Academic literature on the topic 'Diritto tributario internazionale'

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Journal articles on the topic "Diritto tributario internazionale"

1

Treglia, Nicolò. "La fiscalità della sharing economy nel settore turistico nella duplice dimensione nazionale e internazionale." RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, no. 34 (November 2021): 83–126. http://dx.doi.org/10.3280/dt2021-034004.

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Abstract:
Il presente saggio analizza, nel dominio del diritto tributario, gli impatti della sharing economy sul settore turistico. In particolare, la crescente diffusione di tale nuovo modello di business offre lo spunto per proporre una serie di riflessioni che riguardano, da un lato, l'imposizione dei profitti conseguiti dalle piattaforme online e, dall'altro, le modalità di tassazione dei redditi prodotti dai soggetti titolari degli immobili oggetto delle locazioni brevi. L'analisi, in una prospettiva sia nazionale che internazionale, non trascura, poi, il ruolo di assoluta rilevanza svolto nell'attuale contesto dalla pandemia da Covid-19.
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Dissertations / Theses on the topic "Diritto tributario internazionale"

1

Staltari, Erik <1992&gt. "Tassazione del commercio elettronico internazionale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12373.

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Abstract:
Viene esaminata la tassazione del commercio elettronico internazionale, con riferimento all'imposizione diretta e indiretta, nonché le problematiche date dall'applicazione dei tradizionali principi di fiscalità internazionale. Viene trattata anche la disciplina di contrasto al BEPS.
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2

Faggion, Mauro <1976&gt. "L'evoluzione dell'arm's lenght principle nella dimensione internazionale e comunitaria." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amsdottorato.unibo.it/9122/1/tesi%20definitiva_17_06_2019%20%283%29.pdf.

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3

Rigon, Anna Paola <1989&gt. "Transfer pricing: i risvolti della disciplina internazionale sull'ordinamento interno." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5371.

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Abstract:
Con la liberalizzazione dei mercati e la successiva internazionalizzazione delle attività, si è osservato un forte aumento delle operazioni commerciali transnazionali, intercorrenti anche tra imprese facenti capo ad un medesimo soggetto economico, ovvero il gruppo multinazionale. Tra le politiche che caratterizzano quest’ultimo, la determinazione del prezzo di trasferimento, cd. transfer pricing, è l’oggetto di analisi delle transazioni concluse tra le rispettive unità componenti. In un’ottica di ottimizzazione del risultato globale, è possibile rilevare l’alterazione dei corrispettivi suindicati, poiché pattuiti a condizioni differenti da quelle che contraddistinguono soggetti indipendenti svincolati da rapporti commerciali o finanziari, facendo sì che questi non siano conformi al principio di libera concorrenza o Arm’s Length Principle. Esso rappresenta la garanzia per un trattamento fiscale paritario tra le imprese associate e quelle che operano indipendentemente sul libero mercato, in quanto il prezzo di trasferimento può essere concepito come strumento volto allo spostamento di ricchezza, intesa come minor costo o maggior ricavo in capo al soggetto controparte, attribuendo così al transfer pricing i caratteri di fenomeno elusivo. Al fine di contrastare tale eventualità, si riscontrano molteplici interventi da parte di organizzazioni internazionali, finalizzati ad eliminare le alterazioni in esame mediante l’introduzione di metodi per la quantificazione del prezzo di trasferimento che riproduca il principio di libera concorrenza. Dato il carattere sovranazionale della disciplina, ciascuno Stato è invitato a recepire nel proprio ordinamento giuridico-tributario quanto concordato dalle citate organizzazioni in merito al transfer pricing, con particolare attenzione ai criteri per la determinazione dei prezzi di trasferimento, alla rispettiva documentazione che il contribuente deve fornire all'Amministrazione finanziaria e alla regolamentazione delle linee guida dirette alle autorità fiscali.
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4

Baesse, Enrica <1994&gt. "Il regime Patent Box tra normativa italiana ed internazionale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15751.

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Abstract:
Nello scenario economico moderno, la continua ricerca di innovazione come chiave di successo aziendale, ha portato i diritti di proprietà intellettuale a ricoprire un ruolo fondamentale nelle scelte strategiche di crescita sostenibile. L’elaborato mira ad introdurre il tema del Patent Box dapprima ponendo l’attenzione sugli effetti che lo stesso può avere sull’attività reale in uno scenario di concorrenza fiscale dannosa. Dopo una breve presentazione del regime Patent Box italiano e un’analisi dell’evoluzione normativa interna, il testo dedica un lungo approfondimento agli aspetti caratterizzanti del programma nazionale, studiandone l’ambito oggettivo e soggettivo di applicazione, il metodo di calcolo e la procedura di ruling prevista per l’accesso. Infine, l’ultima parte affronta una disamina dei principali regimi Patent Box applicati in Europa e nel mondo, attraverso cui è possibile valutare la convenienza di ognuno e l’apporto che ogni singolo Paese ha dato per il bene dei propri contribuenti. Tra questi compariranno dei casi di Paradisi fiscali europei la cui interpretazione del regime agevolativo è stata considerata non conforme alle direttive OCSE e per questo aboliti.
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Mascitti, Marina <1970&gt. "Dal Ruling di Standard Internazionale agli Accordi Preventivi per le imprese con attività internazionale. Il tax ruling italiano tra contesto europeo e profili sovranazionali." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amsdottorato.unibo.it/8954/1/Mascitti_Marina_Tesi.pdf.

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Abstract:
Ripercorrere l’evoluzione domestica del “Ruling Internazionale”, dall’ormai abrogato articolo 8, D.L. n. 269/2003, fino agli “Accordi Preventivi per le imprese con attività internazionale”, di cui al nuovo articolo 31-ter del D.P.R. n. 600 del 1973, ha significato prendere atto, contestualmente, del mutato scenario internazionale rispetto alle problematicità sollevate dai c.d tax rulings opachi.
Follow the domestic evolution of the "International Ruling", from the now repealed article 8, D.L. n. 269/2003, up to the "Preventive Agreements for companies with international activities", of the new article 31-ter, D.P.R. n. 600/1973, has meant to take note, at the same time, the international change of attitude towards non-transparent rulings.
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6

Guermani, Maria Luisa <1975&gt. "Lo scambio automatico di informazioni: ambito comunitario e internazionale a confronto." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amsdottorato.unibo.it/7991/1/guermani_marialuisa_tesi.pdf.

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Abstract:
Lo scambio automatico di informazioni è sostenuto dalla comunità internazionale quale modalità principale in grado di assicurare efficacia alla lotta contro l’evasione fiscale. L’OCSE, su mandato del G20, e a seguito dell’introduzione da parte della disciplina FATCA è stata incaricata di redigere un modello di comunicazione da utilizzare a livello mondiale per l’invio delle informazioni di carattere finanziario. In ambito europeo, la previgente direttiva 77/799 è stata abrogata per rendere obbligatorio lo scambio automatico di informazioni relativamente a determinate categorie reddituali. Tale direttiva è stata progressivamente ampliata nel suo ambito di applicazione fino a ricomprendere oltre allo scambio di dati finanziari anche lo scambio di ruling, delle informazioni delle multinazionali e delle informazioni sulla ricerca del beneficiario effettivo così come rileva nella disciplina antiriciclaggio. Il quadro giuridico si è progressivamente arricchito e modificato di nuovi strumenti normativi per i quali è necessario delimitarne l’ambito di applicazione. Definire lo scambio automatico di informazioni come nuovo standard internazionale non implica unicamente l’utilizzo di un modello di comunicazione comune. Occorre anche predisporre un sistema giuridico in grado di garantire la tutela del contribuente i cui dati fiscali e finanziari vengono scambiati in massa. Se da un lato quindi, le modalità di realizzazione dello standard in ambito comunitario e internazionale sono sempre più convergenti, attualmente il meccanismo di tutela dei contribuenti non risulta essere stato oggetto di valutazioni condivise, rimanendo sostanzialmente rimesso alle disposizioni interne, con conseguente mancanza di uniformità della tutela dei contribuenti.
International Organizations, such as the OECD or G20 has been supporting the Automatic Exchange of Information in fiscal matters as a key factor in the fight against tax evasion and elusion. The OECD, on behalf of Ministers of Finance and Governors of the Central Banks, following the entry into force of FATCA legislation has implemented a Model of Communication for Financial Information, known as “Common Reporting Standard”. At European level, the previous Directive n. 77/799 regarding administrative assistance in tax matters has been repealed in order to enlarge and include the mandatory automatic exchange of information as well as new other methods of cooperation. The new Directive has been amended five times so as to include not only exchange of financial information but also rulings, country by country reports, information on the beneficial owner deriving from the AML sector. The legal framework is so far complex and pronged in two levels: international and European. A legal protection of taxpayers’ rights has to be guaranteed at both levels, but it does not seem so far to be standardized or jointly agreed between jurisdictions. It stems from this consideration that the taxpayers’ protection is not standard but jeopardized according to domestic provisions.
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7

Zotto, Mariangela <1994&gt. "La "Presenza Economica Significativa" e le sue declinazioni nel dibattito internazionale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17942.

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Abstract:
L’innovazione tecnologica ha rivoluzionato il modo di fare impresa e contribuito allo sviluppo di nuovi modelli di business che consentono alle aziende di operare in diversi Paesi anche in assenza di una stabile organizzazione. In tal modo le aziende riescono a ridurre, o eliminare, l’imposizione fiscale. Già a partire dal 1998 si è, quindi, manifestata l’esigenza di superare tale criterio per frenare l’elusione fiscale da parte delle multinazionali dell’economia digitale. Partendo dall’analisi del concetto di stabile organizzazione, l’elaborato analizza le proposte di revisione e superamento dello stesso. In particolare, in ambito internazionale, vengono analizzati il concetto di “stabile organizzazione virtuale” e le proposte dell’OCSE e della Commissione Europea per la tassazione di società estere basate sul concetto di “presenza economica significativa”. In ambito domestico, tra le riforme che modificano il concetto di stabile organizzazione vengono illustrate l’Israeliana Significant Digital Presence, la Virtual Service Permanent Establishment in Arabia Saudita e l’Equalization Levy e Significant Economic Presence Indiana. Vengono inoltre analizzate le riforme introdotte dai singoli Stati che, senza modificare il concetto tradizionale di stabile organizzazione, hanno comunque finalità antielusive. Tra queste la Diverted Profits Tax del Regno Unito, la Diverted Profits Tax e Multinational Anti-Avoidance Law Australiana e, in ambito nazionale, l’art. 162 del TUIR.
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De, Pieri Chiara <1996&gt. "LA CLAUSOLA DEL BENEFICIARIO EFFETTIVO QUALE STRUMENTO DI CONTRASTO ALL'ELUSIONE FISCALE INTERNAZIONALE." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17530.

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Abstract:
L'elaborato si focalizza nell'analisi degli strumenti di contrasto all'elusione fiscale internazionale, in particolare della clausola del beneficiario effettivo. L’elusione fiscale può essere definita come la realizzazione da parte del contribuente di una o più operazioni collegate, che, pur nel rispetto formale della legge, si prefigge come unico o principale scopo l’ottenimento di un vantaggio fiscale indebito. Il primo obiettivo dell'elaborato è cercare di contestualizzare e definire le principali fattispecie di elusione fiscale internazionale analizzando sia l’evoluzione che tali fenomeni hanno assunto nel tempo, sia il percorso normativo antielusivo all’interno dell’ordinamento giuridico nazionale ed europeo. Per quanto riguarda la normativa domestica si costruirà un percorso storico sull’evoluzione del concetto dell’elusione fiscale o dell’abuso del diritto in ambito tributario e nello specifico si analizzerà l’articolo 10-bis della Legge 212/200 situato all’interno dello Statuto dei diritti del contribuente, anche con riferimento alla normativa antielusiva precedente (art.37-bis del D.P.R. n. 600/1973). Per la normativa europea, invece, si analizzeranno le principali direttive che puntano al contrasto dell’elusione quali la Direttiva 1164/2016 (Direttiva ATAD) e la Direttiva 90/435/Cee, nota come Direttiva madre-figlia, poi rifusa nella direttiva2011/96/Ue e si commenteranno le pronunce della Corte di Giustizia Europea nelle Sentenze che riguardano le fattispecie elusive. Oltre all’analisi della normativa nazionale ed europea, si approfonderà il prezioso contributo dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE). Infatti, con l’approvazione, in data 21 novembre 2017, del nuovo Modello di Convenzione contro le doppie imposizioni, l’OCSE ha introdotto delle importanti novità in ambito di contrasto all’elusione fiscale e all’erosione della base imponibile. Invero, il secondo obiettivo dell’elaborato s'incentra sull'analisi della clausola del beneficiario effettivo prima attraverso una ricostruzione dell'evoluzione che tale clausola ha assunto nel tempo, poi commentando gli articoli 10, 11 e 12 del Modello di Convenzione OCSE, ed infine riportando le principali Sentenze della Corte di Giustizia Europea e della Corte di Cassazione italiana che riguardano il concetto del beneficiario effettivo.
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STIZZA, Paolo. "La disciplina fiscale delle perdite in ambito nazionale, internazionale e comunitario." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2010. http://hdl.handle.net/10446/894.

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10

RUSSO, MASSIMILIANO. "Il principio di territorialità, una prospettiva trasversale: nazionale, internazionale e comunitaria." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2011. http://hdl.handle.net/10446/947.

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Books on the topic "Diritto tributario internazionale"

1

Liccardi, E. Diritto tributario internazionale. Padova: CEDAM, 1986.

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2

author, Corasaniti Giuseppe joint, and Capitani di Vimercate, Paolo de'., joint author, eds. Diritto tributario internazionale: Manuale. Milano: CEDAM, 2009.

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3

Uckmar, Victor, and Pietro Adonnino. Corso di diritto tributario internazionale. Padova: CEDAM, 1999.

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4

Santamaria, Baldassarre. Diritto tributario: Parte speciale : fiscalità nazionale e internazionale. 4th ed. Milano: Giuffrè, 2009.

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5

Santamaria, Baldassarre. Diritto tributario: Parte speciale : fiscalità nazionale e internazionale. 4th ed. Milano: Giuffrè, 2009.

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6

Falsitta, Vittorio Emanuele. Diritto tributario internazionale: Dizionario bibliografico delle riviste italiane, 1973-1996. Milano: Il sole 24 ore, 1998.

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7

Gianola, Giovanni. L'interpretazione del diritto tributario: La succursale e la stabile organizzazione nell'ordine nazionale e internazionale. Padova: CEDAM, 1999.

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8

Gianniti, Pasquale. La disciplina dell'autotutela nel diritto costituzionale, civile, penale, del lavoro, amministrativo, tributario, comunitario ed internazionale. Padova: CEDAM, 2010.

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9

Carpentieri, Loredana. Il diritto tributario nei rapporti internazionali. Milano: Il sole 24 ore, 2003.

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10

Adami, Francesco. La disciplina fiscale dei prezzi di trasferimento: Le transazioni internazionali tra imprese collegate nel diritto tributario italiano. Milano, Italia: Cisalpino-Goliardica, 1989.

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