Journal articles on the topic 'Distorsioni cognitive'

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1

Pomilla, Antonella. "Distorsioni cognitive e schemi maladattivi precoci nei sex-offender: riferimenti teorici e di ricerca nella letteratura." Tendencias Sociales. Revista de Sociología, no. 2 (July 11, 2018): 95. http://dx.doi.org/10.5944/ts.2.2018.22318.

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Abstract:
La centralità dei temi delle distorsioni cognitive e degli schemi maladattiviprecoci è stata da sempre annoverata dalla Terapia Cognitiva nell’originee nel mantenimento dei disturbi psicopatologici (Beck 1963; 1964; 1967; 1976).Nel corso degli ultimi decenni un rinnovato interesse verso tali costrutti ha interessatoanche la popolazione forense, laddove essi sono stati ricondotti alle spiegazionigiustificatorie pre o post comportamento-reato, in particolare quelli di aggressionesessuale (Gannon, Wright, Beech & Williams, 2006; Noferesty & Anary,2013; Carvalho & Nobre, 2014; Sigre-Leiros, Carvalho & Nobre, 2015). Riconoscendoil valore che tali costrutti hanno in termini di minimizzazione della responsabilitàpenale nonché rispetto alle conseguenze per la vittima (Di Tullio D’Elisiis,2006), il presente lavoro desidera riferire sugli approfondimenti in senso teoreticoe di ricerca prodotti dalla comunità scientifica. Verranno menzionati i riscontri insenso qualitativo sulle convinzioni distorte ed i processi cognitivi disfunzionalidescritti dagli approcci teorici che si sono interessati degli aggressori sessuali;laddove emersi dalla ricerca empirica, verranno indicati anche i riscontri in sensoquantitativo.Si considera l’importanza di annoverare anche i summenzionati contenuti cognitiviquali fattori di rischio tra gli altri tradizionalmente esaminati nella valutazionedel rischio di recidiva criminosa violenta (violence risk assessment).The centrality of the themes of cognitive distortions and early maladaptiveschemes has always been counted by Cognitive Therapy in the origin andin the maintenance of psychopathological disorders (Beck 1963; 1964; 1967;1976). Over the past few decades a renewed interest toward such constructs hasalso affected the forensic population, where they have been traced back to justifyingpre or postcrime-behavior explanations, particularly those of sexual assault(Gannon, Wright, Beech & Williams, 2006; Noferesty & Anary, 2013; Carvalho &Nobre, 2014; Sigre-Leiros, Carvalho & Nobre, 2015). Once that the value thatsuch constructs have in terms of minimizing criminal liability as well as the consequencesfor the victim has been acknowledged (Di Tullio D’Elisiis, 2006), thispaper aims to describe the theoretical and the research insights produced by thescientific community. The qualitative findings on the distorted beliefs and dysfunctionalcognitive processes described by the theoretical approaches dealing withsexual aggressors will be mentioned; should the emerge from the empirical research,quantitative findings will also be indicated.The importance of including the aforementioned cognitive contents such asrisk factors among the others traditionally examined in the assessment of the violentrecidivism risk (violence risk assessment) is also considered.
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Bruni, Jacopo, Simona Grilli, Felipe Navarro, Filippo Nimbi, Irene Petruccelli, and Chiara Simonelli. "Tratti psicopatici e distorsioni cognitive nei sex offender: una ricerca sul campo." RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA, no. 2 (December 2015): 5–30. http://dx.doi.org/10.3280/rsc2015-002001.

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Craparo, Giuseppe, Silvia Fasciano, Antonia Tomasello, Angela Micciché, Giulia Costanzo, Valentina Costantino, Simona Grilli, et al. "Reati a sfondo sessuale: il ruolo dei traumi infantili, delle distorsioni cognitive e della psicopatia sul rischio di recidiva." MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no. 3 (January 2017): 11–30. http://dx.doi.org/10.3280/mal2016-003002.

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Berti, Anna Emilia, Luciano Arcuri, and Massimiliano Pastore. "Il questionario HIT (How I Think) per la misurazione delle distorsioni cognitive che favoriscono il comportamento antisociale. Una validazione su 1688 studenti italiani." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (May 2017): 203–31. http://dx.doi.org/10.3280/rip2017-002003.

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5

Anna Donati, Maria, Jessica Boncompagni, Adriana Iozzi, and Caterina Primi. "Il gioco d'azzardo nelle adolescenti: analisi del comportamento e dei fattori di rischio attraverso la Gambling Behavior Scale-For Adolescents (GBS-A)." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 2 (August 2020): 97–119. http://dx.doi.org/10.3280/pds2020-002005.

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Abstract:
Sebbene sia documentata una maggiore prevalenza del gioco d'azzardo nei ragazzi, tale comportamento sembra interessare sempre più le ragazze. Tuttavia sono relativamente pochi gli studi sulla specificità del gambling nelle adolescenti e mancano lavori di ricerca che abbiano utilizzato strumenti per il comportamento di gioco d'azzardo invarianti per genere. Scopo di questo lavoro era analizzare le caratteristiche del comportamento in adolescenti italiane (Studio 1) e testare un modello in cui sensation seeking e pensiero superstizioso, attraverso la media-zione delle distorsioni cognitive sul gioco d'azzardo, influenzano il comportamento problema-tico di gioco d'azzardo (Studio 2). Per realizzare tale scopo, è stata utilizzata la Gambling Be-havior Scale-For Adolescents, uno strumento che è risultato invariante per genere negli adole-scenti italiani e che permette di rilevare sia le caratteristiche comportamentali che i sintomi di comportamento problematico secondo il DSM-5. Al primo studio hanno partecipato 1527 ado-lescenti femmine (età: M = 15.86; DS = 1.81) ed al secondo 552 adolescenti femmine (età: M = 15.99; DS = 1.34). I risultati hanno confermato che le ragazze prediligono giochi di tipo non strategico, giocano prevalentemente con i familiari, ed intorno agli 11 anni conoscono il gioco d'azzardo. Il 7% delle giocatrici è a rischio di sviluppare problematiche e il 3% ha problemi di gioco. Il modello di mediazione ipotizzato è stato inoltre confermato. Tale modello può quindi essere considerato per la messa a punto di interventi di prevenzione genere-specifici.
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Verdi-Estrada, Jennifer, Marlene Cañedo-Galván, Irma Esmeralda Andrade-Tapia, Gelacio Guzmán-Díaz, and Jesús Cisneros Herrera. "Vulnerabilidad cognitiva específica de la depresión." Boletín Científico de la Escuela Superior Atotonilco de Tula 8, no. 15 (January 5, 2021): 9–13. http://dx.doi.org/10.29057/esat.v8i15.6317.

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Abstract:
Vulnerabilidad cognitiva es un concepto genérico adoptado por las terapias cognitivo-conductuales para referirse a las condiciones que facilitan la aparición de los trastornos psiquiátricos. En estas terapias, el pensamiento es el factor determinante de las emociones y la conducta de los individuos, por lo que el origen de los trastornos puede ubicarse en él. En este trabajo se aborda específicamente la vulnerabilidad cognitiva que se ha encontrado en la depression. Esta vulnerabilidad se explica por cuatro factoers: la triada cogniiva, pensamientos automáticos negativos, distorsiones cognitivas y disfunción en los esquemas relacionados con el sí mismo, el mundo y el futuro. Para finalizar, se presentan algunas propuestas preventivas basadas en la vulnerabilidad cognitiva.
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Meza Cueto, Liliana. "Distorsiones cognitivas y rendimiento académico en adolescentes escolarizados en Colombia." Búsqueda 9, no. 1 (January 20, 2022): e582. http://dx.doi.org/10.21892/01239813.582.

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Abstract:
El objetivo de la presente investigación fue establecer la relación entre distorsiones cognitivas y rendimiento académico en un grupo de estudiantes de secundaria. Se llevó a cabo mediante una metodología fundamentada en el enfoque cuantitativo, diseño no experimental, corte transversal, con alcance correlacional y muestreo intencional. El instrumento aplicado a los participantes fue el Inventario de Pensamientos Automáticos y se contó con la base de datos proporcionada por la institución educativa, la cual contenía los promedios académicos de los estudiantes durante el primer periodo escolar. La muestra estuvo compuesta por 105 estudiantes con edades que oscilaban entre 14 y 17 años. En cuanto al análisis de datos se llevó a cabo por medio de los estadísticos descriptivos implementando el programa SPSS, seguidamente, se concretó el análisis correlacional a través de la fórmula estadística R- Pearson. En los resultados obtenidos se reflejó que, en cuanto a las distorsiones cognitivas las que obtuvieron la media más alta fueron: Falacia de recompensa divina, los deberías y la abstracción selectiva. Con respecto al rendimiento académico se identificó que el 13,3% de los estudiantes se ubican en un nivel de rendimiento académico bajo y el 86,6% básico, lo que indica que aunque los estudiantes se ubiquen en niveles de rendimiento insuficientes, la mayoría procesan la información obtenida de forma adecuada sin generar distorsión de las situaciones que se presentan en su contexto. Finalmente se concluyó que no existe correlación significativa entre las distorsiones cognitivas y el rendimiento académico, lo cual podría ser explicado a partir de múltiples factores contextuales e individuales.
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Karray Khemiri, Amira, and Daniel Derivois. "L’addiction à l’adolescence : entre affect et cognition. Symbolisation, inhibition cognitive et alexithymie." Drogues, santé et société 10, no. 2 (January 16, 2013): 15–50. http://dx.doi.org/10.7202/1013478ar.

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Abstract:
Les conduites addictives sont fréquentes chez les adolescents. La littérature montre chez cette population des distorsions cognitives expliquant les tendances impulsives, l’intolérance à la frustration, l’incapacité à contenir son ressenti. La psychologie cognitive pointe la défaillance du contrôle cognitif, à l’image de la défaillance du contrôle de l’action, de l’impulsion et de tout ce qui est en dehors du contrôle mental. La psychopathologie psychodynamique considère ces mêmes conduites comme modalités privilégiées de l’agir, reflétant un fonctionnement d’anti-représentation, de défaillance dans la symbolisation. Cette dernière s’associe aux difficultés d’élaboration des affects et duplique ainsi en termes cognitivistes les caractéristiques de l’alexithymie. Le fonctionnement cognitivo-émotionnel et affectif de l’adolescent et du jeune adulte toxicomane sera étudié. À travers une revue synthétique de la littérature, les auteurs se pencheront sur l’adjonction d’un déficit de l’inhibition cognitive à une défaillance symbolique dans la pathologie addictive de l’adolescence et du jeune adulte.
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Mirabel-Sarron, C., and A. Blanchet. "Modifications cliniques, cognitives et linguistiques au cours d'une psychothérapie cognitive d'un sujet déprimé." Psychiatry and Psychobiology 5, no. 1 (1990): 23–28. http://dx.doi.org/10.1017/s0767399x00003333.

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Abstract:
RésuméCette étude pilote sur un cas se propose d'étudier les modifications de certains marqueurs linguistiques au cours d'une thérapie cognitive de la dépression, selon le modèle de Beck. Les 12 entretiens de la psychothérapie sont enregistrés sur bande magnétique, permettant une analyse systématique de toutes les distorsions cognitives. En parallèle, est menée une analyse clinique et linguistique qui porte plus sélectivement sur 4 entretiens équidistants. Ainsi seront cotés aux entretiens 1, 4, 8 et 12 les échelles de la dépression de Hamilton, de l'anxiété de Hamilton et le Beck Depresion Inventory. De plus, une analyse propositionnelle du discours centrée sur l'étude des verbes, de la déictisation de locution, de la modalisation et des joncteurs est menée. Le dépouillement de toutes les données sémantiques s'effectue grâce au logiciel d'analyse propositionnelle du discours (Groupe de recherche sur la parole, Paris-VIII). L'évolution clinique favorable sous thérapie est traduite non seulement par l'amélioration de la symptomatologie mais aussi par la diminution des scores aux échelles d'anxiété et de dépression. Parallèlement, les distorsions cognitives diminuent quantitativement dans l'ensemble et plus spécifiquement pour l'inférence arbitraire et la personnalisation. Certains témoins linguistiques (verbes factifs, joncteurs oppositifs…) varient significativement, pouvant ainsi traduire les modifications opérées par la thérapie cognitive dans la structure discursive du patient.
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Toro Tobar, Ronald Alberto. "Abuso de sustancias psicoactivas. Modelo y terapia cognitiva." Revista Iberoamericana de Psicología 10, no. 1 (June 30, 2017): 65–72. http://dx.doi.org/10.33881/2027-1786.rip.10108.

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Abstract:
El objetivo de la revisión fue presentar los fundamentos del modelo cognitivo y la terapia cognitiva para el abuso de sustancias psicoactivas. Se llevó a cabo un análisis del modelo de Beck y la terapia cognitiva, tratamiento basado en la identificación de las distorsiones cognitivas, pensamientos automáticos, creencias intermedias adictivas y permisivas, y los comportamientos compensatorios derivados de la cognición y el ‘craving’. Acto seguido, se presentan los elementos claves para llevar a cabo una adecuada evaluación de los casos de trastornos adictivos, la formulación cognitiva de caso y la planeación de la terapia cognitiva. Adicionalmente, se presenta un panorama de la evidencia empírica disponible, la cual fundamenta estos tratamientos denominados CBT entre los más recomendados, principalmente cuando se llevan a cabo de la mano de la ingesta de fármacos como el Naltrexone. Finalmente, se mencionan técnicas recientes basadas en la meditación y la modificación cognitiva, entre otras que demuestran eficacia.
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Franceschi, P. "Théorie des distorsions cognitives : la personnalisation." Journal de Thérapie Comportementale et Cognitive 20, no. 2 (June 2010): 51–55. http://dx.doi.org/10.1016/j.jtcc.2010.06.006.

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Menacho Jiménez, Inmaculada, Esperanza Marchena Consejero, José Ignacio Navarro Guzmán, and Inmaculada Vinaza Merelo. "INTERVENCIÓN EN HOMBRES CONDENADOS POR VIOLENCIA DE GÉNERO." International Journal of Developmental and Educational Psychology. Revista INFAD de Psicología. 2, no. 1 (June 25, 2016): 405. http://dx.doi.org/10.17060/ijodaep.2015.n1.v2.135.

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Abstract:
La imperante necesidad de atajar el problema social de la violencia de género, nos obliga a reconducir su planteamiento y tratar de reducir los casos desde la intervención psicológica. La negación de la conducta es denominador común en la mayoría de los casos. En este estudio se intentará que la asunción del problema sea patente a través de las estrategias aportadas. Estudiaremos los resultados del Programa de Intervención para Agresores (PRIA), llevado a cabo en el Centro de Inserción Social (C.I.S) de Jerez de la Frontera (Cádiz) con hombres condenados por delitos de violencia de género. Desde el paradigma cognitivo-conductual veremos la efectividad del tratamiento sobre las distorsiones cognitivas preconcebidas, como detonante favorecedor de las acciones violentas, sin olvidar la motivación al cambio de los usuarios. Para ello, se realizó una evaluación pretest-postest con objeto de obtener las diferencias encontradas antes y después de la aplicación del programa. Los datos recogidos nos ofrecen una ligera tendencia positiva tanto en la evolución de las distorsiones cognitivas con respecto a la mujer, como en el uso de la violencia como estrategia para la resolución de conflictos, aunque el tamaño de la muestra nos limita para poder generalizar los resultados.PALABRAS CLAVE: Violencia de género, cognitivo-conductual, distorsiones cognitivas, PRIA, CIS.
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Daspe1, Marie-Ève, Yvan Lussier, Valérie Desaulniers, Natacha Godbout, Alain Perron, Stéphane Sabourin, and Francine Bronsard. "Personnalité et distorsions cognitives des agresseurs sexuels." Criminologie 50, no. 1 (May 9, 2017): 233–62. http://dx.doi.org/10.7202/1039803ar.

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Abstract:
Bien qu’il n’existe pas de typologie définitive des caractéristiques des agresseurs sexuels à l’égard d’enfants, la documentation scientifique révèle la présence de distorsions cognitives et de traits de personnalité impliqués dans l’étiologie et le maintien des comportements sexuels déviants. Ces facteurs étant également associés au risque de récidive, ils constituent des cibles de traitement de première importance. La présente étude a pour objectif d’examiner l’évolution des distorsions cognitives et des traits de personnalité d’hommes en traitement pour agressions sexuelles à l’égard d’enfants. L’échantillon est composé de 134 agresseurs sexuels intrafamiliaux, recrutés à leur entrée au Programme d’évaluation et de traitement des agressions sexuelles (PÉTAS). Ceux-ci sont évalués à trois reprises, soit à leur entrée au PÉTAS, ainsi qu’à la fin de la première et de la deuxième année de traitement. Les résultats montrent des diminutions significatives sur l’ensemble des distorsions cognitives de nature sexuelle, une diminution du névrosisme et une augmentation de l’extraversion entre les temps de mesure. Sur le plan individuel, des proportions importantes d’hommes présentent des améliorations sur la majorité des variables mesurées. Ces résultats soutiennent la malléabilité des distorsions cognitives et de certains traits de personnalité et appuient l’efficacité du PÉTAS.
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Rojas Zegarra, María Elena, Walter Lizandro Arias Gallegos, Renzo Rivera, Jenny Adelí Geldres García, Marlene Alejandra Starke Moscoso, and Evert Nazaret Apaza Bejarano. "Propiedades psicométricas de los cuestionarios Reactive/Proactive Questionnaire (RPQ) y How I Think Questionaire (HIT) en estudiantes peruanos." Revista de Psicopatología y Psicología Clínica 25, no. 1 (May 26, 2020): 59. http://dx.doi.org/10.5944/rppc.24426.

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Abstract:
Abstract: The present study aimed to value the relationships between reactive/proactive aggression and cognitive distortion among adolescents from Arequipa City in Peru, for which it was necessary to realize a psychometric analysis of the tests used. Evaluated were 2,830 high school students (48.9% female and 51.1% male) aged between 13 and 19 years old, with the Reactive/Proactive Aggression Questionnaire and the How I Think Questionnaire. A psychometric analysis was performed to evaluate the validity and reliability of the instruments applied, as well as a correlation analysis to determine the relation between the variables. The psychometric results show a construct validity and reliability of the questionnaires, with adequate fit values and internal consistency; while the correlation analysis reveals that the reactive aggression is weakly related with cognitive distortions, and proactive aggression is moderately related to cognitive distortions. Propiedades psicométricas de los cuestionarios Reactive/Proactive Questionnaire (RPQ) y How I Think Questionaire (HIT) en estudiantes peruanos Key words: Reactive aggression; proactive aggression; cognitive distortion; psychometrics.Resumen: La presente investigación tiene por finalidad valorar las relaciones entre la agresión reactiva/proactiva y las distorsiones cognitivas de adolescentes de la ciudad de Arequipa (Perú), para ello ha sido necesario realizar un análisis psicométrico de los instrumentos utilizados. En ese sentido se evaluó a 2830 estudiantes nivel secundario (48.9% mujeres y 51.1% varones) entre 13 y 19 años de edad, a través del Cuestionario de Agresión Reactiva/Proactiva y el Cuestionario How I Think. Se realizó un procesamiento psicométrico para valorar la validez y la confiabilidad de los instrumentos, así como un análisis de correlación para determinar el grado de relación entre las variables. Los resultados psicométricos dan cuenta de la validez de constructo y la confiabilidad de los instrumentos, que tienen índices adecuados de ajuste y consistencia interna; mientras que el análisis de correlación reveló que la agresión reactiva se relaciona de manera débil con las distorsiones cognitivas, y la agresión proactiva se relaciona de manera moderada con las distorsiones cognitivas.
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Franceschi, P. "Compléments pour une théorie des distorsions cognitives." Journal de Thérapie Comportementale et Cognitive 17, no. 2 (July 2007): 84–88. http://dx.doi.org/10.1016/s1155-1704(07)89710-2.

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Meunier-Dubé, Ariane, and Diane Marcotte. "Évolution des symptômes dépressifs pendant la transition secondaire-collégial et rôle modérateur des distorsions cognitives." Revue de psychoéducation 46, no. 2 (November 30, 2017): 377–96. http://dx.doi.org/10.7202/1042256ar.

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Abstract:
La transition entre les ordres d’enseignement secondaire et collégial constitue pour plusieurs étudiants une période de stress majeure. Au Québec, celle-ci coïncide généralement à la période de 16 à 18 ans. Or, si plusieurs chercheurs n’ont rapporté aucune différence significative entre les genres quant à la fréquence des symptômes dépressifs chez les étudiants au collège, d’autres chercheurs rapportent, entre 15 à 18, ans une augmentation majeure de ces taux, ceux des filles étant jusqu’à deux fois plus importants, soulignant ainsi l’hypothèse d’une plus grande vulnérabilité à la dépression. Dans cette optique, cette étude réalisée auprès de 211 élèves (87 garçons et 124 filles) ayant fait la transition secondaire-collégial vise à examiner par des analyses longitudinales l’évolution des symptômes dépressifs, des niveaux de stress et des distorsions cognitives ainsi que le rôle modérateur des distorsions cognitives et du genre dans la relation entre le stress et la dépression. Les résultats indiquent que durant cette transition, les filles rapportent davantage de symptômes dépressifs et de stress alors que les garçons rapportent davantage de distorsions cognitives reliées à la réussite. Chez les garçons, une diminution des distorsions cognitives de dépendance a été observée avec le temps. Les distorsions cognitives de réussite et de dépendance (en 5 e secondaire) jouent un rôle modérateur entre le stress et la dépression en 1 re année au collège, mais cette relation n’est pas modérée par le genre. Une discussion ainsi que les limites de l’étude sont présentées eu égard aux différences reliées au genre.
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Richard, Roxanne, and Diane Marcotte. "La relation temporelle entre l’anxiété et la dépression dans le contexte de la transition primaire-secondaire." Mosaïque 38, no. 2 (March 21, 2014): 257–75. http://dx.doi.org/10.7202/1023999ar.

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Abstract:
Cette étude longitudinale s’intéresse à la relation temporelle entre l’anxiété et la dépression en contexte de la transition primaire-secondaire, en examinant si la présence d’un trouble anxieux en sixième année (temps 1), soit à l’âge de 11-12 ans, augmente le risque que se développe un trouble dépressif deux ans plus tard, soit en deuxième secondaire (temps 2). Un échantillon de 146 élèves, soit 62 filles et 84 garçons (moyenne d’âge 11,22 ans) qui ont participé à cette étude. Les résultats révèlent une tendance entre la présence d’anxiété en sixième année et le développement d’un trouble dépressif en deuxième secondaire, et ce, chez les filles seulement. La présence de distorsions cognitives distingue les groupes sur le plan transversal seulement. L’analyse longitudinale s’avère non significative entre la présence de distorsions cognitives chez les élèves anxieux du temps 1 et le développement d’un trouble dépressif au temps 2. En sixième année, les élèves anxieux présentent déjà des distorsions cognitives associées à la dépression, alors que les élèves concomitants de deuxième secondaire se distinguent des élèves anxieux par la présence de distorsions cognitives de dépendance. Ces résultats démontrent l’importance d’intervenir tôt chez les élèves qui présentent un trouble anxieux et plus spécifiquement chez les filles, qui se révèlent être plus vulnérables pour ce qui est du développement de la dépression au début de l’adolescence.
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Franceschi, Paul. "Théorie des distorsions cognitives : application à l’anxiété généralisée." Journal de Thérapie Comportementale et Cognitive 18, no. 4 (December 2008): 127–31. http://dx.doi.org/10.1016/j.jtcc.2008.10.007.

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Lara Caba, Evelyn Zoraya, Enrique Echeburúa, Lisanna Perez Estévez, and Pedro J. Amor. "Pensamientos distorsionados sobre la mujer y el uso de la violencia en la población dominicana." Ciencia y Sociedad 47, no. 4 (December 10, 2022): 65–77. http://dx.doi.org/10.22206/cys.2022.v47i4.pp65-77.

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Abstract:
El objetivo de esta investigación fue conocer las distorsiones cognitivas referentes a la inferioridad de las mujeres, la culpabilización, la desresponsabilización y creencias erróneas sobre los roles sexuales que legitiman la violencia como forma de solucionar los conflictos. Método: se realizó un estudio de tipo descriptivo y comparativo entre mujeres y hombres, en las regiones sureste, suroeste y norte de la República Dominicana, con una muestra de 2,045 participantes, un 69.34 % (n = 1,418) mujeres y 30.66 % (n = 627) hombres, mayores de 18 años y de nacionalidad dominicana. La edad media de la muestra fue de 41.5 años (rango: 18 – 82, DT = 12.8). Resultados: aunque hombres y mujeres presentaron distorsiones cognitivas, los hombres mostraron una mayor presencia de distorsiones. En cambio, entre las regiones no hubo diferencias estadísticamente significativas en cuanto a la presencia de distorsiones. Conclusiones: la población dominicana presentó distorsiones cognitivas acerca de la mujer y el uso de la violencia, lo que supone un sesgo cultural de género. Analizar las distorsiones cognitivas puede ser de utilidad en campañas publicitarias de prevención y concienciación sobre la violencia contra la pareja.
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Victoria Álvarez, Luisa, Nora Yamilet Ayala Moreno, and Ricardo Bascuñán Cisternas. "Las distorsiones cognitivas y el riesgo de suicidio en una muestra de adolescentes chilenos y colombianos: un estudio descriptivo-correlacional." PSICOGENTE 22, no. 41 (January 1, 2019): 1–22. http://dx.doi.org/10.17081/psico.22.41.3308.

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Abstract:
Objetivo: Determinar la relación entre las distorsiones cognitivas y el riesgo de suicidio en una muestra de adolescentes chilenos y colombianos. Método: Este es un estudio descriptivo correlacional, de corte no experimental y transversal. El riesgo de suicidio se estableció con la Escala de Suicidalidad de Okasha y se identificaron las distorsiones cognitivas mediante el Inventario de Pensamientos Automáticos de Ruiz y Lujan. Ambas pruebas se realizaron en una muestra de adolescentes chilenos (n = 200; Colegio Alma Mater) y colombianos (n = 200; Institución educativa Santa Librada) entre los 13 y 18 años de edad. Se seleccionó la muestra mediante un muestreo no probabilístico e intencional, y los participantes se separaron en grupo con riesgo de suicidio y grupo sin riesgo de suicidio (control). Se realizó un análisis descriptivo de la muestra, y una comparación de las distorsiones cognitivas entre los grupos. Finalmente, el análisis inferencial de los datos identificó la relación e intensidad entre distorsiones cognitivas y riesgo de suicidio. Resultados: Se encontró relación estadísticamente significativa entre las distorsiones cognitivas y riesgo de suicidio, y las siguientes distorsiones presentaron la mayor intensidad en chilenos y colombianos: Filtraje, Interpretación del Pensamiento, Pensamiento Polarizado y Sobregeneralización. La correlación entre los resultados de adolescentes chilenos y colombianos es positiva y alta. Conclusiones: Los resultados del presente estudio permitirán prevenir el riesgo de suicidio en adolescentes chilenos y colombianos mediante la evaluación de estas distorsiones cognitivas, las que también podrán guiar intervenciones psicoterapéuticas reduciendo significativamente la severidad y riesgo de cometer suicidio.
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Franceschi, Paul. "Théorie des distorsions cognitives : la sur-généralisation et l’étiquetage." Journal de Thérapie Comportementale et Cognitive 19, no. 4 (December 2009): 136–40. http://dx.doi.org/10.1016/j.jtcc.2009.10.003.

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Cigala Fulgosi, M., F. Benedetti, M. Florita, C. Colombo, B. Barbini, and E. Smeraldi. "P.1.121 Rapid assessment of cognitive distorsions in major depression." European Neuropsychopharmacology 13 (October 2003): S225—S226. http://dx.doi.org/10.1016/s0924-977x(03)91831-1.

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Lemos Hoyos, Mariantonia, Cristina Jaller Jaramillo, Ana Maria González Calle, Zoraya Tatiana Díaz León, and Daniela De la Ossa. "Perfil cognitivo de la dependencia emocional en estudiantes universitarios en Medellín, Colombia." Universitas Psychologica 11, no. 2 (July 24, 2012): 395–404. http://dx.doi.org/10.11144/javeriana.upsy11-2.pcde.

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Abstract:
El objetivo de este estudio fue la identificación del perfil cognitivo de los estudiantes universitarios con dependencia emocional. Ésta se plantea como un patrón orientado al otro como fuente de satisfacción y seguridad personal, donde el perfil cognitivo les llevaría a interpretar los hechos de manera diferente, basándose en cubrir sus necesidades emocionales insatisfechas. Se tomó una muestra aleatoria estratificada de 569 estudiantes universitarios. Los resultados arrojaron un modelo que explica el 89.3 % de la variabilidad, con alta capacidad predictiva (sensibilidad 91.4 %, especificidad 97.7 %), conformado por el esquema de desconfianza/abuso, creencias centrales del trastorno de la personalidad paranoide y dependiente, distorsión cognitiva de falacia de cambio y estrategia hipodesarrollada de afrontamiento de autonomía.
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Suarez Monsalve, Luisa Fernanda, Manuel Alejandro Guerrero Clavijo, and Alis Dahiana Bedoya Olaya. "Ajuste razonable del modelo de terapia cognitiva de Aaron Beck en una muestra piloto de personas sordas señantes, una sistematización de experiencia." Revista de Psicoterapia 32, no. 118 (March 1, 2021): 217–36. http://dx.doi.org/10.33898/rdp.v32i118.464.

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Abstract:
La presente sistematización de experiencia planteó como objetivo principal explicar el proceso de ajuste razonable del modelo de terapia cognitiva de Aaron Temkin Beck a una muestra no probabilística de 16 personas sordas, con diferentes niveles comunicacionales, usuarias de lengua de señas colombiana. Partiendo de las características sociolingüísticas para esta población minoritaria, se efectuó un proceso de traducción y retrotraducción de este modelo, con las diferentes distorsiones cognitivas mediante formatos audiovisuales; logrando diseñar una herramienta explicativa, que permitió la comprensión de dicho modelo en población sorda con competencia comunicacional amplia y suficiente.
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Klimenko, Olena, Diego Alfredo Tamayo Lopera, Jonathan Andrés Hernández Calle, Estefanía Hernández, Juliana Valero Navarro, and Katherine Ramírez Baena. "La actitud religiosa y su relación con las distorsiones cognitivas en una muestra de personas pertenecientes a la orientación religiosa de origen protestante." Psicoespacios 13, no. 22 (June 30, 2019): 3–22. http://dx.doi.org/10.25057/21452776.1177.

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Abstract:
El articulo presente resultados de estudio orientado a identificar la actitud religiosa y su relación con las distorsiones cognitivas en una muestra de personas que pertenecen a un culto religioso de origen protestante. Investigación de enfoque cuantitativo, nivel descriptivo y corte trasversal, empleo el Inventario de pensamientos automáticos de Ruiz y Lujan (1991) y la escala de Actitud religiosa de Orozco Domínguez (2914) en la muestra intencional de 50 persona pertenecientes a una congregación religiosa de Testigos de Jehová de área metropolitana de Medellín, Colombia. Los resultados indican una alta actitud religiosa en la muestra del estudio, sin presentarse una correlación significativa estadísticamente con las distorsiones cognitivas evaluadas. Sin embargo, aunque no de forma concluyente, los resultados indican la presencia de algunos aspectos importantes como una tendencia hacia mayores puntajes en pensamiento polarizado, sobregeneralización, visión catastrófica, personalización, razonamiento emocional, falacia de razón y falacia de recompensa divina en el grupo con más alta actitud religiosa; al igual como una baja correlación de la actitud religiosa con la culpabilidad, indicando lo anterior, la importancia y la necesidad de continuar con estudios en esta línea con el fin de aproximarse a la comprensión del fenómeno de religiosidad y su relación con aspectos cognitivos del ser humano.
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Horenstein, M. "Anxiété sociale, problèmes diagnostiques et thérapeutiques." Psychiatry and Psychobiology 2, no. 5 (1987): 354–59. http://dx.doi.org/10.1017/s0767399x00001048.

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Abstract:
RésuméL'anxiété sociale traverse toute la pathologie psychiatrique et est l’une des plaintes les plus fréquemment rencontrées dans notre Département des Thérapies Comportementales. Les catégories : phobie sociale et personnalité évitante du DSM III s’y réferent spécifiquement. Certains troubles affectifs semblent aussi liés à l’interaction sociale. Les critères diagnostiques et les diagnostics différentiels à l’intérieur de ce groupe hétérogène sont analysés d’après le DSM III et à l’aide d’autres méthodes d’évaluation.Une évaluation critique de ces méthodes est faite, en vue de les adapter aux critères de trois types de troubles : • la réaction anxieuse psychophysiologique dans la phobie sociale, • les comportements d’évitement dans la personnalité évitante, • les distorsions cognitives dans la dépression atypique.Une revue de traitements chimiothérapiques, cognitifs et comportementaux utilisés dans les trois types de troubles décrits antérieurement, est présentée.
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Kern, Laurence, Gayatri Kotbagi, Jean-Jacques Rémond, Philip Gorwood, and Lucia Romo. "Distorsions cognitives des joueurs de jeux de hasard et d’argent hors ligne et mixtes." Drogues, santé et société 13, no. 1 (October 31, 2014): 19–37. http://dx.doi.org/10.7202/1027123ar.

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Abstract:
But : Le but de ce travail est de comparer les joueurs qui jouent à de tels jeux sur des sites comme les casinos ou les hippodromes (joueurs hors ligne) et ceux qui jouent en plus en ligne (joueurs mixtes) en traçant les profils de ces joueurs. Méthode : 608 joueurs hors ligne et mixtes ont répondu à plusieurs questionnaires qui ont porté sur : 1) les données sociodémographiques (genre, âge, situation de famille, éducation) ; 2) les mesures de dépistage des usages problématiques des jeux de hasard et d’argent ; 3) la consommation d’alcool ; 4) les mesures d’anxiété et de dépression et 5) les mesures sociocognitives (distorsions cognitives et confiance en soi). Résultats : L’échantillon, d’un âge moyen de 53.0 ans (de 17 à 76 ans ; E.T = 15,9) est composé majoritairement de femmes (femmes : 60 % ; hommes : 39 %) ; 55 % des personnes interrogées vivent en couple. Seulement 23,7 % (N = 144) des participants sont des joueurs mixtes. En ce qui concerne la consommation d’alcool, 31,5 % (N = 191) ont des conduites à risque ou problématiques ; au niveau du jeu 19,6 % (N = 109) sont considérés à risque modéré selon l’indice canadien de jeu excessif (ICJE, 2001), alors que 9 % (N = 55) sont des joueurs pathologiques probables. Les joueurs mixtes sont de façon significative plus jeunes, jouent plus, ont des scores à l’ICJE plus élevés, sont plus anxieux et ont une plus grande consommation d’alcool. Ils présentent également des distorsions cognitives plus intenses (contrôle prédictif), mais ont, en revanche, moins confiance en leur capacité d’arrêter de jouer que les joueurs hors ligne. Conclusion : Une sévérité accrue au jeu pathologique et des distorsions cognitives plus intenses rendent la population des joueurs mixtes fragile. Quelques pistes d’intervention et de prévention seront proposées en guise de conclusion.
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Vaillancourt, Marie-Ève, and Thérèse Bouffard. "Illusion d’incompétence, attitudes dysfonctionnelles et distorsions cognitives chez des élèves du primaire." Canadian Journal of Behavioural Science/Revue canadienne des sciences du comportement 41, no. 3 (2009): 151–60. http://dx.doi.org/10.1037/a0014890.

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Matute Salazar, Ana Lucía, and Diana Maribel Bravo Saquicela. "Distorsiones cognitivas y el intento suicida en jóvenes entre 14 y 27 años de edad." RECIMUNDO 5, no. 1 (November 30, 2021): 4–13. http://dx.doi.org/10.26820/recimundo/5.(suple1).oct.2021.4-13.

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Abstract:
El presente estudio, distorsiones cognitivas y el intento suicida en jóvenes entre 14 y 27 años de edad, hace referencia a un tema de profunda reflexión y representa un alto impacto emocional en quienes lo han experimentado. Tiene como objetivo identificar las distorsiones cognitivas de las jóvenes que acuden al departamento de salud mental del Hospital Rodríguez Zambrano de Manta-Ecuador por un evento de intento suicida. La población estuvo constituida por 4 jóvenes entre 14 y 27 años de edad de sexo femenino; fueron escogidas por muestreo no probabilístico a conveniencia de las investigadoras. Corresponde a un estudio de corte cualitativo; para la obtención de la información se realizó una entrevista a profundidad y el método de observación, también se aplicó el inventario de pensamientos automáticos. Los resultados evidenciaron que los jóvenes sujetos de estudio, manifestaron: creencias nucleares caracterizadas por pensamientos de debilidad, fragilidad, etiquetas de sí mismas, maximización de emociones, incapacidad para resolver los problemas, desvalorización y soledad. Se evidenció que las distorsiones cognitivas más frecuentes encontradas en las investigadas fueron: Falacia de Recompensa Divina, Falacia de Control, Falacia de Justicia, Interpretación del Pensamiento y Deberías.
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Bogarín Azuaga, María Alexandra, Andrea Isabel Gamarra Méreles, Ana Laura Bagnoli Peralta, Nara Giuliana Mongelós Gamarra, and Hugo Arsenio González Ramírez. "Dependencia emocional y distorsiones cognitivas en mujeres víctimas de violencia conyugal." Revista de la Sociedad Científica del Paraguay 26, no. 2 (November 30, 2021): 9–23. http://dx.doi.org/10.32480/rscp.2021.26.2.9.

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Abstract:
Esta investigación estudia la relación entre Dependencia Emocional y Distorsiones Cognitivas en mujeres víctimas de violencia conyugal. Se trata de un estudio cuantitativo de alcance correlacional. Se trabajó con una muestra intencional de 42 mujeres con edades comprendidas entre 18 a 54 años víctimas de Violencia Doméstica quienes asisten a instituciones públicas que brindan asistencia jurídica y psicológica a estas personas. Se utilizó el Cuestionario de Dependencia Emocional y el Inventario de Pensamientos Automáticos. El análisis de datos se realizó con el programa estadístico SPSS 20. Los resultados indican que existen relaciones positivas entre la mayoría de las dimensiones de dependencia emocional y los tipos de distorsiones cognitivas.
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Bénard, Charlélie, Agathe Blanchette-Sarrasin, Alessandro Pozzi, and François Vachon. "Biais cognitifs face aux changements climatiques." Psycause : revue scientifique étudiante de l'École de psychologie de l'Université Laval 9, no. 2 (October 16, 2019): 7–8. http://dx.doi.org/10.51656/psycause.v9i2.20158.

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Abstract:
Certain(e)s chercheur(euse)s attribuent l’inefficacité des politiques environnementales à différents facteurs cognitifs. Cependant, leurs mécanismes sous-jacents sont encore méconnus. Une récente proposition théorique suggère l’existence d’une origine commune entre plusieurs de ces distorsions cognitives. Afin de tester cette proposition, la présente étude vise à établir une relation entre deux biais cognitifs, soient les croyances compensatoires vertes et l’illusion d’empreinte écologique négative. Pour ce faire, 114 participant(e)s remplissent quatre questionnaires portant respectivement sur chacun des deux biais, ainsi que sur la désirabilité sociale et l’identité verte. Les résultats aux questionnaires ne montrent aucune relation entre les croyances compensatoires vertes et le biais d’illusion d’empreinte écologique négative, remettant en question l’idée qu’un biais de moyennage soit à l’origine de ces deux phénomènes. Sans réfuter l’existence de ce mécanisme, il semble que l’identité verte pourrait davantage prédire la présence de croyances compensatoires vertes, tandis que la désirabilité sociale permettrait de prévoir, du moins en partie, la manifestation de l’illusion d’empreinte écologique négative. Des études futures pourraient ainsi considérer l’ajout de variables médiatrices au cadre théorique.
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Saldarriaga-Zambrano, Pedro J. "Elementos psicosociales en prevalecencia en depresión, ansiedad, distorsión cognitiva y hábitos de vida." Polo del Conocimiento 2, no. 3 (March 10, 2017): 309. http://dx.doi.org/10.23857/pc.v2i3.753.

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Abstract:
<p style="text-align: justify;">El objetivo principal de este estudio es describir la correlación que existe entre depresión, ansiedad, distorsión cognitiva y hábitos de vida mediante una investigación descriptiva correlacional, con información de una población de estudio que estuvo conformada por participantes referentes a las fuerzas armadas de Colombia. Bajo un análisis descriptivo de acuerdo a los ítems examinados y a las correlaciones propias, se pudo evidenciar que hay presencia de una variable que influye en otra o en otros casos independientemente de que se presente una variable no prevalece la otra. Los resultados indicaron correlaciones representativas en las variables de depresión, ansiedad, distorsión cognitiva con la variable de sueño.</p> <p style="text-align: justify;"> </p>
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Vanderstukken, Olivier, Massil Benbouriche, Thierry Hoang Pham, and Laurent Lefebvre. "Les distorsions cognitives des auteurs d’agression sexuelle d’enfant : définitions, fonctions, et enjeux théoriques." Journal de Thérapie Comportementale et Cognitive 25, no. 1 (March 2015): 29–34. http://dx.doi.org/10.1016/j.jtcc.2014.11.001.

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Redondo Mendoza, Ciro E., and Estefanía Agudelo Tabares. "Distorsioness cognitivas y pensamientos automáticos en cutters adolescentes: un estudio de casos." Enfoque Latinoamericano 1, no. 2 (July 1, 2018): 7–32. http://dx.doi.org/10.32012/26195399/rel12201829.

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Abstract:
Objetivo: Analizar las distorsiones cognitivas y los pensamientos automáticos asociados a la práctica del cutting, de una mujer de 13 años y un hombre de 16 años. Metodología: Estudios de casos a partir de la narración de relatos de vida y las experiencias con el cutting, se aplicó una entrevista semiestructurada, y, se realizaron registros de pensamientos. Resultados y conclusiones: Permiten concluir que a pesar que en ambos casos se hallan factores diferentes respecto a las causas por las cuales recurren a realizar la práctica, se encuentra que tanto la mujer como el hombre poseen bastante similitud en las distorsiones cognitivas presentes; además se encuentran categorías emergentes psicosociales importantes como la dinámica familiar, el clima escolar, la percepción de sí mismo y la implementación del tiempo libre.
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Rangel-Rodríguez, Anaí, Gelacio Guzmán-Díaz, and Jesús Cisneros-Herrera. "Tratamientos cognitivo-conductual y psicoanalítico del trastorno límite de la personalidad." Boletín Científico de la Escuela Superior Atotonilco de Tula 8, no. 15 (January 5, 2021): 14–19. http://dx.doi.org/10.29057/esat.v8i15.6675.

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Abstract:
El trastorno límite de la personalidad (TLP) es una patología caracterizada por diversos síntomas, entre ellos, inestabilidad afectiva, sentimientos de vacío, episodios psicóticos, pensamientos dicotómicos, distorsiones cognitivas, episodios de impulsividad, miedo al abandono y conductas auto lesivas. Al ser un desorden psiquiátrico el tratamiento farmacológico resulta necesario y primordial, sin embargo, se considera importante acompañarlo con tratamiento psicológico. En el presente trabajo se describen dos alternativas psicológicas para el tratamiento del TLP, el tratamiento cognitivo conductual enfocado a la regulación de los pensamientos y comportamientos del paciente, y por otro lado, la terapia psicoanalítica cuyo abordaje contempla tanto el tratamiento psíquico individual como el grupal. Finalmente, se mencionan algunos fármacos utilizados en el tratamiento del TLP, cuyo valor es informativo, y se enfatiza la importancia del abordaje multidisciplinario.
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Van der Meulen, Kevin, Laura Granizo, Cristina Del Barrio, and María José De Dios. "El programa EQUIPAR para Educadores: sus efectos en el pensamiento y la conducta social." Pensamiento Psicológico 17, no. 2 (November 9, 2019): 89–105. http://dx.doi.org/10.11144/doi:10.11144/javerianacali.ppsi17-2.peee.

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Abstract:
Objetivo. EQUIPAR para Educadores (EpE; DiBiase et al., 2010) es un programa educativo cuyo objetivoes equipar a los jóvenes con habilidades y conocimientos para su vida diaria, a fin de prevenir conductasantisociales. El presente estudio se propone analizar los efectos de la aplicación del programa en lasdistorsiones cognitivas, el clima de aula y las actuaciones del alumnado en situaciones de acoso escolar.Método. Participaron 123 estudiantes de 3º y 4º de ESO. Se utilizó un diseño cuasi-experimental pretest/postest con un grupo control (128 estudiantes). Resultados. Se observaron cambios positivos en las actuaciones ante el acoso escolar, pero las distorsiones cognitivas y el clima de aula percibido no mostraron cambios después de la aplicación del programa. Conclusión. Una percepción muy positiva del clima de aula y el bajo nivel de distorsiones cognitivas antes de la intervención podrían explicar la falta de efectos, junto a aspectos relacionados con la implantación del programa EpE.
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Flores Pérez, Ingrid Abigail, Diana Morales Gallardo, and Camilo López Cuautle. "VIVENCIAS SOCIOEMOCIONALES EN MUJERES DEL HOSPITAL DE LA MUJER ANTE LA PÉRDIDA DE UN HIJO." Revista de Psicología de la Universidad Autónoma del Estado de México 11, no. 23 (March 10, 2022): 145. http://dx.doi.org/10.36677/rpsicologia.v11i23.18054.

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Abstract:
En México poco se sabe sobre el proceso psicológico que llevan las mujeres tras la pérdida de un hijo ya sea, perinatal o neonatal. Objetivo identificar y describir que aspectos psicológicos del duelo presentan las mujeres ante una pérdida perinatal o neonatal con la finalidad de proponerun programa de intervención con enfoque cognitivo conductual. Método. La investigación fue de tipo cualitativo, donde participaron 14 mujeres del hospital de la mujer del área de puerperio complicado a las que se les realizó una entrevista a profundidad. Resultados. De acuerdo a las redes decódigos obtenidas, las mujeres entrevistadas presentaron principalmente enojo, tristeza y negación, así como distorsiones cognitivas ante la pérdida, familia y pareja. Conclusiones. Tener estilos de afrontamientos adecuados permitirá un mejor manejo de las emociones y disminución de creenciasirracionales, así como un mejor manejo del duelo.
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Barrault, S., and I. Varescon. "Distorsions cognitives et pratique de jeu de hasard et d’argent : état de la question." Psychologie Française 57, no. 1 (March 2012): 17–29. http://dx.doi.org/10.1016/j.psfr.2012.01.002.

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Birem, M. A., and M. Bensaida. "Schizophrénie et métacognition : quel intérêt ?" European Psychiatry 29, S3 (November 2014): 656. http://dx.doi.org/10.1016/j.eurpsy.2014.09.034.

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Abstract:
Malgré le développement de molécules plus spécifiques, les neuroleptiques ne demeurent qu’un traitement partiellement efficace de la schizophrénie. Une proportion importante de patients, 30 à 40 %, ne montre qu’une rémission partielle des symptômes psychotiques. Les symptômes psychotiques persistants représentent un défi majeur pour les soins psychiatriques, car ils sont accompagnés d’un risque augmenté d’hospitalisations non-volontaires et interfèrent avec le fonctionnement social et professionnel.Pourquoi un programme d’entraînement cognitif ?D’une part, on peut relever la richesse des savoirs sur les distorsions métacognitives dans la schizophrénie.D’autre part, il y a bien là une intention de réduire le fossé actuel entre la compréhension avancée des processus cognitifs et métacognitifs dans la schizophrénie et son utilisation pratique dans le traitement clinique.Elle renvoie aux connaissances que nous avons de notre propre fonctionnement cognitif et au pilotage de nos comportements grâce à la mise en œuvre de procédures adaptées.Elle traduit en quelque sorte l’aptitude à réfléchir sur ses propres processus cognitifs et à les contrôler, ce qui inclut des connaissances sur : pourquoi, comment, quand s’engager dans des activités cognitives variées.Des programmes ont été conçus pour cibler les erreurs cognitives communes et les biais de résolution de problèmes associés à la schizophrénie et aux psychoses en général. Ces erreurs et biais peuvent à eux seuls ou combinés culminer dans le développement et le maintien de fausses croyances jusqu’aux délires.La psychose n’est pas un événement soudain et momentané. Le plus souvent, elle est le résultat de changements graduels dans la façon d’appréhender ses propres pensées et l’environnement social. L’amélioration des compétences métacognitives pourrait agir de façon prophylactique sur les rechutes psychotiques.
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Paredes Tello, Verónica Isabel, María Alexandra Padilla Samaniego, Augusta Ximena Campoverde Pesantes, and Rafael Gerardo Yanza Méndez. "PERSONALIDAD Y DISTORSIONES COGNITIVAS SOBRE LA MUJER Y EL USO DE LA VIOLENCIA EN PRIVADOS DE LIBERTAD." Centros: Revista Científica Universitaria 10, no. 1 (January 15, 2021): 1–16. http://dx.doi.org/10.48204/j.centros.v10n1a1.

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Abstract:
En Ecuador los delitos de violencia contra la mujer cada vez van en aumento considerando a la violencia como una prioridad a nivel salud pública, política, científica y social; teniendo como eje principal la erradicación de este fenómeno surge la necesidad de estudiar al agresor; su personalidad y las diferentes variables psicológicas (distorsiones cognitivas) a fin de generar tratamientos especializados encaminados a mitigar esta problemática. La presente investigación tiene como objeto analizar los rasgos de personalidad y distorsiones cognitivas en relación a la mujer y el uso de la violencia. Los instrumentos utilizados son el IPDE “Examen internacional de los trastornos de la personalidad” y el IPDMUV; Inventario de pensamientos distorsionados sobre la mujer y el uso de la violencia (IPDMUV –R; Echeburúa, Amor, Belén Sarasua, Irene Zubizarreta y Francisco Pablo Holgado-Tello 2016). La población de estudio estuvo conformada por 95 sujetos privados de la libertad del Centro de Rehabilitación Social de Cañar. El estudio refleja una población con una edad media de 39 años, nivel de instrucción básica en el 93,68% de los sujetos y pese a la variedad de delitos cometidos se destaca que en el 49,48% de ellos la victima ha sido una mujer entre estos; violación, femicidio, acoso sexual, incumplimiento de decisiones, violencia física. Entre los rasgos de personalidad que sobresalen el 20, 00% muestra rasgos evitativos y el 16,8% rasgos histriónicos de la personalidad, otro de los hallazgos es que a mayor edad del sujeto las distorsiones cognitivas disminuyen y finalmente y en correspondencia con la citada teoría el 75,79% consideran que lo que ocurre dentro de una familia es problema únicamente de la familia.
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Ferrer-Pérez, Victoria A., Esperanza Bosch-Fiol, and Ioanna Blahopoulou. "Distorsiones Cognitivas en los Programas de Intervención con Maltratadores Aplicados en España." Revista Iberoamericana de Diagnóstico y Evaluación - e Avaliação Psicológica 43, no. 1 (January 31, 2017): 135–47. http://dx.doi.org/10.21865/ridep43_135.

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Loinaz, Ismael. "Distorsiones Cognitivas en Agresores de Pareja: Análisis de una Herramienta de Evaluación." Terapia psicológica 32, no. 1 (April 2014): 5–17. http://dx.doi.org/10.4067/s0718-48082014000100001.

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Soria Reinozo, Jenny Katherine, and Darwin Raúl Noroña Salcedo. "Asociación entre distorsiones cognitivas y estrés laboral en profesionales de la salud pública." Revista Scientific 7, no. 23 (February 5, 2022): 171–92. http://dx.doi.org/10.29394/scientific.issn.2542-2987.2022.7.23.9.171-192.

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Abstract:
La presente investigación tiene como objetivo determinar la asociación entre distorsiones cognitivas y estrés laboral en el personal de salud pública. El estudio tomó un enfoque cuantitativo de tipo no experimental y transversal de alcance descriptivo-correlacional. Se aplicó el Inventario de Pensamientos Automáticos (IPA) de Ruiz y Luján (1991); y el Cuestionario para la evaluación del estrés construido por Villalobos (2010), citado por el Ministerio de la Protección Social (MPS, 2010), a un total de 92 profesionales del campo de la salud pública. Se llevaron a cabo tres tipos de análisis: descriptivo, inferencial y de asociación. Se obtuvieron frecuencias, porcentajes y medidas de tendencia central en donde se aplicó el Chi cuadrado para establecer las relaciones estadísticamente significativas con un nivel de significancia del .05. Finalmente se utilizó el Odds Ratio (OR) para determinar la probabilidad de ocurrencia. Como principales resultados se obtuvieron 24 relaciones estadísticamente significativas con las 15 distorsiones cognitivas relacionados con 3 de las 4 dimensiones del estrés laboral, todos ellos cumpliendo con un nivel de P<.05, con una intensidad que se puntuó entre media y alta. Se concluye que todos los pensamientos automáticos tuvieron relación significativa con el aparecimiento de estrés laboral en las dimensiones de síntomas fisiológicos, de comportamiento social e intelectuales y laborales.
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Robert, Anita, Nicolas Combalbert, and Valérie Pennequin. "Étude des profils de distorsion cognitive en fonction des états anxieux et dépressifs chez des adultes tout-venant." Annales Médico-psychologiques, revue psychiatrique 176, no. 3 (March 2018): 225–30. http://dx.doi.org/10.1016/j.amp.2017.06.005.

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Walburg, V., S. Laconi, N. Van Leeuwen, and H. Chabrol. "Relations entre la consommation de cannabis, le jugement moral et les distorsions cognitives liées à la délinquance." Neuropsychiatrie de l'Enfance et de l'Adolescence 62, no. 3 (May 2014): 163–67. http://dx.doi.org/10.1016/j.neurenf.2014.02.001.

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Lúcar Vidal, Fredrik, and Alberto Loharte Quintana Peña. "Eficacia de un programa cognitivo-conductual para hombres maltratadores en la relación de pareja." Revista de Investigación en Psicología 24, no. 1 (June 18, 2021): 137–57. http://dx.doi.org/10.15381/rinvp.v24i1.20612.

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Abstract:
La investigación tuvo como objetivo comprobar la eficacia de un programa de tratamiento cognitivo conductual con enfoque de género en hombres agresores en la relación de pareja. La muestra estuvo conformada por 48 hombres que están denunciados por violencia contra su pareja y que han sido forzados a llevar a cabo tratamiento psicológico por orden judicial. La mayoría de los cuales fueron adultos, sin antecedentes de psicopatología grave, laboralmente activos, con antecedentes de violencia en su familia de origen y sin problemas de consumo de alcohol, la mitad de los mismos con solo educación primaria y secundaria. Evaluados antes y después del tratamiento con la Escala de Tácticas de Conflictos (CTS-2), el Inventario de Pensamientos Distorsionados hacia la Mujer y la Violencia (IPMV) y la Escala de Atribución de Responsabilidad y Minimización (IRM). Se analizaron los datos con la prueba t para muestras relacionadas, reportándose el tamaño del efecto a través del coeficiente Delta de Glass. Los resultados indican que el programa del tratamiento fue eficaz en disminuir de manera significativa la frecuencia de conducta violenta, las atribuciones de responsabilidad y las distorsiones cognitivas referentes tanto a la mujer como al uso de la violencia.
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Zabala Gumucio, Guery, Julio Ricardo Altamirano Plata, Carlos Edmundo Patty Pocoaca, and Luis Angel Tarqui Ticona. "Propuesta teórica para la intervención en centros penitenciarios en Bolivia en delitos (feminicidio, homicidio y violación). Desde la psicología criminal y la criminología." Ciencia Latina Revista Científica Multidisciplinar 6, no. 5 (November 11, 2022): 4169–487. http://dx.doi.org/10.37811/cl_rcm.v6i5.3410.

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Abstract:
En Bolivia, (2018 – 2022) realizando una revisión sobre programas para personas privadas de libertad (PPL), desde un enfoque psicológico, penitenciario, criminal y criminológico, no se encuentra. De esta manera la Asociación ACEQUIA Capacitación, Investigación y Comunicación el año 2018, inicia acciones en Centros Penitenciarios, se propuso desarrollar una propuesta teórica que permita direccionar el trabajo en Centros penitenciarios, a partir de lo cual, se inicia la elaboración de un programa, y buscando respaldo teórico, construye la propuesta teórica, para el trabajo con privados de libertad en delitos de homicidio, feminicidio y violación. Llegando a construir una propuesta criminológica, (criminología clínica) con enfoques psicológicos (penitenciario, criminal, cognitivo conductual y sistémico) para la intervención grupal y personal de los PPLs. A través de desarrollar un programa de 8 módulos tocando diversos tópicos (Comprendiendo al ser humano, masculinidades, distorsiones cognitivas, elección de pareja y otros) a partir de estos puntos de reflexión de cada módulo, se va realizando la evaluación psicológica de los participantes en diversas áreas (personalidad, impulsividad, estilo de apego, inteligencia, ansiedad, relación y jerarquía familiar y otros) con estos resultados, se hace la intervención individual y de forma paralela se van generando procesos de prevención primaria.
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Haaga, David A. H., and Aaroon T. Beck. "Perspectiva constructivista del realismo depresivo: implicaciones para la teoría y terapia cognitivas." Revista de Psicoterapia 4, no. 13 (March 1, 1993): 29–40. http://dx.doi.org/10.33898/rdp.v4i13.958.

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Abstract:
La teoria cognitiva de la depresion(Ben k. 1967) ‹Muestra que el depresivo mantiene su pensamiento negativopese a la muestra de evidencias que lo contradicen , debido a que disiorsiona eI feedback que recibe del ambiente, percibiéndolo mas negativo de lo que en realidad es. La investigacion que recibe pone en entredicho esta hipotesis,sugiriendo en cambio que los depresivos pueden ser realistas si la percepcion de circunstancias vitales ,genuinamente son negativas, mientras que los no depresivos son los que mantienen un pensamiento optimista no realista. El debate sobre esta teoria se ha realizado dentro de un encuadre metateorico realista en la que conceptualiza a la realidad objetiva como algo externo a lo que percibe . En este articulo ampliaremos el debate mediante el examen de las implicaciones de la teroia constructivista sobre los conceptos de realismo depresivo versus distorsion o sesgo depresivo. Finalmente veremos las implicaciones de este debate para la teoria de la terapia cognitiva de la depresion.
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Marcotte, Diane, Marilou Cournoyer, Marie-Ève Gagné, and Marianne Bélanger. "Comparaison des facteurs personnels, scolaires et familiaux associés aux troubles intériorisés à la fin du primaire et au début du secondaire." Nouveaux cahiers de la recherche en éducation 8, no. 2 (July 31, 2013): 57–67. http://dx.doi.org/10.7202/1017529ar.

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Abstract:
Cet article présente les résultats de deux études qui explorent les caractéristiques personnelles, familiales et scolaires associées aux troubles intériorisés à la fin du primaire et au début du secondaire. Les mesures ont été complétées par des élèves de 6e année du primaire et de 2e secondaire ainsi que par leur enseignant. Les résultats permettent d’associer plusieurs caractéristiques, telles que les distorsions cognitives, une faible cohésion familiale et la présence de conflits familiaux chez les élèves dépressifs et anxieux. D’autres caractéristiques, telles que le soutien des amis et les habiletés sociales, les problèmes d’apprentissage et de comportement, les délits et le rendement scolaire distinguent les jeunes dépressifs ou anxieux des groupes témoins selon l’ordre scolaire. Des pistes d’intervention sont explorées.
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Palacios Gómez, José Luis. "Hernán Cortés según Neil Young: una aproximación desde la sociología del conocimiento a un caso paradigmático de distorsión cognitiva." Barataria. Revista Castellano-Manchega de Ciencias Sociales, no. 8 (April 5, 2006): 161–79. http://dx.doi.org/10.20932/barataria.v0i8.218.

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Abstract:
En este artículo se lleva a cabo una crítica del mito del buen salvaje en tanto que distorsión cognitiva, representada paradigmáticamente en una composición del músico Neil Young sobre la figura de Hernán Cortés. Se utilizan como herramientas para realizar esta crítica destacadas aportaciones de la filosofía, la psicología social y la sociología del conocimiento, especialmente la elaborada por P.L. Berger. Se muestran la inconsistencia del mito y sus anclajes y utilidades ideológicos y se concluye que una de las principales funciones de la sociología es desenmascarar falsas descripciones y explicaciones del mundo social.
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