Academic literature on the topic 'Distrazione'

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Journal articles on the topic "Distrazione"

1

Crane, Rufus S., and Luciano De Crescenzo. "La distrazione." World Literature Today 74, no. 4 (2000): 871. http://dx.doi.org/10.2307/40156241.

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2

Pezzella, Mario, and Marco Fgatto. "L'epoca della distrazione." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 67 (June 2020): 77–84. http://dx.doi.org/10.3280/las2020-067006.

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3

BIANCHI, A., E. BETTI, G. BADIALI, F. RICOTTA, C. MARCHETTI, and A. TARSITANO. "Valutazione mediante tomografia assiale computerizzata 3D delle vie aeree superiori di pazienti sottoposti a distrazione osteogenetica mandibolare per micrognazia." Acta Otorhinolaryngologica Italica 35, no. 5 (October 2015): 350–54. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-546.

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Abstract:
La distrazione osteogenetica mandibolare rappresenta oggi un metodo di trattamento consolidato per i pazienti affetti da ipoplasia mandibolare. Ad oggi, un problema insoluto, nei bambini affetti da micrognazia, è la modalità di valutazione del guadagno di lunghezza mandibolare necessario ad ottenere un miglioramento significativo a livello del volume dello spazio aereo posteriore (PAS). La proposta di questo studio è la valutazione volumetrica quantitativa del PAS in giovani pazienti sottoposti a distrazione osteogenetica mandibolare per severa micrognazia, attraverso l’analisi di ‘data-set’ di TC pre-trattamento in comparazione ai medesimi dati post-trattamento. In questo studio retrospettivo osservazionale riportiamo la nostra esperienza relativa a cinque pazienti sottoposti a distrazione osteogenetica mandibolare. Per ciascuno dei pazienti in esame, è stata valutata la TC pre-trattamento (T0) ed al termine del trattamento (T1) nei piani assiale, coronale, sagittale e 3D a livello del PAS. Utilizzando parametri di estrazione dei dati anatomici, è stato ottenuto un modello di analisi dello spazio aereo posteriore, utilizzato per comparare le differenze volumetriche quantitative a T0 e T1. La lunghezza media di distrazione ottenuta è stata di 23 mm. L’analisi volumetrica quantitativa del PAS ha mostrato un incremento di volume, al termine del trattamento, variabile dal 84% sino 3,087% (media 536%) rispetto alla situazione pre-trattamento. Concludendo, il presente studio sembra confermare che la distrazione osteogenetica incrementi in maniera significativa il volume del PAS in pazienti con ostruzione delle vie aeree dovuta alla micrognazia. La quantificazione di tale incremento appare lineare con il guadagno ottenuto grazie alla distrazione. Nella suddetta popolazione di studio, tale guadagno è stato, in media, di 5 volte rispetto al volume di partenza. Il dato da sottolineare è che tanto minore è il volume del PAS al T0, tanto maggiore risulta il guadagno volumetrico al T1.
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4

Procaccia, Rossella. "Rischio e resilienza nei bambini maltrattati." MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no. 3 (December 2011): 53–72. http://dx.doi.org/10.3280/mal2011-003004.

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Abstract:
Obiettivo di questo studio č verificare se il tipo di abuso, inteso in termini di presenza/ assenza di minaccia all'integritŕ psico-fisica, moderi la relazione tra variabili individuali (stile di attaccamento, competenze cognitive, strategie di coping), familiari (esito positivo/ negativo al trattamento) e caratteristiche specifiche dell'abuso (gravitŕ e durata della violenza), e l'adattamento psicologico in termini di problemi di internalizzazione ed esternalizzazione in bambini vittime di abuso e maltrattamento. Un ulteriore obiettivo consiste nel valutare quali tra queste dimensioni (individuale, familiare e dell'abuso) siano predittive della presenza di problemi comportamentali di internalizzazione e/o esternalizzazione. I partecipanti sono 118 bambini (etŕ media = 10,04), di cui 60 vittime di maltrattamento (etŕ media = 10,95) e 58 non maltrattati (etŕ media = 9,10), provenienti da classi sociali basse. Nel gruppo dei maltrattati, 22 bambini sono vittime di abusi con minaccia, i restanti 38 di violenza senza minaccia. I risultati indicano che nei bambini maltrattati senza minaccia i problemi di internalizzazione sono predetti solo dallo stile di attaccamento, quelli di esternalizzazione dalla combinazione di attaccamento e coping di distrazione. Nel gruppo dei bambini maltrattati con minaccia, invece, l'internalizzazione č predetta dall'attaccamento e dal ridotto ricorso a strategie disfunzionali di distrazione ed evitamento; i comportamenti di esternalizzazione risentono, invece, dell'influenza di scarse competenze cognitive.
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5

Ellin, Nan. "Supporto vitale: Nacirema redux." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 40 (April 2011): 28–41. http://dx.doi.org/10.3280/las2011-001003.

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Abstract:
Questo articolo attribuisce a un pervasivo senso di paura, combinato a determinati aspetti dell'ambiente edificato, una serie di sconcertanti tendenze in tema di salute pubblica e di isolamento sociale negli Stati Uniti. Troppo spesso l'ambiente edificato non č in grado di sostenere la vita in modo adeguato, rendendo per contro necessarie altre forme di ‘supporto vitale'. Gli statunitensi hanno fatto fronte alla frammentazione urbana, al degrado ambientale e alla mancanza di ‘senso del luogo' in modo reattivo - attraverso forme di diniego, diversione e distrazione - che si manifestano attraverso un'ossessione per la sfera privata e una corrispondente deviazione di energia e attenzione dall'investimento nella sfera pubblica Allo stesso tempo ci sono stati significativi sforzi proattivi che hanno promosso in modo soddisfacente la qualitÀ della vita migliorando l'ambiente su tutti i livelli.
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6

Scarpa, Roberto. "Imparare a cambiare idea. Appunti sul setting teatrale." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 37 (September 2022): 9–27. http://dx.doi.org/10.3280/eds2022-037002.

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Abstract:
Le regole del "setting" teatrale possono essere infrante per maleducazione o per ribellione. Andrea Camilleri con il Birraio di Preston, indica una ribellione giocosa, la ribellione proposta da Pirandello ci ha lasciato una domanda che aspetta ancora risposta: ha ancora senso il teatro nella società dello spettacolo? Se vogliamo reagire alla lenta estinzione del fenomeno teatrale, dimostrata dai numeri, occorre ripartire dalle regole del suo "setting" che, analizzate, conducono a una definizione di teatro e a un'ipotesi sulle sue origini. Queste regole dimostrano che la posta in palio del teatro è la stessa della coscienza e della democrazia: la scoperta che la verità è contendibile. Le poste in palio dello spettacolo e del Game dell'oltremondo digitale sono invece la meraviglia e la distrazione. Appurato che teatro è diverso da spettacolo, "mettere in scena" è diverso da "mettere in assemblea", "spettatore" non è sinonimo di "testimone", cosa fare per reagire alla crisi? Trovare il coraggio di aprire i Teatri, sia per uscirne che per farvi entrare la vita, e costruirne di nuovi, all'altezza delle sfide attuali.
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Dissertations / Theses on the topic "Distrazione"

1

MANCINI, Raffaella. "La bancarotta fraudolenta per distrazione nei gruppi di società." Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2017. http://hdl.handle.net/11695/72802.

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Abstract:
Il lavoro è incentrato sull’analisi del reato di bancarotta fraudolenta per distrazione nei gruppi di società, attraverso l’analisi critica della rilevanza e degli effetti della dichiarazione di fallimento, che rappresenta il perno su cui ruotano le fattispecie di bancarotta. Si percorrerà l’intero percorso giurisprudenziale e dottrinale circa la possibilità di escludere la configurabilità del reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale per distrazione in favore di altra società del medesimo gruppo in caso di conseguimento di vantaggio compensativo. L’obiettivo della ricerca sarà quello di dare una risposta all’incerta natura del vantaggio compensativo che può escludere la configurabilità del reato. Il punto di partenza del detto lavoro è dato dall’analisi del fenomeno dei gruppi di società, che si è sviluppato in maniera costante nella realtà fattuale in un contesto caratterizzato dalla perdurante assenza di normative specifiche che ne regolassero i caratteri propri, necessari per consentirne l'individuazione, nonché il funzionamento, l'attività, e i rapporti con i terzi. La riconoscibilità del gruppo ha consentito di vagliare l'utilità delle operazioni compiute dalle singole società che ne fanno parte nel più ampio contesto caratterizzato dall'esistenza di legami tra le stesse e quindi, in un'analisi a largo raggio, ha consentito di individuare per una società un vantaggio nascente da una operazione diversa da quella da lei posta in essere. Di conseguenza detta evoluzione ha condotto ad esaminare la teoria dei vantaggi compensativi, la quale, come si vedrà, rappresenta un altro tema di forte dibattito e contrasto tanto dottrinale quanto giurisprudenziale. Infatti si cercherà di valutare la sussistenza di eventuali responsabilità penali a carico di chi, a capo del gruppo societario, sacrifica gli interessi delle altre imprese per l'ottenimento di un interesse di gruppo. Quindi si affronterà il problema di determinare se in presenza di interesse di una società controllata sacrificato in nome dell'interesse di gruppo possa configurarsi il delitto di bancarotta fraudolenta per distrazione. Il lavoro mira, quindi, a stabilire i confini e i limiti dell’applicabilità in campo penale societario della teoria dei vantaggi compensativi nell’ambito di operazioni poste in essere nell’ambito di un gruppo di società. Lo sforzo della scrivente è stato quello di valutare l’eventuale non punibilità delle condotte di operazioni infragruppo che abbiano arrecato dei vantaggi indiretti in favore di una società fallita tali da neutralizzare gli effetti negativi dell’operazione contestata, nonché di capire se l’appartenenza al “gruppo” sia suscettibile di incidere sulla valutazione relativa alla natura distrattiva delle dette operazioni. Senza contropartita, effettiva o potenziale, non è consentito indebolire la società destinata al fallimento a favore di altra, sia pure all’interno del medesimo gruppo. A maggior ragione, non può esser consentita la distrazione di attività tra due società del medesimo gruppo, entrambe in difficoltà economiche e questo perché in tal caso nessuna prognosi positiva è evidentemente possibile. Pertanto la presenza di un gruppo societario non legittima, per ciò solo, qualsivoglia condotta di asservimento di una società all'interesse delle altre società del gruppo, dovendosi, per contro, ritenere che l'autonomia soggettiva e patrimoniale che contraddistingue ogni singola società imponga all'amministratore di perseguire prioritariamente l'interesse della specifica società cui sia preposto e, pertanto, di non sacrificarne l'interesse in nome di un diverso interesse, ancorché riconducibile a quello di chi sia collocato al vertice del gruppo, che non procurerebbe alcun effetto a favore dei terzi creditori dell'organismo impoverito. Il reato di bancarotta fraudolenta per distrazione (effettuata a favore di società del medesimo gruppo), conseguente alla operazione di diminuzione patrimoniale senza apparente corrispettivo, sussiste solo a condizione che gli ipotizzati benefici indiretti della fallita non risultino effettivamente connessi ad un vantaggio complessivo del gruppo e non siano idonei a compensare efficacemente gli effetti immediatamente negativi dell'operazione compiuta. Dunque, mentre parte della dottrina addirittura configura il c.d. vantaggio compensativo come una vera e propria scriminante, la giurisprudenza, anche quella più “aperturista”, sembra molto più cauta, pretendendo che comunque il depauperamento abbia trovato bilanciamento in una qualche corrispettiva utilità per la società impoverita e quindi fallita. Si ritiene, pertanto, che in tema di bancarotta distrattiva ciò che rileva è solo il vantaggio compensativo effettivamente ottenuto, non quello meramente prevedibile. Conclusivamente però non posso esimermi da una notazione: il conflitto di interessi di cui all’art 2634 cc è quello tra gli amministratori e i soci o, se si vuole, quello tra i soci controllanti (che hanno interesse cioè anche nella società controllante) e gli altri soci. Nei loro confronti potrà valere il c.d. vantaggio compensativo. Ma nei confronti dei “puri” creditori della società depauperata, come potrebbe rilevare tale vantaggio? Se dell’operazione si è avvantaggiato il gruppo (e quindi la società leader che, in ipotesi, non è quella di cui i soggetti in questione sono creditori), quale compensazione ne deriverà per questi ultimi? Solo una effettiva mancanza di danno (e non certo la recuperabilità ex post) potrebbe rendere irrilevante l’atto dispositivo.
The work focuses on the analysis of the crime of fraudulent bankruptcy distraction in groups of companies through the critical analysis of the relevance and the effects of the declaration of bankruptcy, which is the pivot around which revolve the bankruptcy case. It will cover the entire route and jurisprudential doctrine of the possibility of excluding the configurability of the capital fraudulent bankruptcy offense for distraction in favor of another company in the same group in the event of attainment of compensatory advantage. The objective of the research will be to give a response to the uncertain nature of the countervailing advantage which may exclude the configurability of the crime. The point of departure of the said work is given the analysis of the phenomenon of groups of companies, which has steadily developed into factual reality in a context of continued absence of specific regulations that would regulate their characters, necessary to allow the 'identification, as well as the operation, activities, and relationships with third parties. The recognition of the group made it possible to explore the usefulness of operations undertaken by the individual companies that are part of the wider context characterized by the existence of ties between them and then, in a wide-ranging analysis, helped to identify for a company a rising edge from a different operation from the one she put in place. As a result of this evolution it has involved examining the theory of compensatory benefits, which, as we shall see, is another topic of great debate and contrast so much doctrinal as jurisprudential. In fact it will seek to assess the existence of any criminal responsibility borne by those who, at the head of the corporate group, sacrifice the interests of other companies in order to obtain a group interest. Then you will face the problem of determining if there's interest in a subsidiary sacrificed in the interest of the group name may constitute the crime of fraudulent bankruptcy distraction. he work is aimed, therefore, to establish the boundaries and the limits of the applicability in the field of corporate criminal theory of compensatory benefits in operations carried out within a group of companies. The writer of the effort was to evaluate the possible non-punishment of the conduct of inter-company transactions that have caused indirect advantages in favor of a bankrupt company such as to counteract the negative effects of the transaction at issue, as well as to figure out if the membership of the "group" is likely to affect the assessment of the distractive nature of these transactions. Without counterpart, actual or potential, it is not allowed to weaken the company doomed to failure in favor of the other, even within the same group. A fortiori, it can not be allowed the distraction of activities between two of the same group, both in economic difficulties, and this is because in that case no positive prognosis is obviously possible. Therefore the presence of a corporate group not legitimate for that reason alone, any conduct of enslavement of a company to the interest of other group companies, having, by contrast, believe that the subjective and patrimonial autonomy that distinguishes each company requires all 'director of primarily pursue the interest of specific companies which is in charge and, therefore, not sacrificing the interest in the name of a different interest, although traceable to that of someone who is placed at the top of the group, which does not confer any effect favor of depleted body third party creditors. The crime of fraudulent bankruptcy distraction (made in favor of the same group), resulting from the operation of financial loss for no apparent consideration, there is only provided the hypothesized indirect benefits of the bankrupt found not effectively connected to a total benefit of the group and they are not fit to effectively compensate for the negative effects of the operation done immediately. So, while some commentators even configures the compensatory benefit as a real exonerating, case law looks much more cautious, however, demanding that the impoverishment has found balance in any corresponding benefit to the society impoverished and therefore failed. It is believed, therefore, that the subject of bankruptcy distractive what is important is only the compensatory benefits actually received, not merely to be expected. But I must conclusively by a note: the conflict of interests referred to in article 2634 c.c. is between the directors and the shareholders or, if you will, the one between the controlling shareholders (who have an interest that is also in the parent company) and other shareholders. Against them will be worth the compensatory advantage. But against "pure" creditors of impoverished society, how it could detect such an advantage? If the operation has benefited the group (and therefore the leading companies which, in theory, is not that in which the persons in question are credit), which shall result in compensation for the latter? Only an actual lack of damage (and certainly not the ex post recovery) could make irrelevant the act device.
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2

Colluto, Andrea <1992&gt. "IL DELITTO DI BANCAROTTA PATRIMONIALE NELLA PROCEDURA DI FALLIMENTO: IN PARTICOLARE LA CONDOTTA DI DISTRAZIONE." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15117.

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Abstract:
Il presente lavoro è costituito da cinque capitoli. Il primo capitolo consiste nell’inquadramento dei lineamenti generali della procedura di fallimento, evidenziando le novità più rilevanti previste dall’imminente riforma organica delle procedure concorsuali e confrontando quest’ultime con le disposizioni oggi vigenti. Il contesto socio-economico sta cambiando velocemente, mutamento che va di pari passo con l’esigenza di tutelare nuovi interessi, o meglio più interessi rispetti al passato, in un’ottica di salvaguardia delle risorse economiche del paese e, in tal senso, risulta importante fornire una trattazione generale di tale procedura in questo particolare momento storico caratterizzato da una forte volontà riformatrice. Questo rappresenta il punto di partenza per ciò che viene analizzato a partire dal secondo capitolo: i reati fallimentari ed in particolare il reato di bancarotta. Viene inizialmente illustrato, pertanto, il rapporto esistente tra la disciplina penale e quella concorsuale, discipline che sono tra loro reciprocamente autonome dimostrando, nel terzo capitolo, come le numerose riforme, in ambito concorsuale, che si sono succedute negli anni, non abbiano avuto analoghi effetti sui relativi reati previsti. Dopo aver descritto le diverse declinazioni del reato in esame, ci si concentra, nel quarto capitolo, in modo specifico sulla condotta di distrazione alla luce altresì degli ultimi orientamenti giurisprudenziali. Tutto ciò, infine, viene collocato e contestualizzato in casistiche particolari affrontate dalla giurisprudenza per la configurabilità o meno del reato di bancarotta per distrazione, facendo riferimento altresì al caso più emblematico avvenuto in passato: il caso Parmalat.
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Sinigaglia, Riccardo. "Studio mediante gait analysis dei risultati a breve termine del trattamento della stenosi severa multilivello del canale vertebrale lombare mediante decompressione e distrazione interspinosa." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2011. http://hdl.handle.net/11577/3423222.

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Abstract:
The clinical syndrome of neurogenic claudication due to lumbar spinal stenosis (LSS) is a frequent source of pain in the lower back and extremities, impaired walking, and other forms of disability in the elderly. Although the incidence and prevalence of symptomatic lumbar spinal stenosis have not been established, this condition is one of the most frequent indication for spinal surgery in patients older than 65 years of age. The treatment strategy depends on the severity of clinical symptom. After nonoperative treatement failure, surgical decompression should be considered. Aim of our prospective non-randomized clinical study was to analized short term results, efficancy, and complications after decompression and interspinous distraction surgery for severe multilevel LSS, and to analyzed difference in body and spine balance and movement using gait analysis,. Between March 2009 and March 2010 12 patients were selected for our study. 4 (33.3%) were female, 8 (66.7%) were male. Mean age at surgery was 63.50±15.23 (range 39-82) years. A mean of 2.50±0.80 (range 1-4) sympthomatic levels were treated for patient. Mean operative time was 90.42±18.40 minutes. In all procedures there was just light intraoperative blood loss. Mean hospitalization was 3.08±1.08 days. There was a mean return to walk after 1.83±0.58 days. Results of our short term prospective nonrandomized clinical study shown that decompressive recalibrage plus interspinous distraction is an effective and safe procedure for severe multilevel LSS. Patients had improvement both on sympthoms and on functionality and capacity. All patients were satisfied for the procedure, with a personal satisfaction rate (0-10) of 8.33±1.53. After surgery there were significant statistical improvement in VAS pain (pv=0.000), in ODI lumbar function (pv=0.000), and in SF36 health status (pv=0.000). Gait analysis showed an objective, and not just subjective, improvement in patient functionality and capacity. Trials proved a global improvement in spinal range of motion after surgery (pv=0.001 both on flexion-extension, and on lateral bending, and on axial rotation), with re-distribution of plantar anterior-posterior loading, and better plantar loading distribution on static trials, signs of improved balance. There were reduction of postures to prevent pain. There was a statistical improvement in walking capacity. It will be important to continue follow-up of patients, implementing sample, in order to verify long-term follow-up, real focus on treatment choice.
La stenosi del canale vertebrale lombare (LSS) è una patologia tipica dell’età avanzata che si manifesta classicamente con claudicatio neurogenica, o spinale, e disabilità progressiva nella deambulazione associata o meno a lombalgia- lombosciatalgia. Sebbene l’incidenza e la prevalenza delle forme sintomatiche di LSS non sia stata ancora bene stabilita, questa patologia degenerativa è la principale causa di chirurgia vertebrale nei pazienti oltre i 65 anni. Il trattamento dei pazienti con LSS si basa sulle sue manifestazioni cliniche. Dopo iniziale fallimento di terapie conservative, diversi autori consigliano il trattamento chirurgico. Scopo del nostro lavoro clinico prospettico non randomizzato è stato studiare risultati, efficacia, e complicanze a breve termine del trattamento della LSS mediante recalibraggio decompressivo associato ad artrorisi interspinosa, analizzando mediante la gait analysis il reale effetto su equilibrio e motilità della colonna segmentale lombare e globale. Tra Marzo 2009 e Marzo 2010 sono stati selezionati per il nostro studio 12 pazienti, 4 (33.3%) femmine, 8 (66.7%) maschi. L’età media era 63.50±15.23 (range 39-82) anni. Sono stati trattati in media 2.50±0.80 (range 1-4) livelli stenotici sintomatici per paziente. Il tempo operatorio medio è stato 90.42±18.40 minuti. Le perdite ematiche intraoperatorie sono state trascurabili. Il ritorno alla deambulazione autonoma è avvenuto dopo una media di 1.83±0.58 giorni dall’intervento. La durata media dell’ospedalizzazione è stata 3.08±1.08 giorni. I risultati del nostro studio clinico prospettico non randomizzato a breve termine dimostrano come l’intervento di recalibraggio associato a distrazione interspinosa Coflex sia procedura efficace e sicura nel trattamento della stenosi del canale vertebrale lombare severa multilivello. Questo intervento, oltre alla risoluzione dei sintomi, porta ad un miglioramento della funzionalità e delle capacità dei pazienti. Tutti i pazienti erano soggettivamente soddisfatti dell’intervento effettuato, con un indice di soddisfazione personale medio di 8.83±1.11 su una scala da 0 a 10. Dopo l’intervento si ha un miglioramento statisticamente significativo del dolore (pv=0.000), della funzionalita’ lombare (pv=0.000), e dello stato di salute (pv=0.000). La gait analysis ha dimostrato un miglioramento della funzionalità e delle capacità dei pazienti non solo legato a questionari clinici soggettivi, ma rilevato oggettivamente. Si ha un miglioramento della motilità della colonna su tutti i 3 piani dello spazio (pv=0.001 sia per la flesso-estensione, che per la deviazione laterale, che per la rotazione assiale), una ridistribuzione dei carichi sull'asse antero-posteriore ed una migliorata distribuzione delle pressioni plantari durante le prove statiche, segno di maggiore equilibrio, una riduzione degli atteggiamenti posturali attuati per prevenire il dolore, un miglioramento delle capacità deambulatorie. Sarà importante tenere seguito nel tempo questo gruppo di pazienti, implementando sia il campione che il follow-up, per verificare l’effettiva tenuta nel tempo dei risultati, nodo cruciale nella scelta del trattamento.diante gait
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MINICUCCI, GHERARDO. "Il dolo nella bancarotta. Alla ricerca della tipicità soggettiva della fattispecie patrimoniale." Doctoral thesis, 2017. http://hdl.handle.net/2158/1080125.

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Abstract:
La tesi si occupa del ruolo e dell’efficacia conformativa del dolo nella bancarotta, muovendo dalla enucleazione di concetti generali tipici della fattispecie oggettiva ed evidenziando i tratti comuni delle molteplici incriminazioni: primo su tutti, unitamente al bene giuridico, il problematico tema del ruolo della sentenza dichiarativa di fallimento, risolto nel senso della distinzione concettuale tra “fallimento”, “insolvenza” e “dissesto”, nel rispettivo ruolo di condizione obiettiva estrinseca, presupposto/evento di pericolo ed evento della bancarotta impropria ex art. 223, comma 2, n. 1. Le considerazioni delineate, corroborate dall’analisi della diversa incidenza delle altre procedure concorsuali (e para-concorsuali) e della eventuale revoca della sentenza dichiarativa, vengono accompagnate da una riflessione sulla soggettività attiva, che chiude la prima parte dell’elaborato. È tuttavia noto che alla progressiva spinta riformatrice che ha mutato la fisionomia e l’essenza del diritto fallimentare non è seguita, se non marginalmente, una pari rivisitazione delle fattispecie di bancarotta, che permangono sostanzialmente nella originaria versione disegnata dal legislatore del 1942. Il secondo capitolo della tesi contiene una rassegna critica delle singole fattispecie incriminatrici, mettendo in evidenza le note strutturali del dolo in relazione alle peculiarità delle singole disposizioni, impiegando come parametro-cardine l’equivalenza sanzionatoria delle varie ipotesi e culminando nel delineare i caratteri del dolo tipico della bancarotta fraudolenta, al dichiarato scopo di restringere l’ambito applicativo della fattispecie patrimoniale pre-fallimentare. È proprio questo il tema specifico dell’elaborato, il quale, dopo aver affrontato i temi generali della materia e aver posto le basi per una prima ricostruzione degli aspetti obiettivi del Tatbestand, avanzerà la proposta di frapporre un correttivo di tipicità soggettiva alle carenze del fatto incriminato, che intervenga a delimitare l’ambito applicativo della bancarotta pre-fallimentare patrimoniale. Mediante il raffronto con le ipotesi a dolo specifico, con le fattispecie di evento e, soprattutto, con le forme di bancarotta post-fallimentare, viene infatti messo in luce un minimo comun denominatore che, trasportato nella fattispecie menzionata, ne evidenzia una tipicità rinnovata, tesa alla frammentarietà interna della fattispecie, e caratterizzata per una duplice “fraudolenza”: sotto il piano intellettivo, legandosi essa alla necessaria conoscenza dello stato di insolvenza, e sotto il profilo volitivo, essendo la condotta finalisticamente diretta alla lesione dell’interesse creditorio, con conseguente esclusione del dolo eventuale. Infine, in una prospettiva di più ampio respiro, si rafforzano le considerazioni suddette riferendosi alla trasmigrazione del dolo dalla colpevolezza al Tatbestand, ritenendo che l’elemento soggettivo si collochi all’interno del fatto tipico, orientandolo sin dalla sua messa in essere; tali riflessioni, proiettate verso la teoria generale e volte ad asseverare il metodo intrapreso in precedenza, chiudono l’elaborato, conducendo alla delineazione delle coordinate di fondo di una possibile riforma di questo settore del sistema di tutela penal-fallimentare.
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5

Vultaggio, Salvatore. "Tra costruzione, distrazione e distruzione. Il pensiero e le opere di Walter Benjamin." Doctoral thesis, 2011. http://hdl.handle.net/10447/95086.

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6

Cario, Gianni, Luigi Palopoli, and Alessandro Casavola. "Metodi e algoritmi per il riconoscimento del livello di distrazione e affaticamento nella guida di autoveicoli." Thesis, 2012. http://hdl.handle.net/10955/1174.

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Books on the topic "Distrazione"

1

La distrazione. Roma: L. Sossella, 2008.

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2

La distrazione. Milano: Mondadori, 2001.

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3

Crescenzo, Luciano De. La distrazione: Romanzo. Milano: Mondadori, 2000.

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4

La distrazione: Romanzo. Milano: Mondadori, 2013.

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5

Santacroce, Alberto. La distrazione universale. [S.l.]: Shakespeare and Company, 1995.

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6

Crescenzo, Luciano De. La distrazione: Romanzo. Milano: Mondadori, 2000.

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7

Francesco, Tommaso Di. La passione della distrazione. San Cesario di Lecce: Manni, 2007.

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8

Torino Film Festival (22nd : 2004), ed. Mister(o) Emmer: L'attenta distrazione. Torino: Torino film festival, 2004.

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9

Pirandello e il romanzo: Scomposizione umoristica e "distrazione". Napoli: Liguori, 2006.

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10

Guidi, Dario. Appropriazione, distrazione ed uso nel delitto di peculato. Milano: A. Giuffrè, 2008.

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