Scuola e mobilità per trattare le fragilità territoriali." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 132 (February 2022): 53–73. http://dx.doi.org/10.3280/asur2021-132-s1004.

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Abstract:
Numerose ricerche evidenziano come l'accessibilità all'educazione sia uno dei di-ritti fondamentali di cittadinanza da garantire a livello nazionale per poter ridurre le disparità sociali. Il contributo si focalizza sulla relazione tra mobilità, istruzione e povertà educativa. L'analisi della bibliografia permette di mettere a fuoco le prin-cipali problematiche e suggerire alcune possibili strategie e politiche per ridurre le disuguaglianze territoriali nell'accesso all'educazione in Italia.
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D'Alessio, Giovanni. "Tavola rotonda. Dobbiamo preoccuparci dei ricchi?" QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no. 2 (July 2012): 125–54. http://dx.doi.org/10.3280/qu2012-002005.

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Abstract:
Sommario Dobbiamo preoccuparci dei ricchi? La crescita dei cosiddetti super-ricchi registrata nella gran parte dei paesi Ocse a partire dagli ultimi decenni č ormai un dato assodato. La riflessione sulla valutazione del fenomeno appare, invece, assai piů in ritardo e, come per tutte le questioni normative, piů conflittuale. Prendendo spunto dal libro di Franzini Ricchi e poveri. L'Italia e le disuguaglianze (in)accettabili (Egea, Universitŕ Bocconi, Milano, 2010), i contributi che seguono discutono alcune delle principali valutazioni che potrebbero essere sviluppate sotto i profili dell'efficienza e della giustizia sociale. I principi considerati includono l'internalizzazione dei costi sociali della ricchezza, l'uguaglianza di opportunitŕ nell'accesso alla ricchezza, la giustizia nelle procedure che regolano il gioco di mercato.
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Fontana, Giorgio. "Reddito minimo, disuguaglianze sociali e nuovo diritto del lavoro. Fra passato, presente e futuro." CITTADINANZA EUROPEA (LA), no. 1 (July 2019): 51–86. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2019-001003.

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Ferrajoli, Luigi. "1969-2019. Dalle lotte sociali contro le disuguaglianze ai conflitti identitari contro le differenze." DEMOCRAZIA E DIRITTO, no. 3 (February 2020): 33–50. http://dx.doi.org/10.3280/ded2018-003002.

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Milani, Paola. "Il sistema di welfare dell'infanzia e le famiglie prima e dopo la pandemia: appunti per un Children Act." MINORIGIUSTIZIA, no. 1 (September 2020): 56–66. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-001006.

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Abstract:
L'articolo delinea una proposta di ri-generazione dell'attuale sistema di welfare dell'infanzia e delle famiglie. Esso non ha infatti, nel corso degli ultimi decenni, contribuito ad abbattere il fenomeno, che è invece crescente nel paese, delle disuguaglianze sociali. L'attuale situazione di emergenza sanitaria prelude a una crisi economica di enorme portata che contribuirà a sua volta all'aumento di esse, della povertà e delle violenze sui bambini. Allo stesso tempo, la pandemia offre anche delle lezioni, che unite alle conoscenze fornite dalla ricerca, permettono di tratteggiare le direzioni per costruire un necessario, nuovo e unitario sistema di welfare dei bambini, che l'articolo descrive brevemente.
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Cingolani, Pietro. "Transnazionalismi in tempo di pandemia: il caso dei romeni in Europa." MONDI MIGRANTI, no. 1 (March 2021): 105–22. http://dx.doi.org/10.3280/mm2021-001006.

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Abstract:
La mobilità e l'immobilità dei migranti intraeuropei durante la pandemia può esse-re letta attraverso le analitiche dei "regimi di mobilità" e del "transnazionalismo selettivo", utilizzando la crisi sociale e politica generata dal COVID-19 come ban-co di prova per tali categorie. L'autore, approfondendo il caso dei migranti romeni in Europa, e in particolare in Italia, dimostra come le traiettorie di mobilità si siano modificate o riconfigurate, tenendo in considerazione i rapporti di potere, le rap-presentazioni consolidate e le disuguaglianze sociali, tanto nelle società di arrivo quanto in quelle di partenza. L'analisi dettagliata delle traiettorie migratorie all'interno di un gruppo familiare permette di gettare luce sulla grande diversità de-gli effetti della crisi, specialmente con riferimento a uno di quelli più evidenti, cioè il distanziamento sociale, in tutte le sue forme.
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Barattucci, Chiara. "Il progetto urbanistico per gli spazi pubblici delle diversità nel contesto occidentale europeo." CRIOS, no. 23 (October 2022): 56–65. http://dx.doi.org/10.3280/crios2022-023006.

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Abstract:
Dopo aver definito l'espressione spazi pubblici nella cultura occidentale europea, questo articolo illustra le ragioni che motivano l'importanza del dialogo interculturale e dell'edu- cazione alla tolleranza reciproca negli spazi pubblici urbani. Viene quindi evidenziato il ruolo sempre più importante del concetto di mixité per il progetto urbanistico europeo di rigenerazione degli spazi pubblici. Un progetto urbanistico che deve affrontare anche, nel contesto della perdurante crisi economica, ambientale e sociale, il rapporto proble- matico tra procedure urbanistiche e scarsità di risorse economiche pubbliche. Nell'arti- colo si sostiene quindi l'urgenza di un nuovo progetto urbanistico europeo, fondato su sperimentazioni contestualizzate e progetti esplorativi. La vivibilità della futura Europa urbana va infatti costruita a partire dalla rigenerazione degli spazi pubblici, contrastando le disuguaglianze sociali e aprendo i recinti di enclave socialmente e funzionalmente omogenee.
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Vannoni, Francesca. "Il contributo dei modelli dei corsi di vita allo studio delle disuguaglianze sociali di salute." SALUTE E SOCIETÀ, no. 1 (March 2009): 194–98. http://dx.doi.org/10.3280/ses2009-001017.

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Lucidi, Fabio. "Dal modello bio-psico-sociale all'approccio alla salute globale." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 3 (October 2021): 7–12. http://dx.doi.org/10.3280/pds2021-003002.

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Abstract:
Molti anni dopo la proposta di un modello bio-psico-sociale, si parla oggi di Salute Globa-le come diritto umano fondamentale, nel quale salute e malattia sono considerate risultati di processi non solo biologici ma anche economici, sociali, politici, culturali e ambientali, tra-scendendo e superando le prospettive nazionali, così come gli interessi e le possibilità delle singole discipline. Adottando una prospettiva transdisciplinare in un'ottica transnazionale, parlare di Salute Globale vuol dire mettere in primo piano le disuguaglianze che sono presenti in termini di speranza e di qualità di vita, malattie e disabilità così come risorse e opportunità di salute sia all'interno dei Paesi, sia tra di essi, attraverso la ricerca, la formazione e l'intervento in materia di assistenza, prevenzione della malattia e promozione della salute. La Psicologia della Salute ha l'opportunità di contribuire a questo processo portando in esso conoscenze, competenze, prospettive pronte a fondersi in un approccio che mette al centro la soluzione dei problemi e non le discipline che ad essa contribuiscono.
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Deluigi, Rosita. "Distanze globali, interdipendenze sociali e prossimità umane: dalla ricerca di relazione alle progettualità condivise." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 2 (November 2020): 432–43. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2020oa9592.

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Abstract:
Il bisogno degli altri è una costante nella nostra esistenza costellata da incertezze e precarietà. Come intessere relazioni significative, anche in chiave educativa, a fronte di tempi e spazi che sempre di più assumono valore solo nel presente sottraendo speranza al futuro? Questo interrogativo farà da sfondo al saggio che intende riflettere sulla necessità di orientarsi in contesti plurali e globali, senza trascurare la specificità di ogni luogo esperienziale. L'intento è di delineare alcuni orientamenti pedagogici per superare i muri di segregazione, eretti per proteggere identità effimere, e per promuovere la crescita consapevole di soggetti dialogici e di comunità generative. La profondità del tempo presente può costituire il substrato per declinare potenziali cambiamenti e per ampliare le prospettive progettuali del singolo e della collettività. Andare alla ricerca delle interdipendenze che connotano l'esistere umano significa aver cura dei legami, alimentando processi di conoscenza di sé e di partecipazione corresponsabile. Ecco perché, per favorire logiche comunitarie sostenibili, lo sguardo attento dell'educatore non trascura le distanze, le differenze e le disuguaglianze
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Cocchi, Raffaele, Federico Frattini, and Francesco Nicolli. "Gli effetti della distribuzione del reddito sulle disuguaglianze sociali. Un'analisi empirica delle differenze tra le regioni italiane." ARGOMENTI, no. 38 (September 2013): 5–24. http://dx.doi.org/10.3280/arg2013-038001.

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Dal Ben, Anna. "Un affare di famiglia: studenti con background migratorio e percorsi universitari." MONDI MIGRANTI, no. 3 (November 2022): 141–62. http://dx.doi.org/10.3280/mm2022-003008.

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Abstract:
L'accesso all'higher education da parte di studenti con background migratorio è uno dei temi di maggior rilievo per la sociologia dell'educazione in Italia e all'estero, proprio a fronte dell'aumento della presenza di questi ragazzi e ragazze all'interno degli Atenei. Sebbene la scelta di intraprendere un percorso universitario si configuri come un elemento di successo sia in termini personali, sia rispetto al funzionamento di un sistema formativo che ancora oggi in Italia appare caratterizzato da importanti disuguaglianze soprattutto legate alle origini sociali, l'università rappresenta una tra le tappe all'interno delle biografie di vita di questi giovani che si trovano a fare i conti con le proprie origini e l'integrazione nel conte-sto sociale. Attraverso una ricerca qualitativa che ha coinvolto 30 studenti con una storia di migrazione, si è cercato di comprendere quali fossero i fattori che hanno concorso nella scelta di intraprendere un percorso universitario. Il quadro che emerge dalle interviste porta in primo piano il ruolo della famiglia ed in particolare delle figure genitoriali che si configurano promotrici di un'idea di istruzione a lungo termine, nonché elemento di supporto motivazionale ed economico.
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Francescato, Donata. "Il Covid-19 ci aiuterà a promuovere un senso di comunità planetario?" TERAPIA FAMILIARE, no. 129 (October 2022): 51–70. http://dx.doi.org/10.3280/tf2022-129004.

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Abstract:
In questo articolo sostengo che, dopo il Covid-19, abbiamo una grande op- portunità, come psicologi e psicoterapeuti, di contribuire a promuovere un sen- so di comunità planetario, che ci aiuterà ad affrontare i problemi sistemici del cambiamento climatico, dell'aumento del disagio mentale, del razzismo, del sessismo, e delle crescenti disuguaglianze socioeconomiche e di potere. Dappri- ma, documento come il cambiamento climatico abbia reso urgente affrontare i problemi a livello planetario, poi descrivo come ricercatori di differenti campi si siano impegnati a formulare concetti che sottolineano il bisogno di aumentare la nostra consapevolezza di appartenenza al pianeta Terra. Terzo, discuto perché è essenziale eleggere politici che ci aiutino a innescare le complesse transizioni culturali, economiche e sociali richieste e che sostengano i movimenti giovanili globali come i Fridays For Future. Nella quarta sezione, descrivo quali contributi potrebbero offrire gli psicologi e gli psicoterapeuti come professionisti e attivisti.
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Di Nunzio, Daniele, Marcello Pedaci, Fabrizio Pirro, and Emanuele Toscano. "La didattica a distanza durante la pandemia di covid-19: il lavoro dei docenti e la diversità dei contesti scolastici." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 1 (June 2021): 98–106. http://dx.doi.org/10.3280/es2021-001008.

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Abstract:
L'articolo presenta i risultati di un'indagine rivolta ai docenti delle scuole dell'infanzia, prima-ria e secondaria, in merito alla didattica a distanza attuata durante la fase emergenziale della pandemia di Covid-19. L'Indagine è stata condotta su tutto il territorio nazionale, con questio-nario online, tecnica Cawi, dal 3 aprile al 7 maggio 2020, con 1197 questionari validi. L'analisi approfondisce il ruolo dei contesti scolastici nel determinare gli impatti sia sulle con-dizioni di lavoro dei docenti che sulle disuguaglianze di accesso al diritto di istruzione da parte degli studenti. In particolare, sono considerati i seguenti fattori intervenienti: il ruolo delle possibilità di partecipazione dei docenti, la formazione ricevuta e la disponibilità di strumenti tecnologici. L'indagine è stata promossa dalla Flc-Cgil (Federazione Lavoratori della Conoscenza) e con-dotta in collaborazione con Fondazione Giuseppe Di Vittorio, Università di Teramo e Labora-torio LO-Lavoro e Organizzazioni del Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche dell'Università degli Studi di Roma «La Sapienza».
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Sarti, Simone, Marco Terraneo, and Mara Tognetti Bordogna. "Copayment e spesa in farmaci delle famiglie italiane: il complesso legame tra disuguaglianze sociali, politiche regionali e crisi economica." Quaderni di Sociologia, no. 65 (August 1, 2014): 97–120. http://dx.doi.org/10.4000/qds.375.

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Ricoveri, Giovanna. "Beni comuni e nuovo modello di sviluppo." AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no. 3 (March 2011): 91–106. http://dx.doi.org/10.3280/aim2009-003005.

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Abstract:
La tesi sostenuta in questo articolo è che i beni comuni del passato - quelli di sussistenza - possono diventare, se riletti ed aggiornati alla luce del presente, la spina dorsale di un ordine sociale alternativo a quello capitalistico, che domina sul mondo da circa tre secoli. Si ritiene che il "ritorno dei beni comuni", come viene chiamata la proposta presentata in questo elaborato, sia una necessità storica per riuscire a superare la crisi del capitalismo e i problemi da esso creati, specialmente nella sua ultima fase finanziaria: il saccheggio della natura, la privatizzazione dello spazio pubblico, la disoccupazione, le disuguaglianze sociali, i disastri ecologici. Per sostenere la proposta avanzata in questo articolo, prima di tutto vengono identificate le caratteristiche principali dei beni comuni come l'autogoverno da parte delle comunità locali., si ricorda brevemente come i beni comuni siano stati delegittimati dalla Rivoluzione industriale nel passaggio dal Medioevo alla modernità . Terzo: si mettono in evidenza le nuove "recinzioni" di acqua, aria, terra ed dell'energia, così come quella del cambiamento climatico. Quarto: il ritorno ai beni comuni richiede una fase intermedia, cioè la conversione ecologica delle economie che deve essere realizzata dalle comunità locali. Quinto: vengono considerati i motivi che non hanno ancora permesso al ritorno dei beni comuni di diventare il primo tema dell'agenda dei movimenti.
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Chiodo, Emanuela. "Generare legami. Inclusione sociale ed educativa in una periferia del Mezzogiorno." WELFARE E ERGONOMIA, no. 1 (June 2020): 29–38. http://dx.doi.org/10.3280/we2020-001004.

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Abstract:
La povertà di bambini e adolescenti in famiglie deprivate del Mezzogiorno è sia la più invisi-bile, perché spesso occultata dalla più generale condizione di svantaggio del nucleo di appar-tenenza, sia la più estrema, per l'intensità con cui essa si lega a radicate disuguaglianze nella sfera dell'istruzione, della cultura e, in generale, nelle loro chances di vita al presente e nel futuro. In particolare, la povertà educativa è quella che meglio rappresenta lo svantaggio cumulativo che si genera a partire da condizioni di deprivazione materiale ed economica e trova nell'esclusione dall'accesso ad una formazione e a competenze adeguate, ma anche a spazi e ambienti di vita degni, a opportunità ludiche, culturali e di socializzazione più ampia le sue espressioni più evidenti. Napoli e le sue periferie più disagiate costituiscono un caso paradigmatico di tale scenario sia per la povertà multi-generazionale da cui sono interessate sia per l'elevata incidenza del-la popolazione minorile proprio nei quartieri più difficili. Ed è proprio nel contesto urbano e sociale della periferia est della città che l'articolo si cala per definire i contorni di quella «comunità educante» volta al contrasto della vulnerabilità sociale e dei rischi di esclusione per i tanti bambini e adolescenti in condizione di svantaggio economico e sociale. Alla luce della direttrice teorica sui legami sociali come fonte di protezione e riconoscimento (Paugam, 2008) e sulla base di un approccio di ricerca micro-sociologico basato su studi di caso, l'articolo descrive la qualità delle relazioni di social support (Meo, 1999) create, promosse, rafforzate da alcuni enti di terzo settore (associazioni e cooperative sociali) provando a sotto-linearne il valore embedded nel contrasto della povertà educativa. Già a partire dal recupero di spazi vuoti o abbandonati in cui le attività socio-educative promosse si radicano e realiz-zano le loro attività, i centri socioeducativi considerati nella ricerca appaiono in grado di ri-pristinare relazioni e significati plurimi. A partire dalle rappresentazioni raccolte tramite la voce e le parole degli attori intervistati la comunità educante prende forma nei vincoli e nelle risorse, nei limiti e nelle opportunità evidenziate da enti di terzo settore (associazioni e coo-perative sociali) che realizzano advocacy, affiancamento scolastico dei minori, accompagna-mento sociale per le loro famiglie. In particolare, nel testo si evidenzia come, non solo rico-noscendo la «responsabilità educativa» come principio cardine ma anche "agendo" tale principio come orientamento nella prassi concreta di intervento, organizzazioni diverse che abitano e animano la periferia est sono in grado di rendere permeabili tra loro sfere di inclu-sione diverse (culturale, educativa, sociale). Intervenendo nel contrasto della povertà minorile ed educativa tramite azioni di bridging con la famiglia, la scuola, i servizi sociali, le esperien-ze di affiancamento socio-educativo descritte interrogano e allo stesso tempo costruiscono il senso di quella «comunità educante e generativa», capace di «agire in comune» adottando «un modo di fare le cose inclusivo, integrativo e abilitante» (Magatti e Giaccardi, 2014).
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Blane, David, Juliet Stone, and Gopal Netuveli. "Lo sviluppo dell'epidemiologia del life course." SALUTE E SOCIETÀ, no. 1 (March 2009): 171–89. http://dx.doi.org/10.3280/ses2009-001015.

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Abstract:
- The present paper reviews the development of life course epidemiology since its origins during the 1990s from biological programming, birth cohort research and the study of health inequalities. Methods of studying the life course are examined, including birth cohort studies, linked register datasets and epidemiological archaeology. Three models of life course epidemiology are described: critical periods, accumulation, and pathways. Their conceptual and empirical differentiation can be difficult, but it is argued that accumulation is the underlying social process driving life course trajectories, while the critical period and pathway models are distinguished by their concern with specific types of aetiological process. Among the advantages of the accumulation model are predictive power, aetiological insights, contributions to health inequality debates and social policy implications. It is emphasised that the life course approach is not opposed to, or an alternative to, a concern with cross-sectional and current effects; major social disruption can have a large and immediate impact on health. Other limitations of the life course approach include a spectrum of impact (life course effects can be strong in relation to physiology, but often are weaker in relation to behaviour and psychological reactions to everyday life) and, more speculatively, the possibility that life course effects are diluted in the older age groups where morbidity and mortality are highest. Three issues for the future of life course epidemiology are identified. Many life course data are collected retrospectively. We need to know which items of information are recalled with what degree of accuracy over how many decades; and what methods of collecting these retrospective data maximise accuracy and duration. Second, the two partners in life course research need to take more seriously each other's disciplines. Social scientists need to be more critical of such measures as self-assessed health, which lacks an aetiology and hence biological plausibility. Natural scientists need to be more critical of such concepts as socio-economic status, which lacks social plausibility because it fails to distinguish between social location and social prestige. Finally, European comparative studies can play an important part in the future development of life course epidemiology if they build on the emerging infrastructure of European comparative research. Key words: life course epidemiology, life course trajectories, life course data, social inequalities, accumulation model, socio-economic status. Parole chiave: epidemiologia del corso di vita, traiettorie di vita, dati del corso di vita, disuguaglianze sociali, modello di accumulazione, status socio-economico
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Bagnasco, Arnaldo. "Le conseguenze sociali della crisi." QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no. 3 (September 2010): 131–39. http://dx.doi.org/10.3280/qu2010-003007.

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Abstract:
Per valutare le conseguenze sociali della crisi finanziaria e della recessione che ne č seguita bisogna prestare attenzione alla deriva di lungo periodo individuabile nell'aumento della disuguaglianza sociale. Nel caso italiano i dati permettono di concludere che sintomi di divaricazione sociale sono visibili anche prima della crisi recente. Inoltre, la crescita della disuguaglianza non č una faccenda solo italiana. Queste tendenze alla disuguaglianza hanno fatto sě che i sociologi abbiano sostituito l'immagine della confluenza al centro con quella della divaricazione sociale. La crisi della deregolazione riporta in primo piano la possibilitŕ di interrogarsi su misure organiche per riavviare l'economia e perseguire nuovi accordi di coesione sociale.
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Cersosimo, Giuseppina. "Salute e disuguaglianze. Percorsi analitici." SOCIOLOGIA E RICERCA SOCIALE, no. 97 (September 2012): 50–75. http://dx.doi.org/10.3280/sr2012-097006.

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Abstract:
The essay mainly analyses the issue of inequalities and differences in health. At present, vulnerable and socially disadvantaged people throughout the world have lower access to healthcare, get sick more often and die earlier than those with a privileged social position. Despite general developments of global wealth and technological progress, inequalities have never grown so exponentially. Increasingly critical are the roles of social capital as well as that of the World Health Organization and of its policy, whose effects can, in the course of the time, reduce health inequalities and re-establish a principle of ethical and distributive justice.
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Leonardi, Laura. "Disuguaglianze, redistribuzione ed equità nel modello sociale europeo." Quaderni di Sociologia, no. 59 (October 1, 2012): 81–100. http://dx.doi.org/10.4000/qds.566.

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VÉLEZ, Carlos Guillermo Mojica, and Amanda Motta CASTRO. "Breve cartografía de la educación popular: enfoques entre Brasil-Colombia." INTERRITÓRIOS 6, no. 10 (April 14, 2020): 287. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i10.244908.

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Abstract:
RESUMENEste es un trabajo teórico realizado durante el programa de Maestría en Educación de la Universidad Federal de Río Grande / FURG. El objetivo fue analizar teoricamente lo que se ha producido sobre los preuniversitarios populares (PP) en Brasil y en Colombia, especialmente en la ciudad de Medellín, durante los últimos 5 años. Históricamente, Brasil ha hecho una contribución significativa a América Latina y el Caribe al pensar en una educación gratuita, abierta, democrática y de puertas abiertas para todos y todas los que quieran estudiar. Esta es una lucha que aún continúa y para lograrla se han realizado esfuerzos teóricos y militantes en varios países, entre ellos Colombia con los preuniversitarios populares. La cartografía presentada aquí demuestra cuánto la investigación militante puede generar voces de esperanza para la trasnformación de las universidades y las desigualdes sociales en dos países diferentes de América Latina.Educacion Popular. Preuniversitarios Populares. Brief cartography of popular education: approaches between BrazilColombiaABSTRACT This is a theoretical work carried out during the Master's in Education program of the Federal University of Rio Grande / FURG. The objective was to analyze what has been produced about popular pre-university course (PP) in Brazil and Colombia, especially in the city of Medellín, during the last 5 years. Historically, Brazil has made a significant contribution to Latin America and the Caribbean by thinking about a free, open, democratic and open-door education for everyone who wants to study. This is a struggle that still continues and to achieve it, theoretical and militant efforts have been made in several countries, including Colombia with the popular pre-university course. The cartography presented here demonstrates how much militant research can generate voices of hope for the transformation of universities and social inequalities in two different countries in Latin America.Popular Education. Popular Pre-university Course. Breve Cartografía de la Educación Popular: enfoques entre BrasilColombiaRESUMOEste é um trabalho teórico realizado durante o programa de Mestrado em Educação da Universidade Federal de Río Grande / FURG. O objetivo foi analisar teoricamente o que ocorreu sobre a pré-universidade popular (PP) no Brasil e na Colômbia, especialmente na cidade de Medellín, nos últimos 5 anos. Historicamente, o Brasil fez uma contribuição significativa para a América Latina e o Caribe ao pensar em uma educação gratuita, aberta, democrática e de portas abertas para todos que desejam estudar. Esta é uma luta que ainda continua e para alcançá-la, esforços teóricos e militantes foram feitos em vários países, incluindo a Colômbia, com as pré-universidades populares. A cartografia apresentada aqui mostra quanta pesquisa militante pode gerar vozes de esperança para a transformação de universidades e desigualdades sociais em dois países diferentes da América Latina.Educacion Popular. Preuniversitarios populares. Breve cartografia dell'educazione popolare: approcci tra Brasile-Colombia SINTESE Questo è un lavoro teorico svolto durante il programma di Master of Education dell'Università Federale del Rio Grande / FURG. L'obiettivo era di analizzare teoricamente ciò che è stato prodotto sui popolari studenti pre-universitari (PP) in Brasile e Colombia, in particolare nella città di Medellín, negli ultimi 5 anni. Storicamente, il Brasile ha dato un contributo significativo all'America Latina e ai Caraibi pensando a un'istruzione libera, aperta, democratica e aperta a tutti coloro che vogliono studiare. Questa è una lotta che continua ancora e per raggiungerla, sono stati fatti sforzi teorici e militanti in diversi paesi, tra cui la Colombia con i popolari studenti pre-universitari. La cartografia presentata qui dimostra quanto la ricerca militante possa generare voci di speranza per la trasformazione delle università e le disuguaglianze sociali in due diversi paesi dell'America Latina.Educazione popolare. Pre-università popolare.
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Tognetti, Bordogna Mara. "Disuguaglianze di salute e dinamiche migratorie." SALUTE E SOCIETÀ, no. 3 (June 2012): 75–94. http://dx.doi.org/10.3280/ses2011-003006.

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Abstract:
Immigration, worldwide phenomenon, in particularly in growth in Italy, is a resource and a major challenge for the medical welfare. In addition, the immigration constitute resources as many immigrants fall in this job market becomes critical element because it helps to differentiate the question of health in our country. This new demand in addition to defy operators can determine and determines inequalities in access, use and quality of its provision to the detriment of migrants. In particular, in the essay will highlight new health inequalities caused by the presence of migrants.
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Pierson, Paul. "LO STATO SOCIALE NELL'ERA DELL'AUSTERITÀ PERMANENTE." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 29, no. 3 (December 1999): 393–439. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200028902.

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Abstract:
IntroduzioneDa tempo riconosciuto come un elemento caratterizzante delle democrazie industriali avanzate, il welfare state reclama oggi più attenzione che mai. Malgrado l'incremento delle disuguaglianze in molti paesi, le domande di tagli alla spesa sociale si sono intensificate. I tentativi in tale senso hanno provocato un acceso dibattito e diffuse proteste e ciò pone il welfare al centro del dibattito politico e del conflitto sociale.
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Ballarino, Gabriele, and Hans Schadee. "Genere, origine sociale e disuguaglianza di istruzione nell'Italia contemporanea." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 120 (February 2011): 170–93. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-120009.

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Abstract:
Il lavoro studia l'andamento della disuguaglianza di opportunitŕ educative (Doe) di genere nell'Italia del secondo dopoguerra, e l'interazione tra questo e quello della Doe dipendente dalle origini sociali, intese sia come classe di origine che come livello d'istruzione dei genitori. Lo studio č condotto sui dati dell'Indagine nazionale sulla mobilitŕ sociale (1985) e dell'Indagine longitudinale sulle famiglie italiane (1997), e comprende 5 coorti di nascita decennali, dal 1920 al 1969. Si utilizza il modello logit cumulativo (logit ordinale) che consente di modellare insieme sia la disuguaglianza scolastica che l'espansione del sistema educativo. I risultati confermano in generale quanto giŕ noto in merito: la Doe di genere č diminuita, cosě come - in misura inferiore - quella legata all'origine sociale. Inoltre, le analisi mostrano che: a) la diminuzione della Doe di genere ha luogo ai livelli d'istruzione superiori, mentre nella scuola dell'obbligo persiste un vantaggio maschile; b) la diminuzione della Doe di genere č piů forte nelle classi agricole, dove le donne erano piů svantaggiate; c) a parte questo, la diminuzione č la stessa per tutte le classi di origine e per tutti i livelli d'istruzione delle famiglie di origine.
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Cucca, Roberta, and Costanzo Ranci. "Sviluppo e disuguaglianze. Monaco, Barcellona, Copenhagen e Lione a confronto." TERRITORIO, no. 61 (June 2012): 17–24. http://dx.doi.org/10.3280/tr2012-061003.

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Abstract:
This essay reconsiders and reanalyses the results of research carried out in four European cities (Monaco, Barcelona, Copenhagen and Lyon) on the social impact of the economic growth process, as well as potential tensions and trade-offs between the mechanisms of social reproduction and competitiveness of urban systems, till shortly before the 2009 financial and economic. In particular, this article restores several essential elements relative to four aspects of the analysis: policies for attracting flows of investment, goods, and people, and for safeguarding and enhancing local liveability; the impacts of economic development models on conditions of social inequality; the policies, the housing market and the affirmation of various lines of spatial division; and the integration of immigrants into the economic and social fabric of the cities.
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Borlini, Barbara, Clara Melzi, and Francesco Memo. "Mobilitŕ, accessibilitŕ ed equitŕ sociale." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 94 (April 2011): 86–102. http://dx.doi.org/10.3280/sur2011-094007.

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Abstract:
Il saggio si occupa delle nuove forme di disuguaglianza nell'accesso alle risorse urbane emergenti nella cittŕ contemporanea. Inizialmente riferito ai luoghi di destinazione degli spostamenti e ai costi diretti e indiretti sostenuti per raggiungerli, il concetto di accessibilitŕ urbana ha allargato la sua valenza e riguarda oggi le differenziate abilitŕ/possibilitŕ che individui e gruppi sociali hanno di contrattare a proprio favore i tempi e gli spazi della vita quotidiana, in modo da compiere le pratiche e mantenere le relazioni che essi ritengono significative per la propria vita sociale. I vincoli all'accesso alle risorse urbane possono essere analizzati facendo riferimento ad un insieme composito di fattori e concause, che rimandano a forme di disuguaglianza sociale sia classiche (reddito, livello culturale, etŕ, genere...) che inedite (sovranitŕ nell'uso del tempo, capitale di mobilitŕ, residenzialitŕ...), come pure alle caratteristiche del sistema infrastrutturale e di trasporto e all'organizzazione e allocazione spazio-temporale delle attivitŕ. Il saggio č composto da una sezione teorica e da una sezione empirica. La sezione teorica č finalizzata a chiarire alcuni nodi problematici relativamente alla definizione del concetto di accessibilitŕ e al nesso mobilitŕ-accessibilitŕ-equitŕ sociale. La sezione empirica presenta i risultati di una ricerca sulle relazioni tra localizzazione residenziale, dotazione di servizi di prossimitŕ e accesso alleurbane realizzata tramite indagine campionaria a famiglie con figli residenti in quartieri centrali, periferici e periurbani di tre aree metropolitane italiane (Milano, Bologna e Torino).
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Biancheri, Rita. "Benessere tra differenze e disuguaglianze di genere in salute." SALUTE E SOCIETÀ, no. 3 (June 2012): 95–113. http://dx.doi.org/10.3280/ses2011-003007.

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Abstract:
Up to now, in the traditional biomedical paradigm the terms "sex" and "gender" have either been used synonymously and the insertion of gender among the determining elements of conditions of wellbeing/disease has been difficult, and obstructed by disciplinary rigidities that retarded the acceptance of an approach which had already been largely found to be valid in other areas of research. The effected simplification demonstrated its limitations in describing the theme of health; but if, on the one hand, there has been a growing awareness of a subject which can in no way be considered "neutral", on the other hand there continues to be insufficient attention, both in theoretical analysis and in empirical research, given to female differences. The article is intended to support that the sick individual is a person, with his/her genetic heritage, his/her own cultural acquisitions and personal history, and own surrounding life context; but these and similar factors have not traditionally been taken into consideration by official medicine and welfare systems, despite a hoped-for socio-health integration.
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Taroni, Francesco. "Il rimpianto di una conversazione mancata." SALUTE E SOCIETÀ, no. 2 (September 2009): 167–69. http://dx.doi.org/10.3280/ses2009-su2012.

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Abstract:
- This is a tribute and a lasting memory of Achille Ardigň as a scholar, an academic an administrator and a politician. On a personal note, the short paper touches upon the intermingling of his personalities and the latitude of his knowlodge, which he always generously shared.Keywords: tribute, e-health, digital divide, participation, responsibility, inequalities.Parole chiave: tributo, e-health, digital divide, partecipazione, responsabilitÀ, disuguaglianze.
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Cucca, Roberta. "Copenhagen: contenimento della disuguaglianza o aumento della segregazione?" TERRITORIO, no. 61 (June 2012): 40–46. http://dx.doi.org/10.3280/tr2012-061006.

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Abstract:
Throughout the second half of the 20th century, Copenhagen was represented as the ‘welfare city', in consideration of the high percentage of the labour force employed in the public sector, the share of social housing that characterized its housing stock and the support furnished by one of the most generous welfare systems in the world. Following a substantial financial crisis in the early 1990s and action taken by a central government ori¬ented towards introducing a more neo-laissez-faire idea of urban development for its capital, the profile of the city was greatly modified. This paper describes the major transformations that have occurred, and in particular sheds light on how, alongside a process of economic rebirth of the city, which thanks to major infrastructural interventions became the most important hub in Northern Europe as well as one of the most liveable and sustain¬able cities in the world, transformations were begun that created a serious crisis for its social model.
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Minello, Alessandra. "Stefano Cantalini, Famiglia e disuguaglianza. Matrimonio, fecondità e posizione sociale nell’Italia contemporanea." Quaderni di Sociologia, no. 88- XLVI (April 1, 2022): 127–29. http://dx.doi.org/10.4000/qds.4900.

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Franzini, Maurizio. "Disuguaglianza economica, immobilità sociale e crescita stagnante: possibili legami tra i "malesseri" italiani." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 288 (January 2019): 115–31. http://dx.doi.org/10.3280/ic2018-288005.

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Agustoni, Alfredo, and Alfredo Alietti. "Il social mix: riflessioni su una politica di contrasto alla disuguaglianza socio-spaziale." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 108 (January 2016): 7–18. http://dx.doi.org/10.3280/sur2015-108001.

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Camporeale, Rosalia, Leonardo Caggiani, and Michele Ottomanelli. "Equità e accessibilità nella pianificazione della mobilità sostenibile." TERRITORIO, no. 99 (August 2022): 32–39. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-099005.

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Abstract:
Una sfida molto sentita nell'ambito della mobilità sostenibile è quella di pianificare e operare servizi equi da un punto di vista sia geografico che sociale. Le nuove forme di mobilità, infatti, possono esacerbare le disuguaglianze preesistenti nell'accesso ai sistemi di trasporto pubblico escludendo alcune aree urbane quali ad esempio i quartieri a basso reddito o quelli più lontani dal centro città, ovvero proprio laddove i residenti potrebbero beneficiare maggiormente di un nuovo servizio. L'obiettivo di questo lavoro è inquadrare questi aspetti e discuterli alla luce degli studi più recenti, profilando gli aspetti chiave da approfondire sia nella ricerca scientifica così come da parte dei professionisti della pianificazione.
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Cislaghi, Cesare. "Disuguaglianze a livello individuale e a livello di contesto: significati e indicazioni per l'uso." SALUTE E SOCIETÀ, no. 1 (March 2009): 90–104. http://dx.doi.org/10.3280/ses2009-001008.

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Abstract:
- Drugs consumption, both paid by the Health Service and bought by users themselves, is analysed on the basis of population's available assets using data from the 2005 National Survey on Population's Health held by the Italian National Institute of Statistics. Results show differences if the economic indicator is at family level or regional level: in the first case, more disadvantaged people's consumptions are higher; in the second case, people living in richer regions use more drugs. These data however change also according to consumers' age. The hypothetic explanation is that at individual level the economic indicator is very much connected to health conditions, while at regional level there can be a wider economic possibility to buy drugs autonomously. The conclusion a methodological one emphasizes the need to study similar situations through stratified analyses. Keywords: equity, contextual indicators, individual indicators, analysis methods, drugs consumption, epidemiology. Parole chiave: equitÀ, indicatori di contesto, indicatori individuali, metodi di analisi, consumo di farmaci, epidemiologia.
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Ivaldi, Enrico, and Paolo Parra Saiani. "Le disuguaglianze di salute tra le regioni italiane. Quale relazione con il PIL procapite?" SALUTE E SOCIETÀ, no. 3 (October 2018): 137–50. http://dx.doi.org/10.3280/ses2018-003010.

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SILVA, Dhones Stalbert Nunes, Marcelo Henrique Gonçalves de MIRANDA, and Maria do Carmo Gonçalo SANTOS. "Homofobia e interseccionalidade: sentidos condensados a partir de uma pesquisa bibliográfica." INTERRITÓRIOS 6, no. 10 (April 14, 2020): 200. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i10.244903.

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Abstract:
RESUMO Atualmente, diante de um crescimento neoconservador e neoliberal, as práticas homofóbicas se tornaram mais frequentes e evidenciadas, sobretudo, quando se tem outros marcadores de subalternidades como gênero, classe, raça, dentre outros. Tais interseccionalidades trazem relações de poder que reproduzem violências, exclusões e desigualdades sociais. A partir desse contexto, torna-se necessário analisar os sentidos veiculados em textos de produções teóricas abordados em uma disciplina de formação continuada de docentes. Assim, temse como objetivo geral analisar os sentidos condensados sobre a homofobia e suas relações com as interseccionalidades, contidos em textos teóricoepistemológicos, em uma disciplina da Pós-Graduação stricto sensu, na área de educação em Pernambuco. Dessa maneira, a pesquisa é qualitativa e foi realizada a partir da pesquisa documental e bibliográfica. Como resultados foi constatado que os quatro textos partem de uma perspectiva construtivista ou desconstrutivista. E que três deles estabelecem relações entre homofobia, lesbofobia e sinaliza para interseccionalidades entre gênero, classe e raça. Entretanto, sublinha-se que é necessária a ampliação dessas interseccionalidades com a homofobia e lesbofobia, como campo de saber, visto que permitirá que os estudantes desconstruam sentidos naturalizados e essencialistas que categorizam indivíduos como corpos abjetos.Homofobia. Interseccionalidade. Abordagens teóricas. Homophobia and intersectionality: condensed meanings from a bibliographic researchABSTRACTCurrently, in face of a neoconservative and a neoliberal growing wave, homophobic practices have become more common and are shown especially when there are other markers of subalternities such as gender, class, race, among others. Such intersections bring power relations that reproduce violence, exclusions and social inequalities. From this context, it is necessary to analyze the meanings conveyed in texts of theoretical productions addressed in a discipline of continuing education for teachers. Thus, the general goal is to analyze the condensed meanings about homophobia and its relations with the intersectionality, contained in theoretical-epistemological texts in a graduation course, in the area of education in Pernambuco. In this way, it is qualitative and was carried out based on documentary and bibliographic research. As a result, it was found that the four texts start from a constructivist or deconstructivist perspective. And that three of them establish relationships between homophobia, lesbophobia signals for intersectionality among gender, class and race. However, it is emphasized that it is necessary to expand these intersectionalities with homophobia and lesbophobia as a field of knowledge since it will allow students to deconstruct naturalized and essentialist senses that categorize individuals as abject bodies.Homophobia. Intersectionality. Theoretical approaches. Homofobia e interseccionalidad: sentidos condensados de una búsqueda bibliográficaRESUMEN Actualmente, frente al crecimiento neoconservador y neoliberal, las prácticas homofóbicas se han vuelto más frecuentes y evidentes, especialmente cuando hay otros marcadores de subalternidades como el género, la clase, la raza, entre otros. Tal interseccionalidad trae relaciones de poder que reproducen violencia, exclusiones y desigualdades sociales. Desde este contexto, es necesario analizar los significados transmitidos en textos de producciones teóricas abordadas en una disciplina de educación continua para docentes. Por lo tanto, el objetivo general es analizar los significados condensados sobre la homofobia y sus relaciones con las interseccionalidades, contenidos en textos teóricoepistemológicos, en una disciplina de Post-Graduación stricto sensu, en el área de la educación en Pernambuco. De esta forma, el estudio es cualitativo y se realizó en base a la investigación documental y bibliográfica. Como resultado, se encontró que los cuatro textos comienzan desde una perspectiva constructivista o deconstructivista. Y que tres de ellos establecen relaciones entre homofobia, lesbofobia y muestran señales con la interseccionalidad entre género, clase y raza. Sin embargo, se enfatiza que es necesario expandir estas interseccionalidades con la homofobia y la lesbofobia, como un campo de conocimiento, ya que permitirá a los estudiantes deconstruir los sentidos naturalizados y esencialistas que categorizan a los individuos como cuerpos abyectos.Homofobia. Interseccionalidad. Enfoques teóricos. Omofobia e intersezionalitá: sensi condensati da una ricerca bibliograficaSINTESEAttualmente, di fronte alla crescita neoconservativa e neoliberale, le pratiche omofobe sono diventate più frequenti ed evidenti, specialmente quando ci sono altri marcatori di subalternità come genere, classe, razza, tra gli altri. Tale intersezionalità porta relazioni di potere che riproducono violenza, esclusioni e disuguaglianze sociali. Da questo contesto, è necessario analizzare i significati trasmessi nei testi delle produzioni teoriche affrontati in una disciplina di formazione continua per gli insegnanti. Pertanto, l'obiettivo generale è quello di analizzare i significati condensati sull'omofobia e le sue relazioni con le intersezionalità, contenuti nei testi teorico-epistemologici, in una disciplina di Stricto sensu post-laurea, nell'area dell'educazione a Pernambuco. In questo modo la ricerca è qualitativa ed è stata condotta sulla base di ricerche documentarie e bibliografiche. Di conseguenza, si è scoperto che i quattro testi partono da una prospettiva costruttivista o decostruttivista. E che tre di loro stabiliscono relazioni tra omofobia, lesbofobia e segnali di intersezionalità tra genere, classe e razza. Tuttavia, si sottolinea che è necessario espandere queste intersezioni con l'omofobia e la lesbofobia, come campo di conoscenza, poiché consentirà agli studenti di decostruire i sensi naturalizzati ed essenzialisti che categorizzano gli individui come corpi abietti.Omofobia. Intersezionalità. Approcci teorici.
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