Dissertations / Theses on the topic 'Disturbo del linguaggio'
Create a spot-on reference in APA, MLA, Chicago, Harvard, and other styles
Consult the top 15 dissertations / theses for your research on the topic 'Disturbo del linguaggio.'
Next to every source in the list of references, there is an 'Add to bibliography' button. Press on it, and we will generate automatically the bibliographic reference to the chosen work in the citation style you need: APA, MLA, Harvard, Chicago, Vancouver, etc.
You can also download the full text of the academic publication as pdf and read online its abstract whenever available in the metadata.
Browse dissertations / theses on a wide variety of disciplines and organise your bibliography correctly.
Femminis, Cassandra <1992>. "Differenze e similitudini tra Disturbo Specifico del Linguaggio e Dislessia." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14895.
Full textChillemi, Paolo <1996>. "La competenza morfosintattica di un bambino con diagnosi di Disturbo Primario del Linguaggio." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/18293.
Full textStefli, Cinzia <1979>. "Il disturbo specifico del linguaggio e il defcit sintattico: un confronto con la dislessia." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6260.
Full textCatellani, Cecilia <1995>. "I bambini bilingui con disturbo dello sviluppo del linguaggio: strumenti e marcatori clinici per una diagnosi precoce." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/18105.
Full textPORCELLI, LAURA MARIA. "IL DISTURBO SPECIFICO DEL LINGUAGGIO ORALE E SCRITTO NELLO STUDIO DI ALCUNE FUNZIONI ESECUTIVE IN AMBITO PRASSICO-MOTORIO." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2004. http://thesis2.sba.units.it/store/handle/item/12563.
Full textCon il presente lavoro si affronta innanzitutto la definizione di uno strumento di valutazione delle abilità prassico-simboliche in età evolutiva, che analizza con particolare attenzione i gesti intransitivi, ovvero la capacità di compiere una sequenza di azioni senza avere l'oggetto reale su cui implementare l'azione. Le prove di rappresentazione di gesti, infatti, sono prove che prevedono sia una componente di organizzazione e programmazione motoria, sia una componente di tipo rappresentativo-simbolico. Nello specifico si è pensato di analizzare un possibile legame tra l'abilità prassico-gestuale e l'abilità linguistica. Da qui è sorta l'idea di inserire un gruppo di bambini con disturbo specifico di linguaggio e/ o d'apprendimento per il fatto che i sistemi di lettura e scrittura altro non sono che rappresentazioni del linguaggio orale e prevedono, quindi, un passaggio obbligato per il sistema rappresentativo-simbolico. Lo sviluppo della funzione simbolica è già stata considerata da alcuni studiosi sia in relazione allo sviluppo del linguaggio espressivo (Thai e Bates, 1988; Rescola e Goossens, 1992), sia nel rapporto tra comprensione linguistica e produzione di gesti simbolici (Thai, Tobias e Morrison, 1991; Thai e Tobias, 1994), sia in relazione stretta con l'apprendimento del linguaggio scritto, considerato come un sistema ordinato di simboli convenzionali, il cui uso corretto presuppone il possesso di una consolidata attitudine generale a rappresentare una cosa per mezzo di un'altra (Brotini, 2000), abilità richiesta anche nella rappresentazione di gesti. Spesso infatti è stato assunto che bambini con difficoltà di linguaggio orale e/o scritto avessero anche difficoltà di sequenziamento seriale e che ciò si manifestasse in modo più marcato attraverso l'utilizzo di materiali simbolici o linguistici (Bakker, 1970; Corkin, 1974; Kinsbourne eWarrington, 1963). Nello specifico obiettivi della seguente ricerca sono stati innanzitutto, la raccolta di informazioni e dati con un campione di bambini in età scolare, in un'ottica di adattamento di un protocollo precedentemente predisposto per bambini in età prescolare (Zanon, Bortolotti, Czerwinsky Domenis, 1999). Successivamente si è passati ad indagare la produzione di gesti intransitivi ed i relativi errori compiuti, in un confronto tra bambini con curriculum scolastico nella norma e bambini con disturbo specifico del linguaggio (DSL) e/o disturbo specifico dell'apprendimento (DSA). Infine si è ragionato sulla possibile utilizzazione della prova di "rappresentazione di gesti" come strumento di analisi e studio delle abilità di pianificazione coinvolte in atti considerati di routine. Il protocollo nel suo insieme prevede vari blocchi diversificati di prove: i primi due blocchi sono costituiti da prove motorie, il terzo da prove di rappresentazione di gesti intransitivi e l'ultimo blocco è costituito da varie prove di prassia (ideomotoria, visivo-gestuale, verbale-gestuale e di prassia costruttiva). Le prove sono state proposte a 328 bambini del primo e secondo ciclo elementare. Si trattavano di due gruppi distinti: 1) un primo gruppo sperimentale di bambini con diagnosi di disturbo specifico di linguaggio e/o dell'apprendimento, composto da 68 soggetti di età compresa tra i 6,6 anni e gli 11 anni. 2) un secondo gruppo di bambini, che funge da gruppo di controllo, formato da 230 soggetti con curriculum scolastico nella norma di età compresa tra i 6,6 anni ed gli 11,4 anni. Per quanto riguarda i dati ottenuti è stato possibile portare delle osservazioni rispetto alle diverse prestazioni fornite dai due gruppi di soggetti; ragionare sulla natura dei gesti e sulle loro rappresentazioni scorrette e, soprattutto attraverso il lavoro di analisi degli errori compiuti dai due gruppi di soggetti .esaminati, ottenere un ordine di difficoltà delle prove rispetto al tipo di gesto richiesto al bambino. I risultati ottenuti si trovono in accordo con il lavoro di Hill et al. (1998), che sostiene come sulle prestazioni dei bambini si rifletta l'influenza di item specifici problematici, motivo per cui si rivela di particolare importanza lo studio nel campo dello sviluppo della normalità
XVI Ciclo
1966
Versione digitalizzata della tesi di dottorato cartacea.
BARACHETTI, Chiara. "La lettura congiunta con bambini con ritardo/disturbo specifico del linguaggio: un'analisi dell'input linguistico materno e della responsività infantile." Doctoral thesis, Università degli Studi di Verona, 2008. http://hdl.handle.net/11562/337698.
Full textNon Disponibile
Santini, Chiara <1984>. "USCIRE DAL SILENZIO: USO DELLA LINGUA DEI SEGNI COME CHIAVE DI APERTURA ALLA COMUNICAZIONE IN UN SOGGETTO CON DISTURBO DEL LINGUAGGIO E DEFICIT COGNITIVO." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15040.
Full textDe, Gaudio Elena <1995>. "La produzione narrativa di preadolescenti dialettofoni con Dislessia Evolutiva e Disturbo Specifico del Linguaggio: il dialetto come potenziale fattore di esclusione." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17287.
Full textFernicola, Francesco. "Verso lo sviluppo di un modello predittivo per lo screening del Disturbo di Linguaggio in età evolutiva: un esperimento-pilota con Orange." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/18841/.
Full textJunyent, Andrea Anahi. "Individual differences in Specific Language Impairment: profiles of preschoolers exposed to Italian." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2011. http://hdl.handle.net/11577/3422857.
Full textLa seguente ricerca esplora i profili del Disturbo Specifico del Linguaggio (DSL) attraverso lo studio di un caso singolo e uno studio di gruppo, confrontandoli con quelli di bambini aventi la stessa età cronologica o la stessa lunghezza media dell‘enunciato (LME). Nello studio di caso singolo sono state comparate le caratteristiche morfosintattiche della produzione spontanea ed elicitata di un bambino con DSL con i dati in letteratura sulla produzione di bambini con LME equivalente. I risultati sono stati esaminati alla luce di ipotesi che concepiscono il DSL come un deficit di origine grammaticale. È stato trovato un ritardo nella produzione di verbi flessi, come atteso in base al livello di LME e in accordo con le spiegazioni linguistiche. Un ritardo inatteso per livello di LME è stato trovato nella produzione di pronomi clitici di oggetto diretto e indiretto e articoli, i quali hanno potuto essere spiegati solo parzialmente alla luce delle ipotesi considerate. Nello studio di gruppo, sono state esaminate la comprensione e produzione lessicale morfosintattica e testuale insieme alla memoria fonologica in 50 bambini con DSL (gruppo DSL). Allo scopo di identificare profili, le prestazioni del gruppo DSL sono state comparate con la performance di bambini con sviluppo tipico (gruppo ST) appaiati per età e per LME e sono stati identificati e confrontati sottogruppi di bambini con DSL. Inoltre, i rapporti fra le abilità linguistiche e la memoria fonologica sono stati esaminati nel gruppo totale di bambini (gruppi DSL e ST). Il confronto tra il gruppo DSL e TD ha mostrato, per il primo, un pattern complesso in cui le abilità lessicali, morfosintattiche e di memoria fonologica sono compromesse mentre le capacità testuali sono parzialmente preservate. Sono stati comparati sottogruppi (del gruppo DSL) con le seguenti caratteristiche: produzione lessicale e morfosintattica lievemente compromessa, produzione lessicale e morfosintattica severamente compromessa, e produzione lessicale lievemente compromessa e produzione morfosintattica severamente compromessa. I risultati per i sottogruppi hanno evidenziato diversi profili in relazione alla memoria fonologica, imputabili alla severità del deficit in produzione morfosintattica dei sottogruppi. Ciò suggerisce una forte relazione fra memoria fonologica e morfosintassi. I rapporti specifici fra abilità linguistiche e di memoria sono stati esaminati con analisi di regressione. I risultati hanno indicato che la memoria fonologica è il miglior predittore della comprensione e produzione linguistica nel gruppo totale di bambini, mentre l‘appartenenza al gruppo DSL or al gruppo TD non ha spiegato ulteriore variabilità. Ciò suggerisce una forte relazione fra memoria fonologica e linguaggio, indipendentemente dalla appartenenza a un gruppo o all‘altro. Il secondo migliore predittore è stato la comprensione lessicale, che ha predetto la comprensione morfosintattica e testuale nel gruppo totale, mentre l‘appartenenza al gruppo DSL o TD non ha spiegato ulteriore variabilità. Questi risultati suggeriscono abilità linguistiche gerarchicamente strutturate in comprensione a prescindere del gruppo di appartenenza.
Borsato, Elena <1990>. "i DISTURBI DEL LINGUAGGIO E L'ACCESSIBILITà LINGUISTICA. SEMPLIFICAZIONE ED ANALISI DI DIVERSE TIPOLOGIE TESTUALI." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6127.
Full textNyman, Sissel <1996>. "Il coraggio della scelta plurilingue. Approfondimento e studio di soggetti bilingui con disturbi specifici del linguaggio." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/18374.
Full textPernafelli, Lucia <1993>. "La narrazione semispontanea come indicatore per i disturbi specifici del linguaggio Un’analisi delle categorie soggetto e verbo." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11609.
Full textLUCCHESINI, STEFANIA. "Ripensare l'ecolalia, nel disturbo autistico e nello sviluppo regolare del linguaggio." Doctoral thesis, 2010. http://hdl.handle.net/2158/559132.
Full textFAMA', FRANCESCA ISABELLA. "MOTIVAZIONE SOCIALE E PREFERENZA PER STIMOLI SOCIALI: ALTERAZIONI NEI SOGGETTI CON DISTURBO DELLO SPETTRO AUTISTICO." Doctoral thesis, 2017. http://hdl.handle.net/11570/3105159.
Full text