Academic literature on the topic 'Diritto germanico'

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Journal articles on the topic "Diritto germanico"

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Gherri, Paolo. "Primi appunti per una storia delle origini della Teologia del Diritto (Canonico)." Ius Canonicum 50, no. 99 (July 17, 2015): 221–53. http://dx.doi.org/10.15581/016.50.2658.

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Abstract:
La Teologia del Diritto sviluppatasi nella Canonistica cattolica con l’insegnamento di Mörsdorf mostra le proprie radici più profonde nel problema espressamente germanico dell’autonomia giuridica delle Chiese rispetto allo Stato. La questione venne posta da Sohm negando ogni fondamento a tale autonomia: il Kirchenrecht è di competenza esclusiva dello Stato e contraddice la natura della Chiesa. A Barmen (1934), guidata da Barth, la Chiesa evangelica si ruppe rifiutando le leggi razziali naziste per dotarsi di una regolamentazione autonoma intra-ecclesiale (ancora: Kirchenrecht) da fondare attraverso una Kirchenrechtstheologie anziché filosoficamente. Nel dopo-guerra Mörsdorf seguì tale linea per rivitalizzare il Diritto canonico (Kanonischenrecht) pre-conciliare. Ciò avvenne, tuttavia, scambiando il Kanonischenrecht col Kirchenrecht, poiché il vocabolario e la cultura tedesca erano ormai cambiati. Il Kirchenrecht di Sohm era Diritto dello Stato sulle Chiese (Diritto ecclesiastico); quello di Mörsdorf era Diritto della Chiesa su se stessa (Diritto canonico). Un solo termine per due realtà inconciliabili.
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Sobański, Remigiusz. "Prawo kanoniczne a kultura prawna." Prawo Kanoniczne 35, no. 1-2 (June 5, 1992): 15–33. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1992.35.1-2.02.

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Abstract:
Si presenta la versione polacca di una relazione tenuta nell’ambito dei seminari sul tema „Scienza giuridica e diritto canonico” al’Università di Torino 2. 5. 1990. Il testo originale viene pubblicato nel volume sullo stesso tema curato da Rinaldo Bertolino, Torino 1991. Ci presentiamo le osservazioni finali. 1. Il diritto canonico non può non giovarsi dello sviluppo della cultura giuridica (allo stesso modo che l'intero magistero della Chiesa non può non giovarsi del patrimonio culturale dell’umanità). Immutato è il quesito di fondo: in che misura queste vicende possono riuscire utili ad esprimere la „verità” ecclesiale. L’utilità dipende dallo sviluppo delle scienze giuridiche, come di quelle ecclesiali: il che significa che il diritto canonico ha, di fronte alla cultura giuridica, un atteggiamento aperto ed assorbente, pur se differenziato e non privo di critica. 2. Per sua vocazione universale la Chiesa ha un atteggiamento aperto di fronte alla cultura giuridica d’ogni ambiente in cui esse è presente ed agisce. Il riferimento alla cultura giuridica locale e i rapporti con le vicende delle culture regionali sono omogenei con i principi fondamentali della relazione Chiesa universale-Chiese locali. L’influsso del diritto romano e di quello germanico sul diritto canonico, da un lato; la romanizzazione del diritto dei barbari attraverso la Chiesa o, anche, l’influsso del diritto canonico p. es. sul diritto polacco dall’altro, dimostrano quanto il contatto della Chiesa con la cultura giuridica dell’ambiente possa ruiscire fecondo. 3. Negli ultimi secoli la presenza del diritto canonico nella cultura giuridica è, al massimo, passiva. Cerca d’assicurarsela una presenza mediante l’adattamento. Se anche sia vero che qualunque presenza debba accompagnarsi con la disponibilità ad imparare, occorre riconoscere che questa posizione unicamente difensiva non consente al diritto canonico di incidere e di ispirare la cultura giuridica. Inoltre, l’esito di questa presenza (passiva) è parziale, non solo perché le premesse filosofiche che fondano il pensiero giuridico sono (o sembrano essere) per la Chiesa inaccettabili, ma perché, in seguito all‘atteggiamento esclusivamente recettizio, si corre il rischio di trasferire nell’ambito metagiuridico tutto cio che non si ritrovi nell’ottica delle attuali dottrine giuridiche. 4. Non c’è dubbio che la Chiesa non sia l’ambiente topico di sviluppo delle scienze giuridiche e che la scienza giuridica goda di una sua piena autonomia. Ma la comunione ecclesiale, non di raro definita Ecclesia iuris, non lo è in seguito alla recezione del diritto ab extrinseco, ma in forza della propria immanente dimensione giuridica. (Senza di essa non avrebbe ragion d’essere un autonomo diritto canonico, ed i problemi organizzativi della Chiesa potrebbero essere risolti alla stregua del solo diritto ecclesiastico dello Stato). Si deve quindi riconoscere che la Chiesa, iscritta nella storia umana del diritto, ha qualche cosa da dire nella sfera del diritto, sia nella sua dimensione ideologica che in quella della sua realizzazione pratica. L’assenza di un ruolo ispiratore del diritto canonico sulla scienza giuridica contemporanea dovrebbe dar a pensare per la più che i fondamentali problemi giuridici vengono continuamente discussi dai cultori di diritto: viviamo tuttavia in un mondo di nazioni sempre più unite nel quale le interferenze di differenti teorie e sistemi giuridici tendono ad aumentare e le dottrine giuridiche si rivelano particolarmente suscettibili agli influssi di molteplici filosofie. 5. Su un contatto non unidirezionale ma bilaterale del diritto canonico con la cultura giuridica si potrà contare soltanto allora, quando la canonistica abbia fatto proprio il metodo del Concilio Vaticano II, durante il quale la Chiesa ha rinunciato a presentarsi ratione status, ed ha invece cercato di esporre la sua natura secondo la propria convinzione di fede. Anche nel diritto canonico bisogna finalmente decidersi ad una riflessione profondo sulla Chiesa alla luce della fede, sulle proprie radici e finalità, per poter realizzare il diritto ecclesiale nel modo più coerente e per potere, per cio stesso, dialogare con le altre culture giuridiche. Il dialogo non nascerà da una passiva traslitterazione, quasi a ricalco, del diritto civile nell’ambiente ecclesiale, ma attraverso una franca ed aperta meditazione sulle proprie premesse ontologiche, le proprie peculiarità, le proprie esigenze: anche quelle di una „nuova giustizia”. Soltanto allora la presenza del diritto canonico nella cultura giuridica potrà essere non solo riproduttiva, ma anche produttiva. 6. Anche sotto questo punto di vista appare urgente la necessità di una robusta elaborazione di una teoria generale del diritto canonico. Si tratta di una teoria del diritto della Chiesa secondo il suo proprio „credo Ecclesiam”, non già elaborata all’interno di rigide teorie aprioristiche. Troppo generiche e scarsamente feconde le prese di posizione a favore di una deteologizzazione del diritto ecclesiale e, al contrario, le obiezioni stesse contro una presunta sua teologizzazione. Non si tratta invero di una „teologizzazione”, ma di prendere in seria considerazione i principi teologici, grazie ai quali il dialogo con la cultura giuridica diventa possibile e razionale.
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3

May, Georg. "Turrini, Miriam, La coscienza e le leggi. Morale e diritto nei testi per Ia confessione della prima Età moderna. Bologna: Il Mulino 1991, 567 S. = Annali dell’lstituto storico italo-germanico. Monografia 13." Archiv für katholisches Kirchenrecht 160, no. 2 (June 12, 1991): 652. http://dx.doi.org/10.30965/2589045x-16002038.

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4

Hudon, William V. "La coscienza e le leggi. Morale e diritto nei testi per la confessione della prima etá moderna. By Miriam Turrini. Annali dell' Istituto storico italo-germanico, Monografia 13. Bologna: Il Mulino, 1991. 567 pp. L. 60,000." Church History 63, no. 3 (September 1994): 458–59. http://dx.doi.org/10.2307/3167562.

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5

Stockmann, Peter. "Dilcher, Gerhard, Quaglioni, Diego (Hg.), Gli inizi del diritto pubblico, 3. Verso la costruzione del diritto pubblico tra medioevo e modernità / Die Anfänge des öffentlichen Rechts, 3. Auf dem Wege zur Etablierung des öffentlichen Rechts zwischen Mittelalter und Moderne, Bologna: Società editrice il Mulino / Berlin: Duncker & Humblot 2011, 858 S. (= Annali dellʼIstituto storico italo-germanico in Trento. Contributi 25 = Jahrbuch des italienisch-deutschen historischen Instituts in Trient. Beiträge 25)." Archiv für katholisches Kirchenrecht 180, no. 1 (June 24, 2011): 303–7. http://dx.doi.org/10.30965/2589045x-18001027.

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6

Köbler, Gerhard. "Giulio Vismara, Scritti di storia giuridica, Bd. 1: Fonti del diritto nei regni germanici." Zeitschrift der Savigny-Stiftung für Rechtsgeschichte: Germanistische Abteilung 107, no. 1 (August 1, 1990): 472–74. http://dx.doi.org/10.7767/zrgga.1990.107.1.472.

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"Gerhard Dilcher and Diego Quaglioni, eds., Gli inizi del diritto pubblico. L'età di Federico Barbarossa: Legislazione e scienza del diritto/Die Anfänge des öffentlichen Rechts. Gesetzgebung im Zeitalter Friedrich Barbarossas und das Gelehrte Recht. (Annali del'Istituto Storico Italo-Germanico in Trento/Jahrbuch des Italienisch-Deutschen historischen Instituts in Trient, Contributi/Beiträge, 19.) Bologna: Il Mulino; Berlin: Duncker und Humblot, 2007. Paper. Pp. 353." Speculum 83, no. 03 (July 2008): 783. http://dx.doi.org/10.1017/s0038713400015505.

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Zwierlein, Cornel. "Gerhard Dilcher / Diego Quaglioni (Eds.), Gli inizi del diritto pubblico, 3: Verso la costruzione del diritto pubblico tra medioevo e modernità/Die Anfänge des öffentlichen Rechts, 3: Auf dem Wege zur Etablierung des öffentlichen Rechts zwischen Mittelalter und Moderne. (Annali dell’Istituto storico italo-germanico in Trento/Jahrbuch des italienisch-deutschen historischen Instituts in Trient, Contributi/Beiträge, 25.) Bologna/Berlin, il Mulino/Duncker & Humblot 2011." Historische Zeitschrift 297, no. 1 (January 5, 2013). http://dx.doi.org/10.1524/hzhz.2013.0315.

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9

"Gerhard Dilcher and Diego Quaglioni, eds., Gli inizi del diritto pubblico, 2: Da Federico I a Federico II/Die Anfänge des öffentlichen Rechts, 2: Von Friedrich Barbarossa zu Friedrich II. (Annali dell'Istituto Storico Italo-Germanico in Trento/Jahrbuch des italienisch-deutschen historischen Instituts in Trient, Contributi/Beiträge, 21.) Bologna: Il Mulino; Berlin: Duncker und Humblot, 2008. Paper. Pp. 421. €28." Speculum 85, no. 2 (April 2010): 490–91. http://dx.doi.org/10.1017/s0038713410001120.

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Dissertations / Theses on the topic "Diritto germanico"

1

Nardella, Antonella. "Immigrazione e diritto d'asilo: Un confronto terminologico tra Italia e Germania." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/12078/.

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Abstract:
Die vorliegende Masterarbeit beruht auf einem Kooperationsprojekt zwischen dem Laboratorio di Terminologia des Forlì – Campus und der Terminology Coordination Unit des Europäischen Parlaments, in dessen Rahmen ein einmonatiger Studienaufenthalt in Luxemburg absolviert wurde. Das Ziel der Masterarbeit ist die Anreicherung der IATE-Datenbank mit deutschen und italienischen Terminologieeinträgen bezüglich des Fachbereichs Asylrecht. Dazu wurden fachspezifische Termini aus manuell erstellten Korpora extrahiert und anschließend mithilfe von Terminologieverwaltungstools in zweisprachigen Terminologieeinträgen dokumentiert. Die Terminologiedatenbank enthält 142 Termini und bildet zusammen mit den zweisprachigen Korpora und Begriffssystemen den praktischen Bestandteil der Arbeit. Im theoretischen Teil werden die anspruchsvollen Aspekte der mehrsprachigen Terminologiearbeit im Recht erläutert und es wird ein Überblick zum State of the Art von Terminologiedatenbanken zusammengestellt. Ein weiterer Abschnitt ist dem Fachbereich Asylrecht gewidmet, in dem summarisch auf die wesentlichen internationalen, europäischen, italienischen und deutschen Gesetze eingegangen wird. Die Arbeit richtet sich an eine breite Lesergruppe: von RechtsübersetzerInnen und RechtsexpertInnen, über Bedienstete bis hin zu Studierenden und Personen, die sich mit der italienischen und deutschen Asylrechtsterminologie auseinandersetzen bzw. auseinandersetzen wollen.
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2

Gamberini, Elisa. "Immigrati: diritti e integrazione in Italia e in Germania." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7486/.

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Abstract:
L'elaborato tratta le realtà degli immigrati, i loro diritti e le politiche di integrazione in Italia e in Germania. Oltre a sfatare alcuni miti, il testo si focalizza soprattutto sulle cause delle difficoltà di integrazione e sul ruolo fondamentale che gli immigrati svolgono per entrambi i paesi.
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3

Tigrino, Andrea. "Diritto penale e scelte di fine vita." Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2021. http://hdl.handle.net/11572/316511.

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Abstract:
Compiuta un'ampia digressione di carattere interdisciplinare in tema di suicidio tale da abbracciare considerazioni di natura sociologica, letteraria, filosofica, storica e giuridica, si è proceduto ad una valutazione delle forme di repressione concepite in passato per rispondere a condotte agevolatrici di tale gesto, giungendosi da ultimo a ponderare il dibattito sorto in seno alle scuole penalistiche dell'epoca, le soluzioni adottate dai Codici Zanardelli e Rocco nonché i rilievi dottrinali da esse immediatamente stimolati. Tale premessa si è rivelata imprescindibile per un'approfondita analisi del procedimento a carico di Marco Cappato, attingendo da esso interessanti spunti di riflessione riguardanti, prima ancora che le disposizioni penali in materia di fine vita, i principi costituzionali e i valori tatti da simili scelte terminali. La riflessione sulla dignità, così come quella inerente i confini dell'autodeterminazione in materia sanitaria, ha condotto a soppesare la possibilità di disciplinare trattamenti di eutanasia attiva diretta, confrontandosi con i numerosi ostacoli opposti e chiamando in causa la nozione di “diritto a morire”. Il terzo capitolo, riservando alcune considerazioni preliminari al rapporto fra Diritto e morale e alle funzioni tradizionalmente assolte dalla sanzione penale, propone l'elaborazione di una scriminante procedurale tale da riconoscere il carattere di liceità di pratiche di “aiuto medico a morire”. L'analisi dei suoi requisiti operativi è affiancata ad alcune riflessioni in tema di omicidio pietatis causa, seguite dall'annosa questione relativa all'esercizio dell'obiezione di coscienza da parte del personale sanitario e da alcuni profili di responsabilità del medico coinvolto in procedure di nuova concezione. Infine, l'esigenza di un'indagine attenta al metodo comparatistico ha reso ineludibile il riferimento a due recenti stimoli legislativo e giurisprudenziale, rispettivamente rappresentati dalla proposta di Ley Orgánica presentata al Congreso spagnolo (approvata in via definitiva il 18 marzo 2021) e dalla sentenza con cui il Bundesverfassungsgericht ha dichiarato l'illegittimità costituzionale del § 217 StGB in materia di agevolazione al suicidio prestata in forma commerciale.
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Poesio, Camilla <1979&gt. "La repressione politica nell'Italia fascista e nella Germania nazionalsocialista: dallo scardinamento dello stato di diritto alla nascita di sistemi concentrazionari." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2009. http://hdl.handle.net/10579/467.

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PRODI, ELENA. "Una valutazione delle politiche di supporto alla collaborazione tra ricerca e imprese: dai parchi scientifici e tecnologici ai centri di competenze. Italia e Germania a confronto." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2020. http://hdl.handle.net/10446/181506.

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Librenti, Viola. "Gli ammortizzatori sociali in caso di disoccupazione involontaria: un confronto terminologico tra ordinamento italiano e tedesco." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/12718/.

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Abstract:
Ziel der vorliegenden Masterarbeit sind der terminologische sowie inhaltliche Vergleich zwischen den von der italienischen und der deutschen Rechtsordnung vorgesehenen Leistungen bei Arbeitslosigkeit und die daraus hervorgehende Erstellung zweisprachlicher terminologischen Einträge zur Anreicherung der IATE-Datenbank. Die Arbeit ist an ein breites Publikum gerichtet, das RechtsübersetzerInnen, RechtsexpertInnen und DolmetscherInnen sowie auch Studierenden und Interessenten an Rechtsvergleichung umfasst. Die Arbeit ist in vier Kapitel gegliedert. Das erste besteht in einer Einführung in die Rechtssprache(n) und deren wesentliche Merkmale, mit besonderem Bezug auf das Problem der semantischen Äquivalenz; es wird außerdem ein Überblick über die Funktionen der Rechtstexte und die zurzeit verfügbaren Datenbanken der Rechtsterminologie gegeben. Im zweiten Kapitel wird der Fachbereich der Arbeit vorgestellt. Die italienischen und deutschen Sozialleistungen werden hier sowohl auf mikro- als auch auf makrokomparativer Ebene untersucht und es wird auf die jüngsten Arbeitsmarktpolitikreformen in beiden Ländern eingegangen. Das dritte und das vierte Kapitel sind dem praktischen Teil der Arbeit gewidmet. Es werden die einzelnen Schritte zur Erstellung der 216 Termini enthaltenden Datenbank geschildert – von der Zusammenstellung der Korpora aus autoritativen Quellen und der Extraktion der Termini, über die Erstellung der zweisprachigen Begriffssysteme bis hin zur Suche nach äquivalenten Begriffen bzw. Formulierung von Übersetzungsvorschlägen und zur Erarbeitung der terminologischen Einträge.
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Borghi, M. "IL CONCORSO COLPOSO NEL REATO COLPOSO E NEL REATO DOLOSO.TEORIA E PRASSI IN ITALIA E IN GERMANIA." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2014. http://hdl.handle.net/2434/234162.

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Abstract:
Il presente lavoro verte sul concorso colposo nel reato colposo e nel reato doloso all’interno dell’ordinamento penale italiano e in quello tedesco. Nella prima parte del lavoro si ricostruiscono i contrasti dottrinali e giurisprudenziali sviluppatisi durante la vigenza del Codice Zanardelli circa la compatibilità tra l’istituto del concorso di persone e la colpa. Si mette quindi in evidenza che il legislatore italiano del 1930, sollecitato anche dalla preoccupazione di colmare eventuali lacune d’impunità, ha scelto di introdurre nel codice penale l’art. 113, che prevede la “cooperazione nel delitto colposo”. Si analizza poi in modo particolare quale sia l’elemento che caratterizza la cooperazione colposa rispetto al “concorso di cause colpose indipendenti” di cui all’art. 41 c.p.: secondo la soluzione a cui si è inteso aderire nel presente lavoro, tale elemento consiste nella “consapevolezza di cooperare con altri”. Si evidenzia che la norma, oltre che adempiere a una funzione di disciplina, svolge una funzione incriminatrice per i reati a forma vincolata, per i reati propri, per i reati di mera condotta e, in alcuni casi, per i reati omissivi, ma non con riferimento ai reati di evento a forma libera (come sostenuto, invece, da parte della dottrina). Si rileva poi che è possibile, sulla base dell’art. 110 c.p., ritenere configurabile anche un concorso colposo nelle contravvenzioni colpose. Quanto alla controversa configurabilità del concorso colposo nel reato doloso, si pone in rilievo che il c.d. dogma dell’unitarietà del titolo di responsabilità dei concorrenti è superabile e che tale forma di concorso, sulla base di diverse argomentazioni, appare ammissibile alla luce delle norme vigenti. Nella seconda parte del lavoro, nel capitolo 1, si pone in luce che recentemente in Germania alcune voci della dottrina si sono espresse a favore della configurabilità di una “coautoria colposa (fahrlässige Mittäterschaft)” ai sensi del § 25, Abs. 2, StGB. Non sembra che sussistano preclusioni per tale istituto nella lettera della legge; inoltre, l’esperienza italiana mostra che è superabile la teoria per cui il concorso di persone possa ammettersi solo in presenza del dolo. Tuttavia, non appare condivisibile l’orientamento che considera non necessaria nell’ipotesi di fahrlässige Mittäterschaft la prova del nesso di causalità tra il singolo contributo e l’evento. Nel secondo e ultimo capitolo si tratteggiano le principali tappe del dibattito sviluppatosi in Germania intorno al tema del concorso colposo nel reato doloso: si prendono le mosse dall’analisi della più antica dottrina del c.d. divieto di regresso (Regressverbot) fino a giungere all’attuale soluzione elaborata dalla dottrina dell’imputazione oggettiva dell’evento. È condivisibile l’opinione che ritiene configurabile la responsabilità (seppure, nell’ordinamento tedesco, a titolo monosoggettivo) in capo al primo agente in colpa, qualora costui favorisca la riconoscibile l’inclinazione al reato del secondo agente.
This work focuses on the negligent aiding and abetting someone else’s negligent or intentional crime in Italian and German criminal law. The first part provides an analysis of the scholarship and the case law developed under the Zanardelli Code, on the incompatibility between cooperation in a crime and negligence. Art. 113 of that Code, indeed, aiming at filling possible gaps of impunity, introduced the “cooperation in negligent crime”. In particular, this analysis attempts to identify the distinguishing feature of negligent cooperation, in contrast with the “simultaneous presence of independent causes due to negligence”, regulated by art. 41 of the penal code: such element consists in the “awareness of cooperating with other persons”. Not only does this rule display a regulatory function, but it also performs an incriminating function for various types of crimes:. It’s then pointed out that it’s also possible, on the basis of art. 110 p.c., to construct a crime of negligent aiding and abetting someone’s negligent misdemeanors. As to the controversial hypothesis of the negligent aiding and abetting someone’s intentional crime, the so called dogma of unity of abettors’ responsibility can be overcome by other arguments, suggesting that this form of cooperation, is admissible in the light of the law in force. The second part of the work is concerned with German law. recently some German scholars supported the configurability of a “negligent cooperation in committing a crime (fahrlässige Mittäterschaft)” according to § 25, Abs. 2, StGB. There are no rules that prevent this solution. moreover, the Italian debate shows that the theory that limits persons’ cooperation in committing a crime only to intentional crimes can be overcome. Nevertheless, in the case of fahrlässige Mittäterschaft, the proof that the single contribution caused the event should be considered necessary. The remaining chapter analyzes the main developments of the German debate about negligent cooperation in an intentional crime, from the oldest doctrine of the so called prohibition of recourse (Regressverbot) to the current doctrine of the objective ascription of the event. According to the more persuasive opinion, it is possible to construct a responsibility of the first negligent abetter (although in his own personal capacity), if he aids the second one’s recognizable inclination to crime.
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8

De, Palma Roberta. "Le pari opportunità in Germania: l'articolo 3, comma 2 pietra miliare dell'emancipazione femminile." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
Nel mio elaborato ho voluto analizzare la questione della pari opportunità in Germania, e di come queste siano cambiate nel corso degli anni. Partendo da un'analisi del Bürgerliches Gesetzbuch, il Codice Civile Tedesco del 1900, ho esaminato l'evoluzione dei diritti delle donne durante i diversi momenti storici che si sono succeduti (Germania guglielmina, Repubblica di Weimar, Germania Nazista), fino ad arrivare al secondo dopoguerra, che si rivelò un momento decisivo per le donne. Successivamente, mi sono concentrata sulla rivoluzione legislativa promossa dalle Madri della Costituzione, fra le quali una in particolare, Elisabeth Selbert elaborò la celebre proposta di legge "Männer und Frauen sind gleichberechtigt", ovvero "Gli uomini e le donne hanno gli stessi diritti", che gettò le basi per una nazione equa e libera. Infine, ho approfondito, attraverso ricerche in ambito prevalentemente giornalistico, la condizione della donna al giorno d'oggi in Germania, mettendo in luce diverse problematiche che, in alcuni contesti lavorativi, non rendono ancora possibile una piena parità fra i sessi.
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Corona, Paolo. "Diritto del popolo e diritto dei giuristi. Progetti e percorsi della Scuola Storica." Doctoral thesis, 2021. http://hdl.handle.net/2158/1238690.

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Abstract:
Lo studio prende in esame la vicenda della Scuola Storica del diritto, con speciale riguardo al progetto scientifico attorno al quale essa si riunisce ed ai percorsi lungo cui le compagini ad essa interne, quella romanista e quella germanista, lo sospingono nella prima metà dell'Ottocento. Particolare attenzione viene dedicata agli influssi e ai risvolti culturali della vicenda trattata.
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10

POESIO, Camilla. "La repressione politica nell’Italia fascista e nella Germania nazionalsocialista. Dallo scardinamento dello Stato di diritto alla nascita di sistemi concentrazionari." Doctoral thesis, 2009. http://hdl.handle.net/10278/43461.

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Abstract:
La tesi esamina lo scardinamento dello Stato di diritto e la nascita di sistemi concentrazionari nell'Italia fascista e nella Germania nazista attraverso l'uso di due misure preventivo-repressive, il confino e la Schutzhaft. La ricerca analizza le condizioni giuridiche e sociali degli oppositori politici detenuti senza alcuna accusa, difesa, sentenza e certezza sulla durata dell'arresto. Non solo la violenza fisica e psicologica e le difficoltà della vita quotidiana, ma anche la privazione di ogni diritto, la consapevolezza della totale arbitrarietà e la totale ignoranza sul futuro resero i due strumenti insopportabili a coloro che ne furono colpiti. Dall'analisi comparativa e transnazionale emerge che nei primi anni della Germania nazista si avviò un processo di osmosi sulle tecniche della repressione e sulla concezione della prevenzione, prima dall'Italia alla Germania poi dalla Germania all'Italia.
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Books on the topic "Diritto germanico"

1

Il duello giuridiziario germanico tra diritto e letteratura. Cagliari: CUEC, 2006.

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2

Azzara, Claudio, and Stefano Gasparri. Le leggi dei Longobardi: Storia, memoria e diritto di un popolo germanico. 2nd ed. Roma: Viella, 2005.

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3

1964-, Azzara Claudio, and Gasparri Stefano, eds. Le Leggi dei Longobardi: Storia, memoria e diritto di un popolo germanico. Milano: Editrice La Storia, 1992.

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4

Cerrina Feroni, Ginevra, and Veronica Federico, eds. Società multiculturali e percorsi di integrazione. Florence: Firenze University Press, 2017. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-596-8.

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Abstract:
Governare la complessità delle società multiculturali contemporanee pone grandi sfide ed una tensione costante tra eguaglianza sostanziale, diritto alla differenza e ordine sociale. Strumenti, percorsi e strategie per integrare comunità ed individui diversi dentro un medesimo orizzonte di diritti e doveri sono essenziali per dare vita a nuove tipologie di cittadinanza e a nuovi sentimenti di appartenenza. Il volume si pone l’obiettivo di aprire una riflessione critica in materia, capace di coniugare l’orizzonte teorico con l’effettività del diritto, analizzando quattro esperienze di rilievo nel panorama europeo: Regno Unito, Francia, Germania ed Italia. Si tratta di esperienze che propongono modelli e meccanismi di integrazione differenti, ma tutte attraversate dalla esigenza di ricercare e sperimentare percorsi innovativi ed efficaci a fronte di uno dei più delicati nodi del nostro tempo.
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5

Foi, Maria Carolina. Heine e la vecchia Germania: Le radici della questione tedesca tra poesia e diritto. Milano: Garzanti, 1990.

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6

TRAPPETO NEL CUORE: TRAPPETO NELLA STORIA, NEI SOGNI, NEI RICORDI, NELL'AVVENIRE. Balestrate (PA): ONLUS S.M.V.P - 90041 Balestrate (PA), 2008.

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7

TRAPPETO NEL CUORE: Viaggio tra le meraviglie artistiche, turistiche, culturali e balneari del Comune di Trappeto (PA). Balestrate (PA): ONLUS S.M.V.P - 90041 Balestrate (PA) tel +393287573178, 2006.

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Book chapters on the topic "Diritto germanico"

1

Murmann, Uwe. "Sulla rilevanza giuridica della condotta autoresponsabile della vittima in Germania." In Diritto penale e autoresponsabilità, 61–78. Nomos Verlagsgesellschaft mbH & Co. KG, 2020. http://dx.doi.org/10.5771/9783748924074-61.

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2

Pichler, Edith. "Territorio e milieu: la partecipazione degli italiani in Germania." In Autopsia di un diritto politico, 37–53. Accademia University Press, 2018. http://dx.doi.org/10.4000/books.aaccademia.2657.

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3

Gaeta, Lorenzo. "Il diritto del lavoro italiano e la Germania." In Arbeits- und Sozialrecht für Europa, 61–70. Nomos Verlagsgesellschaft mbH & Co. KG, 2020. http://dx.doi.org/10.5771/9783748909231-61.

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