Academic literature on the topic 'Diritto della sicurezza sociale'

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Journal articles on the topic "Diritto della sicurezza sociale"

1

Ramia Munerati, Ligia. "LA NORMATIVA DI EMERGENZA IN ITALIA NELL’AMBITO DEL DIRITTO DEL LAVORO E DELLA SICUREZZA SOCIALE." E-REVISTA INTERNACIONAL DE LA PROTECCION SOCIAL 5, no. 1 (2020): 34–49. http://dx.doi.org/10.12795/e-rips.2020.i01.04.

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2

Bompiani, Adriano. "Le proposte emendative degli artt. 9, 24, 32 della Costituzione approvate di recente dal Senato." Medicina e Morale 41, no. 4 (August 31, 1992): 635–61. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1992.1094.

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Abstract:
In questa II parte (la I parte è stata pubblicata nel fascicolo 2/92 alle pp.233-255) l'autore affronta la questione della salubrità degli ambienti di vita e di lavoro sotto l'aspetto del diritto, soffermandosi in particolare sul concetto di "danno alla salute" e "danno biologico". Un ampio paragrafo viene dedicato al problema del risarcimento del danno in riferimento del danno alla salute; alcuni cenni vengono fatti al recente processo di espansione del danno alla salute dalla responsabilità civile alla sicurezza sociale.
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3

Ales, Edoardo, and Sabina Brevaglieri. "Il lavoro in età moderna: un percorso di lettura." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 168 (January 2021): 767–97. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2020-168006.

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Abstract:
Il saggio si propone di offrire un percorso di lettura del volume della Storia del lavoro in Italia dedicato all'Età moderna e curato da Renata Ago. L'obiettivo è di sollecitare l'attenzione del giurista positivo verso una storia lontana e distante come quella dell'antico regime, al di là della pura curiosità e dell'interesse occasionale. La conclusione del percorso è aperta e ha l'ambizione di provare a promuovere una ripartenza, evidenziando chiavi di lettura interdisci-plinari per ripensare gli interrogativi del diritto del lavoro e della sicurezza sociale e per contra-stare efficacemente quelle teorie che leggono nella fine del lavoro novecentesco (dipendente, locale, accentrato, stabile, continuo) il venir meno del senso stesso della protezione sociale. L'auspicio è che per lo storico l'incontro con il giurista positivo possa stimolare la possibilità di elaborare nuovi terreni condivisi di ricerca applicata, arricchendo così il bagaglio di strumen-ti interpretativi dell'attività posta in essere dai regolatori del passato, senza che essi diventino lenti deformanti e performative di realtà e contesti completamente diversi.
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4

Fuchs, Maximilian. "Il ruolo del diritto del lavoro e della sicurezza sociale nella crisi economica: l'esperienza tedesca." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 140 (November 2013): 741–54. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2013-140011.

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5

Severino, Paolo. "Il ruolo della certificazione in psichiatria: effetti iatrogeni e funzioni terapeutiche." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 2 (July 2011): 111–29. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2011-002009.

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Abstract:
L'articolo intende esaminare il problema della certificazione medica in generale e piů in particolare della certificazione psichiatrica e considerare il significato e la rilevanza di questa attivitŕ medica, le sue implicazioni psicologiche, giuridiche e sociali e il suo ruolo nell'ambito della cura. Un certificato puň accordare o negare importanti diritti all'individuo e avere nella vita del paziente una particolare rilevanza, influendo sul decorso della sua malattia, sulle sue scelte e sulla sua collocazione sociale. In analogia ad ogni altro atto medico, vengono considerati i potenziali rischi iatrogeni connessi alle certificazioni mediche. La proliferazione di richieste di certificazioni viene considerato come uno degli aspetti della generale medicalizzazione della vita che trasforma gli individui in potenziali pazienti finendo con il diminuire il livello di salute della societŕ nel suo complesso. Viene sostenuto il punto di vista che dietro la pratica della certificazione vi possono essere necessitŕ e rappresentazioni, spesso illusorie, di sicurezza e di difesa della comunitŕ da quanti mettono in pericolo l'ordine sociale. Viene quindi analizzata la peculiaritŕ della certificazioni in campo psichiatrico in relazione a problemi che riguardano la diagnosi e la prognosi delle malattie mentali, la mancanza di evidenti dati obiettivi, il linguaggio psichiatrico, il consenso alla certificazione e il contesto in cui si svolge la valutazione. Il lavoro arriva alla conclusione che č necessario che il medico, quando agisce con funzioni di tipo medico-legale, e lo psichiatra sviluppino una maggiore consapevolezza del potenziale iatrogeno e stigmatizzante della certificazione e degli scopi illusori che la societŕ sembra volergli attribuire, per affermare invece la sua funzione di strumento medico che integra gli atti strettamente tecnici della terapia, insostituibile nel far valere i diritti di persone che si possono trovare ad essere temporaneamente o cronicamente malate, privilegiando quelli che favoriscono l'autonomia e non la cronicitŕ e la dipendenza.
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6

Inglehart, Ronald. "LA NUOVA PARTECIPAZIONE NELLE SOCIETà POST-INDUSTRIALI." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 18, no. 3 (December 1988): 403–45. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200012600.

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Abstract:
IntroduzioneLo sviluppo economico dovrebbe condurre a crescenti livelli di partecipazione politica di massa per almeno tre buoni motivi teorici: 1) i cittadini delle società industriali avanzate hanno visto migliorare le loro capacità di partecipare: durante l'ultimo mezzo secolo i loro livelli di istruzione si sono accresciuti in modo impressionante e la formazione politica si è fatta più facilmente accessibile; 2) le norme sociali si sono fatte più permissive verso la partecipazione politica della metà femminile della popolazione. Una o due generazioni fa le donne non avevano neanche il diritto di voto. Oggi, non solo lo hanno acquisito in tutte le democrazie occidentali, ma vi è anche una crescente accettazione informale del fatto che esse debbano giocare un ruolo politico uguale a quello degli uomini e si sono diffusi i modelli di ruolo politico femminile. Infine, 3) vi sono segnali che le priorità valoriali del pubblico occidentale siano venute gradualmente passando da valori materialisti a valori postmaterialisti. Questo trend dovrebbe contribuire ad una crescita del tasso di partecipazione politica: liberatisi dalla necessità di concentrare le loro energie in via prioritaria nella lotta per la sicurezza economica e fisica, i cittadini dovrebbero essere in grado di dedicare più attenzione a preoccupazioni postmaterialistiche come la politica.
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7

Bompiani, Adriano. "L’elaborazione di “regole” per le innovazioni biotecnologiche." Medicina e Morale 49, no. 4 (August 31, 2000): 713–50. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2000.765.

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Abstract:
Come è noto, l'unione Europea ha fra i suoi scopi quello di favorire lo sviluppo sociale ed economico dei Paesi aderenti, facilitando la ricerca scientifica, l’innovazione tecnologica, la produzione di beni e la circolazione degli stessi nell’ambito dell’Unione, eliminando per quanto è possibile differenze, normative e conflitti commerciali. Con questo spirito, dopo anni di difficile lavoro, è stata emanata la Direttiva 98/44/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio (6luglio 1998) che riguarda la protezione giuridica delle invenzioni biotecnologiche, ne presupposto che si tratti di genoma – sia esso di origine vegetale, animale o umano – in quanto risultati da “invenzioni” suscettibili di applicazioni industriali e non dal mero isolamento (“scoperta”). L’Autore, che già ha esaminato in un precedente contributo gli aspetti etici dell’impiego delle biotecnologie nel campo vegetale e animale (v. Medicina e Morale 2000, 3: 449-504), si sofferma a descrivere quanto prevede la Direttiva 98/44/CE stessa, assieme ad altre norme internazionali precedentemente emanat, per la tutela dell’ambiente, degli animali e degli organismi umani. L’Autore riconosce che la direttiva vieta, nel dispositivo, lo sfruttamento commerciale che sia contrario all’ordine pubblico e al buon costume, fornendo gli esempi concreti dei divieti applicabili ai processi di clonazione umana a scopo riproduttivo, di modificazione dell’identità genetica germinale dell’essere umano; di modificazione degli embrioni umani a fini commerciali e industriali; di modificazione dell’identità genetica animale di natura tale da provocare sofferenza negli stessi, senza utilità sostanziale per l’uomo o per l’animale. Tuttavia la Direttiva – sotto l’aspetto giuridico – consente l’utilizzazione di embrioni umani (sia pure non direttamente ed espressamente prodotti a scopo di ricerca in base all’art. 18 della Convenzione sui diritti dell’uomo e la biomedicina) a scopo sperimentale e per applicazioni biotecnologiche riguardanti la produzione di cellule staminali od i medicamenti. L’Autore esamina anche il dibattito che è seguito alla emanazione della Direttiva soprattutto a livello di Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (Strasburgo) in merito alle preoccupazioni dell’opinione pubblica sui cosiddetti “cibi transgenici” (raccomandazione n. 1398 (1998) dal titolo “sicurezza del consumatore e qualità degli alimenti”), nella quale è stata espressa contrarietà alla brevettabilità degli organismi viventi, pur riconoscendo la necessità di assicurare un’adeguata protezione ai diritti dell’”invenzione” (proprietà intellettuale) [Raccomandazione 1417/1999]. Questi problemi sono stati affrontati ma non risolti nella conferenza internazionale di Oviedo (16-19 maggio 19999) organizzata dal Consiglio d’Europa. Il Comitato Direttivo di Bioetica del medesimo Consiglio d’Europa è stato indicato di esprimere “parere” sulla complessa materia; nel frattempo sono intervenute la conferenza di Seattle e Montreal, ove è stato firmato, nel gennaio 2000, un Protocollo sulla biosicurezza che regolamenta il commercio internazionale di sementi e sostanze geneticamente modificate ritenuti pericolosi per l’ambiente e la salute, escludendo però i prodotti finiti, e perciò il cibo transgenico. Nel momenti in cui – scadendo la moratoria –la Direttiva 98/44/CE entrerà in vigore (31 luglio 2000) essendo improbabile l’accettazione delle argomentazioni di invalidazione sollevate da Olanda e Italia, l’Autore insiste per l’adozione del “principio di precauzione”, esplicitamente incorporato nel diritto comunicato relativo alla protezione della salute, oltreché alla tutela dell’ambiente, che dovrà essere tuttavia meglio specificato nella sua estensione e nelle conseguenze attese. Un secondo principio, quello della “trasparenza”, richiede un’ulteriore affinamento delle informazioni rivolte al consumatore, tramite una più chiara etichettatura che consenta una scelta realmente libera e consapevole dei prodotti derivanti da organismi geneticamente modificati posti in commercio. Dovrà essere perseguita la ricerca, escludendo peraltro l’uso dell’embrione umano.
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Mazzoni, Silvia. "La voce dei figli in tribunale: dall'equidistanza nel conflitto alla dinamica di resistenza e rifiuto verso un genitore." TERAPIA FAMILIARE, no. 124 (February 2021): 194–216. http://dx.doi.org/10.3280/tf2020-124010.

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Abstract:
L'articolo descrive l'esperienza dell'ascolto dei figli da parte del giudice - affiancato dallo psicologo - nei procedimenti giudiziali di separazione e divorzio. Si tratta di una procedura coerente con le convenzioni internazionali per i diritti dei bambini e degli adolescenti, ma essa può essere considerata come un'occasione importante affinché tutti gli adulti - genitori, avvocati e giudici - tengano conto della voce dei figli per convergere verso i loro obiettivi evolutivi. Dopo aver passato in rassegna alcuni principi teorici che consentono di comprendere la posizione dei figli rispetto al conflitto genitoriale, l'articolo descrive i risultati di un'indagine empirica che ha permesso di rilevare un'alta percentuale di ragazzi che - nonostante le controversie legali dei genitori - esprimono l'esigenza di mantenere un rapporto equidistante che garantisca la loro sicurezza emotiva e sociale. Ciò nonostante, gli esempi che vengono descritti propongono una riflessione sul rischio che i figli del divorzio si trovino a lungo a dover proporre un'inversione di ruolo rispetto agli adulti che non trovano una via d'uscita dal conflitto.
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Korzycka-Iwanow, Malgorzata, and Pawell Wojciechowski. "Le strutture della sicurezza alimentare in Polonia." AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no. 3 (March 2010): 151–90. http://dx.doi.org/10.3280/aim2008-003007.

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Abstract:
Il presente articolo affronta il tema delle strutture della sicurezza alimentare in Polonia. Nella prima parte viene presentata la disciplina comunitaria quale fattore determinante le predette strutture. La seconda parte tratta questioni più generali, quali le strutture della pubblica amministrazione e il sistema delle fonti di diritto in Polonia, per passare poi ad argomenti più puntuali concernenti le strutture della sicurezza alimentare e la relazione tra la normativa nazionale e la normativa comunitaria in materia. Nella terza ed ultima parte, vengono esaminati in modo dettagliato gli organi costituenti le strutture della sicurezza alimentare in Polonia, iniziando dai ministri per passare poi all'analisi della composizione, dei compiti e delle competenze degli organi centrali dell'amministrazione governativa e degli organi territoriali dell'amministrazione unita e non unita competenti in materia di sicurezza alimentare. In conclusione l'Autrice constata che l'attuale struttura degli organi che hanno compiti relativi alla sicurezza alimentare in Polonia è complessa, poiché si è formata in diversi periodi ed è basata su diversi criteri. Nel processo di adattamento del diritto polacco alle esigenze comunitarie, le nuove competenze e compiti risultanti dalle norme del diritto comunitario sono stati attribuiti, per ragioni di urgenza, agli organi esistenti incaricati già di compiti e competenze in altre materie. Per cui l'Autrice sostiene che è auspicabile effettuare una riforma delle strutture della sicurezza alimentare in Polonia.
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Simoni, Alessandro. "Appunti per una "lettura romaně" del "pacchetto sicurezza"." DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no. 4 (November 2009): 217–30. http://dx.doi.org/10.3280/diri2009-004014.

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Abstract:
1. Neutralitŕ del diritto e recenti policies in tema di "nomadismo"2. La separazione degli spazi tra "popolazione maggioritaria" e "nomadi": radici antizigane delle norme restrittive in tema di concessione della residenza3. La mendicitŕ minorile4. Conclusioni: la persistenza dello stereotipo antizigano nella macchina del diritto
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Dissertations / Theses on the topic "Diritto della sicurezza sociale"

1

Ortiz, Gonzalez Conde Francisco Miguel <1987&gt. "Fondamenti comparati del diritto della Sicurezza Sociale tra Italia e Spagna." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7289/1/Ortiz_Gonzalez_Conde_Francisco_Miguel_Tesi.pdf.

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Abstract:
L'ipotesi di partenza è l’analisi dei fondamenti nazionali del diritto della Sicurezza Sociale tra Italia e Spagna. La metodologia utilizzata è stata il diritto comparato, il confronto tra categorie giuridiche equivalenti, e non dei singoli Paesi. La tesi è strutturata in quattro capitoli. Il capitolo I, generale, si occupa dei sistemi in modo parallelo durante le fasi fasciste, l’influenza reciproca durante i diversi periodi costituzionali (1931, 1948 e 1978) e la ricezione di nuovi approcci beveridgiani in entrambi i Paesi del Mediterraneo. Il capitolo II affronta la tendenza all’universalizzazione dell’ ambito soggettivo verso le eccezioni ai principi di professionalità e lex loci laboris. Il capitolo III regola le diverse interpretazioni dell’ambito oggettivo e gli approcci ambivalenti da parte di entrambe le Corti Costituzionali, poiché non hanno raggiunto una sola e univoca risposta, a volte, con rilievo della sussistenza del bisogno, altre, con prevalenza dell’avveramento del rischio nella tutela degli eventi protetti. Infine, nel capitolo IV, sul concetto di pensione adeguata, si trovano le maggiori differenze tra i sistemi. È possibile anticipare le pronunce vaghe e indirette della Corte Costituzionale spagnola, a differenza della Corte italiana. Per sostenere lo scollamento tra i livelli delle prestazioni e dei contributi versati, entrambi i Paesi hanno affermato, tra gli altri argomenti, la natura fiscale dei contributi previdenziali. Sono state trovate anche differenze tra i meccanismi di perequazione delle pensioni; in questo senso, le recenti sentenze sulla sospensione nel 2012 (in entrambi i Paesi).
This thesis analyses the Italian and Spanish foundations of Social Security systems from a comparative law approach, comparing equivalent legal categories in both countries. This thesis is structured in four chapters: Chapter I, in general, it deals with the Spanish and Italian systems in parallel during the fascist dictatorships, the different constitutional periods (1931, 1948 and 1978) and the new Beveridge approaches in both mediterranean countries. Chapter II faces the trend to universalize the personal scope of application through the exceptions to the principles of professionalism and lex loci laboris. Chapter III regulates the different interpretations in the material scope of application and the ambivalent approaches of both Constitutional Courts, as they have not reached a single and specific answer. It sometimes highlights the importance of the situation of need and others it focuses on the risk of protected events. Chapter IV is about the concept of an adequate pension and the major differences of both systems. It can be anticipated the imprecise and indirect pronunciations of the Spanish Constitutional Court, unlike the extensive Italian constitutional jurisprudence. Both countries have confirmed, among other topics, the fiscal nature of social security contributions in order to support the differences between the levels of pension benefits and contributions. It also shows the differences in the pensions equalization mechanisms and the latest judgments on the suspension in 2012 (in both countries).
La hipótesis de partida de la presente tesis es el análisis de los fundamentos nacionales del derecho a la Seguridad Social en Italia y en España. La metodología empleada ha sido el derecho comparado, confrontando categorías jurídicas y no meramente países. La tesis se estructura en cuatro capítulos. El capítulo I, general, se ocupa de los sistemas en modo paralelo durante las etapas fascistas, la influencia recíproca durante los períodos constitucionales (1931,1948, 1978) y la acogida de los principios beveridgianos en ambos países del Mediterráneo. El capítulo II afronta la tendencia hacia la universalización del ámbito subjetivo a través de las excepciones a los principios de profesionalidad y lex loci laboris. El capítulo II regula las diferentes interpretaciones del ámbito material y los enfoque ambivalentes de ambos Tribunales Constitucionales, que no han alcanzado una respuesta única y univoca, unas veces otorgando mayor protagonismo al estado de necesidad, otras en cambio al acaecimiento del riesgo protegido. Finalmente, en el capítulo IV, sobre el concepto de pensión adecuada, se encuentran las mayores diferencias entre sistemas. Es posible adelantar los pronunciamientos imprecisos e indirectos del Tribunal Constitucional español a diferencia de la ingente jurisprudencia italiana. Para sostener el descuelgue entre las prestaciones percibidas y las contribuciones versadas, ambos países han afirmado, entre otros argumentos, la naturaleza fiscal de las cuotas. Se han encontrado diferencias entre los mecanismos de revalorización de pensiones; en este sentido, las recientes sentencias sobre la suspensión del 2012 (en ambos países)
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Ortiz, Gonzalez Conde Francisco Miguel <1987&gt. "Fondamenti comparati del diritto della Sicurezza Sociale tra Italia e Spagna." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7289/.

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Abstract:
L'ipotesi di partenza è l’analisi dei fondamenti nazionali del diritto della Sicurezza Sociale tra Italia e Spagna. La metodologia utilizzata è stata il diritto comparato, il confronto tra categorie giuridiche equivalenti, e non dei singoli Paesi. La tesi è strutturata in quattro capitoli. Il capitolo I, generale, si occupa dei sistemi in modo parallelo durante le fasi fasciste, l’influenza reciproca durante i diversi periodi costituzionali (1931, 1948 e 1978) e la ricezione di nuovi approcci beveridgiani in entrambi i Paesi del Mediterraneo. Il capitolo II affronta la tendenza all’universalizzazione dell’ ambito soggettivo verso le eccezioni ai principi di professionalità e lex loci laboris. Il capitolo III regola le diverse interpretazioni dell’ambito oggettivo e gli approcci ambivalenti da parte di entrambe le Corti Costituzionali, poiché non hanno raggiunto una sola e univoca risposta, a volte, con rilievo della sussistenza del bisogno, altre, con prevalenza dell’avveramento del rischio nella tutela degli eventi protetti. Infine, nel capitolo IV, sul concetto di pensione adeguata, si trovano le maggiori differenze tra i sistemi. È possibile anticipare le pronunce vaghe e indirette della Corte Costituzionale spagnola, a differenza della Corte italiana. Per sostenere lo scollamento tra i livelli delle prestazioni e dei contributi versati, entrambi i Paesi hanno affermato, tra gli altri argomenti, la natura fiscale dei contributi previdenziali. Sono state trovate anche differenze tra i meccanismi di perequazione delle pensioni; in questo senso, le recenti sentenze sulla sospensione nel 2012 (in entrambi i Paesi).
This thesis analyses the Italian and Spanish foundations of Social Security systems from a comparative law approach, comparing equivalent legal categories in both countries. This thesis is structured in four chapters: Chapter I, in general, it deals with the Spanish and Italian systems in parallel during the fascist dictatorships, the different constitutional periods (1931, 1948 and 1978) and the new Beveridge approaches in both mediterranean countries. Chapter II faces the trend to universalize the personal scope of application through the exceptions to the principles of professionalism and lex loci laboris. Chapter III regulates the different interpretations in the material scope of application and the ambivalent approaches of both Constitutional Courts, as they have not reached a single and specific answer. It sometimes highlights the importance of the situation of need and others it focuses on the risk of protected events. Chapter IV is about the concept of an adequate pension and the major differences of both systems. It can be anticipated the imprecise and indirect pronunciations of the Spanish Constitutional Court, unlike the extensive Italian constitutional jurisprudence. Both countries have confirmed, among other topics, the fiscal nature of social security contributions in order to support the differences between the levels of pension benefits and contributions. It also shows the differences in the pensions equalization mechanisms and the latest judgments on the suspension in 2012 (in both countries).
La hipótesis de partida de la presente tesis es el análisis de los fundamentos nacionales del derecho a la Seguridad Social en Italia y en España. La metodología empleada ha sido el derecho comparado, confrontando categorías jurídicas y no meramente países. La tesis se estructura en cuatro capítulos. El capítulo I, general, se ocupa de los sistemas en modo paralelo durante las etapas fascistas, la influencia recíproca durante los períodos constitucionales (1931,1948, 1978) y la acogida de los principios beveridgianos en ambos países del Mediterráneo. El capítulo II afronta la tendencia hacia la universalización del ámbito subjetivo a través de las excepciones a los principios de profesionalidad y lex loci laboris. El capítulo II regula las diferentes interpretaciones del ámbito material y los enfoque ambivalentes de ambos Tribunales Constitucionales, que no han alcanzado una respuesta única y univoca, unas veces otorgando mayor protagonismo al estado de necesidad, otras en cambio al acaecimiento del riesgo protegido. Finalmente, en el capítulo IV, sobre el concepto de pensión adecuada, se encuentran las mayores diferencias entre sistemas. Es posible adelantar los pronunciamientos imprecisos e indirectos del Tribunal Constitucional español a diferencia de la ingente jurisprudencia italiana. Para sostener el descuelgue entre las prestaciones percibidas y las contribuciones versadas, ambos países han afirmado, entre otros argumentos, la naturaleza fiscal de las cuotas. Se han encontrado diferencias entre los mecanismos de revalorización de pensiones; en este sentido, las recientes sentencias sobre la suspensión del 2012 (en ambos países)
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Gobbi, Maura <1981&gt. "La salute detenuta: tra diritto e sicurezza”. Un’ indagine nella Casa Circondariale di Rimini." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4585/1/Gobbi_Maura_tesi.pdf.

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Abstract:
The survey approachs the issue of health and the problem of its effective protection in a context of deprivation of liberty and coercion, which is the prison. The theoretical reflection born from the reform of the Legislative Decree 230/99 which marked the transition from an employee by the Prison Health within prison a fully integrated in the National Health Service. The comparison between an institution of health promotion and institution of punishment which may operate on the same subject held produces multiple attrits, making their relationship problematic. The work shows the daily difficulties in the management of prison health within the institution, physician-patient between different health care roles, and between the latter and prison workers. The coexistence, in fact, is not always harmonious though quite often it is common sense and the willingness of operators to reduce barriers: overcrowding, limited resources and insufficient staff make the application of the rule and therefore the right to goal a difficult to be pursued. It is designed for a scheme of semi-structured interview essay is divided into 3 sections covering: "staff and its functions", "health reform" and "health of the prisoner"; questions were directed to doctors, nurses and psychologists engaged inside the prison of Rimini with the specific aim of examining the ambivalent relationship between the demand for health care in prisons and the need for security and a clear - albeit partial - point of view. We tried to reconstruct the situation of prison health care through the perception of prison operators, capturing the problematic issues that deal on both issues is instrumental to the experience of persons detained by analyzing, in terms of operators , what happens inside of a prison institution in everyday health care.
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Gobbi, Maura <1981&gt. "La salute detenuta: tra diritto e sicurezza”. Un’ indagine nella Casa Circondariale di Rimini." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4585/.

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Abstract:
The survey approachs the issue of health and the problem of its effective protection in a context of deprivation of liberty and coercion, which is the prison. The theoretical reflection born from the reform of the Legislative Decree 230/99 which marked the transition from an employee by the Prison Health within prison a fully integrated in the National Health Service. The comparison between an institution of health promotion and institution of punishment which may operate on the same subject held produces multiple attrits, making their relationship problematic. The work shows the daily difficulties in the management of prison health within the institution, physician-patient between different health care roles, and between the latter and prison workers. The coexistence, in fact, is not always harmonious though quite often it is common sense and the willingness of operators to reduce barriers: overcrowding, limited resources and insufficient staff make the application of the rule and therefore the right to goal a difficult to be pursued. It is designed for a scheme of semi-structured interview essay is divided into 3 sections covering: "staff and its functions", "health reform" and "health of the prisoner"; questions were directed to doctors, nurses and psychologists engaged inside the prison of Rimini with the specific aim of examining the ambivalent relationship between the demand for health care in prisons and the need for security and a clear - albeit partial - point of view. We tried to reconstruct the situation of prison health care through the perception of prison operators, capturing the problematic issues that deal on both issues is instrumental to the experience of persons detained by analyzing, in terms of operators , what happens inside of a prison institution in everyday health care.
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IUDICONE, FELICIANO. "TRASFORMAZIONI DELLA FIGURA DEL DATORE DI LAVORO MULTINAZIONALE. FENOMENI DI MOBILITA' GEOGRAFICA E TUTELE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2019. http://hdl.handle.net/10280/59518.

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Abstract:
La tesi esplora le sfide poste al diritto del lavoro e alla politiche europee dal distacco di lavoratori, illustrando le sue complesse relazioni con le libertà economiche da un lato e con i diritti sociali dall’altro. In particolare, si propone una analisi della normativa europea alla luce della sua interpretazione da parte della Corte di Giustizia Europea e della concreta applicazione da parte delle autorità pubbliche. Il lavoro è arricchito da evidenze di tipo quantitativo e qualitativo sui flussi e sulle condizioni lavorative dei lavoratori distaccati, incluse le attività e i risultati di progetti volti a migliorare la comprensione del fenomeno rafforzando, al contempo, le capacità di ispettorati e sindacati. Le conclusioni propongono diversi percorsi di riforma, ispirati da visioni alternative dell’equilibrio tra libertà economiche e diritti sociali.
The thesis explores challenges posed to labour law and to European policies by the posting of workers, highlighting its complex relations with economic freedoms on the one side and with social rights on the other side. This is done by providing an analysis of EU-level law provisions in the light of their interpretation by the European Court of Justice and implementation by public authorities. The work is integrated by quantitative and qualitative evidences on flows and working conditions of posted workers, including activities and outcomes of projects meant to improve understanding of the phenomenon while empowering stakeholders, such as inspectorates and unions. The conclusions propose different pathways to reform posting rules, inspired by alternative visions on the balance between economic freedoms and social rights.
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IUDICONE, FELICIANO. "TRASFORMAZIONI DELLA FIGURA DEL DATORE DI LAVORO MULTINAZIONALE. FENOMENI DI MOBILITA' GEOGRAFICA E TUTELE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2019. http://hdl.handle.net/10280/59518.

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Abstract:
La tesi esplora le sfide poste al diritto del lavoro e alla politiche europee dal distacco di lavoratori, illustrando le sue complesse relazioni con le libertà economiche da un lato e con i diritti sociali dall’altro. In particolare, si propone una analisi della normativa europea alla luce della sua interpretazione da parte della Corte di Giustizia Europea e della concreta applicazione da parte delle autorità pubbliche. Il lavoro è arricchito da evidenze di tipo quantitativo e qualitativo sui flussi e sulle condizioni lavorative dei lavoratori distaccati, incluse le attività e i risultati di progetti volti a migliorare la comprensione del fenomeno rafforzando, al contempo, le capacità di ispettorati e sindacati. Le conclusioni propongono diversi percorsi di riforma, ispirati da visioni alternative dell’equilibrio tra libertà economiche e diritti sociali.
The thesis explores challenges posed to labour law and to European policies by the posting of workers, highlighting its complex relations with economic freedoms on the one side and with social rights on the other side. This is done by providing an analysis of EU-level law provisions in the light of their interpretation by the European Court of Justice and implementation by public authorities. The work is integrated by quantitative and qualitative evidences on flows and working conditions of posted workers, including activities and outcomes of projects meant to improve understanding of the phenomenon while empowering stakeholders, such as inspectorates and unions. The conclusions propose different pathways to reform posting rules, inspired by alternative visions on the balance between economic freedoms and social rights.
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LOZZI, NICOLE. "POLITICHE DELLA SICUREZZA E ALLERTE ALIMENTARI NELL'UNIONE EUROPEA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/777.

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Abstract:
La tesi ha come finalità lo studio della sicurezza alimentare e del suo sistema di controllo nel contesto europeo. Per sicurezza alimentare qui s’intende da un lato, quell’insieme di disposizioni e di procedure previste dal legislatore, atte a garantire che gli alimenti a rischio non siano immessi sul mercato; dall’altro quel meccanismo predisposto per individuare i problemi di sicurezza degli alimenti e agire di conseguenza. Sicurezza alimentare, intesa dal punto di vista normativo, è sia l’ampia gamma di disposizioni che hanno un’incidenza diretta o indiretta sulla sicurezza degli alimenti e dei mangimi (come ad esempio i provvedimenti sui materiali e gli oggetti a contatto con gli alimenti, sui mangimi e su altri mezzi di produzione agricola a livello primario), sia un vero e proprio sistema inteso come meccanismo o insieme di procedure pensate per garantire la sicurezza degli alimenti. Tale apparato di tutela opera, tenendo in considerazione tutti gli aspetti della catena di produzione alimentare, come un unico processo, partendo dalla produzione, passando attraverso la trasformazione fino ad arrivare alla distribuzione e vendita dei prodotti. Oggetto principale di questa tesi è l’analisi del sistema di controllo alimentare, poiché non solo elemento integrante, ma soprattutto presupposto della sicurezza stessa. Precisamente, in Europa il sistema di sorveglianza si presenta come un meccanismo di allarme rapido per la notificazione di un rischio diretto o indiretto per la salute umana dovuto ad alimenti o mangimi, una sorta di rete di collegamento cui partecipano gli Stati membri, la Commissione Europea e l’Autorità per la sicurezza alimentare
The idea of research comparing the legal and policy choices which form the basis for the current agrofood safety systems derive from the observation of several cases of “food emergency”(such as BSE, dioxin contamination , bird flu, GMOs) and food alert, which occurred in the recent European history and have caused reactions and worries in public opinion. The study of the above mentioned events and the reflection upon the attitudes and the decisions about food safety made by the European Union institutions raised many different questions. First of all I wondered if this is only a European phenomenon or if it may also apply to overseas countries like the USA. I also wanted to investigate about science regulation policies ruling the safety system born to face feared or evident risks for public health (as a consequence of BSE), i.e. to understand how scientific knowledge is used in legal and policy choices and which are the political and social consequences. In effect, the emergencies, risks and uncertainties caused by the social implementation of science have increased the gap between society and institutions both at national and community level, generating mistrust not so much of scientific and technological progress but of the institutions themselves. The public isn’t only worried about “safety” meant as the likelihood of a damage occurring, but also about the unexpected social effects neglected by the institutions. Europe expressed its concerns about these situations by trying to fill the gap from different perspectives : • new governance of science; • subsequent new regulatory and policy model of science; • expertise and its credibility; • more collective decision making processes Such steps are fundamental to generate and new idea of science governance which connects the need of a more democratic science with that of a more involving society . The Democratization of science implies the acquisition by institutions of several scientific opinions involving all of the aspects of knowledge in order to obtain decisions making processes meeting social needs and, consequently, closer to citizens.
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LOZZI, NICOLE. "POLITICHE DELLA SICUREZZA E ALLERTE ALIMENTARI NELL'UNIONE EUROPEA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/777.

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Abstract:
La tesi ha come finalità lo studio della sicurezza alimentare e del suo sistema di controllo nel contesto europeo. Per sicurezza alimentare qui s’intende da un lato, quell’insieme di disposizioni e di procedure previste dal legislatore, atte a garantire che gli alimenti a rischio non siano immessi sul mercato; dall’altro quel meccanismo predisposto per individuare i problemi di sicurezza degli alimenti e agire di conseguenza. Sicurezza alimentare, intesa dal punto di vista normativo, è sia l’ampia gamma di disposizioni che hanno un’incidenza diretta o indiretta sulla sicurezza degli alimenti e dei mangimi (come ad esempio i provvedimenti sui materiali e gli oggetti a contatto con gli alimenti, sui mangimi e su altri mezzi di produzione agricola a livello primario), sia un vero e proprio sistema inteso come meccanismo o insieme di procedure pensate per garantire la sicurezza degli alimenti. Tale apparato di tutela opera, tenendo in considerazione tutti gli aspetti della catena di produzione alimentare, come un unico processo, partendo dalla produzione, passando attraverso la trasformazione fino ad arrivare alla distribuzione e vendita dei prodotti. Oggetto principale di questa tesi è l’analisi del sistema di controllo alimentare, poiché non solo elemento integrante, ma soprattutto presupposto della sicurezza stessa. Precisamente, in Europa il sistema di sorveglianza si presenta come un meccanismo di allarme rapido per la notificazione di un rischio diretto o indiretto per la salute umana dovuto ad alimenti o mangimi, una sorta di rete di collegamento cui partecipano gli Stati membri, la Commissione Europea e l’Autorità per la sicurezza alimentare
The idea of research comparing the legal and policy choices which form the basis for the current agrofood safety systems derive from the observation of several cases of “food emergency”(such as BSE, dioxin contamination , bird flu, GMOs) and food alert, which occurred in the recent European history and have caused reactions and worries in public opinion. The study of the above mentioned events and the reflection upon the attitudes and the decisions about food safety made by the European Union institutions raised many different questions. First of all I wondered if this is only a European phenomenon or if it may also apply to overseas countries like the USA. I also wanted to investigate about science regulation policies ruling the safety system born to face feared or evident risks for public health (as a consequence of BSE), i.e. to understand how scientific knowledge is used in legal and policy choices and which are the political and social consequences. In effect, the emergencies, risks and uncertainties caused by the social implementation of science have increased the gap between society and institutions both at national and community level, generating mistrust not so much of scientific and technological progress but of the institutions themselves. The public isn’t only worried about “safety” meant as the likelihood of a damage occurring, but also about the unexpected social effects neglected by the institutions. Europe expressed its concerns about these situations by trying to fill the gap from different perspectives : • new governance of science; • subsequent new regulatory and policy model of science; • expertise and its credibility; • more collective decision making processes Such steps are fundamental to generate and new idea of science governance which connects the need of a more democratic science with that of a more involving society . The Democratization of science implies the acquisition by institutions of several scientific opinions involving all of the aspects of knowledge in order to obtain decisions making processes meeting social needs and, consequently, closer to citizens.
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Cioli, Federico <1964&gt. "Sicurezza privata e sicurezza partecipata. Le imprese private del settore sicurezza in Italia tra subalternità e sussidirietà." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5867/1/cioli_federico_tesi.pdf.

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Abstract:
La ricerca esamina il ruolo delle imprese che svolgono attività di sicurezza privata in Italia (oggi definita anche "sussidiaria" o "complementare") in relazione allo sviluppo delle recenti politiche sociali che prevedono il coinvolgimento di privati nella gestione della sicurezza in una prospettiva di community safety. Nel 2008/2009 le politiche pubbliche di sicurezza legate al controllo del territorio hanno prodotto norme con nuovi poteri “di polizia” concessi agli amministratori locali e la previsione di associazione di cittadini per la segnalare eventi dannosi alla sicurezza urbana (“ronde”). Nello stesso periodo è iniziata un’importante riforma del settore della sicurezza privata, ancora in fase di attuazione, che definisce le attività svolte dalle imprese di security, individua le caratteristiche delle imprese e fissa i parametri per la formazione del personale. Il quadro teorico del lavoro esamina i concetti di sicurezza/insicurezza urbana e di società del rischio alla luce delle teorie criminologiche legate alla prevenzione situazionale e sociale e alla community policing. La ricerca sul campo si basa sull’analisi del contenuto di diverse interviste in profondità con esponenti del mondo della sicurezza privata (imprenditori, dirigenti, studiosi). Le interviste hanno fatto emergere che il ruolo della sicurezza privata in Italia risulta fortemente problematico; anche la riforma in corso sulla normativa del settore è considerata con scarso entusiasmo a causa delle difficoltà della congiuntura economica che rischia di compromettere seriamente la crescita. Il mercato della sicurezza in Italia è frastagliato e scarsamente controllato; manca un’azione di coordinamento fra le diverse anime della sicurezza (vigilanza privata, investigazione, facility/security management); persiste una condizione di subalternità e di assenza di collaborazione con il settore pubblico che rende la sicurezza privata relegata in un ruolo marginale, lontano dalle logiche di sussidiarietà.
The research examines the role of private companies engaged in security in Italy (now also called subsidiary or complementary) in relation to the development of recent social policies that provide for the involvement of private sector in security management from a perspective of community safety. In 2008/2009 the public policy of safety-related control of the territory have produced standards with new "police" powers granted to local administrators and the prediction of association of citizens to report adverse events to urban safety ("rounds"). At the same time a major reform of the private security industry began, still in the implementation phase, which defines the activities of security companies, identifies their characteristics and sets standards for the training of personnel. The theoretical framework of the paper examines the concepts of security / insecurity and urban risk society in the light of criminological theories related to social and situational prevention and community policing. The fieldwork is based on the contents of several in-depth interviews with members of the private security (contractors, managers, researchers). The interviews revealed that the role of private security in Italy is highly problematic, even the ongoing reform of the regulatory environment is considered with little enthusiasm because of the difficulties of the economic situation that is likely to seriously affect the growth. The security market in Italy is jagged and poorly controlled; missing coordinate between the different souls of security (private security, investigation, facility / security management); a condition of subordination and lack of cooperation remains with the public sector which makes the private security relegated to a marginal role.
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Cioli, Federico <1964&gt. "Sicurezza privata e sicurezza partecipata. Le imprese private del settore sicurezza in Italia tra subalternità e sussidirietà." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5867/.

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Abstract:
La ricerca esamina il ruolo delle imprese che svolgono attività di sicurezza privata in Italia (oggi definita anche "sussidiaria" o "complementare") in relazione allo sviluppo delle recenti politiche sociali che prevedono il coinvolgimento di privati nella gestione della sicurezza in una prospettiva di community safety. Nel 2008/2009 le politiche pubbliche di sicurezza legate al controllo del territorio hanno prodotto norme con nuovi poteri “di polizia” concessi agli amministratori locali e la previsione di associazione di cittadini per la segnalare eventi dannosi alla sicurezza urbana (“ronde”). Nello stesso periodo è iniziata un’importante riforma del settore della sicurezza privata, ancora in fase di attuazione, che definisce le attività svolte dalle imprese di security, individua le caratteristiche delle imprese e fissa i parametri per la formazione del personale. Il quadro teorico del lavoro esamina i concetti di sicurezza/insicurezza urbana e di società del rischio alla luce delle teorie criminologiche legate alla prevenzione situazionale e sociale e alla community policing. La ricerca sul campo si basa sull’analisi del contenuto di diverse interviste in profondità con esponenti del mondo della sicurezza privata (imprenditori, dirigenti, studiosi). Le interviste hanno fatto emergere che il ruolo della sicurezza privata in Italia risulta fortemente problematico; anche la riforma in corso sulla normativa del settore è considerata con scarso entusiasmo a causa delle difficoltà della congiuntura economica che rischia di compromettere seriamente la crescita. Il mercato della sicurezza in Italia è frastagliato e scarsamente controllato; manca un’azione di coordinamento fra le diverse anime della sicurezza (vigilanza privata, investigazione, facility/security management); persiste una condizione di subalternità e di assenza di collaborazione con il settore pubblico che rende la sicurezza privata relegata in un ruolo marginale, lontano dalle logiche di sussidiarietà.
The research examines the role of private companies engaged in security in Italy (now also called subsidiary or complementary) in relation to the development of recent social policies that provide for the involvement of private sector in security management from a perspective of community safety. In 2008/2009 the public policy of safety-related control of the territory have produced standards with new "police" powers granted to local administrators and the prediction of association of citizens to report adverse events to urban safety ("rounds"). At the same time a major reform of the private security industry began, still in the implementation phase, which defines the activities of security companies, identifies their characteristics and sets standards for the training of personnel. The theoretical framework of the paper examines the concepts of security / insecurity and urban risk society in the light of criminological theories related to social and situational prevention and community policing. The fieldwork is based on the contents of several in-depth interviews with members of the private security (contractors, managers, researchers). The interviews revealed that the role of private security in Italy is highly problematic, even the ongoing reform of the regulatory environment is considered with little enthusiasm because of the difficulties of the economic situation that is likely to seriously affect the growth. The security market in Italy is jagged and poorly controlled; missing coordinate between the different souls of security (private security, investigation, facility / security management); a condition of subordination and lack of cooperation remains with the public sector which makes the private security relegated to a marginal role.
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Books on the topic "Diritto della sicurezza sociale"

1

Caferra, Vito Marino. Famiglia e assistenza: Il diritto della famiglia nel sistema della sicurezza sociale. 3rd ed. Bologna: Zanichelli, 2003.

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2

Vicinelli, Gian Carlo. Enciclopedia della sicurezza sociale. Milano: N. Teti, 1991.

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3

Salerno, Antonio. Diritto comunitario della sicurezza del lavoro. Padova: CEDAM, 1990.

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4

Lai, Marco. Diritto della salute e della sicurezza sul lavoro. Torino: G. Giappichelli, 2010.

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5

Persiani, Mattia. Diritto della previdenza sociale. Padova: CEDAM, 2007.

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6

Cinelli, Maurizio. Diritto della previdenza sociale. 6th ed. Torino: G. Giappichelli, 2005.

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7

Cinelli, Maurizio. Diritto della previdenza sociale. 9th ed. Torino: G. Giappichelli, 2010.

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8

Mazziotti, Fabio. Diritto della previdenza sociale. 2nd ed. Napoli: Editoriale scientifica, 2001.

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9

Cinelli, Maurizio. Diritto della previdenza sociale. Torino: G. Giappichelli, 2012.

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10

Persiani, Mattia. Diritto della previdenza sociale. Padova: CEDAM, 2005.

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Book chapters on the topic "Diritto della sicurezza sociale"

1

Perathoner, Christoph. "Il trasporto multimodale nel diritto dell’Unione Europea: un fenomeno trasportistico emergente privo di un’adeguata regolamentazione." In Bibliothek des Wirtschaftsrechts, 59–83. Berlin, Heidelberg: Springer Berlin Heidelberg, 2021. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-662-63635-0_3.

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Abstract:
ZusammenfassungA settant’anni dalla lungimirante dichiarazione dell’allora Ministro degli Esteri francese Robert Schuman (1886–1963) il 9 maggio 1950 a Parigi, è possibile constatare come il lungo e sempre fragile processo di integrazione europea, finalizzato a realizzare “un’unione sempre più stretta tra i popoli dell’Europa”, abbia permesso il raggiungimento di obiettivi che hanno fondamentalmente migliorato la convivenza e la cooperazione sul nostro continente. In tal senso, un traguardo essenziale per gli Stati membri dell’UE è rappresentato dalla creazione di un mercato interno che assicura “la libera circolazione delle merci, delle persone, dei servizi e dei capitali”. Invero, l’istaurazione del mercato interno – al pari dell’integrazione europea – è un processo in continua evoluzione. La ratio istitutiva di un mercato unico sul continente europeo è quella di creare i presupposti per una crescita economica equilibrata, per ottenere la stabilità dei prezzi, per poter costruire un’economia sociale di mercato fortemente competitiva, che miri alla piena occupazione e al progresso sociale, e tutto questo con l’impegno di raggiungere un elevato livello di tutela e di miglioramento della qualità dell’ambiente e della vita delle persone.
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2

Castronuovo, Donato. "Profili relazionali della colpa nel settore della sicurezza del lavoro. Autoresponsabilità o paternalismo penale?" In Diritto penale e autoresponsabilità, 195–214. Nomos Verlagsgesellschaft mbH & Co. KG, 2020. http://dx.doi.org/10.5771/9783748924074-195.

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3

Tricomi, Laura. "La tutela dei minori immigrati: l’evoluzione del diritto nelle sentenze della corte di cassazione." In Bioetica pratica e cause di esclusione sociale, 209–13. Mimesis Edizioni, 2012. http://dx.doi.org/10.4000/books.mimesis.2271.

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4

Attollino, Simona. "Cambiamenti della coscienza sociale e adeguamenti del diritto. L’obiezione di coscienza alle D.A.T. nella legge n. 219/2017." In Costituzione, religione e cambiamenti nel diritto e nella società. Pisa University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.12871/978883339215825.

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5

Fiorentino, Dario. "Conflittualità sociale e funzione immunizzante del diritto: qualche nota per una lettura sistemica della repressione penale politica nelle società complesse." In Violenza Politica, 133–51. Ledizioni, 2018. http://dx.doi.org/10.4000/books.ledizioni.4123.

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