Books on the topic 'Diritto alla vita privata'

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1

Defilippi, Claudio. Il diritto di proprietà ed alla vita privata e familiare nella giurisprudenza della Corte europea. Torino: G. Giappichelli, 2003.

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2

Baccari, Maria Pia. Diritto alla vita tra ius e biotechnologie. Torino: G. Giappichelli, 2006.

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3

Biopolitica: L'ora è venuta : politica e diritto alla vita. Siena: Cantagalli, 2007.

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4

Perchinunno, Francesco. Interruzione della gravidanza e diritto alla vita: Profili costituzionali. Bari: Cacucci, 2000.

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5

Petrella, Riccardo. Il manifesto dell'acqua: Il diritto alla vita per tutti. Torino: EGA, 2001.

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6

Paciello, Giancarlo. La nuova intifada: Per il diritto alla vita del popolo palestinese. Pistoia: CRT, 2001.

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7

Balestrero, Ettore. Il diritto alla vita prenatale nell'ordinamento internazionale: L'apporto della Santa Sede. Bologna: Studio domenicano, 1997.

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8

Paciello, Giancarlo. La nuova intifada: Per il diritto alla vita del popolo palestinese. Pistoia: CRT, 2001.

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9

Stradella, Elettra. Diritto alla salute e alla "vita buona" nel confine tra il vivere e il morire: Riflessioni interdisciplinari. Pisa: PLUS-Pisa University Press, 2011.

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10

Fameli, Mario. Diritto alla vita e interruzione volontaria della gravidanza: Una bibliografia specialistica, analitica e ragionata. Napoli: Edizioni scientifiche italiane, 1996.

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11

Casini, Carlo. Diritto alla vita & ricomposizione civile: 1981, referendum sull'aborto, riflessioni & risorse per il tempo presente. Milano: Ares, 2001.

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12

Corso di aggiornamento culturale (1992 Lecce, Italy). Eutanasia e diritto alla vita: Corso di aggiornamento culturale, Lecce, novembre-dicembre 1992 : atti. Lecce: Edizioni del Grifo, 1994.

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13

Baldi, Maria Elsa. Per una cultura del paesaggio: Formazione e coinvolgimento per il diritto alla bellezza dell'ambiente di vita. Palermo: Grafill, 2007.

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14

Vial Correa, Juan de Dios. and Sgreccia Elio, eds. Natura e dignità della persona umana a fondamento del diritto alla vita: Le sfide del contesto culturale contemporaneo : atti dell'ottava Assemblea generale della Pontificia accademia per la vita : Città del Vaticano, 25-27 febbraio 2002. Città del Vaticano: Libreria editrice vaticana, 2003.

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15

Pontificia Academia pro vita. Assembly. Natura e dignità della persona umana a fondamento del diritto alla vita: Le sfide del contesto culturale contemporaneo : atti dell'ottava Assemblea generale della Pontificia accademia per la vita : Città del Vaticano, 25-27 febbraio 2002. Città del Vaticano: Libreria editrice vaticana, 2003.

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16

Manzini, Gianna. Lettere a Giuseppe Dessí e a Luisa. Edited by Alberto Baldi. Florence: Firenze University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-923-2.

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Abstract:
L’amicizia tra Gianna Manzini e Giuseppe Dessí, ricostruita in questo libro grazie alle ricerche di Alberto Baldi, era nata alla metà degli anni 40, nell’ambito delle collaborazioni alla rivista «Prosa», e sarebbe durata fino al ’74, anno della morte della scrittrice. Agli incontri romani, un tempo frequenti tra i due, si sarebbe sostituito a causa di lontananze forzate un fitto dialogo epistolare, destinato a coinvolgere i rispettivi compagni. Nelle sue lettere, in toni sempre più confidenziali, la Manzini parla a Dessí della malattia e della morte, allude talvolta a complessi rapporti familiari, lamenta la difficoltà di conciliare il lavoro letterario con la vita privata, confidando sempre nella comprensione, vicinanza e discrezione dell’amico, da cui spera aiuto anche per riuscire a capire il non sempre facile carattere di Enrico Falqui. In appendice al carteggio, adeguatamente annotato, viene riproposto un singolare inedito dal titolo I sogni di Dessí che la Manzini aveva realizzato per una trasmissione radiofonica degli anni 60 (l’Almanacco dei sogni). A chiudere il volume una preziosa antologia della critica dispersa, che raccoglie recensioni e saggi apparsi su quotidiani e riviste dedicati ai lavori della scrittrice.
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17

Cerrina Feroni, Ginevra, and Veronica Federico, eds. Società multiculturali e percorsi di integrazione. Florence: Firenze University Press, 2017. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-596-8.

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Abstract:
Governare la complessità delle società multiculturali contemporanee pone grandi sfide ed una tensione costante tra eguaglianza sostanziale, diritto alla differenza e ordine sociale. Strumenti, percorsi e strategie per integrare comunità ed individui diversi dentro un medesimo orizzonte di diritti e doveri sono essenziali per dare vita a nuove tipologie di cittadinanza e a nuovi sentimenti di appartenenza. Il volume si pone l’obiettivo di aprire una riflessione critica in materia, capace di coniugare l’orizzonte teorico con l’effettività del diritto, analizzando quattro esperienze di rilievo nel panorama europeo: Regno Unito, Francia, Germania ed Italia. Si tratta di esperienze che propongono modelli e meccanismi di integrazione differenti, ma tutte attraversate dalla esigenza di ricercare e sperimentare percorsi innovativi ed efficaci a fronte di uno dei più delicati nodi del nostro tempo.
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18

De Boni, Claudio, ed. Lo stato sociale nel pensiero politico contemporaneo. Florence: Firenze University Press, 2007. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-274-5.

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Abstract:
L'idea di "stato sociale" è una delle più controverse nella storia del pensiero politico contemporaneo. Il motivo dell'intervento dello stato nella vita economica, con scopi di consolidamento politico e di riequilibrio sociale, è stato oggetto di accese polemiche ideali fin dal suo affacciarsi, fra Sette e Ottocento, come possibile cura della povertà. Lo scontro tra fautori e oppositori delle politiche sociali si è poi ripresentato a proposito del formarsi dello stato sociale come strumento di integrazione del proletariato negli stati nazionali e come risposta ai diritti sociali connessi con la cittadinanza. E continua oggi, come riflesso culturale della crisi del Welfare e dell'offensiva ideologica neoliberista. Questo primo volume (dei due in cui l'opera è articolata) riattraversa i momenti più importanti della disputa nel secolo XIX, evocando temi come la formazione della cultura liberale e il suo confronto con la questione sociale, le varie ipotesi di protezione delle classi subalterne, le discussioni intorno all'emergere dei diritti sociali (come il diritto all'istruzione e il diritto al lavoro), la precoce formulazione delle ipotesi socialdemocratiche di riforma sociale. I TRE VOLUMI: Lo stato sociale nel pensiero politico contemporaneo L'Ottocento Lo stato sociale nel pensiero politico contemporaneo. Il Novecento Parte prima: Da inizio secolo alla seconda guerra mondiale Lo stato sociale nel pensiero politico contemporaneo. Il Novecento Parte seconda: dal dopoguerra a oggi
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19

Scalisi, Antonino. Il Diritto Alla Riservatezza: Il Diritto All'immagine, Il Diritto Al Segreto, La Tutela Dei Dati Personali, Il Diritto Alle Vicende Della Vita Priva. Giuffre, 2002.

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20

Fioriglio, Gianluigi. Il diritto alla privacy. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg243.

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Abstract:
Nell’era di Internet il diritto alla privacy ha un ruolo fondamentale nel proteggere l’uomo dagli indiscreti sguardi della Società dell’informazione. I suoi dati personali possono essere acquisiti e trattati in modo sempre più perfezionato e invasivo grazie ai prodotti della ricerca scientifica e tecnologica, il cui incedere è molto più rapido di quello del diritto, che è oggi caratterizzato da molteplici criticità e dall’avvento di un ciberspazio che annulla le distanze e muta il concetto stesso di tempo. L’individuo, talvolta privo di strumenti giuridici che consentano di tutelare i propri diritti, si trova spesso solo nei meandri di una rete controllata da soggetti pubblici e privati nonchè di un mondo sorvegliato e informatizzato. In questo volume sono analizzate le problematiche che appaiono maggiormente idonee a incidere negativamente sulla riservatezza individuale e collettiva, nell’ottica di una società globale pervasa dalla tecnologia in quasi ogni suo aspetto. Nell’opera si mostra come sia necessario garantire il rispetto del diritto alla riservatezza, sovente proclamato quale diritto fondamentale eppure sempre più soggetto a violazioni in un numero crescente di fattispecie nuove ed estremamente delicate sia dal punto di vista etico che giuridico.
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21

Lolli, Alessandro. L'amministrazione attraverso strumenti economici. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg240.

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Abstract:
L’amministrazione nell’esercizio di funzioni pubbliche ricerca efficienza e risparmi non solo riorganizzando la propria azione, ovvero esternalizzando tali funzioni, e cioè sostituendo un soggetto privato a se stessa per parti limitate dell’azione amministrativa, la quale ultima spesso resta comunque oggettivamente disciplinata dal diritto amministrativo. Più di recente, l’amministrazione persegue obiettivi di risparmio ed efficienza attraverso i privati anche valorizzando in modo più sistematico e ampio strumenti propri della vita economica e dei mercati per il perseguimento di interessi pubblici, in sostituzione (parziale) degli strumenti amministrativi tradizionali. Anziché esternalizzare funzioni pubbliche, si internalizzano in tal modo interessi pubblici (e i costi relativi) nell’ambito dell’attività privata e degli strumenti diffusi sul mercato. Tali strumenti sono conformati comunque dal diritto amministrativo e dall’intervento dell’amministrazione, per garantirne la funzionalità rispetto agli interessi pubblici, ma non fino al punto da snaturarne le caratteristiche economiche e di mercato e la relativa disciplina, in parte significativa privatistica. Essi trovano equilibri compatibili con l’interesse pubblico in modo più veloce, più flessibile, più informato e soprattutto – come dimostrano le analisi economiche – con costi significativamente minori per l’amministrazione rispetto a strumenti di tipo tradizionale. Si tratta di strumenti come lo scambio di titoli nei mercati artificiali (per ridurre l’inquinamento, fissando valori complessivi ammessi di emissioni e dei titoli corrispondenti), il rilascio di brand ambientali utili anche in una logica di vendita dei prodotti che ottengono tali brand (per riqualificare ambientalmente i processi produttivi), la stipulazione di accordi unilaterali da parte delle imprese, in una logica economica di miglioramento dell’immagine dell’impresa per ottenere più credibilità sia con i consumatori che con l’amministrazione, evitando così talora un’etero-regolamentazione amministrativa (per riqualificare l’attività delle imprese attraverso un coinvolgimento propositivo delle medesime). Alessandro Lolli è straordinario di Diritto amministrativo nell’Università di Bologna. Ha svolto attività di ricerca, tra l’altro, con riferimento alla delimitazione della categoria degli atti amministrativi e all’ambito di applicazione della disciplina prevista per tale categoria; con riferimento ai limiti soggettivi del giudicato amministrativo; con riferimento a ulteriori tematiche di diritto amministrativo generale e di diritto dell’economia.
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22

Diritto alla vita e debito estero. Napoli: Edizioni scientifiche italiane, 1997.

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23

De Pamphilis, Matteo. Rinegoziazione e default rule. Bononia University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.30682/alph03.

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Abstract:
"Nella lunga vita di molti contratti, possono verificarsi eventi imprevisti che incrinano l’equilibrio, soprattutto economico, delle reciproche prestazioni. Il discorso intorno al diritto-dovere di rinegoziare gli accordi esposti a sopravvenienze è ormai un tema classico del diritto civile, che rispunta ciclicamente in occasione di eventi di rilevanza mondiale capaci di compromettere la tenuta di innumerevoli contratti in corso. La pandemia di COVID-19 è solo l’ultimo esempio in ordine di tempo. Questa ricerca si propone di individuare il miglior approccio giuseconomico per affrontare il dilemma della rinegoziazione, in prospettiva strutturale, cercando di coniugare le soluzioni proposte dagli interpreti del diritto civile con i contributi di analisi economica del diritto, nella prospettiva della riforma del codice civile italiano e della progressiva armonizzazione del diritto privato europeo e internazionale. In questo percorso, l’individuazione di una regola di default stabile e duratura per un contesto mutevole e multiforme è forse la contraddizione in termini che più vale la pena affrontare. Matteo de Pamphilis, dopo la laurea in Giurisprudenza e il conseguimento del dottorato di ricerca in Diritto civile nell’Università di Bologna, collabora con la stessa Alma Mater come professore a contratto e tutor didattico in materie privatistiche. Negli ultimi anni è stato docente degli insegnamenti in lingua inglese Planning and public intervention in the lifestyle and health sector e Public and private action for the development of services nel corso di laurea magistrale in Wellness culture: sport, health and tourism. È socio aggregato dell’Associazione Civilisti Italiani e svolge la professione di avvocato nel Foro di Bologna, prevalentemente nel settore civile, commerciale e concorsuale."
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24

Eutanasia e diritto alla vita: Corso di aggiornamento culturale, Lecce, novembre-dicembre 1992 : Atti. Edizioni del grifo, 1994.

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25

Tordini Cagli, Silvia. Principio di autodeterminazione e consenso dell'avente diritto. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg238.

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Abstract:
La tematica del consenso dell’avente diritto viene affrontata con particolare riferimento al fondamento, alla collocazione sistematica e ai limiti di efficacia di questo istituto, attraverso un percorso che coinvolge profili di diritto costituzionale, di filosofia morale e di criminologia, oltre, che, naturalmente, più prettamente penalistici. Il riconoscimento di una rilevanza alla volontà della vittima nell’ambito dell’ordinamento penale non è un dato di immediata evidenza, essendo il diritto penale ramo del diritto pubblico caratterizzato da un rapporto di subordinazione del singolo allo Stato; ciononostante il consenso ha sempre avuto un ruolo nella determinazione della responsabilità penale. Negli attuali ordinamenti democratici, soprattutto con l’entrata in vigore delle Costituzioni repubblicane, si riscontra una tendenza ad una sempre maggiore valorizzazione della libertà di autodeterminazione del soggetto in relazione alla gestione dei propri beni e/o diritti. Affrontare la questione del fondamento del consenso dell’avente diritto e della sua efficacia nell’ambito del diritto penale significa interrogarsi sul fondamento e sui limiti del diritto di autodeterminazione, essenza del consenso stesso. Poter individuare un fondamento costituzionale del diritto di autodeterminazione significa, oggi, garantire la massima estensione al consenso dell’avente diritto. È in questa ottica che si snoda il percorso di approfondimento seguito dall’autrice, al fine di ampliare l’alveo dei diritti disponibili, con un rifiuto netto del principio del c.d. paternalismo (forte) quale criterio di legittimazione dell’intervento penale e negazione, dunque, della legittimità di una tutela (penale) dell’individuo "da se stesso". Silvia Tordini Cagli è attualmente ricercatore di Diritto penale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Bologna. È altresì titolare dell’insegnamento di Diritto penale generale e del lavoro nell’ambito del corso di laurea per Consulente del lavoro. Ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in Diritto penale presso l’Università degli Studi di Parma ed è stata titolare di assegno di ricerca in Diritto penale presso l’Università degli Studi di Bologna. Tra le sue pubblicazioni si segnala: "Peculato e malversazione", voce in Digesto delle discipline penalistiche , vol. IX, Torino, 1995, 334 ss.; Condotta della vittima ed analisi del reato , in "Rivista italiana di diritto e procedura penale", 2000, 3, 1148 ss.; "La rilevanza penale dell’eutanasia tra indisponibilità della vita e principio di autodeterminazione", in Nuove esigenze di tutela nell’ambito dei reati contro la persona , a cura di S. Canestrari e G. Fornasari, Bologna, 2001; "Delitto preterintenzionale e principio di colpevolezza", in Casi e materiali di diritto penale , Parte generale, vol. I, a cura di A. Cadoppi, S. Canestrari, Milano, 2002; "Accanimento terapeutico o eutanasia neonatale?", in Medicina, bioetica e diritto , a cura di P. Funghi e F. Giunta, Pisa, 2005, 265 ss.; "Consenso dell’avente diritto", voce in Il Diritto , Enc. Giur. del Sole 24 ore, 2007, vol. III.
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26

Ganarin, Manuel. L'interpretazione autentica nelle attuali dinamiche evolutive del diritto canonico. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg290.

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Abstract:
Questo contributo mira a tracciare un quadro di sintesi sull’istituto dell’interpretazione autentica delle leggi universali della Chiesa. La teoria e la prassi dell’attività di interpretazione hanno costituito da sempre un tema rilevante nell’evoluzione dell’ordinamento canonico: ancor più dopo la scelta di dar vita ad una codificazione universale. Come per il Codex Iuris Canonici del 1917 Benedetto XV aveva istituito una Commissione ad hoc, così per quello attualmente in vigore tale compito è stato assegnato prima alla Pontificia Commissione per l’Interpretazione Autentica del Codice di Diritto Canonico e poi al Pontificio Consiglio per l’Interpretazione dei Testi Legislativi (ora Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi). Il presente volume, mentre analizza in maniera sistematica tutto lo spettro nel quale si può articolare e tentare di catalogare lo sforzo ermeneutico, cerca al contempo di indagarne motivazioni e dimensioni entro le marcate specificità che caratterizzano lo ius Ecclesiae. La coerenza intrinseca dell’opera interpretativa va individuata non nella ricerca metodologica di una perfezione formale (come non di rado si è registrato invece nella dommatica giuridica secolare di stampo giuspositivistico), ma nell’esigenza di far emergere e trionfare le esigenze sostanziali di giustizia, ripristinando così in tutta la sua effettività, risolvendone dubbi e contraddizioni, la rationabilitas della legge. La domanda ultima investe il possibile anacronismo dell’istituto dell’interpretazione autentica, stante, da una parte, il progressivo affermarsi di una deregulation che si diffonde in tutti gli ordinamenti e, dall’altra, un orientamento apparentemente meno confidente nel ruolo e nella capacità dello strumento giuridico quale mezzo di composizione dei conflitti che sembra in particolare segnare le attuali dinamiche evolutive del diritto canonico. Questo studio non risolve (né potrebbe) il problema, consapevole di come esso vada ben al di là del perimetro qui indagato, ma non rinuncia a farlo trasparire in filigrana dall’illustrazione compiuta ed esigente di un istituto giuridico, quale l’interpretazione autentica, ricco di implicazioni e sviluppi nelle diverse stagioni della Chiesa e, conseguentemente, della scienza canonistica.
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27

Rasia, Carlo. Tutela giudiziale europea e arbitrato. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg254.

Full text
Abstract:
Uno studio sull’arbitrato nell’ordinamento europeo acquista il sapore di una sfida ma al contempo è un invito ad intensificare l’attenzione sull’uso della giustizia privata nello spazio dell’Unione europea, in particolare in quel contesto di globalizzazione dei mercati e del diritto con cui ogni giurista deve inevitabilmente confrontarsi. Il mercato globale ha portato, infatti, ad un ripensamento della dimensione spaziale degli ordinamenti e all’arretramento della sovranità degli Stati, allargando, anche a causa delle disfunzioni dell’organizzazione giudiziaria statale, il fenomeno della privatizzazione della giustizia: in un ordinamento aperto, senza confini, infatti, si indebolisce l’idea di una giustizia imposta dallo Stato, mentre si rafforzano le esigenze che spingono a lasciare spazio ai privati in generale e all’arbitrato in particolare. In questo volume ci si interroga a fondo, in modo organico, sul ruolo che la giustizia privata può svolgere nell’attuazione dell’ordinamento dell’Unione ponendo, al centro dell’analisi, la tutela del cittadino europeo avanti all’arbitro convenzionalmente istituito, sulla base della tesi, che verrà sottoposta a dimostrazione, che il cittadino (ma anche ogni individuo) può e deve trovare qui gli stessi standard di tutela che rinverrebbe avanti ad un giudice dello Stato. A tale scopo l’autore, esaminando il tema del rinvio pregiudiziale in arbitrato, le modalità di applicazione delle normativa europea sia davanti agli arbitri che in sede di controllo del lodo nonché il ruolo ricoperto dal giudice privato nei regolamenti processuali europei, propone una lettura dell’arbitrato, non come corpo estraneo, ma come momento rilevante nell’attuazione del diritto europeo, in armonia con l’art. 81 del tr. Fue, introdotto dal trattato di Lisbona del 2009, che promuove come obiettivi dell’Unione, fra gli altri, l’accesso alla giustizia e i mezzi alternativi di risoluzione delle controversie.
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28

Gabellini, Elena. L’azione arbitrale. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg293.

Full text
Abstract:
Lo studio indaga la vexata quaestio dell’arbitrabilità dei diritti. Si osserva che pur potendo ricondurre l’arbitrato al concetto di processo esso si differenzia rispetto al giudizio statuale poiché nascendo dall’autonomia privata e non dalla legge trova un limite insuperabile nella necessità di individuare sia pure in modo indiretto il rapporto sostanziale oggetto della lite. Partendo da tale assunto viene tratteggiata la nozione di azione arbitrale “ tipica”: la tipicità non rileva in senso romanistico ma deriva dalla disponibilità della “ concreta ragione” dedotta in giudizio. I suoi confini vengono definiti tramite l’elaborazione del concetto di ordine pubblico arbitrale: esso permette di individuare quali siano i diritti che consentono l’accertamento tramite un processo privato. Da questa analisi è enucleata l’ulteriore nozione di azione arbitrale “ vincolata”: la salvaguardia delineata dalle norme sostanziali che disciplinano alcuni diritti si ripercuote sulle modalità di realizzazione del processo che può essere validamente esperito solo qualora sia garantita l’attuazione di uno specifico “ diritto processuale arbitrale”. In difetto di sua osservanza il lodo è invalido e non inesistente come invece si verifica quando l’azione arbitrale è inammissibile. Abbracciando questa ricostruzione vengono analizzate nella seconda parte dello studio le liti riconducibili all’azione arbitrale “ vincolata” (nei settori della famiglia del consumo del diritto societario L’analisi si conclude con una riflessione sul valore attuale dell’arbitrato amministrato che è individuato nel corso della trattazione come antidoto per superare i fittizi limiti relativi alla compromettibilità dei diritti.
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Botti, Federica. L'Eutanasia in Svizzera. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg233.

Full text
Abstract:
Tra i paesi che consentono il ricorso all’eutanasia, la Svizzera presenta elementi peculiari e caratteristici. Il suo codice penale punisce, ancora oggi, sia l’aiuto al suicidio sia l’omicidio su richiesta. Non viene punito chi ha provocato la morte di un altro senza motivi egoistici o di interesse, affidando in questo modo la gestione delle attività di fine vita all’autotutela. Questo volume, facendo ricorso alle categorie del pluralismo ideologico e normativo, ricostruisce le basi teoriche, giuridiche e filosofiche, del modo di operare dell’ordinamento svizzero, dando conto delle recenti modifiche della Costituzione e inquadrando le pratiche di fine vita nel contesto del sistema sanitario elvetico. L’autrice ricostruisce con puntigliosa attenzione le disposizioni emanate dall’Accademia Svizzera delle Scienze Mediche (ASSM) in materia di cure palliative e di ricorso alle pratiche eutanasiche e analizza le disposizioni che regolano il testamento di fine vita e il ruolo del diritto tutorio, i riflessi del ricorso alle pratiche eutanasiche in rapporto alla stipula delle assicurazioni sulla vita e la funzione di associazioni di sostegno al suicidio assistito, quali Exit e Dignitas. Introduzione di Marco Ventura.
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