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Academic literature on the topic 'Diritto croato e sloveno'
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Journal articles on the topic "Diritto croato e sloveno"
Furlan, Metka. "Sull’idronimo Dragonja/Dragogna." Linguistica 55, no. 1 (December 31, 2015): 73–87. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.55.1.73-87.
Full textFilipi, Goran. "Ornitonimia istriana: il pettirosso." Linguistica 32, no. 2 (December 1, 1992): 151–58. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.32.2.151-158.
Full textFerluga-Petronio, Fedora. "Analisi comparativa dei nomi della gerarchia ecclesiastica in sloveno e croato." Linguistica 31, no. 1 (December 1, 1991): 401–19. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.31.1.401-419.
Full textFilipi, Goran. "Ornitonimia istriana: i nomi popolari del succiacapre europeo (Caprimulgus europaeus)." Linguistica 36, no. 1 (December 1, 1996): 77–82. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.36.1.77-82.
Full textFioretti, Fabrizio. "Lo strano caso de Il Diritto Croato di Pola." Studia Romanica et Anglica Zagrabiensia 65 (2020): 469–75. http://dx.doi.org/10.17234/sraz.65.57.
Full textGodini, Neva. "Il punto su Sebastijan Krelj." Linguistica 27, no. 1 (December 1, 1987): 33–45. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.27.1.33-45.
Full textDissertations / Theses on the topic "Diritto croato e sloveno"
Kapun, Ales. "L'esiguità dell'illecito penale: soluzioni a confronto in un'analisi di diritto comparato." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2009. http://hdl.handle.net/10077/3075.
Full textDa anni ormai si va facendo strada l'idea di introdurre nel nostro sistema penale una disposizione di carattere generale che preveda l'esclusione della procedibilità o della punibilità per fatti che pur essendo tipici, antigiuridici e colpevoli risultano, sulla base di criteri legislativamente indicati, privi di un significativo disvalore. Di qui la scelta di sondare le diverse coordinate culturali che convergono in seno alle clausole di irrilevanza in un'ottica comparata. L’elaborato, in particolare, ha lo scopo, da un lato, di analizzare gli istituti con cui i diversi ordinamenti europei rinunciano ad applicare la sanzione o, ancora prima, a celebrare il processo volto a stabilire se ed in quale misura irrogarla, prestando particolare attenzione all'istituto sloveno del fatto di scarsa rilevanza penale, e ciò per sondarne le peculiarità e le eventuali convergenze con gli istituti introdotti dal legislatore italiano e, dall’altro, di verificare se le soluzioni elaborate dai legislatori stranieri si prestino ad essere esportate, in tutto o in parte, nel sistema penale italiano. Particolare attenzione è stata prestata all’evoluzione della giurisprudenza della Suprema Corte slovena, al fine di cogliere eventuali mutamenti emersi dal recente pragmatismo processuale. Ancor prima, però, è stato necessario sciogliere il quesito attinente alla natura giuridica dell’istituto de quo, fonte – in questi ultimi anni – di rinnovati e serrati dibattiti dottrinali. Cumulando, poi, i risultati dell’elaborazione dottrinale con la prassi applicativa dei diversi istituti si è cercato di comprendere se l’accentuata indeterminatezza delle colonne su cui poggia l’edificio dell’irrilevanza penale del fatto possa minare le istanze di certezza del diritto e di uguaglianza fra tutti i cittadini. Non si è potuto prescindere, poi, già nella stessa parte introduttiva, da una considerazione critica delle esperienze già fatte in diversi ordinamenti penali europei e delle feconde prospettive di riforma succedutesi in Italia negli ultimi decenni. Infine, si è cercato di arricchire il percorso di ricerca con alcuni spunti comparatistici, analizzando i parametri di riferimento degli istituti di depenalizzazione in concreto attualmente vigenti nel sistema penale italiano - ossia il congegno dell’irrilevanza del fatto nel rito penale minorile e la declaratoria di “particolare tenuità” prevista dall’art. 34 d.lgs. 28 agosto 2000 n. 274 – e comparandoli con gli indici di esiguità dell’omologo istituto sloveno, per verificare l’eventuale necessità di affinamento e di calibratura del Tatbestand bagatellare elaborato dal legislatore sloveno. Da ultimo, poi, utilizzando i dati e le impressioni colte lungo il tortuoso percorso, si è cercato di abbozzare un modesto spunto propositivo per futuribili conquiste.
XXI Ciclo
1973
Cervellino, Sara <1992>. "Il Sovra-Sfruttamento di Mari, Oceani e delle loro Risorse. Dalla Pesca Industriale ad una Gestione Sostenibile di Ambiente Marino e Risorse Ittiche. Approfondimento del Caso Italo/Croato/Sloveno: La Fossa di Pomo." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14200.
Full textBertoli, Marilda. "La discrezionalità del giudice nella commisurazione della pena nei paesi dell'Europa dell' Est." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2008. http://hdl.handle.net/10077/2649.
Full textI modelli del diritto penale degli ex Stati socialisti europei sono stati sostituiti nell’ultimo decennio con nuovi atti legislativi strutturati attorno ai modelli tradizionali delle codificazioni europee (e, in particolare sull’esperienza tedesca). È naturale, nonostante l’abrogazione dei vecchi testi legislativi, che essi destino un particolare interesse per lo studioso, offrendo l’opportunità di comprendere a meglio l’evoluzione e i momenti di passaggio dal vecchio al nuovo, nonché le ripercussioni sociali delle transizioni giuridiche. Questo è il risultato di un processo di intercomunicazione tra i differenti sistemi penali ed è ciò che muove l’attuale processo di transizione dei paesi ex-socialisti. Ecco, quindi, la necessità, soprattutto alla luce dei rapporti passati tra le varie legislazioni dei paesi dell’area balcanica e quella sovietica, di un’analisi comparativa, che sottolinei i momenti di distacco rispetto ai modelli del passato e faccia emergere anche eventuali elementi di continuità tra i paesi dell’area balcanica nel loro cammino verso la costruzione della legislazione post-socialista. Lo scopo è anche quello di sottolineare e far emergere eventuali tratti che caratterizzano in modo originale i nuovi sistemi postsocialisti.
XX Ciclo
1980
WINKLER, Sandra. "La vendita tra regole europee e nazionali: i modelli dei diritti croato e sloveno." Doctoral thesis, 2009. http://hdl.handle.net/11562/337442.
Full textIn a relatively recent history, the EU has started to experience a significant enlargement toward eastern borders of the Old Continent. Such an enormous extension of Community borders over a short period of time created a strong impact: all the Member States, both old and new ones, as well as the candidate states, developed the need to understand legal system of the others. The present study examines two young independent states that have arisen from dissolution of the Yugoslav state, namely, Croatia and Slovenia. They were chosen exactly because they are understudied legal orders which, on the other hand, are very well acquainted with Western legal orders, especially those derived from German model. The study commences with a necessary reconstruction of the complex historical context in which private law of these people had evolved. In doing so, the author discovered a significant similarity of these legal models not so much with different Western models, but rather with the actual European private law. In an attempt to identify the origin of such a European legal matrix, that precedes most of the Community regulations, the study continues with the analysis of choices made by legislators of these states in relation to certain aspects of the sale of consumer goods and associated guarantees at the moment of reception of the 1999/44/EC Directive. Certainly, the study of sale of consumer goods cannot leave out the study of general norms on sale. The method used in this study is not limited to a pure comparison of solutions adopted. Rather, on the basis of choices made in these two new European countries in occasion of reception of the mentioned directive, the author attempted to discover whether it is possible to derive from the law on sale of these countries suggestions and proposals, that might be of use to Member States that have demonstrated difficulties in implementing Community law related to sale of consumer good, since rules deriving from European level have brought disharmony in the internal law on obligations. It has been shown that both Croatian and Slovenian legislators have been successful in implementing the Directive achieving a quality result. In fact, this success is primarily a result of existence and validity of general legal norms included in both countries in respective codes on obligations that owe their modernity to strong influence of the international conventions, especially to the Vienna Convention on International Sale of Goods. Perhaps the most important result of this study is the discovery that in the centre of Europe there has already existed a law on sale unknown to many, but surprisingly modern.