Academic literature on the topic 'Disagio emotivo'

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Journal articles on the topic "Disagio emotivo"

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Saltini, Anna, Davide Cappellari, Paola Cellerino, Lidia Del Piccolo, and Christa Zimmermann. "An instrument for evaluating medical interview in general practice: the VR-MICS/D (Verona-Medical Interview Classification System/Doctor)." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 7, no. 3 (December 1998): 210–23. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00007405.

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Abstract:
RIASSUNTOScopo - Valutare l'attendibilita del VR-MICS/D (Verona-Medical Interview Classification Systeml/Doctor) e identificare gli interventi adottati dai medici di medicina generale durante la conduzione dell'intervista con pazienti con disturbi organici e disagio emotivo. Setting - Lo studio e stato condotto nel territorio di Verona-Sud, presso due ambulatori di Medicina Generale. Campione - 100 pazienti che hanno consultato i medici per un problema di salute nuovo e che hanno riportato al GHQ-12 un punteggio > 3. I cinque medici coinvolti nello studio hanno contribuito ciascuno con 20 interviste audioregistrate (10 condotte con pazienti giudicati con disagio emotivo e 10 condotte con pazienti senza disagio emotivo, secondo il giudizio dei medici). Principali misure utilizzate — Il VR-MICS/D consente di classificare il comportamento verbale adottato dal medico durante la conduzione dell'intervista e consente di valutarne lo stile. Lo strumento à costituito da 16 categorie definite in base a formulazione (domanda, affermazdone) e contenuto. Procedura - Due rater hanno classificato 30 interviste (15 condotte con pazienti giudicati dai medici con disagio emotivo e 15 condotte con pazienti senza disagio emotivo, secondo il giudizio dei medici). Dopo aver verificato l'attendibilita del VR-MICS/D, e stata valutata la performance dei medici (classificazione delle 100 interviste) e sono stati confrontati i comportamenti verbali adottati con pazienti giudicati con disagio emotivo e senza disagio, secondo il giudizio dei medici. Risultati - Il VR-MICS/D ha dimostrato una buona attendibilita (Kappa di Cohen 0.93). La percentuale di accordo delle categorie è compresa tra 78.2% e 96.4%. I comportamenti verbali piu frequenti sono «domande chiuse» e «dare informazioni» (55.0% sul totale dei comportamenti verbali classificati n = 5522). Ciò che contraddistingue le interviste condotte con pazienti giudicati dai medici con disagio emotivo sono gli specifici contenuti affrontati (psicologico e psicosociale) e i commenti di chiarificazione e di facilitazione. Queste differenze non sono comunque marcate, nonostante siano statisticamente significative. Conclusioni - Il VR-MICS/D è uno strumento attendibile che permette di classificare il comportamento verbale adottato dai medici durante la conduzione delle interviste con pazienti con disagio emotivo. Lo stile di intervista dei medici che hanno partecipato allo studio e simile a quello descritto in letteratura per i medici che non hanno ricevuto una formazione alle tecniche comunicative ed è caratterizzato da un approccio essenzialmente centrato sul medico e sulle sue conoscenze. Questo tipo di approccio, in particolare con pazienti con disagio emotivo, comporta notevoli limitazioni ed evidenzia la necessita di introdurre interventi di formazione alle tecniche di intervista.
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Del Piccolo, Lidia. "Psycho-social problem disclosure during primary care consultation." Epidemiology and Psychiatric Sciences 9, no. 4 (December 2000): 257–71. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00008393.

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Abstract:
RIASSUNTOScopo – Valutare come i pazienti trattano tematiche psicosociali durante la consultazione in medicina generale e se vi è un'influenza degli aspettà di personalità (dipendenza emotiva e tendenza a controllare o delegare la salute) su tale comportamento. Disegno — “Caso-controllo”. Tra i casi rientravano coloro che avevano punteggio maggiore o uguale a tre nel General Health Questionnaire (GHQ—12). L'appaiamento caso—controllo è stato fatto sulla base del medico curante, del giudizio di presenza/assenza di disagio emotivo espresso dal medico, dal sesso, dall'età e dalla presenza di malattia cronica. Setting — Sei ambulatori di Medicina Generale. Principali misure utilizzate — Scheda del medico con i dati clinici del paziente, Scheda del paziente con dati socio—demografici, Questionario sui problemi sociali, GHQ—12, Questionario sugli eventi di vita. Successivamente i pazienti sono stati ricontattati ed hanno compilato la Multidimensional Health Locus of Control Scale (MHLC), l'Interpersonal Dependency Inventory e il Social Support Questionnaire. Risultati – La probabilità di trattare tematiche psicosociali aumenta quando il medico attribuisce disagio psichico. I pazienti correttamente identificati senza disagio emotivo hanno trattato meno frequentemente temi psico-sociali, pur accennandoli, il contrario si è verificato per i pazienti riconosciuti con disagio. I pazienti con alto punteggio al GHQ-12 e non identificati dal medico (falsi negativi), più degli altri non hanno neppure fatto cenno ad aspetti psicosociali. La presentazione di problemi psicosociali non è risultata influenzata dalle misure di personalità. Conclusioni – L'assenza di accenni a temi psicosociali e la mancanza di un approccio centrato sul paziente hanno contribuito al non riconoscimento del disagio emotivo nei pazienti «falsi negativi». Un atteggiamento attivo da parte del medico nell'introdurre tematiche psicosociali può avere un notevole effetto sul riconoscimento del disagio psichico in tali pazienti.
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Fasio, Omar. "Il disagio emotivo negli operatori sanitari dell'emergenza ospedaliera: motivazioni, emozioni e personalitŕ." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (April 2010): 53–72. http://dx.doi.org/10.3280/rip2009-002003.

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Abstract:
L'attivitŕ di emergenza sanitaria ospedaliera implica un costante confronto con la sofferenza sia fisica che mentale. In questo lavoro sono state indagate alcune caratteristiche psicologiche di 59 infermieri e di 50 medici di tre pronto soccorso della Liguria utilizzando: 1) un questionario sulle motivazioni e sulle emozioni che sostengono gli operatori nella loro attivitŕ lavorativa, 2) la scala Eysenck Personality Inventory e 3) la scala Maslach Burnout Inventory. Il disagio emotivo č risultato dipendere dalla loro motivazione, dalle emozioni provate, dal nevroticismo e dall'anzianitŕ di servizio. Considerando i risultati nel loro insieme si puň concludere che motivazioni, emozioni e personalitŕ hanno un ruolo impor- tante nel sostenere l'attivitŕ degli operatori dell'emergenza sanitaria. Una costante riflessione degli operatori su tali risorse puň rivelarsi utile nell'identificare per tempo situazioni che, se trascurate, possono portare a stati di disagio psicologico, e nel prevenire lo sviluppo del burnout.
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Di Cesare, Gianluigi, and Isabella Panaccione. "Erranza del sintomo e crisi identitaria. Riflessioni su adolescenza e pandemia." PSICOBIETTIVO, no. 3 (December 2021): 38–58. http://dx.doi.org/10.3280/psob2021-003003.

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Abstract:
La pandemia da COVID-19 ha avuto un impatto particolar¬mente severo sulla salute mentale degli adolescenti. In questo lavoro, gli autori osservano che le manifestazioni di disagio emotivo sono emerse soprattutto a partire dell'autunno 2020, quando cioè le restrizioni si sono allentate ed è stato tentato un graduale ritorno all'incontro con l'Altro. Ed è proprio il timore dell'incontro con l'Alterità che sembrerebbe aver portato alla luce le profonde fragilità identitarie dei più giovani. Di una generazione che, alla continua ricerca di un Simile rassicurante, fatica a completare fisiologicamente il percorso di sog¬gettivazione, e in cui persino l'angoscia pare incapace di prendere una forma, in una continua e inafferrabile "erranza del sintomo".
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Calella, Margherita, Maria Grazia Porpora, Chiara Simonelli, and Filippo Maria Nimbi. "Vulvodinia e sessualità: uno studio comparativo sugli aspetti emotivi e psicologici." RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA, no. 2 (November 2020): 47–64. http://dx.doi.org/10.3280/rsc2020-002003.

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Abstract:
La vulvodinia è una sindrome complessa e multifattoriale che colpisce circa il 16% della popolazione femminile (Harlow et al., 2014) caratterizzata da disagio vulvare spesso descritto come bruciore/dolore che si verifica in assenza di rilevanti cause osservabili. Anche se numerosi progressi sono stati fatti nello studio di que-sta sindrome, esistono ancora oggi delle problematiche relative all'eziologia, che possono ulteriormente ostacolare il processo diagnostico e terapeutico. L'obiettivo del presente studio è stato quello di esplorare il funzionamento sessuale, emotivo e psicopatologico di donne affette da vulvodinia, ponendole a confronto con donne prive di patologie genito-pelviche. Lo studio è stato condotto su 69 donne che hanno compilato un questionario socio-anagrafico, il Female Sexual Function In-dex (FSFI), il Symptom Checklist -90- Revised (SCL-90-R), il Positive and Negati-ve Affect Schedule (PANAS) e lo Short Form McGill Questionnaire (SF-MGQ). I risultati emersi suggeriscono nelle donne vulvodiniche la presenza di un ridotto funzionamento sessuale (maggior dolore e ridotta lubrificazione); un livello maggiore di disagio psichico (soprattutto nelle dimensioni: ossessività-compulsività, psicoticismo e depressione) ed un'affettività più negativa rispetto al gruppo di con-trollo. Approfondimenti futuri potrebbero contribuire ad una migliore comprensio-ne dell'impatto che tale sindrome produce sul benessere sessuale e sulla qualità della vita delle donne che ne sono affette, indirizzando gli specialisti verso forme d'intervento multidisciplinare, che secondo il modello bio-psico-sociale, potrebbero essere più appropriate ed efficaci.
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Del Piccolo, Lidia. "Doctor-patient interaction: a comparison between analysis systems." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 7, no. 1 (April 1998): 52–67. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00007120.

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Abstract:
RIASSUNTOScopo — L'intervista medica nel contesto della medicina generate ha importanti implicazioni sia sul piano diagnostico che terapeutico, mira ad un'accurata raccolta di informazioni biopsicosociali e, per essere ben condotta, implica l'applicazione di tecniche d'intervista centrate sia sul medico che sul paziente. L'analisi dell'interazione tra medico e paziente consente di valutare le tecniche d'intervista messe in atto dal medico e di individuare in modo phi preciso gli aspetti che possono essere migliorati. In particolare: 1) la revisione degli strumenti di analisi dell'interazione (IAS) adottati per descrivere la comunicazione tra medico e paziente, tenendo conto della rilevanza clinica, le strategie osservative adottate, l'attendibilita e il tipo di comportamenti analizzati; 2) la valutazione critica e l'analisi dei risultati delle ricerche svolte adottando gli strumenti considerati. Obiettivi — Gli strumenti di analisi dell'interazione considerati sono stati individuati a partire da alcune revisioni precedenti e utilizzando la ricerca Medline (HelthGate) sulle parole chiave indicate nella revisione. Risultati — Sono stati analizzati 17 sistemi di classificazione e 10 di questi sono stati descritti in ordine cronologico. Da un'analisi di tipo sociologico o psicolinguistico, si e passati, nel tempo, a un approccio specificamente impostato sulla consultazione medica e quindi a situazioni specifiche del contesto medico, quali l'ambito oncologico o ospedaliero. Conclusioni — Nello studio dell'interazione medico-paziente e importante individuare quelle categorie che risultano piu salienti per un'intervista «centrata sul paziente». Cio e rilevante non solo ai fini di una corretta individuazione dei pazienti con disagio emotivo, ma anche ai fini della corretta attribuzione del disagio stesso. L'attitudine ad ascoltare e la sollecitazione a parlare anche di tematiche emotive costituisce, infine, una forma indiretta di educazione del paziente, in quanto comprende che puo parlare con il medico anche dei suoi problemi psicologici e che cio puo avere una valenza terapeutica.
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Lama, Antonella. "Prendersi cura dei curanti: i gruppi di psicodinamica per operatori sanitari." GRUPPI, no. 3 (May 2010): 97–111. http://dx.doi.org/10.3280/gru2009-003006.

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Abstract:
Lo sviluppo e il mantenimento del benessere degli operatori č una chiave strategica di ogni struttura sanitaria orientata alla promozione della salute negli ospedali. Ciň malgrado sono in costante aumento segnali di sofferenza, situazioni conflittuali e manifestazioni di disagio da parte degli operatori sanitari dei reparti ospedalieri. Negli ultimi anni l'UO 1 di Psicologia dell'APSS di Trento ha introdotto i gruppi di psicodinamica, adattando il dispositivo della psicoterapia dinamica di gruppo ai bisogni delle équipe e affidandone la conduzione a personale esperto. Si tratta di esperienze a termine della durata di 12-18 mesi con incontri ad intervalli regolari (due volte al mese). Il personale focalizza le tematiche legate alle difficoltŕ della relazione con i colleghi e coi pazienti, e ha la possibilitŕ di elaborare le esperienze traumatiche. Tra i principali benefici riferiti dagli operatori vengono citati il miglioramento del clima emotivo e l'individuazione di sistemi difensivi piů evoluti per far fronte alla compassion fatigue.
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Gislon, Maria Clotilde, Maria Bologna, Anna Maria Borziani, Stefano Crosato, Mara Fiaschi, and Maria Moscara. "Il costrutto della resilienza in psicoterapia focale breve." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 1 (April 2010): 75–96. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2010-001006.

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Abstract:
Questo articolo descrive la rilevanza del costrutto della resilienza in salute mentale e le sue implicazioni in Psicoterapia Focale Breve. L'intervento focale breve che descriviamo garantisce una risposta terapeutica a bisogni emergenti di salute modifi cando i fattori che ostacolano il normale processo evolutivo. Il modello pone specifi ca attenzione al processo di valutazione, che considera i fattori psicosociali ed č orientato a defi nire il problema focale, che puň ostacolare in qualsiasi fase del ciclo di vita il fi siologico processo evolutivo. Il target dell'intervento focale č rappresentato da individui con disagio emotivo in relazione ad eventi correnti di vita e che, in assenza di puntuale valutazione e trattamento, rischierebbero una disabilitŕ psicosociale. La Psicoterapia Focale Breve, rafforzando alcune dimensioni della resilienza, facilita la elaborazione dell'ostacolo evolutivo e sviluppa capacitŕ di auto-terapia; il ruolo attivo dell'individuo come agente del proprio cambiamento riduce il tempo di intervento e soprattutto garantisce che il processo evolutivo prosegua al di lŕ del setting e dopo il termine della terapia.
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Sebastiani, Giuseppe, and Annalisa Falcone. "Cultura e pratica psichiatrica nella medicina di base. Una indagine sui medici di Bari." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 2, no. 3 (December 1993): 205–10. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x0000703x.

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Abstract:
RiassuntoScopo - Fornire informazioni sui rapporti tra medicina generale e psichiatria nelFItalia meridionale, facendo luce su attitudini, opinioni e comportamenti dei medici di base inerenti a problemi e situazioni di carattere psichiatrico o, in generale, emotivo. Disegno - Invio di un questionario contenente domande sulla gestione dei pazienti portatori di problemi psicologico/psichiatrici in relazione alle variabili demografiche e di formazione professionale dei medici stessi. Setting - Medicina di base di Bari. Principali misure utilizzate - Confronto fra le caratteristiche dei medici che hanno risposto al questionario e quelle della popolazione totale mediante il test del chi-quadrato nonché percentuali di risposte alle varie domande. Risultati - Ha restituito il questionario circa il 20% dei medici, fra i quali il numero di soggetti in possesso di specializzazione(-i) è significativamente maggiore che nella popolazione totale. Le attività formative in campo psichiatrico, ritenute necessarie dal 94% dei partecipanti, sono peraltro piu regolarmente praticate da non oltre il 13% degli stessi. Il 56% dei medici stima la morbilità psichiatrica nel 10-30% delle visite. Soltanto il 19% dei partecipanti è d'accordo nel considerare la legge 180 «un salto di qualita nell'assistenza del paziente psichiatrico». Il 53% dei medici inviano i pazienti allo psichiatra in meno del 10% dei casi (il 60% delle volte per problemi di tipo ansioso-depressivo). Nel 25% circa dei disturbi psicosomatici vengono prescritti antispastici, mentre «cerebroattivi» e «ricostituenti» sono utilizzati rispettivamente nel 75 e 23% delle condizioni di astenia psichica e scadimento della performance intellettuale. Conclusioni - La bassa percentuale di medici che hanno risposto al questionario limita la generalizzabilità dei dati ottenuti. In base al campione raccolto sembrano comunque doversi sottolineare la percezione della difficoltà di gestire il disagio emotivo (peraltro di comune riscontro nella pratica quotidiana), l'esigenza di disporre di piu ampie opportunita di formazione specifica e di coUaborazione con gli psichiatri (a fronte della scarsa integrazione attuale) e la necessità di una maggiore razionalizzazione dei trattamenti farmacologici.
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Soavi, Gloria, and Desiree Cobianchi. "L'affido familiare strumento di prevenzione e di riparazione: una ricerca sul campo." MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no. 3 (December 2010): 39–55. http://dx.doi.org/10.3280/mal2010-003003.

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Abstract:
La ricerca condotta su un campione di 74 minori collocati in famiglie affidatarie nella provincia di Ferrara, si interroga in che termini l'affido rappresenti uno strumento preventivo di ulteriori disagi e riparativo delle problematiche che presentano i bambini e gli adolescenti. Attraverso l'analisi del campione e la somministrazione di un questionario articolato agli operatori referenti del caso si sono confrontati i dati relativi alle varie forme di disagio presentate dai minori al momento dell'affido e successivamente in quello della ricerca. I risultati emersi mettono in luce una percentuale rilevante di miglioramenti, in particolare rispetto ai problemi emotivi e di comportamento che si presentavano inizialmente, anche nei casi di maltrattamento ed abuso.
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Dissertations / Theses on the topic "Disagio emotivo"

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FERRO, VALENTINO. "Disagio e depressione perinatali durante la crisi della maternità. Impatto sulla relazione madre-bambino." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2017. http://hdl.handle.net/10281/143711.

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Abstract:
Introduzione. La transizione alla maternità è un momento nella vita della donna molto importante ed è una crisi evolutiva, che nella maggior parte dei casi ha un esito positivo. In alcuni casi la maternità può essere influenzata negativamente dall’insorgere nella donna di disagi psichici (Milgrom et al., 2001). Uno dei disagi della maternità è la depressione post-partum, che si manifesta con un’incidenza all’incirca del 13%, ha un eziologia multifattoriale e ha ricadute sulla salute e acquisizione del ruolo di madre, sull’instaurarsi della relazione madre/bambino, sulla regolazione emotiva diadica e sul rapporto con il partner (Karney & Bradbury, 1995; O’Hara & McCabe, 2013; Pearson et al., 2013). La depressione post-partum è spesso associata con sintomi depressivi durante la gravidanza e questa continuità predice conseguenze peggiori sulla salute psichica della madre (Grigoriadis et al., 2013). Inoltre anche l’ansia si può presentare in comorbidità con i sintomi depressivi sia in gravidanza sia nel post-partum, l’incidenza è più alta in gravidanza, 18-25%, e decresce dopo il parto fino al 4,7% (Figueiredo & Conde, 2011 Sherry et al., 2014). L’ansia perinatale influenza negativamente gli scambi interattivi della diade madre bambino, queste madri sono più intrusive e i loro figli mostrano: pianto eccessivo, temperamento difficile e meno stati affettivi condivisi (Austin et al., 2008; Feldman, 2007; Reck et al., 2012). Un altro stato di disagio psichico è lo stress parentale che si può presentare nella transizione alla genitorialità (Abidin, 1990), ma non ci sono studi su questo stato in relazione con la depressione post-partum e/o l’ansia. Obiettivi. Il presente lavoro è suddiviso in tre ricerche che hanno lo scopo di indagare l’incidenza della depressione post-partum, le variabili che predicono maggiormente la depressione post-partum, la relazione fra ansia patologica depressione post-partum e stress parentale e come queste variabili influenzino gli stili interattivi e la regolazione emotiva della diade. Metodo. Le donne che hanno partecipato alle differenti ricerche sono state contattate presso l’ASL 2 di Savona fra la gravidanza e i primi mesi di post-partum. In tutte le ricerche la depressione è stata indagata con l’EPDS (Cox et al., 1987), l’ansia con lo STAI-Y (Spielberger, 1983), lo stress parentale con il PSI (Abidin, 1987), la percezione del rapporto di coppia con il DAS (Spanier, 1976), gli stili interattivi con il sistema di codifica video CARE-INDEX (Crittenden, 1994) e la regolazione emotiva diadica con il sistema di codifica video ICEP (Weinberg & Tronick, 1999; Riva Crugnola et al., 2013). Risultati. Le tre ricerche mettono in luce diversi risultati, fra cui come l’ansia in gravidanza sia un fattore predittivo della depressione post-partum e come durante la transizione alla maternità l’aumentare dei fattori di rischio psicosociali sia associato a una maggiore depressione post-partum. Le ricerche sottolineano la stretta relazione fra depressione post-partum, stress parentale e ansia perinatale e come quest’ultima influenzi maggiormente gli stili di regolazione emotiva diadici meno adeguati. Infine la depressione post-partum influenza la percezione della donna della qualità del rapporto di coppia e predice stili interattivi disfunzionale della madre e del bambino. Conclusioni. I seguenti studi mettono in evidenza la necessità di effettuare screening preventivi e mettere in atto interventi mirati a aiutare e a promuovere il benessere delle madri.
Background. The transition to the motherhood is a important moment in woman life and it is also a developmental crisis, in most cases this transition has a positive outcome. Motherhood in some cases is negatively influenced by woman mental illness (Milgrom et al., 2001). Post-partum depression is one of these perinatal mental illness and its incidence is 13%, it has a multifactorial etiology and it influence the woman well-being, the mother-child relationship, the dyadic emotional regulation and the relationship with partner (Karney & Bradbury, 1995; O’Hara & McCabe, 2013; Pearson et al., 2013). Postpartum depression often is associated with depressive symptoms during pregnancy and this predict worse consequences on the mother's psychological well-being (Grigoriadis et al., 2013). The perinatal anxiety often occurs in comorbidity with depressive symptoms both in pregnancy and in the postpartum, the incidence of anxiety is higher in pregnant between 18% and 25% than in the post-partum period 4.7% (Figueiredo & Conde, 2011 Sherry et al., 2014). The perinatal anxiety has negative influence on mother-infant relationship, these mothers are more intrusive and their children have excessive crying, difficult temperament and less shared positive states (Austin et al., 2008; Feldman, 2007; Reck et al., 2012). Another perinatal mental distress is parenting stress that may occur in the transition to parenthood (Abidin, 1990), but there are few studies on the relationship of parenting stress, post-partum depression and anxiety. Aims. This paper is divided in three studies investigating different themes, like: the incidence of postpartum depression, the variables who predict postpartum depression, the relationship between anxiety postpartum depression and parenting stress and how these variables influence the relationship styles and emotional regulation of the mother-child dyad. Methods. The women who participated in the research were contacted in ASL2 of Savona between pregnancy and first months of post-partum. In all three studies post-partum depression has been investigated with EPDS (Cox et al., 1987), anxiety with STAI-Y (Spielberger, 1983), parenting stress wih PSI (Abidin, 1987), dyadic adjustment with partner with DAS (Spanier, 1976), the relationship styles with the video coding system CARE INDEX (Crittenden, 1994) and the emotional regulation of the mother-child with the video coding system ICEP (Weinberg & Tronick, 1999; Riva Crugnola et al., 2013). Results. The three studies underline different results, like: anxiety during pregnancy is predictor of post-partum depression; mothers who have a lot of psychosocial risk factors have more probability to develop depressive symptoms in pregnancy and in the post-partum period; the effect of this risk factors is pejorative in depression symptomatology in the transition to the motherhood; maternal depression, anxiety and parenting stress are associated, anxiety is a grater predictor than depression of less adequate styles of mother-infant emotion regulation; post-partum depression affects the dyadic adjustment with partner and dysfunctional relationship styles of mother-child dyad. Conclusions. The results of these studies highlight the importance of doing early screening and well-timed and preventive intervention programs to help the mother wellbeing.
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Books on the topic "Disagio emotivo"

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Glarton, Rebecca. Desensibilizzazione e Rielaborazione Attraverso I Movimenti Oculari: Guarisci Dai Sintomi e Dal Disagio Emotivo Che Sono il Risultato Di Esperienze Di Vita Sconvolgenti. Independently Published, 2020.

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