Academic literature on the topic 'Diritti religiosi'

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Journal articles on the topic "Diritti religiosi"

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Souza, Lidyane Maria Ferreira de, and Luca Baccelli. "L'UTILITÀ DELL’ANALISI CULTURALE DEI DIRITTI SOGGETTIVI RELIGIOSI." Revista Eletrônica do Curso de Direito da UFSM 17, no. 1 (December 31, 2022): e79979. http://dx.doi.org/10.5902/1981369470979.

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Abstract:
Nei paesi democratici, l’ordine giuridico in genere riconosce diritti soggettivi religiosi, prima di tutti la libertà religiosa. Dalla Guerra dei Trent’anni, un’ esperienza storicamente e geograficamente abbastanza specIfica, la libertà religiosa è presentata come soluzione universale alla sfida della coesistenza di differenti credenze religiose nello stesso spazio politico. Di conseguenza, si osserva come questi diritti promuovano determinati tipi di soggettività e di organizzazione religiosa. Dato che tale critica è già stata rivolta alla categoria dei diritti soggettivi, così come a quella dei diritti umani, questo articolo investiga se le risposte fornite a queste critiche – nell’ambito dei studi sociogiuridici, dell’analisi culturale del diritto e della filosofia e sociologia dei diritti umani – possono contribuire a riflettere sull’utilità dei diritti soggettivi religiosi per le persone di fede non egemonica. Si conclude che l’analisi culturale permette identificare possibili reinvenzioni della strategia politica dei diritti soggettivI religiosi.
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Dammacco, Gaetano. "Riflessioni sul diritto di satira e i suoi limiti." Studia z Prawa Wyznaniowego 23 (December 30, 2020): 101–21. http://dx.doi.org/10.31743/spw.10355.

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Abstract:
La satira è un paradigma estremo della libertà di espressione, ma esistono incertezze sulla sua definizione concettuale e sulla relativa disciplina giuridica. Lo sviluppo della comunicazione ha prodotto numerose figure letterarie simili tra loro come la cronaca (una registrazione impersonale e non interpretativa di fatti accaduti), la critica (analisi soggettiva e giudizio relativi a fatti accaduti) e la satira (critica sarcastica di personaggi, comportamenti, modi di fare individuali con scopo di denuncia sociale). Gli elementi che caratterizzano la satira, sviluppatisi nel corso dei secoli, sono sostanzialmente due: attenzione alle contraddizioni (della politica, della società, della religione, della cultura) e intento moralistico per promuovere un cambiamento sociale. La satira religiosa colpisce il potere ecclesiastico e le sue contraddizioni, ma colpisce anche i simboli religiosi e i contenuti delle religioni. Ne conseguono differenti conseguenze giuridiche. Quando colpisce il patrimonio di fede dei credenti essa non è accettabile. La satira religiosa genera una specie di conflitto tra differenti valori costituzionali, e cioè tra il diritto alla libera espressione del pensiero e il diritto alla reputazione e alla tutela del sentimento religioso. Il diritto di satira in generale è riconosciuto dagli ordinamenti giuridici (sia internazionali, sia nazionali) come diritto soggettivo di rilevanza costituzionale, che deriva dalla libertà di espressione e di pensiero. Pensiero, coscienza e religione – per esempio nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea – sono omologhi (come beni giuridici o valori etici). Pertanto pensiero, coscienza e religione non possono essere in contrapposizione tra loro. Notevoli incertezze esistono sulla disciplina giuridica del diritto di satira, che non può mai offendere i diritti fondamentali della persona, la sua dignità, la sua reputazione. La Carta di Nizza ha favorito un orientamento, che considera il diritto di libera espressione nella sua forma più ampia ed espansiva. È tuttavia sempre stato affermato il valore prevalente dei diritti umani fondamentali, che non possono essere offesi dall’esercizio del diritto di satira. Negli ordinamenti giuridici nazionali, la forza del diritto di satira consiste nel riconoscimento del suo rango costituzionale, ma anche nei limiti che deve avere. La giurisprudenza ha elaborato i vincoli “formali”, tra i quali i più importanti sono il limite della continenza e della funzionalità.
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Bianca Ceffa, Claudia. "Fra coesistenza e convivenza. Le interazioni tra diritti individuali e collettivi all'interno delle confessioni religiose." DIRITTO COSTITUZIONALE, no. 2 (June 2021): 33–54. http://dx.doi.org/10.3280/dc2021-002003.

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Abstract:
Muovendo dalle peculiarità di quelle particolari formazioni sociali costituite dalle confessioni religiose, l'articolo mira ad indagare come al loro interno sia affrontato il tema del rapporto fra tutela delle libertà individuali e salvaguardia dell'autonomia confessionale, anche alla luce delle nuove esigenze della società multiculturale. Queste ultime, infatti, imponendo all'ordinamento di considerare nuovi possibili profili di lesione dei diritti inviolabili dell'uomo all'interno dei gruppi religiosi, rinnovano il dibattito intorno all'opportunità dell'esistenza dei diritti collettivi in capo alle realtà confessionali, nonostante la funzionalità di tale categoria di diritti all'inveramento dell'obiettivo costituzionale dello sviluppo della personalità individuale.
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Caprara, Leonardo. "Linee evolutive del ruolo dei laici nel diritto canonico vigente." Scientia Canonica 4, no. 8 (September 10, 2022): 105–43. http://dx.doi.org/10.31240/2595-1165.vol4n8a2021pp105-143.

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Abstract:
Il Concilio Vaticano II costituisce lo spartiacque storico tra due epoche: quella preconciliare dominata dalla visione della Chiesa come societas perfecta inæqualis e dalla conseguente costruzione del rapporto laico/chierico in termini di subordinazione/sovraordinazione e quella post-conciliare nella quale matura l’idea della corresponsabilità e partecipazione di tutti i battezzati - siano essi chierici, laici o religiosi - nell’edificazione del Corpo di Cristo. Gli apporti della dottrina conciliare sono stati trasfusi in termini giuridici nel Codex del 1983 che pone al centro del (nuovo) diritto costituzionale canonico il principio di uguaglianza specificato dal principio di varietà: tutti i fedeli sono eguali nella dignità e nell’azione godendo dei medesimi diritti e doveri ma ognuno di essi è chiamato a partecipare alla missione della Chiesa con uno specifico ruolo determinato dalla rispettiva vocazione e condizione. Dopo aver dato conto del mutamento di indirizzo tra il Codice del 1917 e la nuova codificazione canonica, il presente contributo si sofferma sull’evoluzione della concezione del laicato nel post- Concilio con particolare attenzione ad alcuni documenti pubblicati nel corso degli ultimi tre pontificati sottolineandosene il contributo decisivo sia quanto all’interpretazione, arricchimento e sviluppo dei principi conciliari sia quanto all’applicazione concreta delle norme codiciali.
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Bignamini, Angelo A. "La persona centro e misura di ogni sistema sanitario." Medicina e Morale 51, no. 1 (February 28, 2002): 81–99. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2002.713.

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Abstract:
L’organizzazione sanitaria è l’insieme delle strutture, funzioni e responsabilità che dovrebbe garantire l’adeguata gestione della sanità in un ambito definito. I soggetti coinvolti nel sistema sanitario sono le persone afferenti (sane e malate); gli operatori (medici e operatori sanitari non medici); l’ambito in cui esso viene attuato (società). Essa è quindi il punto di incontro di tre realtà eminentemente umane: la medicina, l’etica, la società. I requisiti per un’adeguata organizzazione sanitaria implicano perciò la coesistenza dei principi fondamentali della medicina, dell’etica, della convivenza sociale. La medicina pone al suo centro il bisogno dell’essere umano che incontra il limite ai propri diritti nativi alla vita (cioè la morte) e alla salvaguardia di salute e integrità (cioè la malattia). La convivenza sociale impone la ricerca di un equilibrio tra i bisogni di ciascuno e la capacità di risposta della collettività nel suo complesso, incluse anche le capacità spontanee di aggregazione e di servizio, secondo priorità dettate dalla natura del soggetto del bisogno (la persona umana malata) e non pregiudizialmente definiti dall’osservatore. L’etica tutela i diritti nativi del soggetto (quoad justum), quindi determina procedure coerenti con la natura di quanti implicati nella progettazione e gestione dell’organizzazione sanitaria. In un approccio bioetico ontologicamente fondato, i criteri primi sono quelli che si riferiscono ai soggetti autonomamente esistenti, quindi alle persone. Subordinati e dialoganti con questi sono i criteri secondi, cioè quelli relativi alle entità per sé non esistenti se non in dipendenza dell’essere dei soggetti autonomi: la società e, in ulteriore subordine, il “governo”, sia esso regionale, sia nazionale. Esistono visioni alternative, nelle quali i criteri principali sono invece quelli, di stampo illuminista, relativi alla “collettività”, allo “stato”, cui si debbono subordinare i singoli “individui”. Già l’utilizzo di “individuo” contrapposto a “persona” mette in luce come questo approccio sia ideologico (basato su ipotesi astratte definite a priori) anziché scientifico (basato sull’osservazione della realtà). I due approcci originano sistemi organizzativi della sanità contrapposti tra loro, con ruoli diversi anche per gli operatori e soprattutto per il medico. Nel modello illuminista di stato etico gli strumenti matematico-statistici e matematico- economicisti (DRG, EBM, linee guida) diventano gabbie interpretative (ideologiche) della realtà. Nel modello sociale tutti gli strumenti disponibili vengono impiegati come uno dei mezzi possibili, insieme a scienza, coscienza e compassione, per descrivere la complessa realtà della singola persona che si pone in relazione con il medico portando i propri bisogni di salute, espressi ed inespressi. Secondo la bioetica personalista il criterio giustificante di qualunque “sistema” e qualunque “organizzazione”, inclusa l’organizzazione della sanità, è il “bene” di tutti i soggetti (malati e operatori con pari dignità), che si manifesta nel rispetto dei loro diritti, primo fra tutti il diritto alla difesa di vita e integrità, alla salvaguardia della salute, al rispetto dei criteri morali e religiosi di ciascuno. In questo contesto la persona rimane l’elemento centrale di riferimento della “organizzazione”, il rispetto della natura della persona rimane la misura della sua validità, la possibilità del “bene” della persona resta il criterio di valore. Esperienze in atto con questa visione non sembra siano, peraltro, meno efficienti di quelle basate sulla visione opposta. In questo contesto il medico, essendo l’operatore più prossimo al soggetto, ha però anche la responsabilità di agire come difensore dei diritti del malato (funzione etica) nei confronti del sistema organizzativo, anziché essere semplicemente un “fornitore di servizi”, dato che la salute non può essere ricondotta a “prodotto” o “servizio”, né può comprimersi nella definizione di “cliente” o “utente” la persona malata.
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Szewczul, Bożena. "Kształtowanie się prawa zakonników do należnej wolności w zakresie korzystania z sakramentu pokuty i kierownictwa duchowego (I) : (rys historyczno-prawny)." Prawo Kanoniczne 50, no. 1-2 (June 15, 2007): 27–51. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2007.50.1-2.02.

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Abstract:
La dovuta libertà dei religiosi nella scelta del confessore e del direttore spirituale e stata definitivamente espressa nel diritto canonico piu di 30 anni fa. La liberta sembra sia chiara, riconosciuta e rispettata in ogni comunità religiosa ma non sempre succede così. Insorgono, infatti, dei problerni, sia da parte dei superiori che delle comunità, i quali possono scatenare conflitti di coscienza in alcuni religiosi. Nell’articolo, l’autrice vuole presentare le difficoltà createsi al diritto soprannominato lungo la storia della vita consacrata. Si augura, inoltre, che l’esperienza degli anacoreti e dei primi monaci aiuti a far comprendere meglio ai superiori religiosi e a tutti i membri delle comunità religiose la necesità della dovuta libertà per quanto riguarda il Sacramento della penitenza e la direzione della cosienza nella loro vita spirituale.
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Cardia, Carlo. "Identitŕ religiosa e culturale europea: la questione del crocifisso." CITTADINANZA EUROPEA (LA), no. 1 (December 2010): 33–66. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2010-001003.

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Abstract:
La presenza del crocifisso nelle aule scolastiche in Italia č stata ritenuta incompatibile con la libertŕ di religione e di educazione dalla Corte di Strasburgo, con una sentenza (Lautsi) che appare in contrasto con la giurisprudenza costante della stessa Corte, la quale riconosce agli stati un ampio margine di apprezzamento in materia della libertŕ religiosa, a tal fine richiamandosi alla tradizione dei singoli paesi. La sentenza, disattendendo il suo stesso criterio di valutazione, che impone di esaminare il contesto storico-culturale, perviene, con una sorta di atteggiamento di ‘iconoclastia laica', a un concetto limitato e fuorviante di educazione delle nuove generazioni. Infatti, se si concepisce il simbolo religioso come un elemento negativo e conturbante, i bambini cresceranno con un senso di ostilitŕ verso questi simboli, come se fossero fattori di divisione, e il rapporto tra religioni diverrebbe un rapporto diffidente, ostile e potenzialmente conflittuale. Senza poi considerare il fatto che il diritto di una maggioranza religiosa va tutelato con la stessa cura di quelli delle minoranze.
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NACCI, MATTEO. "Diritto canonico e diritti delle religioni." Prawo Kanoniczne 58, no. 1 (June 16, 2017): 111–22. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2015.58.1.06.

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Abstract:
Il presente contributo, frutto della conferenza tenuta in occasione della 8° Giornata Canonistica Interdisciplinare, Diritto canonico tra fondamenti e prassi (a 10 anni da: “Novo Codice”), Pontificia Università Lateranense (Città del Vaticano, 5 marzo 2013), prende in esame il rapporto fra il diritto canonico e i diritti delle altre religioni. La prospettiva da cui partire è senz’altro la tradizione dell’Institutum Utriusque Iuris della Pontificia Università Lateranense circa lo studio del diritto delle religioni, aggiornata sulla base del Decreto Novo Codice di riforma degli studi canonistici, in relazione alle società multiculturali del terzo millennio.
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Maccaro, Alessia. "Matto da slegare. Bioetica tra rispetto della prassi tradizionale e diritti umani / Madmen to untie. Bioethics between respect of cultural practices and human rights." Medicina e Morale 65, no. 2 (September 21, 2016): 155–65. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2016.432.

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Abstract:
Demonologia, culti, ritualità e miti religiosi molto spesso in territorio africano si congiungono con questioni relative alla cura. Ad oggi ancora diffusissima è la sovrapposizione tra insanità mentale e possessione diabolica, tipica della mentalità animista che conduce al gravoso problema dell’emarginazione e della contenzione del paziente psichiatrico. Il malato mentale incute paura alla comunità che ne teme il contagio, sicché il più delle volte, si affida il malato a sette religiose o a centri di preghiera, in cui i sedicenti guaritori, sciamani e santoni si fanno pagare cifre molto elevate per imprigionare all’interno di tronchi di albero o incatenare a ceppi o blocchi di cemento l’ammalato, così da neutralizzare la potenza maligna. La vita in catene rende gli ammalati storpi, talvolta li porta alla morte per malnutrizione ed incuria. In questo modo questioni relative alla salute, alla cura, incrociandosi con ritualità religiose, chiamano irrimediabilmente in causa la bioetica ed i diritti rispetto ad un problema non più posponibile. Si tratta di una barbarie che avviene nel completo disinteresse dell’OMS e delle grandi organizzazioni internazionali che conoscono l’incubo di questi “prigionieri” almeno da 30 anni, da quando il beninese Gregoire Ahongbonon, il “Basaglia nero” ha fondato in Costa d’Avorio la sua “Saint Camille de Lellis di Bouaké” e ha cominciato – letteralmente – a liberare i malati di mente dalle catene. L’analisi proposta intende precisare che, pur nel rispetto delle differenti culture, c’è un limite che non è possibile valicare: quello del rispetto dei diritti umani che è la base ed alla base di ogni discorso sul pluralismo e sull’Intercultura. ---------- In Africa, demonology, cults, rituals and religious myths are very often combined with issues related to health care. Today the overlap between insanity and demonic possession is still widely widespread. It is typical of the animist mentality that leads to the serious problem of psychiatric patient marginalization and restraint. The mentally ill arouses dread in the community that fears the contagion, so in most cases, the patient commits herself/himself to religious sects or to prayer centers, where the healers, shamans and gurus charge very high prices to imprison the patient in tree trunks or to chain up the patient to stumps or concrete blocks, in order to neutralize the evil force. Life in chains makes the sick patients lame, and sometimes leads them to death for malnutrition and neglect. In this way, issues related to health and health care, intersecting with religious rituals, involve bioethics and rights compared with a problem that cannot be postponed any further. It is a matter of barbarity that takes place in the complete disregard of WHO and of the major international organizations, aware of the nightmare experienced by these “prisoners” since at least 30 years, when Gregoire Ahongbonon from Benin, the “black Basaglia”, established in the Ivory Coast his “Saint Camille de Lellis of Bouaké” and – literally – began to release the mentally ill patients from the chains. The proposed analysis aims to clarify that, even if respecting the different cultures, there is a limit that cannot be crossed: the respect of human rights that is the basis and the foundation of every discourse on pluralism and interculture.
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Felice, Flavio. "La nozione di diritti umani nella prospettiva della dottrina sociale della Chiesa." Revista Pistis Praxis 6, no. 3 (September 13, 2014): 817. http://dx.doi.org/10.7213/revistapistispraxis.06.003.ds04.

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Abstract:
L’obiettivo di questo articolo è quello di dimostrare la diversità de prospettive della dottrina sociale della Chiesa su i diritti umani. Sottolinea la prospettiva personalista come la più appropriata per comprendere e giustificare l’interesse generale della dottrina sociale per il tema e l’affermazione dei diritti umani. La Chiesa vede nei diritti umani l’opportunità di promuovere e difendere l’universalità della dignità umana, intesa come carattere stampato da Dio creatore per le sue creature. La prospettiva antropologico-cristiana ha per fondamento la persona umana creata a immagine e somiglianza di Dio. La dottrina sociale della Chiesa, mostra una pluralità di dimensioni, essenziali per definire chi è l’essere umano, e, a sua volta, per la promozione e la difesa della dignità umana di fronte alle istituzioni giuridiche, politiche ed economiche. I diritti umani e la dottrina sociale hanno in Giovanni Paolo II uno dei principali teorici. I diritti umani sono un punto di riferimento per tutte le fasi della vita umana e dei contesti politici, sociali, economici e di culturali. Fonte e sintesi dei diritti umani è il diritto alla vita e il diritto alla libertà religiosa.
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Dissertations / Theses on the topic "Diritti religiosi"

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DI, MICCO GIUSEPPE. "MATRIMONIO E CONSUMAZIONE NEI DIRITTI RELIGIOSI." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2016. http://hdl.handle.net/2434/352177.

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Abstract:
ABSTRACT Il tema della consumazione del matrimonio è alquanto risalente nel tempo. Esso accompagna tale istituto sin dalla sua origine. Questo è visibile analizzando i tre ordinamenti confessionali considerati nel presente lavoro, ossia quello ebraico, canonico ed islamico. Il contesto sociale in cui viviamo, caratterizzato oramai da un disgregarsi dei valori del matrimonio e della famiglia, ci spingono a dubitare se, forse, è ancora oggi necessario dare rilevanza giuridica alla consumazione. Nel diritto canonico esiste il matrimonio rato e non consumato, nonché il procedimento di scioglimento per inconsumazione del matrimonio, che nel 2011 ha subito un trasferimento di competenza nella fase apostolica dalla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ad un Ufficio costituito presso il Tribunale della Rota Romana. Una diversa importanza assume invece la consumazione nel diritto ebraico ed islamico. Parole chiave: matrimonio, consumazione, scioglimento, divorzio
ABSTRACT The theme of the consummation of the marriage is somewhat of long standing. It accompanies this institution since its origin. This can be seen by analyzing the three religious orders considered in this work, namely Jewish, and Islamic canon. The social context in which we live, now characterized by a disintegration of the values of marriage and the family, encourage us to doubt if, perhaps, it is still necessary to give legal force to the consummation. In canon law exists marriage which is not consummated, and the procedure for dissolution of marriage for materials presented, which in 2011 underwent a transfer of competence in apostolic phase by the Congregation for Divine Worship and the Discipline of the Sacraments to an office set up at the Tribunal of the Roman Rota. A different importance is instead the consummation in Jewish and Islamic law. Keywords: marriage, consummation, dissolution, divorce
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GALLUCCIO, MARIANGELA. "IL DIVIETO DI MATRIMONIO MISTO NEI DIRITTI RELIGIOSI:DIRITTO CANONICO E DIRITTO EBRAICO A CONFRONTO." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2014. http://hdl.handle.net/2434/233988.

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Abstract:
Starting from an analysis of the discipline of the prohibition of mixed marriages in canon law and in jewish law, this research aims to clarify if, how and under what conditions the religious laws taken into consideration exceed the prohibition of mixed marriages and show characters of flexibility/dynamism and openness in attitude towards the followers of other faiths, and towards the followers of own faith, balancing authority and freedom.
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Triggiano, Daniela. "Muslim women and families between law of God and secular law: Italian and European debate." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2011. http://hdl.handle.net/10556/1525.

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Abstract:
2009 - 2010
My work is stuctured in four closely related parts. In the the first one, titled Religion and Modernity, I dwell on the importance of religious phenomenon for the sociology that since its origins has had a strong interest for religion, its meaning and its rule in the modern societies. Subsequently I focus on cultural pluralism of our contemporary societies, in particular on religious one. I upfront aim to stress that cohabitation of different cultural groups in the same country is a relatively new issue. Cultural differences are today more evident compared with the past and they are subject of claims of recognition that States have difficulty to give legitimacy. Similarly the cohabitation of different religious groups is not an exclusive mark of our contemporary societies. However religious pluralism that characterizes our contemporary societies is a very dynamic and complex process: new religious movements originated from USA, Japan, and India spread beside traditional religions followed in Europe. The research of new strategies by manage the new form of social and cultural pluralism, that aim to guarantee the participation of different cultural groups in the public sphere and the recognition of particular legal autonomy in these social areas that are crucial in the process of definition and preservation of cultural identity, is the subject of the lively debate on multiculturalism. So in this part I reconstruct the secularization theory on which liberal model is based, the different perspective of multiculturalism debate and I focus on the de-secularization theories elaborated by authoritative scholars as Jurgen Habermas, Peter Berger and Josè Casanova. My aim is to stress that we have to revisit the traditional and liberal model of separation of religious sphere and secular one... [edited by Author]
IX n.s.
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ALQAWASMI, AMAL YOUSEF OMAR. "Muslim Family Law in the Legal Pluralism System in Europe, Justifications and Conflicts." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2022. http://hdl.handle.net/10281/385020.

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Abstract:
Nella rivoluzione silenziosa che i diritti di famiglia stanno attraversando negli ultimi decenni in Europa a seguito delle nuove tendenze socio-culturali, il diritto di famiglia musulmano è stato al centro di particolare attenzione, in quanto la comunità musulmana sta diventando una realtà visibile delle società pluralistiche europee. I dati empirici evidenziano che le disposizioni del diritto di famiglia musulmano vengono applicate in modo non ufficiale, in quanto non accolte all’interno dei sistemi legali europei. Al contempo, vi è l’esigenza di applicare queste disposizioni per la famiglia, in quanto strettamente legate al diritto religioso sia della sfera familiare che dell’identità religiosa. Questa situazione sta generando nuove sfide legali e sociali in Europa in quanto la mancanza di ufficialità ha portato a diritti di famiglia non tutelati e ad incertezze in sede legale. Inoltre, vi è una seria preoccupazione che ciò possa dare luogo all’interno delle società europee a comunità segregate che regolano le questioni riguardanti la famiglia al di fuori del controllo dello Stato. Da qui emergono notevoli responsabilità e problematiche complesse per i sistemi giuridici europei. Questa tesi si propone di discutere le ragioni fondamentali e le reali sfide del diritto di famiglia musulmano in Europa all’interno delle principali tematiche che seguono: in primis, il quadro giuridico del diritto religioso e della famiglia nell’applicazione del codice religioso di famiglia. In secondo luogo, l’applicabilità del Diritto Privato Internazionale nel riconoscimento e implementazione delle disposizioni del diritto di famiglia musulmano in Europa. In terzo luogo, il caso studio dell’applicazione non ufficiale del diritto di famiglia musulmano in Italia, comparato con i risultati di studi effettuati in altri paesi europei. Infine, le principali sfide relative alle questioni del pluralismo legale e dei diritti umani, incluso il quadro giuridico del diritto di famiglia musulmano. Ciò che è principalmente emerso è la complessità della tematica, dove è fondamentale adottare un approccio interdisciplinare a livello socio-legale, per trovare soluzioni concrete nelle società pluralistiche europee attraverso un maggiore coinvolgimento della legge di stato e una migliore comprensione delle sfide che la giurisprudenza e i musulmani affrontano.
Abstract In the silent revolution that family laws in Europe have witnessed over the past decades as a result of new social and cultural tendencies, Muslim family law has been the focus of particular attention since Muslims are becoming a visible part of European pluralistic societies. Empirical data shows that Muslim family provisions are being applied unofficially since there is no official accommodation within the European legal system. At the same time there is a need for these family provisions which are strongly connected with religious rights in family life as well as religious identity. This situation is bringing new legal and social challenges in Europe since the lack of officiality has led to unprotected family rights and legal uncertainty. Moreover, there is deep concern of creating segregated communities within the European societies that regulate their family issues outside the control of the state. All this brings to the scene important responsibilities and challenging issues for the European legal system. This thesis discusses the meaningful justifications and real challenges of Muslim family law in Europe in the following main areas: First, the legal framework of religious and family rights when applying a religious family code. Second, the applicability of International Private Law when recognizing and implementing Muslim family law provisions within Europe. Third, the unofficial Muslim family law applied in Italy, as a study case, in comparison to the results of studies in other European countries. Fourth, the main challenges when addressing and dealing with legal pluralism and human rights concerns, including Muslim family law. The major finding is the complexity of this issue, where an interdisciplinary socio–legal approach is essential in order to find concrete solutions for pluralistic European societies through the greater engagement of state law and a better understanding of the challenges that face the legal system and individual Muslims.
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PICCINNI, MARIA. "Tempo di Dio e tempo degli uomini: la rilevanza della festività nel diritto delle religioni e nel diritto italiano." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/682.

Full text
Abstract:
Il lavoro di ricerca analizza in tutti i suoi aspetti la disciplina relativa alla rilevanza delle festività religiose nell'ordinamento italiano. Il primo capitolo è dedicato all'individuazione del valore che la festività assume nei diversi ordinamenti religiosi e in particolare nel diritto canonico, ebraico, islamico ed avventista. Il secondo capitolo analizza l'evoluzione della normativa unilaterale dello Stato italiano in materia di giorni festivi. Tra i vari problemi che interessano i rapporti tra confessioni religiose e Stato, quelli che più hanno dato luogo a dissensi, e che sono oggetto di trattazione nel terzo capitolo, riguardano essenzialmente la libertà di osservare il riposo festivo e di adempiere i doveri religiosi ad esso connessi, nonché l'obbligo dei datori di lavoro di rendere effettiva tale libertà organizzando l'attività lavorativa in modo che essa non ostacoli l'osservanza del riposo festivo. Nel quarto capitolo viene analizzata la disciplina pattizia, e in particolare le modalità di tutela del diritto alla festività e al riposo per i fedeli di confessioni che hanno stipulato un'Intesa con lo Stato italiano. Infine nell’ultima parte viene esaminata la normativa sulle celebrazioni pubbliche in occasione delle festività religiose in ambito statale, regionale e comunale.
This research analyses in all its aspects the importance of religious festivity in Italian law. The first chapter is dedicated to the individuation of the festivity value in religious rules, in particular in canon, islamic, jewish and adventist law. The second chapter analyses the evolution of unilateral italian rules of week days and holidays. One of the most important problem in the relationship between State and religious confessions regards the freedom of observe the weekly day off and connected religious duties. Employers must guarantee religious freedom, organizing working activity without preventing the observance of festive rest. In the fourth chapter has been analysed the pactional discipline, and in particular the way of protecting the right to observe holidays and rests for people who belong to a religious confession that stipulated an agreement with Italian State. In the last part of the thesis have been examined the norms about public celebrations on the occasion of religious festivity in statal, regional and communal laws.
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PICCINNI, MARIA. "Tempo di Dio e tempo degli uomini: la rilevanza della festività nel diritto delle religioni e nel diritto italiano." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/682.

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Abstract:
Il lavoro di ricerca analizza in tutti i suoi aspetti la disciplina relativa alla rilevanza delle festività religiose nell'ordinamento italiano. Il primo capitolo è dedicato all'individuazione del valore che la festività assume nei diversi ordinamenti religiosi e in particolare nel diritto canonico, ebraico, islamico ed avventista. Il secondo capitolo analizza l'evoluzione della normativa unilaterale dello Stato italiano in materia di giorni festivi. Tra i vari problemi che interessano i rapporti tra confessioni religiose e Stato, quelli che più hanno dato luogo a dissensi, e che sono oggetto di trattazione nel terzo capitolo, riguardano essenzialmente la libertà di osservare il riposo festivo e di adempiere i doveri religiosi ad esso connessi, nonché l'obbligo dei datori di lavoro di rendere effettiva tale libertà organizzando l'attività lavorativa in modo che essa non ostacoli l'osservanza del riposo festivo. Nel quarto capitolo viene analizzata la disciplina pattizia, e in particolare le modalità di tutela del diritto alla festività e al riposo per i fedeli di confessioni che hanno stipulato un'Intesa con lo Stato italiano. Infine nell’ultima parte viene esaminata la normativa sulle celebrazioni pubbliche in occasione delle festività religiose in ambito statale, regionale e comunale.
This research analyses in all its aspects the importance of religious festivity in Italian law. The first chapter is dedicated to the individuation of the festivity value in religious rules, in particular in canon, islamic, jewish and adventist law. The second chapter analyses the evolution of unilateral italian rules of week days and holidays. One of the most important problem in the relationship between State and religious confessions regards the freedom of observe the weekly day off and connected religious duties. Employers must guarantee religious freedom, organizing working activity without preventing the observance of festive rest. In the fourth chapter has been analysed the pactional discipline, and in particular the way of protecting the right to observe holidays and rests for people who belong to a religious confession that stipulated an agreement with Italian State. In the last part of the thesis have been examined the norms about public celebrations on the occasion of religious festivity in statal, regional and communal laws.
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GAETANI, ALESSANDRA. "LIBERTA' DI ESPRESSIONE LIBERTA' DI RELIGIONE: UNA QUESTIONE ISLAMICA?" Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2013. http://hdl.handle.net/2434/225439.

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Abstract:
The European legal tradition is increasingly called to face the composite Islamic experience that has acquired a stable presence in the “Old Continent”. Such confrontation, in the wake of the Universal Declaration of Human Rights, should offer a chance not for a ‘clash of civilizations’ but for positive action towards the construction of a world where both freedom of speech and belief are safeguarded as foundations of human dignity. The thesis reflects on the controversial dialectics between freedom of expression and religious freedom, always striving for a counterbalance. The development of such dialectics has been undertaken analyzing the approaches of the United Nations, of European institutions, and of a number of legal sentences by National Courts as well as by the European Court of Justice.
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8

GRECO, MARCO. "Il costo del diniego. Diritto, religione e sistema sanitario nell'esperienza americana tra giurisprudenza e dottrina." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/865.

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Abstract:
La tesi approfondisce il complesso rapporto tra diritto, religione e sanità nella realtà americana, concentrandosi in particolare sulle problematiche scaturenti dall’orientamento religioso del paziente, del care provider e della struttura sanitaria. La prima sezione si propone di studiare, sempre in chiave giuridica, l’evoluzione del rapporto tra fede e medicina, presentando altresì due casi di studio: i nativi americani e christian science. Nella seconda sezione, invece, si ricostruiscono le linee interpretative essenziali del primo emendamento con specifico approfondimento tanto della Free exercise clause che dalla establishment clause. Parimenti, viene tracciato un disegno di sintesi del sistema sanitario americano, soffermandosi tanto sugli aspetti pubblicistici che su quelli privatistici dello stesso. La ricerca, poi, si sofferma sull’analisi dettagliata delle problematiche evidenziate dalla giurisprudenza americana con riferimento al care receiver, al care provider e, soprattutto, al contenzioso in materia pediatrica. L’ultima parte è dedicata allo sviluppo di due distinti filoni, ovvero: il rapporto tra scienza e diritto ed il ruolo dell’economia. Questo ultimo aspetto viene approfondito sotto due diversi punti di vista. In primo luogo si ricostruisce l’impatto economico delle policy che garantiscono la libertà religiosa sul “sistema sanità”. In secondo luogo, si approfondisce il tema dell’influenza del dato economico sullo sviluppo della libertà religiosa in ambito sanitario.
This work deals with the complex relationship between law, religion and the sanitary system in the U.S. setting, by focusing on the problems emerging from the religious view of the patient, of the care provider and the religious orientation of the hospital or HMO. The first section of the work aims to study, from a legal point of view, the evolution of the relationship “medicine-religion”, and focuses on two case studies: native Americans and Christian science. In the second section the essential interpretative streamlines about the first amendment are presented, through a deep analysis of the Free Exercise Clause and of the Establishment Clause. At the same time, the American (U.S.) sanitary system is deeply studied both in the private sector and the public one. The research then focuses on a detailed analysis of the jurisprudence related to the care provider and the care receiver, while a specific section is dedicated to the litigation concerning pediatric patients and the related litigation cases. The last part develops two different subjects: the relationship between science and law, and the role of economy. This last subject is deeply analyzed under two different points of view: the economic impact of the religious freedom on the “sanitary system” on the one hand; and the influence of the economic data on the development of religious freedom in the health care system setting on the other.
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GRECO, MARCO. "Il costo del diniego. Diritto, religione e sistema sanitario nell'esperienza americana tra giurisprudenza e dottrina." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/865.

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Abstract:
La tesi approfondisce il complesso rapporto tra diritto, religione e sanità nella realtà americana, concentrandosi in particolare sulle problematiche scaturenti dall’orientamento religioso del paziente, del care provider e della struttura sanitaria. La prima sezione si propone di studiare, sempre in chiave giuridica, l’evoluzione del rapporto tra fede e medicina, presentando altresì due casi di studio: i nativi americani e christian science. Nella seconda sezione, invece, si ricostruiscono le linee interpretative essenziali del primo emendamento con specifico approfondimento tanto della Free exercise clause che dalla establishment clause. Parimenti, viene tracciato un disegno di sintesi del sistema sanitario americano, soffermandosi tanto sugli aspetti pubblicistici che su quelli privatistici dello stesso. La ricerca, poi, si sofferma sull’analisi dettagliata delle problematiche evidenziate dalla giurisprudenza americana con riferimento al care receiver, al care provider e, soprattutto, al contenzioso in materia pediatrica. L’ultima parte è dedicata allo sviluppo di due distinti filoni, ovvero: il rapporto tra scienza e diritto ed il ruolo dell’economia. Questo ultimo aspetto viene approfondito sotto due diversi punti di vista. In primo luogo si ricostruisce l’impatto economico delle policy che garantiscono la libertà religiosa sul “sistema sanità”. In secondo luogo, si approfondisce il tema dell’influenza del dato economico sullo sviluppo della libertà religiosa in ambito sanitario.
This work deals with the complex relationship between law, religion and the sanitary system in the U.S. setting, by focusing on the problems emerging from the religious view of the patient, of the care provider and the religious orientation of the hospital or HMO. The first section of the work aims to study, from a legal point of view, the evolution of the relationship “medicine-religion”, and focuses on two case studies: native Americans and Christian science. In the second section the essential interpretative streamlines about the first amendment are presented, through a deep analysis of the Free Exercise Clause and of the Establishment Clause. At the same time, the American (U.S.) sanitary system is deeply studied both in the private sector and the public one. The research then focuses on a detailed analysis of the jurisprudence related to the care provider and the care receiver, while a specific section is dedicated to the litigation concerning pediatric patients and the related litigation cases. The last part develops two different subjects: the relationship between science and law, and the role of economy. This last subject is deeply analyzed under two different points of view: the economic impact of the religious freedom on the “sanitary system” on the one hand; and the influence of the economic data on the development of religious freedom in the health care system setting on the other.
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10

DANINI, FEDERICA. "La propaganda religiosa." Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2020. http://hdl.handle.net/11567/1008934.

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Books on the topic "Diritti religiosi"

1

Manuale di diritto ecclesiastico: Valori religiosi e rivendicazioni identitarie nell'autunno dei diritti. Torino: G. Giappichelli, 2008.

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2

Baldin, Serena. Diritti tradizionali e religiosi in alcuni ordinamenti contempornei. [Trieste]: E.U.T., 2005.

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3

Lo spirito dei diritti religiosi: Ebraismo, cristianesimo e islam a confronto. Bologna: Il mulino, 2002.

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4

Silvio, Ferrari, ed. Islam ed Europa: I simboli religiosi nei diritti del vecchio continente. Roma: Carocci, 2006.

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5

Sessione, di studio e. di formazione sui diritti dell'uomo (6th 1986 Lipari Lipari Islands Italy). I diritti dell'uomo e la società: Aspetti culturali, religiosi e scientifici : atti VI Sessione di studio e di formazione sui diritti dell'uomo : Lipari, 29-31 maggio 1986. Milano: A. Giuffrè, 1990.

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6

Garrone, Daniele. Democrazia, libertà religiosa, diritti umani: Radici laiche o religiose? Torino: Claudiana, 2012.

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7

Pizzorni, Reginaldo M. Diritto-morale-religione: Il fondamento etico-religioso del diritto secondo San Tommaso d'Aquino. Roma: Urbaniana University Press, 2001.

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8

Diritti umani e libertà religiosa. Soveria Mannelli (Catanzaro): Rubbettino, 2010.

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9

Diritto e religione. Roma: GLF editori Laterza, 2010.

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10

Mancini, Roberto. La libertà religiosa tra tradizione e moderni diritti dell'uomo: Le prospettive delle grandi religioni. Torino: Fondazione Giovanni Agnelli, 2002.

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Book chapters on the topic "Diritti religiosi"

1

Indellicato, Michele. "La forza universalistica dei diritti e il primato della dignità della persona." In HUMAN RIGHTS Evolution in the digital era, 11–18. Wydawnictwo Wyższej Szkoły Gospodarki Euroregionalnej im. Alcide De Gasperi w Józefowie, 2021. http://dx.doi.org/10.13166/wsge/hr-pl/chyk8647.

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Abstract:
A serious ethical-anthropological reflection on the universalistic force of human rights must start from the question about man (“who is man why you care?”) opening towards a perspective in which the different cultural and religious traditions, today more than ever, they must meet in order to reduce the distance that separates them and to achieve the recognition of the primacy of the dignity of the person. Una seria riflessione etico-antropologica sulla forza universalistica dei diritti umani deve partire dalla domanda sull’uomo (“chi è l’uomo perché te ne curi?”) aprendo verso una prospettiva in cui le diverse tradizioni culturali e religiose, oggi più che mai, devono incontrarsi per ridurre la distanza che le separa e pervenire al riconoscimento del primato della dignità della persona.
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2

Milani, Daniela, and Alessandro Negri. "Il pluralismo religioso e culturale in carcere, terra di confine dei diritti, nell’età della sicurezza." In Confini, migrazioni e diritti umani, 123–48. Milano University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.54103/milanoup.83.86.

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3

Anello, Giancarlo. "Costituzione, religione e cambiamenti nel diritto e nella società. Appunti interdisciplinari per una libera religiosità nella sfera del diritto." In Costituzione, religione e cambiamenti nel diritto e nella società. Pisa University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.12871/978883339215818.

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4

Chizzoniti, Antonio G. "Proiezioni individuali del diritto di libertà religiosa. Introduzione." In Costituzione, religione e cambiamenti nel diritto e nella società. Pisa University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.12871/97888333921588.

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5

Fucillo, Antonio. "Proiezioni collettive del diritto di libertà religiosa. Introduzione." In Costituzione, religione e cambiamenti nel diritto e nella società. Pisa University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.12871/978883339215817.

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6

Pacillo, Vincenzo. "Sovranismo e libertà religiosa individuale." In Costituzione, religione e cambiamenti nel diritto e nella società. Pisa University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.12871/978883339215811.

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7

Gardella Tedeschi, Bianca. "Il dovere di istruire e di istruirsi nel diritto ebraico." In Religioni e sviluppo sostenibile, 196–210. Accademia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.4000/books.aaccademia.9905.

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8

Mantineo, Antonino. "Diritto, società e religione. I settant'anni nell'Italia repubblicana." In Costituzione, religione e cambiamenti nel diritto e nella società. Pisa University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.12871/97888333921586.

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9

Rossi, Emanuele. "Diritto costituzionale e diritto della religione: un comune impegno per rispondere alle sfide del presente." In Costituzione, religione e cambiamenti nel diritto e nella società. Pisa University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.12871/978883339215828.

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10

Morozzo della Rocca, Paolo. "Alcune riflessioni sul rapporto tra diritto privato e fattore religioso." In Costituzione, religione e cambiamenti nel diritto e nella società. Pisa University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.12871/978883339215827.

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