Journal articles on the topic 'Dislocazioni'

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1

Preta, Lorena. "Contaminazioni-dislocazioni. Figure del disagio psichico e sociale nella contemporaneità." INTERAZIONI, no. 1 (April 2021): 11–24. http://dx.doi.org/10.3280/int2021-001002.

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Abstract:
Negli ultimi anni ci siamo trovati di fronte a cambiamenti rapidissimi e sconcertanti che hanno stravolto la nostra stessa percezione della realtà. Alcune figure e concettualizzazioni emerse in vari ambiti del pensiero scientifico, artistico e psicoanalitico come le contaminazioni e le dislocazioni hanno fornito una chiave originale di lettura dei fenomeni. Alla prova della pandemia risultano ancora più proficue e capaci di mettere in luce gli aspetti poco pensabili di questa vicenda che ripropongono il problema del rapporto con l'alterità come qualcosa di irri-ducibile e inassimilabile ma che può essere lavorato nella direzione di una consapevolezza e specificazione di che cosa voglia dire "essere umani" in tutta la sua contradditorietà.
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Ong, Aihwa. "Dislocazioni del lavoro. Mobilitŕ e flessibilitŕ nel nuovo mercato globale della conoscenza." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 115 (December 2009): 167–80. http://dx.doi.org/10.3280/sl2009-115010.

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Abstract:
- The outsourcing of work is today, for the American middle class, cause of a real obsession. The middle-class, for the first time, fears, from a point of view of working, of being left to drift. The author of this essay tells the complex, and far from obvious, dynamics of purchase of labor between the United States of America and the great new emerging powers (India and China, first of all) in the knowledge economy.
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3

Michelozzi, G., M. Y. Mourou, S. Schiavoni, N. Gandolfo, and F. Calabrò. "Patologia dell'articolazione temporo-mandibolare." Rivista di Neuroradiologia 13, no. 3 (June 2000): 475–94. http://dx.doi.org/10.1177/197140090001300316.

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Abstract:
RM e TC permettono la valutazione di tutta la patologia dell'articolazione temporo-mandibolare (ATM) e in particolare delle dislocazioni discali senza e con riduzione, delle osteopatie necrotiche (specie osteocondrite dissecante e necrosi vascolare asettica), della patologia sinoviale e delle artriti (artrite reumatoide, condromatosi sinoviale, sinovite villonodulare, cisti sinoviali), dei corpi liberi intra-articolari, della patologia neoplastica primitiva e secondaria, dei traumi e naturalmente delle malformazioni. Le affezioni patologiche intra- e extracapsulari della ATM sono per lo più responsabili di una limitata apertura della bocca associata in genere a dolore locale. Anche la rara patologia del processo coronoideo (iperplasia coronoidea, osteocondroma e esiti traumatici) rappresenta un'altra causa di alterata funzionalità della ATM che è caratterizzata da una limitata apertura della bocca in genere non dolorosa: lo studio sistematico del coronoide deve pertanto essere considerato estensione obbligatoria di quello dell'ATM.
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Binetti, Vincenzo. "Sud globale e autonomia: narrazioni transculturali, dislocazioni identitarie e sconfinamenti geopolitici nel Cristo si è fermato a Eboli di C." Narrativa, no. 39 (December 1, 2017): 103–14. http://dx.doi.org/10.4000/narrativa.687.

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Kuteko, D. A. "EMPHATIC CONSTRUCTIONS DISLOCAZIONE A DESTRA AND DISLOCAZIONE A SINISTRA IN COMEDIES OF THE 16th CENTURY TUSCAN AUTHORS." Bulletin of Udmurt University. Series History and Philology 32, no. 5 (October 14, 2022): 978–83. http://dx.doi.org/10.35634/2412-9534-2022-32-5-978-983.

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Abstract:
The modern Italian language of informal communication is characterized by a rather active use of emphatic syntactic means, in particular the constructions right dislocation (dislocazione a destra) and left dislocation (dislocazione a sinistra), which are considered innovative. But it is quite difficult to determine the real time of occurrence of these phenomena in the speech of Italian speakers: the number of reliable written samples of oral informal communication of the past is very small, and in the case of communication that took place several centuries ago, there are no such sources at all. Comedies are very valuable material for analysis, as comic theatre is closely connected with the phenomenon of «parlato recitato» - colloquial speech in stage performance, which uses a complex of linguistic means associated with informal oral discourse. So, it is possible to trace examples of relatively accurately reproduced verbal communication of past centuries in the texts of comedies. The presence of emphatic constructions allows us to confirm the hypothesis that the Italian language nowadays does not develop new constructions and structures, but rather undergoes a process of restandartization, in which phenomena that were considered characteristic of colloquial usage change their position and become normative.
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Crispino, M., F. Prandini, G. P. Gregis, O. A. Oladeji, P. Nasta, M. Pavia, M. Bonetti, and R. Gasparotti. "Sindrome da ipotensione liquorale secondaria a rachicentesi in un paziente con AIDS linfoma non Hodgkin." Rivista di Neuroradiologia 11, no. 1 (February 1998): 93–97. http://dx.doi.org/10.1177/197140099801100112.

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Abstract:
Viene descritto il caso di un paziente affetto da AIDS e Linfoma non Hodgkin con sindrome da ipotensione liquorale secondaria a ripetute punture lombari. La TC e la RM mostravano una duplice raccolta sottodurale a contenuto liquorale, con impregnazione della pachimeninge, associata ad effetto compressivo sull'encefalo e dislocazione verso il basso del tronco encefalico. Il quadro clinico si risolveva spontaneamente in circa due settimane, così come confermato dai reperti neuroradiologici.
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La Tessa, G., S. Cirillo, F. Briganti, L. Simonetti, V. Giugliano, R. Elefante, and F. Smaltino. "La risonanza magnetica nella mielopatia cervicale da compressione cronica." Rivista di Neuroradiologia 2, no. 2 (June 1989): 141–45. http://dx.doi.org/10.1177/197140098900200206.

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Abstract:
Nelle immagini spin-echo T2 pesate in 17 pazienti con lesioni compressive cervicali extramidollari è stata osservata una sofferenza midollare sotto forma di una area di segnale iperintenso. Tale segnale patologico è stato diagnosticato in 11 casi di ernia discale, 4 casi di spondilosi, 1 caso di ipertrofia dei legamenti gialli ed 1 caso di dislocazione atlo-assiale. I fattori predisponenti la formazione di una mielopatia sono l'entità e la durata della compressione midollare. La demielinizzazione e la gliosi sembrano le alterazioni anatomo-patologiche secondarie ad un processo compressivo a lungo termine
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Borgonovo, A. E., F. Rizza, L. Bernardini, R. Censi, and D. Re. "Dislocazione di un impianto dentale nel seno mascellare: caso clinico e revisione della letteratura." Dental Cadmos 83, no. 5 (May 2015): 354–60. http://dx.doi.org/10.1016/s0011-8524(15)30040-4.

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9

Manfre‘, L., G. Nicoletti, M. E. Leonardo, V. Consoli, G. Pero, and V. Albanese. "Encefalocele intraorbitario ed amaurosi transitoria in seguito a fratture «pacchetto» dell'orbita." Rivista di Neuroradiologia 5, no. 3 (August 1992): 385–90. http://dx.doi.org/10.1177/197140099200500313.

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Abstract:
Sono denominate «pacchetto» le fratture a carico dell'orbita che comportano una interruzione del tetto orbitario con dislocazione intraorbitaria di frammenti ossei. Tra le complicanze che possono caratterizzare una «pacchetto» l'encefalocele intraorbitario rappresenta un even to estremamente raro. Viene descritto un caso di «pacchetto» post-traumatico dell'orbita con encefalocele intraorbitario valutato mediante tomografia computerizzata e risonanza magnetica. La RM si è dimostrata, rispetto alia TC, metodica più sensibile nell'analisi delle alterazioni post-traumatiche endoorbitarie, ed ha permesso, nel caso in esame, una più sicura e precisa diagnosi, consentendo una migliore valutazione delle parti molli orbitarie e dimostrando, grazie anche alia somministrazione di mezzo di contrasto parmagnetico, la compromissione del nervo ottico. Da un esame della letteratura effettuato dagli autori, questo rappresenta il primo caso di «pacchetto» valutato mediante risonanza magnetica.
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Bacci, C., A. Haxhi Nasto, E. Stellini, and M. Valente. "Trattamento chirurgico conservativo di una grossa lesione endodontica associata a dislocazione dentaria in dentizione mista: caso clinico." Dental Cadmos 82, no. 10 (December 2014): 751–55. http://dx.doi.org/10.1016/s0011-8524(14)70249-1.

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Ceva, Lucio. "Il Discorso della Corona e i falsi diari." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 265 (June 2012): 620–26. http://dx.doi.org/10.3280/ic2011-265006.

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Abstract:
Le autrici riportano alcuni temi emersi nel seminario "Il lavoro che serve alla vita. Percorsi e contraddizioni della dimensione di cura", che si č svolto a Trieste il 24 novembre 2011, organizzato dall'Istituto Saranz, e affrontano la questione del rapporto tra carenze del welfare italiano, migrazioni femminili in continua crescita, disuguaglianze e contraddizioni che si evidenziano nei lavori di cura, con particolare attenzione alle badanti. Le migrazioni femminili transnazionali contemporanee innestano complesse dinamiche conflittuali con implicazioni di genere, generazione e nazionalitŕ. Breadwinners protagoniste o nuove serve segregate in casa, le caregivers che migrano da sole determinano una dislocazione della forza lavoro e delle relazioni affettive. Badanti e collaboratrici familiari si rivelano fondamentali per permettere alle donne occidentali l'emancipazione da una parte del lavoro di cura familiare, facendo emergere la catena globale di subalternitŕ economica e di genere.
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Davino, Chiara, and Lorenza Villani. "Territori di interazione. Per una socio-ecologia del co-abitare." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 3 (January 2022): 15–26. http://dx.doi.org/10.3280/es2021-003002.

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Abstract:
Il 60% del territorio italiano è costituito dalle cosiddette "Aree Interne", oggetto, dal Secondo dopoguerra, di un forte processo di marginalizzazione rispetto ai centri urbani. L'abbandono graduale di queste aree e la più recente dislocazione dei circuiti di accoglienza nelle aree remo-te, hanno contribuito al ripopolamento di questi territori da parte di migranti e richiedenti asilo. A partire da una breve analisi delle principali politiche nazionali in materia di aree interne e di accoglienza, il saggio intende argomentare come sia possibile superare le polarizzazioni terri-toriali e le dicotomie sociali attraverso nuove narrazioni e forme di co-abitare sostenibili. L'indagine si focalizzerà sul modo in cui la rigenerazione delle aree interne possa legarsi alla presenza di migranti e richiedenti asilo, generando spazi di interazione e innovazione sociale, come dimostrano i progetti Welcoming Spaces e IT.A.CÀ, attivi nel territorio nazionale.
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Testori, T., F. Mandelli, M. Capelli, F. Zuffetti, F. Galli, R. Castellaneta, M. Invernizzi, and M. Mantovani. "Alternativa chirurgica mini-invasiva mediante l’utilizzo di impianti angolati dopo scollamento e dislocazione posteriore della membrana del seno." Italian Oral Surgery 11, no. 5 (December 2012): 201–7. http://dx.doi.org/10.1016/j.ios.2012.01.006.

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Garvin, Barbara. "La dislocazione a sinistra: rassegna del suo uso in poesia con riferimento ai sonetti di G. G. Belli." Italianist 15, no. 1 (June 1995): 337–72. http://dx.doi.org/10.1179/ita.1995.15.1.337.

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Lugones, Mercedes. ""Cosa sta succedendo qui?" Impatto degli eventi sociali nella cura dei pazienti gravi in età evolutiva." INTERAZIONI, no. 2 (November 2022): 105–18. http://dx.doi.org/10.3280/int2022-002008.

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Abstract:
Attraverso il caso clinico di un adolescente di 13 anni l'autrice riflette sull'impatto del loc-kdown sulla vita psichica del paziente. Prende in considerazione i cambiamenti generati dal confinamento e la perdita improvvisa dei riti quotidiani che accompagnano la vita individuale, familiare e sociale. Si affrontano da più punti di vista alcune delle conseguenze e dei fenomeni generati dall'incremento della vita on line, per esempio le neuroscienze segnalano, tra gli altri, il fenomeno della dislocazione. L'autrice associa le difficoltà del paziente a dare una continuità alle sedute on line ad alcune caratteristiche del suo funzionamento a livello sensoriale. Si tratta di un paziente con tratti autistici che presenta difficoltà nella coordinazione sensoriale. Concetti come lo smantellamento (Meltzer, 1975) o le forme sensoriali autistiche (Tustin, 1972; 1990) chiariscono alcuni aspetti del funzionamento sensoriale e dell'organizzazione psichica dei pazienti gravi. Avere letto alcune produzioni inconsce del paziente come uno spostamento del transfert ha consentito di affrontare il momento critico determinato dal lockdown e dall'inizio dell'adolescenza.
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Dykta, Dominika, and Lucyna Marcol-Cacoń. "O specyfice włoskich tekstów prasowych." Scripta Neophilologica Posnaniensia 22 (December 30, 2022): 39–53. http://dx.doi.org/10.14746/snp2022.22.03.

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Abstract:
The purpose of the article is to present the characteristics of the language of current Italian press texts. The theoretical issues were supported by examples taken from Italian newspapers. The problem of the language of Italian press texts was discussed, first, by Bonomi and De Blasi, whose works were the inspiration to write the present article. The operations like direct speech, borrowings from colloquial language, neologisms, anglicisms, collocations, frase scissa, dislocazione a sinistra and c’è presentativo were discussed. These measures are intended to simplify and make the language of the press more attractive, and thus make the Italian press language more accessible to the average Italian audience. This study may be of assistance, above all, to those students of Italian language who deal with the issues of translation of press texts during their classes. Some selected linguistic phenomena, supplemented by examples, have been chosen in such a way as to develop the reception and production of the press texts in the Italian language.
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Castelbarco, Antonella. "Bauman e Baricco: uno sguardo comune sulla vita liquida." GRUPPI, no. 3 (May 2010): 147–52. http://dx.doi.org/10.3280/gru2009-003009.

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Abstract:
L'articolo prende spunto dalla considerazione dei rapidi mutamenti della societŕ attuale intesi come fattori che influiscono nel contesto clinico della terapia di coppia. La tesi di Bauman circa la societŕ "liquida" e le sue dinamiche relazionali viene messa a confronto con l'idea di Baricco espressa nel libro I Barbari circa la genesi di modalitŕ nuove di vivere l'esperienza. L'articolo si sofferma su alcuni concetti come: «rete di sistemi passanti e fluiditŕ», che ben si adattano alla descrizione degli aspetti fondanti le relazioni affettive che Bauman evidenzia come caratteristiche di rapporti che assomigliano di piů a "connessioni" intese come legami condensati e superficiali per proteggere dal rischio di coinvolgimenti affettivi avvertiti come obblighi. Il cambiamento riguarderebbe aspetti importanti della vita e delle relazioni interpersonali come ad esempio: la superficie al posto della profonditŕ, le sequenze e la velocitŕ al posto della riflessione. In generale la descrizione della societŕ "barbara" e della societŕ "liquida" si fonda sulla tesi di una mutazione profonda del concetto di "esperienza" e di una nuova dislocazione del concetto di «senso nel tessuto dell'esperienza».
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D'Aprile, P., F. Macina, G. Tripoli, and A. Carella. "Meningiomi intracranici." Rivista di Neuroradiologia 7, no. 6 (December 1994): 875–82. http://dx.doi.org/10.1177/197140099400700604.

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Abstract:
Scopo del presente studio è stata la verifica dell'apporto diagnostico della Angiografia a Risonanza Magnetica (Angio-RM) nella valutazione pre-operatoria dei meningiomi intracranici. Sono stati esaminati 15 pazienti (portatori di 16 meningiomi), sottoposti ad esame RM di base e ad Angio-RM dei vasi arteriosi e venosi (impiegando sequenze TOF, rispettivamente FISP-3D e FISP-2D), anche dopo somministrazione ev di Gadolinio (Gd-DTPA). L'Angio-RM, nel corso dello studio del comparto venoso, ha permesso una accurata valutazione della invasione dei seni e della dislocazione delle vene corticali. Lo studio dei vasi arteriosi ha permesso di rilevare stenosi del segmento cavernoso della arteria carotide interna (nei meningiomi a sede latero-sellare), effetto massa sui vasi adiacenti, ed, in alcuni casi, le più grosse afferenze arteriose. L'Angio-RM è in grado di fornire un soddisfacente bilancio diagnostico dei meningiomi, con particolare riferimento ai loro rapporti con le strutture vascolari adiacenti, limitando il ricorso a successive valutazioni angiografiche tradizionali a casi selezionati, o nei quali si reputi necessario un trattamento embolico pre-chirurgico.
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Lenassi, Nives. "Tratti del parlato nelle e-mail d'affari in lingua italiana scambiate tra partner italiani e sloveni." Linguistica 52, no. 1 (December 31, 2012): 201–11. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.52.1.201-211.

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Abstract:
Sullo sfondo delle constatazioni di vari studiosi relative alle caratteristiche dialogiche e orali nelle e-mail di natura prevalentemente privata, questa volta l’autrice ha condotto un’indagine in merito alla presenza dei tratti del parlato nella comunicazione elettronica d’affari. È stato constatato che quest’ultima, nonostante sia fortemente istituzionalizzata e perciò assai più restia all’irruzione dell’oralità nei testi, mostra pure un certo numero di tratti indubbiamente appartenenti alla comunicazione parlata. Così a livello diamesico, accanto ai messaggi formalmente assai strutturati, se ne trovano altri meno formali, fino a quelli che sembrano mimare una conversazione telefonica. A livello grafico, la punteggiatura enfatica (punti di sospensione, punti esclamativi e punti interrogativi) sembra essere usata in sostituzione della modulazione della voce (con una specifica funzione comunicativa). A livello lessicale e a livello sintattico, l’uso di alcuni verbi generici (dire e sentire) e di certe congiunzioni polifunzionali usate come segnali discorsivi (e e ma) tipici della comunicazione spontanea, allontana i messaggi dalla tradizionale formalità dell’interazione scritta. Al parlato ricordano, inoltre, anche il fenomeno sintattico della dislocazione a sinistra nonché alcune interiezioni. A livello testuale, infine, tradiscono un legame con il parlato determinate formule di apertura e di chiusura riscontrabili regolarmente in diversi punti di una conversazione faccia a faccia o in una conversazione telefonica.
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Gallucci, M., I. Aprile, A. Bozzao, B. Orlandi, and O. Migliori. "La RM nei tumori extrassiali intracranici." Rivista di Neuroradiologia 4, no. 3_suppl (December 1991): 13–18. http://dx.doi.org/10.1177/19714009910040s303.

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Abstract:
La RM si rivela genericamente più accurata della TC per stabilire l'origine intra o extra-assiale di una formazione neoplastica encefalica; tale scopo può essere raggiunto sia valutando dei segni diretti (presenza di un piano di clivaggio e dislocazione della corteccia per quanto riguarda i tumori estrinseci) che valutando i segni indiretti (per es. compressione dei ventricoli o delle cisterne dell'angolo ponto-cerebellare, angoli che la massa forma con il tessuto adiacente, presenza o meno del segno meningeo). Al fine di poter effettuare tali valutazioni nella maniera più corretta è necessario adottare una tecnica d'esame rigorosa: acquisizione di scansioni secondo tutti i piani necessari per una corretta valutazione della massa neoplastica (assiali, coronali, sagittali e obliqui), uso di spessori di strato sottili (2 o 3 mm) ogni volta che lo si ritenga necessario (es. neurinomi del n. acustico) e infine adozione praticamente routinaria del mdc ev. La RM è estremamente vantaggiosa anche nel tentativo di caratterizzazione istologica del tumore, ma al momento attuale riteniamo che non presenti sufficiente specificità. L'intensità di segnale e il comportamento dopo somministrazione di mdc possono indirizzare nei confronti di un istotipo o di un altro, ma sicuramente non possono essere considerati come categoricamente diagnostici. È opinione degli autori, tuttavia, che il fine più importante da ottenere con la RM sia quello di stabilire l'origine intra o extra-assiale della neoplasia.
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Cohen, Alex. "Prefazione all'edizione italiana." Epidemiologia e psichiatria sociale. Monograph Supplement 11, S4 (March 2002): 15–16. http://dx.doi.org/10.1017/s1827433100000460.

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Abstract:
A quanto mi risulta questo breve rapporto rappresenta il primo tentativo di offrire una panoramica internazionale sulla salute mentale delle popolazioni indigene. Dico questo non per rivendicare un merito personale – l'argomento mi è stato suggerito dal dr. Benedetto Saraceno divenuto in seguito Medical Officer del progetto Nations for Mental Health dell'Organizzazione Mondiale della Sanità – ma per sottolineare la vastità degli aspetti relativi a questo tema universale che sono stati per troppo tempo trascurati. Mentre esiste un'ampia letteratura sulla salute mentale delle popolazioni indigene a livello locale, nazionale ed internazionale c'è scarsa discussione e comparazione tra le principali aree geografiche. Ad esempio, i problemi con cui si confrontano le popolazioni indigene della Russia settentrionale sono generalmente considerati in modo del tutto separato dalle esperienze di altre popolazioni artiche: la storia della conquista e della colonizzazione sopportata dai popoli indigeni del Nord America è raramente posta a confronto con quella delle popolazioni indigene del Sud America.Questo è assai bizzarro dal momento che le popolazioni indigene in tutto il mondo hanno dovuto fronteggiare simili esperienze traumatiche (ad es. genocidio, dislocazione, repressione della cultura e del linguaggio) con gli stessi risultati (ad es. elevati tassi di suicidio, abuso di sostanze e depressione). Tali dimenticanze sono altresì deplorevoli dal momento che le ricerche transculturali e transnazionali intorno a questi fenomeni hanno prodotto risultati che io ritengo condivisibili e conoscenze che possono essere utilizzate nello sviluppo di interventi culturalmente appropriati nei programmi di salute mentale.
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Carta, Mauro Giovanni, Piero Coppo, Mario Antonio Reda, Maria Carolina Hardoy, and Bernardo Carpiniello. "Depression and social change. From transcultural psychiatry to a constructivist model." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 10, no. 1 (March 2001): 46–58. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00008538.

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Abstract:
RIASSUNTOSulla base di precedenti studi del nostro gruppo i cui risultati verranno sintetizzati, il lavoro avanza alcune ipotesi sull'evoluzione della sintomatologia depressiva e sul possibile incremento del rischio depressivo legato alle modificazioni sociali. Vengono esaminati i disturbi dell'umore in emigrati senegalesi ed i fattori protettivi quali uno stretto supporto sociale che sembrano determinare un basso rischio in queste popolazioni. Verrà analizzata l'ipotesi che l'“occidentalizzazione”, intesa come la perdita a livello individuale dello stile di vita tradizionale, delle abitudini lavorative, dei valori culturalmente determinati, della lingua, a favore delle attitudini influenzate dalla cultura occidentale, possa rappresentare un fattore di rischio per i disturbi depressivi, almeno nelle espressioni cliniche comuni nei contesti occidentali. Precedenti ricerche del nostro gruppo, sembrano infatti indicare la presenza di quadri depressivi in popolazioni scarsamente occidentalizzate quali i nomadi Peul o i contadini Dogon del Sub-Sahara, ma, in questo contesto, tuttavia, i sintomi depressivi, peraltro rari, appaiono secondari a disturbi somatici gravi, tranne che in individui scolarizzati. Le ricerche rilevano due distinte e contrapposte modalità di espressione clinica che vengono definite rispettivamente “occidentale” o della “colpa” e “tradizionale” o della “dislocazione dal gruppo”. Ulteriori indagini condotte in aree in rapida trasformazione sembrano indicare che i fattori ambientali possano influenzare l'evoluzione dei sintomi depressivi dall'una all'altra forma e modificare la soglia di scatenamento di schemi emotivo comportamentali depressivi. E' supposto che le perturbazioni dell'assetto sociale rendano adattive attitudini alia “iperesponsabilizzazione compulsiva”, una serie di convinzioni profonde che possono essere considerate allo stesso tempo come un prodotto dell'“occidentalizzazione” e come fattore di rischio depressivo. Gli individui dotati di tali caratteristiche di base, attraverso opportunità di vita offerte dal cambiamento sociale maturerebbero sistemi complessi e innovativi di interpretazione della realtà, di attribuzione della causalità e del controllo degli eventi, di vivere le emozioni. A partire da tale modello viene proposta una ridiscussione del concetto di soglia e una chiave di lettura della trasformazione della fenomenologia depressiva, se si ipotizza che i nuovi sistemi organizzativi della conoscenza, pur capaci di rispondere alle esigenze emergenti, espongano ad una maggiore vulnerability depressiva.
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Crocco, Claudia, and Linda Badan. "Dislocazioni a destra interrogative tra grammatica e discorso." Revue Romane / Langue et littérature. International Journal of Romance Languages and Literatures, June 12, 2020. http://dx.doi.org/10.1075/rro.18017.cro.

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Abstract:
Abstract This article deals with clitic right dislocation (CLRD) structures. The interface examination of the interpretative, syntactic and prosodic properties of CLRDs shows that these constructions can be ordered on a scale based to a minor or greater degree of prosodic and syntactic integration between verb and post-verbal object. This scale of integration is based on the hypothesis that the different dislocations are part of a complex system of resources for the post-verbal expression of topic and focus categories. Crucially, the study shows that in interrogative CLRDs the clitic resumes an accessible referent which is also focal, manifesting the greater intersubjective attitude of the speaker. The work is based on the analysis of spoken data mostly taken from the CLIPS corpus.
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Colombo, Maurizio. "Ios. bell. Iud. 2, 366–387 e CIL XIV, 3608: note esegetiche e cronologiche." Klio 97, no. 2 (January 1, 2015). http://dx.doi.org/10.1515/klio-2015-0040.

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Abstract:
RiassuntoFlavio Giuseppe mette in bocca ad Agrippa II un lungo discorso, con cui il re tenta di dissuadere i suoi connazionali dalla rivolta contro l’impero romano; un argomento cruciale consiste nella forza militare dei Romani, alla quale lo storiografo dedica un catalogo concentrato sulla dislocazione delle legioni. La data dichiarata del discorso è il 66 d. C. Emil Ritterling contestò tale ambientazione e datò le informazioni militari del fittizio discorso sotto il regno di Vespasiano; alcuni studiosi hanno pienamente accettato questa ricostruzione, ma altri danno ancora credito alla data narrativa. Qui si dimostra che Flavio Giuseppe, componendo il catalogo delle legioni, riportò diligentemente la genuina dislocazione delle truppe romane poco prima dello scoppio della ribellione giudaica; i pochi anacronismi non vanno oltre il 69 d. C. Questa conclusione permette di gettare nuova luce sulla cronologia e sulla portata delle imprese di Tiberius Plautius Siluanus Aelianus.
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"Capitolo 4: II contesto della salute mentale." Epidemiologia e psichiatria sociale. Monograph Supplement 11, S4 (March 2002): 31–36. http://dx.doi.org/10.1017/s1827433100000514.

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Abstract:
Le interrelazioni tra ambienti socioculturali e salute mentale non devono mai essere dimenticate quando si esamina la salute mentale delle popolazioni indigene.Ciononostante, una completa disamina di questo argomento esula dagli scopi del corrente resoconto. I lettori possono ritrovare una rilevante panoramica di questa letteratura nel classico lavoro di Leighton, My name is legion, in cui l'autore considera le modalità attraverso le quali gli ambienti socioculturali possono facilitare o arrestare i bisogni umani verso “la conquista degli elementi primari” come la sicurezza fisica, l'identificazione o un senso di appartenenza all'ordine morale (Leighton, 1959). Un'altra pietra miliare è l'articolo dei Dohrenwend che esplora le influenze sociali e culturali sulla psicopatologia (Dohrenwend & Dohrenwend, 1974), mentre il volume Rethinking psychiatry di Kleinman (Kleinman, 1988) offre un eccellente rassegna di questo argomento. Infine, le riflessioni di Fullilove sull'importanza del “luogo” per il benessere psicologico è di speciale interesse per quanto concerne il fenomeno dello spopolamento conosciuto dalle popolazioni indigene (Fullilove, 1996).In breve, la salute mentale deve essere considerata tanto profondamente avviluppata con gli interessi economici e politici quanto con la povertà, la fame e la malnutrizione, il cambiamento sociale, la violenza e la dislocazione (Desjarlais et al., 1995).
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"Capitolo 6: Conclusioni." Epidemiologia e psichiatria sociale. Monograph Supplement 11, S4 (March 2002): 47–51. http://dx.doi.org/10.1017/s1827433100000538.

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Abstract:
Malgrado la scarsità di dati, sembra prudente concludere che i fattori di stress ai quali i popoli indigeni del mondo sono stati e continuano ad essere esposti – epidemie, razzismo, violenza, perdita di territori e dislocazione, alti tassi di morbosità e mortalità – si rivelano nei tassi relativamente alti di disordini mentali e problemi comportamentali. Questi includono il ritardo mentale, l'epilessia, la depressione e l'ansia, il suicidio e l'abuso di sostanze (Pedersen, 1993; Desjarlais et al., 1995; Swan & Raphael, 1995). Tuttavia, vista la diversità dei gruppi indigeni e l'assenza di una seria attività dell'epidemiologia psichiatrica, non possiamo afferrnare con alcun grado di certezza che lo status di salute mentale ed i bisogni di trattamento di un gruppo possono essere estrapolati da un altro.Lo sviluppo di efficaci programmi di trattamento e di servizi di prevenzione dipende, innanzitutto, da una conoscenza epidemiologica affidabile e valida, ed in secondo luogo, da una vera comprensione di come gli universi locali e le credenze delle popolazioni indigene concepiscono la loro salute mentale (Pedersen, 1993). Comprendere gli universi locali e le credenze aiuterà a prevenire l'istituzione di programmi che offrono servizi e forme di trattamento che non sono culturalmente appropriati.
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