Academic literature on the topic 'Disegno di ricerca'

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Journal articles on the topic "Disegno di ricerca"

1

Bartolini, Stefano. "TEMPO E RICERCA COMPARATA." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 20, no. 3 (December 1990): 529–71. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200009618.

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Abstract:
IntroduzioneQuesto articolo raccoglie una serie di riflessioni metodologiche attinenti al disegno della ricerca preferito dall'autore: una ricerca comparata che combina dimensione di variazione spazialeetemporale. Nel corso del lavoro si cercherà di giustificare tale preferenza. Tuttavia, l'obiettivo principale rimane quello di confrontare questa strategia di ricerca con altre e di porre in rilievo alcune questioni di metodo che le sono specifiche.
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Docci, Mario. "Un disegno lungo 25 anni tra Italia e Spagna." EGA Revista de expresión gráfica arquitectónica 23, no. 34 (November 27, 2018): 194. http://dx.doi.org/10.4995/ega.2018.11015.

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Abstract:
<p>Le grandi idee nascono sovente da piccoli avvenimenti. Tutto risale agli incontri tra chi scrive e Gaspare De Fiore a Roma sul finire degli anni Cinquanta e tra Emma Mandelli e Angela Garcia Codoñer a Firenze negli anni Ottanta. Dal primo nel 1980 è scaturita la nascita dell’UID, l’Unione Italiana Disegno, con l’intento di rafforzare e sviluppare la ricerca scientifica del Disegno nelle università italiane, mentre dal secondo ha avuto origine il rapporto tra Angela e il Disegno italiano, da cui è nata l’EGA, associazione spagnola dei docenti di Expresión Gráfica Arquitectónica, che costituisce il simmetrico dell’UID. Un segno sottile e incerto, che via via si è fatto sempre più sicuro e deciso, affrontando e sviluppando la ricerca nel campo della scienza della rappresentazione, che si è impresso sulla carta nel corso di oltre venticinque anni, investigando nelle diverse aree tematiche del Disegno.</p>
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Tomei, Gabriele. "Come valutare la qualitŕ delle politiche per la cittadinanza? Due domande(teorico-metodologiche) ed un tentativo (empirico) di risposta." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 4 (January 2011): 45–71. http://dx.doi.org/10.3280/sa2010-004004.

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Abstract:
La ricerca valutativa considera la partecipazione deglicome un requisito sempre piů importante, specialmente in considerazione delle pratiche di promozione dell'inclusione sociale e della cittadinanza che mettolo nal valutazione di fronte a nuove sfide sia sul piano teorico che metodologico. Discutendo del disegno della ricerca valutativa e commentando alcuni studi di caso, l'articolo riflette se e come l'approccio partecipativo modifichi la tradizionale logica valutativa.
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Preziosi, Paolo. "La valutazione del protocollo di sperimentazione." Medicina e Morale 47, no. 4 (August 31, 1998): 731–38. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1998.827.

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Abstract:
In questo articolo l'Autore indica i criteri in base ai quali occorre valutare un protocollo di sperimentazione su soggetti umani. L'analisi dei protocolli deve considerare il piano della ricerca, i ricercatori coinvolti, i soggetti partecipanti, l'informazione che è data ai partecipanti. Il piano della ricerca deve recare una visione generale del progetto proposto che sia chiaro ed inequivocabile e che si soffermi in particolar modo sul disegno sperimentale e sulle metodologie, sul luogo dove si svolgeranno le ricerche, sul centro guida, sulla durata, sulle analisi dei dati; i ricercatori coinvolti nella ricerca dovranno essere indicati con nome e qualifica (stesso criterio vale per chi avrà la responsabilità assistenziale dei pazienti inclusi nella sperimentazione e per il responsabile dell'equipe per la sperimentazione); i soggetti che partecipano allo studio devono essere “arruolati” con un'accurata valutazione, precisandone il numero, le modalità di arruolamento, i rapporti con il ricercatore, la vulnerabilità, i criteri di inclusione e di esclusione, i rischi; l'informazione deve essere chiara per poter consentire un consenso valido, informato e volontario. Nella parte finale dell'articolo vengono inoltre menzionati i problemi che si possono incontrare con soggetti che partecipano alle sperimentazioni cliniche in qualità di volontari sani e quelli relativi a volontari pazienti.
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Ricchiardi, Paola. "Il disegno di legge piemontese "Allontanamento zero": non supportato da evidenze di ricerca." MINORIGIUSTIZIA, no. 1 (September 2020): 100–109. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-001010.

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Abstract:
A fronte dell'approvazione da parte della giunta regionale piemontese del ddlr n. 64 di riordino dell'affido familiare, si è avviato nella regione un ampio dibattito. Tale norma risulta infatti fondarsi su presupposti non supportati da evidenze di ricerca empirica. Si riportano, in particolare, gli esiti di un'indagine condotta sul territorio piemontese sugli affidi dal 1995 al 2019, che descrive i motivi di accoglienza e le carriere di affido. Lo studio testimonia la consistenza e gravità dei fattori di rischio copresenti nei nuclei da cui vengono temporaneamente allontanati i minori. L'ipotesi di una tendenza ad inserire i minori in accoglienza extrafamiliare con eccessiva facilità non è dunque supportata.
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Camilloni, M., D. de Bernart, and G. Pinto. "lo sviluppo della flessibilitŕ rappresentativa nel disegno infantile: l'influenza del compito." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (June 2012): 151–70. http://dx.doi.org/10.3280/rip2011-002001.

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Abstract:
Nell'ambito degli studi sullo sviluppo pittorico infantile, questa ricerca ha l'obiettivo di analizzare lo sviluppo della flessibilitŕ rappresentativa nei disegni dei bambini ponendo particolare attenzione alla misura in cui questa capacitŕ č legata all'etŕ e all'effetto di istruzioni pittoriche. Disegni tematici sono stati analizzati per verificare quando e come i bambini diventano capaci di differenziare i loro prodotti pittorici in risposta a due diverse istruzioni. Lo studio č stato condotto su 99 partecipanti, di etŕ compresa tra i sei e i dieci anni, ed ha comportato la messa a punto di uno specifico sistema di codifica, volto a rilevare entitŕ e strategie degli scostamenti dalla canonicitŕ. I risultati indicano che la flessibilitŕ rappresentativa migliora con l'etŕ e che i bambini piů grandi sono piů efficienti rispetto a quelli di etŕ inferiori nell'utilizzare strategie maggiormente complesse dal punto di vista cognitivo ed esecutivo.
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Giovagnoli, Marco. "Sviluppo territoriale. Dal disegno della ricerca alla valutazione dei risultati di E. Battaglini." PRISMA Economia - Società - Lavoro, no. 1 (September 2015): 223–26. http://dx.doi.org/10.3280/pri2015-001019.

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Ferrua, Paolo. "Il modello costituzionale del pubblico ministero e la curiosa proposta del processo breve." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 1 (March 2010): 22–35. http://dx.doi.org/10.3280/qg2010-001003.

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Abstract:
1. Il pubblico ministero: avvocato dell'accusa e difensore della legalitŕ2. Accusa e difesa davanti alla funzione cognitiva del processo: l'irriducibile asimmetria3. Funzioni e status del pubblico ministero: le critiche al vigente sistema4. I rimedi proposti5. Il "processo breve": dalla giustizia ritardata alla giustizia denegata6. Le scelte del disegno di legge Alfano: la ricerca della notizia di reato e i rapporti tra pubblico ministero e polizia giudiziaria7. La separazione delle carriere: una scelta ingiustificata.
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Del Gobbo, Giovanna, Paolo Federighi, Francesco De Maria, Daniela Frison, Glenda Galeotti, Silvia Iossa, Giorgia Pasquali, and Beatrice Spennato. "Educational ecosystems: a research model applied in four Italian territories of the Tuscany Region." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no. 1 (April 30, 2022): 377–92. http://dx.doi.org/10.36253/form-12965.

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Abstract:
The article presents the OLESchool research, which conducted a feasibility study aimed at the definition of an integrated learning ecosystem model in which the school system becomes the focus of an open learning environment. The research considered the criticalities, priorities and limitations related to the pandemic event, highlighting the resources and opportunities generated, and aimed to identify those success factors and criteria for building prototypes and hypotheses of expected results to be implemented at a subsequent stage. The research adopted a collaborative approach starting with the stakeholder engagement process. The research team applied a methodological design inspired by the Grounded Theory paradigm, studying the phenomenon holistically from different points of view with qualitative-quantitative parallel research phases and triangulation between researchers, theories, data and tools. The contribution presents the results, distinguished between output and outcome of the research. Ecosistemi educativi: un modello di ricerca applicato in quattro territori della Toscana. Il contributo presenta la ricerca OLESchool che ha visto la realizzazione di uno studio di fattibilità volto alla definizione di un modello di ecosistema formativo integrato dove il sistema scolastico diventa fulcro di un ambiente di apprendimento aperto. Sono state tenute in considerazione criticità, priorità e vincoli relativi all’evento pandemico, facendo emergere le risorse e le opportunità scaturite e puntando all’individuazione di quei fattori di successo e criteri di costruzione di prototipi e ipotesi di risultati attesi da implementare in una fase successiva. La ricerca ha seguito un approccio di tipo collaborativo a partire dal processo di stakeholder engagement. È stato adottato un disegno metodologico ispirato al paradigma della Grounded Theory, studiando il fenomeno in modo olistico da punti di vista differenti, con fasi di ricerca parallele quali-quantitative e trasversali di triangolazione tra ricercatori, teorie, dati e strumenti. Nel contributo sono presentati i risultati distinti tra output e outcome della ricerca.
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Baghi, Ilaria, and Marcello Tedeschi. "L'effetto paese d'origine sul comportamento del consumatore verso i prodotti cause related: intenzione all'acquisto, disponibilitÀ a pagare e valutazione delle iniziative di cause related marketing." MERCATI & COMPETITIVITÀ, no. 1 (June 2012): 115–29. http://dx.doi.org/10.3280/mc2012-001008.

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Abstract:
L'obiettivo del presente lavoro di ricerca č quello di investigare il ruolo dell'effetto del paese d'origine nel contesto delle iniziative di cause related marketing. Le ipotesi riguardano l'influenza delle credenze relative al paese d'origine del prodotto sull'intenzione all'acquisto e sulla percezione da parte dei consumatori di tali iniziative. Lo studio consiste di un disegno sperimentale 2X2 between subjects. I risultati mostrano influenze significative del paese d'origine sulla attrattivitÀ del prodotto, sull'intenzione all'acquisto, sulla disponibilitÀ a pagare e sulla percezione di utilitÀ sociale della iniziativa. La provenienza del prodotto non ha effetti rilevanti sull'atteggiamento e sull'importanza attribuita alla mission causa sociale.
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Dissertations / Theses on the topic "Disegno di ricerca"

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VANINI, CRISTINA. "Il disegno del progetto architettonico: dalle origini alla contemporaneità. Ricerca di costanti e varianti tra le regole espressive nella storia, dal disegno manuale al disegno digitale." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2011. http://hdl.handle.net/11584/266258.

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Abstract:
La ricerca propone uno studio del rapporto tra il progetto di architettura ed il disegno, che lo rappresenta, nelle diverse fasi che lo caratterizzano e nelle molteplici esigenze comunicative che questo impone. Attraverso l'analisi di esempi appartenenti a varie epoche storiche, si giunge all'identificazione di alcuni aspetti comuni del disegno nel processo progettuale, con l'obiettivo di metterne in luce i complessi rapporti esistenti con il progetto di architettura. Analizzare e mettere in relazione il maggior numero possibile di aspetti di osservazione sul tema ha sostenuto la ricerca di un filo conduttore, di una sorta di continuità di intenti e di necessità espressive, che accompagna il disegno di progetto dalle origini all'attualità, definendosi in elementi costanti e varianti nella storia, a seconda del contesto culturale e scientifico in cui si collocano. Oggi il disegno sembra perdere il suo ruolo formatore e chiarificatore dell'idea progettuale, sommerso dalla crescente complessità dell'opera architettonica e degli strumenti tecnologici coinvolti nel suo processo progettuale e costruttivo. Il disegno sta rischiando di essere relegato alla sola comunicazione dei risultati e di confondere la propria identità con quella dell'immagine. La riflessione sull'evoluzione storica ed il tentativo di comprensione degli attuali cambiamenti sostengono una maggiore consapevolezza, utile anche al controllo dei nuovi strumenti grafici per la rappresentazione del progetto. -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- My research introduces a study of the relation between architectural design and its drawing, in its many different phases and depending on the communicative exigences that it requires. Through the analisys of examples that belong to different historical periods, the research identifies some common aspects of drawing in the design process, with the aim to make the complex relation with architectural design clear. By analyzing and comparing as many points of view as possible, the research finds a sort of continuity of purposes and of expressive necessities, that characterizes the drawing of architectural design, from the origins to the present time, and defines some constant elements and some changing elements depending on the various cultural and scientific contexts. Today drawing seems to lose its role of creator and clarifier of the project idea, because it is overwhelmed by the increasing complexity of architectural work and of the technological instruments used to realize its design and constructive process. Drawing risks to be relegated only to results communication and to confuse its own identity with the identity of image. The reflection about the historical evolution and the attempt to understand current changes enable us to have greater consciousness, also useful to control the new graphical instruments used for architectural representation.
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FRANZO, PAOLO. "Il fashion portfolio come giardino delle identità. Una ricerca nell’ambito dei corsi di laurea in design della moda." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/11578/280953.

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Abstract:
La ricerca indaga il portfolio degli studenti di design della moda come strumento complesso, multiforme e in continua evoluzione, nel quale si palesa il rapporto conflittuale e spesso irrisolto tra libertà creativa e inquadramento accademico, tra standard e unicità, tra espressione di una comunità e individualità. Questo lavoro vuole sostenere che il portfolio non sia solo una sintesi di progetti realizzati, ma un progetto autonomo saldamente legato all’identità dello studente, nel quale assumono un ruolo cruciale la dimensione temporale e il contesto in cui l’autore agisce. Secondo l’ipotesi di ricerca, il portfolio va inteso e analizzato come occasione di esplorazione progettuale e di scoperta identitaria; viene delineato un inquadramento teorico che lo definisce come un giardino delle identità, un luogo protetto, ma non isolato, uno spazio delimitato da un margine poroso che non impedisce uno scambio continuo tra interno ed esterno, tra lo studente e il contesto. Il progetto del portfolio guida lo studente in un percorso di ricerca e autoconsapevolezza, consentendo la definizione – e invenzione – di molteplici identità che si depositano nel portfolio stesso: identità narrativa, sociale, in rete e progettuale. Per indagare l’oggetto di studio viene definita una metodologia caratterizzata da un approccio ibrido nel quale i fashion studies, la cultura visuale, la cultura materiale e l’antropologia consentono di concettualizzare il portfolio da diverse prospettive, sia nella sua dimensione materiale che in quella immateriale. Nello specifico la ricerca viene condotta anche attraverso un lavoro di ricerca sul campo che ha consentito di osservare da vicino gli studenti in relazione al proprio portfolio e al contesto in cui agiscono, accedendo al loro punto di vista e documentando le dinamiche attive attorno all’oggetto d’indagine. La ricerca viene sviluppata all’interno di due università pubbliche italiane, oltre a una prima apertura all’estero, per contribuire al nascente dibattito, ancora poco strutturato, sull’insegnamento pubblico del progetto di moda in Italia. La tesi si struttura in cinque capitoli. Il primo definisce l’oggetto della ricerca insieme alle domande, le ipotesi e gli obiettivi che muovono l’indagine, l’approccio metodologico e l’inquadramento teorico che caratterizza il lavoro; viene inoltre analizzata la letteratura esistente e il ruolo del fashion portfolio all’interno di alcuni corsi di laurea internazionali. Il secondo capitolo si concentra sul disegno della ricerca sul campo, individuando i casi studio e descrivendo in modo dettagliato le varie attività previste: focus group, interviste e workshop. I risultati di questo lavoro vengono presentati e analizzati nei tre capitoli successivi. Sulle parole si concentra sulle opinioni di studenti, docenti e professionisti raccolte durante focus group e interviste in merito all’oggetto di indagine e all’inquadramento teorico delineato. Sulle immagini è costituito da tre atlanti che descrivono l’azione di ogni studente coinvolto nei workshop, presentando e analizzando il portfolio iniziale, il lavoro sulle immagini condotto in aula e il portfolio finale; trova inoltre spazio l’analisi dei profili Instagram degli stessi studenti, per estendere la riflessione a diverse modalità di narrazione di sé. L’ultimo capitolo, Sulla didattica, interseca i risultati ottenuti durante i workshop ed evidenzia i temi emersi in relazione all’impianto della ricerca.
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Sciuto, Giacomo. "Innovative latent heat thermal storage elements design based on nanotechnologies." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2012. http://hdl.handle.net/10077/7365.

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Abstract:
2010/2011
Since from the first Industrial Revolution, energy supply, which feeds human activities, has been characterized by consumption of fossil fuels such as coal, crude oil and gas. This supply model is heavely affected by a dramatic limitation, taht is the idea of feeding an infinite system (such as the human activities energy demand) with a finite (in terms of time) source - fossil fuels. Although this issue was already forecast in the early decades of the last century (e.g. G. Ciamician in The photochemistry of the Future, during The Ninth International Congress of Applied Chemistry - New York), it has been largely neglected until the first oil crisis in the 70s, when public eye become aware of the (social) issue coming from the oil dependence. The exponential growth of Earth population and the consequent increase of energy demand and the environmental and pollution issues that characterized last decades leaded large part of scientific and (marginally) politic community to focusing its endeavours to research of more efficient way of exploiting renewable sources and to the fillip of their usage. The main drawback, which affects the usage of renewable energies, is that the supply, whether it comes from the earth or the sun, is never constant. Day turns to night, winds die down and the geothermal heat from the crust of the earth, although seemingly constant, will eventually diminish. The capability of storing energy and release it on demand, therefore, plays a crucial role in the possibility of exploiting renewable energies. The main target of this PhD study is investigation and design of devices capable of collecting thermal energy. According to the idea of gathering the largest quantity of energy in the most efficient way, as storage strategies it has been decided to adopt the latent heat thermal storage method. Suitable materials for accomplishing this task are Phase Change Materials (PCMs); they are a class of materials capable of collecting and releasing a large amount of energy during melting and freezing process at a temperature that may be useful for anthropic activities, such as air heating&cooling, domestic hot water production, industrial processes and energy production. In this thesis in particular, the existence of a convergence point between the possibility to adopt nano-enhanced material into largely used devices (heat exchangers, boilers etc.) is explored. This research has been, therefore, performed focusing mainly onto two different aspects: the possibility of improving thermal properties (melting enthalpy) of PCMs by addiction of nano-enhancer materials and on the other hand design and development of systems which imply the usage of PCMs, eventually nano-doped. The structure of this thesis reflects the division of topics and every part represents one of these task: * in the first part, Phase Change Materials a general overview on the state of art of PCMs is presented. A brief description of strategies for thermal storage is discussed and a dissertation on different typologies of PCMs, main advantages and disadvantages coming from their usage is given. The discussion than continues analysing possible ways of modelling the thermal behaviour during melting or freezing process. Both the analytical and numerical approaches are treated; * in the second part, Nanotechnology and Phase Change Materials, dissertation on thermal variations induced by inclusion of carbon nano tubes is carried out. After a snapshot on the state of the art in the field of nano-doping of PCMs, procedures and results of four commercially available paraffin waxes doped with CNTs have been discussed; * in the third part, Design and Phase Change Materials, devices which exploit PCMs have been designed and (numerically) optimized. A panel heat exchanger, capable to accomplish requirements of modularity and short time heat release has been numerically studied and optimized by genetic algorithm; the possibility of using a nano-enhanced material has been explored. Then, a system for avoiding ice formation on pavement surface during winter time has been developed. PCM elements (pipes) embedded into asphalt concrete of road pavement have been modelled using a commercial FE code. 1D and 2D models have been used and coupled with weather data collected in Trieste during the first week of January 2009; * in the last part, Conclusions, final remarks and further developments are discussed.
XXIV Ciclo
1982
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4

ALTIERI, ALEX. "Yacht experience, ricerca e sviluppo di soluzioni basate su intelligenza artificiale per il comfort e la sicurezza in alto mare." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2021. http://hdl.handle.net/11566/287605.

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Abstract:
La tesi descrive i risultati dell’attività di ricerca e sviluppo di nuove tecnologie basate su tecniche di intelligenza artificiale, capaci di raggiungere un’interazione empatica e una connessione emotiva tra l’uomo e “le macchine” così da migliorare il comfort e la sicurezza a bordo di uno yacht. Tale interazione è ottenuta grazie al riconoscimento di emozioni e comportamenti e alla successiva attivazione di tutti quegli apparati multimediali presenti nell’ambiente a bordo, che si adattano al mood del soggetto all’interno della stanza. Il sistema prototipale sviluppato durante i tre anni di dottorato è oggi in grado di gestire i contenuti multimediali (ad es. brani musicali, video riprodotti nei LED screen) e scenari di luce, basati sull'emozione dell'utente, riconosciute dalle espressioni facciali riprese da una qualsiasi fotocamera installata all’interno dello spazio. Per poter rendere l’interazione adattativa, il sistema sviluppato implementa algoritmi di Deep Learning per riconoscere l’identità degli utenti a bordo (riconoscimento facciale), il grado di attenzione del comandante (Gaze Detection e Drowsiness) e gli oggetti con cui egli interagisce (telefono, auricolari, ecc.). Tali informazioni vengono processate all’interno del sistema per identificare eventuali situazioni di rischio per la sicurezza delle persone presenti a bordo e per controllare l’intero ambiente. L’applicazione di queste tecnologie, in questo settore sempre aperto all’introduzione delle ultime innovazioni a bordo, apre a diverse sfide di ricerca.
The thesis describes the results of the research and development of new technologies based on artificial intelligence techniques, able to achieve an empathic interaction and an emotional connection between man and "the machines" in order to improve comfort and safety on board of yachts. This interaction is achieved through the recognition of emotions and behaviors and the following activation of all those multimedia devices available in the environment on board, which are adapted to the mood of the subject inside the room. The prototype system developed during the three years of PhD is now able to manage multimedia content (e.g. music tracks, videos played on LED screens) and light scenarios, based on the user's emotion, recognized by facial expressions taken from any camera installed inside the space. In order to make the interaction adaptive, the developed system implements Deep Learning algorithms to recognize the identity of the users on board (Facial Recognition), the degree of attention of the commander (Gaze Detection and Drowsiness) and the objects with which he interacts (phone, earphones, etc.). This information is processed within the system to identify any situations of risk to the safety of people on board and to monitor the entire environment. The application of these technologies, in this domain that is always open to the introduction of the latest innovations on board, opens up several research challenges.
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SPREAFICO, Matteo (ORCID:0000-0002-1195-5481). "Sviluppo di nuovi metodi e strumenti a supporto del trasferimento tecnologico universitario." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2022. http://hdl.handle.net/10446/207095.

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montecchi, tiziano. "Functional-based Approaches for Supporting Product Development." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2013. http://hdl.handle.net/11577/3423092.

Full text
Abstract:
The process of product development consists of a series of stages to transform an idea into a new product ready for the market. Starting from the earliest stages of identification of market opportunities, till the final stages of product manufacturing, information plays a crucial role. Every stage of product development is supported by many dedicated methods and tools. On the contrary, knowledge management strategies for supporting product development have not reached the same level of development. Often users rely on the text mining tools without a proper strategy, using indeed their own intuition and knowledge of field experts. The objective of this thesis is to propose a systematic searching approach based on the functional decomposition of the product. In the first place, the development of this method consisted of the study and selection of the main methodologies of design, problem solving and design rationale (such as FBS, TRIZ, EMS model, and others), and later a reworking of them has been done in order to transform them into research targets. Each stage of product development process requires strategies, therefore different research targets. At present, strategies to support problem reformulation, problem solving, construction of the state of the art and technological transfer have been tested. Since the effectiveness of a documentary search depends on the capability of text mining tools to obtain high recall, after testing several tools on the market, it was decided to develop and patent a special search engine that works with concepts exploiting libraries based design methods as knowledge bases. The thesis is organized as follows: In Chapter 2, we deal with defining the information to be searched. This information is described in the form of functions and they are identified through research targets, i.e. those key concepts that have to be found in documents with appropriate research strategies. These research targets are created using the main design methodologies properly selected. Once these targets are known, different research strategies have been defined according to the goal we want to achieve (decision making and problem solving). Chapter 3. With the aim of supporting the activities of decision making, it has been developed a strategy to provide the proper knowledge to the designer in order to understand whether and how a specific product (or technology) can be innovated. For this purpose, the design methodologies have been used for inventing/creating the research targets to find all the possible alternative products. Subsequently, a patent search uses these targets to understand which of these systems are already present at the state of the art, because they are already patented in our field and which systems are not yet patented, representing an opportunity for development (white space opportunities). In addition, using a further functional search other technological areas are investigated to understand if those systems, not yet present in our field, have already been developed in other technological fields to reach our same goal. This information, properly organized, can be used as support for technological transfer. Chapter 4. As a support to the problem-solving activities, we have been developed a strategy for problem formulation according to the model of TRIZ contradiction, in other terms as a conflict between two functional requirements. In particular, we propose a formulation of the problem based on a process of retrieving and structuring the proper knowledge in order to facilitate the resolution of the problem itself. Chapter 5. In order to test the effectiveness of these research strategies it was necessary to develop a new search engine that searches for concepts, rather than by keywords. In fact, the concept-based search can highly increase recall of the information retrieval process if compared with the more traditional research based on a combination of keywords selected by experts. It has been developed and patented a semantic search engine, called KOM, which integrates the basic text mining techniques such as tagging and parsing analysis. In particular, the search engine uses the patent literature as a source of information from which we can gain the knowledge. The proposed research strategies have been applied to several industrial cases in the field of mechanical engineering, household appliances, biomedical and pharmaceutical industries. In the work of this thesis two explicative examples are presented about: decision making strategies applied to the technology of sterilization of contact lenses, and problem solving strategy applied to the case of the nutcracker. The application using the industrial case studies have allowed to verify the effectiveness of the conceived strategies and tools, showing significant results, especially related to the improvement of recall of information retrieval. It is under definition an exhaustive evaluation (of these strategies) that involves the technical staff of the companies that have provided the industrial case studies. For what concerns the future developments, due to the development of KOM search engine in the last year of my PhD, it will be possible to conduct a validation of the proposed strategies with a more representative sample. In addition, KOM will reduce the time to develop and test new research strategies for supporting other activities of product development.
Il processo di sviluppo di un prodotto rappresenta l’insieme delle attività svolte ai fini di tradurre un’idea in un prodotto che possa essere commercializzato. Dalle primissime fasi di individuazione delle opportunità di mercato, fino a quelle finali di realizzazione del prodotto, l’informazione gioca un ruolo cruciale. Ogni fase dello sviluppo prodotto conta innumerevoli metodi e strumenti dedicati. Le strategie di gestione della conoscenza a supporto dello sviluppo prodotto invece non sono altrettanto sviluppate. Spesso l’utente si affida agli strumenti di text mining senza una vera e propria strategia, ma basandosi sul proprio intuito e conoscenza del settore. L’obiettivo di questa tesi è proporre un metodo sistematico di ricerca basato sulla scomposizione funzionale del prodotto. La messa a punto di questo metodo è consistita in primis nello studio e selezione dei principali metodi di design, problem solving e design razionale (quali FBS, TRIZ, EMS model, ed altri), e successivamente in una loro rielaborazione al fine di trasformarli in target di ricerca. Ogni fase del processo di sviluppo prodotto necessita strategie e quindi differenti target di ricerca. Al momento, sono state testate strategie a supporto della formulazione del problema, del problem solving, della costruzione dello stato dell'arte del prodotto e del trasferimento tecnologico. Poiché l’efficacia di una ricerca documentale dipende dalla capacità che gli strumenti di text mining hanno di ottenere elevate recall, dopo aver testato numerosi strumenti in commercio è stato deciso di sviluppare e brevettare un apposito motore di ricerca che lavora per concetti sfruttando come basi di conoscenza delle librerie basate sui metodi di design. La tesi è così articolata: Nel Capitolo 2 ci si occupa di definire le informazioni da ricercare. Queste informazioni sono descritte sotto forma di funzioni e vengono individuate attraverso target di ricerca, ovvero quei concetti chiave da ricercare all’interno dei documenti con opportune strategie di ricerca. Questi target di ricerca sono creati utilizzando le principali metodologie di progettazione opportunamente selezionate. Una volta noti questi target sono state definite strategie di ricerca diverse secondo l’obiettivo da raggiungere (decision making e problem solving). Capitolo 3. Con l’obiettivo di supportare l’attività di decision making, è stata messa a punto una strategia per fornire al progettista la conoscenza necessaria a capire se e come uno specifico prodotto (o tecnologia) possa essere innovato. A questo scopo, le metodologie di progettazione sono state utilizzate per inventare/creare i target di ricerca con cui trovare tutti i possibili prodotti alternativi. Successivamente, una ricerca brevettuale utilizza questi target per capire quali di questi sistemi siano presenti allo stato dell’arte perché già brevettati nel nostro settore e quali non siano ancora brevettati, rappresentando un’opportunità di sviluppo (white space opportunities). Inoltre, sempre utilizzando una strategia di ricerca funzionale vengono indagati altri settori per capire se quei sistemi che ancora non esistono nel nostro settore siano stati già sviluppati in altre aree tecnologiche per raggiungere il nostro stesso obiettivo. Queste informazioni, opportunamente organizzate, possono essere utilizzate a supporto dell’attività di trasferimento tecnologico. Capitolo 4. Per supportare l’attività di problem solving è stata messa a punto una strategia per la formulazione del problema secondo il modello di contraddizione TRIZ, ovvero come conflitto tra due requisiti funzionali. In particolare, si propone una formulazione del problema basato su un processo di reperimento e strutturazione della conoscenza che agevola la risoluzione del problema stesso. Capitolo 5. Per poter testare l'efficacia di queste strategie di ricerca è stato necessario sviluppare un nuovo motore di ricerca che effettua ricerche per concetti, invece che per parole chiave (keyword). Infatti, la ricerca basata su concetti permette di incrementare notevolmente il recupero (recall) delle informazioni rispetto a ricerche più tradizionali basate sulla combinazione di parole chiave selezionate da esperti. E' stato così sviluppato e brevettato un motore di ricerca semantico, denominato KOM, che integra le basilari tecniche di text mining come l’analisi grammaticale e sintattica. In particolare, il motore di ricerca sfrutta la letteratura brevettuale come fonte d’informazione da cui reperire la conoscenza. Le strategie di ricerca proposte sono state applicate a diversi casi industriali nel campo della meccanica, degli elettrodomestici, della biomedica e della farmaceutica. A titolo esplicativo nel lavoro di questa tesi si riportano, le strategie per il decision making applicate alla tecnologia di sterilizzazione delle lenti a contatto, e la strategia per il problem solving applicata al caso dello schiaccianoci. La sperimentazione mediante i casi di studio ha permesso di verificare l’efficacia delle strategie e degli strumenti sviluppati ed ha portato a risultati significativi, soprattutto per quanto riguarda l’aumento della recall del processo di information retrieval. E’ in fase attuativa una validazione esaustiva che coinvolge anche il personale tecnico delle aziende che hanno fornito i casi studio. Per quanto riguarda gli sviluppi futuri, grazie allo sviluppo dello strumento KOM nell’ultimo anno di dottorato, sarà possibile condurre una validazione delle strategie proposte con un campione più rappresentativo. Inoltre, sarà possibile creare e testare in tempi molto più ristretti nuove strategie di ricerca a supporto di altre attività dello sviluppo prodotto.
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Rizzi, Alice Titia. ""Entre ici et là-bas, je vous dessine mon chez moi" : exploration qualitative des productions des enfants en psychothérapie transculturelle." Thesis, Paris 5, 2014. http://www.theses.fr/2014PA05H122/document.

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Abstract:
Le dessin représente le moyen d'expression privilégié pour un enfant, notamment lorsqu'il est amené à s'exprimer devant à un groupe d'adultes et, de surcroît, lorsqu'il porte en lui plusieurs cultures, comme les enfants de migrants. La recherche qui fait l'objet de cette thèse s'appuie sur une revue de la littérature concernant l'approche psychologique du dessin d'enfant et l'approche transculturelle de l'enfant de migrants. Elle a une perspective complémentariste afin d'enrichir leur pluralité théorique, méthodologique et clinique. Notre recherche se centre sur le matériel créé par les enfants, les dessins produits au sein des consultations transculturelles du Professeur Marie Rose Moro, dispositif de psychothérapie familiale et groupale, des Hôpitaux Cochin (Maison de Solenn - Paris) et Avicenne (Bobigny). La population de notre recherche est constituée de soixante-trois dessins produits par cinq enfants durant les séances transculturelles. Nous avons analysé les productions graphiques et narratives des enfants en lien avec les interactions au sein du groupe. Le processus de co-construction, qui est au coeur du dispositif transculturel, émerge des interactions entre le signe et la parole, entre l'ici et l'ailleurs, entre le monde des enfants et le monde des adultes. Les résultats de nos analyses mettent en évidence l'aspect dialogique du dessin. La production graphique soutient le processus d'élaboration psychique et culturelle de l'enfant, véritable objet médiateur entre les langues, les langages, les cultures et les interactions. Le dessin tient donc une place centrale, non seulement signe de la créativité des enfants mais aussi d'une production narrative et transculturelle partagée et partageable. Notre discussion s'axe sur trois dimensions complémentaires. Premièrement, nous théorisons une lecture transculturelle du dessin d'enfant de migrants ainsi qu'une méthode originale d'analyse qui se structure sur un double axe : les contenus et les valences du dessin. Deuxièmement, nous affinons la compréhension des mécanismes de construction identitaire et de métissage spécifiques aux enfants de migrants à partir de leurs dessins, desquels nous dégageons plusieurs propositions conceptuelles : les mécanismes de clivage dans le dessin, l'objet culturel transitionnel dessiné, la narrativité transculturelle (le voyage symbolisé et l'histoire dessinée), la créativité figurée et l'affiliation culturelle précoce. Troisièmement, nous enrichissons le cadre thérapeutique élaboré en clinique transculturelle en définissant la place du cothérapeute auxiliaire dans une perspective complémentariste à la fois psychanalytique et anthropologique. En effet, l'analyse des mouvements transféro/contre-transférentiels autour du dessin met en évidence l'intérêt pour l'enfant de bénéficier d'une relation privilégiée au sein du groupe afin d'accompagner ses productions graphiques. Notre recherche témoigne des bénéfices tirés par le clinicien - dans la perspective de la rencontre de l'autre - de l'élaboration de la culture (Devereux), de l'altérité (Moro) et de l'enfant en soi, et ce afin de pouvoir accueillir les productions des enfants ''d'ici et de là-bas'' et de les accompagner dans l'élaboration d'un ''chez soi'' créatif et métissé
Drawing is the preferred means of expression for children in particular when they are asked to express themselves in front of a group of adults, and moreover when it comes to children having multicultural backgrounds such as immigrant children. This thesis's research is based on a review of the available literature regarding the psychological approach of child's drawing as well as the transcultural approach of immigrant children. This complementary perspective aims to enrich their theoretical, methodological and clinical plurality. The research is focused on the material created by the children, the drawings imagined and produced during the transcultural consultations of Professor M.R. Moro, groupal psychotherapy for family, at Cochin Hospital (Maison de Solenn, Paris) and Avicenne Hospital (Bobigny). The research sample consists of sixty-three drawings produced by five children during the transcultural sessions. These drawings along with the narrative productions of the children have been analyzed in relation to the interactions within the group. The process of co-construction, which is at the heart of the transcultural approach, emerges from the interactions between sign and word, between cultures from here and from there, as well as between the children's world and the adult's one. The results of the analysis highlight the dialogical aspect of drawing. The graphical production supports the process of psychic and cultural elaboration of the child, therefore considered as the essential aspect of mediation between the speakings, the languages, the cultures and the interactions. Drawing thus holds a significant place: it is the sign of children's creativity, but also of the narrative and transcultural production experienced and shared. Our discussion is focused on three complementary dimensions. Firstly, we theorize a transcultural reading of the drawings of immigrant children as well as an innovative two-axis analysis method: the contents and the valences of a drawing. Then, we refine the comprehension of the mechanisms of identity-building and interbreeding specific to immigrant children thanks to their drawings. Based on these, several abstract propositions are highlighted: the mechanisms of splitting in the drawing, the transitional cultural object drawn, the transcultural narrativity (the symbolized journey and the history drawn), the figurative creativity and the precocious cultural affiliation. Finally, we enhance the transcultural therapeutic setting by defining the place of the auxiliary co-therapist in a complementary perspective, both psychoanalytic and anthropologic. In fact, the analysis of the dynamics of transfer/countertransference around the drawing enlightens the interest for the child to benefit from a privileged relationship within the group in order to accompany its graphic productions. This research aims to highlight the benefits and advantages taken by the clinician -in the perspective of other one' meeting -in the elaboration of the culture (Devereux), of the otherness (Moro) and of the child in itself, and after all to welcome the productions of the children « from here and there » and to accompany them in the elaboration of a « own world » creative and crossbreed
Il disegno rappresenta il mezzo espressivo privilegiato per un bambino, soprattutto quando è tenuto a esprimersi in un gruppo d'adulti e, ancor più, quando viene da altrove e porta in sé differenti culture. La ricerca che è al centro di questa tesi di dottorato in psicologia, poggia le sue basi sulla letteratura esistente riguardo sia l'approccio psicologico del disegno infantile sia l'approccio transculturale dei bambini delle famiglie migranti. L'obbiettivo del nostro lavoro è di associare questi due approcci in una prospettiva complementarista per arricchirne la pluralità metodologica, clinica e teorica. La nostra ricerca si fonda sul materiale creato dai bambini, in particolar modo i disegni prodotti durante le consultazioni transculturali della Professoressa Marie Rose Moro, dispositivo di psicoterapia familiale e gruppale, degli ospedali Cochin (Casa degli Adolescenti -Maison de Solenn- di Parigi) et Avicenne (Bobigny - Parigi). La popolazione della ricerca è costituita da sessantatré disegni prodotti da cinque bambini durante gli incontri transculturali. Abbiamo analizzato le produzioni grafiche e narrative dei bambini in relazione alle interazioni gruppali. Il processo di co-costruzione, strumento principe del dispositivo transculturale, emerge dalle interazioni tra segno e parola, tra qui e altrove, tra mondo infantile e mondo adulto. I risultati delle nostre analisi evidenziano l'aspetto dialogico del disegno, che è, in effetti, fondamentale al processo d'elaborazione psichica e culturale del bambino poiché funge da oggetto mediatore tra le lingue, i linguaggi, le culture e le interazioni. Il disegno assume quindi un ruolo centrale; non solo è segno della creatività dei bambini ma anche della produzione narrativa e transculturale condivisa e condivisibile. La nostra discussione concerne tre dimensioni complementari. Innanzitutto, teorizziamo una lettura transculturale del disegno del bambino di famiglia migrante e un metodo originale d'analisi che prende la forma di una tabella a doppia entrata: le valenze del disegno da un lato, e i contenuti dall'altro. In secondo luogo, affiniamo la comprensione dei meccanismi propri alla costruzione identitaria e al métissage specifici dei bambini di migranti partendo dai loro disegni per declinare diverse proposte concettuali: i meccanismi di scissione visibili nei disegni, l'oggetto culturale transizionale disegnato, la narratività culturale (il viaggio simbolizzato e la storia disegnata), la creatività figurata e l'affiliazione culturale precoce. Per finire, arricchiamo il setting transculturale definendo il ruolo del coterapeuta ausiliario in una prospettiva complementarista tanto psicoanalitica che antropologica. Effettivamente, l'analisi dei movimenti transferenziali e contro-transferenziali rispetto al disegno evidenzia la necessità per il bambino di poter beneficiare di una relazione privilegiata che accompagni le produzioni grafiche nel gruppo terapeutico. La nostra ricerca mostra i benefici, utili ad ogni terapeuta nell'incontro con l'altro, sollevati dall'elaborazione della cultura (Devereux), dell'alterità (Moro) così come del bambino in sé, per poter accogliere le produzioni dei bambini "di qui e di laggiù" e per accompagnarli nell'elaborazione d'un ''sé'' meticcio e creativo
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LAURETI, MARTA. "Scenari di ricerca nel design. Una proposta di mappatura internazionale della ricerca nel design, delle arti e nuovi media." Doctoral thesis, 2020. http://hdl.handle.net/11573/1533059.

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Abstract:
Di fronte ad un design contemporaneo che abbatte sempre più le sue frontiere disciplinari, tanto con l’arte, l’economia, la scienza, la tecnologia e che sembra ormai da tempo prediligere la progettazione di sistemi e processi ai beni materiali, la speculazione critica al problem solving, inizia a farsi strada il bisogno di tornare a rifondare le proprie radici nella storia evolutiva che lo ha visto trasformarsi nel tempo affinché non si dissolva del tutto all’interno di quello che è un panorama disciplinare sempre più diffuso e impalpabile. A partire da queste considerazioni di natura epistemologica, si sviluppa l’interesse riguardo gli aspetti legati alla ricerca nel design. Nello specifico, la ricerca dottorale, dopo aver collocato l’ambito nel suo più ampio filone di appartenenza della Design research, intende restituire una panoramica dell’attuale ricerca nel design attraverso un’operazione di una mappatura internazionale all’interno dell’associazione Cumulus. La mappatura ReVeDA – Research Vectors through Arts and Design, è finalizzata alla messa a punto di metodi, strumenti che consentano innanzitutto una lettura e, successivamente un’analisi dei molteplici fattori che caratterizzano l’attuale ricerca nel design. All’interno di questo obiettivo generale, la ricerca ha come obiettivi specifici quello di contribuire, attraverso l’utilizzo degli strumenti operativi del questionario e delle mappe infografiche, alla costruzione di un network della ricerca in grado di favorire il dialogo e lo scambio d’informazioni all’interno della comunità scientifica e d’ individuare altresì quelle pratiche e strategie d’indagine che potrebbero identificare un possibile paradigma di ricerca per il design quale fondamento gnoseologico della disciplina.
Faced with a contemporary design that is increasingly breaking down its disciplinary boundaries, both with art, economics, science and technology, it’s born the need to return to its roots in the evolutionary of its history that has seen it transformed over time in order to not completely dissolve within what is an increasingly widespread and impalpable panorama of design. From these epistemological considerations, it develops the interest in the particular aspects of the research in design. Specifically, the doctoral thesis, after having placed the research in its broader strand of Design Research, intends to give an overview of current design research through an international mapping operation within the Cumulus association. The ReVeDA - Research Vectors through Arts and Design mapping is aimed at the development of methods, tools, strategies that allow first of all a reading and then an analysis of the multiple factors that characterize the current design research. Within this general objective, the research has as specific objectives to contribute, through the use of the operational tools of the questionnaire and the infographic maps, to the construction of a research network able to foster dialogue and exchange of information within the scientific community and to identify those practices and survey strategies that could identify a possible research paradigm for design as the gnoseological foundation of the discipline.
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IPPOLITI, ELENA. "Il rilievo dei centri storici per la conoscenza e la conservazione. Tesi del dottorato di ricerca in “Rilievo e Rappresentazione del Costruito”, VI ciclo, sede amministrativa Università degli Studi di Roma "La Sapienza", Facoltà di Architettura, Dipartimento di Rappresentazione e Rilievo, 1995. Tutor prof. Mario Docci." Doctoral thesis, 1995. http://hdl.handle.net/11573/218823.

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Abstract:
Il principale tema della tesi riguarda la definizione di un quadro di riferimento (culturale, metodologico, di esperienza scientifica e operativa) nel rilievo urbano e, nello specifico, nel settore dei centri storici, che stabilisca non solo in cosa debbano consistere e quali debbano essere gli elaborati, quali precisioni debbano essere rispettate, quali tecniche e strumentazioni debbano essere utilizzate, ma, soprattutto, quali temi debbano essere indagati, quali attenzioni debbano essere rivolte e a che cosa, quali approfondimenti siano necessari. Per la definizione di questa metodologia critico-operativa e’ stato necessario costruire un “quadro di riconoscimento” della realta’ indagata (del centro storico nella sua totalita’, nelle relazioni con il contesto territoriale e nelle sue componenti elementari) attraverso il quale pervenire all'individuazione dei “temi” di indagine rispetto ai quali progettare e organizzare le operazioni di rilievo. Successivamente sono state poi definite le “categorie” di analisi attraverso cui condurre l'indagine, ed infine i “modi” e le “forme” in cui si attua la conoscenza stessa attraverso il rilievo, inteso come costituito delle due fasi complementari, quella del momento dell'acquisizione del dato e quella della costruzione dell'informazione attraverso la rappresentazione. Per il raggiungimento di questo obiettivo il primo passo e’ consistito nell'approfondimento della letteratura e delle esperienze connesse e riferibili al tema della ricerca, il rilievo di un centro storico, realizzato attraverso una ricerca bibliografica e la valutazione ed elaborazione critica degli studi e delle posizioni culturali, legislative ed operative inerenti e connesse. In questo senso gli argomenti trattati hanno avuto principalmente l'obiettivo di chiarire e approfondire, e nello stesso tempo di definire e delimitare, il senso, il significato e il valore dei due termini di riferimento fondamentali per la presente ricerca: rilievo e centro storico. Presupposto del presente studio e’ che l'azione della conoscenza, e quindi la comprensione, e’ pregiudiziale all'azione di tutela, salvaguardia e conservazione. Il rilievo - nelle sue accezioni di comprensione, evidenziazione, ricostruzione - si propone come processualita’ di atti che si realizza nella concretezza dello svolgersi delle operazioni: e’ nel procedere stesso, nell'operare, che si attua la conoscenza. Il rilievo non e’ semplice riproduzione meccanica del reale, ma ha soprattutto un carattere interpretativo: del fenomeno che ci si appresta a studiare e’ necessario preventivamente formulare dei modelli interpretativi, che riducano la complessita’ dell'oggetto in modo che questo diventi a noi conoscibile. Nell'ambito di questa ricerca il rilievo e il rilevare sono strumenti di lettura e di analisi irrinunciabili per la conoscenza del reale, conoscenza che si attua attraverso una pratica intellettuale con la quale il fenomeno indagato viene dapprima riconosciuto, quindi interpretato - discretizzato ed infine classificato. Questo vuol dire che per conoscere e’ necessario innanzitutto riconoscere, e che la stessa conoscenza non puo’ essere comunicata, trasmessa se non viene classificata, tipizzata. Il significato che qui si vuole attribuire al rilievo e’ quello della documentazione, sincronica e diacronica (per la conoscenza e la conservazione) che sappia cogliere dell'oggetto di studio sinteticamente l'individualita’ e comprenderne analiticamente gli elementi che lo compongono. Una concezione che e’ ben conscia dell'impossibilita’ del raggiungimento dell'esaustivita’ e della completezza, ma che d'altra parte nega valore alla conoscenza settoriale condizionata da un uso limitato e specifico che perde i contatti con la globale comprensione della realta’ indagata. Questo porta alla proposta della definizione di rilievo “tematizzato” (tipizzato), che significa invece impostare la processualita’ delle operazioni di un rilievo intorno a dei temi che ne costituiranno la struttura e il progetto. Un rilievo, dunque, indipendente dal fine, ma che per contro ammette molte utilizzazioni. Le successive argomentazioni hanno riguardato la definizione del quadro di riferimento, ovvero la "tipizzazione delle sue caratteristiche", il che ha necessitato l'approfondimento dell'oggetto della presente ricerca, il centro storico, un manufatto complesso, risultato di successive modificazioni, trasformazioni e stratificazioni, ma anche espressione, immagine di un'idea, di una determinata cultura e di una determinata organizzazione sociale. Un fenomeno dunque molto articolato, in cui una determinata organizzazione dello spazio (sia nelle sue connotazioni fisico-spaziali sia in quelle simboliche) esprime l'appartenenza degli uomini ad un particolare luogo in un determinato tempo, e quindi le relazioni tra questi la storia e gli eventi naturali. La comprensione di un fenomeno cosi’ complesso puo’ attuarsi solo a patto di considerare tanto il sistema di relazioni che il centro storico intrattiene con il territorio, quanto il sistema di relazioni che lega gli elementi che lo costituiscono. Per la definizione della una metodologia per la lettura e l'analisi dei centri storici e’ stata cosi’ proposta una articolazione, una gradualita’ del processo conoscitivo, relazionata ad una corrispondente articolazione riscontrabile nel fenomeno che ci apprestiamo ad indagare, facendo cosi’ corrispondere ai modelli interpretativi della realta’ indagata dei modelli operativi strumentali alla messa in atto del processo conoscitivo del rilievo. Il punto di partenza e’ consistito nella scomposizione del fenomeno da analizzare e nella classificazione degli elementi che lo compongono. Il metodo proposto individua all'interno del fenomeno urbano una qualificazione scalare dei fatti costruiti in funzione della loro “ampiezza” (la scala territoriale, la scala urbana, la scala edilizia, la scala architettonica) a cui corrisponde una gradualita’ della conoscenza, che si attua con modalita’ e procedure differenziate. Il percorso conoscitivo proposto procede dal generale al particolare, ma affrontando iterativamente il fenomeno prima nella sua totalita’ e poi nei suoi elementi costitutivi. Pertanto i fenomeni individuati ed analizzati dapprima in funzione delle “classi d'ampiezza” sono poi analizzati in quanto individuo, organismo, struttura, elemento. Ad esempio, il centro storico nella sua complessita’ e totalita’ e’ stato considerato in quanto manufatto unico, individuale, irripetibile, ma e’ stato anche analizzato come particolare attuazione concreta di una tipologia insediativa, ed e’ anche stato studiato come composto di parti, di elementi considerati come tasselli di un mosaico, dotati ognuno di determinate qualita’ organizzative dello spazio. Infine sono poi definite le categorie con cui condurre l'analisi di un centro storico, sia nei rapporti con il territorio, sia nelle relazioni con i singoli elementi costituenti. Si e’ ritenuto basilare verificare via via le ipotesi teoriche che si andavano delineando, attraverso la sperimentazione condotta su un campione di studio, un centro storco di limitate dimensioni, individuato in Monte Castello di Vibio, in provincia di Perugia a dieci chilometri da Todi. Dal confronto tra ipotesi metodologiche e risultati sperimentali ottenuti sono state tratte le conclusioni della ricerca. I risultati della ricerca sono stati raccolti in un volume e organizzati in due parti. Nella prima, dal titolo “Il quadro teorico”, vengono sviluppati, indagati e sistematizzati i temi e gli argomenti di tipo teorico, considerati irrinunciabili e indispensabili per lo sviluppo della ricerca. Nella seconda parte, dal titolo “La sperimentazione. Il rilievo di un centro storico tipo: Monte Castello di Vibio”, sono stati applicati e verificati alcuni dei temi teorici sviluppati precedentemente, in riferimento al centro storico tipo prescelto per la sperimentazione.
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Trematerra, Alice, Giuseppe Lotti, and Susanna Cerri. "Anticipare - Facilitare - Connettere - Orientare Quando il Communication design governa il processo identitario dei luoghi." Doctoral thesis, 2020. http://hdl.handle.net/2158/1197232.

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Abstract:
La ricerca si pone l’obiettivo di dimostrare, a partire da casi teorici e casi studio di rilievo internazionale il ruolo centrale del communication design nella costruzione dell’identità e del processo di comunicazione di un luogo. Raccontare l’esperienza lavorativa personale condotta all’interno del Didacommunicationlab, Laboratorio di Comunicazione del Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze, è utile per affrontare la tesi scientifica su cui si fonda questa ricerca. Lo stretto legame tra grafica e architettura, l’indispensabilità di una disciplina rispetto all’altra, la comunicazione dello spazio pubblico, ma anche la continua ricerca della definizione del concetto di identità, sono alcuni dei temi di ricerca, che diventano occasione di sperimentazione. Grafica e architettura si stratificano nel tessuto urbano. Si vedrà come lo spazio pubblico viva dell’interazione spontanea con chi lo abita e come sia, entità fisica, ma anche luogo simbolico di democrazia e libertà civile.
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Books on the topic "Disegno di ricerca"

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Cresci, Mario. Racconti di grafica: Percorsi di ricerca tra fotografia e disegno. Roma: La Nuova Italia scientifica, 1989.

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2

Amoruso, Giuseppe. La ricerca nel disegno di design: Giornata di studio 20 ottobre 2010. Santarcangelo di Romagna (RN): Maggioli editore, 2011.

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3

Napolitano, Giorgio. Incontri di arti applicate: Ricerca in ceramica, disegno e illustrazione. Napoli: Edizioni Fioranna, 2019.

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4

Moro, Anna. Il disegno inclusivo dello spazio: Esperienze di progetto e ricerca. Santarcangelo di Romagna (RN): Maggioli editore, 2020.

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5

Bini, Marco. Disegno e ridisegno: Esperienze didattiche e di ricerca in Montecatini Terme. Firenze: Alinea, 1992.

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6

Dibujo y arquitectura: 1986-2016, treinta años de investigación = Disegno e architettura : 1986-2016, trent'anni di ricerca = Drawing and architecture : 1986-2016, thirty years of research. Alcalá de Henares: Servicio de Publicaciones de la Universidad de Alcalá, 2016.

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7

Bentivegna, Sara. Logica dell'indagine e disegni di ricerca sociologica. Milano, Italy: F. Angeli, 1990.

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Aureli, Giorgia, and Silvia Cutarelli. Intersezioni: Ricerche di storia, disegno e restauro dell'architettura. Roma: Artemide, 2020.

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Carlo, Bojani Gian, Spike John T, Urbania (Italy) Biblioteca comunale, Urbania (Italy) Museo civico, and Fondazione Cassa di risparmio di Pesaro., eds. Disegni, fonti, ricerche per la maiolica rinascimentale di Casteldurante. Urbania: Edizioni Biblioteca e Civico museo di Urbania, 1997.

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10

marucelliana, Biblioteca, ed. Un metodo per la ricerca: Anna Forlani Tempesti e i disegni della Biblioteca Marucelliana di Firenze. Firenze: Edizioni Polistampa, 2020.

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Book chapters on the topic "Disegno di ricerca"

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Ferretti, Niccolò, and Alessandro Zito. "Introduzione al design in Italia: uno sguardo d’insieme." In Italienisches, europäisches und internationales Immaterialgüterrecht, 77–88. Berlin, Heidelberg: Springer Berlin Heidelberg, 2020. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-662-62179-0_3.

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Abstract:
ZusammenfassungCos’è il design? Per dare una risposta a questa domanda viene in aiuto una definizione di un celebre architetto contemporaneo: „nel linguaggio corrente design indica sia il mestiere di chi trasferisce valore estetico e originalità a un artefatto fisico o virtuale sia quell’artefatto medesimo. Si dice infatti comunemente che un certo oggetto è di design. Entrambi, prodotto e mestiere, sono caratterizzati da ricerca espressiva, innovazione tecnologica, eterodossia formale, contemporaneità“. La tutela dei disegni e modelli è un bene fondamentale per le imprese di qualsiasi dimensione.
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2

Gribaudo, Greta. "Il filo d’inchiostro della scrittura e della mappa. La stilizzazione riduttiva, il grafismo lineare e l’indagine planare della città nella scrittura ecfrastica di Italo Calvino." In Studi e ricerche del Dipartimento di Lettere e Filosofia, 415–39. Firenze: Società Editrice Fiorentina, 2023. http://dx.doi.org/10.35948/dilef/978-88-6032-688-1.23.

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Abstract:
Per Italo Calvino un testo è come un disegno, una mappa del reale: una rappresentazione mimetica ma sintetica del mondo in grado di ridurne la complessità e di fornirne una visione d’insieme per potervisi orientare. In un percorso attraverso le pagine ecfrastiche dello scrittore si analizzeranno le qualità condivise dalla scrittura e dalla mappa finalizzate a rendere le cose visibili: grafismo lineare e stilizzazione riduttiva.
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Rosaria Parente. "Disegno di rilievo fondativo di una ricerca multidisciplinare presso il Complesso degli Incurabili." In 42th INTERNATIONAL CONFERENCE OF REPRESENTATION DISCIPLINES TEACHERS. CONGRESS OF UNIONE ITALIANA PER IL DISEGNO. PROCEEDINGS 2020. LINGUAGGI, DISTANZE, TECNOLOGIE. FrancoAngeli srl, 2021. http://dx.doi.org/10.3280/oa-693.143.

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Alessandro Luigini. "Ricerca interdisciplinare e ICAR17: una proposta per la definizione di un modello condiviso." In CONNETTERE - UN DISEGNO PER ANNODARE E TESSERE · CONNECTING - DRAWING FOR WEAVING RELATIONSHIPS. FrancoAngeli srl, 2020. http://dx.doi.org/10.3280/oa-548.33.

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Alessandro Luigini. "Riviste scientifiche nel settore ICAR17: analisi quantitativa delle keywords e dei temi di ricerca." In 42th INTERNATIONAL CONFERENCE OF REPRESENTATION DISCIPLINES TEACHERS. CONGRESS OF UNIONE ITALIANA PER IL DISEGNO. PROCEEDINGS 2020. LINGUAGGI, DISTANZE, TECNOLOGIE. FrancoAngeli srl, 2021. http://dx.doi.org/10.3280/oa-693.48.

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Conference papers on the topic "Disegno di ricerca"

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Lutzoni, Leonardo. "Paesaggi in divenire: la territorialità attiva dei nuovi abitanti: il caso di Luogosanto in Alta Gallura." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7998.

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Abstract:
Il paesaggio urbano contemporaneo, governato dal movimento e dalla trasformazione, produce disorientamento. La velocità delle reti assorda la città, lacera e segmenta la campagna e il binomio oppositivo urbano/rurale non si presenta più in quanto tale. In diverse aree del nostro paese, però, in particolare lì, dove la rete dei flussi e delle infrastrutture, del mercato e dell'economia globale, che alterano la fisionomia locale della città e del territorio, si dirada, si nascondono dei territori meno illuminati, spazi aperti, di rallentamento, di silenzio, di sopravvivenza di campagna e agricoltura, di resistenza alla crescita lineare e senza senso dell'urbanizzazione (Lanzani, 2011, pag. 20). Sono territori densi di natura e di storia nei quali si stanno verificando fenomeni emergenti, indizi, che disegnano le traiettorie per una prospettiva di cammino differente, ormai necessario, anche per la pianificazione urbanistica contemporanea: nuove forme dell'abitare, dinamiche di insediamento neo rurali, nuove economie legate alla terra, processi di riterritorializzazione, rielaborazione del rapporto tra uomo e natura, una vera e propria svolta etico-culturale. Partendo dalla consapevolezza di vivere ed agire in un delicato equilibrio “sistema-mondo” a cui ogni realtà locale è connessa, nell’articolo si analizza il fenomeno dei nuovi abitanti a Luogosanto, piccolo Comune dell’Alta Gallura, in Sardegna. Fenomeno che richiede un'impostazione metodologica basata sull'osservazione attenta, infatti, si tratta, in buona sostanza, di associare un’analisi più generale a un’indagine di dettaglio che può arrivare addirittura alla ricerca della singola esperienza di vita, necessaria a tracciare le linee per il progetto di territorio.
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