Academic literature on the topic 'Diritto penale, stranieri'

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Journal articles on the topic "Diritto penale, stranieri"

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Savio, Guido. "Stranieri e diritto penale: non solo il reato di presenza illegale. Le altre modifiche introdotte dalla l. 94/2009." DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no. 4 (November 2009): 59–84. http://dx.doi.org/10.3280/diri2009-004006.

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Abstract:
Introduzione1. I nuovi impedimenti penali all'ingresso e soggiorno degli stranieri: le condanne ostative anche non irrevocabili2. I nuovi impedimenti all'ingresso e soggiorno degli stranieri conseguenti a condanne irrevocabili per violazioni della legge a tutela dei diritti d'autore o per violazioni degli artt. 473, 474 c.p.3. La rimodulazione del falso documentale ai fini dell'ingresso e soggiorno degli stranieri e le fattispecie di falso relative alla procedura di emersione di cui alla legge 102/094. L'inottemperanza all'ordine di esibizione documentale5. Le novitŕ in tema di favoreggiamento delle migrazioni illegali6. La nuova disciplina della permanenza dopo l'espulsione6.1. le modifiche all'ordine del questore6.2. La nuova versione dell'art. 14, co. 5 ter, parte prima6. 3. La nuova versione dell'art. 14, co. 5 ter, parte seconda6.4. L'espulsione dell'inottemperante all'ordine del questore6.5. La nuova disciplina dell'art. 14, co. 5 quater
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Miazzi, Lorenzo, and Giulia Perin. "Legge n. 94/2009: peggiora anche la condizione dei minori stranieri." DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no. 4 (November 2009): 178–209. http://dx.doi.org/10.3280/diri2009-004012.

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Abstract:
1. Italia e stranieri: un paese "cattivo" anche con i bambini2. Le modifiche riguardanti i minori non accompagnati2.1. Il ritorno alla Bossi-Fini e la sterilizzazione del contributo della giurisprudenza2.2. Profili di incostituzionalitŕ e prevedibili conseguenze delle modifiche normative sul flusso migratorio dei minori non accompagnati e sulla capacitŕ del nostro ordinamento di proteggerli efficacemente2.3. Minori irregolari con parenti in Italia e conversione del permesso di soggiorno alla maggiore etŕ2.4. I minori comunitari non accompagnati che esercitano la prostituzione e il rimpatrio assistito3. I figli dei matrimoni poligami4. Le limitazioni ai "ricongiungimenti alla rovescia"5. Il reato di immigrazione illegale e i minori5.1. Il trattenimento illegale: un reato che il minore non puň commettere5.2. L'ingresso illegale del minore: un reato inapplicabile5.3. Il procedimento penale a carico del minore5.4. Gli effetti della denuncia e della condanna; in particolare, gli effetti che l'introduzione della fattispecie di reato potrŕ avere in relazione all'art. 31, co. 3, TU 286/986. Dichiarazione di nascita e riconoscimento del figlio da parte dello straniero privo di autorizzazione al soggiorno6.1. La pericolosa ambiguitŕ del nuovo testo dell'art. 6, co. 2, TU 286/986.2. Il necessario ricorso all'interpretazione sistematica per rendere il nuovo testo dell'art. 6 TU conforme alla Costituzione e alle Convenzioni internazionali7. Il diritto all'istruzione dei minori irregolari: i dubbi sollevati dall'art. 6, co. 2, TU7.1. Cosa si intende per «prestazioni scolastiche obbligatorie»?7.2. La questione dell'accesso alla scuola dell'infanzia e alla scuola superiore di secondo grado dopo il compimento della maggiore etŕ7.3. La scuola, anche quella dell'infanzia e superiore di secondo grado, «č aperta a tutti»7.4. Erogazione di servizi volti a rendere effettivo il diritto allo studio e condizione di irregolaritŕ del soggiorno8. I limiti dell'attivitŕ interpretativa9. Esercizio effettivo dei diritti fondamentali da parte del minore e dei suoi genitori e reato di irregolaritŕ del soggiorno. L'impossibile convivenza9.1. La generalizzazione del divieto di segnalazione: una necessitŕ imposta dalla Costituzione dopo i recenti interventi legislativi
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Bartoli, Roberto. "Il diritto penale dell'immigrazione: strumento di tutela dei flussi immigratori o mezzo di esclusione e indebolimento dello straniero?" QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 2 (June 2011): 17–32. http://dx.doi.org/10.3280/qg2011-002003.

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Abstract:
1. Quale l'atteggiamento del giurista davanti a un diritto "punitivo" sempre piů illiberale? / 2. Dal diritto "punitivo" dell'annientamento e del nemico al diritto "punitivo" dell'esclusione e dell'indebolimento / 3. I caratteri strutturali del diritto "punitivo" dell'esclusione e dell'indebolimento / 4. Il rapporto tra scienza penalistica e diritto dell'immigrazione e la difficoltŕ ad affrontare i "reali" problemi di garanzia (4.1. I problemi di legittimitŕ costituzionale posti dal diritto "punitivo" dell'esclusione / 4.2. I problemi di legittimitŕ costituzionale posti dal diritto "punitivo" dell'indebolimento) / 5. I mezzi di tutela: tra giudici dei diritti e giudice delle leggi.
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"Diritto italiano. Penale." DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no. 3 (November 2010): 221–37. http://dx.doi.org/10.3280/diri2010-003017.

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Abstract:
1. Corte di cassazione 31.3/22.4.2010 n. 15464 - favoreggiamento della permanenza illegale tramite locazione a stranieri irregolarmente soggiornanti - sequestro preventivo immobile - riesame - conferma - ricorso per Cassazione - nozione di ingiusto profitto - assoluta sproporzione nel rapporto sinallagmatico - ingiusto introito pari alla corrispondente elusione fiscale - inammissibilitŕ del ricorso.2. Corte di cassazione 28.4/27.5.2010 n. 20251 - reato di ingresso e soggiorno illegale - condanna all'espulsione a titolo di sanzione sostitutiva senza previa determinazione della pena dell'ammenda - omessa determinazione della durata del divieto di reingresso - ricorso immediato per Cassazione del PM - annullamento - determinazione del giudice di rinvio nel giudice competente per l'appello sulle sentenze del giudice di pace.3. Corte di cassazione 21.4/1.7.2010 n. 24814 - convalida di arresto per inottemperanza all'ordine di allontanamento del questore - pendenza di domanda di emersione colf e badanti - sospensione dei procedimenti penali connessi alla irregolaritŕ del soggiorno - annullamento della convalida dell'arresto.4. Tribunale di Cremona 27.11.2008 n. 776 - utilizzo del burqa in luogo pubblico - assenza di giustificato motivo - immediata disponibilitŕ a svelare il volto alla p.g. - compiuta identificazione della donna - mancata lesione del precetto penale - insussistenza del fatto.5. Tribunale di Perugia 23.3.2010 n. 381 - inottemperanza all'ordine del questore - regolarizzazione colf e badanti - rilascio di permesso di soggiorno - estinzione del reato.6. Tribunale di Rovigo 4.5.2010 n. 65 - delitto di abbandono delle figlie minori - definizione del concetto di abbandono - necessitŕ che l'abbandono configuri una situazione di pericolo per l'incolumitŕ del minore - rilevanza del parametro culturale di riferimento dell'agente ai fini della esclusione dell'elemento soggettivo del reato - sussistenza.7. Giudice di pace di Reggio Emilia 18.5.2010 n. 85 - contravvenzione di soggiorno illegale nel territorio dello Stato - pena dell'ammenda - non obbligatorietŕ della sanzione sostitutiva dell'espulsione.
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"Diritto italiano: Penale." DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no. 3 (September 2009): 204–22. http://dx.doi.org/10.3280/diri2009-003016.

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Abstract:
Penale1. Corte costituzionale ordinanza 6.5/19.5.2009 n. 156 - violazione del divieto di reingresso dello straniero espulso - questione di legittimitŕ costituzionale per violazione degli artt. 3, 27, co. 3, Cost. - manifesta inammissibilitŕ2. Corte di cassazione 14.1/6.2.2009 n. 5471 - risarcimento danni da lesione bene vita - familiari dello straniero conviventi o meno in Italia - irrilevanza SCHEDA di Filippo Corbetta3. Corte di cassazione 7.4/7.5.2009 n. 19171 - alloggio o cessione di bene immobile a straniero irregolare - dolo specifico - necessitŕSCHEDA di Carlo Renoldi
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"Diritto italiano. Penale." DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no. 4 (February 2011): 211–25. http://dx.doi.org/10.3280/diri2010-004016.

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Abstract:
1. Corte di cassazione 3.2/17.5.2010 n. 18527 - espulsione a titolo di misura di sicurezza per violazione legge stupefacenti - imputato coniuge e parente di cittadini italiani - divieto di espulsione applicabile a tutte le espulsioni giudiziali - rispetto della vita privata e familiare - preminenza dell'interesse del minore alla permanenza del genitore sul territorio - in difetto del divieto di espulsione obbligo di accertamento in concreto della pericolositŕ sociale e di adeguata motivazione.2. Corte di cassazione 19.4/26.7.2010 n. 29338 - epiteto "razzista" rivolto a poliziotto - supposto abuso o vessazione nei confronti di straniero - adeguatezza del termine rispetto al contenuto della critica - insussistenza dell'ingiuria perché il fatto non costituisce reato.3. Tribunale di Torino 23.4.2010 - reato di permanenza illegale nel territorio dello Stato di destinatario di nuova espulsione e nuovo ordine questorile - presupposto: necessitŕ di accertamento giudiziale definitivo della violazione del preesistente ordine del questore.
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"Diritto italiano: Penale." DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no. 1 (April 2010): 254–85. http://dx.doi.org/10.3280/diri2010-001017.

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Abstract:
1. Corte di cassazione 6.5/28.5.2009 n. 22352ingiustificata inottemperanza all'ordine di allontanamento del questorenullitŕ del decreto di espulsione prefettiziainsussistenza del reato 2. Corte di cassazione 10.7/30.10.2009 n. 41819diffusione di idee fondate sulla superioritŕ o sull'odio razziale o etnicoelemento psicologicoconsapevolezza del carattere discriminatorio del messaggio propagandatoSCHEDA a cura della redazione3. Corte di cassazione 23.9/18.11.2009 n. 44157omessa esibizione, senza giustificato motivo, di documento identificativo o attestante la regolare presenza nel territorio dello Statostraniero irregolareesigibilitŕ della condottasussistenza del reatomodifiche letterali ex l. 94 del 2009irrilevanza 4. Tribunale di Bologna 19.10.2009 n. 2249omessa esibizione, senza giustificato motivo, di documento identificativo e di documento attestante la regolare presenza nel territorio dello Statomodifiche ex l. n. 94 del 2009insussistenza del reato nei confronti dello straniero irregolarmente presente nel territorio dello StatoSCHEDA a cura della redazioneTribunale di Modena 19.10.2009soggiorno illegale nel territorio dello Statoviolazione degli artt. 2, 3, 25 co. 2, 27 co. 1 e 3, 97, 117 Cost.questione di legittimitŕ costituzionale6. Giudice di pace di Agrigento 15.12.2009ingresso illegale nel territorio dello Statoviolazione degli artt. 3, 25, 27 e 117 Cost.questione di legittimitŕ costituzionale
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"Diritto italiano; Soggiorno." DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no. 2 (June 2009): 255–75. http://dx.doi.org/10.3280/diri2009-002020.

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Abstract:
Soggiorno1. Consiglio di Stato 8.8.2008 n. 3902 - sentenza di patteggiamento - revoca permesso di soggiorno - decorrenza del quinquennio - estinzione del reato - illegittimitŕ della revoca2. Consiglio di Stato 1.10.2008 n. 4743 - condanna per stupefacenti - fatto ostativo al rinnovo del permesso di soggiorno - soggiornante di lungo periodo - plurime pendenze - criteri di riscontro della pericolositŕ - rilevanza della condanna sia a fini interni che comunitari SCHEDA di Nazzarena Zorzella3. Consiglio di Stato 14.12.2008 n. 1846 - ingresso - mancata costituzione del rapporto di lavoro per cui era stato consentito l'ingresso - successivi plurimi rinnovi - revoca permesso di soggiorno - incertezza sulle cause della mancata assunzione originaria - sussistenza nuovi elementi sopravvenuti - illegittimitŕ della revoca4. Tribunale amministrativo regionale Emilia Romagna 22.4.2008 n. 1524 - ingresso per lavoro (flussi 2006) - diniego di rilascio del permesso di soggiorno per pregressa espulsione del 2000 con accompagnamento coattivo alla frontiera (giŕ ritenuta ostativa per la regolarizzazione del 2002) - mancato bilanciamento delle esigenze dello Stato di tutelare l'ordine pubblico e la sicurezza con la finalitŕ di garantire la massima integrazione dello straniero - illegittimitŕ del diniego; espulsione - effetto preclusivo all'ingresso non immodificabile - rilevanza del decorso oggettivo del termine di preclusione e della sopravvenienza di nuovi elementi5. Tribunale amministrativo regionale Piemonte 14.5.2008 n. 1256 - permesso di soggiorno - diniego di rinnovo per pregresse condanne penali - straniero che ha esercitato il diritto al ricongiungimento familiare - omessa valutazione dei criteri introdotti dal d.lgs. 5/2007 - illegittimitŕ6. Tribunale amministrativo regionale Sicilia 10.7.2008 n. 908 - permesso di soggiorno per lavoro autonomo - diniego di rinnovo per intervenuto fallimento della ditta - sentenza dichiarativa della chiusura della procedura fallimentare - ritorno in bonis del fallito - illegittimitŕ del diniego7. Tribunale amministrativo regionale Lombardia 23.12.2008 n. 6136 - permesso di soggiorno - plurimi rinnovi - successiva revoca del permesso originario per mancanza di requisiti (paventata falsitŕ della documentazione prodotta in sede di regolarizzazione) - omessa valutazione della sussistenza attuale dei requisiti - illegittimitŕ
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"Diritto italiano. Famiglia." DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no. 1 (May 2011): 169–83. http://dx.doi.org/10.3280/diri2011-001014.

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Abstract:
1. Tribunale di Padova 7.5.2010 - ricongiungimento familiare - condizione ostativa all'ingresso in Italia rappresentata dall'aver riportato condanne penali - necessitŕ di dimostrare la concretezza e attualitŕ della minaccia per l'ordine pubblico - sussistenza.2. Tribunale di Bologna 30.6.2010 - ricongiungimento familiare con genitore a carico - nulla osta rilasciato prima delle modifiche introdotte dal d.lgs. 160/08 - richiesta di visto d'ingresso - possibilitŕ di rivalutazione dei requisiti in base allo ius superveniens da parte dell'autoritŕ consolare - esclusione.3. Tribunale di Vicenza 10.2010 - coniuge di cittadino italiano - rinnovo del permesso di soggiorno rilasciato ex art. 19 co. 2 lett. c) TU n. 286/98 - cessazione della convivenza - disciplina applicabile - d.lgs. 30/2007 - diritto al soggiorno in Italia e al rilascio della carta di soggiorno per familiare di cittadino UE.NOTA di Giulia Perin, Coniuge straniero di cittadino italiano: l'irregolaritŕ del soggiorno e la separazione sono irrilevanti.RASSEGNA DI GIURISPRUDENZA4. Tribunale di Alessandria 26.5.2009 - minore affidata con atto di kafala - accertata conformitŕ della dichiarazione di stato di abbandono e dell'atto di kafala al diritto interno del Marocco - carattere giudiziale di entrambi i provvedimenti - idoneitŕ ai fini del ricongiungimento familiare - ordine di rilascio del visto di ingresso.
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"Diritto italiano. Famiglia." DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no. 2 (September 2011): 176–94. http://dx.doi.org/10.3280/diri2011-002013.

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Abstract:
1. Corte di cassazione 15.4.2011 n. 8795 - permesso di soggiorno per motivi familiari - condizioni per il rinnovo in relazione a pregresse condanne penali - automatismo ostativo - esclusione - necessitŕ di formulare un giudizio di pericolositŕ sociale concreta ed attuale e di esporne le ragioni, tenendo conto anche dei legami familiari e della durata della permanenza in Italia 2. Corte appello di Venezia 9.2.2011 - minore affidata con atto di kafala giudiziale a cittadino italiano di origine marocchina - applicazione della disciplina di cui all'art. 3 co. 2 d.lgs. 30/07 - ordine di rilascio del visto 3. Corte appello di Roma 31.1.2011 - minore affidata con atto di kafala giudiziale a cittadino italiano - applicazione della disciplina di cui al d.lgs. 30/07 - diniego del visto 4. Tribunale di Tivoli 18.6.2010 - minore affidata con atto di kafala giudiziale a cittadino italiano - applicazione della disciplina di cui al d.lgs. 30/07 - rilascio del vistoRASSEGNA DI GIURISPRUDENZA5. Corte appello di Venezia 3.2.2009 - sorella straniera di cittadina italiana - richiesta di visto per motivi familiari - sussistenza di gravi motivi di salute e del carico familiare - diritto al rilascio del visto 6. Tribunale di Torino 26.11.2010 - coniuge di cittadino italiano - disciplina applicabile - necessitŕ di evitare abusi o frodi - effettivitŕ del legame coniugale - prova documentale e testimoniale della convivenza tra i coniugi
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Dissertations / Theses on the topic "Diritto penale, stranieri"

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CRISCI, ASSUNTA MARIA PAOLA. "Il trattamento penale dello straniero irregolare." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2012. http://hdl.handle.net/10281/48269.

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Abstract:
The thesis studies the problems faced by law – especially criminal law – due to the migration phenomenon. After an overview of the national legislation, the paper focuses on the types of offences included in T.U. Imm.(D.Lgs. 25 luglio 1998, n. 286) which describes an immigrant as an offender. The paper describes the law's peculiarities, issues, questions of constitutionality and its compatibility with the European directives.
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Cancellaro, Francesca <1984&gt. "La detenzione amministrativa degli stranieri. Nuove frontiere in materia di liberta' personale." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/7226/1/cancellaro_francesca_tesi.pdf.

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Abstract:
La detenzione amministrativa degli stranieri, pur condividendo il carattere tipicamente afflittivo e stigmatizzante delle pene, non si fonda sulla commissione di un reato e non gode delle medesime garanzie previste dal sistema della giustizia penale. Nel nostro ordinamento l’inadeguatezza della legislazione, l’ampio margine di discrezionalità rimesso all’autorità di pubblica sicurezza, nonché il debole potere di sindacato giurisdizionale rimesso all’autorità giudiziaria, raggiungono il loro apice problematico nell’ambito delle pratiche di privazione della libertà personale che hanno per destinatari gli stranieri maggiormente vulnerabili, ossia quelli appena giunti sul territorio e il cui status giuridico non è ancora stato accertato (c.d. situazione di pre-admittance). E’ proprio sulla loro condizione che il presente lavoro si focalizza maggiormente. Le detenzioni de facto degli stranieri in condizione di pre-admittance sono analizzate, nel primo capitolo, a partire dal “caso Lampedusa”, descritto alla luce dell’indagine sul campo condotta dall’Autrice. Nel secondo capitolo viene ricostruito lo statuto della libertà personale dello straniero sulla base dei principi costituzionali e, nel terzo capitolo, sono analizzati i principi che informano il diritto alla libertà personale nell’ambito delle fonti sovranazionali, con particolare riferimento al diritto dell’Unione Europea e al sistema della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo. Sulla scorta dei principi indagati, nel quarto capitolo è tracciata l’evoluzione legislativa in materia di detenzione amministrativa dello straniero in Italia e, nel quinto capitolo, è approfondito il tema dei Centri dell’immigrazione e delle regole che li disciplinano. Nelle conclusioni, infine, sono tirate le fila del percorso tracciato, attraverso la valutazione degli strumenti di tutela in grado di prevenire le pratiche di privazione della libertà informali e di garantire uno standard minimo nella tutela della libertà individuale, anche nelle zone di frontiera del nostro ordinamento.
This thesis focuses on the issue of the legality of migrants’ detention immediately following disembarkation on EU shores. Under Italian practice, this phase is one of those where access to justice and legal advice are poorly protected, so that under the justification of necessity and urgency, cases of unlawful deprivation of liberty frequently take place without any legal basis and judicial review. This has been the case at the Immigration Centre located on Lampedusa Island in recent years, where under the label of ‘reception’ in reality migrants have been subjected to unlawful detention. As personally observed by the author, who carried out some fieldwork research within this Centre, the above situation has represented a case of arbitrary detention in breach of the principles established in the Italian Constitution and in International Conventions, in primis in the case law under the European Convention of Human Rights. This thesis builds on the Lampedusa case study with the aim of suggesting better ways to protect migrants’ personal liberty. Starting from the evaluation of the general legal safeguards available in the field of immigration detention in Italy, this thesis criticizes the habeas corpus system, specifically addressed to those who are in limbo’ between the arrival at the border of Europe and the determination of their individual legal status. It concludes that in Italy a migrant’s right to personal liberty is undermined by the lack of legal remedies in the Italian system.
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Cancellaro, Francesca <1984&gt. "La detenzione amministrativa degli stranieri. Nuove frontiere in materia di liberta' personale." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/7226/.

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Abstract:
La detenzione amministrativa degli stranieri, pur condividendo il carattere tipicamente afflittivo e stigmatizzante delle pene, non si fonda sulla commissione di un reato e non gode delle medesime garanzie previste dal sistema della giustizia penale. Nel nostro ordinamento l’inadeguatezza della legislazione, l’ampio margine di discrezionalità rimesso all’autorità di pubblica sicurezza, nonché il debole potere di sindacato giurisdizionale rimesso all’autorità giudiziaria, raggiungono il loro apice problematico nell’ambito delle pratiche di privazione della libertà personale che hanno per destinatari gli stranieri maggiormente vulnerabili, ossia quelli appena giunti sul territorio e il cui status giuridico non è ancora stato accertato (c.d. situazione di pre-admittance). E’ proprio sulla loro condizione che il presente lavoro si focalizza maggiormente. Le detenzioni de facto degli stranieri in condizione di pre-admittance sono analizzate, nel primo capitolo, a partire dal “caso Lampedusa”, descritto alla luce dell’indagine sul campo condotta dall’Autrice. Nel secondo capitolo viene ricostruito lo statuto della libertà personale dello straniero sulla base dei principi costituzionali e, nel terzo capitolo, sono analizzati i principi che informano il diritto alla libertà personale nell’ambito delle fonti sovranazionali, con particolare riferimento al diritto dell’Unione Europea e al sistema della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo. Sulla scorta dei principi indagati, nel quarto capitolo è tracciata l’evoluzione legislativa in materia di detenzione amministrativa dello straniero in Italia e, nel quinto capitolo, è approfondito il tema dei Centri dell’immigrazione e delle regole che li disciplinano. Nelle conclusioni, infine, sono tirate le fila del percorso tracciato, attraverso la valutazione degli strumenti di tutela in grado di prevenire le pratiche di privazione della libertà informali e di garantire uno standard minimo nella tutela della libertà individuale, anche nelle zone di frontiera del nostro ordinamento.
This thesis focuses on the issue of the legality of migrants’ detention immediately following disembarkation on EU shores. Under Italian practice, this phase is one of those where access to justice and legal advice are poorly protected, so that under the justification of necessity and urgency, cases of unlawful deprivation of liberty frequently take place without any legal basis and judicial review. This has been the case at the Immigration Centre located on Lampedusa Island in recent years, where under the label of ‘reception’ in reality migrants have been subjected to unlawful detention. As personally observed by the author, who carried out some fieldwork research within this Centre, the above situation has represented a case of arbitrary detention in breach of the principles established in the Italian Constitution and in International Conventions, in primis in the case law under the European Convention of Human Rights. This thesis builds on the Lampedusa case study with the aim of suggesting better ways to protect migrants’ personal liberty. Starting from the evaluation of the general legal safeguards available in the field of immigration detention in Italy, this thesis criticizes the habeas corpus system, specifically addressed to those who are in limbo’ between the arrival at the border of Europe and the determination of their individual legal status. It concludes that in Italy a migrant’s right to personal liberty is undermined by the lack of legal remedies in the Italian system.
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GAVRYSH, KHRYSTYNA. "Riconoscimento ed esecuzione di sentenze penali straniere e garanzie processuali fondamentali nell'ordinamento italiano." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2021. https://hdl.handle.net/11577/3461201.

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Abstract:
La presente ricerca è volta ad analizzare l’assetto delle garanzie processuali di cui gode il condannato nell’ambito delle procedure di esecuzione delle sentenze penali straniere nell’ordinamento italiano. Siffatto argomento è soggetto a plurime valutazioni. In tale ambito vengono in rilievo varie fonti del diritto internazionale e, in funzione integrativa, anche la normativa del codice di rito italiano ai sensi dell’art. 696, 3° comma, del medesimo. Tendenzialmente le summenzionate fonti predispongono una disciplina materiale a tratti sovrapponibile, che individua le condizioni necessarie per l’instaurazione della procedura di assistenza, mentre l’esecuzione è governata dal principio della territorialità, particolarmente valorizzato nella prassi italiana. Anche se il principio ispiratore di siffatte procedure sia rappresentato dalla rieducazione del condannato, sovente il suo ruolo viene notevolmente ridotto; raramente gli è concessa la facoltà di attivare la procedura di assistenza e il requisito del suo consenso al trasferimento viene significativamente eroso in una serie di ipotesi indicate dalla normativa pertinente. Le garanzie processuali assumono una particolare importanza in tale settore grazie alla specifica clausola di rifiuto a garanzia di più elevati standards di tutela presenti all’interno degli Stati. Laddove siffatta causa ostativa non sia espressamente prevista dallo strumento internazionale, sovviene la pertinente disposizione del codice di rito in funzione integrativa. Nel sistema governato dal principio del mutuo riconoscimento è, invece, la Corte di giustizia dell’Unione Europea ad averla elaborata attraverso un’interpretazione evolutiva delle decisioni-quadro. La clausola in questione non è dotata di un contenuto predefinito, anche se è sempre richiesto un aggancio costituzionale dei diritti il cui mancato rispetto determina il rifiuto della cooperazione. In tal modo si verifica un complessivo abbassamento delle barriere dell’ordinamento del foro verso i prodotti giurisdizionali stranieri. Siffatte considerazioni sono particolarmente rilevanti alla luce del rivendicato controllo della Corte europea dei diritti dell’uomo anche sulle procedure di cooperazione tra gli Stati. Tuttavia, affinché sia integrato tale motivo di rifiuto il contrasto riscontrato deve essere di natura radicale, considerando l’apertura degli ordinamenti statali nei rapporti di cooperazione inter-statale. La tutela più elevata per l’individuo in questo caso è, dunque, una tutela misurata sempre sulle esigenze di cooperazione. Di talché l’intera vicenda giudiziaria deve essere valutata nel suo complesso, tenendo in conto l’eventuale presenza di garanzie compensative. Tra i diritti fondamentali sicuramente pertinenti in tale materia spicca, infine, il principio del ne bis in idem, anch’esso quasi sempre previsto autonomamente tra le cause di rifiuto. A differenza della clausola dei principi fondamentali, esso non risente di un così forte influsso proveniente dal diritto internazionale, essendo preposto più che altro a garantire la coerenza interna dell’ordinamento del foro richiesto. L’unico ambito in cui l’aspirazione sovra-statale del divieto di duplicazione processuale trova riscontro è quello europeo. Infatti, la previsione del ne bis in idem come causa ostativa al riconoscimento non è, di per sé, funzionale alla sua affermazione come regola di diritto internazionale generale o come principio generale di diritto, in quanto la sua funzione è meramente quella di impedire l’esistenza di due giudicati all’interno del territorio statale, non già in chiave transnazionale. Rimane indubbia, tuttavia, la effettiva valenza del principio di compensazione, nonché il divieto ai sensi dell’art. 739 c.p.p. di procedere in idem o di estradare il condannato nel caso in cui sia stata già eseguita sul territorio italiano una sentenza penale straniera.
The present research purports to analyze the procedural guarantees afforded to sentenced persons during of enforcement of foreign judgments procedures in criminal matters in Italian law. This argument is open to many considerations, especially due to the multilevel system of applicable sources of law. Alongside multiple sources of international law, the rules of the Italian Code of Criminal Procedure pursuant to its art. 696, paragraph 3 come into play in this respect. The aforementioned instruments provide for a quiet uniform material discipline, which identifies the conditions for transfer of detainees, while enforcement is governed by the principle of territoriality, particularly valued in the Italian practice. Even if the guiding principle of such procedures is represented by the social rehabilitation of the offender, his role is often reduced to minimum: he is rarely granted the right to activate the assistance procedure and the requirement of his consent for the transfer is subject to many exceptions as many indicated in the relevant legislation. The importance of procedural guarantees stems also from the specific refusal clause provided for the guarantee of the higher standards of protection present within the States. When the grounds for refusal are not expressly provided for by the international instrument, the relevant provision of the Italian Code of Criminal Procedure applies due to its integrative function. Instead, in the system governed by the principle of mutual recognition, the Court of Justice of the European Union has developed it through the evolutive interpretation of the framework decisions. This clause does not have a predefined content, but the rights violated, that have determined the refusal of cooperation, must always be linked to constitutional principles. In this way, the legal barriers of the requested forum towards foreign jurisdictional products are lowered. These considerations are particularly relevant in the light of the possible control of the European Court of Human Rights on the procedures of cooperation between States. However, this ground for refusal can be called upon only if the conflict of the foreign judgment with the legal system of the requested forum is absolutely radical. In order to establish this condition, the judge must also take into consideration the openness of the State legal system to the inter-state cooperation relations. Thus, the highest protection for the individual in this case is always measured on the needs of international judicial cooperation. The entire criminal proceeding must be assessed as a whole, taking also into account the possible presence of compensatory guarantees. Finally, among the fundamental rights relevant in this matter, the principle of ne bis in idem stands out, which is often mentioned as a ground for refusal. Unlike the respect of fundamental principles clause, it is not affected by such a strong influence from international law, since it is mainly aimed at ensuring the internal coherence of the requested forum. The only area in which the transnational aspiration of the prohibition of procedural duplication is reflected is the European one. Indeed, the provision of ne bis in idem as an impediment to recognition of foreign decisions is not in itself functional to its affirmation as a customary rule of international law or as a general principle of law recognized by civil nations, as its preeminent function is merely to prevent the existence of two judgments within the State territory, and not in a transnational key. However, the effective value of the compensation principle remains unquestionable, as well as the prohibition, pursuant to art. 739 of the Italian Code of Criminal Procedure, to proceed in idem or to extradite the offender when a foreign criminal sentence has already been carried out on the Italian territory.
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MORELLO, Baldo. "IL METODO MAFIOSO ALLA PROVA DELLE NUOVE MANIFESTAZIONI CRIMINALI." Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2021. http://hdl.handle.net/10447/520165.

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MANDI, ORGES. "La codificazione del diritto penale in Albania tra tradizione nazionale e modelli stranieri." Doctoral thesis, 2017. http://hdl.handle.net/2158/1079448.

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Abstract:
La ricerca ha per oggetto lo studio dell'evoluzione del diritto penale in un arco di tempo che va dall'Albania medievale ai giorni nostri. Oltre ai cenni sul diritto medievale si passa in esame il percorso storico che ha portato alla codificazione del diritto penale moderno con particolare riferimento al periodo successivo all'indipendenza dello Stato albanese. Ciò al fine di comprendere il grado di influenza degli istituti generali e dei valori fondanti della tradizione penalistica europea nella formazione del diritto penale albanese. Un contributo in tal senso ha fornito lo studio e l’analisi dei c.d. “Statuti di Scutari”, i quali hanno determinato l'emergere di una diversa concezione del diritto albanese medievale e hanno contribuito a costituire un indice di appartenenza della cultura giuridica albanese a quella più ampia dell'Europa occidentale. Inoltre, nonostante il lungo periodo di invasione ottomana di quasi cinque secoli (seconda metà XV sec. – inizio XX sec.) il diritto albanese, soprattutto quello di impronta consuetudinaria, non ha mai subito un’influenza rilevante da parte del diritto ottomano incentrato sulla Shari’a e gli atti del sovrano. Dopo l'indipendenza si iniziò un’attività di legiferazione da parte dello Stato profondamente ispirata al diritto dei paesi occidentali, come la Francia e l’Italia. Inoltre, in quegli anni iniziò a prendere vita e svilupparsi un pensiero giudico-penale nazionale grazie anche alla formazione giuridica occidentale di giuristi albanesi, molti dei quali formatisi dalle università estere. Con l'avvento del comunismo il diritto penale divenne uno strumento a fini di repressione degli avversarsi e dissidenti politici. La trattazione della codificazione albanese continua con l'analisi critica del codice penale vigente nel quadro di una radicale riforma dell’ordinamento giuridico. L’obiettivo consiste, oltre che nell’analisi del nuovo diritto penale costruito sull’impronta dei modelli europei e il grado di “assorbimento” da parte dei consociati dei valori e principi ispiratori, nell'esame della struttura e degli istituti di parte generale allo scopo di comprendere il modello che ha influenzato maggiormente il codice penale vigente. Infine, l'attenzione viene rivolta anche alla giustizia penale e alle problematiche che affliggono gli organi del potere giudiziario per quanto riguarda la garanzia dell'indipendenza e della separazione dei poteri.
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di, Transo Luciano. "“LO STATUTO GIURIDICO DELLO STRANIERO IRREGOLARE TRA ESPULSIONI E FATTISPECIE PENALI COLLEGATE ALL’IRREGOLARITÀ”." Doctoral thesis, 2012. http://hdl.handle.net/10447/94896.

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Books on the topic "Diritto penale, stranieri"

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Lanza, Enrico. Gli stranieri e il diritto penale. [Padova]: CEDAM, 2011.

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2

Cordì, Lorenzo. L'espulsione dello straniero: Diritto e procedura penale sostanziale e processuale : aggiornato al D.l. 23 giugno 2011, n. 89. Milano: Giuffrè, 2011.

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