Academic literature on the topic 'Distorsioni cognitive'

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Journal articles on the topic "Distorsioni cognitive"

1

Pomilla, Antonella. "Distorsioni cognitive e schemi maladattivi precoci nei sex-offender: riferimenti teorici e di ricerca nella letteratura." Tendencias Sociales. Revista de Sociología, no. 2 (July 11, 2018): 95. http://dx.doi.org/10.5944/ts.2.2018.22318.

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Abstract:
La centralità dei temi delle distorsioni cognitive e degli schemi maladattiviprecoci è stata da sempre annoverata dalla Terapia Cognitiva nell’originee nel mantenimento dei disturbi psicopatologici (Beck 1963; 1964; 1967; 1976).Nel corso degli ultimi decenni un rinnovato interesse verso tali costrutti ha interessatoanche la popolazione forense, laddove essi sono stati ricondotti alle spiegazionigiustificatorie pre o post comportamento-reato, in particolare quelli di aggressionesessuale (Gannon, Wright, Beech & Williams, 2006; Noferesty & Anary,2013; Carvalho & Nobre, 2014; Sigre-Leiros, Carvalho & Nobre, 2015). Riconoscendoil valore che tali costrutti hanno in termini di minimizzazione della responsabilitàpenale nonché rispetto alle conseguenze per la vittima (Di Tullio D’Elisiis,2006), il presente lavoro desidera riferire sugli approfondimenti in senso teoreticoe di ricerca prodotti dalla comunità scientifica. Verranno menzionati i riscontri insenso qualitativo sulle convinzioni distorte ed i processi cognitivi disfunzionalidescritti dagli approcci teorici che si sono interessati degli aggressori sessuali;laddove emersi dalla ricerca empirica, verranno indicati anche i riscontri in sensoquantitativo.Si considera l’importanza di annoverare anche i summenzionati contenuti cognitiviquali fattori di rischio tra gli altri tradizionalmente esaminati nella valutazionedel rischio di recidiva criminosa violenta (violence risk assessment).The centrality of the themes of cognitive distortions and early maladaptiveschemes has always been counted by Cognitive Therapy in the origin andin the maintenance of psychopathological disorders (Beck 1963; 1964; 1967;1976). Over the past few decades a renewed interest toward such constructs hasalso affected the forensic population, where they have been traced back to justifyingpre or postcrime-behavior explanations, particularly those of sexual assault(Gannon, Wright, Beech & Williams, 2006; Noferesty & Anary, 2013; Carvalho &Nobre, 2014; Sigre-Leiros, Carvalho & Nobre, 2015). Once that the value thatsuch constructs have in terms of minimizing criminal liability as well as the consequencesfor the victim has been acknowledged (Di Tullio D’Elisiis, 2006), thispaper aims to describe the theoretical and the research insights produced by thescientific community. The qualitative findings on the distorted beliefs and dysfunctionalcognitive processes described by the theoretical approaches dealing withsexual aggressors will be mentioned; should the emerge from the empirical research,quantitative findings will also be indicated.The importance of including the aforementioned cognitive contents such asrisk factors among the others traditionally examined in the assessment of the violentrecidivism risk (violence risk assessment) is also considered.
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2

Bruni, Jacopo, Simona Grilli, Felipe Navarro, Filippo Nimbi, Irene Petruccelli, and Chiara Simonelli. "Tratti psicopatici e distorsioni cognitive nei sex offender: una ricerca sul campo." RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA, no. 2 (December 2015): 5–30. http://dx.doi.org/10.3280/rsc2015-002001.

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3

Craparo, Giuseppe, Silvia Fasciano, Antonia Tomasello, Angela Micciché, Giulia Costanzo, Valentina Costantino, Simona Grilli, et al. "Reati a sfondo sessuale: il ruolo dei traumi infantili, delle distorsioni cognitive e della psicopatia sul rischio di recidiva." MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no. 3 (January 2017): 11–30. http://dx.doi.org/10.3280/mal2016-003002.

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4

Berti, Anna Emilia, Luciano Arcuri, and Massimiliano Pastore. "Il questionario HIT (How I Think) per la misurazione delle distorsioni cognitive che favoriscono il comportamento antisociale. Una validazione su 1688 studenti italiani." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (May 2017): 203–31. http://dx.doi.org/10.3280/rip2017-002003.

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5

Anna Donati, Maria, Jessica Boncompagni, Adriana Iozzi, and Caterina Primi. "Il gioco d'azzardo nelle adolescenti: analisi del comportamento e dei fattori di rischio attraverso la Gambling Behavior Scale-For Adolescents (GBS-A)." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 2 (August 2020): 97–119. http://dx.doi.org/10.3280/pds2020-002005.

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Abstract:
Sebbene sia documentata una maggiore prevalenza del gioco d'azzardo nei ragazzi, tale comportamento sembra interessare sempre più le ragazze. Tuttavia sono relativamente pochi gli studi sulla specificità del gambling nelle adolescenti e mancano lavori di ricerca che abbiano utilizzato strumenti per il comportamento di gioco d'azzardo invarianti per genere. Scopo di questo lavoro era analizzare le caratteristiche del comportamento in adolescenti italiane (Studio 1) e testare un modello in cui sensation seeking e pensiero superstizioso, attraverso la media-zione delle distorsioni cognitive sul gioco d'azzardo, influenzano il comportamento problema-tico di gioco d'azzardo (Studio 2). Per realizzare tale scopo, è stata utilizzata la Gambling Be-havior Scale-For Adolescents, uno strumento che è risultato invariante per genere negli adole-scenti italiani e che permette di rilevare sia le caratteristiche comportamentali che i sintomi di comportamento problematico secondo il DSM-5. Al primo studio hanno partecipato 1527 ado-lescenti femmine (età: M = 15.86; DS = 1.81) ed al secondo 552 adolescenti femmine (età: M = 15.99; DS = 1.34). I risultati hanno confermato che le ragazze prediligono giochi di tipo non strategico, giocano prevalentemente con i familiari, ed intorno agli 11 anni conoscono il gioco d'azzardo. Il 7% delle giocatrici è a rischio di sviluppare problematiche e il 3% ha problemi di gioco. Il modello di mediazione ipotizzato è stato inoltre confermato. Tale modello può quindi essere considerato per la messa a punto di interventi di prevenzione genere-specifici.
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Verdi-Estrada, Jennifer, Marlene Cañedo-Galván, Irma Esmeralda Andrade-Tapia, Gelacio Guzmán-Díaz, and Jesús Cisneros Herrera. "Vulnerabilidad cognitiva específica de la depresión." Boletín Científico de la Escuela Superior Atotonilco de Tula 8, no. 15 (January 5, 2021): 9–13. http://dx.doi.org/10.29057/esat.v8i15.6317.

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Abstract:
Vulnerabilidad cognitiva es un concepto genérico adoptado por las terapias cognitivo-conductuales para referirse a las condiciones que facilitan la aparición de los trastornos psiquiátricos. En estas terapias, el pensamiento es el factor determinante de las emociones y la conducta de los individuos, por lo que el origen de los trastornos puede ubicarse en él. En este trabajo se aborda específicamente la vulnerabilidad cognitiva que se ha encontrado en la depression. Esta vulnerabilidad se explica por cuatro factoers: la triada cogniiva, pensamientos automáticos negativos, distorsiones cognitivas y disfunción en los esquemas relacionados con el sí mismo, el mundo y el futuro. Para finalizar, se presentan algunas propuestas preventivas basadas en la vulnerabilidad cognitiva.
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Meza Cueto, Liliana. "Distorsiones cognitivas y rendimiento académico en adolescentes escolarizados en Colombia." Búsqueda 9, no. 1 (January 20, 2022): e582. http://dx.doi.org/10.21892/01239813.582.

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Abstract:
El objetivo de la presente investigación fue establecer la relación entre distorsiones cognitivas y rendimiento académico en un grupo de estudiantes de secundaria. Se llevó a cabo mediante una metodología fundamentada en el enfoque cuantitativo, diseño no experimental, corte transversal, con alcance correlacional y muestreo intencional. El instrumento aplicado a los participantes fue el Inventario de Pensamientos Automáticos y se contó con la base de datos proporcionada por la institución educativa, la cual contenía los promedios académicos de los estudiantes durante el primer periodo escolar. La muestra estuvo compuesta por 105 estudiantes con edades que oscilaban entre 14 y 17 años. En cuanto al análisis de datos se llevó a cabo por medio de los estadísticos descriptivos implementando el programa SPSS, seguidamente, se concretó el análisis correlacional a través de la fórmula estadística R- Pearson. En los resultados obtenidos se reflejó que, en cuanto a las distorsiones cognitivas las que obtuvieron la media más alta fueron: Falacia de recompensa divina, los deberías y la abstracción selectiva. Con respecto al rendimiento académico se identificó que el 13,3% de los estudiantes se ubican en un nivel de rendimiento académico bajo y el 86,6% básico, lo que indica que aunque los estudiantes se ubiquen en niveles de rendimiento insuficientes, la mayoría procesan la información obtenida de forma adecuada sin generar distorsión de las situaciones que se presentan en su contexto. Finalmente se concluyó que no existe correlación significativa entre las distorsiones cognitivas y el rendimiento académico, lo cual podría ser explicado a partir de múltiples factores contextuales e individuales.
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Karray Khemiri, Amira, and Daniel Derivois. "L’addiction à l’adolescence : entre affect et cognition. Symbolisation, inhibition cognitive et alexithymie." Drogues, santé et société 10, no. 2 (January 16, 2013): 15–50. http://dx.doi.org/10.7202/1013478ar.

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Abstract:
Les conduites addictives sont fréquentes chez les adolescents. La littérature montre chez cette population des distorsions cognitives expliquant les tendances impulsives, l’intolérance à la frustration, l’incapacité à contenir son ressenti. La psychologie cognitive pointe la défaillance du contrôle cognitif, à l’image de la défaillance du contrôle de l’action, de l’impulsion et de tout ce qui est en dehors du contrôle mental. La psychopathologie psychodynamique considère ces mêmes conduites comme modalités privilégiées de l’agir, reflétant un fonctionnement d’anti-représentation, de défaillance dans la symbolisation. Cette dernière s’associe aux difficultés d’élaboration des affects et duplique ainsi en termes cognitivistes les caractéristiques de l’alexithymie. Le fonctionnement cognitivo-émotionnel et affectif de l’adolescent et du jeune adulte toxicomane sera étudié. À travers une revue synthétique de la littérature, les auteurs se pencheront sur l’adjonction d’un déficit de l’inhibition cognitive à une défaillance symbolique dans la pathologie addictive de l’adolescence et du jeune adulte.
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Mirabel-Sarron, C., and A. Blanchet. "Modifications cliniques, cognitives et linguistiques au cours d'une psychothérapie cognitive d'un sujet déprimé." Psychiatry and Psychobiology 5, no. 1 (1990): 23–28. http://dx.doi.org/10.1017/s0767399x00003333.

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Abstract:
RésuméCette étude pilote sur un cas se propose d'étudier les modifications de certains marqueurs linguistiques au cours d'une thérapie cognitive de la dépression, selon le modèle de Beck. Les 12 entretiens de la psychothérapie sont enregistrés sur bande magnétique, permettant une analyse systématique de toutes les distorsions cognitives. En parallèle, est menée une analyse clinique et linguistique qui porte plus sélectivement sur 4 entretiens équidistants. Ainsi seront cotés aux entretiens 1, 4, 8 et 12 les échelles de la dépression de Hamilton, de l'anxiété de Hamilton et le Beck Depresion Inventory. De plus, une analyse propositionnelle du discours centrée sur l'étude des verbes, de la déictisation de locution, de la modalisation et des joncteurs est menée. Le dépouillement de toutes les données sémantiques s'effectue grâce au logiciel d'analyse propositionnelle du discours (Groupe de recherche sur la parole, Paris-VIII). L'évolution clinique favorable sous thérapie est traduite non seulement par l'amélioration de la symptomatologie mais aussi par la diminution des scores aux échelles d'anxiété et de dépression. Parallèlement, les distorsions cognitives diminuent quantitativement dans l'ensemble et plus spécifiquement pour l'inférence arbitraire et la personnalisation. Certains témoins linguistiques (verbes factifs, joncteurs oppositifs…) varient significativement, pouvant ainsi traduire les modifications opérées par la thérapie cognitive dans la structure discursive du patient.
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Toro Tobar, Ronald Alberto. "Abuso de sustancias psicoactivas. Modelo y terapia cognitiva." Revista Iberoamericana de Psicología 10, no. 1 (June 30, 2017): 65–72. http://dx.doi.org/10.33881/2027-1786.rip.10108.

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Abstract:
El objetivo de la revisión fue presentar los fundamentos del modelo cognitivo y la terapia cognitiva para el abuso de sustancias psicoactivas. Se llevó a cabo un análisis del modelo de Beck y la terapia cognitiva, tratamiento basado en la identificación de las distorsiones cognitivas, pensamientos automáticos, creencias intermedias adictivas y permisivas, y los comportamientos compensatorios derivados de la cognición y el ‘craving’. Acto seguido, se presentan los elementos claves para llevar a cabo una adecuada evaluación de los casos de trastornos adictivos, la formulación cognitiva de caso y la planeación de la terapia cognitiva. Adicionalmente, se presenta un panorama de la evidencia empírica disponible, la cual fundamenta estos tratamientos denominados CBT entre los más recomendados, principalmente cuando se llevan a cabo de la mano de la ingesta de fármacos como el Naltrexone. Finalmente, se mencionan técnicas recientes basadas en la meditación y la modificación cognitiva, entre otras que demuestran eficacia.
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Dissertations / Theses on the topic "Distorsioni cognitive"

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Falcomer, Federica <1988&gt. "Tra razionalità e distorsioni cognitive: l'Home Bias Puzzle." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3246.

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Abstract:
Da diversi studi emerge che gli individui non sempre si comportano in modo perfettamente razionale, anzi, spesso tendono ad agire sulla base di componenti emotive ed istintive violando quanto enunciato dalla teoria tradizionale della finanza. Con questo elaborato si intende quindi presentare un nuovo approccio per comprendere al meglio la teoria della finanza: la finanza comportamentale, che non vuole sostituirsi ai paradigmi classici, ma piuttosto colmarne le lacune. Diventa questo il punto di partenza per lo studio del fenomeno dell’home bias. Infatti, la tendenza degli investitori a privilegiare l’acquisto di titoli mobiliari nazionali costituisce uno degli elementi di maggiore apparente contrasto con i dettami della teoria finanziaria, manifestando un’apparente irrazionalità nel comportamento degli investitori, poiché l’insufficiente diversificazione internazionale comporta l’assunzione di un maggior rischio, a parità di rendimento atteso. Si vuole quindi indagare sui fattori da cui scaturisce attraverso una revisione della letteratura presente e un esperimento sottoposto ad un campione di studenti sotto forma di questionario.
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Mazzoleni, Matteo <1990&gt. "Emotional journey: l'importanza dei sensi e delle distorsioni cognitive." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9830.

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Villarrubia, Pacheco Claudia Isabel. "Distorsiones cognitivas y ansiedad ante los exámenes en estudiantes de la carrera de Psicología en la Universidad Continental, 2017." Bachelor's thesis, Universidad Continental, 2019. http://repositorio.continental.edu.pe/handle/continental/5342.

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Abstract:
El estudio titulado Distorsiones cognitivas y ansiedad ante los exámenes en estudiantes de la Carrera de Psicología en la Universidad Continental, 2017, tuvo como objetivo determinar la relación entre las distorsiones cognitivas y la ansiedad ante los exámenes en estudiantes universitarios de la facultad de psicología, de la Universidad Continental 2017 – II, del primer al décimo ciclo. Siendo la muestra de 330 estudiantes. Los inventarios que se utilizaron fueron pensamientos automáticos (distorsiones cognitivas), mediante el Inventario de pensamientos automáticos - IPA de Ruiz y Lujan; y el IDASE de Aliaga et al., para medir la ansiedad ante los exámenes. La aplicación de ambos inventarios se efectuó minutos antes de un examen. Los resultados permitieron establecer que las distorsiones cognitivas con mayor frecuencia que se presentan son falacia de recompensa, falacia de razón y deberías. Así mismo los niveles de ansiedad ante los exámenes fueron del 23,3% bajo, 57,3% moderado y 19,4% alto y al correlacionar estas variables se muestra una relación significativa corroborada por un modelo de regresión exponiendo la falacia de control, visión catastrófica y razonamiento emocional como las que mejor predicen a la ansiedad (0.36). Estos resultados permiten confirmar la hipótesis que existe relación entre estas variables y además ofrece un panorama práctico para seguir investigando y proponer programas terapéuticos para disminuir los síntomas de la ansiedad desde el enfoque cognitivo conductual.
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Barrault, Servane. "Etude des distorsions cognitives, des troubles anxiodépressifs et de la personnalité chez des joueurs pathologiques en ligne et hors ligne : Particularités des joueurs de poker." Thesis, Paris 5, 2012. http://www.theses.fr/2012PA05H104/document.

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5

Plourde, Carole. "Les distorsions cognitives et les traits de personnalité chez les pédophiles." Thesis, National Library of Canada = Bibliothèque nationale du Canada, 2001. http://www.collectionscanada.ca/obj/s4/f2/dsk3/ftp05/MQ62593.pdf.

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6

La, Corte Valentina. "Systèmes de mémoire et distorsions mnésiques : approches neuropsychologique et neurophysiologique." Phd thesis, Université Pierre et Marie Curie - Paris VI, 2012. http://tel.archives-ouvertes.fr/tel-00831606.

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Abstract:
La relation entre mémoire épisodique (ME) et mémoire sémantique (MS) recouvre un intérêt majeur pour la compréhension de l'architecture fonctionnelle de la mémoire à long terme, ainsi que pour la compréhension des mécanismes sous-jacents aux différents types de déficits mnésiques. Notre objectif principal a été d'étudier le fonctionnement de ces deux systèmes mnésiques ainsi que leur dysfonctionnement, à travers l'étude des symptômes dits 'négatifs', tels que les oublis, et les symptômes positifs, tels que la confabulation. La première partie de ce travail concerne l'étude de l'organisation de ces deux systèmes mnésiques à l'aide d'un paradigme adapté à la magnétoencéphalographie (MEG). Une première étude réalisée en MEG chez des sujets âgés sains révèle une dissociation claire entre les corrélats neurophysiologiques de la ME pour les visages célèbres et inconnus, démontrant l'interdépendance entre ME et MS dans la reconnaissance des visages. Une deuxième étude comparative, entre un groupe de patients atteints de Maladie d'Alzheimer (MA) et un groupe de sujets sains, nous a permis de caractériser les corrélats physiopathologiques des déficits mnésiques dans la MA.La deuxième partie est centrée sur l'expression du dysfonctionnement de la ME et de la MS dans la confabulation. Nos études révèlent que la confabulation ne peut pas être considérée comme un pur déficit mnésique, mais plutôt comme un dysfonctionnement de la conscience temporelle. L'ensemble de ces travaux suggère que le lien entre mémoire, conscience et temporalité recouvre un intérêt majeur dans l'étude de l'organisation des systèmes mnésiques ainsi que pour une meilleure compréhension des pathologies mnésiques
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Lévesque, David. "Personnalité, symptômes anxio-dépressifs et distorsions cognitives : comparaison de joueurs de poker et de joueurs d'appareils de loterie vidéo." Doctoral thesis, Université Laval, 2017. http://hdl.handle.net/20.500.11794/28015.

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Abstract:
Actuellement, aucune théorie psychologique unique et aucun modèle multifactoriel n’arrive à expliquer les facteurs causaux responsables du développement du jeu pathologique. Les progrès dans ce domaine sont entravés, entre autres, par des conceptualisations de la problématique qui ne font pas consensus dans la communauté scientifique. Blaszczynski et Nower (2002) font partie des pionniers à soutenir que les joueurs de jeu de hasard et d’argent (JHA) forment un groupe hétérogène et à avoir étudié les sous-groupes de joueurs pathologiques. Leurs recherches ainsi que celles de leurs successeurs ont démontré que l’hypothèse répandue, selon laquelle les joueurs pathologiques forment une population homogène, serait fausse et que les traitements dérivés de ces modèles ne peuvent pas s’appliquer uniformément à chaque joueur sans considérer, entre autres, le type de JHA, le genre, l’histoire développementale et la neurobiologie. La présente thèse, qui se décline en deux études, s’inscrit dans cet esprit. S’inspirant du Modèle de voies associatives du jeu problématique (Blaszczynski et Nower, 2002), mais également de la théorie de l’interaction psychostructurelle (« psycho-structural interaction ») de Griffiths (1993), la présente thèse vise à développer une meilleure compréhension du rôle du type de JHA dans la conceptualisation des comportements de jeu en comparant des joueurs d’appareils de loterie vidéo (ALV) et des joueurs de poker. Plus précisément, la première étude vise à (1) comparer les joueurs de poker et les joueurs d’ALV sur le plan de la gravité du problème de jeu et de caractéristiques psychologiques liées aux comportements de jeu, c’est-à-dire le narcissisme, la recherche de sensations, les symptômes dépressifs, les symptômes anxieux et les distorsions cognitives, (2) tester empiriquement l’effet médiateur des distorsions cognitives entre les caractéristiques psychologiques et la gravité du problème de jeu, et (3) tester un modèle prédictif de la gravité du problème de jeu et vérifier l’invariance de ce modèle selon le type de jeu. Les résultats indiquent que, comparativement aux joueurs d’ALV, les joueurs de poker de l’échantillon présentent des niveaux significativement supérieurs de narcissisme et de recherche de sensations, mais significativement inférieurs de dépression et de gravité du problème de jeu. Les analyses de médiation (bootstrap) révèlent que les distorsions cognitives sont médiatrices de l’effet du narcissisme sur la gravité du problème de jeu pour les deux groupes. Pour les joueurs d’ALV uniquement, les distorsions cognitives jouent le rôle de médiateur entre le score de dépression et celui de la gravité du problème de jeu. L’analyse multigroupe met en évidence une non-invariance dans la configuration du modèle prédictif du problème de jeu entre les deux groupes. En somme, le profil des joueurs de poker diffèrent de celui des joueurs d’ALV, ce qui suggère l’hypothèse d’une étiologie et d’un tableau clinique distinctifs. La seconde étude a pour objectif d’évaluer la validité « transjeux » d’une mesure autorapportée des distorsions cognitives, le Gambling Related Cognitions Scale (GRCS; Raylu et Oei, 2004, version française : Grall-Bronnec et al., 2012), en comparant les réponses aux items des joueurs de poker aux joueurs d’ALV. Près de la moitié des items au GRCS présentent un fonctionnement différentiel d’importance moyenne à grande dépendamment de la méthode utilisée. Les cinq items présentant un fonctionnement différentiel plus important favorisent l’endossement des joueurs de poker (comparativement aux joueurs d’ALV), indépendamment de leur score total, et gravitent autour des thèmes suivants : l’habileté, les connaissances, les apprentissages et les probabilités. Cet artéfact de la mesure a pour conséquence de majorer le score total des joueurs de poker, suggérant un plus haut niveau de distorsions cognitives, et un effet inverse pour les joueurs d’ALV. La discussion relève les implications cliniques et théoriques de ces résultats.
Currently, there exists no psychological theory or multifactorial model that adequately explains the causal factors that contribute to the development of gambling disorder. Progress in this domain is hindered by the fact that there is no scientific consensus about the conceptualization of this disorder. Blaszczynski and Nower (2002) were among the first to state that gamblers are a heterogenous group and to study subgroups of pathological gamblers. Their work and that of their successors has shown that the popular hypothesis according to which pathological gamblers are a homogenous group is false, and that treatments derived from these models cannot be uniformly applied to all gamblers without consideration for certain crucial aspects, such as type of gambling game, gender, developmental history and neurobiology. Comprised of two studies, the current thesis aims to further the knowledge in this vein of work. Inspired by the Pathways model of pathological gambling (Blaszczynski, & Nower, 2002), and by the psycho-structural interaction theory (Griffiths, 1993), this thesis aims to develop a better understanding of the influence of the structural characteristics of gambling games on gambling behaviours by comparing individuals who gamble on video lottery terminals (VLT) or at poker. More specifically, the first study aims (1) to compare poker gamblers and VLT gamblers with respect to the severity of the gambling problem and psychological characteristics related to gambling behaviours, such as narcissism, sensation-seeking, depressive or anxiety symptoms, and cognitive distortions, (2) to test a predictive model of gambling problem severity and verify its invariance with respect to the type of gambling game, and (3) to test a mediating effect of cognitive distortions between psychological characteristics and gambling problem severity. The results indicate that in comparison to VLT gamblers, poker players present significantly higher levels of narcissism and sensation-seeking, and significantly lower levels of depression and gambling problem severity. Bootstrap analyses reveal that cognitive distortions have a mediating effect on gambling problem severity for both groups of gamblers. In addition, the level of depression in VLT players significantly predicts gambling problem severity both directly and indirectly via the mediating effect of cognitive distortions. Multigroup invariance analyses reveal a non-invariance in the configuration of the predictive model of the gambling problem between the two groups. These profiles could be linked to the player's interest for a specific type of gambling game, but also to problem gambling. The second study aims to assess the reliability of a French adaptation of a self-report measure of cognitive distortions, the Gambling Related Cognitions Scale (GRCS; Raylu, & Oei, 2004, French version: Grall-Bronnec et al., 2012), by comparing the answers of poker players to those of VLT players. Depending on the method used, nearly half of the GRCS items were flagged as showing differential item functioning (DIF) with a medium to large effect. The five items with most significant DIF were more positively endorsed by poker players as compared to VLT gamblers, independent of their total score. These items were related to skill, knowledge, learning and probabilities. This artefact in the instrument consequently increases the total score of poker players, thus suggesting a higher level of cognitive distortions in this group, and has the reverse effect with VLT players. Clinical and theoretical implications derived from these findings are discussed.
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Lévesque, Nadia. "L'identification des distorsions cognitives chez les adolescents présentant des symptômes de dépression, des troubles extériorisés et une concomitance de ces problématiques /." Thèse, Trois-Rivières : Université du Québec à Trois-Rivières, 2002. http://www.uqtr.ca/biblio/notice/resume/03-2244190R.html.

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Lévesque, Nadia. "L'identification des distorsions cognitives chez les adolescents présentant des symptômes de dépression, des troubles extériorisés et une concomitance de ces problématiques." Thèse, Université du Québec à Trois-Rivières, 2002. http://depot-e.uqtr.ca/2590/1/000695927.pdf.

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Lamberton, Franck. "Correction des distorsions en imagerie fonctionnelle cérébrale par résonance magnétique nucléaire : application à la séquence d'imagerie ultra-rapide EPI." Caen, 2003. http://www.theses.fr/2003CAEN2002.

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Abstract:
L'imagerie fonctionnelle par résonance magnétique permet de localiser l'activité cérébrale, en détectant les variations d'oxygénation du sang. Cette imagerie a été rendue possible grâce à la mise en œuvre d'une technique d'acquisition ultra-rapide EPI. Néanmoins, cette rapidité n'est possible qu'au détriment d'une faible qualité des images, dont des déformations géométriques. Après un état de l'art sur cette modalité d'imagerie et des différents artefacts présents dans les images, ce mémoire présente une nouvelle technique de cartographie du champ magnétique qui prend en compte son évolution dans le temps. L'information ainsi recueillie ne nécessite qu'une acquisition supplémentaire en début d'expérience, et permet une correction optimale de chaque image acquise, en fonction des perturbations magnétiques associées. Après discussion des biais de mesure, l'efficacité de la méthode est démontrée par rapport aux autres techniques existantes, puis validée à l'aide d'une série d'expériences.
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Books on the topic "Distorsioni cognitive"

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Márquez, Jéssica, Isabel Clavijo, Hernán Chila, Noralma Márquez, and Leslie Orellana. Modelo pedagógico con en énfasis en los género musicales afroesmeraldeños. inBlue Editorial, 2022. http://dx.doi.org/10.56168/ibl.ed.167860.

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Abstract:
La educación, sus procesos cognitivos, es dialógica, aquello es inevitable. Sin diálogos de ida y vuelta no hay comunicación y si aquella se distorsiona o cierra el intercambio de referencias y significados no hay educación. Los autores precisan: “La comunicación es el acto de transmitir y recibir el mensaje, en una situación concreta denominada contexto, mediante un código común y a través de una vía o canal. Se ejerce a través de gestos, expresiones faciales, corporales, táctiles, olfativas y gustativas complementando o no la vía verbal”
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Book chapters on the topic "Distorsioni cognitive"

1

Devynck, F., I. Giroux, and C. Jacques. "Les distorsions cognitives." In Le Jeu Pathologique, 75–80. Elsevier, 2012. http://dx.doi.org/10.1016/b978-2-294-72671-2.00015-5.

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2

Vanderstukken, Olivier, Thierry H. Pham, Marjorie Menghini, and Laurence Willocq. "Chapitre 6. Évaluation du déni, des distorsions cognitives et de l'empathie." In L'évaluation diagnostique des agresseurs sexuels, 161–94. Mardaga, 2006. http://dx.doi.org/10.3917/mard.pham.2006.01.0161.

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3

Bonin, Hubert. "Chapitre IV. En quête de distorsions cognitives. Le paradoxe de la libéralisation bancaire : levier de la future crise de 2007/2008 ou levier du progrès économique ?" In Publications d'histoire économique et sociale internationale, 109–50. Librairie Droz, 2016. http://dx.doi.org/10.3917/droz.bonin.2016.01.0109.

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